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PROFESSIONE DISOCCUPATO
from Milano domani4
Affrontare i temi della formazione professionale significa porre contemporaneamente due questioni: quella della riforma della scuola e quella di una riflessione globale sul ranporto tra scuola e sviluppo economico.
za è un pauroso aumento della cosidetta "disoccupazione intellettuale", che è in realtà un termine inadeguato.
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zione generale" e "formazione professionale"; con la sua "vocazione" verso il settore terziario ed il pubblico impiego; con la
Tutte le "storie", sia quelle belle che quelle brutte, iniziano con "c'era una volta": ebbene, anche ora potremmo dire, a proposito delle ultime vicende del Consiglio di circolo DecoratiMeleri-Zama: "c'era una volta un Consiglio di circolo".
All'interno di detto Consiglio operavano, e operano, "buoni" e "cattivi", gli uni intenti a sorvegliare che i Sacri Principi (Dio, Patria e Famiglia) non vengano in alcun modo schiacciati, gli altri al contrario del tutto protesi in una subdola, e pertanto ancor più pericolosa, opera di infiltrazione di principi rivoluzionari e immorali.
Che cosa è successo infatti nel giugno di quest'anno in quel noto covo di rivoltosi che è (o era?) la Direzione didattica di Via Decorati? E' successo, niente meno, che, dovendosi convocare una riunione del Consiglio di circolo ed essendo non reperibile perchè assente da Milano il Presidente di detto Consiglio, il Direttore didattico ha proceduto alla convocazione della riunione, con ciò commettendo un grave colpo di stato, sia pure senza spargimento
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Telefonate al n. 5061868 di sangue, dimenticando in più - badate bene miei spaventati lettori! - di porre sulla lettera la data.
Per fortuna i Difensori della Legge e dell'ordine vegliano sulle sorti della nostra Scuola! Infatti, ignaro di altri problemi della scuola (dovrebbero pur essercene, o no?), un noto "GiornalistaPubblicista", genitore presente nel Consiglio di circolo, si è premurato di contestare la validità della convocazione, attraverso una lunga lettera (ma quando trova il tempo per scrivere cose così importanti e per le quali sono necessarie profonde riflessioni?).
E cosa ha scritto questo integerrimo Difensore della Legge e dell'Ordine? Nientemeno che la mancanza della data nella lettera di convocazione non era stata casuale, ma rappresentava una imprecisione volta al "ribasso di tutti i valori" al fine di raggiungere "anarchicamente" (è proprio scritto così!) la distruzione di uno stato di diritto per sostituirlo con un altro che,' viene specificato, può anche chiamarsi "dittatura del proletariato" (non stiamo scherzando: sta proprio scritto così, miei terrorrizzati lettori!).
Il seguito della storia non ha più molta importanza, anche perchè è a lieto fine (la riunione non è stata invalidata).
Quello che a noi preme sottolineare sono solo i meriti di questo CAV. UFF. (questi sono i titoli dei quali si fregia): Baluardo contro il bolscevismo, Difensore dei Sacri Principi, Insonne Operatore per il progresso e la crescita civile e sociale della scuola.
Tanti riconoscimenti dovevamo, miei esausti lettori, al Cav.
Uff Franco Emide, GiornalistaPubblicista.
Quale sia la situazione dalla quale partiamo è noto a tutti: la disoccupazione è salita ad oltre 1.200.000 unità; il livello di occupazione va costantemente riducendosi dal 1961; il paese sta attraversando un periodo di crisi economica senza precedenti.
Contemporaneamente la scuola ha approfondito la sua ormai cronica crisi ed è,oggi sull'orlo della paralisi.
La realtà è che il rapporto (che in Italia è stato sempre molto tenue) tra sistema economico e scolastico, si è interrotto del tutto e la professione più certa offerta dalla scuola è la disoccupazione.
Qual'è oggi, infatti, la domanda che proviene dall'economia?
Quella di un'industria degradata e subordinata nel quadro della divisione internazionale del lavoro (l'Italia deve produrre auto, ma importare bovini dal M.E.C.); di una agricoltura senza respiro commerciale e inadeguata nelle strutture aziendali; di un sistema di servizi spesso così mastodontico nelle dimensioni quanto insufficiente nei risultati (uffici statali).
Non vi sono dubbi che queste sono le caratteristiche della domanda attuale, la cui conseguen-
Il tipo di disoccupazione determinato dagli effetti più vistosi della crisi non è soltanto mancanza di posti di lavoro per i diplomati e i laureati, ma paralisi del processo di sviluppo tecnologico, arresto dell'ammodernamento del sistema produttivo. Non si tratta, quindi, solo o tanto di "disoccupazione intellettuale", ma di "mancato sviluppo" nell'impiego complessivo delle risorse umane. Il sistema scolastico dal canto suo, ha certamente contribuito a peggiorare questa situazione. La scuola così com'è, con la sua separazione di stampo classista tra "forma- sua cultura "piccolo-borghese", non solo non è stata in grado di ostacolare i processi contradditori messi in atto dallo sviluppo capitalistico, ma anzi li ha favoriti. Eppure è evidente a tutti non solo che occorre intervenire con urgenza per modificare questa situazione ma anche che un diverso sistema scolastico che abbia al proprio centro la questione della professionalità e del lavoro potrebbe essere una delle leve per imporre ed avviare profonde trasformazioni del nostro sistema economico.
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