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Il panorama attuale

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Centri servizi

Centri servizi

La realtà attuale vede una miriade di centri di perforazione schede e immissione diretta dei dati su nastri e dischi, che sfuggono ad ogni controllo. Dire quanti sono, oggi, è pressochè impossibile. Ma la mole dei dati « trattati » sui supporti magnetici da immettere nei calcolatori per le varie elaborazioni è notevolissima e si può ben vedere come sia un fenomeno tutt'altro che in diminuzione, se si considera il notevole sviluppo previsto per l'elaborazione dati in Italia. La dequalificazione è una caratteristica di questi lavori di perforazione e di preparazione. Questo costituisce una parte rilevante di tutto il lavoro di meccanizzazione dato in appalto. E' ouindi una realtà in cui bisogna intervenire ponendo all'ordine del giorno il problema del lavoro in appalto e la sua abolizione.

Di centri servizi più propriamente detti ce ne sono anche parecchi; non ci sono dati precisi ma sono più diffusi di quanto si creda. Ma non sono più di 15, forse 20, quelli grossi con oltre cento dipendenti.

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Essi sono principalmente il modo con cui il capitale italiano entra nel settore dell'elaborazione dati, visto che è stato escluso da quello della produzione dei calcolatori. La maggior parte di questi centri infatti sarebbe controllato da quelle centrali che fanno capo ai potentati economici e dell'alta finanza italiana.

Questi potentati, da una parte ne garantiscono lo sviluppo e la sopravvivenza con i dovuti appoggi politici (con più o meno tacite suddivisioni di compiti e di settori di intervento), dall'altra hanno in mano un efficace strumento di studio e pianificazione, utilissimo per la continua necessità di controllo e ristrutturazione che ha il capitalismo italiano nella sua fase storica attuale.

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