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La rivista dalla parte dell’utilizzatore - www.finishing.it
Ultrasuoni
Ottimizzazione del lavaggio
Fisco
Incentivi alla pubblicità
Emissioni
L’ossigeno negli impianti di depurazione
Legislazione L’emissione bersaglio
Prezzi
Variazione delle materie prime
Rubriche
Notizie dalle aziende: novità, tecnologie ed eventi
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Contenuti del numero 93 04
Crescita record per gli investimenti
10
Gli ultrasuoni nel lavaggio industriale (parte 12)
16
Il tenore di ossigeno nell’effluente gassoso degli impianti di depurazione
20
Come si dimostra l’emissione bersaglio nella verniciatura?
28
Notizie dalle aziende
46
L'agenda dei fornitori
Metal Cleaning & Finishing
93
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Prezzi
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Rubriche
N. 93 Gennaio - Febbraio - Marzo 2018
Notizie dalle aziende: novità, tecnologie ed eventi
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Direttore responsabile Helma Bresciani Direttore editoriale Pierluigi Offredi Periodicità 4 numeri all’anno Direzione e redazione: HB Pi.erre - Via Imbriani, 19/A - 20158 Milano Tel. 02.39.312.736 www.lavaggio.com www.verniciatore.it E-mail info@finishing.it Grafica e impaginazione John Michael Vincent San Juan Stampa Lalitotipo - Settimo Milanese (MI) Registrazione tribunale di Milano: N. 590 del 05/11/1994 Vendita per abbonamento: Abbonamenti Italia: 1 anno 52 euro - 2 anni 90 euro I dati dell’archivio elettronico della HB pi. erre. vengono trattati nel rispetto di quanto stabilito dalla legge n. 675/1996 sulla tutela dei dati personali. Chiunque può richiedere, in qualsiasi momento, modifiche, aggiornamenti e cancellazioni dei dati personali dal nostro archivio
Termini di consegna materiali NUMERO
REDAZIONALI
PUBBLICITA’
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15/11/2017
06/12/2017
94/MAGGIO
15/03/2018
11/04/2018
95/SETTEMBRE
02/06/2018
04/07/2018
96/NOVEMBRE
12/09/2018
03/10/2018
Prezzi
Crescita record per gli investiment
A cura della Redazione
04  Metal Cleaning & Finishing | Anno XXIII - n.93 - Gennaio - Febbraio - Marzo 2018
Prezzi
matori dovrebbe confermarsi stabile a -1,0 punti in novembre, dopo due mesi di costanti aumenti. Se confermato, il dato lascerebbe la misura al di sopra della media di lungo termine. Indicazioni stabili dovrebbero emergere anche dal lato delle imprese, con l’indice PMI composito visto invariato a 56,0 punti in novembre a fronte di movimenti opposti per le due componenti. Se infatti il PMI manifatturiero è visto in marginale rallentamento da 58,5 a 58,2 punti dopo tre mesi di continui aumenti, quello per i servizi dovrebbe accelerare moderatamente da 55,0 a 55,2 punti dopo il calo di quasi un punto del mese scorso. A livello nazionale le indicazioni dovrebbero essere analoghe, con il PMI composito tedesco proiettato poco mosso a 56,7 punti e quello francese visto a 57,2 punti; in entrambi i casi i sondaggi rimangono ampiamente al di sopra della soglia di 50 punti, distinzione tra fasi espansive e recessive. Anche le indagini degli istituti di statistica nazionali dovrebbero confermare la fiducia INSEE per le imprese manifatturiere francesi invariata a 111 punti in novembre, così come il sondaggio IFO in Germania, che dovrebbe risultare poco mosso a 116,6 punti (sul nuovo massimo storico), con il Materie prime Per consultare online miglioramento atteso per la situaI dubbi sulle prospettive di crescita l’evoluzione dei prezzi zione corrente che dovrebbe bilandella domanda da parte dell‘IEA si delle materie prime, ciare il deterioramento atteso per tramutano nel taglio delle previsioni visitate i portali: la componente di aspettative. Nel di crescita della domanda di 100.000 www. lavaggio.com complesso, i dati dovrebbero conferbarili al giorno sia per il 2017 che per www.verniciatore.it mare la fase di solida espansione già il 2018. La richiesta nel 2018 sarà indicata dai dati sulla crescita del PIL. probabilmente di 1,3 miliardi di barili La seconda stima del PIL europeo per al giorno. Il rallentamento della domanil 3° trimestre, completa dei dati nazionali, da implica che il consumo mondiale potrebbe non superare, come invece atteso, la soglia dei 100 conferma l’espansione a 0,6% t/t, in linea col precemilioni di barili l‘anno. Il rapporto IEA si contrappo- dente. In media per il 2017 il PIL è in rotta per una crene all‘aggiornamento dell‘OPEC che, di contro, vede- scita di 2,3% che, se confermata, rappresenterebbe il va per il 2018 un forte aumento della domanda. Ad massimo dal 2007. Riteniamo inoltre che siano verso ostacolare il comparto petrolifero anche il rialzo del- l’alto i rischi sulla nostra stima per il 2018, ora a 1,8% la produzione USA, che si attesta alla cifra record di a/a. Lo spaccato per paese mostra forza diffusa non 9,65 milioni di barili giornalieri, mentre le riserve sono solo in Germania (0,8%), Spagna (0,8%), Italia e Francia aumentate per la seconda settimana consecutiva (0,5%), ma anche nei paesi più piccoli, tra cui Finlandia (stima sia API che EIA). Il ritorno alla redditività del- (1,1%), Slovacchia (0,8%) e Portogallo (0,5%). Il dettaglio lo shale-oil, visto il rialzo delle quotazioni appare un delle componenti, purché parziale, indica ancora una ostacolo in vista del meeting OPEC del 30 novembre. volta come il motore della crescita sia la domanda inI tagli dell'output in corso, da parte dell'OPEC insieme terna (0,7pp sulla variazione finale), in linea con i mesi alla Russia, sostengono lo scenario positivo di fondo, primaverili. Ad un modesto rallentamento dei consunonostante l'aumento della prudenza degli operatori. mi (da 0,9% a 0,6%) corrisponde un’accelerazione degli investimenti (da 0,9% a 2,0%). Il contributo del canale estero è positivo ma inferiore al precedente mentre Il quadro internazionale Dopo che lo ZEW in Germania ha toccato un nuovo il decumulo delle scorte pesa sul PIL (-0,4pp). Nel 4° massimo in novembre, la pubblicazione delle indagi- trimestre e in avvio al 2018 ci attendiamo una creni di fiducia prosegue a livello aggregato per la zona scita in linea con l’estate, a 0,5% t/t, con un ulteriore euro. Dal lato delle famiglie, la stima preliminare rallentamento a 0,4% t/t dalla primavera del 2018. dell’indice della Commissione Europea per i consuNella seconda metà del 2017 gli ordini di macchine e impianti nel settore del trattamento delle superfici sono cresciuti, grazie sia all’andamento delle commesse dall’estero, ma anche di quelle nazionali che, dopo i “ripensamenti” di inizio anno, dovuti essenzialmente alle attese per le circolari applicative dei più recenti interventi governativi in materia di “Industria 4.0”, vede un netto incremento rispetto agli anni precedenti. Dunque, come ampiamente previsto, gli effetti delle misure a sostegno dell’industria manifatturiera fanno ora sentire i propri benefici in modo evidente e netto, a tutto vantaggio da un lato delle industrie fornitrici di tecnologia, che vedono i propri portafogli ordini gonfiarsi, dall’altra di tutta la filiera, che dopo un decennio di latitanza sul fronte degli investimenti ricomincia a poter disporre di un parco macchine adeguato, grazie al quale incrementare la propria competitività. L’ottimismo emerge anche dagli operatori del settore, che prevedono un ulteriore crescita degli ordini dall’estero e dal mercato interno.
Metal Cleaning & Finishing | Anno XXIII - n.93 - Gennaio - Febbraio- Marzo 2018 05
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Acido tereftalico purificato
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Acido teraftalico purificato
Bisfenolo A (difenil ol propano)
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3.85% 6.96% 72.17% 35.59% 12.63%
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22.94%
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Confronto prezzi 2003-2017
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NOV/17 GEN/13
DIFFERENZE IN % CON I PERIODI PRECEDENTI
La tabella in alto descrive l’andamento dei prezzi delle materie prime impiegate per la produzione di vernici in polvere, rilevati, dagli anni precedenti all’ultimo mese disponibile, mentre la tabella in basso descrive l’andamento dei prezzi rilevati all’inizio di ogni anno.
Prosegue la pubblicazione dell’osservatorio congiunturale, realizzato dalla nostra rivista per tenere sotto controllo i prezzi delle principali materie prime utilizzate per la produzione delle vernici in polvere, in modo da consentire agli utilizzatori di valutare l’entità dei fenomeni in corso e tutelarsi nei confronti dei tentativi speculativi (aumenti ingiustificati o ribassi del prezzo che nascondono un’inferiore qualità del prodotto).
1.10
gen-03
2.02
2.20
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1.91
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Acido isoftalico purificato
Materie prime
0.96
Acido isoftalico purificato
Materie prime
GEN-10 GEN-11
PERIODO DI RIFERIMENTO
Confronto prezzi 2010-2017
3.30
3.20
1.98
1.23
0.81
2.09
nov-17
57.14%
64.10%
32.89%
8.85%
0.00%
117.71%
NOV/17 GEN/10
Prezzi
Prezzi delle vernici in polvere
5.25
6.70
6.80
7.70
Antiruggine alchidica al fosfato di zinco residuo secco in volume >=55%
Fondo epossi- poliammidico al fosfato di zinco (fosfato di zinco >=15% sulla pittura; residuo secco in volume >= 55%)
Epossipoliammidico a spessore per esterni (residuo secco in volume >al 55%), p.s.> 1,40 kg/l
Epossipoliammidico modificato vinilico a spessore, per esterni (residuo secco in volume > 55%)
8.65
11.75
Epossi-poliammidico/poliamminico tipo 'surface tolerant' per manutenzione (residuo secco in volume >=80%
Epossidico-poliamminico solvent less ad alto spessore (residuo secco in volume>=95%
3.55
3.70
Diluente per prodotti epossidici
Diluente per prodotti alchidici e clorocaucciu'
DILUENTI
6.70
Smalto alchidico/clorocaucciù (rapporto alchidico/clorocaucciù 2:1 a 1/1 residuo secco in volume >50%), p.s.>1,30 kg/l - tinte chiare
11.10
14.35
Zincante epossi-poliamminico/poliammidico (contenuto in zinco >al 86% in peso sul film secco) residuo secco in volume >=62%
Smalto poliuretanico bicomponente non ingiallente (base acrilica o poliestere) residuo secco in volume >=50%
12.30
Zincante inorganico a solvente (contenuto in zinco >all'82% in peso sul film secco)
PRODOTTO VERNICIANTE
3.55
3.35
11.40
8.30
6.45
10.40
7.55
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14.00
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2016
3.55
3.35
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10.00
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7.93
6.50
6.68
5.85
8.10
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3.70
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3.65
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7.30
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2011
3.35
3.45
10.15
7.30
6.05
9.85
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5.15
13.20
12.35
2010
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4.95
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5.35
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2009
4.23%
5.97%
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DIFF. Ott.17 Gen.11
Prezzi
Prezzi delle vernici liquide
Metal Cleaning & Finishing | Anno XXIII - n.93 - Gennaio - Febbraio- Marzo 2018 09
Lavaggio
Gli ultrasuoni nel lavaggio industriale (parte 12 )
Una panoramica completa, teorica e pratica, sullo "stato dell’arte" di una tecnologia che presenta ancora molti lati sconosciuti e che è caratterizzata da esperienze empiriche a volte controverse A cura della Redazione
10  Metal Cleaning & Finishing | Anno XXIII - n.93 - Gennaio - Febbraio - Marzo 2018
Lavaggio
Alcuni studi hanno mostrato che l’entità del danno causato dalla cavitazione (espresso in termini di perdita di peso della superficie) è direttamente proporzionale al quadrato dell’ampiezza della pressione sonora; cioè, in altri termini, della potenza trasmessa. Ma ciò sembra essere vero fino a che non viene raggiunto un certo valore limite, oltre il quale un ulteriore incremento dell’ampiezza della pressione ha come effetto la riduzione dell’intensità di cavitazione; una possibile spiegazione di tale fenomeno si basa sul fatto che aumentando la potenza, aumentano sia il raggio della bolla, sia il tempo tempo necessario per collassare: se t è di molto superiore al semiperiodo dell’onda T/2 (corrispondente al passaggio dal punto di massima pressione negativa a quello di massima pressione positiva, ed entro il quale deve avvenire il collasso affinché l’implosione sia più energetica), allora la bolla si ritrova soggetta alla pressione negativa prima di aver completato l’implosione, che risulta quindi meno intensa. L’incremento della potenza oltre questo valore potrebbe quindi essere adottato per ridurre gli effetti dannosi dovuti all’intensità di cavitazione. Un altro metodo per superare questo problema potrebbe essere quello di mantenere un’elevata quantità di gas disciolti nel liquido; infatti, l’eliminazione preventiva di questi gas (processo di degasazione, che verrà analizzato più avanti) porta ad un incremento della soglia di cavitazione (cioè della potenza necessaria a formare le
bolle) e conseguentemente ad una maggiore intensità dell’implosione, mancando l’”effetto cuscino” prodotto dai gas stessi. In alternativa si può provvedere all’aggiunta di tensioattivi che riducono la tensione superficiale del liquido, riducendo di conseguenza l’intensità di cavitazione anche se, per contro, questi prodotti possono risultare di più difficile rimozione in fase di risciacquo e richiedere temperature più elevate e tempiciclo più lunghi. Ma il metodo probabilmente più utilizzato è quello che prevede di scegliere opportunamente la frequenza della perturbazione ultrasonora applicata. Come si è visto, le bolle che forniscono una minore intensità di cavitazione sono quelle di dimensioni più piccole, prodotte da ultrasuoni ad elevata frequenza di vibrazione; l’innalzamento della frequenza applicata è quindi uno dei più importanti sistemi di controllo dell’erosione da cavitazione. A titolo di esempio, si prenda in considerazione il fatto che nel campo della microelettronica, in cui la pulizia dei wafer di silicio deve essere pressoché totale ed in cui anche il minimo danno superficiale può comprometterne drasticamente le prestazioni, la prevenzione dell’erosione viene normalmente effettuata utilizzando frequenze prossime a 1 MHz. L’ottimizzazione della frequenza va effettuata anche in funzione del processo di lavaggio adottato. Consideriamo un altro esempio: effettuando un lavaggio a 40 KHz in soluzione acquosa contenente opportuni tensioattivi, l’erosione
può essere evitata; se però il successivo passaggio è un risciacquo, in acqua demineralizzata, con ultrasuoni alla stessa frequenza, il danno da erosione diventa molto più probabile. Ciò è dovuto al fatto che l’acqua demineralizzata, avendo una maggiore purezza ed una maggiore tensione superficiale, è in grado di permettere lo sviluppo di un'intensità di cavitazione assai elevata e perciò potenzialmente dannosa. Aumentando la frequenza degli ultrasuoni nella vasca di risciacquo, si può quindi prevenire il danno. L’erosione e, più in generale, il danno superficiale provocato dalla presenza di onde stazionarie nella vasca di lavaggio, deriva dal fatto che in queste condizioni la distribuzione delle cavità nel liquido è disuniforme e si determinano zone in cui la cavitazione è sempre assente (nodi) e zone in cui la cavitazione è sempre presente (antinodi); come conseguenza di ciò si ha una riduzione dell’effetto pulente sulla superficie prossima ai nodi ed una possibilità maggiore di erosione sulla parte di superficie esposta alla cavitazione, causata dal maggior tempo di applicazione necessario per compensare la ridotta pulizia dell’altra parte. Le problematiche connesse con la presenza di onde stazionarie coinvolgono quindi sia l’aspetto delle prestazioni di lavaggio, in maniera principale, sia quello del danneggiamento superficiale, come effetto riflesso. Le onde stazionarie si formano sempre nella vasca di lavaggio per la presenza inevitabile delle armoniche superiori e come conse-
Fig. 41 - Schematizzazione del frequency sweep
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Depurazione aria
Il tenore di ossigeno nell’effluente gassoso degli impianti di depurazione
Quando si installano di impianti per il trattamento delle Sostanze Organiche Volatili, si evidenziano dei casi di errata interpretazione delle norme da parte degli enti autorizzativi
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Costantino Gatti – Air Protech
Depurazione aria
PREMESSA Più di una volta, anche recentemente, abbiamo dovuto confrontarci con clienti, consulenti e a volte anche con i funzionari degli Enti pubblici che si occupano delle autorizzazioni, per chiarire gli aspetti tecnici e normativi legati all’imposizione di valori limite di emissione, con riferimento ad un valore di ossigeno diverso da quello atmosferico. Il valore di riferimento di ossigeno trova origine nella corretta filosofia di evitare “diluizioni” delle emissioni, al fine di ridurre artificiosamente la concentrazione degli inquinanti a valori al di sotto dei limiti consentiti. Questo concetto trova una sua logica applicazione in processi caratterizzati da emissioni con un contenuto di ossigeno inferiore a quello atmosferico, ma non, come dovrebbe risultare evidente, nel trattamento delle emissioni gassose che, nella stragrande maggioranza dei casi, sono costituite da aria. E’ quindi logico applicare il riferimento alla percentuale di ossigeno nell’incenerimento di rifiuti solidi e liquidi o negli impianti di produzione energia alimentati a combustibile, laddove l’apporto di aria al processo è finalizzato a fornire l’ossigeno necessario alla combustione a livelli stechiometrici o con un eccesso limitato e volto ad ottimizzare l’efficienza di ossidazione. Quando si deve trattare aria, utilizzata per captare e veicolare i vapori dei SOV che si sviluppano nel processo di produzione, è evidente che il tenore di ossigeno è quello atmosferico (convenzionalmente 21%): l’applicazione di riferimenti a valori più bassi (o molto più bassi, dato che normalmente viene richiesto il 3%) comporta concentrazioni di inquinanti reali in emissione a valori prossimi allo zero. Tutto ciò nasce da una non corret-
ta interpretazione di norme, che in realtà affrontano in maniera corretta la questione. OSSIDATORI TERMICI E INCENERITORI Nel trattamento delle emissioni gassose contenenti SOV si distinguono diverse tecnologie. Alcune di queste, che di fatto oggi sono la parte predominante, si basano sull’ossidazione termica e in minor parte sull’ossidazione catalitica. Nella grande maggioranza dei casi, le emissioni gassose sono costituite da aria, con concentrazioni variabili di SOV. L’aria viene utilizzata quale «veicolo», per captare ed allontanare i vapori dei SOV dai macchinari e dalle apparecchiature di processo con un duplice scopo: - mantenere salubre l’ambiente di lavoro; - mantenere la concentrazione dei SOV infiammabili a valori lontani dai limiti di esplosività, cioè con una concentrazione inferiore al L.E.L. (Lower Explosive Limit). In queste emissioni la percentuale volumetrica di ossigeno è quella atmosferica e cioè circa il 21%. Ma un impianto di ossidazione termica è assimilabile ad un impianto di combustione per l’utilizzo dell’energia termica o ad un inceneritore? No, senza alcun dubbio! Al di là delle ovvie differenze nelle finalità funzionali, negli inceneritori, così come negli impianti di combustione, l’aria introdotta nel processo ha lo scopo di fornire l’ossigeno necessario (comburente) con un eccesso che garantisca il risultato ottimale nella combustione. L’ossigeno residuo nei fumi deve essere contenuto al valore tecnicamente ottimale, al fine di non influire negativamente sul rendimento termico. La percentuale di ossigeno nelle emissioni degli inceneritori o de-
gli impianti di combustione può variare, a seconda della tipologia di rifiuto e/o di combustibile, dal 3 all’11%. Aggiunte di aria al processo o a valle del processo, finalizzate alla «diluizione» della concentrazione degli inquinanti, comporterebbero un incremento nel tenore di ossigeno dei fumi. Al fine di vanificare l’effetto di eventuali diluizioni, la normativa prevede che i limiti in emissione siano riferiti ad un determinato valore di ossigeno di riferimento, definito in funzione del processo e del tipo di combustibile. La percentuale di ossigeno nell’aria in uscita da un ossidatore termico o catalitico è data dalla differenza fra l’ossigeno atmosferico e il volume di ossigeno «consumato» per l’ossidazione dei COV e/o del combustibile di supporto. A seconda dell’efficienza del recupero termico e della concentrazione dei SOV, la percentuale di ossigeno al camino di un ossidatore varia dal dal 18 al 20,5 %. In questo caso, un’eventuale diluizione comporterebbe una variazione minima del tenore di ossigeno FACCIAMO DUE CONTI In più di un’occasione abbiamo avuto modo di constatare che la differenza fra i diversi processi non è perfettamente compresa; autorizzazioni per impianti di trattamento delle emissioni gassose contenenti SOV con valori di emissione riferiti al 3% di ossigeno, denotano quantomeno una non corretta interpretazione delle norme. La concentrazione degli inquinanti misurata al camino, nei casi in cui viene imposto un tenore di ossigeno di riferimento, deve essere «corretta» mediante la seguente formula: E = [(21 - O2) / (21 - O2M)] x EM dove: EM è la concentrazione misurata, E è la concentrazione, O2M è il tenore di ossigeno misurato,
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Legislazione
Come si dimostra l’emissione bersaglio nella verniciatura?
La relazione presentata al Convegno Uniaria da Franco Giacomin (Settore Ambiente e Pianificazione Territoriale della Provincia di Treviso), dimostra che l’approccio analitico è il più efficace strumento di verifica rispetto ad un accertamento di tipo documentale.
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A cura della Redazione
Legislazione
FLESSIBILITA’ ED EQUIVALENZA Le emissioni in atmosfera dei Composti Organici Volatili prodotti dalle operazioni di verniciatura, sono regolate dalle seguenti norme: - Direttiva 1999/13/CE del Consiglio, dell’11 marzo 1999; - D.M. Ambiente 16 gennaio 2004, n. 44; - Art. 275 D.Lgs. 3 aprile 2006, n.152. Le modalità di applicazione delle norme, finalizzate alla riduzione delle emissioni, sono contenute nella Parte IV, in cui sono descritte le prescrizioni alternative ai limiti indicati nella Parte III (vedi tabelle 1 e 2). I principi su cui sono basate tali prescrizioni sono i seguenti: - il principio di flessibilità, secondo il quale un gestore può scegliere l'approccio a lui più consono per ridurre le emissioni, nonché le soluzioni tecnologiche che ritiene più adeguate, anche economicamente;
- Il principio di equivalenza, che stabilisce la neutralità della norma rispetto alla scelta del gestore, purché si pervenga allo stesso risultato, qualunque sia l'approccio intrapreso. La direttiva 1999/13/CE e il D.M. n. 44/2004 stabilivano chiaramente che l’emissione totale risultante dall’applicazione del piano di riduzione (emissione bersaglio), dovesse essere equivalente a quella conseguibile applicando i valori limite di emissione (convogliata e diffusa) e anche il testo normativo attualmente vigente (D.Lgs. n.152) conferma tale indicazione. LA PROCEDURA PER L’APPLICAZIONE DELLE PRESCRIZIONI ALTERNATIVE Per poter calcolare la cosiddetta “Emissione Bersaglio” (cioè l’emissione totale da conseguire), è necessario in primo luogo quantificare la massa totale annua di materia solida nella vernice (rapportata alla potenzialità di prodot-
to): tale valore è il residuo secco complessivo annuo. La normativa ha definito specifici fattori moltiplicativi per i diversi settori industriali: - rivestimento del legno, tessuti, carta, tessili = 4; - rivestimento metallo = 1,5. Moltiplicando il residuo secco complessivo annuo per il fattore moltiplicativo, si ottiene l’Emissione Annua di Riferimento. Infine moltiplicando l’Emissione Annua di Riferimento per la somma tra 15 o 5 e la percentuale di emissione diffusa, si ottiene l’Emissione Bersaglio. Prendiamo ad esempio un’azienda del settore legno che consuma 100 t/anno di prodotti vernicianti con residuo secco del 70% e 30 % di COV. Moltiplicando il residuo secco (70) x 4 (fattore moltiplicativo del settore legno), si ottiene un totale di 280 tCOV/anno, che rappresenta l’emissione di riferimento. Moltiplicando 280 x 0,25 (0,20 + 5) si ottiene 70 tCOV/anno (emissio-
Tabella 1 - La previsione normativa Attività (soglie di consumo di solvente t/anno)
Soglie di consumo di solvente (t/anno)
Rivestimento metalli (> 5) Rivestimento superfici in legno (> 15)
Valori limite per le emissioni convogliate (mgC/Nm3)
Valori limite per le emissioni diffuse (% input di solvente)
Valori limite di emissione totale L’eventuale limite di emissione totale si determina secondo la procedura indicata nella Parte IV
≤ 15
100
25
> 15
50/75
20
≤ 25
100
25
> 25
50/75
20
Tabella 2 - Le alternative possibili Parte IV
Parte III
Valore limite di emissione negli scarichi gassosi (mgC/m3) Valore limite di emissione diffusa (% input) Portate volumiche (Nm3/h) Operatività (h/gg-h/anno)
Valore limite di emissione totale (t/anno – kg/h)
Quantificazione dell’emissione totale con: - procedura proposta - altra procedura alternativa che soddisfi il principio di equivalenza
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NOTIZIE DALLE AZIENDE La gallina quando ha fatto l’uovo canta, l’anatra no. Per questo la gente nei negozi chiede le uova di gallina e non quelle di anatra. Non sappiamo se il vero motivo del successo delle uova di gallina sia dovuto agli schiamazzi che accompagnano la loro deposizione, ma certamente la metafora sintetizza con chiarezza l’importanza di far conoscere al mercato i propri progetti, i propri prodotti e le proprie iniziative. Molti ottimi imprenditori passano la vita a cercare di realizzare ottimi prodotti, migliori della concorrenza e con prezzi inferiori, per poi accorgersi che il concorrente, che fa prodotti peggiori, vende di più solo perché grida (comunica) di più e meglio: proprio come la gallina della citazione. Per comunicare con efficacia è necessario definire: 1. a chi si rivolgono i messaggi (definizio-
ne e scelta dei clienti); 2. che cosa si vuol comunicare (definizione e scelta del contenuto della comunicazione); 3. in che modo si vuole comunicare (definizione e scelta della forma di comunicazione); 4. quando comunicare (definizione e scelta della frequenza di comunicazione); 5. dove comunicare (definizione e scelta dei mezzi attraverso i quali comunicare). La nostra rivista consente di affrontare queste scelte in modo professionale e in particolare questa rubrica è a disposizione delle aziende che vogliono utilizzare uno strumento semplice ed efficace, che consente di presentare prodotti e servizi in modo mirato agli utilizzatori che la leggono per essere costantemente informati sull’evoluzione tecnologica del settore. La nostra filosofia editoriale si
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fonda sulla chiara e trasparente distinzione tra informazione e pubblicità, per cui ogni articolo presente in questa rubrica riporta la fonte aziendale che lo ha ideato e realizzato, affinchè i lettori possano distinguere i contenuti e le forme della comunicazione.
In questo numero
• Henkel • Ucimu • Durr • Uesseti • Verinlegno • Contec • Rupes • Weber • Sia • Catas
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BONDERITE DUALCYS: EFFICIENZA E SOSTENIBILITÀ A due anni dal suo lancio sul mercato delle lavorazioni meccaniche, l’innovativo processo Bonderite duaLCys di Henkel ha dato dimostrazione dei suoi grandi vantaggi in termini di efficienza dei costi e sostenibilità rispetto ai processi di lubrorefrigerazione e pulizia convenzionali. Di recente, il processo ha dato prova delle sue capacità nell’ambito di un impegnativo progetto di lavorazione meccanica presso il cliente tedesco Mapal. Bonderite duaLCys fa parte dell’ampio portfolio di soluzioni di processo Henkel per l’industria metalmeccanica, con soluzioni su misura per le specifiche esigenze dei clienti lungo l’intera catena del valore: dalla fusione, alla lavorazione meccanica fino al montaggio finale. L’innovativa tecnologia duaLCys consente di ottenere significativi miglioramenti sotto tutti gli aspetti competitivi di rilievo: tempo, consumi di materiale e di energia; qualità del prodotto e sicurezza del processo. Essenzialmente, questa tecnologia sfrutta le sinergie fra i fluidi di processo, riciclando il detergente nel bagno di lubrificazione anziché smaltirlo. Ispirandosi alla tecnologia duaLCys priva di battericidi, Henkel ha sviluppato un’intera gamma di prodotti
monocomponenti standard e specializzati: - Bonderite L-MR 20717 è il prodotto universale, idoneo praticamente a tutte le lavorazioni meccaniche, per una vasta serie di operazioni e materiali; - Bonderite L-MR 21164 è dedicato alla lavorazione meccanica di diversi materiali speciali come ottone, rame, leghe leggere zincate e magnesio puro. Questo prodotto presenta inoltre un’elevata stabilità in presenza di durezze dell’acqua molto alte. Tutti i prodotti sono esenti da boro e formaldeide e offrono un’eccellente biostabilità, protezione anticorrosiva, ottime proprietà lubrificanti e potere pulente. Grazie alla dispersione molto fine, essi sono idonei a un’ampia gamma di durezze dell’acqua e a svariate applicazioni, consentendo di raggiungere una migliore sostenibilità nonché sensibili risparmi di costo. Con i più disparati sistemi e impianti dei clienti, Bonderite duaLCys ha ridotto i consumi di lubrificante del 60%. Il processo è stato adottato per gran parte dei materiali metallici impiegati all’interno dell’industria automobilistica e si sta rapidamente affermando anche in altri segmenti di mercato.
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UN PARTENARIATO VINCENTE L’azienda Mapal Präzisionswerkzeuge Dr. Kress KG, ad esempio, sta utilizzando la tecnologia dualCys per la lavorazione di utensili speciali destinati a un produttore di grandi trivelle minerarie. Con Bonderite duaLCys, il cliente ha potuto accelerare il processo di lavorazione, evitando al contempo l’uso di solventi, necessari in precedenza per rimuovere completamente i lubrorefrigeranti dalla superfice delle parti lavorate. Verso un gradino ancora più alto di efficienza e sostenibilità, Henkel ha stretto un rapporto di collaborazione con la società LDT Dosiertechnik di Amburgo, per abbinare il processo dualCys alle pompe proporzionali LDT Dosatron e ottenere così il dosaggio dei lubrorefrigentanti. Queste pompe idrauliche non richiedono corrente elettrica o altre fonti di energia come aria compressa. Martin Desinger, Business Development Manager Europe per i lubrificanti presso Henkel Adhesive Technologies, commenta: “In stretta collaborazione con LDT Dosatron, siamo riusciti a sviluppare un sistema su misura ‘plug and play’, disponibile in configurazioni customizzate per essere integrato nelle linee di processo Bonderite duaLCys nuove o già in funzione.”
Migliori condizioni di lavoro e risultati di processo Il processo duaLCys di Henkel sfrutta la sinergia fra un lubrificante e un detergente: Bonderite C-NE 10466, un detergente neutro a base acquosa e ad alte prestazioni, e il fluido da taglio Bonderite L-MR 21466. Il detergente non forma schiuma con la maggior parte delle risorse idriche, offre un’eccellente protezione anticorrosiva e può essere utilizzato a temperatura ambiente. Il fluido da taglio è un lubrificante in dispersione fine. Entrambi sono esenti da boro e battericidi e presentano un’elevata biostabilità. Il sistema è idoneo per gran parte dei materiali metallici, compresi l’acciaio, l’acciaio inossidabile, la ghisa e le leghe di alluminio. Il processo Bonderite duaLCys richiede minori quantitativi d’acqua e aiuta a risparmiare energia, in quanto il bagno detergente può funzionare a basse temperature. Oltre a ridurre al minimo il flusso di rifiuti e gli scarti di produzione, fornendo al contempo finiture superficiali di alta qualità, Bonderite duaLCys crea anche migliori condizioni sul posto di lavoro, grazie all’uso di soluzioni più sicure e prevedibili. Nell’industria automobilistica, il processo può allo
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stesso modo significare un vantaggio competitivo per OEM, fornitori Tier 1 e imprese di lavorazione meccanica, rendendo possibili processi più economici e sostenibili per la lavorazione meccanica di parti metalliche, come i componenti del gruppo propulsore, le ruote, i compressori per gli impianti di climatizzazione e altre parti lavorate a taglio. “Il processo Bonderite duaLCys è un concetto unico nel campo della lavorazione meccanica e la pulitura in-process per il mercato metallurgico” - aggiunge Desinger – e riciclare il fluido detergente anziché smaltirlo, sfruttandone le sinergie con il fluido da taglio idrosolubile, si traduce in un’eccellente combinazione fra elevato potere lubrificante, alta pulizia delle parti e straordinaria protezione anticorrosiva.”
MIGLIORE LUBRIFICAZIONE PER UNA MAGGIORE DURATA DEGLI UTENSILI Grazie al potere lubrificante nettamente superiore e all’eccellente capacità detergente rispetto ai prodotti convenzionali, Bonderite dualCys consente di prolungare notevolmente la durata degli utensili di lavorazione. Con la sua formula combinata, il lubrificante presenta inoltre proprietà pre-pulenti. In produzione si può risparmiare fino al 40 percento di costi di processo e ridurre i consumi di lubrificante fino al 70 percento.
Bonderite è un marchio commerciale registrato di Henkel e/o affiliate in Germania e altrove.
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A PROPOSITO DI HENKEL Henkel opera a livello mondiale con un portfolio equilibrato e diversificato. Con forti marchi, innovazioni e tecnologie, l’azienda detiene posizioni di leadership nei suoi tre campi di attività, sia per quanto riguarda i prodotti per l’industria, sia per i consumatori. Henkel Adhesive Technologies è il leader globale nel settore degli adesivi in tutti i segmenti industriali. Con le sue divisioni Laundry & Home Care e Beauty Care, Henkel è al vertice in numerosi mercati e svariate categorie a livello internazionale. Fondata nel 1876, l'azienda ha alle spalle più di 140 anni di successi. Nell'esercizio 2016 Henkel ha fatto registrare un fatturato di 18,7 miliardi di euro, con un utile operativo depurato di 3,2 miliardi di euro. Solo con i suoi tre marchi più noti, Persil (detersivo), Schwarzkopf (cura dei capelli) e Loctite (adesivi), Hen-
kel ha ottenuto un fatturato pari a 6 miliardi di Euro. L'azienda dà lavoro a più di 50.000 dipendenti in tutto il mondo, che formano un team appassionato ed estremamente eterogeneo, unito da una forte cultura aziendale, dalla volontà comune di creare valore sostenibile e da principi condivisi. Il ruolo indiscusso di leader nel campo della sostenibilità è confermato da posizioni di primo piano in molti indici e classifiche internazionali. e azioni privilegiate di Henkel sono quotate all'indice DAX dei principali titoli azionari tedeschi. Per maggiori informazioni, visitate il sito www.henkel.com.
Fonte: Henkel Per ulteriori informazioni scrivere a: info@finishing.it
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MACCHINE DA RINNOVARE Per la prima volta, le piccole imprese cedono il passo alle grandi nell’attività di acquisizione di macchinari. La quota di parco macchine installato nelle unità produttive con meno di 50 addetti è pari al 45,1% del totale. Nel 2005, la quota era pari al 52,8%. Di contro la quota di parco macchine installato nelle aziende con più di 200 dipendenti risulta pari al 20%; nel 2005 la quota si fermava al 13,5%. Questa inversione di tendenza si spiega con il fatto che, anche a causa della crisi, le grandi imprese tornano a internalizzare parte dell’attività che, fino a poco tempo fa, era demandata all’esterno. Come nel 2005, emerge la correlazione inversa tra possesso di macchine utensili e dimensione dell’unità produttiva. In termini assoluti, al crescere del numero di addetti impiegati cala la quota di macchine utensili presenti nell’impianto. Ciò è spiegato dal fatto che le piccole imprese sono impegnate principalmente nell’attività di produzione. Al crescere della dimensione, le aziende inseriscono altre attività il cui svolgimento non prevede l’utilizzo di macchinari. Dall’analisi dei dati ripartiti per settore emerge che la metà del parco complessivo (49,8%) è installata presso stabilimenti che realizzano prodotti in metallo (fonderie, fucinatura, stampaggio, carpenterie, caldaie, serbatoi, utensili, seconda trasformazione dei metalli, trattamento, rivestimento). Il secondo setto-
re per quantità di macchine installate (25,4%) è quello dei costruttori di macchinari e materiale meccanico (macchine agricole, macchine utensili per metalli e robot industriali, macchine tessili e per l’abbigliamento, macchine per l’industria alimentare, chimica, della plastica, lavorazione del legno, macchine per le industrie estrattive, edilizie, siderurgiche). Segue quello dei mezzi di trasporto (13,9%) che comprende tra gli altri, automotive e aerospace. Rispetto alla rilevazione precedente, del 2014, i settori dei prodotti in metallo e quello delle macchine e materiale meccanico risultano pressoché stazionari per numero di macchinari istallati. Più deciso l’incremento registrato nel settore dei mezzi di trasporto (da 9,8% a 13,9%). Dimezzata la quota delle macchine installate nelle imprese appartenenti al settore materiale elettrico e elettronico (da 10% a poco più del 5%). Questi dati riflettono l’andamento dei settori evidenziando su quali la crisi ha fatto sentire maggiormente il suo peso. Riguardo la distribuzione geografica del parco macchine, dall’indagine emerge che la Lombardia è, ancora una volta, la regione con il maggior numero di macchine installate (29,7%) e, anzi, la quota di macchinari installati nell’area risulta superiore a quella registrata nel 2005 (28,4%). Segue il Triveneto, che ri-
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duce il suo peso, dal 19,5% al 17,6%. Prosegue il trend positivo dell’Emilia Romagna il cui peso passa dal 13,3% al 14,5%. Arretra ulteriormente il Piemonte nel quale risiede solo il 12,9% del parco macchine. Cresce la presenza di macchine nel Centro e nel Sud in virtù di poche grandi unità produttive presenti in quei territori. ALCUNE CONSIDERAZIONI I risultati della ricerca evidenziano il pesante arretramento che l’industria metalmeccanica italiana ha subito nell’ultimo decennio; infatti se i dati elaborati da ISTAT danno l’idea dell’impatto che la crisi ha avuto sul tessuto produttivo del Paese, fortemente ridimensionato nelle sue unità produttive e nel numero di addetti impiegati (-13%; -14%), lo studio sul parco macchine elaborato da UCIMU dà conto invece del livello di competitività del manifatturiero, misurandone la capacità di produrre in modo efficiente. L’invecchiamento dei mezzi di produzione installati nelle imprese, diretta conseguenza del blocco degli
investimenti in macchine utensili robot e automazione, che si è interrotto solo nel 2014, è evidente, così come è chiaro che l’incremento del livello di automazione e integrazione degli impianti cresce a ritmo troppo lento. Questi fattori mettono a dura prova la competitività del sistema industriale italiano, che rischia inesorabilmente di arretrare, anche perché nel frattempo le industrie dei Paesi emergenti si stanno dotando di sistemi e tecnologie di ultima generazione. D’altra parte, la ripresa del consumo di macchine utensili in Italia, registrata a partire dal 2014 e proseguita, è certamente una buona notizia poiché, riduce, anche se soltanto in parte, gli effetti derivanti dal blocco degli investimenti in sistemi di produzione. Essa dimostra che il manifatturiero italiano può tornare a operare sui livelli pre-crisi, anche grazie al supporto garantito da strumenti di politica industriale messi in atto dalle autorità di governo. Oltre alla Nuova Legge Sabatini che, operativa dall’aprile 2014, permette il finanziamento a tassi agevolati degli ac-
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quisti in macchinari, è esempio di ciò il provvedimento del “Superammortamento” che permette l’ammortamento del 140% del valore del bene acquisito. Oltre a queste misure congiunturali, è necessario prevedere interventi strutturali, volti a stimolare e sostenere il ricambio dei sistemi di produzione nelle imprese italiane, unica via per assicurare prospero futuro alla manifattura del paese, ad esempio con la liberalizzazione delle quote di ammortamento, attraverso cui il macchinario acquistato può essere ammortizzato in tempi più brevi. La misura, oltre a incentivare nuovi acquisti, di fatto, non presenta costi a carico dello Stato, che vedrebbe soltanto traslata nel tempo l’entrata di cassa. In ogni caso, se ciò non fosse possibile occorre prevedere l’aggiornamento dei coefficienti di ammortamento fermi ancora al 1988. La modalità più adeguata per contrastare l’inesorabile invecchiamento delle macchine utensili presenti
negli stabilimenti produttivi del Paese è però l’adozione di una misura che favorisca l’aggiornamento del parco macchine installato. Funzionale all’obiettivo è l’introduzione di un sistema di incentivi alla sostituzione volontaria dei macchinari obsoleti con nuove tecnologie progettate e realizzate secondo le nuove esigenze di produttività, risparmio energetico e rispetto delle norme di sicurezza sul lavoro previste dall’Ue, assicurando così adeguato livello di competitività al Made in Italy. Fonte: Ucimu Per ulteriori informazioni scrivere a: info@finishing.it
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ROBOT DI VERNICIATURA "READY2SPRAY" Dürr e Kuka hanno firmato un accordo di cooperazione. Entrambi leader nel settore della produzione e della tecnologia di automazione, hanno unito le loro forze, sviluppando una soluzione integrata per l'applicazione automatizzata della vernice mediante un robot compatto destinato al settore “General industry”. Il robot è prodotto da Kuka e Dürr fornisce la tecnologia applicativa. Pre installato e “ready-to-spray”, pronto all’uso, il robot è l’unione di componenti completamente compatibili e testati per offrire una combinazione unica nel mercato. È perfettamente adatto alle esigenze del settore “General industry”, in quanto le aree di applicazione includono manufatti in legno, plastica, vetro e metallo. Hans Schumacher, consigliere di amministrazione Dürr ha dichiarato: " Il settore General industry, ha visto anche una crescente esigenza di applicazioni di verniciatura completamente automatizzate di altissima qualità. Il nuovo robot di applicazione offre un perfetto complemento al portafoglio prodotti di Dürr sotto forma di un robot compatto destinato ai clienti di tutti i settori industriali. La nuova soluzione è una vera innovazione in questo segmento di mercato".
Il sistema di applicazione robotizzata è costituito da un piccolo robot a sei assi dotato di tecnologia all'avanguardia. Questa tecnologia è disponibile in diverse configurazioni, adattate ad ogni singolo progetto del cliente. Il sistema, con tutti i suoi diversi componenti, è allestito presso Dürr. È quindi pronto all'uso ("ready2spray") e infatti può essere installato rapidamente presso il cliente, garantendo processi efficienti ed una finitura applicativa costante e di alta qualità. Il robot ready2spray consente l'applicazione di vernici mono e bicomponenti a base solvente o acqua. Può essere configurato con differenti prodotti della gamma Dürr: pompe dosatrici, regolatori di pressione vernice e cambi colore. A seconda dei requisiti richiesti, è fornito con pistole a spruzzo automatiche (convenzionali o airless) della gamma EcoGun o con polverizzatori elettrostatici, rotanti ad alta velocità della gamma EcoBell. Dürr è leader mondiale nel settore della verniciatura automobilistica e della sigillatura scocche, grazie ai suoi robot di verniciatura e sigillatura, nonché alla sua tecnologia applicativa. Come nell'industria automobilistica, Dürr soddisfa anche l'intera richiesta
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applicativa nel settore industriale. I clienti ricevono tutti i prodotti per l’applicazione da un'unica fonte. Sono quattro le categorie di prodotti per l’applicazione: - pompe ed attrezzature per la movimentazione e trasferimento dei fluidi; - pistole di applicazione; - sistemi elettronici di dosaggio 2K; - soluzioni per l'applicazione elettrostatica. Grazie alle piccole dimensioni e la tecnologia di applicazione pre-installata, la soluzione ready2spray, sotto forma di robot compatto, è un'innovazione nell’applicazione industriale. Il concetto integrato comprende anche il controllo del movimento del robot ed il controllo del processo applicativo, alloggiati entrambi in un unico quadro di comando. Inoltre, il nuovo sistema di verniciatura è completamente Industry 4.0. “Per l'industria generale di grande dimensioni – ha proseguito Schumacher - Dürr offre anche una vasta gamma di robot di applicazione, che sono gli stessi installati nel settore automotive, in grado di coprire l'intera gamma di esigenze dei clienti". Per la sigillatura e l’incollaggio nel settore automotive, Dürr integra da anni i robot industriali Kuka, inserendovi la propria tecnologia applicativa. Per applicazioni nell'industria automobilistica, Dürr continuerà ad offrire esclusivamente i propri robot sviluppati e prodotti internamente. Kuka, al contrario non opererà in questo settore. Fonte: Dürr Per ulteriori informazioni scrivere a: info@finishing.it
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LAVAGGIO E MANUTENZIONE DEGLI STAMPI Una delle linee di lavaggio della Uesseti 2000 S.r.l. è specifica per la pulizia degli stampi. Consente di effettuare l'operazione in pochi minuti, evitando interventi manuali di raschiatura, sabbiatura e di smontaggio di piastre e inserti. L' esperienza acquisita in questo settore ha consentito all’azienda di risolvere i problemi di lavaggio e di pulizia degli stampi in diverse aziende del settore, con soddisfazione della clientela che ha trovato nelle apparecchiature ad ultrasuoni un valido e sicuro sistema per l’eliminazione delle varie contaminazioni: residui di stampaggio, gomma, olio, grasso, ruggine, ossidi, distaccanti, grafite, coloranti ecc. L'elevato risultato di sgrassaggio delle superfici ottenuto è solo la prima delle caratteristiche del sistema; l’apparecchiatura di lavaggio ad ultrasuoni infatti permette di compiere automaticamente l'intera operazione di pulitura anche all'interno dello stampo in pochi minuti, utilizzando unicamente detergenti acquosi forniti anche on line sul sito www.uesseti. com. Le vasche sono modulari o monoblocco e, oltre agli speciali accorgimenti costruttivi, sono dotate di sistemi di scarico di liquidi, controlli elettronici di regolazione di temperatura e sistemi di aspirazione, secondo le attuali normative CE. Il sistema di lavaggio è costituito da un generatore ad ultrasuoni, con il relativo trasduttore piezoelettrico che, grazie ad uno speciale dispositivo elettronico di regolazione di potenza, è in grado di fornire in ogni istante il massimo di energia ultrasonora sul pezzo da pulire, con l' ottimizzazione automatica del miglior rapporto di potenza e frequenza di oscillazione generate. Con un'azione ultrasonora energica e omogenea in ogni singolo punto della vasca di lavaggio, si ottiene una perfetta pulizia anche delle zone difficilmente raggiungibili con altri sistemi di lavaggio, salvaguar-
dando così negli anni le impronte dello stampo dagli effetti di eventuali processi erosivi (sabbiatura), per cui non sono necessari acidi o abrasioni meccaniche. Il processo di lavaggio è completato da fasi di risciacquo e protezione, in modo da preservare lo stampo da possibili ossidazioni fino al suo successivo impiego. Oltre all'elevato potere sgrassante e protettivo, i detergenti hanno una durata di vari mesi e sono ambientalmente sicuri: non richiedono frequenti e costosi ricambi nelle vasche, sono facilmente smaltibili con costi bassissimi (150 litri/Kg circa), rispettando così i problemi di natura ecologica. L'esperienza della Uesseti 2000 nel settore della manutenzione degli stampi, unita ad uno standard costruttivo rigoroso, altamente qualitativo e tecnologicamente avanzato, ha permesso di eliminare la manualità e di elevare la qualità del lavaggio degli stampi, accorciando i tempi di manutenzione. Costi di esercizio contenuti e funzionalità collocano i sistemi ad ultrasuoni della Uesseti 2000 S.r.l. in posizione primaria rispetto a tutti gli altri metodi di lavaggio degli stampi finora utilizzati. Le potenzialità operative dei progettisti e l'esperienza dei tecnici commerciali, l'attrezzata sala prove a Cinisello Balsamo, in cui è possibile risolvere ogni problematica di lavaggio, sono la garanzia Uesseti 2000 S.r.l. di un servizio completo di "Informazione del lavaggio industriale". Fonte: Uesseti Per ulteriori informazioni scrivere a: info@finishing.it
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Lavaggio ad Ultrasuoni di Stampi in alluminio da poliuretano
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UESSETI 2000 S.r.l.
Impianto ad ultrasuoni per la pulizia dei miscelatori e degli stampi in alluminio da poliuretano
L’impianto è composto da una vasca di lavaggio ad ultrasuoni riscaldata e da una vasca di risciacquo a temperatura ambiente. Nella vasca di lavaggio viene inserito il detergente di sgrassaggio con una temperatura di 80°C c.ca, si immergono gli stampi con la parte della figura rivolta verso la scatola trasduttrice, lasciandoli immersi per circa 30’. Dopo il lavaggio è sufficiente immergere gli stampi nella vasca di risciacquo con acqua di rete per 30” o 1’ al massimo e soffiarli con aria compressa. Gli stampi sono pronti per essere di nuovo riutilizzati. Il detergente è stato studiato appositamente per la rimozione del poliuretano senza danneggiare gli stampi in alluminio e senza limitazione di tempo. Il modello proposto in foto è idoneo al trattamento in contemporanea di 4 stampi (8 semi-stampi). Sono disponibili modelli da 2 a 8 stampi (4-16 semistampi). Per ulteriori informazioni e consulenze contattateci: UESSETI 2000 Srl Via Segantini 31/F 20092 Cinisello Balsamo (MI) tel.02.66014628—fax.02.66014630 uesseti@uesseti.com
www.uesseti.com
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LE VERNICI DI VERINLEGNO PRENDONO IL LARGO
Verinlegno ha ottenuto il cosiddetto "Timoncino" (il marchio di conformità che consente la commercializzazione delle vernici destinate alle navi, in Europa e negli USA), per tre cicli vernicianti bicomponenti, a base solvente: due bianchi (uno lucido e uno opaco) ed uno trasparente. Ogni ciclo è costituito da fondo e finitura, entrambi catalizzati. I prodotti possono essere impiegati su qualsiasi arredo navale interno, a prescindere dal supporto (legno, plastica, metallo) e sono applicabili a spruzzo e airless. Le certificazioni ottenute ottemperano alla direttiva 96/98 EC Marine Equipment last emendment by Directive 2014/93/EU of 18th July 2014 – item A.1/3.18(b) e riguardano i seguenti cicli: 1 PU White High Gloss (1 mano di PU White Sealer 113 catalizzato al 30% con B40, diluito al 20% con DPE + 1 mano di PU White Glossy 70, catalizzato al 90% con B90, diluito al 45% con diluente poliuretanico 1037E per lucidi); 2) PU White Matt (1 mano di PU White Sealer 113, catalizzato al 30% con B40, diluito al 20% con DPE + 1 mano di PU White Top Coat 83, 25 gloss, catalizzato al 50% con B58, diluito al 20% con DPE); 3) Acrilyc Transparent (1 mano di Acrilyc Transpa-
rent Sealer 150, catalizzato al 20% con B42, diluito al 20% con DPE + 1 mano di Acrilyc Transparent Topcoat 250, 5 gloss, catalizzato al 20% con B42, diluito al 20% con DPE). Questi cicli vernicianti, certificati dal laboratorio Lapi Spa di Prato, garantiscono una limitata capacità di propagazione della fiamma agli arredi interni di yacht e di navi da crociera ed offrono finiture pregiate. Hanno superato i test per infiammabilità della superficie (FTP code 307-88, ed. 2010 Annex 1 Part 5), di opacità dei fumi e tossicità dei gas (FTP code 307-88, ed. 2010 Annex 1 Part 2). I test FTP sono definiti dall’IMO (International Maritime Organization), l’agenzia delle Nazioni Unite che regola la sicurezza della navigazione e la prevenzione dell’inquinamento marino da parte delle imbarcazioni. Gli stati membri EU e gli USA prevedono, nel settore navale, i test più rigidi al mondo. I tre cicli di verniciatura hanno anche ottenuto la certificazione sulla garanzia di qualità di produzione (modulo D), valida per i prossimi tre anni. Fonte: Verinlegno Per ulteriori informazioni scrivere a: info@finishing.it
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ANALIZZATORE DI POLVERI PORTATILE L’analizzatore di polveri Grimm modello 1.101 è uno strumento progettato per la misura in continuo del particolato aerodisperso ed è particolarmente adatto per le seguenti applicazioni: valutazioni di polveri inalabili, toraciche e respirabili; test di filtri respiratori; rilievi secondo PM10, PM2.5. L’azienda offre la più completa linea di analizzatori di polveri portatili ed ha impiegato la sua alta tecnologia per la realizzazione dell’analizzatore di polveri per misure in ambiente, adatto a quasi tutti gli impieghi in campo. Lo strumento è progettato per essere impiegato dagli igienisti industriali e dai professionisti che si interessano di lavoro in ambiente. Questo strumento segue la maggior parte degli standard internazionali, quali la ISO 7788, la norma europea EN 481, ecc. L’apparecchio è caratterizzato dall’assenza di ingombranti sonde di prelievo e non necessita di nessuna commutazione tra polveri grosse e fini, di nessun cambio gamma per misure di massa, di nessuna verifica di zero e calibrazione, né di nessuna batteria speciale. Lo strumento fornisce: una potente tecnologia laser, accomunata a lenti in vetro ottico, che garantiscono la più alta risoluzione; un’ampia gamma di misura in microgrammi/m3, senza cambi-gamma; un flusso del campione continuo con controllo di flusso automatico; un sistema diagnostico con controllo delle prestazioni; valori di allarme presettabili; un forte allarme acustico come avvertimento di situazioni pericolose; un controllo manuale o da PC, mediante il software Grimm, che gira sotto Windows, e comprende l’acquisizione dati ed il pacchetto di analisi; una robusta costruzione metallica. Caratteristiche tecniche Gamma di concentrazione: da 1 a 10.000 µg /m3 Aggiornamento misura: ogni 6 secondi Precisione: ± 5 µg/m3 Portata del campione: 1.2 l/min. controllata Allarme: da 1 a 1.000 µg /m3 Livello sonoro: 75 dB Display: LCD 2x16 cifre Batteria interna: ricaricabile
Durata della batteria: 8 ore Tensione di carica: 220 V, 50 Hz Uscita digitale: RS 232 Temperatura di lavoro: 5 - 40 °C Dimensioni: 24 x 12 x 6 cm Peso: 2.5 kg con batteria. I risultati sono visualizzati ogni 6 secondi come massa in µg /m3 ed automaticamente identificati con ora, data e locazione. I gruppi di dati sono memorizzati internamente e possono essere trasferiti ad un PC esterno o a una stampante. Il valore di TWA, l’aria campionata, la locazione di misura, lo stato della batteria, il fattore-C ed altri modi di misura possono essere visualizzati sul display, richiamandoli opportunamente.
Software Il software, che gira sotto Windows, è studiato per la raccolta continua dei dati e la creazione di report. Può scaricare i dati raccolti nella memoria e lavora direttamente on-line con l’analizzatore di polveri, che può essere avviato regolarmente ogni giorno ad una certa ora da PC. Questo programma raccoglie tutti i dati dallo strumento e genera: tabelle di dati numerici; grafici e risultati diagrammati in funzione del tempo; diagramma delle prestazioni dello strumento analisi statistica; consente l’esportazione dei dati; risultati dai sensori (opzionali) collegati; curva di efficienza di filtri per maschere respiratorie. Fonte: Contec Per ulteriori informazioni scrivere a: info@finishing.it
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TURBINE ASPIRANTI Rupes, azienda ormai riconosciuta tra i player più importanti nel settore degli impianti di aspirazioni fissi e mobili, produce la serie di turbine aspiranti HE 501, HE 901, HE 1101, HE 1501. Il sistema aspirante delle turbine, grazie agli elevati valori di vuoto e di portata, consente di mantenere ottime prestazioni di aspirazione anche nelle installazioni più lunghe e complesse. Le caratteristiche e il design rendono questa linea di turbine la scelta ideale per chi ricerca la massima funzionalità. Elevata qualità dei filtri Su ogni turbina è installata una cartuccia filtrante in membrana di teflon, materiale altamente tecnologico, che garantisce efficienza e prestazioni di aspirazione ottimali in molteplici applicazioni industriali. La struttura a pieghe del filtro permette di distribuire su un’unica cartuccia di diametro contenuto (solo 320 mm) un’elevatissima superficie filtrante (fino a 8 m2). Ciò consente la massima efficienza anche in presenza di polveri molto sottili (fino a 99,9% con polveri di 0,3μm). Resistenza nel tempo La membrana di teflon contribuisce anche ad incrementare la resistenza della cartuccia filtrante. I cicli automatici di pulizia mediante getto di aria compressa Rotor Jet System assicurano il mantenimento delle prestazioni nel tempo. Molteplicità di applicazioni Le turbine Rupes garantiscono la possibilità di aspirare e filtrare tipologie di polveri provenienti dalla lavorazione di materiali diversi, inoltre la particolare struttura del materiale riduce il rischio di intasamento nel caso di applicazione con polveri umide o molto sottili. Nuovo pannello di controllo Un innovativo sistema di monitoraggio dello stato del filtro, costituito da un intuitivo indicatore a LED, fornisce all’utilizzatore un’indicazione in tempo reale sulle
prestazioni di aspirazione: in caso di anomalie, l’operatore può intervenire preventivamente per ripristinare lo stato ideale di efficienza, eliminando eventuali costi per interventi di manutenzione. Design innovativo Il particolare design assicura rapidità di installazione, ottimizzazione dei flussi d’aria, grazie alle feritoie aggiuntive, ed infine un’ottima maneggevolezza, grazie al sistema di sollevamento dell’elemento filtrante, che permette la facile rimozione del contenitore delle polveri dall’apertura frontale. Il nuovo layout esterno, grazie alla base di appoggio rialzata, è stato appositamente studiato per facilitare la presa e la movimentazione della turbina con carrelli elevatori e transpallet. Affidabilità e sicurezza L’elevata affidabilità delle nuove turbine è ottenuta grazie all’installazione di dispositivi di protezione, quali il sensore temperatura, la valvola limitatrice di vuoto e dispositivi che assicurano elevata silenziosità. Inoltre, l’innovativo pannello comandi, con display integrato, consente di avere a portata di mano tutte le informazioni utili per il funzionamento della turbina e rappresenta un comodo strumento per le operazioni di manutenzione. Massima silenziosità L’utilizzo di materiali speciali e le innovazioni tecniche adottate, rendono le nuove turbine estremamente silenziose, garantendo all’operatore di poter lavorare con maggior comfort e sicurezza sul luogo di lavoro. Dai test tecnici effettuati, i dati di pressione acustica misurati risultano i più bassi della categoria, confermando ancora la capacità ingegneristiche e di innovazione di Rupes, che si posiziona come partner ideale nel settore di riferimento. Fonte: Rupes Per ulteriori informazioni scrivere a: info@finishing.it
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IMPIANTI DI LAVAGGIO FLESSIBILI Produzione flessibile di serie ridotte, un compito che si pone sempre più spesso ai produttori di semilavorati. In questo contesto anche la pulizia del componente è importante come criterio di qualità. Per adempiere alle rispettive specifiche, si impiegano sistemi a ultrasuoni. Dato che la frequenza delle onde sonore generate dal generatore a ultrasuoni è determinante per l'efficacia del lavaggio, i sistemi sono progettati spesso per un processo definito. Cambiando il processo o la gamma pezzi, ciò non è più realizzabile in modo ottimale con lo stesso impianto. Weber Ultrasonics, produttore di spicco su scala mondiale per componenti a ultrasuoni, presenta con il sistema Sonopower 3S 25/50 kHz una soluzione a ultrasuoni innovativa, che consente l'impiego di ultrasuoni a multifrequenza anche in impianti sottovuoto. Grazie al nuovo sistema si incrementano notevolmente la flessibilità e le possibilità di impiego di questi impianti. Trasduttori a immersione resistenti al vuoto con frequenze ultrasonore commutabili da 25 e 50 kHz assicurano un'efficacia del lavaggio ottimizzata sia per il lavaggio grezzo che per il lavaggio di precisione. Questo consente di adempiere con un unico impianto alle specifiche di pulizia prescritte, conservando la sicurezza di processo e l'efficienza, anche cambiando o modificando la gamma pezzi. Un vantaggio che si percepisce soprattutto nella produzione di pezzi in piccole serie, che finora richiedeva spesso l'uso di due impianti di lavaggio. Il fondamento per questo nuovo sviluppo orientato al futuro è costituito dal generatore di ultrasuoni a multifrequenza con fino a 3.000 watt di erogazione di potenza. L'innovativo dispositivo Plugand-Play è interamente digitale e convince grazie alla sua massima sicurezza di processo e potenza insieme al suo semplice utilizzo. L'assoluta novità della soluzione a ultrasuoni innovativa è data dall'impiego di trasduttori a immersione in processi di lavaggio sottovuoto. Ciò è possibile grazie allo speciale design resistente al vuoto dei trasduttori. Mediante simulazione sono state rilevate le forze incidenti sul trasduttore durante lo svuotamento della camera operativa. Con il vuoto si abbassa il punto di ebollizione del detergente. Ciò rafforza l'effetto di cavitazione del-
le onde sonore a radiazione planare e quindi anche l'efficacia del lavaggio. Al tempo stesso, grazie all'abbassamento della pressione, si estrae l'aria contenuta in fori e altre cavità dei pezzi. Da ciò risulta in particolare per componenti dalle geometrie complesse un lavaggio più efficiente. Adeguandosi al relativo principio di impianto, Weber Ultrasonics realizza trasduttori a immersione individuali e resistenti al vuoto con la più moderna tecnica di simulazione. Con le frequenze da 25 e da 50 kHz, il generatore ricopre una gamma di impiego molto vasta, in particolare in galvanica. La frequenza da 25 kHz ad esempio si impiega per la rimozione di trucioli, per sgrassare pezzi di stampaggio e di imbutitura o per la rimozione di paste abrasive. Con questa bassa frequenza si generano grandi bolle di cavitazione. La loro energia elevata realizza un'alta efficacia di lavaggio sulla superficie dei pezzi. Le bolle di cavitazione più piccole con frequenze da 50 kHz eliminano particelle fini e imbrattamenti anche da cavità e fori, preservando al tempo stesso il materiale. Questa frequenza si impiega per il lavaggio di pezzi più delicati come pezzi da lavorare di meccanica di precisione, strumenti ottici, circuiti stampati e posate. Componenti dell'industria dell'energia solare e pezzi da lavorare con rivestimenti delicati possono essere lavati allo stesso modo come tutti i componenti che non richiedono il lavaggio di precisione. Grazie alla sua versatilità, il nuovo principio di ultrasuoni a plurifrequenza offre enormi vantaggi ad un'ampia gamma di settori target. Con l'erogazione di potenza di 3.000 watt, regolabile in passi da 1%, il generatore è dotato di un'unità di comando intelligente basata su un processore a 32 bit e nel corso del processo di lavaggio la frequenza selezionata viene monitorata e adeguata continuamente. Grazie a questo sistema, modificandosi le condizioni di esercizio ad esempio per oscillazioni di temperatura, si può lavorare sempre con potenza ottimale realizzando un vantaggio per sicurezza di processo e di esercizio. Fonte: Weber Per ulteriori informazioni scrivere a: info@finishing.it
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LA NUOVA E POTENTE RETE ABRASIVA Versatilità con la massima durata sia Abrasives, specialista nello sviluppo e nella produzione di abrasivi, amplia la sua gamma di prodotti con la nuova rete abrasiva Sianet, nelle versioni Sianet 7900 e Sianet 7500 CER. Le particolari formulazioni della grana e la ampiezza delle grane disponibili ne permettono l’utilizzo per molteplici applicazioni, sia nell’area delle grane fini che in quelle più aggressive, per tutti i materiali e le superfici. Grazie ad una speciale tecnologia di cosparsione che assicura una distribuzione ottimale della grana, la serie Sianet garantisce ottimi risultati di levigatura. La sua struttura a rete aperta, inoltre, permette la massima aspirazione delle polveri riducendo al minimo gli intasamenti, aumentando notevolmente la durata di vita del prodotto e assicurando un ambiente privo di polveri, con positivi effetti sulla salute dell’utilizzatore e sulla sicurezza
del lavoro contribuendo alla qualità del lavoro e pulizia del prodotto. Sianet è compatibile con tutti i diversi sistemi di foratura dei platorelli e tamponi di levigatura. Il supporto elastico in rete si adatta a tutte le forme ed è adatto anche alle lavorazioni su angoli, spigoli e bordi. Assicura un’elevata resistenza agli strappi e una maggiore stabilità rispetto ad altri prodotti simili. Grazie ad una cosparsione mirata, i ganci di ancoraggio al platorello rimangono esenti da grana: ciò salvaguarda il platorello dal logoramento prematuro e ne aumenta la vita. Ideale per la rimozione delle vernici, la riparazione di graffi, la preparazione delle superfici fino alle levigature più delicate su tutti i tipi di materiali. La rete abrasiva Sianet è versatile e universale. Le applicazioni possibili includono vernici, fondi, stucchi, rimozione di rivestimenti, impurità e finitura di legno, impiallacciature, superfici solide, pellicole e cartongesso.
Due serie per le più svariate applicazioni Le due versioni delle rete abrasiva Sianet sono caratterizzate da diversi tipi di grana abrasiva e disponibili in un’ampia gamma di grane. Grazie alla sua composizione in ossido di alluminio blu Sianet 7900 è adatta per l’utilizzo su materiali morbidi come alcuni tipi di legno, vernici, stucchi, fondi o intonaci e cartongesso. Al contrario, grazie alla composizione in corindone ceramico, Sianet 7500 CER è ideale per la levigatura di superfici dure come gli stucchi, i fondi catalizzati, le superfici solide e i materiali compositi. Entrambe garantiscono un elevato tasso di asportazione e una lunga durata e si caratterizzano inoltre per l’alta resistenza allo strappo, così come per l’ottima aspirazione. Sianet 7900 è disponibile dalla grana 80 alla grana 600, Sianet 7500 CER è disponibile dalla grana 80 alla grana 400. (escluse gr.280 e 360). Fonte: Sia Per ulteriori informazioni scrivere a: info@finishing.it
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TEST SU MATERIALI Catas e Metal Services, laboratori di riferimento rispettivamente per il comparto legno-arredo e il comparto della meccanica e della lavorazione dei metalli, hanno sottoscritto un accordo di collaborazione per rispondere in modalità integrata alla domanda di servizi di analisi e test su materiali e componenti derivati dalla produzione metallurgica. Dalle prove di resistenza e durata allo studio degli eventuali difetti riscontrati Molteplici sono le opportunità di miglioramento e di sviluppo tecnologico di prodotto nel settore dell’arredo metallico. Dai test sui prodotti finiti condotti in Catas, le criticità riscontrate in questo settore sembrano per lo più correlate a processi di lavorazione (saldature, trattamenti, piegature) o alla qualità della materia prima impiegata non adeguati. Nei casi di rotture o di degradi superficiali evidenti e diffusi, un’analisi dei difetti mirata è spesso necessaria per comprenderne le possibili cause, individuare soluzioni e percorsi di miglioramento di prodotto. Per rispondere a queste esigenze, Catas ha scelto come partner tecnico il Gruppo Metal Services, a cui fanno capo diverse realtà complementari e operanti da anni nel settore delle prove di laboratorio su materiali metallici, distruttive e non distruttive. Il gruppo vanta un’importante esperienza a livello nazionale e internazionale: 3 sedi operative presenti in Friuli Venezia Giulia (Italia) e 1 filiale estera, operante a Suzhou in Cina. Grazie a questa collaborazione, le aziende potranno accedere a una più ampia offerta di servizi di analisi e testing per materiali, componenti e prodotti a base metallo. I test condotti abitualmente eseguiti dal Catas su prodotti e componenti sono i seguenti: - prove su sedie, tavoli e mobili contenitori a base metallo (prove di resistenza e durata); - prove su cerniere, guide, basi per sedute ed altri accessori metallici per l’arredo (prove di resistenza e durata); - prove di corrosione in ambiente artificiale (nebbia salina); - invecchiamenti artificiali; - prove su lamiere verniciate (prove di imbutitura). A queste prove si possono integrare i servizi e le competenze di Metal Services su componenti e materie prime: - prove di caratterizzazione chimico-fisico-meccanica su acciai, ghise e altre leghe; - esami di fratture, “failure analysis”, siano esse
meccaniche che di corrosione; - resistenza alla corrosione localizzata e non; - controlli non distruttivi (controllo visivo, con liquidi penetranti, magnetoscopico e controllo ultrasonoro); - prove di laboratorio per la qualifica di processi di saldatura e brasatura. In tale ambito le aziende sono guidate dai tecnici dei due laboratori nell’accesso e nella selezione delle competenze e delle strumentazioni ritenute più idonee a rispondere a ciascuna esigenza raccolta. Formazione tecnica specialistica L’offerta rivolta alle aziende si completa con un programma congiunto di incontri di formazione tecnica, volto ad approfondire impieghi e criticità delle principali tecnologie di lavorazione impiegate nel settore: processi di piegatura, materiali e processi di saldatura, requisiti e metodi di prova utili a verificare e a caratterizzare i componenti metallici per l’arredo. Fonte: Catas Per ulteriori informazioni scrivere a: info@finishing.it
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L'agenda dei fornitori
Linea diretta con le aziende
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IMPIANTI E CABINE DI VERNICIATURA
ROBOT DI VERNICIATURA
DBM TECNOLOGIE s.r.l. Via della Ricerca 1 31032 Casale sul Sile TV Tel. 0422/827110 Fax. 0422/827084
Via B. Buozzi 4 20090 Caleppio di Settala MI Tel. 02/950961239
OLPIDÜRR s.p.a. Via G. Pascoli 14 - 20090 Novegro di Segrate MI Tel. 02/70212278 Fax. 02/70212319
www.dbmtec.com info@dbmtecnologie.com
info@dollmarmeccanica.com www.dollmec.com
www.olpidurr.it sales@olpidurr.it
FILTRI PER IMPIANTI E CABINE DI VERNICIATURA
AEROFILTRI
CMA ROBOTICS s.p.a. Via P. P. Pasolini 35 int.15 33040 Pradamano UD Tel. 0432/640172 Fax 0432/640018
www.raccoglivernice.it info@aerofiltri.it
www.cmarobotics.it info@cmarobot.it
VERNICI LIQUIDE
Arsonsisi S.p.A. Via Campagna, 42 I-25030 Berlingo BS Tel. 030/9789625 Fax. 030/9789655 info@arsonsisi.com www.arsonsisi.com
Via Rubens 23 20148 MI Tel. 02/48705894 Fax 02/48705893
Colorificio Damiani in Vernici Liquid Via San Rocco 10/1/A 42027 Montecchio Emilia (RE) tel 0522 864862 infoi@mirodur.com
FRANCHI & KIM s.p.a. Via Matteotti 160 25014 Castenedolo BS Tel. 030/213555 Fax 030/2731664 www.franchi-kim.it info@franchi-kim.it
Via Dei Valtorta 48 20127 MI Tel. 02/2886460/479 Fax 02/26141099
filter.mi1@freudenberg-nw.com
www.viledon-filter.com Il marchio dei filtri Freudenberg
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