Metal Cleaning & Finishing 99

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99

La rivista dalla parte dell’utilizzatore - www.finishing.it

Vernici

I test di aderenza

Incentivi

Approfondimento sull’iperammortamento

Inquinamento indoor Misurare le emissioni

Legislazione

Emissioni da autorizzare

Prezzi

Variazione delle materie prime

Rubriche

Notizie dalle aziende: novitĂ , tecnologie ed eventi

Poste Italiane s.p.a.- Spedizione in Abbonamento Postale- 70% - LO/MI In caso di mancato recapito inviare a CMP Roserio per la restituzione al mittente previo pagamento resi


CAMPAGNA PER L’IMPIEGO SICURO DEI DILUENTI NELLA VERNICIATURA

DILUENTI & SICUREZZA

Un codice di autoregolamentazione per il rispetto dell’ambiente e dei verniciatori Le aziende aderenti al codice di autoregolamentazione si impegnano a: non usare, per promuovere i propri prodotti, i termini ecologico, atossico, non nocivo rispettare scrupolosamente le regolamentazioni in vigore promuovere l’utilizzo razionale e sicuro dei diluenti e delle vernici

promuovere la corretta gestione dei rifiuti e facilitarne il recupero promuovere la corretta gestione degli imballi

utilizzare tappi sigillati per i fusti da 200 litri

sostenere iniziative di formazione e aggiornamento degli utilizzatori promuovere incontri periodici con gli Enti pubblici competenti

Quest’impegno permetterà agli utilizzatori di selezionare i diluenti e di utilizzarli nelle migliori condizioni di sicurezza per l’uomo e per l’ambiente. Oltre agli impegni generali previsti dalla campagna “Diluenti & Sicurezza”, i fornitori si impegnano a formulare una linea di prodotti, denominata Diluente Certo, con le seguenti modalità:

assenza di sostanze cancerogene e/o teratogene che fanno scattare le frasi di rischio H300, H301, H310, H311, H330, H331, H334, H340, H341, H350, H351, H360, H361, H370, H371, H372, H373, H304, H362

assenza di sostanze appartenenti alla classe I e II (tab. D del DM 12.7.90). La somma totale di eventuali impurezze deve essere inferiore allo 0.1%

assenza di alcoli primari nei diluenti poliuretanici

acqua in percentuale inferiore allo 0,05% nei diluenti poliuretanici

costanza di formulazione secondo precise specifiche tecniche

Per informazioni: redazione@finishing.it


Mirodur, vernici industriali dal 1957 La produzione Mirodur comprende prodotti a base solvente: primer e smalti epossidici, poliuretanici, acrilici, alchidici, nitro, nitrosintetici, cloro caucciù; prodotti a base acqua: primer e smalti epossidici, acrilici e alchidici. Completano l’offerta sistemi tintometrici acqua e solvente, linea carrozzeria e rivestimenti epossidici alto solido e solvent free per protezione di manufatti in condizioni severe quali interramento, contatto con sostanze chimiche e idrocarburi, rivestimenti epossidici per interno pipelines per trasporto acqua potabile e gas metano, zincanti organici e inorganici. Mirodur mette a disposizione della clientela l’esperienza e la competenza del personale tecnico-commerciale il quale, attingendo dalla vasta

gamma di prodotti, indirizza il cliente alla migliore preparazione delle superfici da verniciare, al ciclo di verniciatura più adatto per il tipo di supporto da trattare e alla migliore soluzione per l’applicazione (immersione, a spruzzo con impianti airless, elettrostatici, a testine rotanti, nonché a rullo o pennello) e per l’essiccazione della vernice. Le vernici sono prodotte in tutte le tinte RAL, Industriali, a campione, in tutte le lucentezze ed effetti (liscio, martellato, goffrato, testurizzato, metallizzato o micaceo) anche su capitolati o specifiche tecniche; sono formulabili a solvente, idrosolubili, alto solido, senza solvente (anche per uso alimentare) e solamente esenti da cromo esavalente e piombo.

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Contenuti del numero 99 04

Calma Piatta

10

Chi fa da sè, fa per tre! (parte 10 - L'aderenza)

13

La misura delle emissioni nei materiali da costruzione

16

Scarsamente rilevanti o in deroga, ma da autorizzare

22

Chiarimenti sull’iperammortamento (parte II)

30

Crescono vigilanza e sanzioni

32

Notizie dalle aziende

46

L'agenda dei fornitori


Metal Cleaning & Finishing

99

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Vernici

I test di aderenza

Incentivi

Approfondimento sull’iperammortamento

Inquinamento indoor Misurare le emissioni

Legislazione

Emissioni da autorizzare

Prezzi

Variazione delle materie prime

Rubriche

N. 99 Luglio - Agosto - Settembre 2019

Notizie dalle aziende: novità, tecnologie ed eventi

Poste Italiane s.p.a.- Spedizione in Abbonamento Postale- 70% - LO/MI In caso di mancato recapito inviare a CMP Roserio per la restituzione al mittente previo pagamento resi

Direttore responsabile e editoriale Pierluigi Offredi Periodicità 4 numeri all’anno Direzione e redazione: HB Pi.erre - Via Imbriani, 19/A - 20158 Milano Tel. 02.39.312.736 www.lavaggio.com www.verniciatore.it E-mail info@finishing.it Grafica e impaginazione John Michael Vincent San Juan Stampa Pixartprinting SpA - Quarto D’Altino VE Registrazione tribunale di Milano: N. 590 del 05/11/1994 Vendita per abbonamento: Abbonamenti Italia: 1 anno 52 euro - 2 anni 90 euro I dati dell’archivio elettronico della HB pi. erre. vengono trattati nel rispetto di quanto stabilito dalla legge n. 675/1996 sulla tutela dei dati personali. Chiunque può richiedere, in qualsiasi momento, modifiche, aggiornamenti e cancellazioni dei dati personali dal nostro archivio

Termini di consegna materiali NUMERO

REDAZIONALI

PUBBLICITA’

97/GENNAIO

15/11/2018

06/12/2018

98/MAGGIO

15/03/2019

11/04/2019

99/SETTEMBRE

02/06/2019

04/07/2019

100/NOVEMBRE

12/09/2019

03/10/2019


Prezzi

Calma piatta...

A cura della Redazione

04  Metal Cleaning & Finishing | Anno XXIII - n.99 -Luglio - Agosto - Settembre 2019


Prezzi

Continuano i segnali negativi dal mondo della produ- gioranza delle aziende, un 10-20% ritiene che ci sarà zione. Secondo le nostre rilevazioni, il primo trimestre un calo e una piccola minoranza prevede che ci sarà 2019 mostra un calo generalizzato degli ordini, dopo un lieve calo. il “boom” del 2017 e l’ulteriore crescita dello scorso Le giacenze risultano stabili nella maggior parte dei anno, sulla quale si spera potranno svolgere un’azio- casi, alcuni prevedono un aumento e una piccola mine positiva, almeno a livello nazionale, il ripristino del noranza ipotizza una flessione. “Superammortamento” contenuto nel “Decreto Cre- Quello che appare purtroppo generalizzato è il perduscita” e il mantenimento dell’“Iperammortamento” rare di un clima di sfiducia degli operatori del settore, a sostegno del processo di innovazione in chiave di- sia a livello nazionale, sia a livello internazionale, un atteggiamento per altro confermato gitale indispensabile per competere a livello dall’andamento dei principali indiinternazionale. catori macroeconomici, che spiegaGli impianti di verniciatura, di lavaggio e in generale il settore del trattano come il piccolo rimbalzo positivo Per consultare online della produzione industriale avvemento delle superfici metalòliche l’evoluzione dei prezzi nuto in febbraio-marzo sia dovuto e plastiche nei primi tre mesi del delle materie prime, 2019 ha segnato il passo, con un in larga misura a un ripristino delle visitate i portali: scorte. A ciò si aggiunge la previsiocalo che va dal 10 al 30 per cento www. lavaggio.com ne di una crescita del Pil italiano allo degli ordini sull’analogo periodo www.verniciatore.it 0,2 per cento, un dato che non basta dell’anno precedente. certo a infondere sicurezza… Sono diminuiti anche gli ordini dall’estero (meno 10-15 per cento), Ormai più nessuno crede alla crescita mentre il decremento della domanda nae le aziende si dividono equamente tra chi propende per la stabilità e chi invece prevede un zionale è stata del 15-20 per cento. Il carnet ordini non supera i 3 mesi e dall’inizio dell’an- calo. no si evidenzia un aumento dei prezzi inferiore all’1 C’è un po’ più ottimismo sulle esportazioni, che continuano a essere una valvola di sicurezza per la magper cento. Solo una minoranza delle aziende indica un trend di gioranza delle aziende: una minoranza ritiene che produzione positivo, il 30-40% un andamento stazio- nei prossimi mesi gli ordini dall’estero registreranno nario, mentre la maggioranza ritiene che nel 2019 ci un aumento, mentre per la maggioranza rimarranno stazionari. Sale però anche la quota di operatori che sarà una netta contrazione dei fatturati. L’occupazione viene considerata stabile dalla mag- prevede una flessione

Metal Cleaning & Finishing | Anno XXIII - n.99 -Luglio - Agosto - Settembre 2019 05


Acetato butile Acetato etile Acetato isobutile Acetone Acquaragia min. Acquaragia min.dearomat. Alcool butilico Alcool isobutilico Alcool etilico Butilglicole Acetato Cloruro di Metilene MEK (Metiletilchetone) MIBK (Metilisobutilchetone) Percloroetilene (tetracloroetilene) Solvente nafta petrolio (Tipo leggero) Toluene Xilene MATERIE PRIME PER RESINE Acidi grassi tallolio Acidi grassi soia Anidride ftalica scaglie Olio di ricino Olio di soia Pentaeritrite Trimetrilolpropano in scaglie MATERIE PRIME PER POLIESTERI Acido adipico Acido fumarico Anidride maleica fusa Glicerina distillata Glicole monoetilenico Glicole dietilenico Stirolo monomero VARIE Ftalato di isononile Nitrocellulosa con alcool isopropilico Stearato di zinco Titanio Biossido rutilo T.D.I.

SOLVENTI

1,02 0,91 1,03 0,85 0,90 0,95 1,16 1,08 0,86 1,48 0,42 1,30 1,68 0,69 0,96 1,07 1,06

1,54 1,21 1,31 1,27 1,03 1,39 1,84

1,44 1,36 1,46 0,77 0,93 0,94 1,33

1,85 2,97 1,55 2,80 2,15

1,06 0,95 1,11 0,72 0,92 0,97 1,11 1,06 0,89 1,40 0,55 1,68 1,57 1,00 1,22 NP NP

1,36 1,28 1,13 1,50 1,03 1,34 1,80

1,23 1,28 1,27 0,55 0,80 0,80 1,08

06  Metal Cleaning & Finishing | Anno XXIII - n.99 -Luglio - Agosto - Settembre 2019

1,73 2,97 1,57 3,30 1,68

1,75 2,97 1,37 2,55 2,12

1,46 1,41 1,52 0,61 0,87 0,88 1,32

1,40 1,02 1,22 1,22 0,82 1,38 1,87

1,09 0,84 1,07 0,88 0,87 0,93 1,12 1,01 0,85 1,47 0,34 1,45 1,48 0,67 0,88 0,83 0,94

1,58 3,00 1,30 2,43 1,84

1,36 1,41 1,44 0,53 0,82 1,09 1,27

1,28 0,96 1,02 1,41 0,77 1,38 1,81

1,07 0,93 1,04 0,85 0,77 0,86 0,96 0,92 0,82 1,33 0,40 1,80 1,53 0,67 0,80 0,82 0,80

1,24 2,94 1,29 2,05 1,54

1,05 1,21 1,00 0,59 0,98 0,84 0,94

1,28 0,96 0,82 1,34 0,84 1,40 1,49

0,85 0,82 0,85 0,50 0,55 0,64 0,66 0,65 0,85 1,27 0,56 1,03 1,14 0,64 0,63 0,60 0,62

1,39 2,94 1,33 2,36 2,93

1,18 1,00 0,85 0,49 0,67 0,66 1,15

1,22 1,07 0,88 1,31 0,92 1,36 1,35

1,02 0,90 1,03 0,63 0,58 0,68 0,77 0,74 0,81 1,23 0,47 0,75 0,96 0,50 0,66 0,58 0,61

1,65 2,94 1,43 3,20 3,40

1,59 1,41 1,25 0,96 0,89 0,88 1,19

1,22 1,02 0,93 1,51 0,79 1,50 2,01

1,07 1,02 1,17 0,84 0,67 0,78 1,00 0,84 0,81 1,29 0,58 1,93 1,96 0,55 0,73 0,65 0,66

1,80 2,93 1,44 3,11 1,96

1,38 1,51 1,30 0,59 0,84 0,78 0,96

1,20 0,89 1,03 1,58 0,68 1,56 1,95

1,28 1,09 1,28 0,61 0,78 0,86 1,03 0,90 0,80 1,32 0,58 1,25 1,38 0,50 0,80 0,74 0,74

1,77 2,90 1,47 3,01 1,51

1,24 1,51 1,25 0,52 0,65 0,63 1,04

1,20 0,88 1,12 1,78 0,68 1,52 1,79

1,03 0,92 1,11 0,46 0,76 0,89 0,95 0,85 0,80 1,23 0,53 1,28 1,19 0,42 0,91 0,80 0,83

GEN.12 GEN.13 GEN.14 GEN.15 GEN.16 GEN.17 GEN.18 GEN.19 GIU.19

PERIODI DI RIFERIMENTO

-1,67% -1,02% 2,08% -3,22% -22,96%

-10,14% 0,00% -3,85% -11,86% -22,62% -19,23% 8,33%

0,00% -1,12% 8,74% 12,66% 0,00% -2,56% -8,21%

-19,53% -15,60% -13,28% -24,59% -2,56% 3,49% -7,77% -5,56% 0,00% -6,82% -8,62% 2,40% -13,77% -16,00% 13,75% 8,11% 12,16%

GIU/19 GEN/19

7,27% -1,36% 2,80% -5,94% -55,59%

-22,01% 7,09% 0,00% -45,83% -26,97% -28,41% -12,61%

-1,64% -13,73% 20,43% 17,88% -13,92% 1,33% -10,95%

-3,74% -9,80% -5,13% -45,24% 13,43% 14,10% -5,00% 1,19% -1,23% -4,65% -8,62% -33,68% -39,29% -23,64% 24,66% 23,08% 25,76%

27,34% -1,36% 10,53% 27,54% -48,46%

5,08% 51,00% 47,06% 6,12% -2,99% -4,55% -9,57%

-1,64% -17,76% 27,27% 35,88% -26,09% 11,76% 32,59%

0,98% 2,22% 7,77% -26,98% 31,03% 30,88% 23,38% 14,86% -1,23% 0,00% 12,77% 70,67% 23,96% -16,00% 37,88% 37,93% 36,07%

GIU/19 GEN/17

42,74% -1,36% 13,95% 46,83% -1,95%

18,10% 24,79% 25,00% -11,86% -33,67% -25,00% 10,64%

-6,25% -8,33% 36,59% 32,84% -19,05% 8,57% 20,13%

21,18% 12,20% 30,59% -8,00% 38,18% 39,06% 43,94% 30,77% -5,88% -3,15% -5,36% 24,27% 4,39% -34,38% 44,44% 33,33% 33,87%

GIU/19 GEN/16

-15,07% 7,09% -17,76% -14,75% -25,29% -28,41% -21,21%

-14,29% -13,73% -8,20% 45,90% -17,07% 10,14% -4,28%

-5,50% 9,52% 3,74% -47,73% -12,64% -4,30% -15,18% -15,84% -5,88% -16,33% 55,88% -11,72% -19,59% -37,31% 3,41% -3,61% -11,70%

-2,83% -3,16% 0,00% -36,11% -17,39% -8,25% -14,41% -19,81% -10,11% -12,14% -3,64% -23,81% -24,20% -58,00% -25,41% NP NP

-13,89% 0,81% 11,03% 17,97% -14,38% -1,57% -32,47% -5,45% -30,11% -18,75% -32,98% -21,25% -21,80% -3,70%

-22,08% -11,76% -27,27% -31,25% -14,50% -0,88% 40,16% 18,67% -33,98% -33,98% 9,35% 13,43% -2,72% -0,56%

0,98% 1,10% 7,77% -45,88% -15,56% -6,32% -18,10% -21,30% -6,98% -16,89% 26,19% -1,54% -29,17% -39,13% -5,21% -25,23% -21,70%

GIU/19 GEN/12

12,03% 1,14% -4,32% 2,31% -3,33% -2,36% -2,36% -2,36% 13,08% 7,30% -5,16% -6,37% 23,87% 18,04% 7,50% -8,79% -17,93% -28,77% -29,77% -10,12%

-8,82% 7,09% -13,19% -1,89% -20,73% -42,20% -18,11%

-6,25% -8,33% 9,80% 26,24% -11,69% 10,14% -1,10%

-3,74% -1,08% 6,73% -45,88% -1,30% 3,49% -1,04% -7,61% -2,44% -7,52% 32,50% -28,89% -22,22% -37,31% 13,75% -2,44% 3,75%

GIU/19 GIU/19 GIU/19 GEN/15 GEN/14 GEN/13

DIFFERENZE IN % CON PERIODI PRECEDENTI GIU/19 GEN/18

VARIAZIONE COSTI MATERIE PRIME DA TABELLE SOLE 24 ORE

Prezzi

Variazioni costi materie prime


Acetato butile Acetato etile Acetato isobutile Acetone Acquaragia min. Acquaragia min.dearomat. Alcool butilico Alcool isobutilico Alcool etilico Butilglicole Cloruro di Metilene MEK MIBK Percloroetilene (tetracloroetilene) Solvente nafta petrolio (Tipo leggero) Toluolo Xilolo MATERIE PRIME PER RESINE Acidi grassi tallolio Acidi grassi soia Anidride ftalica Olio di ricino Olio di soia Pentaeritrite Trimetilolpropano MATERIE PRIME PER POLIESTERI Acido adipico Acido fumarico Anidride maleica fusa Glicerina distillata Glicole monoetilenico Glicole dietilenico Stirolo monomero VARIE Ftalato di isononile Nitrocellulosa con alcool isopropilico Stearato di zinco Titanio Biossido rutilo T.D.I.

SOLVENTI

0,90 0,86 0,92 0,67 0,60 0,65 0,79 0,75 0,65 1,28 0,51 0,93 1,30 0,51 0,66 0,56 0,70

0,94 0,81 0,93 0,78 0,66 1,22 1,70

1,20 1,35 1,25 0,46 0,73 0,64 0,87

1,15 2,85 1,26 1,90 1,95

0,75 0,91 0,87 0,87 0,60 1,35 1,80

1,45 1,85 1,75 0,56 1,00 1,00 1,05

0,99 2,85 1,15 1,95 2,00

1,30 2,70 1,60 2,00 2,41

1,70 1,10 1,34 0,46 0,80 0,91 1,15

0,93 0,80 0,97 0,85 0,65 1,50 1,78

1,10 0,95 1,11 0,75 0,59 0,69 1,13 1,15 0,65 1,21 0,51 0,91 1,26 0,54 0,66 0,57 0,71

1,69 2,60 1,39 2,00 2,70

1,30 0,97 1,27 1,20 1,13 1,09 0,98

0,85 1,00 0,98 1,00 0,96 1,59 1,64

1,14 0,88 1,18 0,67 0,66 0,73 1,10 1,14 0,66 1,42 0,49 1,02 1,15 0,51 0,72 0,62 0,73

1,37 2,40 1,35 1,95 2,87

1,10 1,09 1,11 0,37 0,55 0,67 0,60

0,85 0,98 0,73 1,13 0,78 1,45 1,60

1,03 0,82 1,06 0,77 0,58 0,64 1,02 1,03 0,70 1,41 0,43 0,98 1,78 0,51 0,64 0,42 0,54

1,23 2,00 1,32 1,95 2,10

1,33 0,97 1,08 0,33 0,63 0,70 0,80

0,90 0,88 0,80 1,10 0,75 1,12 1,28

0,81 0,78 0,83 0,93 0,55 0,58 0,86 0,84 0,70 1,22 0,50 0,77 1,05 0,54 0,61 0,52 0,63

1,96 2,30 1,55 2,20 2,02

1,92 1,30 1,34 0,57 0,94 1,04 1,05

1,20 1,25 1,02 1,54 1,09 1,18 1,70

1,21 0,97 1,24 0,70 0,71 0,75 1,15 1,13 0,75 1,38 0,58 1,58 1,45 1,30 0,75 0,66 0,78

GEN.06 GEN.07 GEN.08 GEN.09 GEN.10 GEN.11

0,94 0,88 0,97 0,77 0,47 0,55 0,71 0,71 0,60 1,28 0,52 1,48 1,40 0,52 0,53 0,52 0,59

GEN.05

1,73 2,97 1,57 3,30 1,68

1,23 1,28 1,27 0,55 0,80 0,80 1,08

1,36 1,28 1,13 1,50 1,03 1,34 1,80

1,06 0,95 1,11 0,72 0,92 0,97 1,11 1,06 0,89 1,40 0,55 1,68 1,57 1,00 1,22 NP NP

GEN.12

1,85 2,97 1,55 2,80 2,15

1,44 1,36 1,46 0,77 0,93 0,94 1,33

1,54 1,21 1,31 1,27 1,03 1,39 1,84

1,02 0,91 1,03 0,85 0,90 0,95 1,16 1,08 0,86 1,48 0,42 1,30 1,68 0,69 0,96 1,07 1,06

GEN.13

1,75 2,97 1,37 2,55 2,12

1,46 1,41 1,52 0,61 0,87 0,88 1,32

1,40 1,02 1,22 1,22 0,82 1,38 1,87

1,09 0,84 1,07 0,88 0,87 0,93 1,12 1,01 0,85 1,47 0,34 1,45 1,48 0,67 0,88 0,83 0,94

GEN.14

VARIAZIONE COSTI MATERIE PRIME DA TABELLE SOLE 24 ORE

1,58 3,00 1,30 2,43 1,84

1,36 1,41 1,44 0,53 0,82 1,09 1,27

1,28 0,96 1,02 1,41 0,77 1,38 1,81

1,07 0,93 1,04 0,85 0,77 0,86 0,96 0,92 0,82 1,33 0,40 1,80 1,53 0,67 0,80 0,82 0,80

GEN.15

1,24 2,94 1,29 2,05 1,54

1,05 1,21 1,00 0,59 0,98 0,84 0,94

1,28 0,96 0,82 1,34 0,84 1,40 1,49

0,85 0,82 0,85 0,50 0,55 0,64 0,66 0,65 0,85 1,27 0,56 1,03 1,14 0,64 0,63 0,60 0,62

GEN.16

1,39 2,94 1,33 2,36 2,93

1,18 1,00 0,85 0,49 0,67 0,66 1,15

1,22 1,07 0,88 1,31 0,92 1,36 1,35

1,02 0,90 1,03 0,63 0,58 0,68 0,77 0,74 0,81 1,23 0,47 0,75 0,96 0,50 0,66 0,58 0,61

GEN.17

1,65 2,94 1,43 3,20 3,40

1,59 1,41 1,25 0,96 0,89 0,88 1,19

1,22 1,02 0,93 1,51 0,79 1,50 2,01

1,07 1,02 1,17 0,84 0,67 0,78 1,00 0,84 0,81 1,29 0,58 1,93 1,96 0,55 0,73 0,65 0,66

GEN.18

1,80 2,93 1,44 3,11 1,96

1,38 1,51 1,30 0,59 0,84 0,78 0,96

1,20 0,89 1,03 1,58 0,68 1,56 1,95

1,28 1,09 1,28 0,61 0,78 0,86 1,03 0,90 0,80 1,32 0,58 1,25 1,38 0,50 0,80 0,74 0,74

GEN.19

1,77 2,90 1,47 3,01 1,51

1,24 1,51 1,25 0,52 0,65 0,63 1,04

1,20 0,88 1,12 1,78 0,68 1,52 1,79

1,03 0,92 1,11 0,46 0,76 0,89 0,95 0,85 0,80 1,23 0,53 1,28 1,19 0,42 0,91 0,80 0,83

GIU.19

Prezzi

Variazioni costi materie prime

La tabella della pagina precedente descrive le variazioni e le differenze in percentuale dei prezzi delle materie prime utilizzate per la preparazione di solventi di lavaggio, vernici, diluenti, e svernicianti, da gennaio 2003 all’ultimo mese disponbibile, mentre la tabella in questa pagina descrive l’andamento dei prezzi rilevati all’inizio di ogni anno. (valori espressi in Kg).

Metal Cleaning & Finishing | Anno XXIII - n.99 -Luglio - Agosto - Settembre 2019  07


1,11

1,45

1,74

3,30

1,68

Acido tereftalico purificato

Bisfenolo A (difenil ol propano)

Neo-pentilglicole in scaglie

Titanio Biossido rutilo

T.D.I.

08  Metal Cleaning & Finishing | Anno XXIII - n.99 -Luglio - Agosto - Settembre 2019

1,02

1,65

1,50

1,95

2,00

Acido teraftalico purificato

Bisfenolo A (difenil ol propano)

Neo-pentilglicole in scaglie

Titanio Biossido rutilo

T.D.I.

1,95

1,90

1,55

1,20

1,05

1,10

gen-06

2,12

2,55

1,70

1,53

1,06

1,41

1,84

2,43

1,57

1,62

0,89

1,34

2,41

2,00

1,74

1,49

1,17

1,52

1,54

2,05

1,20

1,00

0,78

1,14

2,70

2,00

1,72

1,55

1,12

1,74

2,87

1,95

1,71

0,95

1,02

1,04

2,10

1,95

1,49

1,13

0,81

0,96

gen-10

3,40

3,20

1,98

1,39

0,82

1,96

GEN-18

2,02

2,20

1,73

1,91

0,85

1,25

gen-11

1,96

3,11

1,68

1,56

0,95

1,19

GEN-19

-5,26% -14,74% -7,74% -3,22% -22,96%

0,90 1,33 1,55 3,01 1,51

1,68

3,30

1,74

1,45

1,11

1,25

gen-12

2,15

2,80

1,74

1,65

1,26

1,52

gen-13

-7,56%

GIU/19 GEN/19

1,10

GIU-19

Confronto prezzi 2005-2019

2,93

2,36

1,15

1,15

0,78

1,70

GEN-17

gen-09

GEN-16

gen-08

GEN-15

gen-07

GEN-14

2,12

2,55

1,70

1,53

1,06

1,41

gen-14

-55,59%

-5,94%

-21,72%

-4,32%

9,76%

-43,88%

GIU/19 GEN/18

-1,95%

46,83%

29,17%

33,00%

15,38%

-3,51%

GIU/19 GEN/16

-17,93%

23,87%

-1,27%

-17,90%

1,12%

-17,91%

GIU/19 GEN/15

-28,77%

18,04%

-8,82%

-13,07%

-15,09%

-21,99%

GIU/19 GEN/14

1,84

2,43

1,57

1,62

0,89

1,34

1,54

2,05

1,20

1,00

0,78

1,14

2,93

2,36

1,15

1,15

0,78

1,70

3,40

3,20

1,98

1,39

0,82

1,96

gen-15 gen-16 gen-17 gen-18

-48,46%

27,54%

34,78%

15,65%

15,38%

-35,29%

GIU/19 GEN/17

1,96

3,11

1,68

1,56

0,95

1,19

gen-19

-29,77%

7,50%

-10,92%

-19,39%

-28,57%

-27,63%

GIU/19 GEN/13

DIFFERENZE IN % CON I PERIODI PRECEDENTI

La tabella in alto descrive l’andamento dei prezzi delle materie prime impiegate per la produzione di vernici in polvere, rilevati, dagli anni precedenti all’ultimo mese disponibile, mentre la tabella in basso descrive l’andamento dei prezzi rilevati all’inizio di ogni anno.

Prosegue la pubblicazione dell’osservatorio congiunturale, realizzato dalla nostra rivista per tenere sotto controllo i prezzi delle principali materie prime utilizzate per la produzione delle vernici in polvere, in modo da consentire agli utilizzatori di valutare l’entità dei fenomeni in corso e tutelarsi nei confronti dei tentativi speculativi (aumenti ingiustificati o ribassi del prezzo che nascondono un’inferiore qualità del prodotto).

1,20

gen-05

2,15

2,80

1,74

1,65

1,26

1,52

GEN-13

Acido isoftalico purificato

Materie prime

1,25

Acido isoftalico purificato

Materie prime

GEN-12

PERIODO DI RIFERIMENTO

Confronto prezzi 2012-2019

1,51

3,01

1,55

1,33

0,90

1,10

giu-19

-10,12%

-8,79%

-10,92%

-8,28%

-18,92%

-12,00%

GIU/19 GEN/12

Prezzi

Prezzi delle vernici in polvere


14,95

5,55

6,95

6,95

8,00

11,65

6,95

8,95

12,05

Zincante epossi-poliamminico/poliammidico (contenuto in zinco >al 86% in peso sul film secco) residuo secco in volume >=62%

Antiruggine alchidica al fosfato di zinco residuo secco in volume >=55%

Fondo epossi- poliammidico al fosfato di zinco (fosfato di zinco >=15% sulla pittura; residuo secco in volume >= 55%)

Epossipoliammidico a spessore per esterni (residuo secco in volume >al 55%), p.s.> 1,40 kg/l

Epossipoliammidico modificato vinilico a spessore, per esterni (residuo secco in volume > 55%)

Smalto poliuretanico bicomponente non ingiallente (base acrilica o poliestere) residuo secco in volume >=50%

Smalto alchidico/clorocaucciù (rapporto alchidico/clorocaucciù 2:1 a 1/1 residuo secco in volume >50%), p.s.>1,30 kg/l - tinte chiare

Epossi-poliammidico/poliamminico tipo 'surface tolerant' per manutenzione (residuo secco in volume >=80%

Epossidico-poliamminico solvent less ad alto spessore (residuo secco in volume>=95%

3,7

3,8

Diluente per prodotti epossidici

Diluente per prodotti alchidici e clorocaucciu'

DILUENTI

13,05

Zincante inorganico a solvente (contenuto in zinco >all'82% in peso sul film secco)

PRODOTTO VERNICIANTE

giu-19

3,75

3,65

11,90

9,20

6,85

11,40

7,80

6,90

6,85

5,40

14,80

12,80

2018

3,55

3,35

11,40

8,30

6,45

10,40

7,55

6,60

6,45

5,20

14,00

12,00

2017

3,55

3,35

11,25

8,10

6,45

10,15

7,50

6,50

6,35

5,20

13,75

11,80

2016

3,55

3,35

11,40

8,10

6,45

10,00

7,50

6,50

6,55

5,50

14,15

11,90

2015

2013

7,93

6,50

6,68

5,85

8,10

6,45

3,70

3,90

3,85 3,65

3,70

11,00

7,95

6,35

10,40

7,65

5,80

6,35

5,70

13,75

12,75

2012

3,90

11,20 11,20

8,10

6,45

10,50 10,50

7,95

6,50

6,65

5,85

14,00 14,00

12,95 12,90

2014

3,45

3,65

10,55

7,60

6,30

10,10

7,30

6,10

6,15

5,25

13,55

13,40

2011

1,33%

1,37%

1,26%

-2,72%

1,46%

2,19%

2,56%

0,72%

1,46%

2,78%

1,01%

1,95%

DIFF. Giu.19 Gen.18

7,04%

10,45%

5,26%

7,83%

7,75%

12,02%

5,96%

5,30%

7,75%

6,73%

6,79%

9,17%

DIFF. Giu.19 Gen.17

7,04%

10,45%

6,67%

10,49%

7,75%

14,78%

6,67%

6,92%

9,45%

6,73%

8,73%

11,02%

DIFF. Giu.19 Gen.16

7,04%

10,45%

5,26%

10,49%

7,75%

16,50%

6,67%

6,92%

6,11%

0,91%

5,65%

10,08%

DIFF. Giu.19 Gen.15

2,70%

-5,13%

7,14%

10,49%

7,75%

10,95%

0,63%

6,92%

4,51%

-5,13%

6,79%

1,16%

DIFF. Giu.19 Gen.14

2,70%

-5,13%

7,14%

10,49%

7,75%

10,95%

0,88%

6,92%

4,04%

-5,13%

6,79%

1,55%

DIFF. Giu.19 Gen.13

4,11%

-3,90%

9,09%

12,58%

9,45%

12,02%

4,58%

19,83%

9,45%

-2,63%

8,73%

2,75%

DIFF. Giu.19 Gen.12

10,14%

1,37%

13,74%

17,76%

10,32%

15,35%

9,59%

13,93%

13,01%

5,71%

10,33%

-2,24%

DIFF. Giu.19 Gen.11

Prezzi

Prezzi delle vernici liquide

Metal Cleaning & Finishing | Anno XXIII - n.99 -Luglio - Agosto - Settembre 2019  09


Strumenti di misura

Chi fa da sè, fa per tre! (parte 10 - L'aderenza)

Le prove che ogni verniciatore dovrebbe fare per misurare le prestazioni delle vernici, senza dover assumere tecnici o investire in costose attrezzature di laboratorio. Basta solo qualche semplice strumento e un po’ di buona volontà . Enzo Morandi - CE.R.TO.(Centro Ricerche Toscano) - Pierluigi Offredi - Metal Cleaning & Finishing

10

Metal Cleaning & Finishing | Anno XXIII - n.99 -Luglio - Agosto - Settembre 2019


Strumenti di misura

COS’E’ L'ADERENZA? Tutti sanno quanto sia importante l’aderenza di una vernice a un supporto (di solito ce ne rendiamo conto soprattutto quando la vernice si stacca), ma non tutti sanno che ci sono dei metodi e delle norme, per quantificare o misurare questa caratteristica. La più nota è la UNI EN ISO 4624, una prova di trazione piuttosto complessa da eseguire e per la quale è necessario impiegare uno strumento abbastanza costoso, per cui è consigliabile utilizzare il metodo della quadrettatura, che è sempre una prova di aderenza affidabile, più facile, meno costosa e comunque rapida. Questo metodo è inserito in varie norme internazionali: UNI EN ISO 2409, DIN 53151 e ASTM D 3359.

Questi disegni servono per tradurre in numeri le immagini ottenute dopo lo strappo del nastro adesivo. Il giudizio va da 0 per un'adesione perfetta, a 6 quando tutti i quadretti si sono staccati (per l’ASTM bisognerebbe considerare i voti al contrario, ma noi siamo nazionalisti...). Difetto n° 1: rotture del 5% circa. Difetto n° 2: rotture dal 5% al 15% Difetto n° 3: rotture dal 15% al 35% con qualche quadretto staccato Difetto n° 4: rotture dal 35% al 65% con diversi quadretti staccati Difetto n° 5: rotture dal 65% al 95% con moltissimi quadretti staccati Difetto n° 6: rotture dal 95% al 100% con praticamente tutti i quadretti staccati

A COSA SERVE Come abbiamo premesso, questa prova serve a misurare l’aderenza del rivestimento ad un supporto o tra una mano e l’altra. Può essere eseguita sia su un pezzo finito (rovinandolo), oppure su dei provini preparati appositamente con le stesse caratteristiche del pezzo finito. MEZZI OCCORRENTI PER ESEGUIRE LA PROVA A seconda dello spessore dello strato di vernice da controllare, sarebbe necessario uno strumento adatto; precisamente: fino ad uno spessore di 60 micron ci vuole un “pettine” con spazi da un mm tra le lame (11 per fare 10 quadretti da mm 1x1 su 10 righe). Ad esempio, per finiture trasparenti con residuo secco non superiore al 30%, con spessori da 60 a 120 micron, ci vuole un pettine con spazio tra le lame da due mm (6 per fare 5 quadretti da 2x2mm su 5 righe). Per finiture trasparenti poliure-

Difetto 1

Difetto 2

Difetto 3

Difetto 1

Difetto 2

Difetto 3

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Strumenti di misura

taniche oppure fondi a basso residuo secco con spessore da 120 a 300 micron, ci vuole un pettine con distanza tra le lame di 3 mm (6 per fare 5 quadretti da 3x3mm su 5 righe). COSTO DEGLI STRUMENTI Tra i 120 e i 300 micron ci stanno quasi tutti i fondi trasparenti e pigmentati e buona parte delle finiture pigmentate. Se non vogliono acquistare i tre pettini, se ne può comprare uno da tre mm ed uno da uno, ma se si vuole ulteriormente risparmiare è consigliabile acquistare solo quello da tre mm. Questi strumenti in effetti sono abbastanza costosi (2-300 euro ciascuno), per cui piuttosto che non fare le prove, si può usare un temperino a lama intercambiabile (“Cutter”) al costo di pochi euro, decisamente ala portata di tutti.

COME SI ESEGUE Se si utilizza il temperino, bisogna praticare al pezzo in esame 6 incisioni profonde, arrivando fin sotto lo spessore del prodotto da giudicare. Per sicurezza, quando si incide, leggermente, il supporto al quale la vernice aderisce, è meglio cercare di mantenere la distanza tra i tagli a 3 mm. Successivamente bisogna girare di 90 gradi il pezzo e praticare altre 6 incisioni a squadra rispetto alle prime sei, in modo da formare con questi 12 tagli 25 quadretti da mm 3x3. A questo punto saremo nelle stesse condizioni in cui ci saremmo trovati usando i pettini. Usando questi ultimi bisogna solo stare attenti a mantenerli in piano, altrimenti si potrebbero fare delle incisioni profonde da un lato e leggere dall’altro.

Comunque si siano fatti questi quadretti, è necessario pulirli bene, con una spazzola o uno straccio pulito., assicurandosi che sulla superficie non sia rimasta polvere, grassi o corpi estranei. Si applica un nastro adesivo trasparente largo almeno 30 mm, strofinandolo bene e pressandolo sul pezzo inciso, assicurandosi che non rimangano imprigionate bollicine d’aria sotto il nastro, che va strappato poi via con un sol colpo, tirandolo con una inclinazione di 60 gradi circa. Confrontando il pannello quadrettato con il disegno riprodotto in queste pagine, si può quantificare il difetto. Chiaramente se si staccano tutti i quadretti non c’è aderenza, se tutto rimane perfetto c’è il massimo dello aggrappaggio.

_____________Nelle puntate precedenti_____________ 1 - La viscosità 2 - Il picnometro e la densità 3 - Il residuo secco 4 - Il “pot-life” 5 - Il grindometro e la macinazione 6 - Il filmografo e il potere coprente 7 - La resistenza al graffio 8 - La resistenza ai solventi 9 - La ritenzione dello sporco Gli articoli sono disponibili per gli abbonati su www.verniciatore.it e www.lavaggio.com

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Convegni

La misura delle emissioni nei materiali da costruzione

Si è tenuto presso l’Excelsior Hotel Gallia di Milano il seminario annuale di “Eurofins Product Testing”.

A cura della redazione

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Convegni

L’ORGANZZAZIONE Eurofins Scientific è una organizzazione globale, sostenuta da oltre 35.000 dipendenti che operano in 400 laboratori e 42 paesi del mondo con circa 30 anni di esperienza collettiva. Le aree di intervento sono Food, Pharma, Enviromental e Product Testing. Al seminario organizzato a Milano dal Competence Center sui VOC di Eurofins Product Testing, con sede in Danimarca, sono intervenuti 64 partecipanti in rappresentanza dell’eccellenza industriale Italiana nei settori delle pitture e vernici, della chimica per edilizia, dei pavimenti in legno, dei materiali isolanti e delle finiture. Il programma del seminario ha visto avvicendarsi sul palco relatori competenti e autorevoli, che hanno affrontato il tema delle emissioni di Composti Organici Volatili (VOC) da diversi punti di vista. Il seminario è stato organizzato. LA MISURA DEI VOC Le emissioni di composti organici volatili, oltre a inquinare l’ambiente esterno, contribuiscono all’inquinamento dell’aria negli ambienti in cui viviamo. Il seminario si è concentrato sulle sostanze emesse dai materiali da costruzione che vengono impiegati negli edifici, che possono essere molto dannose per gli esseri umani, in particolare per i soggetti più sensibili, in quanto provocano irritazione alla gola, agli occhi e creano difficoltà respiratorie. Le prove di laboratorio consentono ai produttori di misurare le emissioni e i contenuti dei propri prodotti rispetto ai limiti specifici previsti per i livelli di sostanze nocive nell’aria indoor: un test di emissione VOC

determina la quantità di composti organici volatili che un prodotto emette nell’aria di un ambiente chiuso. Esistono, ovviamente, limiti sulla quantità di sostanze nocive che possono essere emesse dai diversi materiali, quali pavimenti, vernici, adesivi e altri prodotti utilizzati per la costruzione di edifici. Esistono anche diversi marchi, sia volontari, sia obbligatori, che garantiscono la qualità dell’ aria interna: AgBB, French Regulation, EMICODE, M1 oltre al nuovo regolamento Italiano CAM (Criteri Ambientali Minimi) sono solo alcuni tra i più noti. I consumatori possono distinguere i prodotti a bassa emissione proprio grazie questi marchi, che determinano la competitività dei produttori sul mercato. Un numero sempre crescente di progetti per la costruzione di edifici pubblici e privati richiede come requisito la bassa emissioni di VOC, che consente di qualificare prodotti per progetti di costruzione sostenibili, come LEED, WEEL e BREEAM. I CRITERI AMBIENTALI MINIMI ITALIANI Il Decreto dell’11 gennaio 2017 del Ministero dell’Ambiente, definisce l’adozione dei criteri ambientali minimi per gli arredi per interni, per l’edilizia e per i prodotti tessili. I CAM sono operativi dal 13 febbraio 2017. Al punto 2.3.5.5, relativo all’emissione dei materiali, il decreto prescrive il rispetto di specifici limiti di emissione di VOC (Composti Organici Volatili) per i seguenti materiali: - pitture e vernici - tessili per pavimentazioni e rivestimenti - laminati per pavimenti e rivestimenti flessibili

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Convegni

- pavimentazioni e rivestimenti in legno - altre pavimentazioni (diverse da piastrelle di ceramica e laterizi) - adesivi e sigillanti - pannelli per rivestimenti interni (es. lastre in cartongesso). Praticamente ogni materiale edilizio è coinvolto nei CAM! Occorre quindi verificare, attraverso un laboratorio, il rispetto dei limiti previsti, tramite una misura in camera di emissione: i laboratori devono essere accreditati per gli standard richiesti.

tazione sulle emissioni di VOC nei materiali da costruzione"

LE RELAZIONI

Francesco Cinquepalmi, Head of R&D Dept (ICA Group Spa). "VOC nelle pitture e finiture per legno: flooring&forniture"

Emanuele Dalla Libera, moderatore (Eurofins Product Testing Denmark). "Il contesto normativo e di riferimento, nella misura delle emissioni di VOC nei materiali da costruzione" Thomas Neuhaus, responsabile certificazione Indoor Air Comfort (Eurofins Product Testing Denmark). "Programmi e regolamenti emissioni VOC in Europa" Mikaela Decio, Head of Sustainability Dept (Mapei Spa). "Il decreto CAM nello scenario di regolamen-

Rasmus Stengaard Christensen, (Eurofins Product Testing Denmark). "Materiali da costruzione: misura delle emissioni, metodi e tecnologie" Franco Bulian, (Università di Trieste, Vice-direttore CATAS). "Legno e arredamento. Formaldeide: limiti e classificazione. La misura delle emissioni, contributo di vernici e rivestimenti"

Alessandro Speccher, (GBC Green Building Council Italia). "I materiali a bassa emissioni di VOC nelle certificazioni di sostenibilità: LEED, BREEAM, WELL" Alessandro S. Brigati, (Angus Chemical Company). Qualità dell’aria in ambienti chiusi ed Air Remediation: un contributo misurabile da alcuni aminoalcoli; miglioramento della qualità dell’ aria indoor; test di riduzione di Formaldeide secondo ISO 16000-23.

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Scarsamente rilevanti o in deroga, ma da autorizzare

Una nuova puntata del costruttivo dialogo tra un Imprenditore impegnato e un direttore non ancora rassegnato

A cura della Redazione

PREMESSA La Regione Lombardia ha disciplinato le attività a inquinamento scarsamente rilevante, ai sensi dell’art. 272 comma 1 del D. Lgs. 152/2006 - DGR 11/12/2018 n° XI/982, a seguito della disciplina delle attività cosiddette "in deroga" ai sensi dell’art. 272 commi 2 e 3 del D. Lgs. 152/2006 – DGR 11/12/18 n° IX/983: semplificazioni o complicazioni in vista?

attività in "deroga", che chissà poi cosa vuol dire. Mi dica brevemente: mi devo preoccupare? Cosa ci capita tra capo e collo? Egregio Imprenditore, semplicemente la Regione Lombardia ha introdotto qualche positiva novità per le "attività scarsamente rilevanti” (quelle che non hanno bisogno di autorizzazione per le emissioni in atmosfera) e per le attività "in deroga”, allargando il campo di applicazione di queste ultime.

Egr. sig. Direttore, non bastava la fatturazione elettronica a complicare l’avvio del 2019, ci si è messa anche la Regione Lombardia con nuove disposizioni relative alle attività "scarsamente rilevanti” e alle

Sig. Direttore, mi perdoni: se si esprime in burocratese, tanto vale che mi legga direttamente il Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia; io ho sempre immaginato il suo lavoro come un servizio ai lettori

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della rivista: mi sbaglio? Tanto per cominciare: se le attività scarsamente rilevanti non hanno bisogno di autorizzazione, che bisogno c’è di una particolare disciplina della stesse? In effetti il suo ragionamento ha una certa logica, tuttavia, come sempre, le cose sono un po’ più complicate di quello che sembrano. Sig. Direttore, per cortesia, venga al dunque, sino ad ora ha tergiversato: io, come tanti colleghi imprenditori, non ho tempo da perdere. Per le attività "scarsamente rilevanti” la Regione Lombardia, nel passato, prevedeva una comunicazione da inviare al Comune di appartenenza; tale comunicazione non è più obbligatoria all’atto della messa in esercizio / avvio di un’attività scarsamente rilevante (vedi elenco della DGR 982/2018). Inoltre i gestori di impianti / attività scarsamente rilevanti che, con le precedenti disposizioni, erano sottoposti a prescrizioni autorizzative, sono esonerati dal rispetto delle precedenti prescrizioni (ad esempio i laboratori di analisi che prevedono l’uso di una sostanza cancerogena / mutagena non sono più tenuti ad eseguire controlli ai camini di emissione). Finalmente è stato chiaro: ma queste attività scarsamente rilevanti, come le individuo? Le attività "scarsamente rilevanti“, sono elencate nel la parte I dell’Allegato IV alla parte quinta del D. Lgs. 152/2006 e s.m.i. Sig. Direttore: ma mi prende in giro? Devo indire una "caccia al tesoro” per scovare quel benedetto elenco? Non la prendo affatto in giro, me ne guardo bene. Per semplificare la ricerca, ho estratto dalla Delibera 982/2018 di Regione Lombardia l’elenco delle attività scarsamente rilevanti (vedi la tabella 1 in fondo all’articolo). Bene, grazie per la cortesia, ma non abbiamo ancora finito. C’è un’altra deliberazione lombarda, quella delle "cosiddette attività in deroga”: innanzi tutto, quali sono le attività in deroga? Le attività “in deroga” sono quelle che possono essere autorizzate in via generale, cioè quelle per le quali è possibile acquisire l’autorizzazione con una procedura più semplice di quella ordinaria. Ci risiamo, caro Direttore, ancora una volta mi è caduto nel burocratese: cerchi di essere un poco più concreto, sono sicuro che può farcela. Ci provo: per alcune attività (ad esempio carrozzerie di manutenzione, piccole verniciature di legno, ferro, vetro e plastica, lavorazioni meccaniche varie,

produzione di manufatti in gomma e in materiale plastico, sgrassaggio metalli con ridotti consumi di solvente, ecc.) è possibile fare domanda di adesione all’autorizzazione in via generale, che Regione Lombardia ha predisposto per una quarantina di attività / lavorazioni, semplificando di molto la procedura di acquisizione dell’autorizzazione. Anche per queste attività ho estratto dalla Delibera 983/2018 di Regione Lombardia l’elenco delle attività in deroga (vedi la tabella 2 in fondo all’articolo). Mamma mia che pazienza: ma quali sono queste semplificazioni e, soprattutto, sono reali o sono solo delle pie intenzioni? In questo caso le posso assicurare che sono reali. Dopo 45 giorni dalla presentazione della domanda di adesione all’autorizzazione in via generale, il richiedente è autorizzato ad operare, in virtù del cosiddetto "silenzio/assenso”. Le ricordo invece che la procedura ordinaria prevede che l’Autorità Competente (Provincia / Città Metropolitana) rilasci l’autorizzazione entro 120 giorni dalla richiesta della stessa; tuttavia molto spesso le autorizzazioni arrivano con rilevante ritardo, procurando non pochi disagi al gestore degli impianti che, sino al rilascio dell’autorizzazione, non possono essere messi in esercizio (pena sanzioni di carattere penale). Ora che mi ricordo, questa procedura me l’aveva forse già spiegata un’altra volta: ma in cosa consistono le recenti novità introdotte dalla Regione Lombardia? Sono diverse le novità introdotte, cerco di sintetizzare le più rilevanti. a) Definizione della durata delle autorizzazioni in via generale, per le quali ci sono state, nel tempo, diverse e un po’ contraddittorie indicazioni: ora è assodato, almeno in Lombardia, che le autorizzazioni hanno durata di 15 anni (si intende quelle rilasciate, in Lombardia, a partire dal 2009). b) Impegno della Direzione Generale Ambiente di Regione Lombardia ad emanare altre autorizzazioni in via generale (per medi impianti di combustione, lavorazioni di materiali lapidei, taglio laser su superfici diverse di carta e tessuto, nobilitazione di filati e tessuti, lavorazioni del vetro). c) Impegno della Direzione Generale Ambiente di Regione Lombardia ad aggiornare alcune autorizzazioni in via generale, ampliando il campo di applicazione delle stesse (ad esempio articoli in gomma e prodotti delle materie plastiche potranno essere autorizzati "in deroga” sino a un consumo di materie prime pari a 300 t/anno, in luogo delle attuali 180 t/anno). d) Possibilità di adesione ad alcune autorizzazioni in via generale anche per stabilimenti autorizzati in via

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ordinaria (prima ciò non era possibile); in proposito si ricordano operazioni di elettroerosione, lavorazioni di sgrassaggio superficiale dei metalli, verniciature di metalli e vetro, lavorazioni meccaniche, saldature, ecc. Sig. Direttore, stavolta mi devo complimentare con la Regione Lombardia: o si è forse dimenticato qualcosa di non proprio positivo? Egr. Imprenditore, è proprio vero che “a pensar male si fa peccato, ma qualche volta ci si azzecca”. In effetti nel nuovo provvedimento che riguarda le attività in deroga è previsto che i dati delle analisi eseguite ai camini di emissione vengano riportati nell’applicativo AIDA, che sarà predisposto al fine di poter inserire le informazioni inerenti gli autocontrolli eseguiti alle emissioni. In sostanza, in futuro non basterà più mandare all’ARPA i risultati delle analisi effettuate ai camini, ma bisognerà inserire tali dati nell’applicativo AIDA.

Ma, sig. Direttore, ho capito bene? Oltre a spendere soldi per fare le analisi ai camini e a spedirle con la Pec (questa, almeno, non costa niente) dovrò anche sprecare del tempo per ricopiare i dati in questa benedetta ed esotica AIDA? Ma politici e funzionari regionali non hanno ancora capito che in un’impresa non abbiamo tempo da buttar via? Se li ricopino loro i dati delle emissioni! Questi applicativi informatici, tra l’altro, mi fanno già accapponare la pelle: ha provato a usare i portali dei SUAP? Un vero calvario. Le faccio una proposta: organizzi un convegno, o come si usa dire, un workshop sulle recenti semplificazioni lombarde, invitando ovviamente i funzionari regionali e provinciali: ci pensiamo poi noi imprenditori a farli rinsavire. Raccolgo volentieri l’invito, egr. Imprenditore, a patto che lei mi assicuri di non scatenare una rissa con i funzionari degli Enti di controllo. Credo che ci vedremo presto.

TABELLA 1 - ELENCO DEGLI IMPIANTI E ATTIVITÀ A INQUINAMENTO SCARSAMENTE RILEVANTE (ART. 272 C.1 DEL D.LGS 152/06 E SMI, PARTE I DELL’ALLEGATO IV ALLA PARTE QUINTA DEL D.LGS 152/06 E S.M.I.) a) Lavorazioni meccaniche dei metalli, con esclusione di attività di verniciatura e trattamento superficiale e smerigliature con consumo complessivo di olio (come tale o come frazione oleosa delle emulsioni) inferiore a 500 kg/anno (rientrano in tale fattispecie anche le lavorazioni di pulizia meccanica/asportazione di materiale se effettuate esclusivamente ad umido quali a titolo esemplificativo al molatura). b) Laboratori orafi in cui non è effettuata la fusione di metalli, laboratori odontotecnici, esercizi in cui viene svolta attività estetica, sanitaria e di servizio e cura della persona, officine ed altri laboratori annessi a scuole. c) Decorazione di piastrelle ceramiche senza procedimento di cottura. d) Le seguenti lavorazioni tessili: preparazione, filatura, tessitura della trama, della catena o della maglia di fibre naturali, artificiali o sintetiche, con eccezione dell'operazione di testurizzazione delle fibre sintetiche e del bruciapelo; nobilitazione di fibre, di filati, di tessuti limitatamente alle fasi di purga, lavaggio, candeggio (ad eccezione dei candeggi effettuati con sostanze in grado di liberare cloro e/o suoi composti), tintura e finissaggio a condizione che tutte le citate fasi della nobilitazione siano effettuate nel rispetto delle seguen-

ti condizioni: 1) le operazioni in bagno acquoso devono essere condotte a temperatura inferiore alla temperatura di ebollizione del bagno, oppure, nel caso in cui siano condotte alla temperatura di ebollizione del bagno, ciò deve avvenire senza utilizzazione di acidi, di alcali o di prodotti volatili, organici o inorganici, o, in alternativa, all'interno di macchinari chiusi; 2) le operazioni di asciugamento o essiccazione e i trattamenti con vapore espanso o a bassa pressione devono essere effettuate a temperatura inferiore a 150° e nell'ultimo bagno acquoso applicato alla merce non devono essere stati utilizzati acidi, alcali o prodotti volatili, organici od inorganici (con riferimento a quanto riportato al punto 5 della dgr 3780/2012 “Linee guida per la caratterizzazione delle emissioni in atmosfera provenienti dalla attività di nobilitazione filati, tessuti o prodotti tessili in generale” rientrano in tali fattispecie anche gli stabilimenti in cui è svolta esclusivamente l’attività di smacchiatura con utilizzo di solvente inferiore a 20 kg/anno per la quale non sono previsti limiti alle emissioni). e) Cucine, esercizi di ristorazione collettiva, mense, rosticcerie e friggitorie. f) Panetterie, pasticcerie ed affini con un utilizzo complessivo giornaliero di farina non superiore a

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300 kg. g) Stabulari acclusi a laboratori di ricerca e di analisi. h) Serre. i) Stirerie. j) Laboratori fotografici. k) Autorimesse e officine meccaniche di riparazioni veicoli, escluse quelle in cui si effettuano operazioni di verniciatura. l) Autolavaggi. m) Silos per materiali da costruzione ad esclusione di quelli asserviti ad altri impianti, nonché silos per i materiali vegetali. n) Macchine per eliografia. o) Stoccaggio e movimentazione di prodotti petrolchimici ed idrocarburi naturali estratti da giacimento, stoccati e movimentati a ciclo chiuso o protetti da gas inerte. p) Impianti di trattamento delle acque, escluse le linee di trattamento dei fanghi, fatto salvo quanto previsto dalla lettera p-bis). p-bis) Linee di trattamento dei fanghi che operano nell'ambito di impianti di trattamento delle acque reflue con potenzialità inferiore a 10.000 abitanti equivalenti per trattamenti di tipo biologico e inferiore a 10 m3/h di acque trattate per trattamenti di tipo chimico/fisico; in caso di impianti che prevedono sia un trattamento biologico, sia un trattamento chimico/fisico, devono essere rispettati entrambi i requisiti. La linea fanghi è comprensiva di una o più delle seguenti fasi: ispessimento, trattamento meccanico (nastro/ filtro-pressatura, centrifugazione), trattamento termico (essiccazione, ad eccezione dei letti di essiccazione naturale), digestione anaerobica, combustione biogas; se rientranti nella casistica di cui alla lettera kk) gli impianti di trattamento fanghi sono da intendersi come impianti ad emissioni scarsamente rilevanti e pertanto soggetti alle disposizioni del presente provvedimento. q) Macchinari a ciclo chiuso di concerie e pelliccerie. r) Attività di seconde lavorazioni del vetro, successive alle fasi iniziali di fusione, formatura e tempera, ad esclusione di quelle comportanti operazioni di acidatura e satinatura. s) Forni elettrici a volta fredda destinati alla produzione di vetro. t) Trasformazione e conservazione, esclusa la surgelazione, di frutta, ortaggi, funghi con produzione giornaliera massima non superiore a 350 kg. u) Trasformazione e conservazione, esclusa la

surgelazione, di carne con produzione giornaliera massima non superiore a 350 kg. v) Molitura di cereali con produzione giornaliera massima non superiore a 500 kg. v-bis) impianti di essiccazione di materiali vegetali impiegati da imprese agricole o a servizio delle stesse con potenza termica nominale uguale o inferiore a 1 MW, se alimentati a bio-masse o a biodiesel o a gasolio come tale o in emulsione con biodiesel, e uguale o inferiore a 3 MW, se alimentati a metano o a gpl o a biogas. w) Lavorazione e conservazione, esclusa surgelazione, di pesce ed altri prodotti alimentari marini con produzione giornaliera massima non superiore a 350 kg. x) Lavorazioni manifatturiere alimentari con utilizzo giornaliero di materie prime non superiore a 350 kg. y) Trasformazioni lattiero-casearie con produzione giornaliera massima non superiore a 350 kg. z) Allevamenti effettuati in ambienti confinati in cui il numero di capi presenti è inferiore a quello indicato, per le diverse categorie di animali, nella seguente tabella. Per allevamento effettuato in ambiente confinato si intende l'allevamento il cui ciclo produttivo prevede il sistematico utilizzo di una struttura coperta per la stabulazione degli animali. aa) Allevamenti effettuati in ambienti non confinati. bb) Impianti di combustione, compresi i gruppi elettrogeni e i gruppi elettrogeni di cogenerazione, di potenza termica nominale inferiore a 1 MW, alimentati a biomasse di cui all'allegato X alla Parte quinta del presente decreto, e di potenza termica inferiore a 1 MW, alimentati a gasolio, come tale o in emulsione, o a biodiesel. cc) Impianti di combustione alimentati ad olio combustibile, come tale o in emulsione, di potenza termica nominale inferiore a 0,3 MW. dd) Impianti di combustione alimentati a metano o a Gpl, di potenza termica nominale inferiore a 1 MW. ee) Impianti di combustione, compresi i gruppi elettrogeni e i gruppi elettrogeni di cogenerazione, ubicati all'interno di impianti di smaltimento dei rifiuti, alimentati da gas di discarica, gas residuati dai processi di depurazione e biogas, di potenza termica nominale non superiore a 3 MW, se l'attività di recupero è soggetta alle procedure autorizzative semplificate previste dalla Parte quarta del presente decreto e tali procedure sono state espletate .

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ff) Impianti di combustione, compresi i gruppi elettrogeni e i gruppi elettrogeni di cogenerazione, alimentati a biogas di cui all'allegato X alla Parte quinta del presente decreto, di potenza termica nominale inferiore o uguale a 1 MW. gg) Gruppi elettrogeni e gruppi elettrogeni di cogenerazione alimentati a metano o a Gpl, di potenza termica nominale inferiore a 1 MW. hh) Gruppi elettrogeni e gruppi elettrogeni di cogenerazione alimentati a benzina di potenza termica nominale inferiore a 1 MW. ii) Impianti di combustione connessi alle attività di stoccaggio dei prodotti petroliferi funzionanti per meno di 2200 ore annue, di potenza termica nominale inferiore a 1 MW se alimentati a metano o Gpl ed inferiore a 1 MW se alimentati a gasolio. jj) Laboratori di analisi e ricerca, impianti pilota per prove, ricerche, sperimentazioni, individuazione di prototipi. kk) Dispostivi mobili utilizzati all'interno di uno stabilimento da un gestore diverso da quello del-

lo stabilimento o non utilizzati all'interno di uno stabilimento. kk-bis) Cantine che trasformano fino a 600 tonnellate l'anno di uva nonché stabilimenti di produzione di aceto o altre bevande fermentate, con una produzione annua di 250 ettolitri per i distillati e di 1.000 ettolitri per gli altri prodotti. Nelle cantine e negli stabilimenti che superano tali soglie sono comunque sempre escluse, indipendentemente dalla produzione annua, le fasi di fermentazione, movimentazione, travaso, addizione, trattamento meccanico, miscelazione, confezionamento e stoccaggio delle materie prime e dei residui effettuate negli stabilimenti di cui alla presente lettera. kk-ter: Frantoi di materiali vegetali. kk-quater) Attività di stampa "3d" e stampa "ink jet". kk-quinquies) Attività di taglio, incisione e marcatura laser su carta o tessuti.

TABELLA 2 - ELENCO ATTIVITA’ “IN DEROGA” CHE POSSONO ESSERE AUTORIZZATE IN VIA GENERALE, CON UNA PROCEDURA PIÙ SEMPLICE DI QUELLA ORDINARIA (ART. 272 C.2 (PARTE II DELL’ALLEGATO IV) 1) Impianti a ciclo chiuso per la pulizia a secco di tessuti e pellami, escluse le pellicce, e delle pulitintolavanderie a ciclo chiuso. 2) Riparazione e verniciatura di carrozzerie di autoveicoli, mezzi e macchine agricole con utilizzo di impianti a ciclo aperto e utilizzo complessivo di prodotti vernicianti pronti all'uso non superiore a 7,3 tonnellate/anno e contenuto complessivo di solventi inferiore a 0,5 tonnellate/anno. 3) Tipografia, litografia, serigrafia, con utilizzo massimo di prodotti per la stampa (inchiostri, vernici e similari) non superiore a 10 tonnellate/ anno. 4) Produzione di prodotti in vetroresine con utilizzo massimo complessivo di resina pronta all'uso non superiore a 70 tonnellate/anno. 5) Produzione di articoli in gomma e prodotti delle materie plastiche con utilizzo massimo complessivo di materie prime non superiore a 300 tonnellate/anno a) operazioni di produzione di manufatti in gomma ed altri elastomeri b) operazioni di trasformazione di materie plastiche. 6) Produzione di mobili, oggetti, imballaggi, prodotti semifiniti in materiale a base di legno con utilizzo massimo complessivo di materie prime non superiore a 2200 tonnellate/anno

7) Verniciatura, laccatura, doratura di mobili ed altri oggetti in legno con consumo massimo teorico di solvente non superiore a 15 tonnellate/ anno. 8) Verniciatura di oggetti vari in metalli o vetro con utilizzo complessivo di materie prime aventi contenuto di solventi inferiore a 5 tonnellate/ anno. 9) Panificazione, pasticceria e affini con consumo di farina non superiore a 550 tonnellate/anno. 10) Torrefazione di caffè ed altri prodotti tostati con produzione non superiore a 160 tonnellate/ anno. 11) Produzione di mastici, pitture, vernici, cere, inchiostri e affini con produzione complessiva non superiore a 1500 tonnellate/anno, e consumo di solvente inferiore a 100 tonnellate/anno. 12) Sgrassaggio superficiale dei metalli con consumo complessivo di solventi inferiore a 1 tonnellata/anno nel caso di utilizzo di solventi alogenati con indicazione di pericolo H351, 2 tonnellate/anno per gli altri solventi. 13) Laboratori orafi con fusione di metalli con meno di venticinque addetti 14) Trattamento di superficie di metalli o materie plastiche mediante processi elettrolitici o chimici

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qualora le vasche destinate al trattamento utilizzate abbiano un volume uguale o inferiore a 30 m³. 15) Utilizzazione di mastici e colle con consumo complessivo di collanti aventi contenuto di solvente inferiore a 5 tonnellate/anno. 16) Produzione di sapone e detergenti sintetici prodotti per l'igiene e la profumeria con utilizzo di materie prime non superiori a 70 tonnellate/ anno. 17) Tempra di metalli con consumo di olio non superiore a 22 tonnellate/anno. 18) Produzione di oggetti artistici in ceramica, terracotta o vetro in forni in muffola discontinua con utilizzo nel ciclo produttivo di smalti, colori e affini non superiore a 15 tonnellate/anno, ed utilizzo di solventi inferiore a 5 tonnellate/anno. 19) Trasformazione e conservazione, esclusa la surgelazione, di frutta, ortaggi, funghi con produzione non superiore a 365 tonnellate/anno escluse la surgelazione, la vinificazione e la distillazione. 20) Trasformazione e conservazione, esclusa la surgelazione, di carne con produzione non superiore a 365 tonnellate/anno. 21) Molitura cereali con produzione non superiore a 540 tonnellate/anno 22) Lavorazione e conservazione, esclusa la surgelazione, di pesce ed altri prodotti alimentari marini con produzione non superiore a 365 tonnellate/anno. 23) Attività di betonaggio e/o di produzione di conglomerati cementizi con consumo di cemento non superiore a 15000 t/anno. 24) Pressofusione con utilizzo di metalli e leghe in quantità non superiore a 110 tonnellate/anno. 25) Lavorazioni manifatturiere alimentari con utilizzo di materie prime non superiori a 365 tonnellate/anno, ed utilizzo di solventi in quantità inferiore a 10 tonnellate/anno. 26) Lavorazioni conciarie con utilizzo di materie prime aventi contenuto di solventi inferiore a 10 tonnellate/anno. 27) Fonderie di metalli con produzione di oggetti metallici massimo non superiore a 220 tonnellate/anno. 28) Produzione di ceramiche artistiche esclusa la decoratura con utilizzo massimo di

materia prima non superiore a 1000 tonnellate/ anno 29) Produzione di carta, cartone e similari con utilizzo massimo di materie prime non superiore a 1500 tonnellate/anno. 30) Saldatura di oggetti e superfici metalliche. 31) Trasformazioni lattiero-casearie con produzione non superiore a 365 tonnellate/anno. 32) Lavorazioni meccaniche dei metalli con consumo complessivo di olio (come tale o come frazione oleosa delle emulsioni) uguale o superiore a 500 kg/anno e attività di pulizia meccanica/ asportazione di materiale effettuate su metalli e/o leghe metalliche. 33) Verniciatura di oggetti vari in plastica e vetroresina con utilizzo complessivo di materie prime aventi contenuto di solventi inferiore a 5 tonnellate/anno. 34) Operazioni di trattamenti termici su metalli in genere senza utilizzo di olio. 35) Trattamento, stoccaggio e movimentazione di materiali inerti polverulenti non pericolosi. 36) Elettroerosione. 37) Impianti termici civili aventi potenza termica nominale non inferiore a 3 MW e inferiore a 10 MW. 38) Gruppi elettrogeni o motori di emergenza. 39) Linee di trattamento fanghi collocate all’interno di impianti di depurazione acque reflue con capacità di progetto inferiore ai 100.000 ab. eq e i trattamenti di tipo biologico e/o per tutti i trattamenti di tipo chimico-fisici. 40) Attività di essiccazione di materiali vegetali impiegati da imprese agricole o a servizio delle stesse con potenza termica nominale superiore a 1 MW se alimentati a biomasse o biodiesel o gasolio come tale o in emulsione, e superiore a 3 MW se alimentati a biogas, gpl o metano. 41) Medi impianti di combustione industriali (soglia individuata nell’Allegato Tecnico). 42) Lavorazione materiali lapidei (soglia individuata nell’Allegato Tecnico). 43) Taglio laser su materiali diversi dalla carta e tessuti (soglia individuata nell’Allegato Tecnico). 44) Attività di nobilitazione filati, tessuti o prodotti tessili in generale (soglia individuata nell’Allegato Tecnico)

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Chiarimenti sull’iperammortamento (parte III)

L’ultima circolare ministeriale fornisce ulteriori istruzioni applicative della disciplina agevolativa.

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A cura della redazione


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PREMESSA A seguito delle numerose richieste di parere tecnico in materia di iperammortamento, il Ministero dello Sviluppo Economico ha pubblicato la Circolare direttoriale n. 177355 del 23/5/2018, che fornisce chiarimenti sulla portata dei requisiti obbligatori dell’interconnessione e dell’integrazione automatizzata e sull’applicazione del beneficio a tipologie di beni strumentali materiali, non specificati negli esempi di cui alla Circolare congiunta Agenzia delle Entrate – Ministero dello Sviluppo Economico 4E/2017 e alle FAQ pubblicate (19 maggio 2017, 12 luglio 2017). SISTEMI PER L’ASSICURAZIONE DELLA QUALITÀ E SOSTENIBILITÀ: ULTERIORI CHIARIMENTI IN MATERIA DI “COMPONENTI, SISTEMI E SOLUZIONI INTELLIGENTI PER LA GESTIONE, L’UTILIZZO EFFICIENTE E IL MONITORAGGIO DEI CONSUMI ENERGETICI E IDRICI E PER LA RIDUZIONE DELLE EMISSIONI” (ALLEGATO A SECONDO GRUPPO-PUNTO 8) Con riferimento al secondo gruppo di beni dell’allegato A, comprendente “Sistemi per l’assicurazione della qualità e della sostenibilità”, sono pervenute richieste di chiarimento per la corretta individuazione degli investimenti classificabili nella voce “componenti, sistemi e soluzioni intelligenti per la gestione, l’utilizzo efficiente e il monitoraggio dei consumi energetici e idrici e per la riduzione delle emissioni”. Una prima casistica rappresentata riguarda i sistemi di gestione dell’energia reattiva. Trattasi, in particolare, di sistemi a servizio delle macchine elettriche del processo produttivo, basati sulla combinazione di

sensori per la misurazione istantanea dei parametri di rete (tensione, intensità di corrente, potenza, cos Φ) e sistemi di controllo ed elaborazione e simulazione (microprocessori e software), in grado di gestire l’energia fasando opportunatamente la potenza attiva e quella passiva, in maniera tale da ottimizzare l’energia direttamente usufruibile dalle macchine (potenza attiva) e limitare eventuali sovvraccarichi di tensione o dissipazioni energetiche (dovuti alla potenza passiva). In tal modo, l’implementazione di tali sistemi a servizio delle macchine e dei componenti del processo produttivo consente di ottimizzare la gestione dell’energia elettrica riducendo l’intensità della corrente, le perdite dovute alla trasmissione, il carico dei trasformatori e delle linee e la corrente assorbita dall’impianto di produzione. Sulla base di tali evidenziate caratteristiche funzionali, si ritiene che i sistemi in parola siano riconducibili tra gli investimenti ammessi all’iper ammortamento, ferma restando, comunque, la verifica del requisito dell’interconnessione. Una seconda fattispecie oggetto di richiesta di chiarimenti ha riguardato i sistemi di accumulo dell’energia elettrica. Trattasi in questo caso di sistemi ancillari agli impianti di produzione dell’energia, la cui funzione precipua è quella di accumulare l’energia nel momento in cui la produzione supera i consumi e di erogarla nel caso contrario, operando in un’ottica di continuità della fornitura energetica nonché di massimizzazione dell’autoproduzione. Al riguardo, si osserva che la funzione principale di tali sistemi non è quella di realizzare una gestione e un

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utilizzo efficiente dell’energia da parte delle macchine del ciclo produttivo, bensì, più esattamente, quella di costituire una (possibile) fonte dalla quale le macchine possono attingere energia per il proprio funzionamento. Agli effetti dell’iper ammortamento, pertanto, si ritiene che i sistemi di accumulo siano da considerarsi alla stessa stregua delle “…soluzioni finalizzate alla produzione di energia (ad es. sistemi cogenerativi, sistemi di generazione di energia da qualunque fonte rinnovabile e non)…” e, come queste, non sono ammessi al beneficio. È appena il caso di ricordare peraltro che tale sostanziale equiparazione risulta affermata anche agli effetti della disciplina dei c.d. “certificati bianchi”. Una terza tematica ricorrente nei quesiti ha riguardato i sistemi di controllo intelligenti e connessi per la gestione e il monitoraggio dei consumi energetici dei sistemi di produzione dell’aria compressa. Tali sistemi rappresentano delle soluzioni che interagiscono a livello di macchine, basate sulla combinazione di sensori, sistemi di controllo e di elaborazione/ simulazione in grado di gestire i diversi componenti dell’impianto e di adeguare alla reale necessità delle macchine produttive la generazione di aria compressa, con conseguente riduzione dei consumi energetici. In base a tali caratteristiche, si ritiene che detti sistemi possano essere riconducibili tra i beni indicati nella voce in questione (richiamato punto 8 del se-

condo gruppo dell’allegato A). Si precisa però che tale inclusione – fatto salvo quanto sarà specificato nel successivo paragrafo – non riguarda il costo di acquisizione dei compressori che non rientrano in nessuna delle voci dell’allegato A; il costo di tali beni potrà beneficiare eventualmente solo della maggiorazione a titolo di super ammortamento prevista per i beni materiali (40% o 30% a seconda della collocazione temporale dell’investimento). Un’ulteriore fattispecie sottoposta all’esame della scrivente è quella che concerne, infine, i sistemi di controllo e monitoraggio dei consumi energetici degli impianti di illuminazione. Al riguardo, si ritiene che tali sistemi, ancorché funzionali in senso ampio al risparmio dell’energia elettrica, non possano considerarsi ammissibili all’iperammortamento, in quanto, come precisato nella richiamata circolare n. 4/E del 2017, nell’ambito della voce in questione rientrano solo “… quelle soluzioni che interagiscono a livello di macchine e componenti del sistema produttivo…”; pertanto, tra i “componenti, sistemi e soluzioni intelligenti per la gestione, l’utilizzo efficiente e il monitoraggio dei consumi energetici e idrici e per la riduzione delle emissioni” non possono includersi le soluzioni che interagiscono a livello di impianti generali e non di impianti produttivi in senso stretto. Naturalmente, è il caso di precisare che la disciplina dell’iper ammortamento, ricorrendo tutte le altre condizioni, si applicherebbe nella diversa fattispecie in cui, in rela-

COME AVERE UN NUOVO IMPIANTO RISPARMIANDO IL 60% La società Polin, che produce cabine di verniciatura, pubblicizza la possibilità di ottenere un risparmio del 60% nell’acquisto di impianti di verniciatura, utilizzando lo strumento fiscale dell’iperammortamento, la norma che consente di usufruire di un bonus sugli investimenti introdotta lo scorso anno dal Ministero dello Sviluppo Economico per dare impulso all’ammodernamento delle imprese e alla loro trasformazione tecnologica e digitale. Com’è noto, la Legge di Bilancio 2017 ha previsto la proroga del super ammortamento e ha introdotto l’iper ammortamento, una maggiorazione del 150% del costo di acquisto di alcuni beni ai fini della deduzione delle quote di ammortamento e dei canoni di locazione finanziaria. Invitiamo gli impiantisti a farci sapere se mettono a disposizione della clientela un servizio analogo, in modo da informare i nostri lettori su questa opportunità.

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zione allo specifico processo produttivo dell’impresa, l’impianto di illuminazione si configuri esso stesso come impianto tecnico di produzione e non già come impianto generale di fabbrica o stabilimento o comunque dell’immobile in cui è svolta l’attività; può essere il caso, ad esempio, degli impianti di illuminazione artificiale costituiti da lampade specifiche per l’ortofloricoltura e utilizzati all’interno delle serre per stimolare la crescita delle piante agendo sui processi fotosintetici, prolungando in tal modo la stagionalità delle colture estive e garantendo una produzione anche nel periodo invernale (sul punto si rinvia alle osservazioni contenute nel successivo paragrafo). TRATTAMENTO AI FINI DELL’IPER AMMORTAMENTO DEGLI IMPIANTI TECNICI DI SERVIZIO AGLI IMPIANTI PRODUTTIVI In numerose istanze presentate alla scrivente è stato chiesto di fornire ulteriori chiarimenti in merito al trattamento ai fini dell’iper ammortamento degli “impianti tecnici di servizio” e cioè, più precisamente, di quegli impianti, di per sé non produttivi, ma che risultano strettamente necessari al funzionamento della macchina o dell’impianto nuovi oggetto di agevolazione, tra i quali assumono particolare rilevanza, ad esempio, gli impianti di alimentazione di vettori energetici primari e secondari, energia elettrica, gas, aria compressa. L’installazione di una nuova macchina o di un impianto iperammortizzabile (anche in contesti produttivi esistenti), infatti, può rendere necessario procedere a nuova realizzazione, integrazione e/o ampliamento di tali impianti tecnici di servizio. Sul punto, si ricorda, la scrivente ha avuto modo di pronunciarsi in una FAQ del 19 luglio 2017, occupandosi del caso degli “…impianti di servizio riconducibili alla voce “macchine e impianti per la realizzazione di prodotti mediante la trasformazione dei materiali e delle materie prime” e cioè dei beni considerati al punto 3 del primo gruppo dell’allegato A e affermandone l’ammissibilità all’iper ammortamento “…se il contratto di acquisto/appalto/stato avanzamento lavori (SAL) di un impianto o di una porzione di impianto prevede la presenza di impianti di servizio e se si dimostra che questi siano strettamente funzionali alla produzione…”. A integrazione dei chiarimenti già forniti, si ritiene opportuno svolgere ulteriori considerazioni. Si osserva, anzitutto, che in determinati casi (come quello rientrante nella fattispecie oggetto della FAQ), gli elementi impiantistici di servizio indispensabili di nuova realizzazione sono a esclusivo uso della macchina o dell’impianto asserviti, consentendo, in concreto una corretta e precisa individuazione e determinazione dei costi sostenuti per essi.

In altri casi, l’inserimento in produzione di una nuova macchina o di un nuovo impianto o porzione di impianto potrebbe comportare un maggior fabbisogno che le infrastrutture impiantistiche di servizio già esistenti nel sito produttivo non sono in grado di soddisfare, rendendo necessaria un’integrazione o (più frequentemente) una sostituzione di alcune componenti impiantistiche (ad esempio, nel caso in cui si renda necessario realizzare una nuova linea elettrica di alimentazione di un impianto con derivazione da power center esistente, i trasformatori MT-BT in cabina di trasformazione). In queste ipotesi, si ritiene possibile ammettere al beneficio dell’iper ammortamento solo i costi di pertinenza sostenuti per soddisfare il necessario fabbisogno della nuova macchina o impianto agevolabili. Per cui, nel caso di sostituzione di componenti destinati ad alimentare servizi anche di macchine e impianti preesistenti o nuovi ma non iperammortizzabili, occorrerà individuare correttamente la quota del costo sostenuto per la sostituzione/integrazione del componente proporzionalmente riferibile all’investimento che beneficia dell’iper ammortamento in ragione della percentuale di “servizio” a esso fornito, rispetto al servizio totale disponibile. Si precisa, inoltre, che in tali situazioni, la perizia giurata o l’attestazione di conformità o la dichiarazione del legale rappresentante, nonché l’analisi tecnica, dovranno contenere anche la verifica della necessità dell’integrazione o della sostituzione effettuata in relazione all’impianto di servizio e l’indicazione della procedura di calcolo seguita per la determinazione della quota di costo proporzionalmente riferibile agli investimenti iper ammortizzabili. Diversa, occorre precisare, è la questione relativa agli impianti tecnici di servizio all’edificio (illuminazione, distribuzione energia elettrica, ecc.) i quali, a prescindere dalle caratteristiche tecnologiche degli stessi, non risultano direttamente correlati al funzionamento della nuova macchina o impianto ammissibile al beneficio. Questi impianti tecnici (generali), si osserva, non risultano ammissibili al beneficio, neanche in relazione al punto 8 del secondo gruppo dell’allegato A (“componenti, sistemi e soluzioni intelligenti per la gestione, l’utilizzo efficiente e il monitoraggio dei consumi energetici e idrici e per la riduzione delle emissioni”), non interagendo a livello di macchine e componenti del sistema produttivo. A meno che, come si è già evidenziato nel precedente paragrafo, tali impianti, nel contesto di specifici processi produttivi, non si configurino essi stessi come impianti di produzione in senso proprio. Può esser il caso, oltre a quello già descritto in precedenza, degli impianti di illuminazione utilizzati nelle serre per agevolare la crescita delle piante indoor, anche degli impianti di climatizzazione

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IL QUADRO DELLE AGEVOLAZIONI Super ammortamento La Legge di Bilancio 2018 estende l'ambito temporale di applicazione del super ammortamento agli investimenti effettuati dal 1° gennaio al 31 dicembre 2018, ovvero al 30 giugno 2019, a condizione che, alla data del 31 dicembre 2018, il relativo ordine sia stato accettato dal venditore e sia stato versato un acconto in misura almeno pari al 20% del costo di acquisizione. La proroga, tuttavia, prevede due sostanziali differenze rispetto la disciplina preesistente: - l'entità dell'agevolazione spettante sugli investimenti effettuati nel 2018, poiché la maggiorazione spetterà nella misura del 30% del costo di acquisizione del bene strumentale, in luogo del 40% riconosciuto dalla disciplina previgente. La riduzione non si applica con riguardo agli investimenti per i quali l'impresa abbia concluso un contratto e corrisposto un acconto pari al 20% del costo di acquisizione entro il 31 dicembre 2017, e il bene sia stato consegnato entro il 30 giugno 2018, poiché in tali casi sarà applicabile la previgente disciplina prevista dall'articolo 1, comma 8 della Legge di Bilancio 2017; - l'ambito oggettivo di applicazione dell'agevolazione, in quanto sono esclusi dall'agevolazione i mezzi di trasporto a motore individuati quali aeromobili da turismo, navi, imbarcazioni da diporto, autovetture, autocaravan, ciclomotori e motocicli, a prescindere dalle modalità di impiego. L'esclusione si applica ai soli investimenti che si realizzeranno nel corso del 2018; la misura agevolativa resta ferma, invece, alle condizioni previste dalla disciplina vigente, con riguardo alle acquisizioni di veicoli effettuate nel corso del 2015, 2016 e 2017 (con estensione al 30 giugno 2018 in presenza di un acconto pari al 20% del costo versato entro il 31.12.2017). Restano invece

agevolabili gli autoveicoli individuati dall'articolo 54, comma 1 del D. LGS n. 285/1992 (c.d. Codice della strada) non espressamente richiamati dall'articolo 164, comma 1 del TUIR, quali autobus, autocarri, trattori stradali, autoarticolati e autosnodati, autotreni, autoveicoli per trasporto specifico, autoveicoli per uso speciale, mezzi di opera. Iper ammortamento Prorogato anche l'iper ammortamento. Il beneficio fiscale viene riconosciuto anche per gli investimenti effettuati entro il 31 dicembre 2018 ovvero fino al 31 dicembre 2019, a condizione che entro la data del 31 dicembre 2018 l'ordine risulti accettato dal venditore e sia avvenuto il pagamento di acconti in misura almeno pari al 20% del costo di acquisizione. Il comma 31 proroga la maggiorazione nella misura del 40%, del costo di acquisizione dei beni immateriali ricompresi nell'allegato B alla Legge di Bilancio 2017. Alla lista dei beni immateriali strumentali di cui alla Tabella B della Legge di Bilancio 2017, la nuova Legge di Bilancio ha aggiunto alcune voci: - sistemi di gestione della supply chain finalizzata al drop shipping nell'e-commerce; - software e servizi digitali per la fruizione immersiva, interattiva e partecipativa, ricostruzioni 3D, realtà aumentata; - software, piattaforme e applicazioni per la gestione e il coordinamento della logistica con elevate caratteristiche di integrazione delle attività di servizio (comunicazione intra-fabbrica, fabbrica-campo con integrazione telematica dei dispositivi on-field e dei dispositivi mobili, rilevazione telematica di prestazioni e guasti dei dispositivi on-field).

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nei processi di essicazione e stagionatura dei prodotti, di microfiltrazione dell’aria nelle camere bianche, o degli impianti di compressione nel caso di ricarica di bombole di aria compressa. ULTERIORI CHIARIMENTI IN MATERIA DI ATTREZZATURE/UTENSILI COSTITUENTI DOTAZIONE ORDINARIA DEL BENE AGEVOLABILE Come già precisato dall’Agenzia delle Entrate nella risoluzione n. 152/E del 15 dicembre 2017, le attrezzature e gli altri cespiti strumentali non rientranti nella definizione di macchina di cui all’articolo 2, lettera a), della Direttiva 2006/42CE non sono riconducibili autonomamente ad alcuna delle categorie di beni dell’allegato A. Tuttavia, lo stesso documento di prassi ha indicato che “… gli accessori costituenti elementi strettamente indispensabili per la funzione che una determinata macchina è destinata a svolgere nell’ambito dello specifico processo produttivo possano assumere rilevanza agli effetti della disciplina agevolativa nei limiti in cui costituiscano ordinaria dotazione del cespite principale”; fornendo al contempo un criterio forfettario in base al quale individuare tale nozione di “normale dotazione”. In particolare, è stato ritenuto, per motivi di semplificazione, che nei limiti del 5% del costo del bene agevolabile le attrezzature strettamente necessarie al suo funzionamento possano considerarsi rientranti nella “normale dotazione”; ferma restando per l’impresa la possibilità di applicare il beneficio dell’iper ammortamento anche sul costo delle attrezzature eccedente detto limite, assumendosi in questo caso l’onere di dimostrare in sede di controllo gli elementi a supporto di tale ma-

ggiorazione. Ciò ricordato, sono pervenute alla scrivente ulteriori richieste di chiarimenti specificamente riguardanti una particolare tipologia di stampi dotati di sensoristica intelligente e di dispositivi mobili, utilizzati ad esempio nel settore della ceramica, per i quali è stata chiesta la diretta classificazione nel punto 9 del primo gruppo dell’allegato A e cioè la loro riconducibilità alla voce “macchine utensili e sistemi per il conferimento o la modifica delle caratteristiche superficiali dei prodotti o la funzionalizzazione delle superfici”. Al riguardo, occorre precisare anzitutto che gli stampi, ancorché dotati di componenti addizionali per movimentazioni (quali, ad esempio: cilindri, valvole, dispositivi di riscaldamento) e di ulteriori dispositivi di sensorizzazione della cavità dello stampo (quali, ad esempio: trasduttori di pressione, termocoppie, estensimetri, sensori di posizione), non rientrano, comunque, nella definizione di “macchina” ai sensi della direttiva 42/2006/CE in quanto fondamentalmente privi di un’“applicazione ben determinata”, la quale è una caratteristica necessaria ai fini della classificazione come “macchina” ai sensi della citata direttiva. Alla luce di tali considerazioni, deve intendersi, di conseguenza, che gli stampi in questione non possono essere autonomamente agevolabili. Ciò precisato, si ricorda, comunque, che detti stampi, nella misura in cui costituiscono “normale dotazione” del bene principale, possono essere agevolati come specificato nella risoluzione n. 152/E del 15 dicembre 2017 dell’Agenzia delle Entrate.

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CHIARIMENTI IN MATERIA DI CLASSIFICAZIONE DEGLI IMPIANTI DI TRATTAMENTO PER LA DEPURAZIONE PRELIMINARE ALLO SCARICO DELLE ACQUE REFLUE Sono pervenuti specifici quesiti inerenti all’ammissibilità al beneficio e alla corretta classificazione nell’ambito dell’allegato A degli impianti di trattamento delle acque reflue, impiegati, ad esempio, nell’industria tessile, all’interno dei quali vengono convogliate le acque (reflue) industriali provenienti dai bagni di prodotti chimici utilizzati nei cicli di tintura e trattamento del materiale. Al riguardo, si precisa che tali beni possono essere ammessi al beneficio dell’iper ammortamento in quanto riconducibili tra i beni del secondo gruppo – “Sistemi per l’assicurazione della qualità e della sostenibilità” – alla voce n. 9 “filtri e sistemi di trattamento e recupero di acqua, aria, olio, sostanze chimiche, polveri con sistemi di segnalazione dell’efficienza filtrante e della presenza di anomalie o sostanze aliene al processo o pericolose, integrate con il sistema di fabbrica e in grado di avvisare gli operatori e/o di fermare le attività di macchine e impianti”. Si ricorda, inoltre, che come già chiarito in una delle FAQ pubblicate il 12 luglio 2017, ai fini della riconducibilità nella citata voce del secondo gruppo dell’allegato A , è sufficiente che tali impianti rispettino solamente una tra le due funzioni di trattamento e recupero delle sostanze filtrate. Infine, è appena il caso di precisare che, ai fini del rispetto del requisito dell’interconnessione, lo “scambio informativo” non deve necessariamente avvenire con il sistema gestionale della produzione, bensì è sufficiente che si realizzi anche con altri sistemi interni tra i quali, ad esempio, i sistemi di monitoraggio e controllo remoto degli impianti aziendali. CORRETTA CLASSIFICAZIONE DEI “SISTEMI DI ADDITIVAZIONE DI SOSTANZE PERICOLOSE” IMPIEGATI PER DI EVITARE IL CONTATTO DIRETTO DEL LAVORATORE CON DETTE SOSTANZE Con riferimento alla fattispecie dei beni in oggetto, è stato chiesto un parere concernente la loro riconducibilità nell’allegato A all’interno della voce n. 10 del primo gruppo: “macchine per la manifattura additiva utilizzate in ambito industriale”. Al riguardo, avendo osservato che i beni in argomento vengono impiegati con la finalità di additivare le sostanze pericolose in modo tale da evitare il contatto diretto del lavoratore con tali sostanze, consentendo in tal modo la manipolazione in sicurezza, si ritiene che gli stessi siano più esattamente riconducibili nella categoria “Dispositivi per l’interazione uomo macchina e per il miglioramento dell’ergonomia e della sicurezza del posto di lavoro in logica 4.0”.

ULTERIORI CHIARIMENTI IN MATERIA DI “INTERCONNESSIONE” E “INTEGRAZIONE AUTOMATIZZATA” Come più volte ricordato, per la fruizione dell’iper ammortamento non è sufficiente l’acquisizione e la semplice messa in funzione di un bene strumentale (nuovo) rientrante per caratteristiche tecnologiche tra quelli elencati negli allegati A e B della legge n. 232 del 2016, essendo necessario che il bene oggetto d’investimento soddisfi anche il requisito della c.d. “interconnessione”: requisito che, è appena il caso di osservare, ai fini del mantenimento del diritto al beneficio, dovrà essere presente, evidentemente, anche nei periodi d’imposta successivi a quello in cui il bene viene interconnesso. In particolare, alla luce della definizione generale dettata nella citata circolare n. 4/E del 2017 (che si ritiene utile riportare per esteso), affinché tale requisito possa considerarsi soddisfatto è necessario (e sufficiente) che il bene: i) scambi informazioni con sistemi interni (es.: sistema gestionale, sistemi di pianificazione, sistemi di progettazione e sviluppo del prodotto, monitoraggio, anche in remoto, e controllo, altre macchine dello stabilimento, ecc.) e/o esterni (es.: clienti, fornitori, partner nella progettazione e sviluppo collaborativo, altri siti di produzione, supply chain, ecc.) per mezzo di un collegamento basato su specifiche documentate, disponibili pubblicamente e internazionalmente riconosciute (esempi: TCPIP, HTTP, MQTT, ecc.); ii) sia identificato univocamente, al fine di riconoscere l’origine delle informazioni, mediante l’utilizzo di standard di indirizzamento internazionalmente riconosciuti (es.: indirizzo IP). Tale definizione generale, è il caso di ribadire, assume rilevanza per tutti i beni rientranti nell’ambito oggettivo della misura e, quindi, sia per i beni materiali (allegato A) che per i beni immateriali (allegato B). Va però ricordato che, con riferimento ai beni materiali appartenenti al primo gruppo dell’allegato A – vale a dire i “Beni strumentali il cui funzionamento è controllato da sistemi computerizzati o gestito tramite opportuni sensori e azionamenti” – il requisito dell’interconnessione viene ulteriormente a specificarsi sotto un duplice profilo. In primo luogo, nella richiamata circolare n. 4/E del 2017, è stato affermato che tra le caratteristiche obbligatorie richieste per tali beni figura anche quella della “interconnessione ai sistemi informatici di fabbrica con caricamento da remoto di istruzioni e/o part program”; con l’ulteriore precisazione che detta caratteristica si considera soddisfatta, in coerenza con la definizione generale soprariportata, se “… il bene scambia informazioni con sistemi interni (es: sistema gestionale, sistemi di pianificazione, sistemi

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di progettazione e sviluppo del prodotto, monitoraggio, anche in remoto, e controllo, altre macchine dello stabilimento, ecc.) per mezzo di un collegamento basato su specifiche documentate, disponibili pubblicamente e internazionalmente riconosciute (esempi: TCP-IP, HTTP, MQTT, ecc)…”. In secondo luogo, la citata circolare n. 4/E del 2017 ha previsto che i beni del primo gruppo dell’allegato A devono soddisfare anche al requisito della “integrazione automatizzata con il sistema logistico della fabbrica o con la rete di fornitura e/o con altre macchine del ciclo produttivo”. Proprio con riferimento al requisito della “integrazione automatizzata”, è opportuno svolgere in questa sede alcune ulteriori considerazioni, al fine di chiarire taluni dubbi sollevati sul punto dagli operatori. Al riguardo, è opportuno anzitutto ricordare che, come precisato nella citata circolare n. 4/E del 2017, tale requisito può essere soddisfatto secondo tre modalità (alternative). In particolare, la circolare opera riferimento alla (possibile) integrazione: i) con il sistema logistico della fabbrica, a sua volta declinata in due sub opzioni, integrazione fisica e integrazione informativa; ii) con la rete di fornitura; iii) con altre macchine del ciclo produttivo. Soffermando l’attenzione sulla prima modalità e cioè quella della integrazione automatizzata con il sistema logistico della fabbrica, la medesima circolare propone alcune esemplificazioni. Per l’integrazione di tipo fisico, si fa l’esempio dei “sistemi di movimentazione”; per quella di tipo informativo, invece, si opera riferimento alla “tracciabilità dei prodotti/lotti”. Occorre qui opportunamente sottolineare che quelli menzionati dalla circolare non costituiscono gli unici esempi attraverso i quali può realizzarsi l’integrazione automatizzata con il sistema logistico. Va infatti osservato che le funzioni di “movimentazione” e “tracciabilità” sono solo alcune delle componenti riconducibili in senso ampio alla logistica di fabbrica; disciplina all’interno della quale ricadono tutte le componenti rilevanti per una gestione organica e sistematica, capace di integrare le diverse funzioni dell’intero ciclo operativo dell’azienda, industriale o del terziario. In particolare, può osservarsi che è proprio attraverso l’integrazione delle diverse funzioni di gestione dei materiali (quali ad esempio le materie prime, i semi lavorati, i componenti), la gestione della produzione (programmazione, schedulazione, fabbricazione, assemblaggio, controllo di qualità), la gestione della distribuzione fisica dei prodotti finiti (movimentazio-

ne, stoccaggio, trasporto, imballo, ricezione e spedizione, assistenza pre e post vendita), che la logistica di fabbrica supporta l’azienda nel raggiungimento e mantenimento degli obiettivi atti a garantire i necessari livelli di performance in termini di qualità elevata, costi contenuti, tempi di risposta rapidi ed elevato servizio al cliente. All’interno di tale catena logistica sono individuabili due principali e distinti flussi: quello fisico (di prodotti, materiali oppure di servizi) e quello informativo, a livello interno ed esterno, andando a coinvolgere l’intero sistema clienti/fornitori. Appare quindi chiaro come il requisito di integrazione divenga, insieme a quello di interconnessione, un fattore chiave alla base della digitalizzazione del processo produttivo e, più in generale, dell’intero processo di creazione del valore. Il soddisfacimento di tale requisito potrà quindi essere valutato in tutti quei casi in cui la gestione automatizzata dei flussi fisici o informativi abbia un impatto significativo su una o più funzioni riferibili alla logistica di fabbrica, quale disciplina trasversale e permeante l’intero ciclo operativo dell’azienda e, dunque, non strettamente circoscritta solo alla movimentazione o alla tracciabilità. Nello stesso ordine di considerazioni, inoltre, appare utile precisare che il requisito di integrazione di tipo informativo con il sistema logistico può essere soddisfatto attraverso l’impiego di beni immateriali tra quelli citati dall’allegato B (software, sistemi e system integration, piattaforme e applicazioni) e anche con l’impiego di più sistemi operanti in modo concorrente e complementare (ad esempio: inoltro di istruzioni e/o part-program da sistema CAD/CAM, rilievo dati e generazione indice di efficacia totale di un impianto OEE da sistema MES). Ciò chiarito, si ritiene opportuno da ultimo precisare che, con riferimento ai protocolli di interconnessione e indirizzamento richiamati nella definizione generale di interconnessione contenuta nella circolare n. 4/E, oltre ai protocolli riconducibili a standard de jure – vale a dire, quelli omologati da organizzazioni dello standard ufficiali (a titolo esemplificativo, quelli previsti dalla norma IEC 61158, IEC 61784 o OPC-UA cui CEI CLC/TR 62541 e ancora CEI EN 62591 per le comunicazione wireless) – possono ritenersi ammissibili anche i protocolli riconducibili a standard de facto, o market-driven standard, ampiamente adottati dalle aziende di un certo comparto industriale.

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Sicurezza

Crescono vigilanza e sanzioni

Nella Legge di Bilancio 2019, pubblicata in Gazzetta Ufficiale lo scorso 31 Dicembre, sono stati inserite alcune novitĂ che interessano direttamente la Sicurezza sul Lavoro

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A cura della Redazione


Sicurezza

ATTIVITÀ DI VIGILANZA La legge di Bilancio investe molto sull'attività di vigilanza, con un incremento notevole degli adetti operanti nell'Ispettorato Nazionale del lavoro: saranno 930 gli ispettori che verranno inseriti nell’organico nei prossimi tre anni SANZIONI Visti i dati raccolti sugli infortuni sul lavoro dell'anno 2018, nella Legge di Bilancio è stato inserito uno specifico capitolo relativo agli aumenti degli importi delle sanzioni che vengono imposte a seguito delle violazioni delle direttive relative alla sicurezza sul lavoro. L'aumento in questione riguarda sia le sanzioni di tipo amministrativo, sia quelle relative al penale. Gli importi sono stati aumentati del 20 per cento per quanto riguarda gli importi dovuti per la violazione delle disposizioni in materia di lavoro e legislazione sociale e le maggiorazioni sono raddoppiate ove, nei tre anni precedenti, il datore di lavoro sia stato destinatario di sanzioni amministrative o penali per i medesimi illeciti. Le entrate derivanti dall’applicazione delle sanzioni sono destinate, entro il limite annuo di euro 800.000, a incrementare il Fondo risorse decentrate dell’Ispettorato nazionale del lavoro e a incentivare l’attività di rappresentanza in giudizio dello stesso Ispettorato.

RIDUZIONE DEL TASSO INAIL La Legge di Bilancio prevede una riduzioni delle tarif0fe da versare all'Inail per l'assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro nel triennio 2019-2021. La riduzione delle tariffe produrrà una conseguente riduzione delle entrate, alle quali si provvederà tramite una riduzione delle risorse destinate all'Inail fino ad un massimo di 50 milioni di euro, una riduzione delle risorse destinate allo sconto per la prevenzione (art 3 D.Lgs 23/2000), utilizzo delle maggiori entrate ai fini IRES per le annualità 2020 e 2021. CERTIFICATI DI INFORTUNIO E MALATTIA PROFESSIONALE L'INAIL, per quanto riguarda l'attività di compilazione e trasmissione telematica dei certificati medici di infortunio e malattia professionale, a decorrere dal 1 gennaio, trasferirà annualmente al Fondo Sanitario Nazionale 25 milioni di euro "mediante versamento all'entrata del bilancio dello Stato e successiva riassegnazione alla spesa, da ripartire tra le regioni e le province autonome in sede di predisposizione della proposta di riparto della quota indistinta delle risorse relative al fabbisogno standard nazionale.” Per i prossimi anni, invece, tale importo verrà maggiorato del tasso di inflazione programmato dal governo.

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Block notes Per ricevere ulteriori informazioni sugli articoli di questa rubrica scrivere a:

info@finishing.it indicando il relativo numero di pagina

NOTIZIE DALLE AZIENDE La gallina quando ha fatto l’uovo canta, l’anatra no. Per questo la gente nei negozi chiede le uova di gallina e non quelle di anatra. Non sappiamo se il vero motivo del successo delle uova di gallina sia dovuto agli schiamazzi che accompagnano la loro deposizione, ma certamente la metafora sintetizza con chiarezza l’importanza di far conoscere al mercato i propri progetti, i propri prodotti e le proprie iniziative. Molti ottimi imprenditori passano la vita a cercare di realizzare ottimi prodotti, migliori della concorrenza e con prezzi inferiori, per poi accorgersi che il concorrente, che fa prodotti peggiori, vende di più solo perché grida (comunica) di più e meglio: proprio come la gallina della citazione. Per comunicare con efficacia è necessario definire: 1. a chi si rivolgono i messaggi (definizio32

ne e scelta dei clienti); 2. che cosa si vuol comunicare (definizione e scelta del contenuto della comunicazione); 3. in che modo si vuole comunicare (definizione e scelta della forma di comunicazione); 4. quando comunicare (definizione e scelta della frequenza di comunicazione); 5. dove comunicare (definizione e scelta dei mezzi attraverso i quali comunicare). La nostra rivista consente di affrontare queste scelte in modo professionale e in particolare questa rubrica è a disposizione delle aziende che vogliono utilizzare uno strumento semplice ed efficace, che consente di presentare prodotti e servizi in modo mirato agli utilizzatori che la leggono per essere costantemente informati sull’evoluzione tecnologica del settore. La nostra filosofia editoriale si

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fonda sulla chiara e trasparente distinzione tra informazione e pubblicità, per cui ogni articolo presente in questa rubrica riporta la fonte aziendale che lo ha ideato e realizzato, affinchè i lettori possano distinguere i contenuti e le forme della comunicazione.

In questo numero

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Durr Nastroflex Bonderite Ecoclean


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MONITORAGGIO ONLINE DELLA VERNICIATURA

L’EcoScreen Equipment Analytics di Dürr rende trasparenti i processi all’interno dei reparti di verniciatura, fornendo un’importante serie di informazioni. Questa soluzione, recentemente sviluppata per l’Industrial Internet of Things (IIoT), valuta tutti i dati di processo e dei robot tracciandoli fino al millisecondo, consentendo di individuare immediatamente difetti ed anomalie e di porvi altrettanto celeremente rimedio. Il punto forte della tecnologia è un'applicazione di analisi dei flussi per l'analisi dei dati in tempo reale. Controllo costante Che cosa succede nella zona di verniciatura ed in quale stato tecnologico lavora l’impianto? L’EcoScreen Equipment Analytics fornisce le risposte. Questo software registra ed analizza infatti tutti i segnali rilevanti che provengono dai sensori e dagli attuatori integrati nei robot di verniciatura Dürr. Ad esempio, la tecnologia di applicazione presente sul braccio frontale del robot fornisce continuamente dati sui regolatori di pressione, sulle pompe dosatrici e sulle valvole dei colori. Anche gli aghi principali, la velocità delle turbine, l’aria di guida ed i riscaldatori d’aria dei polverizzatori rotativi elettrostatici sono monitorati ed i relativi dati

registrati. Il software registra inoltre le posizioni, le coppie e le temperature dei singoli assi dei robot di verniciatura oltre che dei robot apri porte / cofano / baule. Per le posizioni delle scocche nelle cabine di verniciatura vengono poi raccolti anche i dati provenienti dalla tecnologia di trasporto. Tali informazioni vengono confrontate con i dati provenienti dalle aree di verniciatura, come l’ora di inizio e fine del ciclo di verniciatura oppure, i dati sulla produzione delle singole scocche, come ad esempio il tipo ed il codice colore. Tra l’altro vengono acquisiti anche tutti i messaggi di errore e gli avvertimenti, insorti durante il processo di verniciatura. Più trasparenza grazie alla rappresentazione grafica Oltre ad avere un registratore di dati ed un database, la soluzione IIoT di Dürr offre anche la possibilità di visualizzare graficamente le analisi dei risultati. “Grazie al modulo Visual Analytics possiamo tracciare i dati delle settimane precedenti con una precisione al millisecondo - spiega Lars Friedrich, presidente e CEO di Dürr Systems AG – e queste informazioni dettagliate ci aiutano ad individuare ed eliminare velocemente i difetti. Il confronto trasversale dei diversi robot migliora l’analisi delle cause profonde delle anomalie

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(root cause analysis) ed aiuta l’operatore ad aumentare la disponibilità dell’impianto oltre che il tasso di successo al primo avviamento, migliorando così i processi nel loro complesso”. Tutto ciò incrementa la trasparenza dei vari processi. Ad esempio, sul monitor del computer di controllo è possibile visualizzare contemporaneamente i segnali delle pompe dosatrici, le velocità di erogazione, i regolatori di pressione e gli aghi principali dei polverizzatori, permettendo così di definire qualsiasi correlazione esistente. Il software può mostrare i segnali di processo insieme alle traiettorie percorse dai robot ed alla posizione esatta della scocca, anche in modalità di visualizzazione 3D, consentendo di effettuare dei confronti; infatti, sovrapponendo le curve dei segnali, l’EcoScreen Equipment Analytics riesce anche a fare dei raffronti tra le diverse scocche a seconda del tipo e del colore. Gli algoritmi calcolano le condizioni ideali dell’impianto e indicano le anomalie Il modulo supplementare “Streaming Analytics” fa un altro passo avanti: analizza i dati in tempo reale. Grazie agli algoritmi, questo modulo calcola i modelli e le correlazioni che descrivono le condizioni ideali dell’impianto a partire dai dati acquisiti. Anche le anomalie meno rilevanti, sia sull’impianto sia nei processi, sono automaticamente identificate. In questo modo, gli addetti possono prendere le mi-

sure di assistenza adeguate e risalire alla causa della deviazione, prima ancora che la scocca esca dalla stazione di verniciatura. L’EcoScreen Equipment Analytics utilizza il software della piattaforma IIoT Adamos per la funzione di analisi di streaming. Dürr gestisce Adamos insieme a Software AG e diverse società di ingegneria meccanica. Monitoraggio dell’impianto basato sui modelli Il modulo “Streaming Analytics” offre all’operatore anche delle interfacce grafiche di facile utilizzo, che permettono di creare modelli di analisi anche a chi non ha esperienza nell’ambito della programmazione. A tale scopo, Dürr ha sviluppato un “Model Editor”, che offre all’utente una biblioteca di modelli di analisi. Questi possono essere combinati tra di loro per ottenere nuovi modelli (ad esempio si può creare un modello per monitorare la pressione di verniciatura durante l’applicazione). I dati ottenuti vengono rappresentati graficamente sullo schermo, permettendo così all’operatore di vedere se tutti i valori rientrano nei limiti di tolleranza. Grazie al modulo Streaming Analytics, l’esperto può creare modelli di analisi che rilevano automaticamente le anomalie, come ad esempio la presenza di bolle d’aria nella vernice, a partire dalle caratteristiche della curva del segnale. Queste possibilità di applicazione rendono il modulo

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Streaming Analytics uno strumento molto potente, poiché il software automatizza le conoscenze di processo dell’operatore tramite le analisi online.

Integrazione dell’apprendimento automatico nel prossimo futuro “In parallelo al modulo Streaming Analytics - spiega Friedrich - Dürr sta sviluppando altri moduli per le applicazioni analitiche discontinue che si basano sulle reti neurali artificiali. Il software impara quali sono le condizioni ottimali di processo in modo totalmente automatico e registra qualsiasi deviazione. Questo significa che il software, in futuro, imparerà a risolvere i problemi autonomamente tramite l’apprendimento automatico. Se i moduli di apprendimento automatico rilevano le tendenze, poi possono anche riconoscere in anticipo i problemi del componente e perfino prevedere il momento in cui si verificheranno”. Alcune case automobilistiche hanno iniziato ad usare il software EcoScreen Equipment Analytics già nel 2018. Il modulo supplementare “Streaming

Analytics”, basato sui dati in tempo reale, è stato utilizzato per la prima volta in una linea di produzione completa, a partire dall’ultimo quadrimestre del 2018. Invece il modulo di intelligenza artificiale “Batch Analytics” è attualmente in fase di sperimentazione presso un cliente. Il software EcoScreen Equipment Analytics è stato sviluppato nella Digital Factory di Dürr. In questo centro di competenza, fondato all'inizio del 2018, circa 100 esperti di software stanno lavorando a soluzioni per la digitalizzazione dei processi di produzione. Fonte: Durr Per ulteriori informazioni scrivere a: info@finishing.it

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IL SAPERE È POTERE...DI SCELTA

Cosa fare quando il sensazionale non corrisponde al reale: mini guida all’evoluzione dei prodotti abrasivi. Tra le innovazioni recentemente proposte sul mercato dei prodotti abrasivi, ce n’è una che ha catturato in modo particolare la nostra attenzione. Secondo l’azienda produttrice, si tratterebbe di prodotti dotati di un "rivoluzionario supporto brevettato”, ottenuto accoppiando film con carta o vellutino. Supporto che, a detta dei proponenti, vanterebbe particolari doti di stabilità e resistenza, salvo poi contrapporlo a un loro nuovo prodotto di sola carta, a quanto pare dotato di caratteristiche tali da portare nel futuro "a una progressiva sostituzione dei tradizionali abrasivi con supporto in tela”.

Non possiamo nascondere che, leggendo queste dichiarazioni, ci è salito il timore di trovarci proprio davanti al denso fumo nero di un arrosto poco invitante. Per cercare di capire quanto ci sia di veramente innovativo in questi prodotti, siamo andati alla ricerca di alcuni dati e notizie, tornando indietro nel tempo fino alla nascita dei supporti per materiali abrasivi. Anni Cinquanta Fanno il loro ingresso sul mercato mondiale i cosiddetti prodotti “in combinazione”, o “combi”. La loro particolarità consiste nell’accoppiare la carta alla tela, in modo da conferire all’insieme una maggiore

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robustezza e resistenza, così da limitare l’allungamento alla trazione. Per un prodotto accoppiato carta-film si dovrà invece aspettare fino agli anni Novanta, quando un esperimento in tal senso viene realizzato dalla Sunmight. I prodotti in combinazione di carta e tela sono tuttora usati per particolari nastri di dimensioni fino a 3200 mm di larghezza, impiegati nella produzione di pannelli di truciolare e MDF, o per rotoli destinati a levigare i pavimenti in legno (parquet). Anni Ottanta Compare sulla scena un nuovo sistema di aggancio, il rivoluzionario Velcro. Un disco o foglio abrasivo di carta, tela o film velcrati, può essere facilmente agganciato a un utensile dotato di platorello, opportunamente rivestito di una struttura formata da micro-ganci in grado di penetrare in appositi tessuti agugliati e di trattenerli fermamente. I prodotti velcrati (in carta, tela o film) sono tuttora ben presenti sul mercato degli abrasivi, tanto che tutte le case produttrici del settore sono in grado di fornire ai consumatori diversi articoli in Velcro, a volte presentato con una propria denominazione (basti pensare a Hookit™ di 3M, Norgrip™ di Norton, Velsystem™ di Nastroflex, tanto per dirne alcuni). Anni Duemila All’inizio del nuovo millennio si effettuano alcuni tentativi di sostituire la tela con della carta contenente fibre di tessuto di rinforzo, ma i risultati sono deludenti. Se da una parte è vero che la carta si allunga meno della tela, dall’altra è innegabile che, da sola, presenta l’inconveniente di essere meno tenace alle sollecitazioni di velocità e resistenza a urti e strappi.

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Resistenza e adeguata flessibilità sono caratteristiche che, al giorno d’oggi, siamo invece in grado di trovare nelle moderne tele in poliestere, o nelle tele leggere di cotone e in quelle miste poliestere/ cotone.

Innovazioni brevettate? Già scartate Da questo rapido excursus possiamo derivare non solo che i prodotti che vedono i materiali abrasivi applicati a supporti combinati esistono sul mercato da più di mezzo secolo, ma anche che i prodotti in sola carta sono già stati testati, e la loro resa si è rivelata inferiore a quella dei prodotti con supporto in tela. Ci stupisce, quindi, che un’azienda del settore abbia scelto di puntare all’originalità di quella che chiama “innovazione”, per proporre un prodotto già ampiamente affermato nel panorama degli abrasivi e, per quanto riguarda l’utilizzo della sola carta, già ampiamente scartato. Ulteriore stupore suscita l’utilizzo dell’altisonante richiamo al “brevetto” per prodotti che, si scopre, brevettati non sono, proprio perché non nuovi né innovativi. Sorge spontaneo il dubbio che vi si sia 38  Metal Cleaning & Finishing | Anno XXIII - n.99 -Luglio - Agosto - Settembre 2019


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fatto ricorso banalmente per giustificare gli elevati prezzi di vendita dei prodotti pubblicizzati. Lascia l’amaro in bocca questo tipo di comunicazione consapevolmente fumosa, volta a monopolizzare con argomenti contraddittori e non rispondenti al vero la capacità di scelta del consumatore. In un panorama ricco di alternative, siamo certi che impegnarsi ogni giorno per proporre prodotti di qualità, innovativi e funzionali, e presentarli poi con la dovuta correttezza e onestà attraverso una comunicazione trasparente, sia l’unico modo per rispettare il consumatore, garantendogli la possibilità di valutare e scegliere il prodotto che fa per lui. Fonte: Nastroflex Per ulteriori informazioni scrivere a: info@finishing.it

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LAVARE A MENO DI 30°C Come ridurre la temperatura di lavoro nella linea di pretrattamento a meno di 30° C? L’innovativo detergente spray a bassa temperatura Bonderite permette di dimezzare la temperatura delle linee di pretrattamento, acide od alcaline, che come è noto lavorano normalmente tra i 50 e i 60 ° C. Questa riduzione, in una linea di medie dimensioni, è paragonabile al consumo annuo di gas di 50 famiglie composte da tre persone! E’ assodato che tutti i contaminanti (oli di lavorazione, grassi, particelle di limatura ecc.), derivanti dai processi di produzione di acciaio, ghisa, alluminio e altri substrati, devono essere rimossi dalla superficie per non danneggiare le successive fasi di lavorazione, quali il rivestimento di conversione, smalto, verniciatura a polvere o verniciatura liquida. Tipicamente questa operazione viene svolta in un tunnel a spruzzo (acido od alcalino) ad una temperatura compresa tra i 50 e 60 °C. Il nuovo Bonderite Low Temperature funziona già ad una temperatura minima di 25 - 30 °C, evitando così gli elevati costi causati dall’utilizzo di prodotti attivi ad alte temperature. I vantaggi principali sono così riassumibili: - rimozione efficace, già a basse temperature, di liquidi refrigeranti, oli da taglio, grassi, particelle metalliche, polveri ed altre contaminazioni;

- immediatamente applicabile senza nessuna modifica al vostro attuale impianto di sgrassaggio (nessun investimento richiesto); - consumi energetici significativamente contenuti, quindi minori costi di riscaldamento e minori emissioni di CO2; - minor consumo d'acqua, grazie alla minore evaporazione, con un conseguente ridotto effetto corrosivo su aspiratori, soffitti ed altre strutture in acciaio; - miglioramento della situazione di salute e sicurezza in fabbrica, rumore ridotto, temperature più basse e quindi meno fumi alcalini/acidi nell'area di produzione. Tutto questo migliora significativamente l’ambiente di lavoro, rendendolo più sicuro. Se desideri maggiori informazioni su questa entusiasmante innovazione Henkel, contattaci via mail a: bonderite@henkel.com o sul sito www.bonderite.it Fonte: Bonderite Per ulteriori informazioni scrivere a: info@finishing.it

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LAVAGGIO DI PRECISIONE Rivestire, incollare, sigillare, verniciare, sono alcuni processi produttivi che richiedono superfici molto pulite e parzialmente attivate. La Ecoclean ha sviluppato nuove soluzioni di lavaggio per soddisfare queste esigenze. Tali soluzioni includono la combinazione di un lavaggio classico a solvente con un lavaggio al plasma a bassa pressione, il tutto in un unico sistema. Un'altra innovazione consiste nell’integrazione di diverse applicazioni, per esempio, il trattamento al plasma a pressione atmosferica, il trattamento al laser, la sabbiatura con CO2 e/o operazioni di ispezione delle superfici, in un unico sistema. Ciò consente agli operatori di coprire quasi tutte le esigenze di pretrattamento. Migliorare la qualità del lavaggio Nei processi produttivi dell’industria automobilistica, meccanica, aeronautica, della meccanica di precisione e della micromeccanica, o dell’industria medica, ottica, elettronica o di altri settori industriali, i componenti vengono lavati per evitare problemi di qualità nei processi successivi e per garantire in seguito la perfetta funzionalità del prodotto. In molti settori industriali, l'obiettivo principale negli ultimi anni è stata la rimozione della contaminazione sotto forma di particolato. Laddove le tecnologie

di produzione richiedono una giunzione o un rivestimento, o una combinazione di materiali con caratteristiche distinte, i residui superficiali della contaminazione (film con spessore a livello di micron), così come i residui delle soluzioni detergenti o conservanti, i distaccanti, i siliconi e gli altri materiali in ausilio alla fabbricazione, o anche le sole impronte digitali, assumono un ruolo sempre più importante. Questo perché possono compromettere la qualità dei processi successivi come il rivestimento, la saldatura, l'incollaggio, la sigillatura, la verniciatura o anche il trattamento termico. Ecoclean (ex Dürr Ecoclean) risponde a queste esigenze particolari con nuove soluzioni. Sgrassaggio ultrafine nel processo integrato di lavaggio combinato con plasma a bassa pressione L'azienda ha sviluppato un processo di lavaggio combinato, con solvente tradizionale e successivo lavaggio al plasma, per pezzi in acciaio, alluminio, vetro, ceramica e altri materiali che vengono lavati a lotti, come pezzi posizionati o materiali sfusi. Il lavaggio al plasma a bassa pressione è integrato nel classico sistema di lavaggio. Poiché quasi tutti i componenti necessari per questa tecnologia, come il vuoto o le strumentazioni di misura e controllo, sono già disponibili, le spese aggiuntive per il lavaggio al plasma sono limitate.

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I vantaggi derivanti dal lavaggio al plasma integrato per lo sgrassaggio ultrafine, includono un'elevata flessibilità dell'impianto in funzione, tempi di processo ridotti, bassi costi di investimento e di esercizio, e non ultimo, è richiesto uno spazio molto limitato. Il processo di pulizia viene eseguito come di consueto con un lavaggio a base di solventi, seguito dalla relativa asciugatura a vuoto. In seguito, la camera di lavoro viene risciacquata per la preparazione del lavaggio al plasma. Durante il lavaggio al plasma la pressione nella camera di lavoro viene ridotta a meno di un millibar, il gas di processo (ad esempio aria ambiente filtrata o ossigeno) viene introdotto e il generatore al plasma viene acceso. Nel vuoto, l'eccitazione del gas di processo produce ioni ad alta energia, elettroni liberi ed altre particelle reattive che formano il plasma. Le impurità come i residui di grassi e oli sulla superficie del componente vengono attaccati chimicamente e convertiti in composti volatili. Allo stesso tempo, la radiazione UV del plasma ha un effetto di pulizia, in cui i composti idrocarburici a lunga catena si spezzano. I prodotti di degradazione gassosi del processo di lavaggio al plasma vengono poi estratti dalla camera di lavoro. Grazie al lavaggio combinato del solvente e del plas-

ma, la tensione superficiale necessaria per ottenere un’ottima adesione può essere aumentata da 50 a 80 mN/m, in un'unica fase del processo. Integrazione di diversi processi di pretrattamento in un unico sistema Il lavaggio e l'attivazione parziale o completa della superficie, nonché in parte, il rivestimento dei singoli pezzi in metallo e plastica, è al centro dell'ampliamento del portafoglio-prodotti della Ecoclean. Per queste mansioni particolari sono stati sviluppati sistemi applicativi compatti, da integrare in diversi sistemi orientati alle esigenze del cliente. Questi sistemi possono essere equipaggiati con diverse tecnologie di trattamento, come il plasma a pressione atmosferica (EcoCsteam), il trattamento al laser, la sabbiatura con CO2 o con il processo EcoCbooster, e possono essere utilizzati come soluzioni automatiche stand-alone o integrate nella produzione in linea. L'obiettivo dell'azienda è quello di combinare le varie applicazioni di trattamento delle superfici, per ottenere una soluzione perfetta, utilizzando una tecnologia ottima sia dal punto di vista tecnico che economico. Ad esempio, l'utilizzo della nuova sorgente al plasma a pressione atmosferica Disc-Jet, sviluppata dal

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Fraunhofer Institute for Surface Engineering e Thin Films IST, consente un trattamento superficiale ed un trattamento di contorno accurato e profondo. Grazie al cosiddetto scarico superficiale "freddo" (da 30 a 60 °C), il sistema può essere utilizzato anche per il trattamento di materiali sensibili alla temperatura. Con il plasma a pressione atmosferica, le superfici dei componenti possono, ad esempio, essere selettivamente e finemente lavati, attivati e rivestiti con un promotore di adesione per la successiva applicazione automatica di un composto sigillante, il tutto in un unico processo. Se, oltre al lavaggio, è necessaria anche la strutturazione, a seconda del materiale è possibile utilizzare la tecnologia laser. La tecnologia EcoCbooster fornisce invece un processo di pretrattamento per l'attivazione mirata, efficace ed efficiente delle superfici, da usarsi, per esempio, prima della spruzzatura termica. Anche l'automazione viene adattata in modo ottimale ai requisiti ed alle condizioni specifiche. Ciò consente di realizzare soluzioni robotizzate, nonché sistemi di movimentazione multiarticolati e unità lineari CNC. Con tutte le variazioni, il pezzo, l'utensile, o entrambi, possono essere spostati a seconda dell'operazione da eseguire. Grazie a questa elevata flessibilità, questo “pacchetto” per il trattamento delle superfici è la perfetta soluzione per un'ampia gamma di applicazioni nell'elettro-mobilità, nell'industria automobilistica e dei suoi fornitori, nella tecnologia medicale ed in molti altri settori industriali. Il gruppo SBS Ecoclean L’azienda produce e vende impianti, sistemi e servizi orientati al futuro nell’ambito del lavaggio industriale dei componenti e del trattamento delle superfici. Le soluzioni realizzate aiutano le aziende di tutto il mondo a produrre in modo efficiente, sostenibile e con alta qualità. Dal settore automobilistico, con i suoi subfornitori ai fabbricanti di componenti meccanici di ogni genere, dall'ingegneria medica, micro e di precisione, all'ingegneria meccanica, all'industria ottica, all'ingegneria energetica e all'industria aeronautica, Ecoclean offre la giusta soluzione. Il successo di Ecoclean si basa su innovazione, tecnologia all'avanguardia, sostenibilità, prossimità al cliente, diversità e rispetto. Il gruppo è presente con 12 sedi in 9 nazioni e conta approssimativamente 900 dipendenti in tutto il mondo. Fonte: Ecoclean Per ulteriori informazioni scrivere a: info@finishing.it

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L'agenda dei fornitori

Linea diretta con le aziende

IMPIANTI E CABINE DI VERNICIATURA

ROBOT DI VERNICIATURA

Via B. Buozzi 4 20090 Caleppio di Settala MI Tel. 02/950961239

OLPIDÜRR s.p.a. Via G. Pascoli 14 - 20090 Novegro di Segrate MI Tel. 02/70212278 Fax. 02/70212319

info@dollmarmeccanica.com www.dollmec.com

www.olpidurr.it sales@olpidurr.it

CMA ROBOTICS s.p.a. Viale del Lavoro, 41 Z.I.U. 33050 Pavia di Udine Tel. 0432/640172 Fax 0432/640018

FILTRI PER IMPIANTI E CABINE DI VERNICIATURA

Arsonsisi S.p.A. Via Campagna, 42 I-25030 Berlingo BS Tel. 030/9789625 Fax. 030/9789655

Via Rubens 23 20148 MI Tel. 02/48705894 Fax 02/48705893 www.raccoglivernice.it info@aerofiltri.it

www.cmarobotics.it info@cmarobot.it

VERNICI LIQUIDE

AEROFILTRI

Colorificio Damiani in Vernici Liquid Via San Rocco 10/1/A 42027 Montecchio Emilia (RE) tel 0522 864862 infoi@mirodur.com

FRANCHI & KIM s.p.a. Via Matteotti 160 25014 Castenedolo BS Tel. 030/213555 Fax 030/2731664 www.franchi-kim.it info@franchi-kim.it

info@arsonsisi.com www.arsonsisi.com

powered by VERINLEGNO s.p.a Via Galvani 7 51010 Massa Cozzile PT Tel. 0572/92711-927109 Fax 0572/773608 www.verinpaints.com

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VERNICI IN POLVERE

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VERNICI PER E-COAT

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L'agenda dei fornitori

MATERIE PRIME PER VERNICI

Neuvendis SpA S.S. Sempione 270/a CP 83 20028 San Vittore Olona MI Tel. 0331/423333 Fax 0331/423303 www.neuvendis.com ivan.barozzi@neuvendis.com

DILUENTI

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ABL - Technic Ecosverni s.r.l. Via Brixia Zust 8 25125 Brescia Tel. 030/3583727 Fax 030/2682287 www.abl-technic.it info@abl-technic.it

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VIBROFINITURA

EUROCOLD s.r.l. Via B. Buozzi 4 20090 Caleppio di Settala MI Tel. 02/950961239

Via Fornace 44/a - 36056 Tezze sul Brenta VI Tel. 0424/89088 Fax 0424/219813

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IFP Europe Srl Viale dell’Industria 11 35013 Cittadella PD Tel. 049/5996883 Fax 049/5996884 info@ifpsrl.com www.ifpsrl.com

Via Pio la Torre 50010 Badia a Settimo FI Tel. 055/7310041 Fax 055/720398 www.passaponti.com passaponti@passaponti.it

Via Labriola 4/D 40010 Sala Bolognese BO Tel. 051/6814996 Fax. 051/6814660 www.uniondcm.com mauro.cazzola@uniondcm.com

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Via Prov.le Bassa Val di Cecina 41/9 56040 Montescudaio PI Tel. 0586/635629 Fax 0586/684219 info@bichimica.eu CONSULENZA E VENDITA DI SOLVENTI E DETERGENTI

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Via Enrico Tazzoli, 6 20154 Milano Tel. 02/625421 Fax 02/6551505 www.garzantispecialties.it info@garzantispecialties.it

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Via B. Buozzi 2 20090 Caleppio di Settala MI Tel. 02/9509208 marketing@dollmar.com


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Solventi

&

Sicurezza

Campagna per l’impiego sicuro dei solventi nel lavaggio industriale Codice di autoregolamentazione dei distributori di solventi e dei costruttori di macchine, per il rispetto dell’ambiente e degli utilizzatori LE AZIENDE ADERENTI AL CODICE DI AUTOREGOLAMENTAZIONE SI IMPEGNANO A: 1) non usare, per promuovere i propri prodotti e i propri impianti di lavaggio, termini ingannevoli, come “ecologico”, “atossico”, “non nocivo”; 2) rispettare scrupolosamente le regolamentazioni in vigore sull’informazione riguardante i prodotti e gli impianti di lavaggio; 3) rispettare scrupolosamente l’insieme delle regolamentazioni in vigore sulla formulazione dei prodotti e sulla costruzione degli impianti; 4) promuovere la separazione dei luoghi di lavaggio, per un migliore controllo dei rischi; 5) promuovere i codici di buona pratica per un utilizzo razionale dei prodotti e degli impianti, che limiti particolarmente le emissioni sul luogo di lavoro; 6) promuovere una buona gestione dei rifiuti, facilitando il recupero dei prodotti utilizzati, in collaborazione con società autorizzate; 7) promuovere l’eliminazione dei rifiuti di imballaggio, attraverso i canali autorizzati. Questo impegno permetterà agli utilizzatori di selezionare con maggior consapevolezza i prodotti e gli impianti per il lavaggio industriale e di utilizzarli nelle migliori condizioni di sicurezza per l’uomo e per l’ambiente. I prodotti e le macchine che rispettano questo codice di buona pratica saranno identificabili dal logo “Solventi & Sicurezza”

Per informazioni: www.lavaggio.com - info@finishing.it - Tel. 02/39312736


Filato cucirino Hi-Tech senza silicone

I normali filati cucirini contengono silicone

Air Flow

prodotto con carta autoestinguente* postFiltro Poliestere

Lo schema, a scopo informativo, illustra una combinazione di strati che pur essendo realizzabile, non fa parte della gamma standard.

*F1 - DIN 53438 Parte 3

Frutto di avanzata ricerca, la speciale struttura è progettata per ottenere accumulo in profondità.

3 strati “large”

le maglie “large” (15x7 mm) continuano a provocare continui cambiamenti della direzione del flusso d’aria. La turbolenza che ne consegue è molto efficace nel catturare le particelle di vernice. Qui si depositano le gocce di media dimensione.

3 strati “HC”

1 strato “small”

Le maglie grandi (27 x 18 mm) e tutte eguali intrappolano le gocce più grosse pur permettendo un elevato passaggio d’aria e favorendo l’accumulo di profondità ed evitando l’intasamento superficiale.

le maglie 9x4 mm trattengono le gocce molto piccole. La maglia “small” era la più piccola che potesse essere prodotta prima della comparsa della tecnologia mini-mesh.

1 strato“mini-mesh” la maglia 4x2,5 è il risultato di una tecnologia insuperata. La maglia mini-mesh conferisce l’efficienza supplementare necessaria a rispettare le sempre più restrittive normative ambientali.

1 postFiltro Poliestere Via Rubens, 23 • 20148 Milano • Italy Tel. +39 02 48 70 58 94 • TeleFAX +39 02 48 70 58 93 aero@aerofiltri.it • www.aerofiltri.it

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Filtri Cielo F5

Filtri a Tasche Filtri a Tasche Manometri MM G2-F9 con telaio in plastica e Pressostati PS F5-F9

Filtri Inerziali pieghettati FIP

Indicatori di Pressione DPG

Un’ampia scelta di filtri poliestere permettono di realizzare lo strato finale, opzionale, per realizzare le prestazioni richieste da casi particolari

Pannelli Filtranti TCHC

Tubi diPitot Multipunto TD21

Mini pleat F5-H10

Generatore di fumo ad alta Portata ICA103


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