Fiorentina Informa 337

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CALENDARIO VIOLA 2011-2012 Data Evento Risultato Dom. 21-08 Coppa Italia FIORENTINA-CITTADELLA 2-1 Sab. 27-08 1a Camp.And Siena-Fiorentina RINVIATA Dom. 11-09 2a Camp.And FIORENTINA-BOLOGNA 2-0 Dom. 18-09 3a Camp.And Udinese-Fiorentina 2-0 Merc. 21-09 4a Camp.And FIORENTINA-PARMA 3-0 Sab. 24-09 5a Camp.And Napoli-Fiorentina 0-0 a And Dom. 02-10 6 Camp. FIORENTINA-LAZIO 1-2 a And Dom. 16-10 7 Camp. Cesena-Fiorentina 0-0 a And Sab. 22-10 8 Camp. FIORENTINA-CATANIA 2-2 a And Mart. 25-10 9 Camp. Juventus-Fiorentina 2-1 Dom. 30-10 10a Camp.And FIORENTINA-GENOA 1-0 Dom. 06-11 11a Camp.An Chievo-Fiorentina 1-0 Sab. 19-11 12a Camp.An FIORENTINA-MILAN 0-0 Giov. 24-11 Coppa Italia FIORENTINA-EMPOLI 2-1 Dom. 27-11 13 a Camp.An Palermo-Fiorentina 2-0 Dom. 04-12 14a Camp.An FIORENTINA-ROMA 3-0 Sab. 10-12 15a Camp.An Inter-Fiorentina 2-0 Sab. 17-12 16a Camp.An FIORENTINA-ATALANTA 2-2 Mart. 20-12 Rec. 1a Camp.And Siena-Fiorentina 0-0 Dom. 08-01 17a Camp.An Novara-Fiorentina 0-3 Merc. 11-01 Coppa Italia Roma-Fiorentina 3-0 Dom. 15-01 18a Camp.An FIORENTINA-LECCE 0-1

Data Evento Risultato Dom. 22-01 19a Camp.An Cagliari-Fiorentina 0-0 Dom. 29-01 1a Camp.Rit FIORENTINA-SIENA 2-1 Merc. 01-02 2a Camp.Rit Bologna-Fiorentina RINVIATA Dom. 05-02 3a Camp.Rit FIORENTINA-UDINESE 3-2 Dom. 12-02 4a Camp.Rit Parma-Fiorentina RINVIATA Ven. 17-02 5a Camp.Rit FIORENTINA-NAPOLI 0-3 Mart. 21-02 Rec. 2a Camp.Rit Bologna-Fiorentina 2-0 Dom. 26-02 6a Camp.Rit Lazio-Fiorentina 1-0 a Rit Dom. 04-03 7 Camp. FIORENTINA-CESENA 2-0 a Rit Merc. 07-03 Rec. 4 Camp. Parma-Fiorentina 2-2 a Rit Dom. 11-03 8 Camp. Catania-Fiorentina 1-0 Sab. 17-03 9a Camp.Rit FIORENTINA-JUVENTUS Dom. 25-03 10a Camp.Rit Genoa-Fiorentina Dom. 01-04 11a Camp.Rit FIORENTINA-CHIEVO Sab. 07-04 12a Camp.Rit Milan-Fiorentina Merc.11-04 13a Camp.Rit FIORENTINA-PALERMO Dom. 15-04 14a Camp.Rit Roma-Fiorentina Dom. 22-04 15a Camp.Rit FIORENTINA-INTER Dom. 29-04 16a Camp.Rit Atalanta-Fiorentina Merc. 02-05 17a Camp.Rit FIORENTINA-NOVARA Dom. 06-05 18a Camp.Rit Lecce-Fiorentina Dom. 13-05 19a Camp.Rit FIORENTINA-CAGLIARI

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a ATALANTA - BOLOGNA 1i0 o torn

CLASSIFICA Serie A

9a rno BOLOGNA - CHIEVO

18 Marzo 2012

Rito

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CAGLIARI - CESENA CATANIA - LAZIO FIORENTINA - JUVENTUS INTER - ATALANTA LECCE - PALERMO PARMA - MILAN ROMA - GENOA SIENA - NOVARA UDINESE - NAPOLI

25 Marzo 2012

CESENA - PARMA CHIEVO - SIENA GENOA - FIORENTINA JUVENTUS - INTER LAZIO - CAGLIARI MILAN - ROMA NAPOLI - CATANIA NOVARA - LECCE PALERMO - UDINESE

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1i1 o torn R

1 Aprile 2012

57 53 48 46 46 41 40 38 35 34 34 33 33 32 32 31 31 25 20 17

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BOLOGNA - PALERMO CAGLIARI - ATALANTA CATANIA - MILAN FIORENTINA - CHIEVO INTER - GENOA JUVENTUS - NAPOLI LECCE - CESENA PARMA - LAZIO ROMA - NOVARA SIENA - UDINESE

I Magnifici Viola Una maglia, una passione, la nostra storia Diego e Andrea Della Valle Angelo Di Livio

1i2 o torn R

7 Aprile 2012

Milan Juventus Lazio Napoli Udinese Roma Inter Catania Bologna Chievo Palermo Atalanta Genoa FIORENTINA Siena Parma Cagliari Lecce Novara Cesena

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ATALANTA - SIENA CAGLIARI - INTER CESENA - BOLOGNA CHIEVO - CATANIA LAZIO - NAPOLI LECCE - ROMA MILAN - FIORENTINA NOVARA - GENOA PALERMO - JUVENTUS UDINESE - PARMA

L’appuntamento con Fiorentinainforma è domenica 1 aprile per la partita FIORENTINA-CHIEVO

La Fiorentina del 2002-2003 Christian Riganò La promozione

Cavasin e Fagorzi


Che sabato bestiale... C’erano mille modi migliori per avvicinarsi all’ultimo grande appuntamento della Fiorentina di quest’anno, l’attesissima sfida con la Juventus. Ma, considerati i tempi che stiamo vivendo, meglio ‘accontentarsi’. Sconfitta forse leggermente ingiusta, quella di Catania, ma inevitabile e prevedibilissima. La squadra di Mihajlovic-Rossi in trasferta ormai ci ha abituato: qualche volta ci scappa un pareggio, ma la maggior parte sono legnate. Alla faccia di quel gruppetto di irriducibili che anche in Sicilia ha timbrato il cartellino. Per loro, davvero non c’è Paradiso, solo schiaffi. E mai nessuno dei giocatori che si degni di un cenno di ringraziamento... La costante, in trasferta, sono dunque le sconfitte: di genere diverso, di matrice differente, ma cambia poco nella sostanza. La Fiorentina non è costruita per fare gol, non è stata corretta, purtroppo, neanche dall’avvicendamento in panchina.

Non è una squadra concepita per vincere, in-

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Fiorentinainforma fatti si ritrova a metà marzo ancora in lotta per la salvezza, costretta a benedire la frenata del Lecce che, perdendo a San Siro, ha fatto rifiatare tutte quelle squadre, tra cui la Fiorentina, che stazionano da settimane sull’orlo del baratro.

La Juve, un ‘esempio’ da battere Nel frattempo, come essere contenti di questa squadra? Come sentirsi orgogliosi di chi ci rappresenta, senza molto immedesimarsi, in campo? Impossibile. A questi ragazzi, tuttavia, la città può chiedere un favore, può chiedere uno sfor-

zo: infliggere la prima sconfitta stagionale alla Juventus. Dopo alcune prestazioni abominevoli e le umiliazioni subite, Firenze ha diritto ad una notte

di gloria e di realizzare il proprio sogno: arrestare la corsa scudetto dei bianconeri, un po’ in affanno, ma protagonisti di un campionato davvero eccellente. Può sembrare brutto e antipatico dirlo, ma la carica che mettono in ogni partita i giocatori della Juventus, è dirompente; la voglia che mostrano gli uomini di Conte quando scendono in campo, dal primo al novantesimo, è da prendere ad esempio. In fondo, la Vecchia Signora era reduce da un periodo più disastrato della Fiorentina. E fa bene Conte a ricordare che, prima che lui riuscisse a ricreare l’orgoglio bianconero, la squadra era reduce da due settimi posti. Ebbene, tanti elementi che vestono oggi la maglia viola, hanno molto da imparare dai loro colleghi juventini, capaci di restituire dignità ad una nobile decadutissima.

Matija Nastasic & Artur Boruc

Baluardi!

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13 anni di astinenza: ora basta! Ma torniamo al credito vantato dai tifosi della Fiorentina nei confronti della squadra. Le vitto-


Che sabato bestiale...

Behrami, la marcia in più Trovare punti di forza o arrabattarsi nel leggere tecnicamente la sfida, ha davvero poco significato. La

Valon Behrami Insostituibile!

Fiorentina di oggi è una squadra senza né capo né coda, non ha un verso, e può prevalere solo col cuore ed un po’ di fortuna. Quando c’è Jovetic, la Viola ha qualche possibilità di vincere, quando non c’è, invece, ha qualche possibilità di pareggiare. Altri singoli non si segnalano per brillantezza: Montolivo in folle è un centrocampista da bassa classifica di serie A, Amauri, arrugginito da quasi otto mesi di inattività, rende al 30% delle proprie possibilità, Lazzari continua a sbagliare gol incredibili, solo davanti al portiere, Cerci sta volenterosamente provando a riconquistare l’affetto dei tifosi, Vargas è un toro indomabile che avrebbe voglia, fiato e fisico, ma non ritrova più né posizione, né misure del campo. Ci sono tuttavia due rientri eccellenti che stasera

!

rie sulla Juventus, che anestetizzano di gioia tutta la città per almeno dieci giorni, nell’ultimo ventennio sono state così poche da assurgere a grandi eventi. Se ne ricorda una travolgente della Fiorentina di Malesani (22 febbraio 1998), capace di schiantare la Juventus di Lippi per 3-0, e un’altra, soffertissima e sempre nello stesso anno, firmata Giovanni Trapattoni e Gabriel Batistuta, che regalò un sogno prolungato a Firenze: l’illusione di poter arpionare quel terzo scudetto che poi si dissolse in primavera con l’infortunio del Bati e la fuga al Carnevale di Edmundo. Da quel 13 dicembre 1998 sono passati oltre 13 anni, 13 anni di astinenza dal successo a Firenze contro la Juventus. A volte la Fiorentina ci è andata vicina, a volte neanche: l’amara sensazione è che in questo interminabile digiuno, molte volte i bianconeri abbiamo giocato più alla morte dei viola. È proprio questo che stasera la città non sopporterebbe, è proprio questo che chiediamo preventivamente e perentoriamente di evitare: vedere in campo una Juventus più motivata dei nostri.

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potrebbero quantomeno riequilibrare l’asse del match. Behrami è

una pedina insostituibile nella Fiorentina di oggi: è molto singolare che, pur essendo uno degli ultimi arrivati, riesca sempre a mostrare più voglia, più grinta, più determinazione dei veterani, ancorché prossimi al congedo. Abituati, come siamo, a dare poco peso alle dichiarazioni, ai gesti dei calciatori, alle loro promesse da marinai, non possiamo, però, archiviare in fretta le parole dello svizzero a fine mercato di gennaio: “Ho detto ‘no’ alla Juventus, perché credo nel progetto della Fiorentina”. È l’unica dichiarazione in controtendenza proveniente dagli spogliatoi negli ultimi due anni: ha valore il fatto che sia stata pronunciata proprio mentre il detrattore ‘per eccellenza’, Montolivo, in quelle ore stava materialmente sottoscrivendo col Milan un accordo concepito molti mesi fa. Che dire? Confidiamo che da ora in poi le aspettative di Valon - che poi sarebbero anche le nostre – vengano assecondate nel miglior modo possibile.

Il ritorno in tribuna di DDV C’è un altro fattore che potrebbe contribuire in maniera decisiva nella partitissima di stasera: la presenza allo stadio di Diego Della Valle. In onore dell’atavica antipatia ai colori bianconeri, fu proprio il patron che decise lo strappo con Cesare Prandelli, reo di “essersi promesso” alla Juventus nella primavera del 2010. Quello di DDV fu un gesto coraggioso, che la città avrebbe potuto anche apprezzare, se le circostanze avessero confermato

il clandestino approccio. Parve invece funzionale alla separazione da un allenatore magico che cominciava ad essere troppo ingombrante per digerire un ridimensionamento. In virtù di quest’accesa antijuventinità, coltiviamo il sogno che stasera Diego Della Valle, reduce da chissà quale impegno lavorativo, si palesi al Franchi per far “pesare” anche ai giocatori tutti quei milioni di euro che sottrae ogni anno alle proprie tasche per finanziare la più scalcinata delle sue aziende. Sarebbe un bel segnale, Firenze lo apprezzerebbe. Questo Fiorentina-Juventus è dunque, a suo modo e per molti motivi, un appuntamento unico. Costringere i bianconeri alla prima sconfitta dell’anno, ricomporrebbe tante fratture e renderebbe più luminosa l’immagine di chi – saranno in molti – a giugno lascerà Firenze e la maglia viola per sempre.

Forza Firenze, forza Fiorentina! L’ultimo appello è per Delio Rossi, l’allenatore che abbiamo invocato, desiderato e bramato per esorcizzare l’apatia dell’era-Mihajlovic. Doveva essere il mago del gioco, della rinascita, dei giovani. Ha ereditato una squadra disastrata fisicamente e devastata psicologicamente. Stasera anche lui non può permettersi di sbagliare partita. A salvezza raggiunta, poi,

cominci a buttare un occhio più costante sui giovani (Camporese, Acosty etc. etc.): si renderà conto che sono molto meglio di quelli che ha mandato in campo finora. Forza Firenze, forza Fiorentina! Cristiano Puccetti

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Fotostory Viola

3 mo di marzo.

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2 Forse per espia-

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re qualche colpa indicibile in questi tempi di penitenza quaresimale, dopo un avvio promettente in cui Lazzari riesce a mangiarsi un gol già fatto al 14', sulla Fiorentina si abbatte l'immancabile sfortuna: Jovetic si fa male ed è costretto a lasciare il terreno di gioco dopo soli venti minuti. Con molta calma è Alessio Cerci a prendere il suo posto, e molta calma è quella che ci mette la squadra gigliata per i restanti 25 minuti del primo tempo, che corrono via senza azioni di rilievo. 3 Il problema è sempre il solito, ovverosia la mancanza perenne di una parvenza di gioco. Quando attacca, la Fiorentina è sfilacciata, i reparti sono distanti e Amauri è costretto a prender palla troppo indietro per preoccupare i difensori avversari. Nella ripresa, Delio Rossi sostituisce Salifu con Vargas e tenta il tutto per tutto con un 3-4-3. Che non dà particolari risultati, finché, al 60', Montolivo si ricorda che non è vietato dal regolamento (toh) avanzare palla al piede: dalla sua percussione nasce un gran passaggio sulla sinistra per Pasqual e dai piedi di quest'ultimo un gran cross, sul quale Moras arriva prima di Amauri, salvo sbagliare la mira e met-

fOTOSTORY Domenica 4 Marzo Fiorentina-Cesena 2-0

1Napoli, Bologna e Lazio. Tre partite, di cui una in casa, e zero punti, mentre nelle retrovie sembra che tutte le squadre abbiano messo il turbo. Il che fa diventare fondamentale la partita col Cesena, visto che la zona calda della classifica sembra avvicinarsi sempre di più. Prima del fischio d'inizio, il Franchi dedica il suo omaggio a Lucio Dalla, improvvisamente scomparso il pri-

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Fiorentinainforma 6 7

Mercoledì 7 Marzo ParmaFiorentina 2-2 7 È stato l'alibi per diver-

terla nella propria porta. È 1-0! 4 e 5 La Fiorentina è in vantaggio, ma questo non significa che la partita si sia fatta in discesa. Mentre Amauri scalpita, s'agita e si contorce in area, al 73' è Cassani a impegnare Antonioli, che si rifugia in calcio d'angolo. Sugli sviluppi arriva il raddoppio della Fiorentina: sponda di Natali per Nastasic che, tutto solo sul lato sinistro dell'area piccola, ha il tempo di coordinarsi e di metterla dentro. 2-0! 6 Due minuti più tardi è Cerci ad andare vicino al terzo gol, con un diagonale potente che il portiere avversario riesce a deviare. Poco dopo, dalla parte opposta, è invece Vargas a prendere di mira la porta, con un tiro forte e teso che termina sul fondo. Finisce 2-0, ed è una boccata di ossigeno per la classifica. Ma poco altro, perché i segnali, dopo 25 partite di campionato, non sono incoraggianti. La Fiorentina non riesce a giocare per novanta minuti interi, non ha un modulo definito, e raramente è capace di imporsi sul campo. Rimangono i tre punti, e non è poco, e tanta apprensione per l'assenza di JoJo...

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se settimane, la pallida speranza di andare oltre le spiacevoli apparenze: “Sì, in classifica siamo indietro, ma abbiamo due partite da recuperare” ci siamo ripetuti un po' tutti dal primo di febbraio in poi. Poi le partite sono diventate una sola e la classifica è rimasta sempre la stessa. Contro il Parma, di mercoledì, è alla fine arrivato il momento di rimettersi al passo col resto della Serie A. Per questa (ennesima) partita decisiva, Rossi deve rinunciare a Jovetic, ma a centro-campo rientra Behrami, pur non al meglio, mentre in difesa si registra il ritorno di Michele Camporese dal primo minuto. Ritorno che però sarà da dimenticare: al 14' il giovane centrale rischia di realizzare il padre di tutti gli autogol, quindici minuti dopo sbaglia il tempo del fuorigioco su Okaka che, lanciato da un indisturbato Giovinco, si ritrova a tu per tu con Boruc. Portiere saltato e 1-0 per il Parma. 8 La reazione della Fiorentina è immediata, prima con Pasqual (bella girata a fil di palo) e poi con Cassani, ma il pallone finisce sul fondo. Nel secondo tempo i viola tornano in campo con una partita da raddrizzare e poche idee su come farlo, soprattutto perché in avanti la Fiorentina non combina granché. E mentre Amauri galleggia, scalpita, s'agita e si contorce in area, a far gol è Nastasic, che al 60' incorna un cross su punizione di Vargas e insacca alle spalle di Mirante. È 1-1. 9 La reazione del Parma è furiosa. In cinque minuti Zaccardo prima, quindi Giovinco e poi Biabiany, fanno tremare per tre volte i polsi agli eroici tifosi arrivati fino in Emilia.


Fotostory Viola 8

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Domenica 11 Marzo CataniaFiorentina 1-0 11 “Ma che squa-

10 Ciononostante, è la Fiorentina ad andare di nuovo in gol con Alessio Cerci, bravissimo a sfruttare un cross rasoterra di Pasqual al minuto settantuno. Clamoroso al Tardini, la Fiorentina in trasferta passa in vantaggio! 10 A riportare prepotentemente tutti sul pianeta terra, ci pensa il buon Cassani, autore del fallo in area che vale la massima punizione per il Parma. Alla battuta si porta Giovinco che non sbaglia, siglando il 2-2 finale. L'ultimo brivido, però, lo regala Lazzari, protagonista fino ad allora di una gara da dimenticare, quando, a tempo ormai scaduto, spreca nel peggiore dei modi un'occasione d'oro a tu per tu con Mirante. Si torna a casa con un misero punto, e c'è di che mangiarsi le mani.

dra è questa con il giglio sul petto che sta mettendo sotto il Catania?” si sarà chiesto qualcuno sugli spalti del Massimino tra il primo e il secondo tempo di CataniaFiorentina. Sì, perché la Fiorentina è di scena alle pendici dell'Etna e per una buona parte del primo tempo fa sperare un po' tutti nel colpaccio. Come al solito Amauri galleggia, scalpita, s'agita e si contorce in area, ma in più, questa volta, al 28' va davvero vicino al gol, negatogli dall'intervento sulla linea di Lodi a portiere battuto. 12 Intorno al brasiliano, la Fiorentina tiene bene il campo, fatto raro negli ultimi tempi. Rossi, infatti, ci riprova col 4-3-3, dando fiducia a Vargas e Cerci sulle ali, e mettendo Olivera tra Montolivo e un Lazzari in stato di grazia. Nella prima frazione la Fiorentina crea almeno quattro nitide palle-gol, la più clasegue a pagina 18

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morosa delle quali capita sui piedi di Alessio Cerci dopo 14', quando, solo davanti a Carrizo, si mangia un gol già fatto tentando un dispensabilissimo pallonetto. 13Sulla sinistra l'arma in più è il risorto Vargas, che davanti al suo pubblico spinge, corre e si dà un gran da fare, anche se negli ultimi venticinque metri non riesce a trovare il guizzo vincente. Sembra quasi aver ritrovato la condizione, dopo mesi e mesi di patemi e sofferenze. Peccato sia marzo, ma, come si dice, ognuno ha i suoi tempi. 14 Purtroppo, archiviato un primo tempo discreto, nella ripresa i viola tornano a fare i viola formato trasferta. Dopo un avvio su ritmi bassi, al 59' accade l'irreparabile: Gamberini – imper-

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donabile – stende Berghessio in area: per l'arbitro è calcio di rigore. Dagli undici metri va Lodi, che sigla il gol che varrà l'1-0 finale. Il resto è il nulla o quasi: il Catania si chiude, la Fiorentina... anche. E il secondo tempo trascorre lento come un'agonia, con la Fiorentina in svantaggio e incapace di farsene una ragione, castigata dai propri limiti e dalla cattiva sorte. Finisce 1-0 per il Catania, un risultato incredibile per quello che si era visto nel primo tempo, ma che ancora una volta vede i Viola tornare a casa con nulla in tasca e con il baratro sempre lì, ancora troppo vicino per vivere tranquilli. Giovanni Rizzo



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La squadra ospite L’ultima partita Antonio Conte l’ha guardata dalla tribuna. Era in uno sky box di Marassi, e non gli è andato giù niente di quello che è successo. A fine gara la società bianconera ha decretato persino il silenzio stampa per protesta contro alcune decisioni dell’arbitro Rizzoli (la mancata convalida, per presunto fuorigioco del gol di Pepe, e la mancata assegnazione di un rigore per fallo di Carvalho su Matri). È arrivato soltanto un messag-

gio, attraverso la pagina twitter del club, con su scritto: “Le immagini parlano da sole”, mentre i tifosi bianconeri hanno espresso il loro sdegno attraverso i post sul web. A distanza di meno di sette giorni, la Juventus arriva al Franchi. Questi 90 minuti potrebbero diventare decisivi. E la Fiorentina non ha intenzione di fallire l’ultima occasione. La zona caldissima della classifica è ormai abbastanza lontana - anche se ancora non si è raggiunta la quota per la salvezza matematica - ma la tentazione di provare a scucire definitivamente tutti i sogni scudetto ai bianconeri è troppo forte. Potrebbe essere questo l’unico grande regalo della squadra alla sua gente. Conte, dal canto suo, proverà a recuperare Barzagli, il centrale che dopo aver stretto la mano a Pantaleo Corvino accordandosi per il suo trasferimento in viola, preferì trasferirsi al Wolfsburg in Germania, e pure Chiellini, mentre davanti proverà a curare la crisi da gol che affligge anche la sua squadra. Cercherà di fare la differenza Mirko Vucinic, il montenegrino scoperto dal diesse viola ai tempi di Lecce. Se Jovetic riuscirà a tornare a disposizione della Fiorentina, sarà una sfida nazionale a tinte del Montenegro. Walter Ducci

JUVENTUS

La curiosità Malati di pareggite La Juventus continua a pareggiare. Quello di domenica scorsa a Genova è il quarto nullo consecutivo, il sesto nelle ultime sette giornate di campionato: adesso il Milan ha preso il largo (+4 punti) e i bianconeri hanno assoluto bisogno di ricominciare a correre. Dall'inizio del girone di ritorno, il Milan ha "mangiato" 5 punti ai bianconeri: 17 quelli rossoneri nella seconda metà del torneo, 12 quelli bianconeri, che avevano girato per primi davanti allo striscione del titolo di campione d'inverno con +1 sugli avversari. E soprattutto, sebbene la Juventus sia ancora imbattuta, fa sensazione il numero dei pareggi, 14 su 27 partite, in pratica il 52% delle gare giocate. Solo tre volte si è vinto in Italia lo scudetto con 14 pareggi (Juventus 1977/78 e 1996/ 97 e Milan 1992/93), mai oltre questo numero.

I PORTIERI

1 Gianluigi BUFFON 13 Alex MANNINGER 35 Simon SLUGA 30 Marco STORARI I DIFENSORI

15 Andrea BARZAGLI 19 Leonardo BONUCCI 3 Giorgio CHIELLINI 4 Martin CACERES 6 Fabio GROSSO 26 Stephan LICHSTEINER 22 Arturo VIDAL

28 Marcelo ESTIGARRIBIA 24 Emanuele GIACCHERINI 27 Milos KRASIC 8 Claudio MARCHISIO 34 Luca MARRONE 20 Simone PADOIN 7 Simone PEPE 21 Andrea PIRLO GLI ATTACCANTI

I CENTROCAMPISTI

23 Marco BORRIELLO 10 Alessandro DEL PIERO 32 Alessandro MATRI 18 Fabio QUAGLIARELLA 14 Mirko VUCINIC

15 Paolo DE CEGLIE 17 Eljero ELIA

Antonio CONTE

Allenatore: 21


Pagina da ritagliare e conservare per la collezione

I Magnifici Viola

30a puntata Una

maglia, una passione. La nostra storia...

I Magnifici Viola settore giovanile è distrutto. Soprattutto, le spoglie viola sono senza padrone. Si fa avanti Enrico Preziosi, attuale presidente del Genoa, ma la piazza non lo ama e non lo vuole. Gli imprenditori fiorentini elegantemente si defilano, troppo gravosa l’eredità dei Cecchi Gori.

Domenici convince mister Tod’s

Campionato 2002-2003 1° posto in C2, 70 punti Della Fiorentina non resta più neppure il nome. I giocatori sono liberi di andarsene e lo fanno tutti, tranne Angelo Di Livio, capitano e bandiera anche in C. Le grandi spolpano perfino il vivaio, il

La svolta arriva quando il sindaco Domenici tira fuori dal cilindro l’imprenditore Diego Della Valle. Mister Tod’s si appassiona al caso della povera viola calpestata. Convinto dalle istituzioni cittadine, accompagnato dal tifo di tutti i fiorentini, si accolla molti oneri e qualche onore, portandosi a casa una società che in serie C2 fa diciassettemila abbonati. Si ricomincia, dunque. Con un nome diverso, Florentia Viola, con un organigramma societario nuovo di zecca, con un gruppo da rifondare.

Organico 2002-2003 PRESIDENTE ONORARIO: Diego DELLA VALLE PRESIDENTE: Gino SALICA ALLENATORE: Pietro VIERCHOWOD fino al 27 ottobre 2002 Alberto CAVASIN dal 3 Novembre 2002 PORTIERI: Andrea IVAN (34 pres) Francesco SCOTTI DIFENSORI: Ekye BISMARCK (11 pres, 1 rete) Roberto RIPA (31 pres, 4 reti) Alessandro RADI (2 pres) Carlo CHERUBINI (11 pres) Martino TRAVERSA (21 pres) Giuseppe BARONCHELLI (15 pres, 1 rete) Michelangelo MINIERI (22 pres) Daniel NICCOLINI(5 pres) Marco MUGNAINI (1 pres) 22

Luigi PANARELLI (13 pres, 1 rete) Manuele GUZZO (22 pres) CENTROCAMPISTI: Angelo DI LIVIO (21 pres) Claudio BONOMI (17 pres, 1 rete) Attilio NICODEMO (30 pres, 2 reti) Marco ANDREOTTI (27 pres,4 reti) Massimiliano SCAGLIA (12 pres) Emanuele MATZUZZI (6 pres) Karsten HUTWELKER (10 pres) Luca ARIATTI (9 pres) Mathieu BOCHU (7 pres)

Riccardo MASPERO (9 pres) Raffaele LONGO (29 pres) Alessandro DIAMANTI (3 pres) ATTACCANTI: Christian RIGANO’ (32 pres, 30 reti) Fabio QUAGLIARELLA (12 pres, 1 rete) Massimo CICCONI (11 pres, 3 reti) Cristiano MASITTO (5 pres, 1 rete) Alessandro TURCHETTA (13 pres, 1 rete) Bjorn RUNSTROM (2 pres) Felice EVACUO (20 pres, 2 reti)


Risultati 2002-2003 La nuova Florentia Viola del neopresidente e proprietario Diego Della Valle, riparte dal Campionato di Serie C2 classificandosi al 1° posto. Partecipa alla Coppa Italia di Serie C non riuscendo però a superare il girone eliminatorio. Tanti i nuovi protagonisti nella Florentia Viola che, guidata dal capitano Di Livio e dai gol di Riganò, stravince il campionato con 20 vittorie, 10 pareggi e 4 sconfitte. I gol fatti sono 56 e quelli subiti solo 20. Il 15 Maggio 2003 Della Valle acquista il marchio della Fiorentina e così la squadra può riprendere il suo nome e i suoi trofei storici. In seguito, il 20 Agosto dello stesso anno, la FIGC e il Coni decidono di ripescare, per meriti sportivi e per il blasone, la squadra in Serie B Sangiovannese-Florentia V. 1-1 (Masitto) FLORENTIA V.-C.DI SANGRO 5-1 (Riganò 2, Ripa, Evacuo 2) Gualdo-Florentia V. 2-3 (Riganò 2, Quagliarella) FLORENTIA V.-CASTELNUOVO 1-1 (Andreotti) Imolese-Florentia V. 1-2 (Riganò, Panarelli) FLORENTIA V.-FORLI’ (rec.) 0-0 FLORENTIA V.-Rimini 1-2 (Turchetta) FLORENTIA V.-POGGIBONSI 1-1 (Longo) Grosseto-Florentia V. 2-0 FLORENTIA V.-GUBBIO 2-0 (Riganò 2) Aglianese-Florentia V. 1-1 (Bismark) FLORENTIA V.-MONTEVARCHI 0-1 Brescello-Florentia V. 0-2 (Riganò 2) FLORENTIA V.-FANO 2-0 (Riganò 2) Savona-Florentia V. 0-1 (Riganò) FLORENTIA V.-SAN MARINO 2-0 (Ripa, Riganò) Sassuolo-Florentia V. 0-1 (Riganò) Forlì-Florentia V. 0-2 (Riganò, Nicodemo) FLOR. V.-SANGIOVANNESE 2-0 (Riganò, Nicodemo) Castel di Sangro-Florentia V. 0-2 (Riganò, Andreotti) FLORENTIA V.-GUALDO 1-2 (Riganò) Castelnuovo-Florentia V. 0-0 FLORENTIA V.-IMOLESE 0-0 Rimini-Florentia V. 0-2 (Riganò, Bismarck) Poggibonsi-Florentia V. 1-3 (Riganò 2, Federici aut) FLORENTIA V.-GROSSETO 2-1 (Riganò, Ghizzani aut) Gubbio-Florentia V. 0-0 FLORENTIA V.-AGLIANESE 5-0 (Riganò2, Cicconi, Scaglia, Longo) Montevarchi-Florentia V. 0-2 (Ripa, Riganò) FLORENTIA V.-BRESCELLO 4-2 (Cicconi, Andreotti, Riganò, Baronchelli,) Fano-Florentia V. 1-1 (Riganò) FLORENTIA V.-SAVONA 3-0 (Riganò, Andreotti, Ripa) San Marino-Florentia V. 0-2 (Riganò 2) FLORENTIA V.-SASSUOLO 0-0

Senza più nome, si ricomincia dalla C2 Diego si riserva la carica di presidente onorario e affida quella di presidente operativo a Gino Salica, uno dei suoi manager più fidati, grande esperienza di piattaforme petrolifere e scarsa conoscenza di calcio. Il direttore sportivo è Giovanni Galli, indimenticato ex portiere viola, amato e stimato dalla piazza, ma neppure lui portatore di un gran curriculum: i suoi trascorsi come direttore sportivo si limitano a sei mesi nel Foggia. Pagina a fianco in alto: Diego e Andrea Della Valle Pagina a fianco sotto: La Fiorentina (anzi, la Florentia Viola) del 2002-’03 In questa pagina in alto: Angelo Di Livio In questa pagina sotto: Christian Riganò

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I Magnifici Viola

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Fiorentinainforma le, i prodi (!?) ragazzi viola in casa come fuori, e qui spesso sorgono i guai. Tanto per capirsi, il 9 settembre, prima di campionato (in realtà seconda per il calendario, il turno precedente con il Forlì sarà recuperato il 9 ottobre) contro la Sangiovannese di Ciccio Baiano, bisogna giocare ad Arezzo per fare posto ai diecimila fiorentini in trasferta! Castelnuovo, Gualdo, Imola, Poggibonsi, Castel di Sangro.... I tifosi vanno a spasso per il centro-Italia, e siccome piove sempre sul bagnato, la loro passione è messa a dura prova. Sì, perchè la Fiorentina, dopo un buon avvio, si inceppa pericolosamente. Dulcis in fundo, si fa per dire, l’allenatore: la scelta cade su Pietro Vierchowod, grintoso difensore di Sampdoria, Roma e della stessa Fiorentina, non altrettanto noto come tecnico, professione esercitata per 16 partite a Catania, in serie C1. Tirando le somme, la nuova società parte in modo un po’ avventuroso, quasi pionieristico. Ma, date le difficoltà, dati i tempi stretti e lo strozzinaggio operato dalle concorrenti, la squadra partorita dalla nuova dirigenza è perfino un piccolo miracolo. Citiamo in ordine sparso alcuni tra i giocatori più importanti. Il portiere Ivan, reduce dalla promozione in B con il Livorno, il centrocampista Longo, un passato nobile alle spalle, tra Palermo e Roma. Il regista Nicodemo, il giovane talento Quagliarella, gli esperti Bonomi, Maspero e Baronchelli, questi ultimi acquisti di gennaio.

Christian Riganò, il bomber di Lipari Soprattutto, arriva a Firenze quello che sarà uno dei bomber più amati di sempre: Christian Riganò

da Lipari. Giovanni Galli lo scova in C1, nel Taranto, reduce da 27 gol in 33 partite. Lo porta alla Fiorentina, preferendolo a Prisciandaro e Caccia, e lui ripaga la fiducia con 30 reti, e il titolo di assoluto capocannoniere della C2.

17.000 abbonati Detto della società, detto della squadra, non si può non parlare dei tifosi. Del grande popolo viola che risponde, per l’ennesima volta, all’appello. Le tribolazioni e i patimenti di quell’estate si trasformano in un amore ancora più grande, perchè sofferto. 16.648 abbonati, colleziona la neonata Florentia Viola, sedicimilaseicentoquarantotto persone che non tradiscono, perchè sotto le apparenze della rivoluzione, al di là dei cambiamenti epocali, la Fiorentina, pardon la Florentia, resta la Fiorentina. Grande sarà il sollievo di tutta la città quando, nel maggio del 2003, Diego Della Valle rileverà il marchio “Fiorentina” e tutti i trofei. Come dire, la nuova proprietà si dota di un passato, dopo aver pensato al presente e al futuro. Intanto questa grande tifoseria assiste, fede-

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Arrivano i primi guai Si cambia allenatore Il campanello d’allarme suona il 13 ottobre, sconfitta casalinga contro il Rimini, avversario diretto per la promozione. Il 20 ottobre nuovo stop, a Grosseto: per la prima volta il popolo rumoreggia. Della Valle non ci pensa nemmeno troppo: addio Vierchowod, ecco Alberto Cavasin. Il ‘Cava’, come lo chiamano a Firenze, è reduce da un esonero a Lecce e fermo da qualche tempo. Ma è anche un allenatore vero, e si vede. La sconfitta casalinga contro il Montevarchi, in novembre, funziona come una scarica elettrica: da allora la Viola ricomincia a correre, infilando otto vittorie consecutive. Alla fine, su 25 partite, il Cava otterrà 17 vittorie, 6 pareggi e solo 2 sconfitte. Oddio, non che sia una bella squadra da ammirare, la Florentia. Il 35-2 di Cavasin, così come prima il

In alto:Alberto Cavasin e Maurizio Fagorzi


Con Cava e Riga via dall’inferno della C2 Riga, fisico da giocatore di football, capelli lunghi trattenuti dal cerchietto, aria tranquilla a nascondere un bel caratterino, la butta davvero sempre dentro. E gol dopo gol, trascina via la Fiorentina dall’inferno della C2. La promozione arriva in anticipo, il 4 maggio a San Marino, doppietta di Riga, tanto per - non - cambiare. Per festeggiare, la ritrovata Fiorentina (come abbiamo visto, il 15 maggio DDV si è ricomprato nome, marchio e trofei) organizza un’amichevole di lusso, contro la squadra del ‘96. Quella che aveva vinto la Coppa Italia, quella di Toldo, Batistuta e Rui Costa (anche se quest’ultimo solo spettatore), di Padalino, Baiano, Massimo Orlando. Vince la ‘nuova’ Fiorentina per 5-2, ma è davvero un dettaglio, questo. Quel che conta è che Firenze, per una notte, torna a sentirsi grande. (continua) Tratto da Quaderni Viola Edizioni Media Point Qui sopra: Grande festa al Franchi per festeggiare la promozione

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4-4-2 di Vierchowod, sono numeri che mascherano l’unico, vero schema di quella stagione: palla a Riganò, e speriamo che la metta dentro! Cosa che avviene, peraltro, con incredibile puntualità.

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A destra: Riganò e Batistuta nell’amichevole al Franchi Fiorentina del ‘96 vs. ‘nuova’ Fiorentina

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