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COME VIVREMO DOMANI?
from Milano domani4
Da alcuni mesi si è sviluppato nella nostra città un serrato dibattito interno ad un tema di grande rilievo: la variante generale al Piano Regolatore di Milano.
La consultazione ha coinvolto i 20 Consigli di Zona, le organizzazioni sindacali dei lavoratori e degli inquilini ed inoltre l'Assimpredil, l'Assolombarda, l'Unione commercianti, l'Ordine degli architetti e degli ingegneri, l'Istituto nazionale di urbanistica e l'Istituto nazionale di architettura.
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Le proposte ed i pareri raccolti sono stati oggetto di una attenta valutazione perchè l'orientamento dell'Amministrazione è di accogliere tutte le proposte migliorative, le precisazioni che una conoscenza diretta di chi opera sul territorio è in grado di produrre, molto meglio degli uffici, oltre, naturalmente, le correzioni degli errori materiali che sulle tavole possono essere stati fatti e che l'esame puntuale, soprattutto dei Consigli di Zona, ha consentito di individuare e annullare.
Si andrà ora alla discussione in Consiglio Comunale con un progetto di modifiche all'elaborato presentato a giugno che, non intaccando le scelte di fondo del piano, ne migliorano alcuni aspetti.
Quali sono queste scelte di fon d o e in che modo incideranno sulla Zona 13? Il concetto generale che ispira il nuovo piano è di dare alla città una espansione equilibrata che deve conservare il carattere di città operaia, con grosse unità produttive, e che sia vivibile e umana. Uno dei punti fondamentali è dunque definire quale posto l'industria debba avere in città, tenendo fermo l'obiettivo di mantenere i posti di lavoro produttivi esistenti.
Per assicurare il mantenimento di questo obiettivo, essenziale, insieme all'edilizia popolare, per bloccare la terziarizzazione della città e ricostituire, per quel che è ancora possibile, un tessuto urbano ricco e articolato, occorre da un lato mantenere ad industria le aree ora occupate a questo scopo, ed allo stesso tempo prevedere nuovi insediamenti per le aziende da spostare dalle zone più centrali della città per risanamento e per consentire l'introduzione di nuove tecnologie (vincolando a servizi le aree che si rendono libere nelle zone centrali).
Le nuove aree industriali, dette "di espansione", ma in realtà indispensabili per non vedere diminuire i posti di lavoro produttivi esistenti, saranno acquisite in base alla legge 865 in modo da impedire speculazioni. Nella nostra zona il problema si è posto in termini di conferma e di consolidamento di tutte le aree industriali esistenti: piccole e medie fabbriche nell'area ex-Caproni, Richard Ginori, Montedison, ecc.
Il Consiglio di Zona ha sollevato un'unica eccezione, chie- dendo una destinazione di piano diversa (a verde) per l'area dove sorge attualmente l'industria D.A.C., che peraltro occupa una non trascurabile quota di area che era parte del parco Forlanini.
Per quanto riguarda il terziario (servizi), che va distinto in terziario legato alle attività produttive, alle attività pubbliche (Regione, poste, ecc.), terziario superiore (ricerca scientifica, ecc.), il concetto ispiratore è che si debba andare ad un quadro di diffusione delle strutture del terziario nella città, evitando di muoversi in una logica che preveda in modo indiscriminato nuove costruzioni, utilizzando il più possibile strutture già esistenti.
In merito a questo problema il Consiglio di Zona ha espresso un parere sostanzialmente favorevole, accettando la destinazione assegnata dal piano, ma chiedendo che si imponga alle Società Immobiliari l'acquisto di aree esterne, vicine, pari al 100%della superficie utile di piano degli immobili e relativa cessione gratuita al Demanio Comunale.
In altri termini, e più in generale, il Consiglio di Zona ha espresso alcune osservazioni puntuali in merito al problema dei servizi di cui i lavoratori hanno il sacrosanto diritto di usufruire, come: mense, servizi di pronto soccorso, centri di medicina preventiva, ecc.
Gli standard per servizi di livello urbano e territoriale sono attualmente pari a 7.41 mq./ab., giovani che in misura maggiore soffrono lo sradicamento dai luoghi e dalle amicizie dell'infanzia.
La nuova realtà nella zona impone perciò l'iniziativa dei movimenti giovanili esistenti per l'organizzazione del tempo libero.
Quindi sport, gite, proiezioni di films e dibattiti sui
E' comunque un compito di tutti, nel lotto 25 come negli altri stabili di Pontelambro, per porre le basi di un dialogo che deve stabilirsi e consolidarsi nel tempo fino ad essere il cemento della realtà politica e sociale del quartiere nei prossimi anni.
Paolo Zucca
gli standard richiesti dalla regge regionale sono di 23.5 mq./ab. (esclusi i parchi).
Per raggiungere lo standard regionale il piano prevede una serie di interventi: dall'individuazione e vincolo delle residue aree libere o di aree attualmente edificate con costruzioni scarsamente consistenti, fino al recupero all'uso pubblico delle aree esterne.
La nostra zona ha ancora vaste aree libere: esse vengono definitivamente vincolate e salvaguardate dal piano, dando così un concreto supporto alla giusta aspirazione di dotare la zona dei servizi sociali mancanti o insufficienti.
Per quanto riguarda il problema residenziale il criterio informativo del piano è la difesa della composizione sociale della popolazione della città, puntando sulla ristrutturazione dei vecchi quartieri e sulle espansioni finalizzate alla difesa ed al consolidamento della residenza dei ceti popolari.
In particolare nella nostra zo- na è prevista l'applicazione della legge n. 167 anno 1962 a Ponte Lambro e a Morsenchio.
Infine per quanto riguarda la mobilità vi è da 'osservare che è la prima volta che viene affrontato il problema di una pianificazione seria dei trasporti.
Gli obiettivi che il piano si pone sono di ridurre le congestioni crescenti del traffico cittadino rendendo più efficiente il trasporto pubblico, su gomma e su ferro, e rendendolo accessibile anche ai flussi in entrata su auto private tramite la localizzazione di zone di interscambio. Nella nostra zona sono previsti due grandi parcheggi: all'inizio di viale Forlanini e lungo la strada statale Paullese a sud di Ponte Lambro.
Il potenziamento del trasporto pubblico prevede l'istituzione di una linea tranviaria veloce che colleghi la via Mecenate con S. Donato od una metropolitana in superficie che correrà lungo la cintura ferroviaria, e di cui è prevista una stazione in via Zama.
Sergio Poggio