l'Industria Meccanica 700 - novembre-dicembre 2015

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700 NOVEMBRE DICEMBRE 2015

ORIENTARSI IN IRAN DOPO LE SANZIONI

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662 novembre 2010 Fondata nel 1919

Pubblicazione mensile tecnico economica per gli atti dell’ANIMA

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Internazionalizzazione, Simest dà una mano alle imprese

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Internazionalizzazione, Simest dà una mano alle imprese

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Fe d e ra z i o n e d e l l e

Internazionalizzazi Simest dà una man alle imprese ANIMA

Giorgetto Amedeo confermato Presidente di Acica

Giorgetto Amedeo confermato Preside di Acica

Maurizio Ceriani confermato Presidente di Ucisp

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FORMAMEC La formazione come strumento di competitività delle imprese

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La diagnosi energetica è un obbligo: le aziende sono pronte?

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Telecontrollo e manutenzione, la sfida per le imprese è il servizio L’INDUSTRIA MECCANICA

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All’interno: Listino prezzi materiali di interesse della meccanica varia - n. 699 Costo orario medio dell’operaio - n. 21 Rilevazioni statistiche tariffe prestazioni di personale, gennaio 2015 L’INDUSTRIA MECCANICA

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La mappa di progetti Oil&Gas IN FASE DI RINNOVAMENTO 662_copertina:copertina

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700 numeri per raccontare l’impresa italiana Chi ha la fortuna di trovarsi davanti all’archivio storico di questa rivista troverà ben più di una raccolta di volumi. Avrà fra le dita quasi un secolo di storia industriale italiana. Leggete i primi numeri, sfogliateli piano, sentite la carta scricchiolare. Toccate il solco delle lettere stampate a piombo. Dal 1919 L’Industria Meccanica ha raccontato il lavoro di un’Italia appena uscita dalla guerra: vi hanno scritto, fra gli altri, industriali come Giovanni Silvestri e Camillo Olivetti (“Curate i particolari”, esortava quest’ultimo nel titolo di un editoriale del 1921). La copertina era arancione, e la testata di un carattere tipografico ancora oggi elegante e moderno. Sfogliandola è chiaro lo sforzo delle imprese a crescere e acquisire credito presso i mercati internazionali. Anni dopo sulle colonne della rivista la parola d’ordine era l’italianità. Perfino la pubblicità vollero che fosse «esclusivamente italiana». E per spingere gli inserzionisti a promuoversi non c’erano giri di parole («Il cliente mette nel cestino i vostri cataloghi – recitava un annuncio – ma tiene sul tavolo l’annuario dell’Industria Meccanica»; e per chi non era solito mettersi in evidenza sulle pagine della rivista un altro annuncio incalzava: «...E allora per quale ragione vi lamentate che il vostro cliente ha fatto richiesta solo ai vostri concorrenti?». Dopo la guerra il boom economico, e L’Industria Meccanica diventa un punto riferimento tecnico e normativo per le aziende. Negli anni la redazione ha girato, insieme alla Federazione (di cui è magazine ufficiale), tutta Milano: i primi numeri furono composti in via Tommaso Grossi, all’entrata laterale della galleria Vittorio Emanuele. Poi Foro Buonaparte, piazza Diaz, via Battistotti Sassi e dal 2005 in via Scarsellini. A fondarla fu Riccardo Falco, al tempo direttore generale di Anima. Firmò il primo editoriale Silvestri, poco prima di succedere a Giovanni Battista Pirelli alla presidenza di Confindustria. Scopo originale? Informare gli imprenditori dei fatti vissuti dal settore. Grazie ai nostri lettori e alle imprese che sono cresciute con noi, siamo arrivati al 700o numero. Oggi L’Industria Meccanica è sempre di più una guida per l’imprenditore per muoversi nel mercato di oggi e di domani. Racconta la meccanica mettendo al centro l’economia, la politica, le norme, l’export. Ma prima di tutto l’impresa. La Redazione - @IndMeccanica

L’Industria Meccanica - Pubblicazione bimestrale di ANIMA/Confindustria Registrazione Tribunale di Milano N. 427 del 17.11.73

Direttore responsabile Giuseppe Bonacina - bonacina@anima.it Direttore editoriale Alessandro Durante - durante@anima.it Comitato editoriale Michele Bendotti, Giuseppe Bonacina, Sandro Bonomi, Maurizio Brancaleoni, Alberto Caprari, Alessandro Durante, Paola Ferroli, Andrea Orlando, Mario Salvi Comitato tecnico-scientifico Pierangelo Andreini, Antonio Calabrese, Roberto Camporese, Pietro Luigi Cavallotti, Alessandro Clerici, Rodolfo De Santis, Marco Fortis, Ennio Macchi, Giovanni Riva, Pietro Torretta, Giuseppe Zampini Redattore Carlo Fumagalli - fumagalli@anima.it Segretaria di redazione Cinzia Alchieri - alchieri@anima.it - Tel. 02 45418.211 Hanno collaborato a questo numero: Laura Aldorisio, Roberto Cattaneo, Alessandro Di Simone, Alessandro Fontana, Giacomo Franchini, Andrea Guerini Rocco, Francesco Mariotti, Federico Musazzi, Mauro Ippolito, Gloria Presotto Impaginazione Alessia Garbujo e Fabio Lunardon Responsabile della pubblicità Mario Salvi - salvi@anima.it Direzione e Redazione ANIMA Federazione delle Associazioni Nazionali dell’Industria Meccanica Varia e Affine Via Scarsellini 13 - 20161 Milano | Tel. 02 45418.500 - Fax 02 45418.545 www.anima.it - anima@anima.it Online: www.industriameccanica.it Twitter: @IndMeccanica Gestione, amministrazione, abbonamenti e pubblicità A.S.A. Azienda Servizi ANIMA S.r.l. Via Scarsellini 13 - 20161 Milano - Tel. 02 45418.200 Abbonamento annuo (6 numeri) Italia 80 euro - Estero 110 euro Si comunica ai Sigg. abbonati che, avvalendosi del contenuto dell’art. 74 lettera C del D.P.R. 26.10.1972 N. 633 e del D.M. 28.12.89, A.S.A. S.r.l. non emetterà fatture relative agli abbonamenti Progetto editoriale e grafico ANIMA - L’Industria Meccanica Stampa Bonazzi Grafica - Sondrio - www.bonazzi.it

È vietata la riproduzione di articoli e illustrazioni de “L’Industria Meccanica” senza autorizzazione e senza citarne la fonte. La collaborazione alla rivista è subordinata insindacabilmente al giudizio della Redazione. Le idee espresse dagli autori non impegnano né la rivista né ANIMA e la responsabilità di quanto viene pubblicato rimane degli autori stessi. .

Associato all’Unione Stampa Periodica Italiana ROC N. 4397

l’industria meccanica 700 | 4


SOMMARIO | NUMERO 700 “Non penso mai al futuro. Arriva così presto” Albert Einstein (1879-1955)

EDITORIALE . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 9

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RUBRICA | Donne e uomini al timone. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 10 FOCUS | Efficienza energetica Verso l’edificio senza consumi: cambiano le regole dell’edilizia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 12 di Federico Musazzi Intervista a Gabriele di Prenda, Ariston Thermo Intervista a Mauro Farronato, Baxi Intervista a Stefano Casandrini, Ferroli Energivori e grandi aziende. La diagnosi energetica è un obbligo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 16 di Carlo Fumagalli Efficienza energetica: un pilastro del futuro europeo. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 20 di Alessandro Fontana

CASE HISTORY | Efficienza energetica

16

La Molisana e Gruppo AB: rinascita green . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 22

ECONOMIA | Fisco e impresa Delega Fiscale:novità sul piano delle sanzioni e della riscossione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 24 di Gloria Presotto

FLASH INTERNAZIONALIZZAZIONE. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 26 FOCUS | Iran Ritorno in Iran. Raggiunto lo storico accordo sul nucleare . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 30 Oro nero in cambio di trasparenza. Dagli accordi sul nucleare fra Iran e Occidente vince il commercio. . . 32 di Carlo Fumagalli Mappa - Oil & Gas: i grandi progetti lasciati a metà . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 36 Iran Oil & Gas. I progetti sospesi a causa delle sanzioni saranno i primi a essere riattivati. . . . . . . . . . . 38 di Andrea Guerini Rocco e Giacomo Franchini Gli effetti delle sanzioni? Meno Europa e più Cina. Ecco da chi sta importando l’Iran. . . . . . . . . . . . . . 41 di Alessandro di Simone Non solo petrolio. L’Iran ha la più grande riserva di zinco al mondo. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 42 di Mauro Ippolito

5 | NOVEMBRE DICEMBRE 2015

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SOMMARIO | NUMERO 700 FOCUS | Meccatronica Servitization e manutenzione predittiva: le nuove sfide del telecontrollo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 44 Come fare efficientamento attraverso una smart community . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 46 Case history Lenze - Nsg Group/Pilkington . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 46

44

FOCUS | Food Technologies Tecnologie alimentari italiane: la forza dell’originalità a Host 2015. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 48

TECHNOLOGY | Sustainability Pumping poverty out of Africa . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 50 di Francesco Mariotti

ANALISI | Normativa tecnica Conduzione continua e personale abilitato per generatori di vapore e acqua surriscaldata . . . . . . . . . . . 52 di Roberto Cattaneo

NORMATIVA TECNICA IN PILLOLE . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 54 NEWS | Scuola e Lavoro A scuola d’impresa. Galletti Group apre le porte agli studenti per il Pmi day. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 56 di Laura Aldorisio

NEWS Impiantistica Panasonic per l’edificio a consumo positivo +EBuilding . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 58

MERCATO . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 59 NEWS. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 64 RECENSIONI. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 69 EVENTI ANIMA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 70 ABBONAMENTI. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 72 TABELLE BIANCHE

Rilevazioni statistiche tariffe prestazioni di personale, gennaio 2015 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 73

TABELLE AZZURRE

Costo orario medio dell’operaio - n. 21 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 82

TABELLE ARANCIO

Listino prezzi materiali di interesse della meccanica varia - n. 699. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 84 7 | NOVEMBRE DICEMBRE 2015

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EDITORIALE

Fiere italiane: strumenti di politica industriale, oltre che di internazionalizzazione F

iera Milano ha acquisito Ipack-Ima e le mostre professionali ad essa collegate, assumendo così il controllo diretto della più importante fiera italiana – nonché una delle prime al mondo – dedicate alle tecnologie di processo e packaging del food e non food. Subito dopo Fiera Milano ha stretto una partnership con Ucima – associazione dei costruttori di macchine per il confezionamento e l’imballaggio – a cui ha ceduto una quota della società Ipack-Ima srl. Si è così chiusa un’operazione in due tempi destinata ad avere effetti rilevanti per il mondo del packaging. Un’operazione che sembrerebbe comunque confinata a questo ambito specialistico. In effetti così non è. L’acquisizione di Ipack-Ima e la successiva partnership con Ucima si prestano infatti anche ad un’altra lettura, di carattere più generale e che ci porta riflettere sul ruolo delle fiere professionali e sulla stretta relazione tra fiere, sistema produttivo e sviluppo. Prima considerazione. Il packaging è un’eccellenza dell’industria italiana e un anello fondamentale nella catena del settore alimentare: tutti nel mondo conoscono e apprezzano il cibo italiano. Non tutti realizzano che le tecnologie di trattamento, confezionamento e conservazione non sono meno importanti del prodotto, se si vuole che questo arrivi integro e sano al punto vendita. Seconda considerazione: l’Italia è fortissima sia nel prodotto che nel suo involucro. Presidia l’intera filiera ed è un interesse del Paese che questa leadership venga tute-

lata nella sua totalità. Per questo Ipack-Ima doveva restare italiana. E non era affatto scontato che ci riuscisse, poiché altri l’avrebbero volentieri assorbita. Terza considerazione. Fiera Milano ha sanato la frattura che negli ultimi anni aveva contrapposto Ipack-Ima e Ucima, determinano una situazione sicuramente perdente: quella in cui le aziende italiane del packaging non dialogavano più con la prima fiera professionale (anch’essa italiana) del loro comparto e si promuovevano nelle fiere tedesche. Quarta considerazione: riportare l’industria italiana in Ipack-Ima ne rafforza l’autorevolezza e attrattività internazionale, generando un ciclo virtuoso per tutti. In conclusione, l’operazione Ipack-Ima dice alcune cose che vanno al di là del suo stretto ambito. Le fiere professionali, che vantano da noi una formidabile tradizione legata a doppio filo al peso della piccola e media impresa nel tessuto industriale, sono nella posizione di essere – e devono essere – strumenti di politica industriale (oltre che di internazionalizzazione). Inoltre poiché nell’economia globale la concorrenza non è più tra imprese ma tra sistemi produttivi e sistemi-Paese, i grandi organizzatori di eventi fieristici B2B hanno la responsabilità di valorizzare i comparti in cui il loro Paese è leader internazionale, lavorando in stretto contatto con le aziende e con le associazioni che le rappresentano. Mai come in questo momento storico è stato vero che non vince il singolo, ma vince la squadra. E le fiere sono un giocatore insostituibile. □

di Corrado Peraboni, Amministratore delegato di Fiera Milano SpA 9 | NOVEMBRE DICEMBRE 2015


RUBRICA | Donne e Uomini al timone

Giuseppe Tannoia

al vertice di Confindustria Energia Il Presidente di Assomineraria, Giuseppe Tannoia, è stato nominato Presidente di Confindustria Energia, la Federazione delle Associazioni del comparto Energia di Confindustria. Giuseppe Tannoia è attualmente Direttore per la Ricerca e l’Innovazione Tecnologica di Eni. Laureato in geologia, ha maturato una ricca esperienza ed un continuo impegno nello sviluppo di conoscenze scientifiche necessarie per arricchire il comparto dell’energia. Il nuovo ruolo in Confindustria Energia significherà l’apporto di un ampio know how in grado di intervenire in modo positivo nei diversi segmenti della Federazione. La sfida dell’industria energetica sta proprio nell’individuazione di soluzioni innovative con le competenze tecnico scientifiche come punto cardine del settore. Di notevole rilievo anche l’esperienza di Tannoia sul fronte dell’attenzione alla tematica ambientale e alla sostenibilità dell’attività nei territori, impegni imprescindibili per ogni iniziativa del settore energetico. La centralità del tema Energia in un grande Paese come l’Italia – ha commentato Tannoia al termine del Consiglio – implica l’esigenza strategica di avere una Federazione forte che riunisca tutti i principali player nel campo dell’energia.

Björn Rosengren è il nuovo Presidente e Ceo del Gruppo Sandvik Björn Rosengren ha assunto il nuovo incarico il 1° novembre, arrivando direttamente da Wärtsilä Corporation, dove è stato Presidente e Ceo per 4 anni. Ha 56 anni e precedentemente ha ricoperto diversi ruoli di management in Atlas Copco. In passato ha lavorato in grandi realtà industriali quali Nordhydraulic, Nordwin Ab, Esab Group. Johan Molin, Chairman di Sandvik osserva: “Conosco le doti di Björn Rosengren e lo considero un leader molto esperto e di successo. Sono certo che abbia l’esperienza necessaria per portare Sandvik verso nuove importanti mete. Questo nuovo cammino iniziato dal Board del Gruppo è un passo fondamentale per lo sviluppo futuro di Sandvik”.

Massimiliano Pierini Managing Director Reed Exhibitions Dal primo settembre Massimiliano Pierini, assume la carica di Managing Director di Reed Exhibitions Italia, la sede italiana del gruppo Reed Exhibitions, parte di RELX Group plc, leader mondiale nell’organizzazione di fiere e congressi che gestisce oltre 500 eventi in 43 Paesi. Reed Exhibitions è presente nel nostro paese con due manifestazioni: Viscom Italia e Mce (Mostra Convegno Expocomfort). Pierini, milanese, 45 anni, vanta una brillante esperienza professionale nel mondo fieristico, nel corso degli anni, infatti, ha ricoperto numerosi ruoli dirigenziali in aziende del settore. Nel nuovo ruolo Massimiliano Pierini risponderà direttamente a Michel Vilair, Direttore Generale di Reed Expositions France da cui la filiale italiana dipende.

l’industria meccanica 700 | 10


RUBRICA | Donne e Uomini al timone

Javier Cavada Camino nominato Presidente di Energy Solutions Wärtsilä Wärtsilä ha nominato Javier Cavada Camino PhD, Presidente di Energy Solutions, Executive Vice President e membro del Board of Management di Wärtsilä Corporation, in carica dal 4 novembre 2015. In questa posizione è divenuto il responsabile del business di Energy Solutions di Wärtsilä a livello mondiale, e riferirà direttamente al Presidente & Ceo Jaakko Eskola. Javier Cavada è entrato in Wärtsilä nel 2002 e ha ricoperto diversi incarichi manageriali in vari settori. “Con la competenza dei nostri dipendenti, con la loro motivazione e il loro spirito innovativo, sono convinto che Wärtsilä sia nella giusta posizione per crescere e diventare una realtà ancor più forte nel mercato dell’energia” Javier Cavada ha commentato così la sua nomina.

Fabrizio Allegra direttore generale di Tirreno Power L’assemblea di Tirreno Power, l’azienda produttrice di energia elettrica detenuta al 50% da Gdf Suez (ora Engie) e per il restante 50% da Sorgenia, Hera e Iren, ha nominato Fabrizio Allegra direttore generale. Ingegnere, 52 anni, arriva in Tirreno Power dopo un’ampia esperienza manageriale nel settore elettrico: in Enel dal 1999, dove ha ricoperto varie posizioni, recentemente è stato country manager Enel in Argentina. Dal 1° novembre Allegra è subentrato ad Andrea De Vito. Al nuovo direttore generale spetterà il compito di gestire la nuova fase dell’azienda in vista del completamento del processo di ristrutturazione finanziaria.

Marco Arrigoni Neri è il nuovo Presidente di Assocatene Marco Arrigoni Neri è il nuovo presidente dell’associazione. Nel 1994 entra a far parte dell’azienda di catene da neve König e da oltre 10 di anni è tecnico di riferimento presso i tavoli Uni e Cen per le normative sui dispositivi antisdrucciolevoli. Dalla nascita di Assocatene ha seguito in prima persona il coordinamento tecnico. “Ringrazio il Presidente Guidotti per l’attività svolta fino ad oggi in qualità di presidente. Assocatene esiste sia per tutelare i produttori di catene da neve ma anche per informare correttamente i cittadini. Le catene, purché omologate, sono lo strumento preferenziale per mettere in sicurezza il veicolo e le persone. L’ordinanza in vigore, dal 15 novembre al 15 aprile, non deve essere intesa come una tassa da pagare ma come una scelta consapevole”.

Fabio Billo è il nuovo Amministratore Delegato di Bft Fabio Billo è il nuovo Amministratore Delegato di Bft, Gruppo Somfy. All’interno dell’azienda da oltre 20 anni, ha ricoperto il ruolo di Responsabile della Progettazione, Direttore Tecnico e, fino a settembre 2015, Direttore Generale. Grazie alla lunga esperienza, Fabio Billo sarà il punto di riferimento e guida in un momento di trasformazione e di crescita di Bft. L’azienda, infatti, ha intrapreso nel 2014 un percorso di rinnovamento della propria identità che oggi la identifica come Full Access Specialist nei mondi dell’home access automation, building access automation e urban access automation. “Bft – commenta Billo – è in una fase di forte slancio e il mio impegno sarà di proseguire lungo questo percorso sviluppandone tutte le potenzialità”.

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FOCUS | Efficienza energetica

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Verso l’edificio senza consumi:

cambiano le regole dell’edilizia di Federico Musazzi

Da ottobre sono in vigore i nuovi criteri di prestazione energetica degli edifici: cambiano le metodologie di calcolo, le linee guida per la certificazione e la compilazione della relazione tecnica l’industria meccanica 700 | 12


FOCUS | Efficienza energetica

L

o scorso 1° ottobre sono entrati effettivamente in vigore i tre Decreti del ministero dello Sviluppo economico, pubblicati in Gazzetta Ufficiale a luglio, che completano il recepimento nazionale della Direttiva 2010/31/UE sulla prestazione energetica nell’edilizia. Tali decreti, di attuazione della legge 3 agosto 2013, n. 90, vanno pertanto a definire le metodologie di calcolo delle prestazioni energetiche e i requisiti minimi degli edifici; le Linee guida nazionali per la certificazione energetica degli edifici; e le modalità di riferimento per la compilazione della relazione tecnica di progetto in funzione delle diverse tipologie di opere: nuove costruzioni, ristrutturazioni importanti, riqualificazioni energetiche.

ne territoriale e destinazione d’uso di quello che si vuole realmente progettare o ristrutturare, ma i cui parametri di prestazione sono codificati all’interno dei decreti; in pratica l’edificio reale dovrà essere performante almeno quanto quello di riferimento, che diventerà pertanto il benchmark di mercato. È questo un approccio innovativo nella legislazione nazionale, che dovrà essere rodato nel tempo ma che nelle intenzioni si propone di lasciare maggior libertà di scelta al progettista nei materiali e nelle tecnologie sia per l’involucro edilizio che per gli impianti tecnici. Infine i tre decreti si pongono al di sopra delle leggi regionali con la richiesta che le regioni adeguino la propria legislazione ai provvedi-

L’edificio a energia quasi zero punta a ridurre al minimo i consumi energetici dal 2021 La novità più significativa è certamente quella dei nuovi edifici “a energia quasi zero”, che dal 1° gennaio 2021 dovranno essere realizzati in modo tale da ridurre al minimo i consumi energetici coprendoli in buona parte con l’uso delle fonti rinnovabili. Questo requisito varrà anche per tutti quegli stabili che saranno sottoposti a ristrutturazioni importanti mentre diventerà una condizione indispensabile per gli edifici pubblici addirittura dal 1° gennaio 2019. Un’ulteriore novità dei decreti consiste nell’aver introdotto il concetto di “edificio di riferimento”, mutuato dalla legislazione tedesca. Si tratta di un edificio con le stesse caratteristiche geometriche (sagoma, volumi, superficie calpestabile, superfici degli elementi costruttivi e dei componenti), di orientamento, ubicazio13 | NOVEMBRE DICEMbre 2015

menti nazionali. È questo un tema verso il quale l’industria legata all’edilizia ha sempre espresso il proprio favore proprio perché, forte dell’esperienza degli ultimi anni, vuole evitare un’applicazione difforme sul territorio di una direttiva che arriva da Bruxelles. Come recita anche il comunicato di stampa di lancio del ministero dello Sviluppo economico è stato introdotto un nuovo modello di Attestato di prestazione energetica (Ape), che sarà valido su tutto il territorio nazionale e che offrirà al cittadino, alle amministrazioni e agli operatori maggiori informazioni omogenee riguardo l’efficienza dell’edificio e degli impianti, consentendo un più facile confronto della qualità energetica di unità immobiliari differenti e orientando il mercato verso edifici con migliore qualità energetica. □


FOCUS | Efficienza energetica

Prestazione energetica nell’edilizia: i commenti delle aziende

Intervista a Gabriele Di Prenda Ariston Thermo

Intervista a Mauro Farronato Baxi

Edificio a energia quasi zero: ogni Stato fa a modo suo

Via i “regionalismi”: fino a ieri 4 case identiche avevano diverse classificazioni

«I requisiti energetico-ambientali degli edifici e degli impianti? Alcune regioni virtuose, come l’Emilia Romagna e il Piemonte, li avevano già anticipati. Ma paradossalmente hanno dovuto rallentare su richiesta del mercato che, in una così grande difformità lungo tutta la Penisola e con una generale diffidenza da parte degli operatori nell’accogliere le innovazioni più importanti, non poteva tenere il passo». È il caso raccontato da Gabriele Di Prenda, di Ariston Thermo. Ora, uno degli intenti dei criteri entrati in vigore il 1° ottobre è proprio superare i regionalismi nel sistema di classificazione: «Siamo sulla buona strada», spiega Di Prenda, «come aziende produttrici dovevamo confrontarci con regolamenti differenti da regione a regione, con la difficoltà di allestire un’offerta di prodotto e servizi sufficientemente congrua. Ben venga l’uniformità». Molti dubbi invece sull’Edificio a “energia quasi zero”. «La descrizione dell’edificio viene di fatto demandata ai singoli Stati membri», continua Gabriele di Prenda, «una frammentazione non indifferente per chi esporta in tutta Europa. Certo, ogni paese ha esigenze proprie, ma era auspicabile una maggiore uniformità di base». Ad ogni modo i costruttori di apparecchiature per il comfort termico dovranno sempre più adeguare le proprie offerte di prodotto: «Per servire un edificio a “energia quasi zero” è necessario sviluppare tecnologie in grado di conciliare, parimenti, i nuovi requisiti di riscaldamento e le esigenze di comfort dell’utenza, come ad esempio la produzione di acqua calda sanitaria. Magari attraverso sistemi integrati dove le due differenti funzioni vengono svolte con una logica di funzionamento ottimizzata».

«L’edificio a “energia quasi zero”? Dal punto di vista del legislatore ha un senso: ridurre il fabbisogno energetico, e ridurre la dipendenza energetica producendo la maggior parte dell’energia direttamente sul posto», spiega Mauro Farronato di Baxi, «certo, se poi andiamo a vedere più nel dettaglio il concetto di edificio, scopriamo delle caratteristiche importanti. Se è vero che l’edificio è più isolato, e quindi necessita di meno energia termica, ha comunque bisogno di altre tipologie di impianti, come ad esempio la ventilazione, che a sua volta comporta un fabbisogno energetico per il suo funzionamento». Insomma, l’evoluzione a volte porta anche molta complessità. «Per noi la soluzione a questa complessità è la tecnologia ibrida, intesa non solo come caldaia + pompa di calore ma anche come caldaia + pompa di calore + solare termico e fotovoltaico. In questo modo è possibile capire in ogni momento qual è la fonte energetica più efficiente e più conveniente». Ma non c’è solo l’edificio a energia quasi zero nei nuovi decreti sulla prestazione degli edifici. Un intento importante è quello di andare oltre i regionalismi nei sistemi di classificazione: «Fino a ieri si potevano costruire quattro case identiche in quattro regioni diverse, e trovarle poi con quattro classificazioni differenti» continua Farronato. «è importante adottare una metodologia unica. Sia dal punto di vista del costruttore, sia del progettista e dell’installatore che lavorano in più regioni, costretti ad adeguarsi ogni volta a metodi diversi».

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Intervista a Stefano Casandrini Ferroli Uniformità nella classificazione: buon tentativo, ma non basterà un Decreto Fino a ieri le Regioni potevano deliberare se utilizzare metodi di calcolo autonomi. Uno degli obiettivi dei nuovi decreti è proprio quello di unificare il sistema di classificazione nazionale. Funzionerà? « È un buon tentativo» ci dice Stefano Casandrini, di Ferroli, «ma non basterà un Decreto. Avremo la certezza assoluta di questa vittoria quando passerà il disegno di legge di riforma costituzionale, che si inserisce in questa traiettoria aspettando la controriforma dell’articolo 117». Questo decreto risolve gli obblighi alle rinnovabili? «No. Non completamente almeno», continua Casandrini, «stiamo aspettando in questo caso una revisione dell’allegato H del decreto Romani, e avere così una situazione più simile a quella di Francia e Germania». Una revisione che servirebbe a produttori, progettisti e al mercato stesso. «Per ogni cambio di licenza il progettista deve imparare una tecnologia nuova, cosa che avviene ogni 3 anni. Oggi stiamo vedendo “la coda” delle licenze edilizie di 2 o 3 anni fa, ma fra non più di quattro mesi inizieremo a vedere il peggio, e la situazione sarà ancora più difficile a partire dal 2017 quando almeno il 50% dei fabbisogni complessivi dovranno essere coperti da fonti rinnovabili, calcolando che le pompe di calore per decisione europea non sono considerate fonti rinnovabili quando operano per soddisfare i fabbisogni in raffrescamento (sempre più importanti) e che non tutti gli edifici residenziali hanno abbastanza superficie a tetto per accogliere un mega-impianto fotovoltaico a compensazione diretta (in fase sul consumo mensile delle pompe di calore)». □ c.f.

I tre decreti si pongono al di sopra delle leggi regionali per una legislazione uniforme 15 | NOVEMBRE DICEMbre 2015

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FOCUS | Efficienza energetica

Energivori e grandi aziende: avere la diagnosi energetica è ormai un obbligo, ma non tutti sono pronti. Per spingere la cultura dell’efficienza è necessario potenziare certificati bianchi e accesso al credito di Carlo Fumagalli l’industria meccanica 700 | 16


FOCUS | Efficienza energetica

Chi sono le aziende energivore? Un’impresa è considerata a forte consumo di energia quando, nell’annualità di riferimento, abbia utilizzato per lo svolgimento della propria attività almeno 2,4 GWh di energia elettrica, oppure almeno 2,4 GWh di energia diversa dall’elettrica. E allo stesso tempo il rapporto tra il costo effettivo del quantitativo complessivo dell’energia utilizzata e il valore del fatturato non sia risultato inferiore al 3%.

Chi sono le grandi imprese? Sono considerate grandi imprese tutte quelle al di sopra dello status di Pmi. Quindi imprese che occupano più di 250 persone o il cui fatturato annuo superi i 50 milioni di euro, e il cui bilancio annuo superi i 43 milioni di euro.

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C

i siamo. Il 5 dicembre scade il termine per aziende energivore e grandi imprese per eseguire la diagnosi energetica. Non c’è un dato ufficiale, ma probabilmente non sono poche le aziende ad arrivare impreparate a questa data. La domanda da porsi è: si tratta di un’opportunità o un costo? Numeri alla mano una diagnosi energetica è in realtà un investimento per risparmiare energia e denaro, oltre che un incentivo per spingere la filiera tutta italiana di impianti termici e climatizzazione e più in generale della componentistica legata all’efficienza energetica. Purché a questa seguano veri interventi di efficientamento. L’obbligo di eseguire la diagnosi è previsto dal DLgs 102/2014, e recepisce una normativa europea (UE 27/2012) che prevede obblighi in materia di efficienza energetica.


FOCUS | Efficienza energetica Come spingere la diffusione della diagnosi energetica? In Italia lo strumento principe individuato per arrivare a coprire gli obiettivi europei è il certificato bianco. E proprio i titoli di efficienza sono un supporto importante per strumenti come la diagnosi energetica, che permette di capire quali sono i consumi di un’azienda e come sono distribuiti in modo da intervenire per ridurli. Certificati bianchi che in questo momento vivono un periodo di revisione delle linee guida. E da questa fase l’industria rappresentata da Anima/Confindustria auspica di uscire con uno strumento rafforzato. Si è parlato spesso nell’ambiente di depotenziare il ruolo dei Tee per alcuni settori, in relazione all’entrata in vigore di nuovi dispositivi di legge quali l’ecodesign, che alzano i requisiti di efficienza per i prodotti da immettere sul mercato. Ma spingerne, al contrario, l’utilizzo è invece importante per permettere a questa rivoluzione di andare a regime. Anche perché lo strumento sta portando buoni frutti: lo scorso anno sono stati presentati nell’ambito del meccanismo dei certificati bianchi quasi 15 mila progetti, per i quali il Gestore dei servizi energetici ha rilasciato complessivamente oltre 7 milioni e mezzo di titoli di efficienza energetica, conseguendo risparmi di energia primaria pari a 2,7 Mtep. Altro tema interessante per spingere un’azienda a cogliere le opportunità di risparmio energetico è quello dell’accesso al credito per gli investimenti. Per il buon esito degli interventi è fondamentale, infatti, il ruolo del mercato finanziario: garanzie per chi va a certificare l’intervento e possibilità per l’azienda di reperire risorse metterlo in atto, in modo da incentivare gli istituti di credito a concedere liquidità. □

Successivamente andrà ripetuta ogni quattro anni. È un importante strumento per individuare il potenziale di risparmio energetico per le aziende, e da lì poter andare a ottemperare gli obiettivi previsti, fra l’altro, dalla strategia energetica nazionale per alleggerire la dipendenza dall’estero di fonti fossili. Possono eseguire tali diagnosi esclusivamente Energy service company (ESCo) certificate, Esperti in gestione energia e Auditor energetici. Vantaggi riconosciuti, ma non sempre fino in fondo Il ritorno economico nell’eseguire interventi di efficientamento energetico a seguito di una opportuna diagnosi, del resto, è riconosciuto. «Uno studio in corso riguardo al potenziale di risparmio energetico nell’industria», ci spiega al telefono Serena Pontoglio, policy officer della Commissione europea, «segnala che prendendo come riferimento interventi di payback compreso tra i 2 e 5 anni, il potenziale di riduzione dei consumi va dal 4% al 10% a seconda del settore». Eppure il diffondersi dell’applicazione della diagnosi non si può dire sia uniforme. Secondo alcune interpretazioni non è d’aiuto il periodo storico: l’obbligo arriva in un momento in cui molte aziende – spesso sofferenti a causa della crisi dell’edilizia – possono tendere a guardare soprattutto ai costi imminenti, e a non prendere in esame gli interventi previsti a seguito della diagnosi energetica, che presuppongono una visione di medio termine. Non aiuta nemmeno il fatto che, facendo un rapido conteggio, le sanzioni previste per il mancato rispetto dei termini (da 4.000 a 40.000 euro, la metà in caso di diagnosi parziale) siano di fatto di di entità analoga ai costi della diagnosi.

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GW

COME GESTIRE UN CARICO COME QUESTO? LA RISPOSTA E’ SMART POWER GENERATION

Tempo

Le variazioni giornaliere della domanda di energia elettrica sono in aumento e le naturali fluttuazioni di energia solare ed eolica, la cui produzione è in continua crescita, devono essere compensate. La generazione di energia convenzionale da sola non è più sufficientemente agile per rispondere alle nuove sfide. La soluzione efficiente e flessibile che consente al sistema elettrico di fornire energia accessibile, sostenibile e affidabile si trova su www.smartpowergeneration.com


FOCUS | Efficienza energetica

Efficienza energetica: un pilastro del futuro europeo La panoramica E tracciata da Italcogen a Ecomondo-Key Energy

di Alessandro Fontana l’industria meccanica 700 | 20

fficienza energetica ancora protagonista al convegno istituzionale di Italcogen, a Rimini il 5 novembre in occasione di Ecomondo - Key Energy. Partendo dal recente report del panel europeo Eefig “Energy efficency first fuel for the Eu economy”, di cui Italcogen è “country team” per l’Italia e passando per la futura heating&cooling strategy europea, si è tracciato un quadro preciso della situazione europea e nazionale e degli strumenti necessari per il raggiungimento del target europeo del 20% di efficientamento energetico. Dopo l’apertura dei lavori da parte del Presidente di Italcogen Marco Golinelli, Serena Pontoglio, policy officer della Commissione Europea, ha presentato i progetti in corso alla Dg Energy, dal report di Eefig alla


FOCUS | Efficienza energetica “heating & cooling strategy” europea. Cinque i pilastri di riferimento della Dg Energy, tra cui l’Efficienza Energetica, posta sullo stesso piano di temi quali la sicurezza energetica, il mercato interno integrato, gli obiettivi di decarbonizzazione e l’innovazione. Un programma che si articola oggi sulla revisione della direttiva EED e sulla “heating & cooling” strategy, visto il rilevante impatto dei consumi energetici (circa 50% sul totale) del settore Hvac. Uno studio sui consumi energetici ha evidenziato che con progetti di efficientamento energetico aventi tempi di payback tra i due e i cinque anni sia possibile ridurre dal 5 all’8% la domanda di energia in Europa. Importanti poi per l’industria il recupero del “waste heat” (art. 14 della EED), che attualmente rappresenta una perdita economica secca, la cogenerazione e il teleriscaldamento. Gli interventi in efficienza energetica sono complessi e difficilmente inquadrabili: servono più esperienza, consapevolezza e diagnosi energetiche per sviluppare la domanda, più dati di performance chiari e affidabili e validi strumenti di benchmarking per lo sviluppo dell’offerta di prodotti finanziari. Marcello Capra del ministero dello Sviluppo economico (Direzione Generale per il mercato elettrico, le rinnovabili e l’efficienza energetica, il nucleare) ha fornito invece un aggiornamento sul recepimento della EED e decreti attuativi e sul SetPlan europeo. Per il raggiungimento del target di efficienza energetica. al 2020 sono previsti interventi su tutti i fronti: civile, industriale, trasporti, finanza, nonché sensibilizzazione degli operatori, seguendo come guida l’agenda comunitaria. Per l’Italia gli strumenti sono: bandi per l’efficientamento della Pubblica Amministrazione; il nuovo “Conto Termico” e la revisione dei CB, strumento di cui il governo ribadisce

l’importanza, insieme con le diagnosi energetiche. Circa l’imponente lavoro svolto sullo studio del potenziale della cogenerazione e teleriscaldamento, di cui il ministero dello Sviluppo economico ha da poco ricevuto bozza dal Gse, auspica che sia poi fatto fruttare nella pratica, con misure concrete. Citati anche il lancio dei nuovi (e complessi) bandi del progetto Horizon 2020, e le iniziative in corso a Bruxelles: era net 2016, “pacchetto estivo” e riforma del mercato elettrico. Buone notizie per l’Italia, all’avanguardia nello smart metering: per i contatori intelligenti l’Aeegsi ha ricevuto mandato per lo sviluppo delle specifiche per una nuova generazione di contatori “intelligenti”. Fondamentale per il nostro paese l’uso dei fondi strutturali per i quali Capra ha anche evidenziato l’importanza delle sinergie tra fondi strutturali e fondi per l’innovazione. Considerati i ritardi nel recepimento della direttiva, è necessaria una collaborazione ampia tra i vari soggetti e l’importanza di dotarsi di valide metodologie di monitoraggio e di controllo. Pamela Buoni del Gse ha ricordato le regole per l’accesso agli incentivi Car, gli incentivi e le qualifiche Seu e Seeseu e ha illustrato i dati relativi alla produzione da cogenerazione nel 2013. In aumento le unità di piccola taglia, mentre cala la produzione certificata Car da grandi impianti. Sul documento di valutazione del potenziale della cogenerazione e teleriscaldamento (in esame al ministero dello Sviluppo economico), richiesto dal D.Lgs. 102/14, è stata illustrata la metodologia di calcolo, con un focus sui dati dell’ultimo anno disponibile (2013). È stata fatta una ricognizione dei processi industriali che abbiano una richiesta utile di calore, censiti da varie fonti, e considerando solo la quota parte di energia cogenerabile si sono 21 | NOVEMBRE DICEMbre 2015

realizzati dei casi studio nei vari settori, “filtrati” anche con parametri di merito economico. Lo studio è stato fatto non solo per l’industria, ma anche per il terziario e il residenziale. Dario di Santo, Direttore della Fire ha ricordato come l’efficienza energetica possa essere uno strumento fondamentale non solo per il nostro futuro, ma anche per migliorare il core business aziendale. Il mercato è in via di sviluppo, ma va ancora stimolato. Occorrono sensibilità, conoscenza, operatori qualificati, integrazioni delle risorse e sviluppo di nuovi modelli finanziari. Proprio su quest’ultimo tema ha concentrato il suo intervento, descrivendo modelli possibili e quelli in futuri: dall’uso di equity aziendali al modello Esco, utile per la Pubblica Amministrazione, ma che mostra i suoi limiti nel settore privato, nonostante la possibilità di ridurre i requisiti di merito creditizio chiesti dalla banche. Servono nuovi modelli: se il project financing ha taglie troppo grosse per gli interventi tipici di efficientamento energetico, vanno sviluppati il factory fund, mini bond, crowd financing, oggi ancora agli albori, insieme alla indispensabile qualificazione degli operatori e l’uso di adeguati protocolli. Gli istituti di credito presenti hanno poi descritto la loro attività in ambito Eefifg e gli strumenti messi a disposizione per le aziende, che a loro volta hanno presentato le migliori tecnologie sul mercato in tema di efficienza energetica. Importante l’intervento del senatore Stefano Vaccari in merito al documento “collegato ambientale”: importante strumento legislativo – ha spiegato durante l’intervento – che riconosce un valore economico alla tutela dell’ambiente ottenuta attraverso minori emissioni e strumenti quali l’efficienza energetica. □


CASE HISTORY | Efficienza energetica

La Molisana e Gruppo Ab: rinascita green Un impianto di cogenerazione installato nel pastificio di Campobasso l’industria meccanica 700 | 22


CASE HISTORY | Efficienza energetica

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uindici milioni di euro. Per far ripartire un pastificio in crisi servono investimenti importanti. Rinnovare completamente le linee di produzione, i magazzini, la sala macchine e il confezionamento. Ma non basta: «Abbiamo investito circa due milioni di euro nella cogenerazione; per diminuire le spese energetiche e renderci autonomi ma anche per abbattere le emissioni di CO2 rispettando la nostra politica a tutela dell’ambiente» racconta Giuseppe Ferro, Ad della Molisana. Lo storico pastificio di Campobasso è nato nel 1912 come bottega artigianale ed è stato acquisito nel 2011 dal gruppo Ferro. Malgrado un passato da top seller, al momento dell’acquisizione l’azienda era in perdita, quasi completamente fuori dal mercato.

Ci sono voluti tre anni di duro lavoro per portare il brand dal 0,3% di quota di mercato di febbraio 2011 al 4,5% del 2014. Una rinascita. E una sfida vinta. Oggi l’impresa possiede 10 linee produttive, con una capacità di pastificazione di 444 tonnellate giornaliere, 18 linee di confezionamento che offrono tutte le tipologie di packaging e magazzini automatizzati per totali 33.000 posti pallet. Con un occhio attento alla tradizione a all’ambiente. Parte dei 12 milioni sono serviti infatti alla costruzione dell’impianto di cogenerazione ad alta efficienza, per il quale la Molisana si è affidata ad Ab. Non è la prima volta che il gruppo specializzato nella valorizzazione energetica delle fonti rinnovabili si dedica a progetti nel settore alimentare: aveva già re-

Rilanciare un’azienda (anche) attraverso l’efficienza energetica 23 | NOVEMBRE DICEMbre 2015

alizzato impianti per altri pastifici, come Rummo e Garofalo. In questi due casi, si è trattato di trigenerazione (con produzione cioè di acqua fredda). Ma non solo: in campo alimentare ha collaborato con Latteria Soresina, Latteria Montello, Amadori, Orogel, Mukki e Spumador. Quello della Molisana è un impianto di cogenerazione Ecomax 20HE, una soluzione modulare in container alimentata a gas naturale con potenza a pieno carico di 2.002 kWe e con recupero di energia dal blocco motore mediante scambiatore a piastre per la produzione di acqua calda per una potenza pari a 856 kWt. I fumi di combustione sono inviati a uno scambiatore (120 kWt) dove l’acqua calda proveniente dal circuito motore viene ulteriormente riscaldata. L’acqua calda così prodotta è utilizzata da un frigorifero ad assorbimento della potenza frigorifera nominale pari a 1.696 kWf o alternativamente viene utilizzata dalle utenze termiche in acqua calda di stabilimento. L’energia elettrica è interamente autoconsumata dallo stabilimento, con un controllo del generatore in modalità scambio zero con la rete per evitare cessione di energia quando nelle ore notturne il pastificio non è in piena attività. Anche l’energia termica è interamente consumata dalle utenze del pastificio: l’acqua surriscaldata è coinvolta nel processo di produzione della pasta, mentre una parte dell’acqua calda viene utilizzata per il riscaldamento dei locali nei mesi invernali. Le scelte tecnologiche adottate hanno quindi consentito di ottenere elevati rendimenti in tutti i parametri operativi, riducendo notevolmente l’immissione di CO2 in ambiente con un risparmio di diverse tonnellate emesse nell’atmosfera. Anche con interventi di efficientamento, insomma, si può risollevare un’azienda importante dell’industria alimentare italiana. □ g.p.


ECONOMIA | Fisco e impresa

Delega Fiscale:

novità sul piano delle sanzioni e della riscossione Approvati anche gli ultimi cinque decreti attuativi

I

di Gloria Presotto

mprenditori, legali rappresentanti, responsabili e addetti amministrativi delle imprese. Sono tra i soggetti interessati dagli ultimi decreti della legge 23/2014, che ha conferito al governo la delega per realizzare un sistema fiscale più equo, trasparente e orientato alla crescita. Le novità principali? Innalzamento delle soglie penali per gli omessi versamenti di Iva e ritenute; nuove definizioni e pene per i reati di dichiarazione fraudolenta, infedele e omessa; riduzione delle sanzioni l’industria meccanica 700 | 24

amministrative per i ritardati versamenti, gli errori di competenza, le violazioni riguardanti le dichiarazioni e gli altri adempimenti fiscali. Un vero e proprio restyling del sistema fiscale, con l’obiettivo di introdurre sanzioni proporzionate alla gravità delle violazioni. Il 22 settembre sono stati approvati in via definitiva anche gli ultimi 5 decreti attuativi che completano il pacchetto dei provvedimenti previsti dalla riforma e che entreranno effettivamente in vigore dal 1 gennaio 2016.


ECONOMIA | Fisco e impresa Cambiamenti che riguardano soprattutto le sanzioni tributarie, sia amministrative che penali, dove è stato capovolto il rapporto tra fisco e contribuente, andando incontro a chi si mette in regola e a chi non ha potuto pagare a causa della crisi economica. Nel caso di omessi versamenti, ad esempio, il reato penale tributario anziché a 50mila euro scatterà al superamento di omissioni relative a 250mila euro per i versamenti Iva e di 150mila euro per le ritenute. Questi nuovi importi hanno riflessi sia per le violazioni commesse in passato sia per i procedimenti in corso: potranno infatti beneficiare del favor rei quei contribuenti che hanno contenuto le omissioni entro le nuove soglie. Pene più severe, invece, per i comportamenti perpetrati con il ricorso a documenti falsi o artifici: è previsto un incremento della metà per infedele dichiarazione realizzata mediante false letture. Novità anche sul piano della riscossione: coloro che negli ultimi due anni non sono riusciti a pagare a rate i loro debiti col Fisco potranno infatti chiedere un altro piano. Il nuovo meccanismo consentirà una ripartizione fino a un massimo di 72 rate e sarà lo stesso contribuente a dover chiedere l’adesione al nuovo piano, presentando apposita domanda entro 30 giorni dall’entrata in vigore del decreto delegato. Tuttavia, il mancato pagamento di due rate causerà la decadenza del piano. Sempre all’interno dello stesso decreto, sono modificate anche le regole sull’aggio all’8% dovuto a Equitalia, che diventa dell’1% nel caso in cui la riscossione sia spontanea, del 3% per la riscossione coattiva se si paga entro 60 giorni dalla notifica della cartelle o del 6% quando il contribuente provvede al pagamento dopo i 60 giorni dalla notifica. Per quanto riguarda contenzioso e interpelli, invece, i contribuenti po-

Delega Fiscale. Luci e ombre per le imprese Il commento di Raffaele di Landro, Bdo Italia La riforma del fisco apporta alcune valide novità. Soprattutto per quanto riguarda la fiscalità internazionale, con le norme sul consolidato fiscale e le novità sulle branch. Inoltre, la norma sul patent box, già esistente negli altri paesi europei, agevola le aziende che investono in ricerca e sviluppo. Molto interessante anche l’adempimento collaborativo: se le aziende collaborano con l’Agenzia delle Entrate ci sono vantaggi per entrambi i soggetti. Cosa che prima esisteva solo per i grandi gruppi, e che dal 2016 sarà estesa a tutti i soggetti con ricavi sopra i 100 milioni di euro. Altre modifiche invece sono poco utili: ad esempio la norma sull’abuso del diritto, che ha eliminato la norma antielusiva senza tuttavia evitare molti dubbi interpretativi e senza assicurare, dunque, la certezza del diritto: il fisco può ancora contestare operazioni straordinarie da parte delle imprese. Anche i nuovi limiti tracciati per il penale presentano luci e ombre. Positivo determinare esattamente quando raddoppiano i termini in caso di illecito penale; negativo invece l’innalzamento delle soglie per la punibilità, che potrebbe favorire l’evasione. Il contenzioso fiscale, poi, rimane elevato: non stiamo andando verso una semplificazione. La riforma è perciò un passo avanti, che ci avvicina al sistema fiscale degli altri paesi europei; tuttavia permangono ancora molte incertezze.

tranno evitare contrasti con il Fisco grazie all’estensione della mediazione tributaria a tutte le contestazioni fino a 20mila euro, incluse quelle relative ai tributi locali. L’interpello è distinto in quattro categorie: ordinario, probatorio, antiabuso e disapplicativo e i tempi di risposta per gli ordinari vengono ridotti a 90 giorni. Per le altre tipologie, invece, la soglia è di 120 giorni. Nel caso in cui l’amministrazione non possa rispondere a causa dei documenti allegati dal contribuente, a questi verrà richiesta un’integrazione e il termine per rispondere scenderà a 60 giorni. Infine, è prevista una riorganizzazione interna delle Agenzie Fiscali: il numero dei dirigenti e del personale impiegato verrà diminuito. □ 25 | NOVEMBRE DICEMBRE 2015


FOCUS | Sicurezza nel Mercato

flash interna Il vero Made in Italy nel mondo sono i macchinari – Focus on SACE La percezione del Made in Italy, all’estero come in Italia, è ancora legata ai prodotti del settore agroalimentare. In realtà, questa parte del Made in Italy, seppure importante, vale il 7% del nostro export: la vera Italia nel mondo sono i nostri macchinari, che valgono 74 miliardi di euro, quasi tre volte tanto. Negli ultimi dieci anni l’export di prodotti alimentari è cresciuto molto di più rispetto a quello di macchinari. L’Italian Tale (iTale) che potremmo raccontare parte da qui, dalla consapevolezza che organizzazione, filiera e proposta finanziaria possano creare un percorso di crescita sostenibile e duratura anche per questo comparto così importante. I beni di consumo italiani rimangono un’eccellenza, ma dobbiamo ritrovare il coraggio di battere i migliori sia a valle sia a monte della filiera. Secondo le previsioni Sace, l’export di macchinari italiani crescerà del 5% l’anno fino al 2018, raggiungendo i 90 miliardi. Le geografie che vanno approcciate sono molto eterogenee: ci sono i principali importatori mondiali come Stati Uniti, Cina, Germania, Regno Unito e Francia, ma anche mercati in forte espansione come Messico, Thailandia, Turchia, Arabia Saudita e Polonia. (Fonte: elaborazioni Sace su dati UN Comtrade) IRAN – Avviato da UE e USA il processo di rimozione delle sanzioni Con l’adoption day - primo step successivo all’accordo sul nucleare iraniano sottoscritto a luglio - UE e USA hanno avviato il processo di rimozione delle sanzioni contro l’Iran. L’efficacia dei provvedimenti che verranno adottati resta subordinata al raggiungimento dell’implementation day, data in cui l’Agenzia Internazionale

per l’Energia Atomica dovrà convalidare l’attuazione da parte iraniana delle misure concordate.

TUNISIA – Dalla Banca Africana di Sviluppo prestito di 50 mln di Euro per rete La Banca Africana per lo Sviluppo (Bad) ha accordato alla Tunisia un prestito del valore di 49,390 milioni di euro per l’implementazione e lo sviluppo della rete di trasporto e distribuzione di gas naturale nella regione nord occidentale del paese, in particolare a Jendouba, Kef, Beja e Siliana. L’accordo è stata siglato a Tunisi presso la sede del Ministero dello Sviluppo Economico, degli Investimenti e della Cooperazione Internazionale. (Fonte ICE Tunisi) Repubblica CECA - A Praga si è tenuto workshop su infrastrutture ed edilizia Un confronto tra circa 50 aziende italiane del settore dell’edilizia e delle infrastrutture e rappresentanti di aziende ceche del settore delle costruzioni per individuare le opportunità di collaborazione e sviluppo. Questo l’obiettivo di un Workshop/B2B dal titolo “Italy & Czech Republic-Building Together” che si è tenuto a Praga lo scorso ottobre. Dai lavori è emerso che nel settore dei trasporti è previsto uno stanziamento di 4,7 miliardi di euro per i prossimi sette anni per progetti infrastrutturali tra i quali si segnalano: la costruzione di 1.000 Km di strade ed autostrade, l’ampliamento dei 9.600 tratti ferroviari entro il 2020 con l’introduzione anche di tratti ad alta velocità, lo sviluppo dei 315 Km di vie fluviali, la ristrutturazione di alcune piazze e la realizzazione della nuova linea della metropolitana “D” di Praga. Per quanto riguarda invece l’edilizia, sono previste nuove gare di appalto per un valore di 850 milioni di euro. (Fonte newsletter DEI del Ministero Affari Esteri)

l’industria meccanica 700 | 26


FOCUS | Sicurezza nel Mercato

zionalizzazione TPP (Trans.Pacific Partnership) - Tariffe revocate sull’87% dei prodotti industriali giapponesi non appena l’accordo commerciale entrerà in vigore Le tariffe saranno revocate immediatamente su circa l’87% dei 6.500 tipi di prodotti industriali che il Giappone esporta in base all’accordo commerciale raggiunto di recente tra 12 nazioni del Pacifico. In termini di valore, il 76,6% dei beni industriali che il Giappone esporta nelle altre 11 nazioni sarà libero da tariffe non appena l’accordo commerciale diverrà effettivo. Questo include i campi in cui i produttori giapponesi sono altamente competitivi, come elettrodomestici, macchine industriali e prodotti chimici. In termini di valore, le tariffe verranno immediatamente eliminate sul 98% dei beni industriali giapponesi spediti in Nuova Zelanda e sul 94% di quelli esportati in Australia. Da parte sua, il Giappone ha già eliminato quasi tutte le tariffe sui prodotti industriali importati, ad eccezione dei prodotti tessili, in pelle e chimici. Dopo di che, nel corso dei prossimi10 anni, le tariffe saranno ridotte in maniera graduale. (Fonte ICE Tokyo) SERBIA - Usd 1,6 mln per la costruzione di impianti di congenerazione a biomasse/biogas Secondo quanto riportato dai media locali, il ministro dell’energia Aleksandar Antic ha firmato accordi di donazione con sei investitori qualificati per un valore complessivo pari a 1,6 milioni di dollari da impiegarsi nella costruzione di sei impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili. Le sovvenzioni sono state fornite dal Fondo mondiale per l’ambiente (GEF) e dal Programma delle Nazioni Unite per lo sviluppo (UNDP) attraverso il progetto Riduzione delle barriere per accelerare lo sviluppo del mercato della biomassa in Serbia, implementato dai Ministeri dell’Energia e dell’Agricoltura serbi e dall’UNDP. Il ministro Antic ha reso noto che gli impianti

di congenerazione a biomasse/biogas, con una capacità installata combinata di 6,32 MW, saranno costruiti nell’ambito di investimenti pari a 22,7 milioni di dollari. Gli accordi sono stati firmati con la Forkom per la costruzione di un impianto ad Aleksinac, con la BGS Alfa BP, la BGS Beta BP, e la BGS Gama BP per la costruzione degli impianti a Bac, con la Biogas Energia per la costruzione di un impianto ad Ilandza, e con la Biolektra per un impianto a Botos vicino a Zrenjanin. (ICE BELGRADO) KAZAKHSTAN – Esteso fino al 2018 il regime di esenzione dal visto per i paesi industrializzati Il Governo kazako ha esteso fino al 31/12/2017 il regime di esenzione dal visto per i cittadini dei paesi industrializzati, la cui lista è stata ulteriormente ampliata e comprende 19 paesi: Commonwealth Australia, Ungheria, Italia, Principato di Monaco, Belgio, Spagna, Olanda, Norvegia, Svezia, Malaysia, Emirati Arabi Uniti, Singapore, Regno Unito e Irlanda del Nord, Stati Uniti d’America, Germania, Finlandia, Francia, Svizzera e Giappone. Dal 15 luglio 2015, ai cittadini di questi paesi è consentito l’ingresso senza visto in Kazakhstan per un soggiorno fino a 15 giorni di calendario. (Fonte ICE Almaty) ALGERIA – Produzione di 151 miliardi di m³ di gas naturale entro il 2019 L’impresa pubblica algerina Sonatrach prevede l’aumento della capacità di produzione di gas naturale per raggiungere 151 miliardi di m³ entro il 2019. Durante l’anno 2014, Sonatrach ha prodotto l’equivalente di 131 miliardi di m³ di gas naturale, dei quali 27 miliardi sono stati esportati via la canalizzazione Gazoduc e 28 milioni sotto forma di gas naturale liquefatto (GNL) attraverso metaniere. (Fonte ICE Algeri) □

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FOCUS | Efficienza energetica

Informazione redazionale

Esportare il Made in Italy: le soluzioni di BPER Banca per competere e crescere sui mercati esteri. Banca popolare dell’Emilia Romagna presenta bperestero.it, il portale con soluzioni, informazioni e consulenza per aiutare le imprese a definire cosa esportare, quali paesi privilegiare, come fare benchmarking e scouting dei mercati di approvvigionamento. Il complesso contesto economico e la limitata crescita della domanda interna impongono alle imprese di cercare nei mercati esteri nuove opportunità di business. Sostenere la competitività delle aziende nei mercati internazionali non è dunque più solo una semplice scelta, ma diventa un vero e proprio must. Se il vantaggio competitivo delle imprese italiane spesso risiede nel prodotto-servizio, non sempre a un prodotto vincente corrisponde un’adeguata conoscenza delle caratteristiche della domanda estera, una valutazione comparata delle opportunità offerte dai mercati esteri e una conseguente strategia. BPER Banca colma questo gap attraverso il portale bperestero.it, uno strumento innovativo che fornisce risposte semplici e concrete e che aiuta le imprese che vogliono esportare, a definire le strategie per competere nei mercati esteri: dai flussi internazionali delle merci, fino alla gamma completa di prodotti e servizi transazionali, finanziari e di consulenza. Dove andare? Cosa esportare? Come approvvigionarsi dall’estero? Sono solo alcune delle domande che si pongono le imprese e che oggi, grazie a bperestero.it, possono trovare finalmente una risposta. Con bperestero.it individuare i mercati da privilegiare e definire una strategia di internazionalizzazione vincente sarà un po’ più semplice. Pensare in modo strategico però non basta. Le strategie vanno anche

attuate e per riuscirci servono gli strumenti giusti. BPER Banca ha costituito ormai da alcuni anni presso la Direzione Mercati un team di specialisti che presidiano i mercati esteri target e accompagnano le imprese, insieme agli Specialisti Estero presenti sul territorio, nei percorsi di crescita fuori dall’Italia. Europa centro-orientale, Asia, America Latina e Nord America sono le aree ritenute più interessanti in funzione del loro potenziale di crescita e delle opportunità di business per le imprese italiane. Per questi mercati, BPER Banca è in grado di offrire numerosi servizi, tra cui, ad esempio, ricerche di mercato e controparti estere, organizzazione di fiere ed eventi, informazioni su acquisizione o creazione di società, joint-venture, franchising, trasferimento di know-how e ricerca. Ma non è tutto. Grazie al network di relazioni internazionali, BPER Banca intercetta e propone alla clientela le migliori opportunità di business e organizza eventi B2B con consulenti altamente qualificati. BPER Banca offre alle imprese anche una gamma completa di prodotti e servizi transazionali accurati e di qualità: dai finanziamenti dedicati, alle garanzie internazionali fino ai pagamenti e incassi, inclusi pacchetti finanziari tailor-made collegati a specifici contratti di export (ad esempio Forfaiting e Post-financing). Tutto ciò potendo contare su un’assistenza specialistica durante l’intera trattativa commerciale.

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FOCUS | Efficienza energetica

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FOCUS | Iran

RITORNO IN IRAN

Foto © Fotolia

ECCO DOVE ANDARE PER LAVORARE NELL’OIL & gas (E FARLO PRIMA DI CINA & CO)

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FOCUS | Iran

RAGGIUNTO LO STORICO ACCORDO SUL NUCLEARE. E TEHERAN RINNOVA GLI IMPIANTI PER TORNARE A ESTRARRE E RAFFINARE IDROCARBURI

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FOCUS | Iran

I RANCORI SONO FINITI CON accordi sul nucleare fra Iran e Occidente vince il commercio di Carlo Fumagalli

Da gennaio via le sanzioni da parte di Usa e Ue se Teheran rispetta i patti sul dossier atomico. In attesa dell’implementation day l’industria può tornare a lavorare. l’industria meccanica 700 | 32


FOCUS | Iran

D

opo i 130 morti di Parigi nella notte di terrore del 13 novembre, il presidente iraniano Hassan Rouhani ha annullato la sua visita in Europa, nella quale avrebbe incontrato a Roma il premier Matteo Renzi e Papa Bergoglio, e il presidente francese François Hollande a Parigi. Sarebbe stato il primo viaggio europeo di un presidente iraniano negli ultimi 15 anni: un importante segnale dopo il governo oltranzista di Mahmoud Ahmadinejad, simbolo di una ritrovata distensione fra Teheran e l’Occidente. Insomma, la cronaca e la storia contemporanea ricordano che i cambiamenti epocali non sono mai lineari come possono sembrare. Ma gli incontri sono solo rimandati, e i rapporti politici e commerciali sono finalmente all’insegna della distensione. Dopo un lungo lavoro di preparazione, lo storico accordo sul nucleare raggiunto a luglio fra Usa e l’Iran può finalmente consentire il superamento delle sanzioni, introdotte per timore della capacità di sviluppare armi atomiche, e riaprire così il mercato iraniano. Ottima notizia per l’Italia, primo partner economico e commerciale di Teheran prima degli anni bui. Il prossimo appuntamento è atteso per gennaio: l’implementation day. Da quel momento, una volta che l’Iran avrà dimostrato di adempiere alle priorità concordate relative al programma nucleare, l’Unione europea rimuoverà una serie di misure restrittive e allo stesso modo gli Stati Uniti sospenderanno l’applicazione di alcune sanzioni. Significherà un ritorno a rapporti commerciali convenzionali: l’Iran potrà ricominciare a commerciare il petrolio e altri beni e potrà usufruire, per finanziare infrastrutture e grandi opere, dei fondi (100 miliardi di dollari) che gli erano stati congelati. Pensando al mercato oil&gas, insomma, le tensioni sull’energia nu-

Le sanzioni all’Iran in 8 tappe Dicembre 2006 Divieto di import-export di macchinari sensibili all’uso nucleare e creazione della black list Marzo 2007 Divieto di vendita armi e congelamento di beni a società e individui Marzo 2008 Inasprimento embargo commerciale e finanziario Giugno 2010 Estensione dei soggetti/società presenti nella black list Dicembre 2011 Inasprimento sanzioni verso istituzioni finanziarie. Aderiscono Usa, Canada, Uk e Ue Novembre 2013 Firma accordo quadro nuclear deal che preannuncia la deadline definitiva all’estate 2015 Aprile 2015 Interim agreement tra Iran e 5+1 Luglio 2015 Accordo sul nucleare: rimozione delle sanzioni per gennaio 2016 (Fonte: Sace) 33 | NOVEMBRE DICEMbre 2015


FOCUS | Iran

cleare in Iran possono essere lette in chiave prettamente industriale. Ma come si è arrivati alla chiusura fra Iran e Occidente? I piani di sviluppo dell’energia nucleare in Iran iniziano con l’ultimo Scià di Persia Mohammad Reza Pahlavi, negli anni ’50. Per costruire il primo impianto si scelse la città di Bushehr, sulla costa persica. La sua realizzazione non fu semplice né immediata, se si pensa che è stato inaugurato nel 2010. Ma del resto in Iran tutto era mutato: prima la rivoluzione guidata dall’Ayatollah Khomeini, poi la guerra con l’Iraq. È solo da metà degli anni ’90 che ricomincia a lavorare a Bushehr. Da lì in avanti il programma nucleare accelera, e ai suoi sviluppi si accompagnano tensioni internazionali sempre più forti, con il timore che parallelamente il programma preveda la costruzione di armi atomiche.

Quando nel 2002 vengono svelati i piani di costruzione di un impianto per l’arricchimento di uranio a Natanz la situazione precipita. Alle prime sanzioni dei 5+1 (i cinque Paesi membri permanenti del Consiglio di sicurezza dell’Onu più la Germania) fanno eco le reazioni di Teheran, che installa nuove centrifughe a Natanz e inaugura nel 2009 a Isfanah un nuovo impianto di arricchimento di uranio. La tregua inizia a prendere forma nel 2013 con le prime prove d’accordo e, in seguito, con l’apertura di Hassan Rouhani a colloqui bilaterali con Washington. Teheran torna a estrarre oro nero «Aumenteremo la produzione di petrolio». Da mesi il Governo iraniano ha annunciato la volontà di tornare ai livelli pre-sanzioni, letteralmente

dimezzati dal 2011 quando l’industria petrolifera persiana era tra i maggiori fornitori delle compagnie europee. Entro il 2019 si prevede che la capacità di produzione di petrolio e gas condensato supererà 5,7 milioni di barili al giorno. Cifre importanti, che dopo un anno di greggio a 50 dollari al barile hanno fatto discutere. Dovremo aspettarci uno shock immediato nella produzione? «No. Inizieremo a parlarne fra due anni», ci dice al telefono Giulio Sapelli, docente di storia economica a Milano e ricercatore della fondazione Eni Enrico Mattei, «C’è molto lavoro da fare prima. Innanzitutto si dovrà riprendere una grande opera di rinnovamento degli impianti, in un Paese che è fra i più grandi produttori al mondo con riserve sia offshore che onshore». Insomma, se Teheran dovrà neces-

Con le sanzioni la meccanica varia ha perso 292 milioni in un anno: penalizzati impianti termici, turbine e caldareria l’industria meccanica 700 | 34


FOCUS | Iran

GIULIO Sapelli: vedremo ripresa petrolifera fra due anni, ora ammodernare gli impianti sariamente aspettare mesi di lavoro per tornare a estrarre idrocarburi a pieno ritmo, si apre una grande opportunità per i fornitori di componentistica meccanica. Per sfruttare i suoi punti di forza, inoltre, l’Iran dovrà attrarre investimenti stranieri. E a differenza della maggior parte dei Paesi ricchi di risorse naturali, può vantare un’economia diversificata, un buon surplus commerciale, e una popolazione urbana istruita. Ma per godere pienamente dei vantaggi economici dell’accordo sul nucleare dovrà probabilmente mettere mano a riforme strutturali. Come ha recentemente ricordato la rivista Foreign Affairs, attrarre capitali esteri può rivelarsi difficile: l’operazione di privatizzazione di imprese statali sostenute dall’Ayatollah Ali Khamenei dal 2004, per fare un esempio poco virtuoso, ha di

PROGETTO DOGANA FACILE | Estero

fatto trasferito il controllo di beni di proprietà statale a soggetti direttamente o indirettamente connessi con lo Stato, ma con minore trasparenza e responsabilità. Via le sanzioni: ma quanto hanno colpito la meccanica? L’inasprimento delle sanzioni ha fatto crollare l’interscambio commerciale fra Italia e Iran. Secondo Sace dal 2011 al 2014 si è passati da 7,2 miliardi di euro a 1,6 miliardi. E a pagare il conto più salato è stata la meccanica strumentale (57% del totale). L’Ufficio studi di Anima ha monitorato un calo dell’export di prodotti della meccanica varia e affine di 292 milioni di euro (–9,1%) dal 2013 al 2014. Penalizzatissimo il settore delle apparecchiature e degli impianti termici, che ha perso il 54% del valore. Difficile calo anche per le

PROGETTO DOGANA FACILE | Estero

Teheran limita

l’utilizzo di uranio arricchito e componenti per processi nucleari. Nuovo Regolamento Ue allenta le sanzioni

TRE GUA

Per la meccanica

si riapre un mondo

Nella foto: momento di festa durante l’Ashura Day a Teheran. © Ricardo Fernandez Quijada

Iran

di Katia Morichetti Easyfrontier, Progetto Dogana Facile

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turbine a vapore (–12,2%), e per la caldareria (–3,5%). Mentre – ma è presto per dirlo – l’effetto disgelo comincia a vedersi in un positivo +23% di export nel primo semestre 2015 rispetto al primo semestre 2014. Secondo Sace la ripresa dell’export italiano potrebbe salire di quasi 3 miliardi di euro in tre anni. E forse l’ostacolo maggiore sarà la concorrenza di Cina, India e Russia, che, meno vincolate dell’Europa, hanno in questi anni hanno guadagnato posizioni sempre più importanti nel Paese. Anche per questo il ministero degli Esteri italiano, e il ministero dello Sviluppo economico, insieme a Ice, Confindustria, Abi e Unioncamere hanno organizzato una missione imprenditoriale in Iran. Obiettivo: riprendere tanto lavoro fatto in passato. □

“Tregua Iran” Su L’Industria Meccanica di gennaio febbraio 2014 (n.689) abbiamo raccontato l’allentamento delle sanzioni Ue verso l’Iran. L’articolo di Katia Morichetti di Easyfrontier (a pagina 46) descriveva le ripercussioni doganali dopo che il neoeletto presidente iraniano Hassan Rouhani si era detto pronto ad avviare un negoziato sul dossier nucleare.


FOCUS | Iran

ARMENIA

AZERBAIGIAN Mar Caspio

TURCHIA

TURKMENISTAN

Ardabil I

Zanjan Urea Plant

Teheran

Natanz

Arak Changouleh Oil Field Azar Oil Field

IRAQ

IRAN

Isfahan

AFGANISTAN

North Azadegan Field South Azadegan Field Lordegan Urea Plant Yadavaran Field Bandar Imam Ethylene Plant

KUWAIT

Shiraz III

Kharg Island Gas Gathering and NGL Recovery Project Bushehr

Persian LNG

Assaluyeh North Pars

Pardis III Iran LNG

Bandar Abbas Refinery

PAKISTAN

Pars Petrolchemical Park South Pars Kish Gas Field

ARABIA SAUDITA © L’Industria Meccanica

QATAR

Golfo Persico Sohar

EMIRATI ARABI UNITI OMAN

Oil&Gas: i grandi progetti lasciati A METà Con gli accordi sul nucleare riprendono i lavori alle grandi opere di estrazione e raffinAZIONE. Ecco i luoghi più caldi per fare business. l’industria meccanica 700 | 36

Siti chiave del programma nucleare Upstream Raffinerie, petrolchimico, fertilizzanti Pipeline Liquefied Natural Gas Storage Tank Città e porti strategici


FOCUS | Iran

Progetto

Tipologia

Ardabil I

Urea Plant

Iran (Assulayeh) LNG

LNG Plant

Pars Petrochemical Park

Petrochemical Complex

Pars Petrochemical Park (Tanks)

Storage Tanks, Products

Pardis III

Urea Plant

Bandar Abbas Refinery

Refinery Expansion

Bandar Imam Ethylene Plant

Ethylene Di-chloride

Changouleh Oil Field

Field Development

Azar Oil Field

Field Development

Kharg Island Gas Gathering and Natural Gas Liquids (NGL) Recovery Project

Gas Treatment Plant

North Azadegan Oil Field

Field Development

South Azadegan Oil Field

Field Development

Yadavaran Oil Field

Field Development

Lordegan Urea Plant

Urea Plant

Shiraz III

Urea Plant

Kish Gas Field

Field Development

Iran-Oman Pipeline

Offshore Pipeline (Gas)

South Pars Field Pipeline

Offshore Pipeline (Gas)

South Pars Field Phase 17

Offshore Shallow Water

South Pars Field Phase 18

Offshore Shallow Water

Indian Oil Corp. Iran Petrochemical Plant

Petrochemical Complex

Persian LNG

LNG Plant

Zanjan Urea Plant

Urea Plant

Teheran potrà tornare a commerciare petrolio e gas, e scongelare finanziamenti per investire in infrastrutture e grandi opere. Dagli accordi sul dossier nucleare è questa la notizia più interessante per l’industria italiana: significa “risvegliare” progetti di upstream e downstream lasciati sospesi per anni, oltre che aprirne di nuovi. Progetti che avranno bisogno di componentistica e tecnologia per raggiungere gli ambiziosi obiettivi estrattivi della Repubblica islamica. Nella mappa di pagina 36 sono disegnati i principali progetti Oil&Gas sospesi a causa delle sanzioni, individuati grazie al database della società di consulenza SupplHi nella tabella a fianco. A pagina 38 un’analisi di come si sta muovendo la rete diplomatica e industriale europea per tornare a fare business in Iran. 37 | NOVEMBRE DICEMbre 2015

Fonte: SupplHi Projects Database www.supplhi.com


FOCUS | Iran

I progetti sospesi a causa delle sanzioni saranno i primi a essere riattivati. 23 progetti per 60 miliardi di dollari: un’opportunità per la filiera dell’impiantistica italiana

IRAN OIL&GAS l’industria meccanica 700 | 38


FOCUS | Iran

C

he l’Europa volesse essere in prima fila per investire nel paese che, complessivamente, detiene le terze maggiori riserve di petrolio e gas del pianeta lo si era capito già alcune settimane prima della firma dell’accordo sul nucleare Iraniano, quando i rappresentanti di alcune compagnie petrolifere europee erano stati avvistati a Teheran. E il via vai di missioni diplomatiche (compresa quella italiana a cui ha preso parte anche l’Ad di Eni Claudio Descalzi) che è seguito alla notizia dell’accordo non ha fatto che confermare questa tesi. Nonostante negoziazioni ufficiali non possano prendere luogo prima della rimozione ufficiale delle sanzioni (attesa per l’inizio del 2016), la competizione per aggiudicarsi i contratti più importanti è già inten-

ad avere economicamente senso con un prezzo del petrolio che sembra non volersi muovere dai circa 50 dollari al barile. E infatti l’ammontare degli investimenti dichiarati è imponente: 185 miliardi di dollari attesi per firma da qui al 2020, divisi in 45 grandi progetti che dovrebbero portare la produzione di petrolio dai 2,9 Milioni barili al giorno attuali fino 5,7 milioni, ha dichiarato in agosto il ministro del Commercio Hossein Zamaninia. Si tratta di progetti di tutti i tipi (brownfied e greenfield) ed in tutti i segmenti Oil&Gas (Upstream, Lng, Pipelines, Downstream e Fertilizzanti), i cui dettagli, assieme a quelli dei nuovi contratti di produzione, dovrebbero essere svelati in una conferenza che si terrà a Londra in Dicembre.

L’Italia è presente in Iran dal 1957, ora la filiera è in prima fila per investire sa, ha riferito al Financial Times il Chief Executive of Power and Gas di Siemens Willi Meixner in occasione di una conferenza tenutasi lo scorso 20 ottobre nella capitale iraniana a cui hanno preso parte tutte le maggiori compagnie petrolifere Europee e Russe, inclusa naturalmente l’Eni, la cui prima presenza nel paese risale al 1957. L’assenza delle compagnie americane, bloccate dalle tensioni politiche interne riguardanti l’accordo, unita ai ridottissimi costi di produzione, e all’abbandono da parte iraniana dei vecchi contratti di produzione che già prima dell’imposizione delle sanzioni avevano fortemente disincentivato gli investimenti esteri, rende gli investimenti nel paese del Golfo tra i pochissimi

I progetti sospesi dalle sanzioni È evidente che, nell’urgenza Iraniana di aumentare il più possibile e al più presto la propria produzione al fine di incrementare le entrate, saranno i progetti sospesi a causa delle sanzioni i primi a essere riattivati: secondo le analisi basate su SupplHi Projects Database si tratta di 23 progetti per un totale “teorico” di circa 60 miliardi di dollari, ma pari solamente a circa 22 miliardi di dollari di “realizzo atteso” nel periodo 2015-2018. A questo proposito sembrano essere molto promettenti le opere legate al giacimento di gas offshore “South Pars” (di cui l’Eni deteneva una quota prima delle sanzioni). Il completamento di un gasdotto sottomarino 39 | NOVEMBRE DICEMbre 2015

di Andrea Guerini Rocco e Giacomo Franchini, SupplHi


FOCUS | Iran

Numero di progetti attesi 2015-2018

Investimenti “teorici” (miliardi di dollari)

Investimenti attesi per realizzo 2015-2018 (miliardi di dollari)

Upstream Onshore

6

11,2

2,9

Upstream Offshore

1

10,0

1,9

Pipelines Offshore

2

1,5

0,8

LNG

3

27,8

11,4

Storage

1

0,3

0,3

Petrolchimico

3

4,5

3,0

Raffinerie

1

1,0

1,0

Fertilizzanti

6

3,3

0,8

Totale

23

59,5

22,0

Tipologia di progetto

Fonte: SupplHi Projects Database - www.supplhi.com

di collegamento con la terraferma, previsto per la fine di quest’anno, dovrebbe permettere non solo l’installazione di nuove piattaforme per l’estrazione, ma anche un rilevante sviluppo di opere collegate nell’area del porto meridionale di Assaluyeh. Si parla di un impianto petrolchimico (per il quale già in Marzo si sono avuti contatti tra gli iraniani e Maire Tecnimont) e di un impianto per la produzione di Lng (già da tempo previsto ma poi sospeso a causa dell’abbandono di Total) per il quale, si dice, Shell sia pronta a mettere il capitale. La fine delle sanzioni dovrebbe anche dare nuovo impulso ai progetti legati all’esportazione di gas, la principale ricchezza naturale del paese. Gli studi preliminari per la costruzione di un gasdotto fino al Sultanato dell’Oman, attraverso il golfo Persico, sono iniziati nel settembre scorso e potrebbe presto seguire il ramo iraniano del colossale gasdotto sottomarino che dovrebbe collegare proprio l’Oman con l’India (opera stimata in 4,5 miliardi di dollari). Inoltre, vi è una diffusa preoccupazione circa lo stato in cui versano gli impianti attualmente esistenti, reduci da anni di mancata manuten-

zione e ammodernamento quando non abbandono: sebbene questo costituisca un problema per il governo iraniano e le compagnie petrolifere, è altresì un’ulteriore occasione per contrattisti e componentisti e fornitori di servizi. Inoltre alcuni progetti inizialmente aggiudicati a contrattisti cinesi, come lo sviluppo di un blocco nel campo di Azadegan, attendono di essere riassegnati, dal momento che questi si sono visti revocare i contratti in seguito a numerose inadempienze. Ipotesi di nuovi siti di estrazione Lo sviluppo ex-novo di campi Upstream richiede invece diversi anni di pianificazione e sviluppo, sebbene i giacimenti del paese siano in gran parte già stati esplorati. I 185 miliardi di dollari dichiarati per firma da qui al 2020 avranno riflessi

sulle forniture per gli anni successivi e dipenderanno largamente dalla capacità di mettere in pista e portare a termine questi nuovi progetti, attraendo partner (in primis le Oil Co. internazionali) e capitali dall’estero. Quest’ultimo rappresenta un elemento critico per la sostenibilità della rinascita del mercato petrolifero iraniano. La filiera italiana è in prima fila per poter cogliere al meglio le opportunità date dai progetti Oil&Gas iraniani: monitorare continuamente l’evoluzione per essere pronti a cogliere le opportunità – collaborando in primis con i contrattisti italiani ed europei – è alla base del successo, anche facendo leva sulla tradizione di fornitura e sulle capacità di collaborare e crescere con la filiera locale che ha caratterizzato le esperienze italiane. □

Assenti per ora dallo scacchiere le compagnie americane, bloccate da tensioni politiche interne sull’accordo l’industria meccanica 700 | 40


FOCUS | Iran

Gli effetti delle sanzioni? Meno Europa e più Cina. Ecco da chi sta importando l’Iran di Alessandro Di Simone, Easyfrontier

N

egli ultimi anni, di fatto a partire dall’introduzione delle sanzioni, si è sempre guardato all’Iran indossando un paraocchi, ovvero focalizzandosi sulle misure restrittive all’esportazione implementate in Ue. Tale focus prospettico “da tanta parte dell’ultimo orizzonte il guardo esclude”, e pregiudica quindi una piena comprensione della portata e dell’impatto delle sanzioni non tanto dal lato Ue, quanto nei riguardi del teorico destinatario delle misure: la Repubblica Islamica. Analizzando i dati relativi all’import in Iran nel periodo compreso tra il 21 marzo 2014 e il 20 marzo 2015 (per il calendario persiano, l’anno 1393), si scopre come il commercio estero iraniano sia in splendida forma. Il primo Paese di approvvigionamento è la Cina (è a tal proposito da rimarcare che questa non ha in essere restrizioni all’export verso il Paese mediorientale). Al secondo posto, gli Emirati Arabi Uniti (in barba allo scontro fratricida fra Sunniti e Sciiti… business is business), seguiti da Corea del Sud, Turchia, India. Cosa hanno in comune questi Stati? Il non avere embargato il cosiddetto “Stato canaglia”. Per trovare i Paesi

La comprensione dei flussi logistici deve passare per trade intelligence ad hoc di area europea, dobbiamo scendere nelle posizioni di rincalzo – ove compaiono Svizzera, Germania, Italia, Olanda. L’import iraniano dai tre Paesi Ue è pari all’import dalla sola Turchia, e chiamando in rinforzo Gran Bretagna, Francia e Spagna si arriva (come aggregato) a superare di misura il dato import della Corea del Sud. La “sovraesposizione” degli Emirati Arabi Uniti tra i partner commerciali è ben esemplificata dalle autovetture inferiori a 3.000cc di cilindrata di cui alla sottovoce del Sistema armonizzato (HS) 870323, che è il prodotto maggiormente importato dall’Iran (1,8 miliardi di dollari nel periodo considerato) pur se tali vetture appartengono a marchi di dubbia origine emiratina… Proseguendo nella classifica dei principali prodotti importati, escludendo gli agroalimentari (che as41 | NOVEMBRE DICEMbre 2015

sommano a circa il 50% dell’import in valore nella top 25 esaminata), salgono sul podio (oltre ai già detti autoveicoli) le parti di apparecchi radio o Tv (HS 852990) dalla Corea e i kit Ckd (complete knock-down) di provenienza cinese, composti da tutte le parti necessarie all’assemblaggio di automobili e rientranti nel codice speciale non armonizzato 98870312 – di provenienza Cinese. Uscendo dall’universo automotive, l’Iran ha importato dalla Cina 380 milioni di dollari in macchine per agglomerare e formatrici da fonderia. Ancora, 337 milioni di dollari in HRC (coils a caldo) dagli Emirati. A seguire, apparecchi per le comunicazioni, vagliatrici e separatrici, nonché parti di trattori e parti di apparecchi per telefonia di provenienza, ça va sans dire, cinese. Ecco dimostrato l’effetto delle “terribili” sanzioni Ue. □


FOCUS | Iran

I progetti minerari avranno espansione in 10 - 15 anni, a causa della flessione delle quotazioni dei metalli industriali

Non solo petrolio. L’Iran ha la più grande riserva di zinco al mondo di Mauro Ippolito, Wings Partners

L’

accordo sul nucleare iraniano, ratificato il 15 luglio scorso tra Iran, Usa ed Europa (l’accordo dei 5+1), apre la strada all’avvio di intese commerciali rilevanti. Infatti la fine della conclusione delle sanzioni, riporta l’Iran sui mercati internazionali come principale esportatore di materie prime; l’Iran, oltre a essere ricco di petrolio e gas naturale (come il resto dell’area medio orientale), ha anche ingenti riserve di minerali in-

conomia del paese sia per l’impatto sulle quotazioni dei metalli stessi. In particolare, l’Iran ha la più grande riserva di zinco al mondo e la seconda più grande riserva di rame dopo il Cile; tuttavia l’industria mineraria iraniana, escluso il petrolio e il gas, è molto ridotta nonostante le potenzialità di espansione elevatissime. Basti pensare che delle circa 7.000 miniere esistenti in Iran, solo 4.500 di queste sono operative e le

Grande potenziale: i depositi minerari dell’Iran valgono 700 miliardi di dollari dustriali quali rame, zinco, piombo, nonché bauxite (minerale utilizzato per la produzione di alluminio) e minerale di ferro (utilizzato per la produzione di acciaio). I depositi minerari, pari a circa 50 miliardi di tonnellate (con un valore di 700 miliardi di dollari), risulteranno pertanto cruciali sia per l’e-

potenziali riserve di minerali ancora non utilizzate sono altrettanto alte (un esempio di quanto detto appare evidente analizzando le riserve di zinco estratte, pari a 5,1 milioni di tonnellate rappresentanti lo 0,5% del totale di riserve del paese). Per questo motivo, il Presidente iraniano Hassan Rouhani ha pianil’industria meccanica 700 | 42

ficato un tour europeo a novembre per incontrare i governi di Francia, Italia e Norvegia al fine di siglare accordi per lo sviluppo di importanti progetti nel paese islamico del valore di 20 miliardi di dollari. Tuttavia, le recenti flessioni delle quotazioni dei metalli industriali disincentivano l’avvio di nuovi progetti almeno nel breve periodo, anche alla luce delle recenti dichiarazioni di importanti chiusure di attività produttive (Glencore ha dichiarato di sospendere l’output sottraendo dal mercato circa 500.000 tonnellate di zinco e 100.000 tonnellate di rame). Lo sviluppo di progetti in Iran, pertanto, dovrebbe essere visto come un progetto di medio periodo considerando una piena espansione in un arco temporale di almeno 10-15 anni. Questo dovrebbe consentire anche la sostituzione di miniere al momento economicamente non redditizie, spostando l’asse commerciale in un’area geograficamente strategica trovandosi al centro di due aree industrialmente attive, ovvero Europa e Cina. □


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FOCUS | Meccatronica

Servitization e manutenzione predittiva: le nuove sfide del telecontrollo La tecnologia si fonde con scelte di tipo organizzativo l’industria meccanica 700 | 44


FOCUS | Meccatronica

T

Guarda la web serie VIDEO di Industria Meccanica girata al Forum telecontrollo: www.industriameccanica.it

elecontrollo. Dalle soluzioni di automazione per le reti di pubblica utilità fino all’industria e alla smart city. Connettività e supervisione diventano un’opportunità per i costruttori di offrire valore aggiunto per un uso efficiente e sostenibile delle risorse, per la sicurezza delle informazioni, per ottimizzare le prestazioni, i servizi e prevenire danni e consunzione, rispondendo alle esigenze di un mercato in continua e velocissima espansione. Il punto sulla situazione è stato fatto al Forum Telecontrollo, organizzato a Milano da Messe Frankfurt e Anie il 29 e 30 settembre. Una delle sfide più attuali? Ragionare in termini di servizio. «Il telecontrollo offre infatti un’opportunità fondamentale: la servitization. Ossia trasformare le tecnologie di monitoraggio, governo e manutenzione remota in servizi» spiega Alberto Carnevale Maffè, dell’Università Bocconi. La macchina, dopo l’installazione, non è semplicemente qualcosa di cui monitorare la corretta funzionalità: «Il telecontrollo cambia direzione – continua Carnevale Maffè – non è più soltanto un’informazione ricavata dallo strumento bensì una presenza organizzativa nel territorio del valore aggiunto del cliente. Le tecnologie devono convergere e mettere insieme i flussi, sia di manutenzione che di programmazione, contaminandosi con scelte di tipo organizzativo e non soltanto industriali». Reinventare i perimetri organizzativi del cliente diventa così la sfida del telecontrollo di nuova generazione. E offre anche un’altra opportunità: «vendere quella componente di servizi e aggiornamento tecnologico che ha fatto grandi alcuni gruppi di Usa e Germania, su questo percorso già da anni» continua Alberto Carnevale Maffè. «Per gli italiani è un’opportunità di aggiornare il proprio personale; un modo per imparare i processi produttivi 45 | NOVEMBRE DICEMbre 2015

dei clienti, in quanto sfida di produttività. Ma è anche un contratto, un impegno a garantire livelli sempre crescenti di rendimento. Non solo funzionalità di base, quindi, ma un percorso di aggiornamento sistematico e continuo nella direzione della flessibilità e della dinamica di allineamento ai processi del cliente finale». Altra prospettiva aperta dal telecontrollo è la manutenzione predittiva. Parlando di meccatronica è infatti importante monitorare il sistema per capire se il macchinario stia invecchiando rispetto alle prestazioni nominali di progetto. «Questo tipo di tecniche sono basate su due tipi di approcci fondamentali» spiega Giambattista Gruosso, del Politecnico di Milano: «uno è quello di guardare in tempo reale le misure del sistema, individuando i comportamenti che si stanno distogliendo rispetto a dei valori attesi. In questo modo è possibile, in maniera automatica, andare a monitorare il funzionamento di un singolo dispositivo o sistema meccatronico». L’altro approccio, quello più innovativo e promettente, è di definire i modelli dei singoli componenti che siano in grado di determinare in maniera stocastica, aleatoria, il futuro comportamento del dispositivo. «Questi partono da una serie di misurazioni e poi generano come output del modello uno stato della vita del componente fra un mese, un’ora o un anno», dice Gruosso «allora è possibile capire quali comportamenti del macchinario saranno soggetti a deteriorarsi. Tutte queste tecniche rientrano nella tipologia del soft computing, in cui non si utilizzano dei processi decisionali a soglie (come negli allarmi tradizionali), ma dei processi basati su intelligenze distribuite che facilitano l’analisi del comportamento dei singoli componenti». □ g.p.


FOCUS | Meccatronica

Come fare efficientamento attraverso una smart community

Case History Lenze - Nsg Group/ Pilkington

«D

A

istilliamo i dati». Massimiliano Cravedi, Amministratore Delegato di Xeo4, sintetizza cosi la sua soluzione web cloud per il telecontrollo. Si chiama Rilheva Platform, un sistema per la gestione da remoto di qualsiasi impianto industriale. Rilheva analizza infatti qualsiasi grandezza fisica e trasmette tutto a un server di controllo centrale (residente presso il cliente oppure presso la Server-Farm di Xeo4). Il tutto senza la necessità di presidio, attraverso una soluzione machine to machine che integra hardware, software e servizi. Idea sempre più diffusa nel mondo dell’industry 4.0 è infatti quella di passare da grandi quantità di informazioni a pochi indici ad alto contenuto di valore, fruibili sempre e ovunque. «Grazie al telecontrollo Expo Milano è riuscita a gestire correttamente i parametri dei canali d’acqua che attraversano il polo fieristico. Questi infatti erano amministrati da distretti diversi con tecnologie differenti. Noi abbiamo fatto da minimo comun denominatore, includendo nello stesso contenitore dati di tecnologie eterogenee fra di loro» spiega Cravedi. «Anche Mose Venezia, il sistema di dighe ultratecnologico che proteggerà la

Serenissima dall’acqua alta, monitora in tempo reale il corretto funzionamento delle paratoie attraverso questo sistema. Ogni addetto al controllo può accedere, in qualsiasi momento e dal proprio smartphone ai dati delle maree e delle telecamere». Ma non sono solo le grandi opere a beneficiare del controllo a distanza: ogni volta che un’azienda ha tanti impianti dislocati su un territorio vasto ecco che diventa necessario trasferire i dati in un unico centro di controllo. «Basti pensare ai condizionatori di ospedali e centri commerciali: non essendo presidiati da una persona fisica, è necessario un sistema di monitoraggio continuo, che consenta all’utente di gestire al meglio tutti i suoi impianti» conclude Cravedi. Le caratteristiche di un sistema web cloud utile per l’efficientamento energetico? Scalabilità, interoperabilità e capacità di condividere informazioni su supporti mobili indipendentemente da dispositivo e modello. L’efficientamento passa dunque attraverso la consapevolezza e il controllo costante del dato: maggiore è la coscienza intima del processo, più lo si potrà ottimizzare e fare scelte migliori. □

l’industria meccanica 700 | 46

pplicare il concetto di Industry 4.0 al telecontrollo. È l’idea sviluppata da Lenze, multinazionale specializzata nelle tecnologie di Motion Centric Automation, per Nsg Group, nello stabilimento di costruzione di vetri per auto Pilkington di San Salvo. Gli obiettivi? Analizzare in modo puntuale i consumi energetici dello stabilimento per risparmiare risorse e raccogliere dati utili per costruire impianti simili in altre parti del mondo. «Si è cominciato con un’operazione di fotografia dell’impianto, una struttura grande come otto campi da calcio» spiega Giuseppe Testa, Direttore Commerciale di Lenze. «Sono stati misurati i consumi di acqua, energia e vapore: la sintesi dei dati raccolti ha poi fornito una serie di informazioni utili per ottimizzare le varie funzioni aziendali». Risultati interessanti, sia dal punto di vista del collecting data che del ritorno economico: partendo da un investimento di 150mila euro il cliente ha contabilizzato in due anni 880 euro al giorno di risparmio energetico e ridotto sensibilmente il numero delle anomalie che si verificavano nell’impianto, grazie all’analisi puntuale delle utenze. □ g.p.



FOCUS | Food thecnologies

Tecnologie alimentari italiane: la forza dell’originalità a Host 2015 Un settore che per Anima vale 5,5 miliardi di euro: 70% di export e 25mila dipendenti l’industria meccanica 700 | 48


FOCUS | Food thecnologies

F

ood Technologies. Un settore che per Anima vale 5 miliardi e mezzo di euro, ossia il 12% del fatturato complessivo, con un export del 70% e 25mila dipendenti. La ricetta di questo successo? Tecnologie all’avanguardia e prodotti originali. Idee al centro di Host 2015, la fiera dedicata al mondo Horeca a Milano dal 23 al 27 ottobre, dove Anima è stata presente con una Lounge dedicata alla Federazione con le associazioni Assofoodtec, Fiac e Efcem Italia. Cuore del dibattito la contraffazione, un fenomeno che costa ogni anno 26 milioni e mezzo di euro alla filiera alimentare italiana. «Vorrei sottolineare il grave danno arrecato alle nostre imprese dalla contraffazione o da comportamenti di chiara concorrenza sleale» ha detto Alberto Caprari, Presidente di Anima - «Basti pensare alle false certificazioni e alla mancata vera omo-

logazione di numerosi prodotti stranieri, che mettono a rischio sia chi li utilizza, sia il consumatore finale delle produzioni alimentari, che se realizzate con questi manufatti non sono sicure per la salute. Le soluzioni sono certamente l’innovazione continua, la ricerca di nuovi materiali, il design funzionale e, soprattutto, l’applicazione degli strumenti di tutela legale e brevettuale. Dobbiamo diventare ancora più bravi a tutelare e promuovere il nostro lavoro in tutto il mondo». Soluzioni ben rappresentate in Host2015, che ha visto al rialzo tutte le previsioni, con un incremento del 13,5% nelle presenze di visitatori professionali, giunti a quota 150.968. E, soprattutto, con un aumento esponenziale dei professionisti esteri: 60.383 presenze da 172 Paesi, il 40% del totale e in crescita del 17%.

Da primato l’exploit degli Usa, da dove i visitatori aumentano addirittura del 77,16%: una conferma della crescente autorevolezza di Host Milano sui mercati americani, già sottolineata dall’accreditamento della manifestazione da parte del dipartimento del commercio degli Stati Uniti (US Commercial Service)e dal conseguente boom di espositori a stelle e strisce (+26%). Un’attrattiva in forte crescita anche per i professionals dalla Cina, che crescono di oltre un terzo (+35,8%) nonostante il rallentamento del Pil del Paese, che quest’anno crescerà “solo” del 7% circa. Rispetto ai mercati tradizionali, Host 2015 si traduce in un indicatore della ripresa in atto: aumentano di un quarto i visitatori dalla Spagna (+26%) e di un quinto dalla Francia (+21,21%) e crescono a doppia cifra anche dalla Germania (+13,95%). □ g.p.

Espresso Style: i Paesi in crescita bevono più caffè «Il caffè è un bene di lusso. E il suo consumo cresce in proporzione al Pil di un paese». Maurizio Giuli di caffè ne sa qualcosa: presidente di Ucimac – costruttori di macchine da caffè di Anima/Confindustria – e direttore marketing di Nuova Simonelli. Sull’argomento ha recentemente scritto un libro (“Il ritorno alla competitività dell’espresso italiano” - Franco Angeli). E a Host, fiera dell’Horeca a Milano, racconta dati interessanti: «Se guardiamo all’America di fine ’800 vediamo una domanda di caffè crescere dell’1,3% per ogni nuovo punto di Pil. Lo stesso accade oggi nei paesi emergenti, dove le nuove classi agiate imparano a bere caffè, quasi come un simbolo sociale». Ma la crescita vera del caffè nel mondo è questione molto più recente. A partire dalla fine degli anni ’90 si registra infatti un’impennata del commercio internazionale di caffè tostato. Quali fattori l’hanno resa possibile? «Un linguaggio finalmente comune in tutto il mondo», spiega Maurizio Giuli. Fino ad allora assaggiare un caffè in Nord Europa e un caffè in Italia poteva rivelarsi un’esperienza

totalmente diversa, come si trattasse di bevande irriconoscibili. Ciò a causa di sistemi di preparazione e tostatura molto eterogenei. «Oggi la lingua universale è il “caffè espresso”» racconta Giuli, «non come bevanda, ma come stile. Da prodotto italiano a prodotto globale». Da qui una nuova esperienza di vivere il caffè e la diffusione sempre più capillare di coffee shop in tutto il mondo. Un caso emblematico è l’esperienza dell’Inghilterra, tradizionalmente legata al consumo di tè. «Dieci anni fa bevevamo caffè per necessità, per affrontare la mattina», ha raccontato James Hoffmann, da anni scrittore di articoli sull’argomento, «Quando abbiamo scoperto che il caffè “vero” era anche straordinariamente buono è scoppiato un vero e proprio boom nella diffusione di caffetterie specializzate». Ma attenzione, il mercato sta di nuovo cambiando, e la crescita si è fermata. «Ora che il caffè è servito in ogni quartiere» continua Hoffmann, «non basta più la qualità della bevanda a rendere competitiva la vendita, vince chi è capace di unire più elementi, come l’ambiente e la modalità di consumo». □ c.f.

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TECHNOLOGY | Sustainability

Pumping poverty out of Africa l’industria meccanica 700 | 50

di Francesco Mariotti, PhD Universita La Sapienza


TECHNOLOGY | Sustainability

D

iffusion of low tech water pumps as a mean to fight food insecurityFood security in Africa is negatively affected by uncertain and inadequate rainfall levels. Due to the scarcity of precipitations, land productivity is compromised and a vast amount of farm households suffer from hunger and undernourishment. This represents a serious challenge for farmers’ agricultural production. Incapability to access reliable water sources has been long fought by national governments. However, the implementation of large scale irrigation systems funded by the state has brought fluctuating results. On the contrary, the diffusion of individual and community-owned agricultural water management systems had tremendous effect in increasing farmers’ agricultural output and income. A recent study from the International Water Management Institute (IWMI) reports how the diffusion of treadle pumps (TPs) played a crucial role in helping African farmers to cope with rainfall limitations. Due to their ability to double or triple yields TPs are also known as “money makers” and represent quickly profitable investments for small scale farmers. Successfully adopted in Bangladesh during the 1980’s and subsequently introduced in Africa during the following decade, this portable foot operated pump solely

counts on human weight to draw water from shallow sources such as wells, lakes or rivers. As a fuel-free irrigation method, TPs also represent a low cost eco-alternative to motorized pumps, mostly accessible to better off farmers. Starting costs, including installation, range between US$20 and $100 and are easily recoverable within the first harvest season. In this sense IWMI shows how adopters in Mali almost doubled their income passing from $444 to $801 per farm. On the same vein TPs adoption in Burkina Faso increased irrigated areas by 140 percent (IWMI, 2007). Thanks to the twin cylinders connected to the treadles, TPs are able to lift water in pulses at a continuous rate, thus becoming even more efficient than motorized pumps. TPs can lift up to 7 cubic meters of water per hour from a depth of 7 meters, meeting irrigation needs of most African farmers in 1.75 hour per acre less than traditional methods (IWMI, 2007). Furthermore the possibility be manufactured locally and maintained at minimum cost allow repairs to be made by local technicians, creating job opportunities for the community. Aside from technical aspects the adoption of TPs opens a window to unprecedented social and market development opportunities. Firstly it allows farmers to grow crops during the dry season. By doing so farm-

How the spread of particular pumps could help food emergency in Africa? 51 | NOVEMBRE DICEMbre 2015

ers are not only able to protect their crops from droughts, but also to exploit high offseason market prices and increase their profits. Secondly increased agricultural earnings can support human capital investment, as additional profit is used to fund children education and to access health and sanitary services, which are expected to have additional positive effects on productivity. Lastly TPs allow for crop diversification with major impacts on households diet and enabling them to develop resilience against agricultural commodities price shocks and food insecurity. Despite the benefits TPS can bring, starting costs still represent a concrete constraint to their adoption, while cultural barriers and their labour intensive costs concur to identify TPs as male gendered oriented technology, since its use is seen as inadequate and excessively arduous for women to undertake. This said TPs are largely becoming identified to be a suitable and easily adaptable mean for African farmers to escape poverty and get free from rain-fed and obsolete irrigation systems. However coordination among international organization programs, local institutions and farmers’ preferences is needed in order to find a constructive solution to grant access to TPs for the remaining non adopters. □


ANALISI | Normativa tecnica

Conduzione continua e personale abilitato per generatori di vapore e acqua surriscaldata Ecco come applicare la normativa

di Roberto Cattaneo

L

a complessa normazione sulla conduzione delle apparecchiature a pressione, la successione di norme nel tempo e il veloce sviluppo delle nuove soluzioni tecnologiche per l’incremento della sicurezza, hanno dato origine a letture strumentali e superficiali delle disposizioni in vigore che riguardano la conduzione continua e la necessità di personale abilitato per generatori di vapore e acqua surriscaldata. La convivenza nei luoghi di lavoro di attrezzature che sono conformi alle norme nazionali e di attrezzature conformi invece alle disposizioni di fonte comunitaria, che hanno quale dispositivo fondamentale la direttiva Ped, contribuisce a complicare ulteriormente la corretta comprensione e l’applicazione del quadro normativo; soprattutto non è semplice selezionare le disposizioni dell’ordinamento nazionale che sono rimaste ancora in vigore dopo l’emanazione della direttiva Ped e quelle che invece sono applicabili solamente alle apparecchiature immesse sul mercato prima dell’emanazione della direttiva stessa. Una delle questioni che sembra costituire ancora un problema è la conduzione continua dei generatori di vapore e acqua surriscaldata da parte di personale qualificato e in possesso di patentino di abilitazione, che è oggetto dei più diversi criteri di applicazione. Si tratta quindi di verificare quali delle disposizioni del R.D. 12 maggio 1927, n. 824 e dei provvedimenti sel’industria meccanica 700 | 52

guenti, relativi alla conduzione qualificata dei generatori, siano in vigore e non vadano in conflitto con le disposizioni successive, relative alla fabbricazione delle apparecchiature, cioè con la direttiva Ped, il relativo recepimento nazionale, e infine le disposizioni concernenti la verifica periodica delle stesse, disciplinata dal DM 329/2004. Alcune circolari Ispesl hanno offerto informazioni sul coordinamento tra le disposizioni nazionali previgenti rispetto al recepimento della direttiva Ped, osservando, per esempio, che l’esonero totale non è più compatibile con quanto disposto dal DM 329/2004 e che le disposizioni relative alla fabbricazione dei prodotti, nazionali e previgenti rispetto alla direttiva Ped, devono essere ritenute superate dalla direttiva stessa. Ciò in base al principio della supremazia del diritto Ue su quello nazionale e sul principio che regola la successione di leggi nel tempo. Le stesse circolari, tuttavia, non offrono considerazione sull’applicazione dell’obbligo della conduzione abilitata per i generatori e sulla possibilità di ottenere l’esonero dalla stessa per alcuni tipi di impianti. Purtroppo risentono dell’abitudine a esporre attraverso affermazioni di principio, senza troppa attenzione alle motivazioni o all’analisi legale. La circolare 1/2009 ha tentato di esplicitare i termini della conduzione abilitata, ma sembra che presso gli operatori non sia ancora chiaro se e quando sia obbligatorio personale


ANALISI | Normativa tecnica abilitato alla conduzione; soprattutto c’è ancora confusione tra l’obbligo della conduzione continua e l’obbligo della conduzione abilitata. Per questo Anima ha sollecitato recentemente l’attenzione dell’Inail sulla conduzione abilitata dei generatori di vapore e acqua surriscaldata, ottenendo una risposta in tempi brevi, che ribadisce il contenuto della circolare Inail 1/2009, ma aggiunge, esplicitamente, che Inail non ha più la competenza per concedere esenzioni relative alle modalità di conduzione dei generatori. Il percorso per comprendere quali siano le disposizioni ancora in vigore sulla conduzione parte dalla prescrizione del R.D. 12 maggio 1927, n. 824, articoli da 27 a 33, il quale, sostanzialmente, prevede l’obbligo della conduzione qualificata e continua per tutti i generatori di vapore. Con il recepimento della diretta Ped è stato innovato il quadro normativo di riferimento: la direttiva prevede quali debbano essere i requisiti di sicurezza delle apparecchiature a pressione. I fabbricanti possono implementare questi requisiti di sicurezza e, fatto ancora più importante per comprendere i nuovi confini della conduzione, devono stabilire le modalità di utilizzo dell’apparecchiatura, così come previsto dal D.Lgs. 93/2000, allegato I, punto 3.4 - “Istruzioni operative” . È evidente quindi che le prescrizioni sull’utilizzo dell’attrezzatura a pressione, in funzione delle proprie caratteristiche e del rispetto delle norme, non sono più una prerogativa del legislatore dei singoli Stati UE, ma piuttosto una responsabilità del fabbricante. Se un legislatore continuasse, per esempio, a esigere la conduzione continua delle attrezzature a pressione, vanificherebbe la concorrenza in materia di requisiti di sicurezza prevista dalla direttiva Ped, che la-

scia al fabbricante la facoltà di prevedere le modalità di conduzione del proprio prodotto, in funzione dei requisiti di sicurezza dello stesso, e impedirebbe quindi una piena e corretta applicazione delle disposizione di fonte UE. Naturalmente tali requisiti di sicurezza non possono e non devono essere inferiori rispetto a quelli previsti dalla direttiva di prodotto e dalle relative norme armonizzate. Ecco quindi che la circolare 1/2009 Inail prevede che non ci sia più la conduzione continua, qualora il fabbricante rispetti le condizioni che la stessa circolare elenca. Queste condizioni sono tutte riconducibili a una rigorosa applicazione del D. Lgs. 93/2000 e insistono sull’indicazione, da parte del fabbricante, delle condizioni di utilizzo dell’attrezzatura. La necessità della conduzione continua, prevista dall’articolo 27 del R.D. 12 maggio 1927, n. 824, non è più compatibile con le disposizioni del D. Lgs. 93/2000. Così anche la facoltà di richiedere un’esenzione per la conduzione continua, da parte di un utilizzatore, non ha più ragione di esistere; così come il potere dell’Inail di concedere, a seguito di richiesta, le medesime esenzioni. Né l’esonero da tutte le verifiche sui generatori può essere ritenuto compatibile con le disposizioni sulla verifica periodica dettate dal DM 329/2004. La responsabilità di informare l’utilizzatore sulla conduzione dell’attrezzatura a pressione è del fabbricante. L’articolo dall’articolo 27 del R.D. 12 maggio 1927, n. 824, prevedeva tuttavia che la conduzione non solo fosse continua, ma anche qualificata: richiedeva che il personale addetto alla conduzione avesse alcune caratteristiche di idoneità. Si tratta di verificare se anche queste siano incompatibili con il D.Lgs. 93/2000. La qualificazione e l’abilitazione del 53 | NOVEMBRE DICEMbre 2015

personale addetto a specifiche mansioni non condizionano, a differenza della continuità, la conduzione dell’attrezzatura a pressione, riguardando l’esecuzione delle istruzioni che accompagnano il prodotto, alle quali ha provveduto il fabbricante. La qualificazione del personale è compatibile con le disposizioni del D.Lgs. 93/2000 e quindi mantiene il proprio vigore: la conduzione dell’attrezzatura a pressione, per il tempo indicato dal fabbricante e secondo le istruzioni del fabbricante, deve essere eseguita da personale qualificato; per quanto riguarda la qualificazione rimangono in vigore le prescrizione del R.D. 12 maggio 1927, n. 824, che ha trovato attuazione con il DM 1 marzo 1974: ”Norme per l’abilitazione alla conduzione di generatori di vapore”. Le attrezzature a pressione immesse sul mercato quando ancora erano vigenti le normative nazionali continuano a essere gestite nel rispetto delle norme vigenti al momento dell’immissione sul mercato. Restano in vigore i provvedimenti amministrativi di esenzione relativi alla conduzione continua qualificata, ma non possono esserne emanati di nuovi da parte dell’Inail. In sintesi si può concludere che il fabbricante determina le istruzioni operative per la conduzione del generatore di vapore; non è più obbligatoria la conduzione continua per i generatori di vapore marcati CE; permane l’obbligo di assistenza da parte di un conduttore abilitato; non essendo più obbligatoria la conduzione continua dei generatori, che sono oggetto di verifica periodica, l’Inail dichiara di non essere più competente al rilascio di esoneri di alcun genere, ferma restando l’applicazione delle disposizioni di esonero già emanate per i generatori costruiti e messi in servizio antecedentemente all’adozione della direttiva 97/23/CE. □


normativa tecnica in pillole FOCUS | Sicurezza nel Mercato

Certificazione energetica degli edifici Dal giorno 1 ottobre 2015 sono in vigore le nuove regole sui requisiti minimi di prestazione energetica degli edifici e per la redazione dell’APE (Attestato di Prestazione Energetica). Per agevolare l’applicazione della nuova normativa, il Ministero ha pubblicato un documento di chiarimento che risponde ai quesiti presentati dai tecnici del settore con maggior frequenza. In particolare, il documento dal titolo “Chiarimenti in materia di efficienza energetica in edilizia”, si propone di fornire delucidazioni per l’applicazione delle disposizioni previste da due dei tre decreti ministeriali 26 giugno 2015 (“Applicazione delle metodologie di calcolo delle prestazioni energetiche e definizione delle prescrizioni e dei requisiti minimi degli edifici” e ”Linee guida nazionali per la certificazione energetica degli edifici”), entrati appunto in vigore il 1° ottobre. Il documento del Ministero dello Sviluppo Economico risponde a 19 quesiti presentati con maggior frequenza dai tecnici del settore, 13 dei quali riguardano le modalità di applicazione della metodologia di calcolo delle prestazioni energetiche e dell’utilizzo delle fonti rinnovabili negli edifici e 6 dell’applicazione di prescrizioni e requisiti minimi in materia di prestazioni energetiche degli edifici. Gas Fluorurati ad effetti serra – Nuovi Regolamenti della Commissione europea Il 18 novembre 2015 sono stati pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale europea tre regolamenti in materia di FGAS che fanno seguito al regolamento 517/2014. I regolamenti emanati sono: Regolamento di esecuzione (UE) 2015/2066 della Commissione, del 17 novembre 2015, che stabilisce, a norma del regolamento (UE) n. 517/2014 del Parlamento europeo e del Consiglio, i requisiti minimi e le condizioni per il riconoscimento reciproco della certificazione delle persone fisiche addette all’installazione, assistenza, manutenzione, riparazione o disattivazione di commutatori elettrici contenenti gas fluorurati ad effetto serra o al recupero di gas fluorurati ad effetto serra da commutatori elettrici fissi. Regolamento di esecuzione (UE) 2015/2067 della Commissione, del 17 novembre 2015, che stabilisce, in con-

formità al regolamento (UE) n. 517/2014 del Parlamento europeo e del Consiglio, i requisiti minimi e le condizioni per il riconoscimento reciproco della certificazione delle persone fisiche per quanto concerne le apparecchiature fisse di refrigerazione e condizionamento d’aria, le pompe di calore fisse e le celle frigorifero di autocarri e rimorchi frigorifero contenenti gas fluorurati a effetto serra, nonché per la certificazione delle imprese per quanto concerne le apparecchiature fisse di refrigerazione e condizionamento d’aria e le pompe di calore fisse contenenti gas fluorurati ad effetto serra. Regolamento di esecuzione (UE) 2015/2068 della Commissione, del 17 novembre 2015, che stabilisce, a norma del regolamento (UE) n. 517/2014 del Parlamento europeo e del Consiglio, il formato delle etichette per i prodotti e le apparecchiature che contengono gas fluorurati a effetto serra. In particolare, Regolamento 2015/2067 prescrive che devono ottenere la certificazione le persone che svolgono attività di controllo delle perdite, recupero, installazione, riparazione, manutenzione o assistenza e smantellamento (ovvero chiusura finale e l’interruzione dell’uso o del funzionamento di un prodotto o di una parte di apparecchiatura contenente gas fluorurati a effetto serra) in relazione a celle frigorifero di autocarri e rimorchi frigorifero, apparecchiature fisse di refrigerazione e condizionamento d’aria e pompe di calore fisse contenenti gas fluorurati ad effetto serra. Acque destinate al consumo umano – modifica della Direttiva 98/83/CE Sulla Gazzetta Ufficiale europea del giorno 7 ottobre 2015 è stata pubblicata la Direttiva (UE) 2015/1787 della Commissione, del 6 ottobre 2015, “recante modifica degli allegati II e III della direttiva 98/83/CE del Consiglio concernente la qualità delle acque destinate al consumo umano”. La direttiva aggiorna i programmi di controllo e i metodi di analisi delle acque potabili previsti dalla Direttiva 98/83/CE, adeguandoli al progresso e evoluzione tecnologica. In particolare, la direttiva modifica gli allegati II e III della Direttiva 98/83/CE che stabiliscono i requisiti minimi dei programmi di controllo per tutte le acque destinate al consumo umano e le specifiche per il metodo di analisi dei vari parametri.

l’industria meccanica 700 | 54


MERCATO

Nuova sede Fanuc a Bologna F

anuc Italia, azienda leader a livello mondiale nell’automazione industriale, ha aperto una nuova sede a Casalecchio di Reno, nei pressi di Bologna. La sede intende rispondere tempestivamente alle esigenze dei clienti, soprattutto quelli nell’Italia centrale, offrendo un nuovo punto di riferimento per servizi, corsi e presentazione di prodotti. La nuova sede comprende uno showroom che consente di “toccare con mano” tutti i prodotti dell’azienda: dai CNC all’ampia gamma di robot, fino alle Robomachines, macchine molto affidabili e compatte per lavo-

È un supporto per gli specialisti dell’automazione e della robotica ri di grande precisione. I clienti hanno anche l’opportunità di effettuare direttamente prove e test sulle macchine simulando lavori quotidiani o esigenze particolari, identificando immediatamente, insieme a tecnici dell’azienda, la risposta migliore per le loro necessità di lavorazione.

Yellow World è un’area training attrezzata per la presentazione di nuovi prodotti e nuove applicazioni, mentre Fanuc Academy offre un calendario corsi adatto a ogni tipo di richiesta ed esigenza relativamente ai prodotti Fanuc. Una parte importante della nuova sede è anche il magazzino per le parti di ricambio, sottoposte a collaudi completi e fornite con garanzia di 12 mesi e disponibilità per 25 anni. La sede di Bologna si affianca agli uffici centrali di Arese, in provincia di Milano, ove entro il 2017 verrà inaugurata una nuova sede. □

Sistema di Corporate

Performance Management F

ondata a Reggio Emilia nel 1960, Brevini Power Transmission si posiziona tra le prime aziende al mondo nel settore dei riduttori epicicloidali e delle trasmissioni meccaniche destinate a molteplici applicazioni industriali. La quota di export dell’azienda si attesta intorno all’85% del fatturato, con una produzione di oltre 150mila riduttori l’anno e circa 1700 dipendenti a livello globale. L’azienda ha di recente adottato il Corporate Performance Management per gestire le cinque unità produttive, i numerosi centri di stoc-

Adottato da Brevini Power Transmission, specialista in trasmissioni meccaniche e riduttori caggio, di assemblaggio e di servizio distribuiti in diversi paesi in Europa, Asia, America, nonché le 27 filiali situate in tutto il mondo. C’era il bisogno di gestire questa complessità all’interno dei processi di reportistica finanziaria e commerciale e dei processi di previsione consolidati. 55 | NOVEMBRE DICEMbre 2015

All’inizio del 2015 Brevini Power Transmission ha scelto di sviluppare anche la Pianificazione Finanziaria a medio e lungo termine sulla piattaforma di Talentia Software,che supporta in maniera completa, semplice ed efficace il processo di budgeting patrimoniale e finanziario e di cash flow. □


NEWS | Scuola e lavoro

A scuola d’impresa C

di Laura Aldorisio

osa hanno in comune un gelato e un sms? È la provocazione di Luca Galletti, Presidente di Galletti Group, che ha aperto le porte della sua azienda a due classi dell’Istituto Aldini Valeriani di Bologna in occasione del Pmi Day promosso da Anima. Il premier Matteo Renzi ha scritto ringraziando gli imprenditori coinvolti perché «occorre diffondere una cultura che valorizzi la vivacità del nostro sistema produttivo, la capacità delle nostre imprese di creare lavoro e sviluppo. Imprese e scuole dovranno sempre più camminare insieme, favorendo una vera alternanza tra percorsi formativi negli istituti e percorsi di inserimento in azienda. Le piccole e medie imprese non sono soltanto una delle assi portanti della nostra economia, sono un luogo dove si crea innovazione e si tramanda conoscenza». Luca Galletti è uno di questi imprenditori. Ammette che la provocazione lanciata ai ragazzi, studenti della terza meccanica, non è semplice: «Senza il freddo le macchine come i server non funzionano e l’sms non parte. Sia il gelato che le connessioni telefoniche hanno bisogno del freddo. La mia azienda fa questo». L’impresa può vantare 70 anni nel settore della climatizzazione; ma i Galletti contribuirono ben prima allo sviluppo del nostro Paese. Il nonno era lattoniere, sistemava le grondaie delle case. Poi, prima dell’avvento del frigorifero, iniziò a creare gli stampi per le ghiacciaie perché i cibi si conservassero. l’industria meccanica 700 | 56

Ha conosciuto entrambe le guerre. Durante il secondo conflitto mondiale l’azienda subì ingenti danni. Negli anni ’50 Bologna si affermò come la patria del motociclo e Galletti fece la componentistica per le grandi case. Lavoravano la lamiera per Morini, Ducati e simili. Poi il mercato ha posto richieste nuove. Oggi Galletti group racchiude sette realtà impegnate nel trattamento dell’aria, della climatizzazione e dell’energia rinnovabile per un totale di circa 450 dipendenti. Il gruppo ha investito 12milioni di euro in 3 anni. Le linee sono in ampliamento. Oggi vengono prodotti 10mila articoli tra prodotti finiti e componenti. Lavorano la lamiera fino al prodotto finito. «Rimboccarsi le maniche, imparare le lingue ed essere curiosi sono le prime esigenze. Poi bisogna essere preparati sulle competenze specifiche come disegno tecnico, meccanico, elettronico, progettazione, macchine a controllo numerico. Per me la discriminante non è tanto sapere cosa hai fatto, ma cosa hai intenzione di fare». Prima della visita in azienda vengono illustrati agli studenti i principali componenti della climatizzazione. I ragazzi interagiscono, sono appassionati. Alla soglia dello stabilimento Luca Galletti chiede: «che cosa ne pensate?» la risposta spiazza ma dice tutto: è una cosa furba. L’azienda italiana ha ancora tutti i numeri per essere attrattiva e per insegnare imparando. □


NEWS | Scuola e lavoro

Galletti group apre le porte agli studenti per il Pmi day I giovani nelle piccole e medie imprese di Anima per la sesta edizione del Pmi Day

I ragazzi dell’istituto Aldini Valeriani di Bologna al Pmi Day

Le piccole e medie imprese di Confindustria hanno aperto le loro porte agli studenti per il Pmi Day, la Giornata nazionale promossa da Piccola Industria, il 13 novembre. Record di partecipazione per questa sesta edizione con oltre 850 imprese coinvolte (il 20% in più rispetto allo scorso anno) e più di 34.000 partecipanti all’iniziativa (+12%) che vede in campo 64 Associazioni di Confindustria in 78 province. Dal nord al sud del Paese i giovani, i loro insegnanti, ma anche giornalisti e amministratori locali, hanno conosciuto da vicino l’attività delle imprese del proprio territorio. Quest’anno, per la prima volta, la Giornata ha superato i confini nazionali con la partecipazione di Confindustria Bulgaria. Anima ha contribuito alla riuscita dell’iniziativa Pmi Day con la collaborazione di Galletti Spa (Bologna, 13 novembre), Maico Italia Spa (Brescia, 19 novembre) e Simaco Srl (Lodi, 20 novembre) che hanno ospitato i ragazzi di alcuni istituti superiori di Bologna, Brescia e Lodi.

Foto © Galletti Group

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NEWS

Impiantistica Panasonic per l’edifico a consumo positivo +EBuilding L’impiantistica ad alta tecnologia che garantisce risparmio energetico e affidabilità anche in spazi ridotti

L’

impiantistica del futuro? Deve garantire risparmio energetico, affidabilità, dimensioni compatte e facilità d’installazione. Caratteristiche per cui il sistema Aquarea di Panasonic Air Conditioning è stato scelto come nucleo centrale di +E Building, l’abitazione a energia positiva presentata a ottobre in occasione del Sie a Bologna. Il sistema Aquarea, cuore pulsante di questo “edificio del futuro”, è composto dalla pompa di calore Aquarea (alta connettività Caldo e Freddo) che riesce a fornire buoni rendimenti e un ottimo coefficiente di prestazione anche con temperature esterne prossime ai –7°C. Caratteristiche che permettono di non sovradimensionare la potenza della pompa di calore, garantendo quindi un sistema efficiente sotto tutti i punti di vista. Poi c’è Aquarea Tank: un’unica soluzione che assicura in poco spazio un boiler per la produzione di acqua calda e un piccolo volano termico per il riscaldamentoraffrescamento dell’ambiente. Dispone inoltre di un serbatoio da 185 litri lato Acs, di un puffer iner-

ziale da 80 litri lato impianto, di una pompa di rilancio in classe A per il circuito secondario e di una valvola a 3 vie. Durevole grazie all’acciaio inox e dotata di un efficace isolamento per via del poliuretano, Aquarea Tank può essere installata in qualsiasi ambiente senza che ne venga compromessa l’efficienza. Grazie all’ampia superficie di scambio termico il serbatoio garantisce un rapido raggiungimento delle temperature impostate per l’acqua calda sanitaria e per il riscaldamento, minimizzando le perdite energetiche e offrendo un riscaldamento costante in casa. Ideale per progetti retrofit, Aquarea Tank è ottima anche in edifici di nuova costruzione: grazie al design moderno e alle dimensioni contenute, ha infatti il vantaggio di poter essere facilmente integrata nella maggior parte delle abitazioni residenziali. Disegnata in risposta alle problematiche incontrate dagli installatori, Aquarea Tank offre una più rapida installazione e manutenzione grazie alle connessioni idrauliche sulla parte superiore del serbatoio. l’industria meccanica 700 | 58

Con valvola a 3 vie e pompa in classe A già montate, gli installatori possono completare il lavoro rapidamente, inoltre il pannello frontale è stato studiato per aprirsi e accedere con facilità velocizzando qualsiasi intervento successivo. Un edificio a energia rinnovabile come quello progettato in occasione del Sie permette un notevole risparmio in termini di risorse e di costi di gestione: «Il progetto +E Building è la simulazione della ristrutturazione di un appartamento di circa 60 metri quadrati. Confrontando la simulazione di uno stato di fatto iniziale che prevedeva un impianto tradizionale con caldaia e radiatori in ghisa alla successiva ristrutturazione, con impianto radiante, pompa di calore aria/acqua Aquarea, Aquarea Tank, impianto fotovoltaico con Accumulo, ventilazione meccanica e automazione impianti» spiega Elena Nappi di Idroform, ingegnere progettista degli impianti per il +E, «il risparmio ottenuto è circa del 70%, passando da una classe energetica E a una classe B». □


MERCATO

Nuovi contratti per

Ansaldo Energia in Egitto Da oltre 40 anni la società italiana è presente in quel Paese con la fornitura di turbine a vapore e la realizzazione di impianti energetici. Firmato nel luglio scorso un Memorandum con la Egyptian Electricity Holding company per la conversione da ciclo semplice a ciclo combinato di una centrale alla periferia del Cairo

È

stato firmato nel luglio scorso a Roma un Memorandum of Understanding tra Ansaldo Energia, società partecipata per il 44,8% da Fondo Strategico Italiano, nella persona dell’Amministratore Delegato Giuseppe Zampini, ed Egyptian Electricity Holding company, nella persona di Mustafa Gaber Dessouki, alla presenza delle massime autorità governative dei due Paesi. Il Memorandum riguarda la con-

versione da ciclo semplice a ciclo combinato dell’impianto esistente presso il sito denominato “6 Ottobre”, nella periferia industriale del Cairo, di proprietà della Cairo Electricity Production Company, società che fa capo all’Egyptian Electricity Holding Company, ente elettrico governativo. In particolare, lo scopo di fornitura prevede la progettazione e costruzione “chiavi in mano” della conversione dell’impianto, realiz-

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zato da Ansaldo Energia, con l’aggiunta di quattro caldaie a recupero (HRSG, Heat Recovery Steam Generator), un turbogruppo a vapore da 340 MW con relativo condensatore ad aria. Il tempo di esecuzione previsto è di 24 mesi a partire dalla data di firma del contratto. Nell’ambito del progetto, Sace ha già supportato un finanziamento da 210 milioni di euro a sostegno della precedente commessa affidata ad Ansaldo Energia e ha manifestato la piena disponibilità a valutare un proprio intervento anche per la prossima fase dei lavori. “Questo importante accordo - ha sottolineato Giuseppe Zampini - è frutto di un rapporto eccellente che Ansaldo Energia ha costruito in oltre quarant’anni di attività in Egitto, ma è anche un successo delle nostre Istituzioni governative centrali e locali che hanno supportato con grande determinazione questa iniziativa”. Il Memorandum segue infatti tre importanti contratti acquisiti di recente da Ansaldo Energia in Egitto per un valore globale di oltre 240 milioni di euro. I primi due, Al Shabab e West Damietta, riguardano la conversione a ciclo combinato delle due centrali, appartenenti all’Egyptian Electricity Holding Questi contratti prevedono la fornitura e la messa in servizio di tre turbine a vapore da 265 MW ciascuna, nonché i relativi generatori a idrogeno, condensatori ad aria, trasformatori e sistemi ausiliari. Il terzo contratto riguarda la fornitura di due turbine a gas AE94.2 di potenza di circa 170 MW ciascuna (in condizioni ISO) e relativi generatori oltre ai servizi di ingegneria, montaggio e avviamento per la centrale in ciclo aperto di Al Mahmoudia (Al Buhayrah State), per la Elsewedy Power System Projects International, leader nelle regioni mediorientali e africane per la produzione di prodotti nel campo della power generation. □


MERCATO

Caldo, freddo ed elettricità su misura P

rodurre energia dove serve è la base per l’efficienza energetica e l’uso consapevole di risorse limitate. Fino ad oggi, specie per l’approvvigionamento elettrico, sì è andati in direzione opposta: le grandi centrali termoelettriche infatti non consentono produzioni calibrate sulla reale esigenza dell’utenza. La soluzione più semplice è l’adozione su larga scala di microcogeneratori, che permettono di produrre energia elettrica e termica direttamente dove servono e senza sprechi. Tecnocasa Climatizzazione, grazie alla partnership con EC Power e Aisin (Azienda del gruppo Toyota), offre un’ampia gamma di microcogeneratori con motore endotermico (da 6 a 20 kW elettrici, con possibilità realizzare impianti modulari di maggior potenza), capaci di garantire rendimenti globali molto elevati (fino al 96%). L’affidabilità di queste apparecchiature è assicurata dai motori Toyota, che permettono intervalli di manutenzione molto ampi (10.000 ore), ridotte emissioni sonore e ingombri limitati. Anche nel caso di riqualificazione energetica o di ristrutturazione di un edificio esistente, questi sistemi permettono di garantire semplicità di intervento e un significativo aumento della classe energetica dell’edificio. Questi microcogeneratori sono totalmente integrabili con altri sistemi, anche se alimentati a fonte rinnovabile: questo rappresenta il primo passo verso le Smart City,

Tecnocasa Climatizzazione propone microcogeneratori a motore endotermico e pompe di calore a gas di Aisin – Toyota che permettono di produrre energia elettrica e termica direttamente dove servono e senza sprechi

l’industria meccanica 700 | 60

realtà in cui l’energia necessaria viene prodotta in loco, utilizzando solo le risorse strettamente necessarie, e distribuita tramite reti efficienti. Altri sistemi che presentano alta efficienza energetica commercializzati da Tecnocasa Climatizzazione sono le pompe di calore a gas GHP Aisin. Dotate di motore endotermico ideato e sviluppato dal Centro Ricerche Toyota, rappresentano la tecnologia più efficiente nel settore della climatizzazione. Grazie all’utilizzo dell’energia rinnovabile dell’aria e al recupero del calore residuo del motore endotermico, tali sistemi garantiscono capacità e prestazioni elevate anche in condizioni estremamente critiche (temperatura esterna fino a -20 °C), producendo acqua calda sanitaria in maniera gratuita (specialmente durante la stagione estiva). In virtù delle loro caratteristiche, le GHP Aisin rispondono a pieno ai requisiti del D. Lgs. 28/2011 e come tali vengono incentivate (Detrazioni Fiscali, Conto Energia Termico, Defiscalizzazione del combustibile). Tecnocasa Climatizzazione è la realtà con il maggior know-how in questo settore. Si occupa direttamente della formazione tecnica e commerciale dei Centri Assistenza Tecnica (oltre 40 solo in Italia) e delle agenzie di promozione sul territorio. Cura la il rapporto con il cliente in maniera totale dal pre al post-vendita e assicura la reperibilità in tutti i giorni dell’anno. □


MERCATO

Sostenibilità ed equilibrio

al Festival dell’Acqua 2015 Anche il Gruppo Caprari all’appuntamento: sottolineata l’importanza di promuovere nuove tecnologie e materiali connessi all’utilizzo e alla gestione delle acque per un minor consumo energetico, e al passo con la revisione in corso della legislazione per prodotti a contatto con acqua potabile

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l Festival dell’Acqua, alla sua terza edizione, si è tenuto a Milano dal 5 al 9 ottobre scorso in partnership con l’Expo e il Comune di Milano nella splendida cornice del Castello Sforzesco. Il Festival è organizzato da Utilitalia, associazione che raggruppa la totalità delle aziende italiane dei servizi pubblici locali di gestione del sistema idrico, di energia elettrica e di distribuzione gas. Convegni, seminari, workshop ed eventi formativi per professionisti, scuole e università hanno offerto un’occasione unica di dibattito internazionale sul settore idrico. Il contesto è stato progettato per favorire informazioni, relazioni, dibattiti, tra il mondo dei gestori e quello industriale. L’evento rappresenta il punto più alto di confronto sui grandi temi connessi alla disponibilità dell’acqua, alla sua distribuzione e al suo corretto utilizzo. Sostenibilità, nutrizione, gestione, equilibrio mondiale della risorsa e condizione nazionale del sistema idrico integrato, sono alcuni temi che sono stati affrontati dai molti relatori in iniziative e spettacoli aperti a un pubblico interessato ai temi tecnici, ma anche culturali, scientifici e tecnologici. Durante i lavori del Festival, è stato illustrato il progetto “Terre di con-

fine - Freddas” in Senegal, un’importante iniziativa di Green Cross, sostenuta dalla Cooperazione Italiana allo Sviluppo del Ministero degli Affari Esteri: grazie a un pool di aziende italiane, di cui il Gruppo Caprari fa parte, sono stati realizzati impianti solari per l’adduzione di acqua, per l’agricoltura e per le iniziative sostenibili nelle comunità. Molto successo ha riscosso anche il contributo dell’ing. Antipodi, R&D Manager di Caprari SpA, e del prof. Carravetta, Professore Ordinario all’Università Federico II di Napoli, sul tema “Energia e Acqua. Energia idroelettrica, efficienza energetica e nuove tecnologie per impianti e singoli componenti, sono stati i temi trattati in questa sessione. Alberto Caprari, CEO del Gruppo Caprari e Presidente di ANIMA – Confindustria, è stato invitato a testimoniare come l’industria ot61 | NOVEMBRE DICEMbre 2015

timizzi il connubio acqua / energia secondo tre linee direttive: sostenibilità, efficienza e alto valore tecnologico. L’intervento di Alberto Caprari ha sottolineato come sia necessario delineare una road map per sviluppare la partnership tra tecnologie industriali e utility, nell’ottica di sostenere gli investimenti nelle reti. Il Presidente ha sottolineato come sia necessario supportare gli investimenti in nuove tecnologie e materiali connessi all’utilizzo e alla gestione delle acque per un minor consumo energetico, ma anche al passo con la revisione in corso in Italia e in Europa della legislazione per prodotti idonei a contatto con acqua potabile. Alberto Caprari ha promosso anche l’attivazione di tavoli comuni sulla realizzazione di progetti pilota fra gestori, ricercatori universitari e aziende manifatturiere, ma anche master specifici per la creazione di nuove competenze. Ha rivolto inoltre un appello per la semplificazione e l’uniformazione delle procedure di gara negli appalti, per garantire soluzioni che privilegiano sempre più l’offerta complessivamente più vantaggiosa, secondo una unica logica che garantisce la massima affidabilità del servizio idrico nel tempo. □


MERCATO

Riscaldarsi e risparmiare Rinnovare le caldaie domestiche significa risparmiare dal 20 al 30% sui costi, inquinando di meno e con più sicurezza. “Mi manda Rai 3” si affida ai consigli di Alberto Montanini, Direttore Normative e Rapporti Associativi Immergas, Presidente Assotermica e Vice Presidente Federcostruzioni

L’

l’obbligo di accompagnare i proItalia è il secondo paese dotti con un’etichetta energetieuropeo produttore di ca, per una chiara e immediata caldaie e il primo per i nuovi indicazione delle prestazioni generatori a condensazione, energetiche degli apparecchi, che garantiscono un consistene sono previsti nuovi limiti sui te risparmio energetico e una requisiti prestazionali minimi, migliore sostenibilità ambienquali l’efficienza energetica tale, ma sette caldaie domestistagionale, le emissioni, la poche su dieci - sul totale di quelle tenza sonora e le informazioni vendute nel mercato domestico tecniche da fornire». Lo storico - sono ancora tradizionali. programma di Rai 3, condotto È partendo da questa analisi da Elsa Di Gati, è in onda tutti che Alberto Montanini, Diret- Alberto Montanini, Direttore Normative e Rapporti Associativi Immergas, Presidente Assotermica e Vice Prei giorni dalle 10.00 alle 11.00 e tore Normative e Rapporti As- sidente Federcostruzioni, con la conduttrice Elsa Di Gati conferma la mission di sempre: sociativi Immergas, Presidente dar voce a chi ha subito truffe, Assotermica e Vice Presidene installatori per diversi anni. te Federcostruzioni nelle vesti di «Una caldaia a condensazione - ha soprusi, disagi, ma con in più tanti “Esperto di Casa Rai 3” ha spiega- precisato Alberto Montanini - può approfondimenti dedicati a consuto nel corso della trasmissione “Mi arrivare a costare sino al 50% in più mi, fisco, pensioni, risparmio e fimanda Rai 3” i tanti miglioramenti di una tradizionale, ma può portare a nanza, con esperti in studio e video legati all’entrata in vigore, dal 26 risparmi di circa il 20-30% dei consu- schede come è avvenuto nel corso settembre 2015, delle nuove misure mi per il riscaldamento, garantendo della puntata dedicata alle nuove Ecodesign ed Etichettatura Energe- al contempo una maggiore sicurez- normative in materia di caldaie da tica per gli apparecchi di riscalda- za. Il riscaldamento, è bene ricordar- riscaldamento. «L’attuale formulamento e produzione di acqua calda lo, insieme alla produzione di acqua zione delle norme ErP - ha concluso sanitaria. «In Italia - ha commenta- calda sanitaria, rappresenta circa Alberto Montanini - spingerà decisato Alberto Montani - ci sono più di l’80% dei consumi di un’abitazione». mente verso l’adozione di tecnologie 19 milioni di impianti installati e si Con il supporto di Davide Sabbadin, ad alta efficienza, quali le caldaie a vendono circa 850mila caldaie l’an- Advocacy Consultant Legambiente condensazione e gli apparecchi ibrino, di cui meno del 30% sono a con- e di Mauro Marani, Responsabile di. Recentemente anche la legisladensazione; nel Regno Unito il 90% Enea nel corso del programma sono zione tecnica per l’evacuazione dei delle vendite di caldaie è della fascia emersi in modo chiaro i vantaggi fumi è stata aggiornata per favorire più alta, cioè a condensazione. Se- complessivi legati alle norme ErP la diffusione di queste tecnologie, guono Germania, Francia e Olanda». (Energy related Products)/Label- ed è chiaro che si tratta di un vero Il passaggio alla condensazione in ling. «Sarà tutto più semplice anche passo avanti: un’opportunità anche Italia rappresenta un cambiamento per i consumatori - ha commentato per le aziende del settore auspicata epocale che impegnerà consumatori Alberto Montanini - in quanto vi è da tempo». □ l’industria meccanica 700 | 62


MERCATO

Nuovi carrelli ordinati

dalla Fraschetti a OM Still F

raschetti, azienda leader nel settore della distribuzione di ferramenta, giardinaggio e bricolage, ha confermato la fiducia a OM Still rinnovando il contratto di noleggio di 40 carrelli che compongono la flotta in uso presso il polo logistico di Pofi (in provincia di Frisinone). Inoltre, ha deciso di rinnovare anche la flotta del magazzino di Bitonto (in provincia di Bari), dove saranno consegnate 5 nuove macchine ordinate sempre con la formula noleggio fullservice. Fraschetti, che impiega oltre 220 dipendenti e può contare su un’offerta di oltre 15 mila articoli, serve oltre 3000 clienti, movimentando quotidianamente oltre 7000 colli con consegne in tutta Italia in 24-48 ore. L’azienda negli anni ha conosciuto uno straordinario sviluppo e uno dei segreti di questo successo è indubbiamente l’impegno profuso per garantire al cliente la massima efficienza e rapidità nella consegna degli ordini. La partnership tra Fraschetti e OM Still ha radici profonde, ma un passaggio di cruciale importanza avvenne nel 2010, quando la società – seguita da Califano Carrelli, concessionario officiale OM Still per le provincie di Roma, Latina e Frosinone – scelse di passare dalla proprietà al noleggio dei mezzi con formula full-service. Scaduto il contratto di noleggio stipulato nel 2010, Fraschetti non solo ha rinnovato la fiducia a OM Still, ma ha anche effettuato nuovi investimenti, scegliendo di dotare dei mezzi OM Still anche lo stabilimento di Bitonto. Complessivamente Fraschetti ha ordinato 44 nuovi mezzi tra com-

L’azienda, leader nel settore della distribuzione di ferramenta e altri prodotti, ha rinnovato il contratto di noleggio della flotta per il polo logistico di Pofi (Frosinone) e ordinato nuovi mezzi per il magazzino di Bitonto (Bari)

missionatori, transpallet, retrattili e frontali; 39 di questi mezzi andranno a sostituire la flotta in uso presso 63 | NOVEMBRE DICEMbre 2015

il polo logistico di laziale, mentre 5 saranno impiegati nel magazzino di Bitonto. □


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www.xylemwatersolutions.com

www.testo.it

www.smcitalia.it

Miscelatori ad alta efficienza

Balometro per il settore della ventilazione

Sensore digitale di posizionamento

La spinta di miscelazione è calibrata sulle richieste istantanee dell’impianto

Si caratterizza per efficienza grazie alla app integrata

Assicura risparmi di tempo, energia e operativi

La Testo ha realizzato il balometro “Testo 420” ideale nel settore della ventilazione per le bocchette più grandi di entrata e uscita dell’aria. Si distingue per la maneggevolezza (meno di 2,9 kg) ed efficienza grazie alla app integrata. Regolando le portate delle bocchette più grandi di entrata e uscita dell’aria negli impianti di ventilazione e climatizzazione, gli utenti possono uniformarsi alle linee guida in materia d’igiene e di norme sulla qualità dell’aria negli ambienti chiusi senza sforzi e con alta efficienza. Gli alloggiamenti dei tiranti a forma conica rendono l’installazione semplice e rapida. Una volta richiuso, il cono anemometrico può essere trasportato in modo semplice e sicuro nel carrello in dotazione. Per una comoda lettura dei valori misurati, lo strumento può essere inclinato e rimosso. I dispositivi mobili come smartphone e tablet possono essere usati come secondo display e telecomando tramite integrazione della app Bluetooth. Ciò rende particolarmente comodo e sicuro, per esempio, l’impiego di un treppiede per i soffitti alti. Inoltre, grazie alla app, è possibile finalizzare il report di misura e trasmetterlo via e-mail sul posto.

SMC è un’azienda specializzata nella componentistica pneumatica, con migliaia di prodotti che interessano svariati settori dell’automazione industriale. Nell’area sensori si segnala il sensore digitale di posizionamento “Serie ISA3” (nella figura), che rende semplice la misurazione della distanza tra la superficie di rilevazione e l’utensile, grazie a una semplice configurazione a tre fasi che permette di inserire il valore del punto di commutazione. Questa caratteristica garantisce un risparmio in termini di costi, di tempo, di manodopera, di energia e di operativi. Un altro prodotto interessante è il cilindro “Serie RHC” e la valvola per fluidi refrigeranti “Serie SGC”. Il cilindro è ideale per operazioni ad alta velocità o carichi pesanti a basse velocità, grazie a una maggiore lunghezza dell’ammortizzo pneumatico. Compatibile con velocità fino a 3000 mm/s con carichi leggeri, ha la capacità di assorbire da 10 a 20 volte più energia dei cilindri tradizionali. La valvola invece garantisce una vita utile di 5 milioni di cicli e si caratterizza per il basso impatto ambientale poiché permette un risparmio energetico ed è conforme alla direttiva RoHS, che prevede un basso livello di sostanze chimiche dannose per l’ambiente.

Xylem ha realizzato una nuova generazione di mixer, denominata “Flygt 4320”. Obiettivo principale della nuova famiglia di miscelatori è il risparmio energetico, ma le sue caratteristiche sono anche la semplicità di impiego e di installazione grazie al variatore di frequenza installato a bordo macchina. I nuovi miscelatori uniscono una idraulica ad alta efficienza a un motore sincrono a magneti permanenti, IE4 equivalente, e un variatore di frequenza integrato che permette di ottenere in ogni momento la spinta di miscelazione esattamente calibrata sulle richieste istantanee dell’impianto. Velocità e spinta del mixer vengono regolati semplicemente mediante un piccolo pannello operatore oppure controllati da remoto da un sistema di controllo via protocollo Modbus RTU. Tre le potenze dei motori disponibili (2, 4, 8 kW) con due diverse configurazioni della ben nota elica a banana Flygt con profilo anti-intasamento (2 o 3 pale) e tre differenti diametri delle eliche (1,4, 2,0 e 2,5 m). È quini possibile scegliere una macchina con una opportuna riserva di spinta per adattarsi alle future variazioni di carico dell’impianto senza influire sulla economicità dei consumi in ogni condizione di funzionamento.

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www.linde-mh.it

Carrelli con cabina sollevabile

www.draeger.com

Tute di protezione

Ideali per trasportare merci pesanti, lunghe o ingombranti

Sono disponibili in molteplici versioni per ogni esigenza operativa

Linde Material Handling ha dotato in opzione la gamma dei propri carrelli elevatori con portata da 10 a 18 t di una cabina sollevabile. Grazie a questa soluzione, i conducenti possono evitare di procedere in retromarcia se la visuale è ostruita; inoltre, non saranno tentati di spostare impropriamente le forche e il carico sopra il livello degli occhi, per guidare in avanti. La cabina sollevabile può essere azionata mediante un apposito joystick o tramite quattro pulsanti programmabili per altrettante altezze. La cabina si solleva a una velocità di 0,24 m/s e può così raggiungere la massima altezza di 5,5 m in meno di 10 secondi. Questa posizione è ideale per avere una visuale completa anche quando si trasportano merci pesanti, lunghe o ingombranti. I carrelli Linde di grande portata sono anche disponibili con una cabina girevole, come alternative alla cabina sollevabile. In questa situazione, il conducente può ruotare la cabina sino a 180° e il carico viene a trovarsi alle sue spalle. Viene così garantita la massima visibilità nella direzione di marcia. La postazione girevole del conducente è stata progettata per i carrelli elettrici con portata da 2,5 a 5 t e per i carrelli termici con portata da 2 a 8 t.

Le tute “CPS 6800” e “6900” della Dräger proteggono da sostanze pericolose allo stato gassoso, liquido e solido e dagli aerosol. La prima è omologata per un utilizzo con autorespiratore esterno, la seconda con autorespiratore interno. Grazie a molteplici accessori e opzioni di configurazione, le tute sono disponibili in moltissime versioni. Ad esempio, i guanti e gli stivali di sicurezza sono uniti alla tuta in modo tale da garantire la tenuta stagna ai gas. In alternativa con gli stivali si possono utilizzare calzerotti con tenuta stagna ai gas. In ogni caso, la valvola di regolazione PT 120 L può essere integrata nell’indumento, consentendo di ventilarlo internamente. Tramite le valvole di esalazione, le versioni ventilate della tuta consentono di abbassare la temperatura corporea dell’utilizzatore, riducendo l’umidità all’interno dell’indumento. Il visore della versione CPS 6900 può essere abbinato a un ulteriore visore antiappannamento e antigraffio. Oltre a una maschera facciale integrata, il modello CPS 6800 permette di disporre di un facciale elastico a tenuta stagna di gas. Entrambe le tute sono disponibili in cinque taglie e dotate di un sistema di chiusura a cerniera con supporto poliuretanico a tenuta ermetica di gas. 65 | NOVEMBRE DICEMBRE 2015

www.isoil.com

Misuratore di livello a onde radar È idoneo anche per piccoli serbatoi di processo “PiloTrek” di Nivelco (distribuita in Italia da Isoil Industria) è un misuratore di livello a onde radar indicato per la misura di liquidi, fanghi, polveri e granulati contenuti nei serbatoi di stoccaggio o di processo sotto vuoto, molto alti, con attacco di processo piccolo. Lo strumento emette impulsi radar ad alta frequenza (24 GHz), consentendo di effettuare misurazioni di livello da 0,2 a 23 m. L’alta risoluzione e la precisione di ±3 mm, in combinazione con la ristretta banda morta, lo rendono idoneo per la misura del livello a partire dai piccoli serbatoi di processo. È alimentato a 24 V, con segnale in uscita di 4-20 mA e protocollo Hart. Le parti a contatto con il liquido possono essere in acciaio inox o polipropilene in caso di sostanze aggressive. Nella versione per alte temperature resiste fino a 180 °C con pressioni fino a 25 bar. Le antenne sono disponibili in più varianti e differenti materiali costruttivi. Non risentendo di parametri quali variazione di costante dielettrica, densità, pressione e temperatura del prodotto, questo misuratore rappresenta una valida alternativa ai trasmettitori di livello capacitivi e a spinta idrostatica, che richiedono onerose calibrazioni in campo.


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www.draeger.com

www.gallettigroup.com

Prodotti per la rilevazione di fiamma

Condizionatori autonomi monoblocco

Oltre 60 tipologie di strumenti per impianti e attrezzature a rischio incendio

I nuovi Rooftop assicurano confort e risparmio energetico

Dräger ha ampliato il portafoglio di prodotti dedicati alla sicurezza industriale con oltre 60 diversi rilevatori di fiamma realizzati dalla Spectrex. Questi strumenti rilevano le fiamme visivamente grazie al fatto che i diversi materiali infiammabili possono provocare fiamme completamente diverse. I rilevatori di fiamma della Spectrex 40/40 includono IR3, combinazioni UV / IR, UV monocanale, rilevatori IR monocanale e un rilevatore multiplo IR. Sono omologati per l’uso in aree a rischio di Zona 1. In particolare, il rilevatore fiamma compatto SharpEye 20/20 MPI IR3 è stato studiato appositamente per l’utilizzo in aree non classificate. L’uso dei rilevatori di fiamma è importante in tutte le zone in cui i materiali combustibili possono incendiarsi in maniera incontrollata. Trovano quindi diversi campi di applicazione: oil&gas, industria chimica e petrolchimica, aree di stoccaggio ecc.

Cetra, azienda del Gruppo Galletti, presenta i nuovi Rooftop della “gamma CRT”, condizionatori monoblocco plug & play aria/aria adatti per ambienti a medio-alto affollamento: uffici. cinema, centri commerciali ecc. I nuovi Rooftop garantiscono comfort ed efficienza energetica grazie all’innovativa tecnologia BLDC dei compressori e all’innovativo sistema di recupero del calore. I compressori dispongono di motori a magneti permanenti pilotati da inverter, che consentono di adattare la potenza erogata al carico ambiente. La sezione ventilante interna è composta da ventilatori di mandata ed espulsione di tipo Plug Fan EC (motore brushless a magneti permanenti ed elettronica integrata), una combinazione che garantisce alte efficienze in tutto il campo di lavoro e a ogni regime di rotazione. Il recuperatore a flussi incrociati a media efficienza (50-55%) consente di immettere aria esterna in macchina a condizioni favorevoli. Ampliando il campo di applicazione del Rooftop si arriva a portate d’aria esterna di oltre l’80%.

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www.getac.com

Tablet full rugged Certificato Atex, è stato progettato per zone a rischio di esplosione Getac ha realizzato il tablet full rugged “T800-Ex”, certificato Atex, progettato per un utilizzo in aree potenzialmente esplosive. Si tratta di un dispositivo sottile (24 mm), leggero (195 g) e compatto, con schermo da 8,1”, che offre controllo al tocco e leggibilità alla luce diretta del sole. La batteria in dotazione ha un autonomia di 8 ore, ma lo speciale sistema SnapBack permette di aggiungere una seconda batteria, portando l’operatività a più di 16 ore. Dotato del più recente processore quad-core Intel N3530 2.16 GHz, il nuovo tablet offre grande connettività e può essere configurato con dati cellulari 4G LTE grazie a un’antenna autosintonizzabile a 8 bande in grado di effettuare rapidamente cambi di bande. È anche dotato del recentissimo 802.11ac WiFi per elevata velocità di trasferimento dati. L’opzione GPS offre doppia capacità di ricerca, posizionamento veloce e grande precisione. Infine, il tablet resiste a cadute fino a 1,8 m e a infiltrazioni di liquido e polvere.



NEWS | Dalle Aziende

www.om-still.it

Carrelli per l’industria cartaria Con trazione diesel-elettrica si caratterizzano per potenza e sicurezza OM Still ha realizzato carrelli elevatori specifici per l’industria cartaria. Nel segmento di 4 e 5 t, che comprende i mezzi utilizzati per movimentare le balle di cellulosa, i prodotti più utilizzati fanno parte della serie di carrelli ibridi “RX 7040/50”. Dotati di un motore a trazione diesel-elettrica, questi carrelli uniscono potenza, precisione, ergonomia e sicurezza. Grazie al controllo intelligente dell’unità di comando e al programma di efficienza energetica Blue-Q, consentono un risparmio di carburante rispetto a un carrello diesel tradizionale. Un altro segmento di macchine molto utilizzato dall’industria cartaria è quello dei carrelli con portata da 6 a 8 t. In questo caso l’azienda presenta i nuovissimi carrelli elettrici “RX 60 60/80”, che operano bene anche in ambienti umidi e polverosi. Inoltre, OM Still mette a disposizione delle aziende cartarie la personalizzazioni dei mezzi, la possibilità di noleggio e molteplici accessori, tra cui speciali pinze per balle e bobine di carta.

www.precisionfluid.it

Pressostato elettronico Adatto anche in ambienti ostili, copre campi di misura da 200 mbar a 600 bar Barksdale, distribuita in Italia da Precision Fluid Controls, ha realizzato la nuova “generazione 3000” di strumenti per misure di temperatura, livello e portata. In particolare, il nuovo pressostato elettronico “BPS 3000” è caratterizzato da un pannello alto 99 mm e diametro di 40 mm. Con 9 mm di altezza e 14-segmenti led, il display alfanumerico a quattro cifre permette una buona leggibilità. Anche se il dispositivo è montato al contrario una facile lettura del display è garantita dal software interno. Grazie al display e alla connessione elettrica orientabile a 320°, il montaggio e l’installazione sono semplici. Inoltre, il pressostato ha grado di protezione IP65 / IP67, incluso il pannello display, cosa che ne consente l’installazione in ambienti gravosi e umidi. Con 15 campi standard copre campi di misura da 200 mbar a 600 bar compresi i modelli per la misura in vuoto. Son però disponibili soluzioni con campi a richiesta (ad esempio da -1 a +9 bar) e con diversi attacchi al processo. Tra le opzioni, anche i segnali di uscita analogica nel formato 4-20 mA.

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www.abb.com

Trasmettitore di livello a ultrasuoni Studiato per impiego specifico su serbatoi di prodotti chimici ABB Measurement & Analytics presenta il trasmettitore di livello a ultrasuoni “LST100”, progettato per monitorare l’impiego di prodotti chimici negli impianti oil&gas upstream. Lo strumento, senza contatto, offre basso consumo energetico, nessuna zona morta e misure precise. È in grado di misurare il livello dei liquidi per applicazioni fino a 10 m. Generalmente alimentato con pannelli solari o con batteria, il trasmettitore presenta corrente continua in uscita di 1-5 V, mentre le comunicazioni digitali RS485 permettono una facile configurazione e diagnostica. Inoltre, include la compensazione di temperatura, garantendo un’elevata precisione indipendentemente dalle condizioni ambientali. Il trasmettitore è certificato FM per impiego in zona 1, Div 2 senza barriera, o Zona 1, Div 1 utilizzando la barriera a sicurezza intrinseca.


Recensioni

Il ritorno alla competitività dell’espresso italiano. Situazione attuale e prospettive future per le imprese della torrefazione di caffè Maurizio Giuli, Federica Pascucci, Ed. FrancoAngeli, 2014 – www.francoangeli.it – Euro 39,00

Intorno al caffè espresso si è sviluppato in Italia un sistema di business ampio ed articolato, al cui centro si collocano le imprese di torrefazione. Queste trasformano la materia prima - il caffè verde - in caffè torrefatto e, sotto varie forme, lo vendono in differenti canali, ciascuno dei quali presenta proprie specificità e propri fattori critici di successo; nel presente lavoro, l’attenzione verterà soprattutto sul canale Ho.re. ca. (Hotel, Restaurant, Catering). Si tratta di un settore importante del Made in Italy, che in Italia ha raggiunto la fase di maturità ormai da diversi anni: i mercati esteri rappresentano perciò uno sbocco commerciale strategico.

Corso di formazione per addetti antincendio

Maialetti Ruggero, Marra Francesco, Ed. EPC Editore, 2015 – www.epc.it – Euro 35,00 Ecco un testo completo che offre al lettore tutte le informazioni e gli strumenti necessari per realizzare un corso di formazione per addetti antincendio, perfettamente rispondente ai programmi ministeriali, con approfondimenti crescenti in funzione del livello di rischio incendio presente nel luogo di lavoro. E’ noto che la legislazione sulla sicurezza nel lavoro, da sempre ha considerato in modo prioritario la prevenzione incendi, essendo questo evento tra i più temibili per l’incolumità delle persone e per la preservazione dei beni materiali e dell’ambiente. Inoltre il D.Lgs 81/08 ribadisce, per la formazione degli addetti antincendio, gli specifici obblighi della tradizione legislativa precedente, rimandando ai dettagliati programmi stabiliti dal DM 10/03/1998.

Codice di prevenzione incendi commentato

A cura di Fabio Dattilo e Cosimo Pulito, Ed. EPC Editore, 2015 – www.epc.it – Euro 49,00 Con la prefazione del Capo del Corpo Nazionale VV.F. Gioacchino Giomi Il D.M. 03/08/2015 meglio conosciuto come il “Nuovo Codice di Prevenzione Incendi” rappresenta un passaggio importante nel modo di fare la prevenzione incendi in Italia. Si passa dai metodi prescrittivi a metodi prestazionali in cui meglio si possono esprimere le potenzialità e la professionalità del progettista rendendo l’impianto normativo più aderente al progresso tecnologico e agli standard internazionali. Il prodotto finale è una “regola tecnica orizzontale”, che costituisce un vero e proprio codice dei principi e delle moderne tecniche di prevenzione incendi che sarà via via integrato da regole tecniche verticali specifiche per le singole attività.

Il segreto di Oz. Sulla via del successo con l’accountability personale Roger Connors, Tom Smith, , Ed. FrancoAngeli, 2015 – www.francoangeli.it – Euro 16,00

Dopo il grande successo de Il Principio di Oz, Connors e Smith tornano con un nuovo testo sulla potenza e l’efficacia dell’accountability per affrontare i piccoli grandi problemi di ogni giorno. Che cosa vorreste dalla vita? Una promozione? Trovare un nuovo lavoro? Prendere una laurea? Oppure volete portare a termine un incarico importante. Se è così, la sola cosa che possa mettervi sulla via del successo è imparare ad assumervi la responsabilità necessaria per ottenere i risultati desiderati, liberare il potenziale della vostra accountability sarà la strategia vincente. Al cuore di questo libro sta infatti una semplice verità: non potete lasciare che le circostanze definiscano ciò che siete e ciò che fate. Liberando il potenziale dell’accountability, invece, ricorrerete a un potere concreto, reale, aiutandovi a fare ciò che occorre.

Professione fundraiser. Ruolo, competenze, strumenti e tecniche Elena Zanella, Ed. FrancoAngeli, 2015 – www.francoangeli.it – Euro 21,00

Il professionista della raccolta fondi è la persona che, all’interno dell’organizzazione, ha il compito di reperire le risorse necessarie per realizzare la missione sociale e, in questo modo, contribuire a mantenere in buono stato la “salute della causa” nel suo complesso. Se è vero che quella del fundraiser è una figura complessa e articolata è altrettanto vero che il nuovo modello di welfare e le difficoltà finanziarie in cui si trovano molti settori, ne fanno una delle professioni emergenti su cui si punterà da qui ai prossimi anni. Due sono gli obiettivi del manuale: precisare questa complessità, fornendo all’operatore e all’organizzazione un quadro dettagliato entro il quale collocare il ruolo del fundraiser e la raccolta fondi. 69 | NOVEMBRE DICEMBRE 2015


EVENTI ANIMA

Le attività di Anima

per le Imprese Dicembre 2015 - Gennaio 2016

Agenda eventi Associazioni

1 dicembre 2015 Milano (sede Anima)

L’importanza della reputazione aziendale Uno strumento in più per ottimizzare l’investimento fieristico, focus su MCE 2016. L’incontro promosso da Anima in collaborazione con Bigi Gregoli Srl, società operante nel settore della comunicazione di impresa. In vista di MCE (15-18 marzo 2016), la Bigi Gregoli sarà partner di Anima per fornire consulenza aziendale ai soci del settore.

1 dicembre 2015 Milano (Auditorium Don Giacomo Alberione)

Enermanagement 2015 – FIRE Towards energy productivity Enermanagement 2015 si rivolge sia all’industria, sia al settore civile, e affronta il tema fondamentale della competitività. L’efficienza energetica vista in termini di produttività energetica, ossia di capacità di incidere sulla value proposition delle imprese con benefici diretti e indiretti sui prodotti e servizi offerti, riduzione dei costi e contenimento dei rischi. Federazione Anima sostiene l’iniziativa col proprio patrocinio.

2 dicembre 2015 Cittadella Padova (Arcadia Consulting )

Seminari Export to USA ore 09:45 - Export to USA: Responsabilità dei costruttori di impianti, macchinari, prodotti e componenti. ore 14:15 - Export to USA: opportunità doganali, conoscerle per vincere Il seminario formativo introduce al sistema doganale degli Stati Uniti d’America, con particolare focus sulle barriere tariffarie e non tariffarie e quindi sulle regole da seguire per l’importazione dei prodotti in quel Paese.

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Agenda eventi Associazioni 2 dicembre 2015 Milano (sede Anima)

Assopompe-Ciadi Convegno: La rumorosità delle pompe, la normativa di riferimento e le soluzioni per l’internazionalizzazione

1-3 dicembre 2015 Milano (sede Anima)

Corso di formazione per Proposal Manager, della durata di tre giorni. Scopo del corso è fornire una visione globale dei molteplici aspetti dell’effettiva competitività dell’azione commerciale in aziende grandi, medie e piccole che forniscono servizi qualificati, impianti, forniture complesse oppure singoli componenti dell’impianto chiavi in mano.

3 dicembre 2015 San Maurizio d’Opaglio (Novara)

Avr: “L’Azienda eccellente” - ciclo di tre serate dott. Giorgio Ziemacki

15 dicembre 2015 Milano (Fonderia Napoleonica Eugenia)

Anima - Conferenza Stampa di fine Anno Il Presidente ANIMA Alberto Caprari presenterà i dati congiunturali di pre-consuntivo 2015 e previsioni 2016 per il settore della meccanica italiana. Saranno premiate le aziende con 20/50 anni di fedeltà associativa e verranno assegnati i Premi Export. Previsti ospiti del mondo istituzionale e politico. Nel pomeriggio presso la sede della Federazione Anima si terrà un incontro, in collaborazione con Wings Partners SIM, dedicato alla gestione del rischio delle commodities e valute. Introduzione al London Metal Exchange.

14 gennaio 2016 Milano (sede Anima)

Seminario Formativo - Norme UL: Fondamenti di Sicurezza di Prodotto per il mercato USA Questo seminario tecnico di formazione è un’introduzione al sistema di sicurezza nel mercato USA. L’obiettivo è illustrare come progettare i prodotti elettrici, a gas e meccanici in accordo alle norme di sicurezza UL, utilizzare gli strumenti on line forniti da UL (UL on line tools) ed introdurre flessibilità nella certificazione di prodotto sin dalla fase di sviluppo, al fine di ridurre tempi e costi ed agevolare il posizionamento del prodotto sul mercato statunitense.

71 | NOVEMBRE DICEMBRE 2015


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Attualità tecnica, economica, normativa, gestionale di settore. Novità produttive, eventi e fiere

l’INDUSTRIAMECCANICA impresa. economia. politica. norme. export.

FONDATA NEL 1919

687 SETTEMBRE OTTOBRE 2013 | l’INDUSTRIAMECCANICA

687 SETTEMBRE OTTOBRE 2013

MAGAZINE UFFICIALE ANIMA | CONFINDUSTRIA

INSERTI ECONOMICI Listino prezzi materiale di interesse della meccanica varia Computo costo orario medio di un operaio del settore della meccanica generale Rilevazioni statistiche delle quotazioni medie delle tariffe prestazioni di personale Italia / estero

SUPPLEMENTI ANIMA PER in italiano e in inglese edilizia energia

acqua comfort

sicurezza movimentazione

industria costruzioni

INTERVISTA AL PM GUARINIELLO SICUREZZA le vie dell’antincendio

ACQUA

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chi la tratta bene

RINNOVABILI cogenerazione verso il 20/20/20

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INSERTI ECONOMICI a cura della Redazione e dell’Ufficio Studi ANIMA - per richieste contattare: alchieri@anima.it - redazione@anima.it (disponibili anche in inglese)

Listino prezzi materiale di interesse della meccanica varia | Tabella arancio ultimo aggiornamento n. 699 - 1^ Quindicina di novembre 2015 pubblicata su questo numero de L’Industria Meccanica n.699 (settembre-ottobre 2015)

Computo costo orario medio di un operaio del settore della meccanica generale | Tabella azzurra ultimo aggiornamento n. 21 - 26 gennaio 2015 pubblicata su L’Industria Meccanica n. 699 (settembre-ottobre 2015)

Rilevazioni statistiche delle quotazioni medie delle tariffe prestazioni di personale Italia / estero | Tabella bianca 1° gennaio 2015 “Settore industria meccanica varia ed affine” e “Settore impianti e componenti di grande dimensione per la produzione di energia” - pubblicata su L’Industria Meccanica n. 699 (settembre-ottobre 2015)


TABELLA GENNAIO 2015 | Rilevazioni statistiche delle quotazioni medie delle tariffe per prestazioni di personale

IN ITALIA

SETTORE INDUSTRIA MECCANICA VARIA ED AFFINE January 2015

Statistical survey on average tariff quotation for staff ’s services in Italy Sector mechanical and engineering industries

AREA RISERVATA alle aziende associate alla Federazione ANIMA e agli abbonati della rivista


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TABELLA GENNAIO 2015 | Rilevazioni statistiche delle quotazioni medie delle tariffe per prestazioni di personale in Italia


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Edizioni: A.S.A. S.r.l. - Via A. Scarsellini 13 - 20161 Milano - tel. +39 0245418.200 - fax +39 0245418.240 | Direttore Responsabile: dott. Giuseppe Bonacina | Riproduzione vietata - Autorizzazione del Tribunale di Milano n. 334.1981.

TABELLA GENNAIO 2015 | Rilevazioni statistiche delle quotazioni medie delle tariffe per prestazioni di personale in Italia


TABELLA GENNAIO 2015 | Rilevazioni statistiche delle quotazioni medie delle tariffe per prestazioni di personale

ALL’ESTERO

SETTORE INDUSTRIA MECCANICA VARIA ED AFFINE

January 2015

Statistical survey on average tariff quotation for staff ’s services abroad Sector mechanical and engineering industries

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TABELLA GENNAIO 2015 | Rilevazioni statistiche delle quotazioni medie delle tariffe per prestazioni di personale all’estero


TABELLA GENNAIO 2015 | Rilevazioni statistiche delle quotazioni medie delle tariffe per prestazioni di personale

nei Paesi europei ed extra europei

SETTORE IMPIANTI E COMPONENTI DI GRANDE DIMENSIONE PER LA PRODUZIONE DI ENERGIA

January 2015

Statistical survey on average tariff quotation for staff services in Europe and outside Europe Sector energy generation plants and large components

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TABELLA GENNAIO 2015 | Rilevazioni statistiche delle quotazioni medie delle tariffe per prestazioni personale nei Paesi europei ed extra europei


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TABELLA N. 21 - 26 GENNAIO Costo| orario di un operaio del settore della meccanica generale TABELLA N. 21 - 2015 GENNAIO| 2015 Costo medio orario medio di un operaio del settore della meccanica generale


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TABELLA N. 21 - GENNAIO 2015 | Costo orario medio di un operaio del settore della meccanica generale


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TABELLE 1^ QUINDICINA NOVEMBRE 2015 2015 | Listino Prezzi Materiali di Interesse delladella Meccanica VariaVaria N. 699 di Milano) TABELLE 1^ DI QUINDICINA DI NOVEMBRE | Listino Prezzi Materiali di Interesse Meccanica N. (Piazza 699 (Piazza di Milano)


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TABELLE 1^ QUINDICINA DI NOVEMBRE 2015 | Listino Prezzi Materiali di Interesse della Meccanica Varia N. 699 (Piazza di Milano)


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LA COMMUNITY DELL’ACCIAIO

Siderweb è la community dell’acciaio italiano nonché l’anima di Made in Steel. Da 15 anni offre un servizio quotidiano di informazione, che si apre con un’accurata rassegna stampa giornaliera, e che propone notizie ed interviste esclusive, rubriche di approfondimento, la rilevazione prezzi certificata, ma anche quotazioni siderurgiche internazionali, dei metalli, del petrolio, delle valute e dei future, analisi tecnica dei prezzi e fondamentale dei cluster di filiera. L’Ufficio Studi di Siderweb, in costante rapporto con i player d’acciaio, offre un ventaglio di servizi personalizzati: master formativi, disamine e studi di potenziali mercati di sbocco, marketing ad-hoc, dossier ed analisi specifiche, reportistiche sui flussi mondiali e supporto strategico per il business. Ma Siderweb è anche eventi: “Made in Steel” tra tutti, principale conference & exhibition del sud Europa per la filiera dell’acciaio; e poi “Bilanci d’Acciaio”, unico studio sulle performance economico-finanziarie della filiera italiana dell’acciaio, che con oltre 2.500 aziende analizzate nell’ultima edizione si attesta come principale strumento di valutazione dello “stato di salute” della filiera nazionale; e ancora, Siderweb Outlook e focus di mercato: un’offerta a 360° per l’acciaio italiano.

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