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Un duro colpo al governo di centro-destra

Il 12 Gennaio milioni di lavoratori sono scesi in sciopero generale, in un clima di tensione, reso più vivo dagli attacchi del padronato, dalle denunce che colpiscono in mvodo sempre più massiccio operai e dirigenti sindacali di fabbrica, dalle scelte antipopolari del Governo Andreotti-Malagodi.

Il movimento sindacale è fortemente impegnato a respingere la controffensiva padronale e delle forze conservatrici, e nello stesso tempo, a portare avanti le lotte per una nuova politica economica e sociale, per un mutamento profondo della politica economica del governo nei campi dell'occupazione, del Mezzogiorno, degli investimenti, delle pensioni e così via, assieme alla conquista di avanzati contratti di nuove condizioni di lavoro da parte delle categorie ancora in lotta, dai metalmeccanici, agli statali, alla scuola ecc.

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I lavoratori esigono con questo sciopero ottenere dei cambiamenti essenziali nella politica del governo. Le organizzazioni sindacali confederali, sono sempre disponibili al confronto sui problemi col governo, ma deve essere estremamente chiaro, che nei momenti di dissenso i lavoratori possono, devono poter ricorrere alla lotta, all'azione sindacale. Lo sciopero del 12 Gennaio deciso dal Direttivo della Federazione unitaria CGIL-CISL-UIL è stata la risposta volta a mettere in crisi gli orientamenti e le scelte del governo In materia economica sociale, chiaramente insufficiente nella situazione attuale, alimentata da una visione conservatrice degli attuali rapporti di potere nella società italiana, rispondenti agli interessi del grande capitale monopolistico del nostro paese.

Per qualsiasi pratica inerente all'INPS (pensione, vecchiaia, riversibilità, invalidità, assegni famigliari, ecc.), rivolgersi all' INCA - Camera del lavoro con sede in Piazza Anita Garibaldi n. 13 - Baggio (Milano) aperto tutti i giorni dalle ore 9.30 alle 11.30 e dalle 15.30 alle 17 escluso il sabato.

INCA il patronato della CGIL per la tutela dei diritti previdenziali dei lavoratori

Alcune brevi considerazioni e commenti al promemoria del presidente Andreotti presentato alla Federazione CGIL-CISL-UIL.

Per quanto concerne l'occupazione, il governo ha ripresentato i noti dati che confermano le ipotesi del movimento sindacale circa un notevole peggioramento dell'occupazione.

Nessuna indicazione per misure capaci di stimolare lo sviluppo delle forze produttive, ne altre per l'occupazione giovanile. In Italia ci sono centinaia di migliaia di giovani, che non trovano un'occupazione qualificata, nonostante siano in possesso del diploma professionale.

La legge sulla casa svuotata di ogni contenuto a favore degli inquilini. Prova ne è, che non effettuando un controllo più rigido sui livelli degli affitti, per contrastare i vertiginosi e ingiustificati aumenti, che i padroni di casa hanno messo in atto in questi tempi, si lascia meno alla più gretta logica del profitto. A Baggio centinaia di famiglie di lavoratori sono state colpite.

Grave la situazione in ordine ai trasporti. Occorrono controlli più efficaci sulla società di gestione di autolinee private per garantire una maggiore efficienza del servizio ad un prezzo più basso. L'attuazione del piano di ristrutturazione delle linee di superficie e il piano di completamento della rete metropolitana. Da anni si chiede che la sotterranea arrivi fino a Muggiano Baggio, ma il comune è sordo a questa più che legittima richiesta.

Per la scuola le rivendicazioni riguardano l'applicazione della Legge che limita a 25 alunni il numero massimo per le aule della scuola dell'obbligo e la realizzazione del tempo pieno.

Per realizzare questi obiettivi è necessario un programma sostenuto di interventi nell'edilizia scolastica.

Per i prezzi e i salari il governo si è impegnato a non svalutare la lira, a prendere in esame un controllo dei fitti ( già aumentati ). Il costo della vita continua ad aumentare, falcidia salari e stipendi. Con l'introduzione dell'IVA il potere di acquisto delle masse popolari ha subito un altro colpo. Una cosa è chiarissima. Il Gaverno Andreotti accetta con grande sollecitudine l'ipotesi padronale che l'aumento dei prezzi deriverebbe da produzione insufficiente, dalla conflittualità eccessiva.

Posizione governativa da respingere subito. I lavoratori sono sempre più sfruttati, i piccoli commercianti, esercenti, sono colpiti dall'aumento delle tasse, fitti, mentre i grandi capitalisti sono protetti, non pagano le tasse, si rifiutano di effettuare gli investimenti per lo sviluppo dell'economia e passano alle minacce, rappresaglie come è avvenuto alla FIAT di Torino.

Per tutti questi motivi lo sciopero generale del 12 Gennaio è stato una grande risposta di milioni di lavoratori alle scelte antipopolari del malgoverno Andreotti.

Sciopero che non risolverà i problemi sul tappeto, ma ha dato una prima massiccia risposta al Governo Andreotti-Malagodi, per ottenere risultati concreti, coerenti con la linea generale di trasformazione per la quale si batte il movimento sindacale, democratico nel nostro paese.

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