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sul Consultorio familiare CONSULTORI : PARTIRE CON IL PIEDE GIUSTO

Nel dibattito che è in corso sulla questione dei consultori è importante sottolineare come nell'elaborazione della legge approvata recentemente dal Consiglio Regionale si è tenuto conto in larga misura delle istanze espresse dal movimento delle donne, che erano contenute nella proposta di legge di iniziativa popolare presentata alla Regione dall'UDI dopo una vasta consultazione capillare che ha coinvolto migliaia di donne.

Il consultorio prefigurato nella legge regionale è una struttura di tipo nuovo che risponde realmente alle esigenze delle donne non solo perchè è gestita democraticamente, ma anche per la vastità dei settori di intervento. È interessante mettere in evidenza alcuni punti della legge:

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II titolo. Non è più quello di « consultorio familiare » come nella legge-quadro nazionale, ma è più completo e corrispondente alle funzioni del servizio stesso. Il testo parla infatti di «consultorio per l'educazione sessuale, per la procreazione libera e consapevole, per l'assistenza alla maternità, all'infanzia, alla famiglia ». Parlare di consultorio familiare sarebbe infatti limitativo, in quanto il servizio deve essere a disposizione di tutti i cittadini, a prescindere dalla loro condizione familiare.

La gestione sociale. Anche questo aspetto, come è già stato messo in evidenza in altre occasioni su questo giornale, è fondamentale. La gestione sociale infatti garantisce che il servizio del consultorio nasca non come una struttura determinata burocraticamente dall'alto, ma come un servizio progettato democraticamente, con la partecipazione delle forze politiche, sindacali e delle associazioni femminili.

In effetti l'esperienza indica che là dove si è potuta organizzare la gestione sociale, dove il consultorio è sorto perchè è stato volutodalla comunità, non solo funziona, ma anche diventa scuola di esperienza, di partecipazione democratica, di crescita civile. Nel consultorio si realizza quindi uno strumento politico nuovo per le dorme per portare a nuovi traguardi la loro battaglia di liberazione ed emancipazione proprio nella misura in cui diventa un'occasione e una sede per una presa di coscienza collettiva e per una crescita culturale intorno a temi così importanti.

La preparazione del personale. La legge stabilisce che la preparazione del personale deve essere organizzata dagli enti locali e che non è delegabile a privati. Cosa importantissima questa, se si pensa ai pericoli che tale ipotesi avrebbe comportato: è evidente che solo gli enti locali possono garantire il necessario pluralismo e la serietà di indirizzo nella formazione professionale. Inoltre l'équipe di tecnici che dovrà operare nel consultorio è completa nelle varie specializzazioni ed è in grado di fornire alla donna, alla coppia e alla comunità un servizio globale.

La gratuità del servizio. Questo è un elemento indispensabile perchè del consultorio possano godere il maggior numero di donne, soprattutto quelle dei ceti popolari, per cui la gratuità è la condizione base per una diffusione di massa della contraccezione.

A questo punto è lecito domandarsi, ma come verrà applicata questa legge, sarà destinata a finire nel cassetto, oppure il consultorio che andre- mo a ottenere sarà un posto come la « mutua », un posto dove distribuiscono le pillole gratis? Per evitare tutto questo bisogna partire con il piede giusto e promuovere la partecipazione alla gestione di un gran numero di persone. Per cui, anche per quanto riguarda la nostra zona, è necessario. appena il consultorio sarà istituito, sensibilizzare l'opinione pubblica e fare una vasta opera di informazione, in modo che tutto il quartiere sia a conoscienza che questo nuovo servizio esiste e che funziona in modo gratuito e continuo. È importante far crescere il movimento democratico e in particolare delle donne su questa questione e spiegare a tutti i cittadini che loro stessi, prima come operatori del territorio, e poi come utenti, come gestori della salute, sono responsabili delle scelte e del funzionamento del servizio. Inoltre è indispensabile collegarsi con le strutture democratiche della zona e specialmente con i consigli scolastici per quanto riguarda l'impostazione del discorso sull'educazione sessuale, con i consigli di fabbrica e gli SMAL (Servizi di Medicina preventiva per l'ambiente di lavoro), oggi particolarmente impegnati sui temi della salute in fabbrica, per sviluppare con loro l'indagine sulle produzioni e gli ambienti nocivi che provocano sterilità, aborti bianchi e malformazioni embrionali. La recente tragica esperienza di Seveso indica l'urgenza di interventi immediati a questo riguardo sia nel campo della ricerca che in quello della prevenzione. Infine è necessario, promuovere incontri, dibattiti con i « tecnici della salute », i medici, per impostare assieme a loro un discorso nuovo e per battere certe connivènze che si verificano tra « caste » di medici e reazione.

Certo la situazione in cui ci troviamo oggi in Italia per quanto riguarda

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