Milkcoop magazine n.4 2018

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Il mensile delle filiere cooperative lattiero casearie 8

GRANA PADANO DOP

Milkcoop magazine - Il mensile delle filiere cooperative lattiero-casearie n.4_2018_Aprile

A FICO IN PASSERELLA IL TOP DEL “RISERVA”

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ASSEMBLEA RINNOVO CARICHE DI FEDAGRI LOMBARDIA Eletto nuovo Presidente e Consiglio Regionale

12 PRECISION FARMING:

approvate le linee guida ministeriali per lo sviluppo dell’agricoltura di precisione (DM n. 33671 22/12/2017) 22

BRAINSTORMING IL MERCATO DEL LATTE

siamo davvero entrati in una fase di disequilibrio del mercato del latte che prelude ad un peggioramento della situazione prevalente negli ultimi tempi? a cura di Ermanno Comegna

24

46

INTERNAZIONALIZZAZIONE Sud Africa

una nuova frontiera per i formaggi a pasta dura

48

PERFORMANCE COOPERATIVE

PRIMO PIANO

GESTIONE DELLA LIQUIDITA’

il PE approva il nuovo Regolamento

54

PRODOTTI BIOLOGICI,

28

PRIMO PIANO

In Italia scatta l’obbligo di indicare in etichetta lo stabilimento di produzione e confeziona42

MERCATI

I megatrend del 2017 il consumatore al centro

NEWS EEX

il primo operatore finanziario ad investire sul latte liquido

COOP DE FRANCE

il rapporto socio-cooperativa è ancora la chiave del successo


SOMMARIO 4

EDITORIALE di Fabio Perini

6

Assemblea di rinnovo cariche di FEDAGRI LOMBARDIA

8

Grana Padano DOP: A FICO IN PASSERELLA IL TOP DEL “RISERVA”

Eletto il nuovo Presidente de Consiglio di Fedagri-Pesca Lombardia

Consorzio Grana Padano

12

PRECISION FARMING

approvate le linee guida ministeriali per lo sviluppo dell’agricoltura di precisione (DM n. 33671 22/12/2017

BRAINSTORMING DI FILIERA 2 2 IL MERCATO DEL LATTE

siamo davvero entrati in una fase di disequilibrio del mercato del latte che prelude ad un peggioramento della situazione prevalente negli ultimi tempi?

di Ermanno Comegna

PRIMO PIANO

CONTESTO MACRO-ECONOMICO 30 Petrolio e cambio euro/dollaro 3 1 Dall’eurostat:

Costo dei terreni agricoli nel 2016 INFLAZIONE annua in UE (Marzo 2018

ANDAMENTO MERCATI

24 PRODOTTI BIOLOGICI: il PE approva il nuovo Regolamento

2 6 Commissione europea:

pubblicati gli orientamenti e best practice per lo sviluppo del commercio al dettaglio

2 7 Comunicazione della Commissione europea per l’utilizzo come mangimi di alimenti non più destinati al consumo umano

28 In Italia scatta l’obbligo di indicare in etichetta lo stabilimento di produzione e confezionamento 28 Commissione europea: via libera all’acquisizione di

3 2 CEREALS & OILSEEDS

Il mercato delle principali commodity agricole Prezzi UE CEREALS & OILSEEDS Esportazioni CEREALS & OILSEEDS Importazioni Italia CEREALS & OILSEEDS Produzioni Italia CEREALS & OILSEEDS

38 LATTE E DERIVATI

Latte raccolto nel 2018 I prezzi del latte alla stalla nel 2018 Il mercato dei prodotti derivati Commercio estero UE

4 2 I Megatrend del 2017 Il consumatore al centro

Monsanto da parte di Bayer, a certe condizioni

29 In discussione al PE il Pacchetto sull’Economia circolare 2

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INTERNAZIONALIZZAZIONE 4 6 Sud Africa

una nuova frontiera per i formaggi a pasta dura

PERFORMANCE COOPERATIVE 48 La gestione della liquiditĂ nelle cooperative

NEWS 5 2 In arrivo LATTE G+: Granarolo lancia il latte senza lattosio e a basso contenuto di zucchero

53 Valio:

un latte sostenibile con meno soia

5 4 EEX: il primo operatore finanziario ad investire sul latte liquido

54 COOP DE FRANCE

il rapporto socio-cooperativa è ancora la chiave del successo

BEST PRACTICE 5 6 Zootecnia di precisione: un settore in espansione

AVVISI E BANDI 58 - Aperto nuovo bando nazionale per progetti innovatovi contro lo spreco alimentare - Care4Cattle - Bando di ricerca in agricoltura

APPENDICE DATI 60 Appendice dati

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L’EDITORIALE

COME RISPONDERE ALLE SFIDE DEL FUTURO? L’AGRICOLTURA DI PRECISIONE È UN BUON PUNTO DI PARTENZA, MA NON SUFFICIENTE di Fabio Perini Tanto e spesso abbiamo parlato di quello che sarà il futuro delle nostre imprese, di che cosa ci aspetta, di quello che ci chiedono i consumatori, della direzione in cui sta andando la politica e di quelle che sono le sfide anche a livello internazionale. Ci siamo soffermati molto sull’obiettivo ma non tanto sui mezzi. Dobbiamo cominciare a chiederci bene cosa abbiamo a disposizione, quali risorse possiamo meglio valorizzare e in che modo, come fare a raggiungere concretamente questi obiettivi in modo efficace? L’agricoltura di precisione rappresenta sicuramente un valido strumento che ci permette di essere efficienti nell’uso delle risorse, evitare sprechi, avere una maggiore produttività e gestire meglio tutti processi produttivi, compresa ad esempio la tracciabilità di filiera. Sul mercato esistono tante soluzioni tecnologiche che possiamo sfruttare, anche se spesso ci rendiamo conto che non si adattano perfettamente a quello che serve alla nostra impresa. O addirittura in altri casi si tratta di strumenti che hanno delle funzionalità enormi che neanche conosciamo e non riusciamo quindi a sfruttare a pieno, rischiando così di dover sostenere costi elevati senza avere un reale vantaggio. Infatti l’utilizzo di tecnologie all’avanguardia non è sufficiente per poter essere resilienti e competitivi: dobbiamo sforzarci di trovare le soluzioni che si adattano meglio a quello che sono le nostre caratteristiche e esigenze specifiche. Al di là delle tecnologie è quindi necessario affiancare processi di crescita - che includono anche percorsi di formazione specialistica per il rafforzamento delle capacità e competenze tecniche degli operatori delle filiere - e sviluppo di innovazioni anche di tipo organizzativo che ci permettano di avere un reale cambiamento nel nostro approccio al sistema produttivo. L’agricoltura di precisione ci può quindi permettere di conoscere meglio quello che siamo attraverso una puntuale informazione e analisi delle nostre performance (della cooperative e dei soci), ma questo è solo il punto di partenza per poi sviluppare strategie ad hoc che ci permettano di valorizzare le nostre produzioni, valori, territori, tradizioni, saperi e risorse.

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ASSEMBLEA DI RINNOVO CARICHE

DI FEDAGRI LOMBARDIA 13 Aprile 2018

NUOVO PRESIDENTE E CONSIGLIO REGIONALE

(Città del futuro + nuove politiche e mercati)

x

NUOVI STILI DI CONSUMO

= (innovazione + sostenibilità + qualità + territorio) x COOPERAZIONE

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Nella mattinata di venerdì 13 aprile nel corso della giornata assembleare “Vitamina C - Cooperazione, energia per le comunità e i territori” al MICO di Milano, si è svolta l’Assemblea di rinnovo cariche degli organi di tutte le Federazione della Confcooperative Lombardia, che rimarranno in carica per 4 anni. L’ASSEMBLEA DI FEDAGRI LOMBARDIA Durante l’Assemblea di Fedagri, è stata approvata anche la modifica statutaria che prevede il cambio del nome della Federazione in Fedagri-Pesca, in modo da renderla il più comprensiva e ampia possibile per racchiudere tutte le imprese che operano nel settore Food. L’Assemblea è stata un’occasione per parlare di strategie imprenditoriali, del ruolo dell’innovazione dell’andamento dei mercati e dei mutamenti della domanda dei consumatori, grazie anche all’intervento stimolante della Dott.ssa DEBORA VIVIANI, docente dell’Università di Verona, che ha presentato una relazione dal titolo: “I consumi alimentari: tendenze, stili e ricadute imprenditoriali”. E’ intervenuto all’Assemblea anche il neo-eletto Assessore all’Agricoltura Fabio Rolfi e ha concluso i lavori il Presidente di Fedagri Giorgio Mercuri.

IL NUOVO CONSIGLIO REGIONALE E’ stato riconfermato come Presidente regionale, Fabio Perini (Presidente della cooperativa Quadrifoglio e attualmente vice-presidente nazionale di Fedagri).

Di seguito si riporta l’elenco con i componenti del nuovo consiglio: N.

Prov.

Nominativo

Cooperativa di appartenenza

1

BG

MESSAGGI FABRIZIO

AGRICOLA DI CALVENZANO

2

BG

GUSMINI ERNESTO

LATTERIA DI CALVENZANO

3

BS

DONINI WILLIAM

CASEIFICIO SOCIALE VALSABBINO

4

BS

BARESI MARCO

CIS - CONSORZIO INTERCOOPERATIVO SERVIZI

5

BS

OTTOLINI MARCO

AGRILATTE

6

CR

SCARAVAGGI ALBERTO

LATTERIA SORESINA

7

CR

GUARNERI GIOVANNI

LATTERIA PLAC

8

CR

CAFFI FRANCO

PROSUS

9

MN

ODINI CRISTIAN

CASEIFICIO SOCIALE FRIZZA

10

MN

BRUTTI PAOLO

LATTERIA SOCIALE MANTOVA

11

MN

PEZZINI STEFANO

LATTERIA SAN PIETRO

12

MN

PAOLO BENEDUSI

LATTERIA DI QUISTELLO

13

MI

MIZZI CARLO

LATTERIA SANTANGIOLINA

14

PV

GIORGI ANDREA

TERRE D’OLTREPO

15

SO

CORNAGGIA VINCENZO

LATTERIA SOCIALE VALTELLINA

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GRANA PADANO:

A FICO IN PASSERELLA IL TOP DEL “RISERVA” Tredici eccellenze per un’Eccellenza presentate dagli esperti dell’ONAF


Bergamo, Brescia, Cuneo, Cremona, Lodi, Mantova, Piacenza, Padova, Pavia, Rovigo, Trento, Verona e Vicenza: sono le 13 province nella zona di produzione del Grana Padano DOP, che comprende anche l’area del Trentingrana, dove ogni giorno si producono e si stagionano le forme del prodotto a denominazione d’origine protetta più consumate nel mondo, arrivate nel 2017 al traguardo di 4.942.054. Tre le stagionature con le quali viene commercializzato: nove mesi, Oltre 16 mesi e Riserva, che comprende Grana Padano lasciato maturare nelle scalere per 20 mesi ed Oltre, formaggio per i cultori del gusto, dove il tempo affina la qualità ed esalta le caratteristiche del latte e la maestria del casaro. Tutte le forme sono lavorate secondo le millenarie regole volute dai monaci benedettini e diven-

tate legge con il Disciplinare di Produzione approvato dall’Unione Europea. Ma ognuna è diversa dall’altra, perché entro certi limiti differenti sono l’alimentazione delle bovine, il clima durante la lavorazione, l’ambiente nel magazzino della stagionatura, l’esperienza di chi crea questo prodotto. Tredici province insieme fanno del Grana Padano un’eccellenza planetaria. Ma ogni forma è essa stessa un’eccellenza, soprattutto quando ha più tempo per diventarlo. “Tredici eccellenze per 1 eccellenza”, dunque: è stato questo il tema scelto per l’evento presentato presso lo Spazio Arena di FICO, la Fabbrica Italiana Contadina a Bologna, nell’ambito del Mese del Casaro organizzato nel più importante polo nazionale delle eccellenze alimentari. Una giuria di membri dell’ONAF, l’Organizzazione Nazio-

nale Assaggiatori di Formaggio ha, valutato tredici forme di Grana Padano DOP Riserva stagionato 24 mesi, una per ogni provincia. Per la prima volta si è svolto un confronto di così alto livello e che ha coinvolto tutta la zona di produzione del Grana Padano DOP, dedicato soprattutto ai cultori del gusto. Gli esperti hanno individuato in ogni forma le naturali differenze legate all’alimentazione delle vacche da latte ed al territorio dove sono allevate, alla gestione della caseificazione e alla stagionatura diversa per ogni caseificio, e l’ha spiegato al pubblico, che ha scoperto così come ogni forma sia non il risultato di una lavorazione in serie, ma un’opera artigianale unica, frutto del mix tra la salubrità dell’ambiente, la qualità della materia prima ed il benessere di chi la produce, il tempo e la mano dell’uomo.

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PRECISION FARMING approvate le linee guida ministeriali per lo sviluppo dell’agricoltura di precisione (DM n. 33671 22/12/2017)

Il Ministero delle Politiche agricole e forestali (MIPAAF), sta investendo e promuovendo lo sviluppo e diffusione dell’agricoltura di precisione in Italia. A tal proposito, con il Decreto Ministeriale 33671 del 22/12/2017 sono state approvate le “Linee guida per lo sviluppo dell’Agricoltura di Precisione in Italia”. Per poter garantire un continuo aggiornamento dell’offerta tecnologica in agricoltura a livello nazionale, il MIPAAF si è impegnato a individuare uno specifico Gruppo di Lavoro che avrà l’incarico di aggiornare, con cadenza biennale, il documento delle linee guida. In questo articolo verranno brevemente ripresi i principali punti delle linee guida pubblicate, con particolare riferimento allo stato dell’arte della diffusione dell’agricoltura di precisione in Italia, i pro e contro alla loro applicazione e le prospettive di sviluppo per il futuro. 12

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APPLICAZIONE

OBIETTIVI

Interfacce uomo-macchina e macchina-macchina

monitorare e gestire tutte le applicazioni di AdP

Sistemi di guida (assistita e automatica)

evitare sovrapposizioni e ridurre affaticamento

Traffico controllato (macchine specifiche, sistemi di guida e software)

Minimizzare il compattamento del suolo

Registrazioni degli spostamenti delle macchine (sistemi di registrazione imbarcabili, software per l’interoperabilità e scambi dati) Campionamento del terreno (sensori geofisici, sistemi di localizzazione campioni, mappe di prescrizioni Monitoraggio delle colture (sensori ottici e relativi indici) Sviluppo di sensori specifici e di modalità di cooperazione tra sensori diversi (sensori diversi ma integrabili) Sistema di visione artificiale (per monitorare colture)

Tracciabilità e Sicurezza

Geolocalizzare le caratteristiche fisico-chimiche del terreno Mappare lo stato fisiologico delle colture Acquisire autonomamente dati per supportare decisioni in tempo reale) Riconoscere difetti o infestanti e garantire salubrità

Sensori remoti (immagini multispettrali aeree o da droni, satellitari ad alta risoluzione o ad alta frequenza) Applicazioni a dose variabile (valutazione di possibili trattamenti specifici riducendo sprechi e impatto ambientale) Applicazioni a sezioni variabili (per evitare sovra-semine) Applicazioni a distanze variabili

mappare le superfici e monitorare lo stato delle colture

Monitoraggio delle produzioni (con mappe di produzioni) Tracciabilità individuale di animali al pascolo (da dati da ricevitori GNSS) Sensori in-line e on-farm in allevamenti

Localizzazione delle informazioni sulla produzione

Sistemi di supporto alle decisioni

In un mondo dove quasi 800 milioni di persone soffrono di malnutrizione cronica e in cui il problema della sostenibilità ambientale delle attività umane si concretizza sempre più spesso in squilibri climatici, il settore agricolo sarà sempre più sotto gli occhi di tutti in futuro, in relazione sia all’impatto negativo sull’ambiente di tutte le pratiche

controllo dosi di fertilizzanti, fitofarmaci, ma anche acqua irrigua controllo della semina controllo della semina su cerchi o curve

fornire informazioni sulla posizione, stato di salute, carico di animale, segnalazione pericoli fornire informazioni sullo stato produttivo, riproduttivo e di salute degli animali software per documentazioni, previsioni, elaborazioni, ecc.

agricole ma anche per il ruolo positivo che potrà avere nella mitigazione al cambiamento climatico e alla tutela e valorizzazione del territorio. In questo contesto l’Europa ha il dovere morale, oltre che i mezzi, per poter affrontare questa sfida. La ricerca e l’innovazione, in particolare, gioca un ruolo chiave: funzionale allo sviluppo di idee e soluzioni

specifiche e adattate alle diverse esigenze delle imprese e della società. Ci si aspetta quindi che l’agricoltura del futuro sia resiliente (capace di resistere a tutte le molteplici variabili esterne) e intelligente (in grado di produrre di più e in modo più mirato con meno risorse e con una maggior attenzione agli aspetti ambientali).

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In questo contesto l’agricoltura di precisione è uno strumento essenziale. Sul mercato si trovano tecnologie all’avanguardia di ogni tipo, ma ci sono ancora enormi difficoltà nella loro diffusione e applicazione. Da un lato c’è una scarsa promozione e conoscenza da parte degli agricoltori, e dall’altra parte capita spesso che siano presenti delle tecnologie che non rispondono però alle esigenze specifiche degli agricoltori, in quanto devono ancora essere adattate alle condizioni agricole locali. La Ricerca e l’Industria devono quindi lavorare insieme agli agricoltori e ai produttori di alimenti per migliorare il trasferimento della ricerca in pratica: dal laboratorio all’azienda agricola, al campo. I recenti investimenti e le nuove priorità di finanziamento, a livello di Stati Membri e UE, offrono segnali incoraggianti. Il programma quadro Horizon 2020 rappresenta 14

il maggior programma UE in materia di ricerca e innovazione, con circa 80 miliardi di euro di stanziamenti disponibili nell’arco di sette anni. Nuovi investimenti di questo tipo si stanno realizzando in Europa. Nel Regno Unito, anche se in fase di uscita dall’UE, il governo sta investendo in una nuova strategia “Agri-Tech” che mira a fare di quel Paese il leader mondiale nella tecnologia, nell’innovazione e nella sostenibilità dell’agricoltura. La chiave per far funzionare tutto questo sarà garantire le idonee competenze e attrarre il giusto talento e competenza nell’industria. Bisogna tenere presente che le competenze in materia di ricerca, necessarie per sostenere il settore, sono in rapido mutamento e vi è ormai il reale rischio di elevate carenze di competenze professionalizzanti di sistema: dall’agronomia alla fitoiatria, dalla selvicoltura all’ingegneria agraria, perché molti dei professionisti con esperienze in queste specifiche competenze

progressivamente si avvicinano alla pensione e non sono affiancati dal ricambio generazionale. È, altresì, importante promuovere contesti favorevoli all’innovazione. La legislazione UE deve sostenere la ricerca di base e applicata e lo sviluppo delle competenze in campo. Senza un regime regolamentare di sostegno, l’industria europea si ri-localizzerà verso mercati più dinamici. Troppo spesso, la legislazione UE impone restrizioni a prodotti e tecnologie senza adeguate prove di rischio. Gran parte degli agricoltori e dei proprietari terrieri sono piccole imprese e ridurre al minimo l’onere amministrativo gravante su tali PMI è indispensabile. Definizione di agricoltura di precisione (AdP) Diverse sono le definizioni ascrivibili all’AdP tra le quali quella di Pierce e Novak che sinteticamente la descrive come “un sistema che fornisce gli strumenti per fare la cosa giusta, nel posto giusto, al

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momento giusto”, dove per “cosa giusta” si intende un intervento agronomico. In realtà, a seguito delle innovazioni tecnologiche che hanno portato all’ampliamento delle opportunità di applicazione, la definizione si può estendere. Una definizione più estensiva di AdP prevede la seguente descrizione “una gestione aziendale (agricola, ma anche forestale e zootecnica) basata sull’osservazione, la misura e la risposta dell’insieme di variabili quanti-qualitative inter ed intra-campo che intervengono

Disponibile su

nell’ordinamento produttivo. Ciò al fine di definire, dopo analisi dei dati sito-specifici, un sistema di supporto decisionale per l’intera gestione aziendale, con l’obiettivo di ottimizzare i rendimenti nell’ottica di una sostenibilità avanzata di tipo climatico e ambientale, economico, produttivo e sociale”. Il National Research Council americano invece la definisce: “Una strategia che usa le tecnologie d’informazione per integrare dati provenienti da più strati informativi ai fini decisionali per la gestione dei sistemi agricoli”.

Da un punto di vista tecnologico, si osserva che l’innovazione si applica a svariati ambiti, da quello agricolo per eccellenza, fino all’allevamento e all’acquacoltura. In ogni applicazione, la tecnologia offre un sistema deterministico (cioè permette di elaborare risposte certe a valori d’ingresso ben precisi). Per cui, se consideriamo che operare in ambito agricolo o zootecnico comporta la necessità di avere conoscenza di condizioni esterne che influenzano l’attività, possiamo tranquillamente pensare ad una definizione di AdP che sia collegata all’evoluzione di


un sistema che si trasforma dinamicamente. Pensando all’attività agricola come ad un sistema dinamico nel quale sono inseriti determinati input (irrigazione, fertilizzanti, fitofarmaci, ecc.) ci si aspetta degli output che sono però influenzati da variabili esterne (tra cui il clima e la qualità del suolo). Le varie tecnologie impiegate possono, entro certi limiti, controllare l’incertezza del risultato, ottimizzando tutti i parametri necessari alla resa migliore. La modalità con cui queste tecnologie esprimono il loro potenziale viene chiamata Internet of Things (IoT), cioè un sistema dove vengono raccolti dati tramite sensori, e vengono elaborati da un sistema di supporto alle decisioni (DSS). Sono quindi necessari sia componenti fisiche (sensori) sia software per elaborare i dati grezzi e restituire indicazioni circa le attività da svolgere. L’Agricoltura di Precisione può quindi essere intesa proprio come il risultato di un processo di sistema integrato, avente l’obiettivo di ricondurre certi parametri di ingresso relativi ad una certa coltivazione verso determinati valori in uscita (tipicamente valori di resa produttiva e di qualità), secondo uno schema di attuazione interno, che tende essenzialmente a fornire in uscita i parametri ottimali per quella coltivazione che di fatto “comunica” determinate esigenze di acqua, luce e così via al sistema stesso. La tecnologia fornisce, quindi, una completa soluzione alle necessità di innovazione di un intero settore primario quale quello dell’agricoltura. Benefici attesi dall’AdP L’impiego di queste tecnologie, in tutto o in parte, contribuisce ad ottenere una serie di benefici agrono16

mici, e quindi produttivi, economici ed ambientali, risultanti dall’ottimizzazione degli input, nonché dalla riduzione della pressione esercitata dai sistemi agricoli sull’ambiente. La precisione introdotta dalle tecnologie, di fatto, consente sia per le produzioni in pieno campo sia per le colture protette di effettuare una distribuzione mirata dei principali fattori della produzione (acqua, fertilizzanti, prodotti fitosanitari) solo dove serve e nella quantità corrispondente al reale fabbisogno della coltivazione in atto. Inoltre, l’impiego dei sensori consente anche un monitoraggio in tempo reale dello stato di salute delle colture, controllando per esempio l’insorgenza di fitopatologie o monitorando le condizioni ambientali, oppure riducendo pratiche agronomiche non ben calibrate che potrebbero indurre patogenesi nelle piante stesse. Ciò comporta anche il risparmio di sostanze chimiche di sintesi necessarie per la difesa delle colture, con risvolti positivi anche nei riguardi dell’ambiente. Un altro aspetto molto importante a cui può portare l’Agricoltura di Precisione è la tracciabilità delle pratiche agronomiche messe in

atto. La richiesta di informazioni legate alla gestione agronomica delle colture è crescente sia per il calcolo di indicatori derivati, quali gli indicatori agro-ambientali, sia per l’analisi dello stato di fatto. Ma, la connessione degli strumenti di acquisizione della posizione e del monitoraggio di quanto viene effettuato in campo, è un’azione che necessita ancora di un ampio sviluppo e ricerca per essere attuata a livello territoriale, ma la potenzialità che essa nasconde in termini di pianificazione territoriale è notevole. Inoltre, affinché il sistema restituisca dei risultati utili è importante che siano create le cosiddette “curve di calibrazione”. Infatti la semplice misura dello stato idrico, nutrizionale ecc. della coltura, non è da sola sufficiente a determinare l’azione da porre in atto. Le formule matematiche, che mettono in relazione lo stato della coltura con la reazione da porre in essere, devono essere calibrate in situazioni specifiche e devono essere creati strumenti di adattamento territoriale e temporale per rendere la risposta agronomica sito- ed anno-specifica. Altri benefici derivano ad esempio dai sistemi di supporto alla guida,

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che aiutano gli operatori nell’essere più precisi, nel ridurre la fatica di dover eseguire diverse attività contemporaneamente e standardizzano la qualità del lavoro tra operatori con differenti livelli di capacità ed esperienza. Secondo uno studio (Sartori, 2001) tra i vantaggi dei sistemi di guida troviamo una maggior velocità di avanzamento delle operazioni (10%), risparmio di tempo, combustibile e prodotti chimici, possibilità di impiego di operatori tecnicamente preparati ma con limitata esperienza. L’adozione delle diverse tecniche di AdP consente, pertanto, di ottimizzare l’attività di gestione e di ridurre, fino ad azzerare quasi completamente tutti gli sprechi, trovando in tal modo ampia giustificazione economica, energetica ed ambientale. Limiti e ostacoli alla diffusione dell’AdP Esistono tuttavia degli ostacoli alla diffusione dell’AdP in Italia, che sono riconducibili in gran parte alla percezione culturale, alla mancanza di competenze tecniche locali, infrastrutture e vincoli istituzionali, alle conoscenze e alle lacune tecniche e agli elevati costi di start-up, con, in alcuni casi, un rischio di insufficiente rendimento sull’investimento. Ulteriori limiti sono rappresentati anche dalla dimensione medio-piccola delle aziende agricole, dalla presenza di ambienti e contesti fortemente eterogenei e con caratteristiche del territorio non sempre facili, che rendono difficile l’applicazione di queste tecnologie. E’ quindi necessario sviluppare sistemi ad hoc applicabili alle caratteristiche specifiche del contesto.

anche dei benefici ottenibili, lo sviluppo tecnologico dovrà passare per due azioni di fondamentale importanza, rappresentate dalla formazione e dallo sviluppo di apparecchiature in linea con le dimensioni e struttura di costi delle aziende italiane. Si ritiene, comunque, che un passo decisivo per agevolare l’introduzione delle tecniche di Agricoltura di Precisione (e quindi ottenere tutti i relativi benefici) sia quello di “portare a conoscenza” degli agricoltori i costi relativi ai possibili risparmi in termini di ore di lavoro, quantità di fertilizzanti, sementi, diserbanti, combustibili e lubrificanti (che oggi vengono impiegati in enormi quantità, in modo non razionale, senza che esista una reale necessità). I limiti all’adozione di queste tecnologie possono essere superati favorendo anche il dialogo e la collaborazione tra tutti i soggetti coinvolti così da creare un’offerta che sia in linea con i bisogni degli utilizzatori finali, cioè agricoltori e allevatori.

Principali ambiti tecnologici dell’AdP Le aree principali in cui sta andando la ricerca sono sostanzialmente quattro: Sistemi di geolocalizzazione, Interazione trattrice/operatrice, Sensoristica e Big and smart data management.

Sistemi di geolocalizzazione: si tratta di sistemi remoti di acquisizione e gestione dei dati pedoclimatici e colturali. Questi sistemi permettono di avere diversi gradi di precisione a seconda della rete satellitare utilizzata e dal sistema adattato (da 8-10 metri a 2-3 centimetri). Interazione trattatrice/operatrice: è un altro aspetto su cui la ricerca sta concentrando l’attenzione. In questo campo l’infrastruttura ISOBUS riveste un ruolo cruciale. Si tratta di un linguaggio che permette una comunicazione standardizzata fra diversi tipi di trattori e macchinari, portando diversi vantaggi, tra cui ad esempio il fatto che non serve più munirsi di un diverso terminale per ogni tipo di macchina, ma è possibile usare un unico terminale universale, collegabile a più macchinari. Sensoristica: riguarda tutta la parte hardware senza la quale non sarebbe possibile effettuare la raccolta dati. Infatti è sulla dettagliata conoscenza della variabilità dei principali fattori che influenzano l’attività agricola e zootecnica che si basano l’agricoltura e la zootecnia di precisione. Big and smart data management: il tema della gestione dei dati raccolti. Esiste una dimensione tecnica ma anche di carattere poli-

Per favorire l’incremento della diffusione di questi sistemi, e quindi Confcooperative Lombardia - Milkcoop magazine n.4_2018_Aprile

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tico-economico. Da un punto di vista strettamente scientifico, è ben noto come l’AdP produca una grande mole di dati multi-sensore e multi-sorgente derivanti dai differenti sensori. Molti di questi

dati sono dispersi e non utilizzati in quanto manca un’adeguata capacità organizzativa. L’altro tema di criticità riguarda la proprietà e condivisione dei dati raccolti. La presenza di grandi aziende che

forniscono le tecnologie per la raccolta, la conservazione e la gestione ed elaborazione dei dati pone la questione della proprietà dei dati e della loro riservatezza.

LA SITUAZIONE IN ITALIA E LE PROSPETTIVE DI SVILUPPO Nonostante siano acclamate le potenzialità e le tecnologie, la diffusione dell’AdP in Italia rimane molto limitata rispetto alla situazione internazionale. La sfida dell’Agricoltura di Precisione deve riguardare non solo le imprese già strutturate ma anche quelle che, attraverso pochi ma efficaci interventi, possono riorganizzarsi anche attraverso specifici strumenti di aggregazione. Le imprese italiane sono spesso orientate a produzioni di alta qualità distintive e tipiche, di elevato grado di apprezzamento. Il contenuto tecnologico apportato dovrà dunque tener conto di metodi produttivi e processi che valorizzino questi aspetti. Si cita in merito l’importanza delle tecnologie volte alla tracciabilità dei prodotti di qualità maggiormente soggetti a frodi e contraffazioni (falso made in Italy). Si evidenzia anche che l’offerta di tecnologie presenti nel mercato in Italia non ha niente da invidiare agli altri mercati europei e tutte sono state testate sperimentalmente da Enti di ricerca. Come precisato sopra, i principali limiti alla loro diffusione sono dovuti principalmente ad altre motivazioni di tipo socio-culturale, organizzativo e economico. In Italia sono, infatti, disponibili le seguenti tecnologie: GNSS (sistemi globali di navigazione tramite satellite) affidabili, precisi, 3 flotte di satelliti, correzioni sempre più accurate; SISTEMI DI GUIDA semiautomatici e in alcuni casi anche automatici 18

con monitor di grandi dimensioni; MAPPATURA DELLE PRODUZIONI su colture estensive, e industriali; SENSORI per la rilevazione degli indici di vegetazione delle colture, sensori “on the go” per la caratterizzazione del terreno, sensoristica applicata alle macchine e alle attrezzature per la gestione interna ed esterna. Massiccia presenza di sensori montati su droni e uso di immagini satellitari ed aeree ad hoc; MODELLI DI SUPPORTO ALLE DECISIONI, modelli previsionali di carattere climatico, agronomico, economico, ecc. per ogni tipo di situazione e coltura; SISTEMA DI ANALISI, di elaborazione, archiviazione e di visualizzazione dei dati abbinati a GIS per un razionale sistema informativo aziendale e per la tracciabilità esterna. ISOBUS per trattori e operatrici; OPERATRICI A FUNZIONAMENTO VARIABILE in grado di leggere mappe di prescrizione per tutte le operazioni colturali; OPERATRICI MECCATRONICHE in grado di modificare in tempo reale la loro funzionalità sulla base delle variabili condizioni di lavoro; SISTEMI DI TELEMETRIA concepiti soprattutto per ragioni logistiche e di assistenza tecnica alle macchine per i rivenditori. Di fronte all’ampia offerta sul mercato e in considerazione del fatto che ormai questa tecnologia è stata introdotta in Italia da qualche decennio, la situazione nel Paese

rimane ancora nella prima fase di sviluppo, a differenza di altri paesi europei ed extra europei. Da segnalare che l’Italia è però il terzo produttore al mondo di trattori e di macchine agricole alle spalle solamente della Germania e degli USA: circa 30.000 con vendite annuali di circa 300 unità. Con questi dati, anche se stimati, emerge come il ricambio completo del parco macchine avvenga in periodi troppo lunghi tali da rendere le macchine esistenti tecnicamente obsolete, poco economiche e pericolose dal punto di vista della sicurezza. L’età media dei trattori è di 20 anni e solo il 22% ha un’età inferiore ai 10 anni. La situazione non sembra essere nel complesso né competitiva, né tanto sostenibile. Da uno studio sullo stato dell’arte in Italia svolto da Sartori (2016), emergono i seguenti dati: - Mappatura delle produzioni: a titolo di esempio si cita il caso delle mietitrebbiatrici con sistema di mappatura, che sono circa 1.600, di cui 150 unità vendute all’anno negli ultimi due anni. Orientativamente esse coprono il 10% della superficie destinata alla cerealicoltura. - Sistemi di guida con GNSS: è il settore “driver” in cui i volumi di affari sono attualmente più alti. I kit di guida con barra e led luminosi da installare sui trattori già esisten-

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ti (after market) sono il 7-8% dei trattori venduti annualmente. Per contro, i sistemi di guida semi-automatica venduti sui trattori nuovi hanno registrato un sensibile aumento in questi ultimi 3 anni e la loro diffusione si aggira attorno all’1% dei trattori venduti ogni anno (meno di 300 unità/anno). - ISOBUS: attualmente non sembra ci siano stati incrementi significativi in questo campo anche a causa della mancanza di “competenza” dell’utilizzatore medio italiano rispetto agli altri utilizzatori europei. - Controllo automatico delle attrezzature: nelle irroratrici, i dispositivi per il controllo delle sezioni venduti in questi ultimi 2 anni after market e quindi su macchine esistenti sono circa 200 (6%), mentre tali dispositivi inclusi nelle nuove macchine sono circa il 4-5% sul totale dei mezzi venduti annualmente. Solo il 10% degli spandiconcime venduti all’anno (circa 150 unità) sono equipaggiati con sistemi meccatronici di controllo delle bordure, monitor e sistemi di trasmissione del moto non meccanici. Per quanto concerne l’irrigazione, la quasi totalità degli impianti ad ala articolata e il 30% degli irrigatori mobili presentano sistemi di controllo remoto. - VRA: la distribuzione a dose variabile con i principi dell’AdP (attraverso le mappe di prescrizione) viene applicata realmente da non più di 200 aziende in tutta Italia e solo per quanto riguarda il controllo della concimazione, sia minerale che organica. - Servizi extra-aziendali: si stima che nel prossimo futuro il volume d’affari previsto per le consulenze agronomiche e la fornitura di servizi sia superiore a quello dei sistemi di guida. Attualmente però le scarse informazioni ricevute permettono di stimare in circa 10.000 ha la superficie di suolo mappata,

con sensori geoelettrici o con misuratori di umidità a scopi irrigui. Uno sviluppo chiave per l’utilizzo operativo e multitemporale di immagini satellitari è il programma europeo Copernicus, per il quale la fornitura di dati ottici e radar è completa, gratuita e aperta. La costellazione di satelliti Sentinel-2 ha una risoluzione di 10 m e numerose bande spettrali anche all’infrarosso, di interesse per la frequente copertura di estese zone agricole. Numerose e con tendenza all’aumento sono infine gli studi di consulenza agronomica, gli spinoff e start-up che offrono servizi differenziati dal supporto alle decisioni, alle ricognizioni aeree con droni. Conclusioni e Previsioni per il futuro L’analisi integrata dei fattori, del sapere e delle tecnologie consente di evidenziare alcune criticità sugli aspetti prioritari da affrontare e risolvere, per facilitare l’integrazione e lo sviluppo dell’Agricoltura di Precisione nella dimensione italiana. In particolare, si evidenziano i seguenti aspetti: 1. La formazione e la qualificazione professionale sulle nuove tecnologie integrate tra di loro risulterà determinante; 2. Necessità di avere a disposizione nuove qualificate figure professionali con il ruolo di divulgatori, per facilitare lo scambio di conoscenze, svolgendo un ruolo critico nell’informare gli agricoltori ed i tecnici professionisti dell’agricoltura sulle tecnologie appropriate di AdP. Questo richiederà lo sviluppo di specifici strumenti di analisi dei dati, con riferimento particolare al rapporto costi-benefici ed alla corrispondenza con le politiche di sviluppo comunitario. 3. Necessità di trovare modalità

per rendere misurabili i benefici economici dell’AdP. Le parti interessate spesso non dispongono di strumenti efficaci per calcolare i potenziali profitti e vantaggi. Affidabili strumenti di calcolo, come il Precision Farming Calculator, devono essere sviluppati per ciascuna area territoriale e variabilità socio-economica in tutta Italia. Inoltre, dovranno essere validati i modelli di supporto decisionale, rendendo disponibili gli strumenti analitici per i consulenti e gli agricoltori. 4. E’ necessario trovare delle soluzioni tecnicamente e economicamente vantaggiose per l’applicazione delle tecnologie di AdP alle imprese italiane (spesso di piccole e medie dimensioni). Da una parte si può prevedere che l’investimento ed il rischio sia distribuito su qualificati servizi appaltanti (servizi avanzati per l’agricoltura, contoterzismo, liberi professionisti) e dall’altra parte implementare tecnologie dimensionate e sviluppate per questo specifico target. Inoltre a tale proposito è in rapida evoluzione il servizio di noleggio delle macchine agricole, il che presuppone che determinate attrezzature per l’AdP, potrebbero essere disponibili anche per aziende medio piccole in alternativa all’acquisto. 5. Sono necessari ancora molti passi avanti da fare nei seguenti ambiti: i) avere un preciso controllo elettronico delle apparecchiature e strumenti; ii) avere un maggior flusso informativo e di comunicazione nei sistemi macchina-processore; iii) nanotecnologie e biosensori; iv) generazione e diffusione di indici satellitari in continuo, droni e piattaforme autonome. 6. Nonostante l’esistenza di tecnologie per la gestione e la condivisione di dati, bisogna tuttavia considerare che il sistema agricolo è generalmente riluttante a fornire

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In conclusione, l’adeguata implementazione delle Linee Guida per lo sviluppo dell’Agricoltura di Pre-

cisione si pone i seguenti obiettivi: 1. l’applicazione variabile di input in termini di precisione (quando e dove) e prescrizione (conoscenza “in tempo reale” in ogni istante e su tutti i punti del campo dei processi limitanti la produzione) per la corretta applicazione di acqua nella pratica irrigua e di fertilizzanti per la nutrizione vegetale, al fine di migliorare l’efficienza d’uso e ridurre l’impatto ambientale. Evidenti vantaggi si conseguono anche nella distribuzione di prodotti fitosanitari, per un impatto ridotto sulle specie non obiettivo. 2. la gestione spaziale e temporale della variabilità: elaborazione di dati raccolti da diversi sensori e tecnologie come supporto alle decisioni in agricoltura; 3. il traffico controllato: per ridurre i consumi di carburante e le emissioni in atmosfera, ma soprattutto il compattamento del suolo indotto dall’uso delle macchine ed attrezzature agricole; 4. la tracciabilità: utilizzo di tecnologie elettroniche ed informatiche per la registrazione, l’archiviazione, la consultazione e l’utilizzo dei dati

relativi a tutte le attività agricole; 5. la meccatronica: impiego di “macchine intelligenti” in grado di modificare la propria modalità operativa all’interno delle diverse aree agricole per una migliore qualità del lavoro e delle produzioni, nonché per una maggiore sicurezza alimentare; 6. la validazione di sistemi di supporto alle decisioni, per il controllo e la gestione di avversità abiotiche e biotiche già identificate ma anche di nuova introduzione; 7. i sistemi di interfaccia e comunicazione macchina/macchina (es. ISO-BUS) e uomo/macchina, anche di realtà aumentata e di realtà virtuale, per un miglioramento dell’interazione e gestione del mezzo e ai fini della raccolta di informazioni per la tracciabilità e ottimizzazione dei processi meccanizzati; 8. L’inferenza e la gestione delle informazioni da “bigdata” con modellistica avanzata (delle patologie agrarie, anomalie fenologiche, performance macchine); 9. L’IoT (Internet of Things) che comincia a diffondersi anche sulle macchine agricole (ad es. per l’assistenza e controllo da remoto).

Il 19 Aprile si è svolto un incontro, promosso dall’Alleanza Cooperative Agroalimentari, alla presenza dell’Assessore regionale Caselli e del Capo Dipartimento Mipaaf Giuseppe Blasi, in cui si è parlato di agricoltura di precisione. “Oggi l’agricoltura di precisione è adottata solo sull’1% della superficie agricola complessiva del Paese. Non teniamo il passo con gli Usa, che ne è il maggiore utilizzatore, ma anche di altri paesi europei come Germania e Francia. Occorre lavorare insieme per incentivare l’agricoltura di precisione,

affrontandola in un’ottica di aggregazione, stimolando anche la politica a stanziare fondi specifici per la sua implementazione, al fine di raggiungere l’obiettivo che il Ministero si è dato nelle Linee guide per lo sviluppo dell’agricoltura di precisione del 2016, ossia di arrivare al 10% della superficie agricola”. Lo ha detto Patrizia Marcellini, Coordinatrice Settore Agricolo e Servizi dell’Alleanza delle Cooperative Agroalimentari. Ha partecipato all’incontro anche il Prof. Frascarelli dell’Università degli Studi di Perugia che ha afferma-

to: “La nuova sfida dell’agricoltura sarà quella di produrre di più in maniera più sostenibile. Una sfida che presuppone un concetto chiave per l’agricoltura, ovvero l’innovazione. La Pac post 2020 dovrà avere come caposaldo proprio il legame tra l’intensificazione sostenibile e l’innovazione, puntando da un lato al miglioramento della produttività e insieme ad una gestione ad alto contenuto di conoscenza per produrre alimenti con il minor impatto possibile sull’ambiente”.

libero accesso ai dati di gestione delle aziende agricole, inclusi i dati spaziali, come la variabilità del suolo, lo stato fitosanitario delle colture e dataset degli allevamenti, perché non si ravvisa alcun beneficio o vantaggio competitivo. Inoltre, nella stragrande maggioranza delle aziende agricole vi è una mancanza o scarsa compliance degli standard per lo sviluppo di software, format e condivisione tra infrastrutture di dati, ma anche ampia protezione del marchio in grandi aziende. 7. Sono necessarie dedicate attività di ricerca partecipata con il coinvolgimento di ricercatori, agricoltori, consulenti e partner della filiera agroalimentare, attraverso un approccio di sistema che consideri gli aspetti agronomici, economici e sociali. 8. Ulteriori aspetti che rappresentano dei prerequisiti fondamentali per lo sviluppo dell’AdP riguardano il riconoscimento della proprietà dei dati ed in prospettiva i portali che possono facilitare il loro scambio.

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Opportunità offerte dal PSR per lo sviluppo di Agricoltura di Precisione MISURA PSR

AZIONI A FAVORE DI AdP

1- Trasferimento di conoscenze e azioni di infor- Diffondere conoscenze pratiche e teoriche mazione sull’uso e i vantaggi dell’AdP 2- Servizi di consulenza, di sostituzione e di assi- Sviluppare ed erogare servizi di consulenza destenza alla gestione delle aziende agricole dicati all’adozione delle tecnologie di AdP 4- Investimenti in immobilizzazioni materiali

Diffondere le tecnologie di AdP sostenendo l’acquisto di strumenti e macchinari specifici nel settore agricolo

8.5 Investimenti in tecnologie silvicole e nella Diffondere le tecnologie di AdP sostenendo trasformazione, mobilitazione e commercializza- l’acquisto di strumenti e macchinari specifici nel zione dei prodotti delle foreste settore forestale. 10- Pagamenti agro-climatico-ambientali

Le pratiche sostenute da questi pagamenti (es. agricoltura integrata) trovano efficace supporto in tecnologie di AdP

11- Agricoltura biologica

La pratica dell’agricoltura biologica sostenuta da questi pagamenti trova efficace supporto in tecnologie di AdP.

12- Indennità Natura 2000 e indennità connesse Le pratiche sostenute da questi pagamenti troalla direttiva quadro sull’acqua vano efficace supporto in tecnologie di AdP 16- - Cooperazione

Creazioni di reti con l’obiettivo anche di favorire lo sviluppo e l’adozione di pratiche di AdP

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BRAINSTORMING DI FILIERA

IL MERCATO DEL LATTE siamo davvero entrati in una fase di disequilibrio del mercato del latte che prelude ad un peggioramento della situazione prevalente negli ultimi tempi? di Ermanno Comegna

Molti si interrogano su quale sia la reale situazione del mercato del latte in Italia e a livello internazionale. L’interrogativo di fondo può essere così prospettato: siamo davvero entrati in una fase di disequilibrio del mercato del latte che prelude ad un peggioramento della situazione prevalente negli ultimi tempi? Le interpretazioni a riguardo non sono univoche e questo contribuisce ad alimentare lo smarrimento degli operatori economici che preferirebbero contare su analisi ed indicazioni più convergenti. Di certo gli acquirenti industriali sono inclini a sposare la tesi della debolezza e della insta22

bilità, anche perché in questo modo diventa più facile esercitare una pressione al ribasso del prezzo del latte crudo alla stalla. Ciò è esattamente quello che si sta verificando in queste ultime settimane, con l’azione improvvisa di Italatte che ha ritoccato il meccanismo della indicizzazione, in modo penalizzante per i propri conferenti. All'iniziativa del gruppo francese hanno fatto seguito gli interventi di altre imprese lattiero-casearie attive in Italia, le quali stanno cercando di ottenere degli sconti rispetto a quanto pagato per il 2017 e durante la parte iniziale del corrente anno. Tutto ciò sta avvenendo sotto traccia, perché in Italia il sistema della regolazione dei rapporti economici dentro la filiera del latte e frastagliato e spesso è caratterizzato dal rapporto diretto tra l'allevatore e l'industria acquirente, nonostante ci sia stato, negli ultimi anni, uno sforzo continuo da parte delle istituzioni europee e nazionali per favorire le relazioni contrattuali e per conferire autorevolezza e valore alle organizzazioni dei produttori ed agli organismi interprofessionali, nonché per riequilibrare la distribuzione del

potere negoziale dentro la filiera. Sembra un paradosso, ma è così: si assiste ad una disintermediazione delle relazioni economiche, proprio mentre la politica sembra più sensibile ad evitare che si consolidino situazioni di predominio delle componenti economiche più forti rispetto a quelle deboli. La situazione descritta è diffusa in molti Paesi dell'Unione europea e, purtroppo, si presenta anche da noi in Italia, dove non c'è stato quel processo di aggregazione e di efficace organizzazione dei produttori di latte che il legislatore auspicava ed ha favorito. Conviene però tornare sull'argomento al centro delle riflessioni e proporre alcune considerazioni sull'attuale contesto di mercato, con particolare riferimento alle dinamiche internazionali. Un primo elemento da evidenziare è l'allarmante trend di incremento della produzione di latte nella Ue ed in altri grandi bacini produttivi a livello mondiale. Nel 2017, le consegne europee sono aumentate dell'1,8% rispetto al 2016 e nel corrente anno le stime indicano una crescita dell'1,4%. E' vero che i consumi interni glo-

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balmente considerati registrano un lieve incremento, ma ciò non toglie che vi è la necessità di cercare disperatamente nuovi sbocchi di mercato nel contesto internazionale, altrimenti si affaccia lo spettro dell'eccesso di offerta. Negli ultimi anni, l'industria lattiero-casearia europea è stata molto brava ad intensificare la presenza all'estero, consolidando le posizioni nei mercati tradizionali (come Usa e Cina) e trovando nuovi sbocchi (si pensi ai Paesi dell'Africa occidentale). Tuttavia, non è detto che tale strategia di espansione possa continuare con il ritmo appropriato, soprattutto perché c'è da fare i conti con due fattori: la maggiore competitività degli Stati Uniti, aiutati dal dollaro debole ed il superamento delle difficoltà produttive della Nuova Zelanda. L'aumento delle consegne nella Ue è un fattore sensibile che da più parti si sta cercando di governare, in modo da scongiurare il ritorno ad una situazione di crisi, come quella che c'è stata nel 2015 e nel 2016. Il commissario Hogan ha lanciato un insolito avvertimento nelle scorse settimane, quando ha detto che il corrente livello di produzione non è sostenibile; gli agricoltori devono comprendere di non potere continuare ad aumentare in modo sostanziale la produzione, se per quel determinato prodotto non c'è mercato. "La palla è nel campo degli allevatori, ha detto Hogan, loro conoscono le conseguenze e sanno che non ci sarà un paracadute finanziario nel futuro, come quello che è stato messo a disposizione in passato, qualora si dovesse verificare un massiccio calo del prezzo del latte". Il mondo della rappresentanza agricola è consapevole del pro-

blema e da più parti è stata prospettata una soluzione che consisterebbe nell'attivazione dello strumento volontario di riduzione produttiva con incentivo economico. In pratica, si tratta della ripetizione della esperienza che è stata portata avanti dalla Commissione europea alla fine del 2016, da molti considerata come la mossa che ha consentito di uscire fuori dal tunnel della crisi. Un secondo elemento all'attenzione da tempo è l'elevato livello delle scorte pubbliche di latte scremato in polvere (380.000 tonnellate a fine 2017) che costituisce una palla al piede gravante sull'intero sistema lattiero-caseario comunitario. Ad oggi non si capisce in che modo le Istituzioni europee vogliano affrontare tale tema. Ad inizio 2018 è stata presa la decisione di interrompere la procedura di acquisto a prezzo prefissato e di tenere aperta solo quella soggetta alla procedura d'asta. In tal modo, si è di fatto deciso di abbassare la rete di sicurezza per i produttori (garanzia di prezzo), scongiurando un incremento delle giacenze, ma senza prospettare una soluzione per il problema più urgente che è quello di liberare i magazzini pubblici. Anche in questo caso, le organizzazioni dei produttori e della cooperazione francese e tedesca hanno formulato alcune ipotesi di lavoro che sarebbero tre: la distruzione, l'utilizzo nella alimentazione animale e l'aiuto alimentare ai Paesi poveri. In tutti i casi, ci sarebbe un costo finanziario per le casse dell'Unione europea, stimabile attorno ai 400 milioni di euro che è una somma equivalente alla riserva di crisi annuale accantonata nell'ambito della Pac. La Commissione di Bruxelles non intende pren-

dere in considerazione una tale prospettiva, per le note ragioni della difficoltà di bilancio e della necessità di giustificare le spese. I due elementi citati fino a questo momento costituiscono i nodi critici del mercato europeo del latte. Ci sono dei fattori di sostegno e di spinta che agiscono sul mercato, dei quali bisogna tenere conto per avere una visione completa della situazione. Il commercio globale è in crescita da qualche tempo e non accenna a indietreggiare. Nel 2017 gli scambi in equivalente latte sono aumentati dell'1,3% rispetto all'anno precedente e l'Unione europea è diventata per la prima volta il primo esportatore al Mondo. Un litro di latte ogni tre che sono scambiati proviene dalla Ue. Nei primi mesi del 2018, la tendenza è proseguita. Anche la domanda interna continua a fornire segnali positivi, con un incremento stimato dello 0,9% per il 2018 (il dato è di fonte Commissione di Bruxelles), pur se ci sono dei prodotti in sofferenza, come ad esempio il latte alimentare. In definitiva, il mercato del latte attraversa una fase controversa, non agevole da comprendere e, soprattutto, con serie difficoltà a capire quali potrebbero essere le dinamiche a breve e medio termine. I mercati sono molto sensibili a quello che accade sul fronte della produzione, preoccupati della persistente positiva dinamica delle consegne nei grandi Paesi produttori come Ue e USA. Gli allevatori, invece, sono delusi dall'atteggiamento dell'Unione europea che manda segnali di indifferenza e di scarsa sensibilità rispetto all'obbiettivo una volta primario della stabilità e del giusto reddito.

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PRIMO PIANO

Prodotti biologici: il PE approva il nuovo Regolamento

Il Parlamento europeo ha approvato il 19 aprile, in via definitiva, le nuove regole per sostenere la produzione biologica e garantire che solo i prodotti biologici di alta qualità siano importati nell'UE. I deputati hanno nello specifico dato il via libera alla nuova regolamentazione comunitaria sulla produzione e l'etichettatura dei prodotti biologici, già concordata nei negoziati fra Parlamento e ministri UE, con 466 voti in favore, 124 voti contrari e 50 astensioni. Di seguito si riportano le principali novità. 24

Sono previsti controlli rigidi e basati sul rischio di contaminazione lungo tutta la catena di approvvigionamento. Grazie all’insistenza del Parlamento, i controlli saranno effettuati in sede per tutti gli operatori, annualmente di regola o ogni due anni se nessuna irregolarità è stata riscontrata nel corso di tre anni. Tutti i prodotti importati da paesi extra UE dovranno rispettare gli standard dell’UE. Le attuali norme in materia di “equivalenza”, che impongono ai paesi terzi di conformarsi a norme simili ma non identiche, saranno eliminate entro

cinque anni dall’entrata in vigore. Si prevede anche di aumentare l’offerta di sementi biologici per soddisfare i bisogni degli agricoltori: le deroghe che permettono l’utilizzo di sementi convenzionali nella produzione biologica saranno eliminati entro il 2035. Si conferma la possibilità di avere aziende agricole miste: le aziende agricole che producono sia prodotti convenzionali che biologici continuano a essere autorizzate, a condizione che le due

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attività agricole siano chiaramente ed efficacemente separate. Saranno previste delle forme di certificazioni più facili per i piccoli coltivatori: le certificazioni di gruppo permetterebbero ai piccoli coltivatori che si convertono al biologico di risparmiare soldi e tempo. Si rende obbligatoria l’adozione da parte degli agricoltori di misure precauzionali: i coltivatori e altri operatori nella catena di approvvigionamento dovranno applicare una serie di misu-

re per evitare la contaminazione: se si sospetta la presenza di un pesticida o un fertilizzante non autorizzato, il prodotto finale non potrà essere etichettato come biologico fino ad ulteriori indagini;. Se la contaminazione risulterà volontaria o se l’operatore non ha applicato le misure precauzionali, il prodotto perderà lo status di alimento biologico. Gli Stati membri che al momento applicano soglie massime per le sostanze non autorizzate nei cibi biologici, come pesticidi, potranno

continuare a farlo, a condizione che permettano ai prodotti biologici provenienti da altri paesi UE e che rispettano le regole dell’Unione, di entrare nel loro mercato. Una revisione del presente Regolamento è prevista dopo quattro anni dalla sua entrata in vigore, dove la Commissione valuterà l’efficacia delle norme europee contro la contaminazione e le soglie nazionali e, se necessario, elaborerà un progetto di legge per armonizzarle.

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Commissione europea:

pubblicati gli orientamenti e best practice per lo sviluppo del commercio al dettaglio La Commissione europea ha pubblicato una guida con le best practice da adottare a livello di singolo Stato mebro per migliorare il funzionamento del commercio al dettaglio, che sia più aperto, integrato e competitivo. Il commercio al dettaglio è un settore chiave nell'economia dell'UE: vi sono circa 3,6 milioni di imprese attive nel settore del commercio al dettaglio, che rappresentano il 4,5% del valore aggiunto e rappresentano quasi il 9% dei posti di

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lavoro dell'UE. Anche il commercio al dettaglio è essenziale per i consumatori: le famiglie dell'UE spendono fino a un terzo dei loro budget nei negozi al dettaglio. Con il rapido sviluppo dell'e-commerce, il settore sta attraversando una drammatica trasformazione. La vendita multicanale, combinando offline e online, offre nuove opportunità e sfide per il settore. Tuttavia, in molti paesi il quadro normativo messo in atto decenni fa non è stato adattato all'era digitale. Nella strategia per il mercato uni-

co del 2015, la Commissione ha annunciato la volontà di riesaminare le restrizioni presenti nel settore del commercio al dettaglio e individuare migliori pratiche per migliorare le sue performance. Il compito di regolare il settore del commercio al dettaglio spetta principalmente agli Stati membri, che dovrebbero valutare i loro quadri normativi esistenti per assicurarsi che siano non discriminatori e efficaci per gli obiettivi prefissati.

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COMUNICAZIONE della COMMISSIONE EU

per l’utilizzo come mangimi di alimenti non più destinati al consumo umano È stata pubblicata sulla GUUE la Comunicazione della Commissione sugli orientamenti per l’utilizzo come mangimi di alimenti non più destinati al consumo umano (2018/C 133/02). La Comunicazione fa seguito alla strategia europea finalizzata alla riduzione degli sprechi alimentari e di sviluppo di una società più resiliente e efficiente nell'uso delle risorse secondo

una logica di economia circolare. Gli alimenti che, per motivi commerciali o a causa di problemi di lavorazione o di determinati difetti, non sono più destinati al consumo umano, possono essere destinati all’alimentazione animale, facendo attenzione a non compromettere la salute degli animali stessi. L’utilizzo come mangimi di tali alimenti permetterebbe un loro

uso più sostenibile e efficiente. Questi orientamenti dovrebbero fungere da guida per le autorità nazionali e locali competenti e gli operatori della filiera alimentare nell’applicazione della pertinente normativa dell’Unione.

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In Italia scatta l’obbligo di indicare in etichetta lo stabilimento di produzione e

confezionamento

A partire dal 5 aprile 2018 è scattato in Italia l'obbligo di indicare in etichetta la sede e l'indirizzo dello stabilimento di produzione o di confezionamento degli alimenti, in applicazione di quanto previsto dal decreto legislativo 145/2017. Tale indicazione si aggiunge a quelle obbligatoriamente previste dal regolamento europeo (denominazione, ingredienti, presenza di allergeni, quantità, scadenza, nome del responsabile delle informazioni, paese di origine, istru-

zioni per l'uso, titolo alcolometrico e dichiarazione nutrizionale). Gli operatori dovranno, pertanto, indicare la località e l'indirizzo dello stabilimento (o solo la località se questa consente l'immediata identificazione dello stabilimento) di produzione o di confezionamento, se l'alimento è confezionato in uno stabilimento diverso da quello dove è stato prodotto. L'obbligo riguarda gli alimenti prodotti in Italia e destinati al mercato italiano. "Il nostro impegno si rivolge alla tutela del consumatore - afferma il Vice Ministro Andrea Olivero - assicurando un'informazione piena che consenta di poter scegliere la qualità che si desidera. Sono certo che le nostre imprese agroalimentari sapranno

cogliere appieno questa opportunità, andando incontro alle esigenze di un consumatore sempre più attento". In caso di mancato rispetto dell'obbligo, l'operatore che non indicherà in etichetta lo stabilimento di produzione o di confezionamento sarà sottoposto a una sanzione amministrativa pecuniaria che varia da 2.000 euro a 15.000 euro. Sono previste sanzioni dello stesso importo anche per il caso in cui l'impresa che disponga di più stabilimenti non evidenzi quello effettivo. La legge di delega affida la competenza per il controllo del rispetto della norma e l'applicazione delle eventuali sanzioni all'Ispettorato repressione frodi (ICQRF).

Commissione europea: via libera

all'acquisizione di Monsanto da parte di Bayer, a certe condizioni

La Commissione europea ha approvato, ai sensi dell'EU Merger 28

Regulation, l'acquisizione di Monsanto da parte di Bayer. La transazione Bayer/Monsanto è la terza di fila nel settore delle sementi e dei pesticidi. Per questo, la decisione da parte della Commissione di dare il via libera, ha preso in considerazione anche le implicazioni che si sono avute sul mercato in seguito alle precedenti fusioni Dow/DuPont e ChemChina/Syn-

genta. Trattandosi poi di sementi e pesticidi, sono stati valutati anche altri elementi che vanno al di là della politica della concorrenza, che includono la protezione dei consumatori, la sicurezza alimentare e il rispetto degli standard più elevati per l'ambiente e il clima. La Commissione europea ha rassicurato, confermando che i severi standard normativi na-

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PRIMO PIANO

no primo piano primo pia primo pian o O PRIMO PIAN PRIMO PIANO zionali ed europei su queste questioni rimarranno altrettanto rigidi dopo questa fusione e continueranno ad essere applicati. Monsanto è il più grande fornitore al mondo di sementi, che sono vendute principalmente nel mercato degli Stati Uniti e dell'America Latina. Oltre alle sementi, vende anche prodotti pesticidi, incluso il glifosato, che è tra i prodotti più usati a livello mondiale per il controllo delle erbe infestanti. Bayer è il secondo maggior venditore di pesticidi, focalizzandosi però su un mercato principalmente europeo. Si occupa poi anche della commercializzazione di una certa tipologia di sementi. Questa fusione darà origine quindi al più grande player mondiale di produttori di sementi e pesticidi. La Commissione ha ritenuto

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che questa transazione, così come prevista, avrebbe notevolmente ridotto la concorrenza sui prezzi e sull'innovazione in Europa e su scala mondiale. Il via libera alla fusione sarà quindi subordinato alla cessione di tutta una serie di attività di Bayer, per evitare sovrapposizioni tra le due parti nei settori delle sementi, dei pesticidi e dell'agricoltura di precisione. A tal proposito Bayer si impegna a rispettare le seguenti condizioni: - cessare tutte le attività che determinerebbero delle sovrapposizioni tra le due parti nei mercati di sementi e pesticidi; - impegnarsi nelle attività di ricerca e sviluppo per mettere sul mercato un prodotto alternativo al glifosato commercializzato da Monsanto; e dall’altra parte favorire le sviluppo

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di prodotti di Monsanto potenzialmente concorrenti a certe sementi commercializzate da Bayer, impiegate nella lotta ai nematodi; - impegnarsi a concedere a livello mondiale le licenze per tutto il suo portafoglio prodotti legato all’agricoltura di precisione, per garantire la continua concorrenza su questo mercato. Bayer ha proposto a BASF di acquisire questo pacchetto di attività che deve cedere. Il via libera definitivo della Commissione sarà dato solo quando saranno chiare e definite le condizioni con cui avverrà questo passaggio tra Bayer e BASF. Bayer e Monsanto potranno attuare la transazione solo quando la Commissione ha completato la revisione dell'acquirente proposto.

In discussione al PE il PACCHETTO SULL’ECONOMIA CIRCOLARE nuovi obiettivi di riciclaggio

Lunedì 16 aprile gli eurodeputati hanno discusso il nuovo pacchetto sull’economia circolare, che stabilisce nuovi obiettivi giuridicamente vincolanti per il riciclaggio dei rifiuti e la riduzione dello smaltimento in discarica. Gestire i rifiuti in modo più efficiente è il primo passo verso un’economia circolare, dove gran parte dei prodotti e materiali viene continuamente riciclata o riutilizzata. Il pacchetto stabilisce due obiettivi comuni per l’Unione europea. Il primo è il riciclo di almeno il 55% dei

rifiuti urbani entro il 2025. Questa quota è destinata a salire al 60% entro il 2030 e al 65% entro il 2035. Il secondo obiettivo è il riciclo del 65% dei rifiuti di imballaggi entro il 2025 (70% entro il 2030) con obiettivi diversificati per i diversi materiali. Le nuove regole riguardano anche le discariche e prevedono un obiettivo vincolante di riduzione dello smaltimento in discarica. Entro il 2035 al massimo il 10% del totale dei rifiuti urbani potrà essere smaltito in discarica.

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CONTESTO MACROECONOMICO PETROLIO E CAMBIO EURO/DOLLARO Andamento quotazioni BRENT 80,00 70,00 60,00 50,00 40,00 30,00 20,00 10,00 0,00

Andamento cambio EURO/DOLLARO 1,300 1,250 1,200 1,150 1,100 1,050 1,000

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Dall’EUROSTAT Costo dei terreni agricoli nelle principali regioni europee (2016, EURO/ha) 120.000 100.000 80.000 60.000 40.000 20.000 0

INFLAZIONE annua in UE (%, Marzo 2018)

L’inflazione annua nell’area EURO, a Marzo 2018, è stata pari a 1,3% (in crescita rispetto all’1,1% del mese di Febbraio). Anche in Italia si registra una crescita del valore dell’inflazione (0,9% a Marzo, rispetto allo 0,5% a Febbraio).

Andamento inflazione (%) 1,6 1,4 1,2 1 0,8 0,6 0,4 0,2 0

ott-17

nov-17

dic-17 AREA EURO

gen-18

feb-18

mar-18

ITALIA

Andamento inflazione suddivisa per categorie di beni aggregati (%) 0,8 0,7 0,6 0,5 0,4 0,3 0,2 0,1 0 -0,1

ott-17

nov-17

dic-17

gen-18

feb-18

mar-18

Se si osservano le diverse categorie di beni che hanno contributo all’inflazione totale dell’UE, emerge che i servizi hanno avuto il maggior peso (0,67%). Sul totale dei beni alimentari, quelli trasformati, alcol e tabacco sono quelli che hanno maggiormente contribuito.

-0,2 Beni alimentari, alcool e tabacco

Beni energetici

Beni industriali non energetici

Servizi

Prodotti alimentari trasformati

Prodotti alimentati non trasformati

Confcooperative Lombardia - Milkcoop magazine n.4_2018_Aprile

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ANDAMENTO MERCATI

CEREALS & OILSEEDS Il mercato delle principali commodity agricole aggiornamento aprile 2018 Si riporta un aggiornamento delle previsioni e dati di produzione, commercio estero e prezzi delle principali colture proteiche e cerealicole, in base agli ultimi report pubblicati dall’EU Crop Market Observatory, USDA e International Grain Council. Gli ultimi aggiornamenti dell’USDA rilasciati ad aprile 2018, relativi alla stagione 2017/18, stimano una produzione mondiale di granaglie in calo di circa 7 milioni di tonnellate. Ciò è dovuto in gran parte al calo della produzione di mais in Sud America. SOIA - Nella campagna 2017/18 le previsioni totali di produzione sono in leggero calo rispetto alla campagna precedente, soprattutto a causa di una riduzione attesa dalla coltivazione della soia. In particolare, ci si attendono produzioni da record in USA (circa 120 Mton); in calo invece quelle del Sud America (soprattutto in Argentina a causa delle condizioni climatiche sfavorevoli). Anche in Europa la superficie coltivata a soia e girasole è in leggero calo. In termini aggregati, si segnala quindi un livello di offerta inferiore rispetto alla domanda. ALTRE PROTEICHE - Ci si attende delle produzioni di colza e girasole in crescita. PREZZI PROTEICHE - La minore disponibilità dei pannelli delle diver32

se colture proteiche, determina un generico incremento dei prezzi (in media circa +24% su base annua). I prezzi degli oli vegetali si mantengono invece su valori costanti, anche se si registra una leggera crescita per quelli di soia e girasole. Nello specifico, crescono particolarmente i prezzi della soia e parzialmente quelli della colza (su base annua); dovrebbero invece calare leggermente quelli del girasole. GRANO - La produzione di grano a livello mondiale è prevista in leggera crescita (per aumenti produttivi in Kazakhstan), a fronte però di una domanda in leggero calo (aumentano gli stock - +14% quelli cinesi e +28% quelli russi - e calo della domanda in India). Si prevede poi un calo delle esportazioni UE di grano (-8,5% su base annua) a causa della concorrenza con i prodotti provenienti dall’area del Mar Nero (+43% le esportazioni russe); anche le esportazioni USA sono in calo per il livello dei loro prezzi troppo elevati. Sono in crescita le esportazioni della Russia (+35% su base annua), mentre in calo quelle dell’Ucraina (-5% su base annua). MAIS - La produzione attesa di mais è in leggero calo (-3,1% su base annua), relativamente all’Argentina e Brasile (per le condizioni climatiche sfavorevoli, -12% e -11% rispettivamente). Contribuiscono alla riduzione dell’offerta aggre-

gata anche il calo delle esportazioni USA (-3% su base annua) e dell’Argentina (-2% su base annua). Questi cali sono in parte controbilanciati dagli aumenti attesi in UE, Sud Africa e India (rispettivamente +1,1, +0,5, +2,2 mTon su base mensile). Dal lato della domanda, si prevede un aumento (+1,5% su base annua, e quella relativa al solo uso zootecnico segna un +3,5%). PREZZI CEREALI - Si prevede un incremento dei prezzi del mais, a causa dell’incremento della domanda e la riduzione dell’offerta (per condizioni sfavorevoli in Sud America), e un leggero aumento anche di quelli del grano (su base annua). VARIAZIONE STOCK USA (1 MARZO 2018): Mais: si registra al 1 Marzo 2018 un valore degli stock pari a 225 milioni di tonnellate (+3% su base annua). Grano: si registra al 1 Marzo 2018 un valore degli stock pari a 41 milioni di tonnellate (-9% su base annua). Soia: si registra al 1 Marzo 2018 un valore degli stock pari a 57 milioni di tonnellate (+21% su base annua). Le previsioni di semina 2018/19 in USA per il mais sono pari a circa 0,8 milioni di ettari in meno, dovuto in gran parte alle dinamiche negative dei prezzi che hanno portato gli agricoltori ad orientarsi verso altre colture primaverili (grano e cotone).

Confcooperative Lombardia - Milkcoop magazine n.4_2018_Aprile


PREZZI UE CEREALS & OILSEEDS Fonte EU Crop Market observatory

Prezzi UE - milling wheat (€/ton)

230 220 210 200 190 180 170 160 150 140 130

DE: Hamburg (DEPSILO)

FR: Rouen (DELPORT)

RO: Constanta (FOB)

PL: Zachodni (DELFIRST)

BE: Antwerpen (DEPPROD)

Prezzi UE - durum wheat (€/ton)

440 390 340 290 240 190 140 90

IT: Bologna (DELFIRST)

ES: Sevilla (DEPSILO)

Prezzi UE - feed wheat (€/ton)

220 210 200 190 180 170 160 150 140 130 120

UK: East Coast (FOB)

FR: Eure-et-Loir (DEPSILO)

PL: Zachodni (DELFIRST)

Confcooperative Lombardia - Milkcoop magazine n.4_2018_Aprile

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mercati I

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Prezzi UE - feed barley (€/ton)

225 215 205 195 185 175 165 155 145 135 125

IT: Bologna (DELFIRST)

FR: Rouen (DELPORT)

ES: Valladolid (DEPSILO)

Prezzi UE - maize (€/ton)

230 210 190 170 150 130 110

RO: Constanta (FOB)

FR: Bordeaux (DELPORT)

HU: Budapest (DELPORT-GEX)

ES: Leon (DEPSILO)

Prezzi internazionali all'esportazione (€/ton) 440 420 400 380 360 340 320 300 280

Soyabeans - Argentina, Up River

34

Soyabeans - Brazil, Paranagua

Soyabeans - Ukraine

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Soyabeans - US Gulf

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ESPORTAZIONI CEREALS & OILSEEDS Fonte International Grains Council

MAIS

SOIA

Principali paesi esportatori di soia (mton, International Grains Council)

180 160 140 120 100 80 60 40 20 0

usa

brasile

argentina

altri

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IMPORTAZIONI ITALIA CEREALS & OILSEEDS Fonte EU Crop Market observatory Importazioni IT - olio di palma

Importazioni IT - mais 1,6 1,4

2,0

Million tonnes

Million tonnes

2,5

1,5 1,0

1,2 1,0 0,8 0,6 0,4

0,5

0,2 0,0

0,0

Jul

Aug

Sep

Oct

Nov

5YTrimAvg

Dec

Jan

Feb

2016/17

Mar

Apr

May

Jun

Jul

Aug

Oct Nov 5YTrimAvg

Dec

Jan Feb Mar Apr 2016/17 2017/18

May

Jun

May

Jun

May

Jun

Importazioni IT - pannello soia

Importazioni IT - grano duro 2,5

1,8 1,6 1,4

Million tonnes

Million tonnes

Sep

2017/18

1,2 1,0 0,8 0,6 0,4

2,0 1,5 1,0 0,5

0,2

0,0

0,0

Jul

Aug

Sep

Oct

Nov

5YTrimAvg

Dec

Jan

Feb

2016/17

Mar

Apr

May

Jun

Jul

Aug

Sep

2017/18

Dec

Jan Feb Mar Apr 2016/17 2017/18

Importazioni IT - soia

Importazioni IT - grano tenero 1,6

1,8

1,4

1,6 1,4

Million tonnes

Million tonnes

Oct Nov 5YTrimAvg

1,2 1,0 0,8 0,6

1,2 1,0 0,8 0,6 0,4

0,4

0,2

0,2

0,0

0,0

Jul

Aug

Sep

Oct

Nov

5YTrimAvg

Dec

Jan

2016/17

Feb

Mar

Apr

2017/18

May

Jun

Jul

Aug

Sep

Oct

Nov

5YTrimAvg

Dec

Jan

2016/17

Feb

Mar

Apr

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PRODUZIONI ITALIA CEREALS & OILSEEDS Fonte EU Crop Market observatory

cereals Italy: area by selected crops (thousand hectares) 4.500 4.000

Other cereals

3.814 3.215

3.500

3.225

3.173

3.361

3.306

3.207

Sorghum 3.088

3.023

3.000

2.921

2.900

Rye Oat

2.500

Triticale

2.000

Barley

1.500

Grain maize

1.000

Durum wheat

500

Soft wheat

2008

2009

2010

2011

2012

2013

2014

2015

2016e

2017f

2018f

oilseeds Italy: area by selected crops (thousand hectares) 600 495

500 400 300

347

351

364

388

523 483

509

Lupins Broad/field beans

417

Field peas

337

296

Linseed Soybean

200

Sunflower seed

100

Rapeseed 0

2008

2009

2010

2011

2012

2013

2014

2015

2016e

2017f

2018f


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LATTE E DERIVATI LATTE RACCOLTO NEL 2018

volumi di produzione maggiori in USA e UE; situazione di stabilità in NZ

La produzione di latte in EU28, 1.000 ton (Fonte MMO)

(Fonte AGEA)

14.500

1.150

14.000

1.100

13.500

1.050

13.000

1.000

12.500

950

12.000

900

11.500

850

11.000

800

2016/17

2017/18

La produzione di latte in USA, 1.000 ton (Fonte USDA)

2016/17

2017/18

La produzione di latte in NZ, 1.000 ton (Fonte DCANZ)

8.200

3.500

8.000

3.000 2.500

7.800

2.000

7.600

1.500

7.400

1.000

7.200

500

7.000

0

2016/17

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La produzione di latte in Italia, 1.000 ton

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I prezzi del latte alla stalla nel 2018 in calo a partire dagli ultimi mesi del 2017 Prezzo latte alla stalla in EU28, €/100 Kg (Fonte MMO - European Commission) 40

34,46 euro/100 Kg il prezzo medio del latte alla stalla in EU a Febbraio 2018

35 30 25 20 15

2016/17

2017/18

Prezzo latte alla stalla in Nuova Zelanda, €/100 Kg (Fonte USDA, LTO)

30,82 euro/100 Kg il prezzo medio del latte alla stalla in NZ a Febbraio 2018

40 35 30 25 20 15

2016/17

2017/18

Prezzo latte alla stalla in USA, €/100 Kg (Fonte USDA, LTO) 45 40

27,69 euro/100 Kg il prezzo medio del latte alla stalla in USA a Febbraio 2018

35 30 25 20 15

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Il mercato dei prodotti derivati Andamento prezzi del latte spot (Fonte Elaborazioni su dati BM Lodi e Verona)

293 euro/ton il prezzo medio del latte nazionale crudo quotato alla BM di Lodi a Marzo 2018

500 450 400 350 300 250 200

BM Verona

BM Lodi

Andamento prezzi del burro (Fonte Elaborazioni su dati BM Milano)

303 euro/100 Kg il prezzo medio del burro quotato alla BM di Milano a Marzo 2018

570 520 470 420 370 320 270 220 170 120

2016/17

2017/18

Andamento prezzi del Grana Padano 15 mesi (Fonte Elaborazioni su dati BM) 8,4

7,08 euro/Kg il prezzo medio del Grana Padano 15 mesi quotato alla BM di Milano a Marzo 2018

8,2 8 7,8 7,6 7,4 7,2 7

2016/17

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TI merca ti A C CATI MER R I mercati ME mercati mercati MERCAT Commercio estero UE - LATTE E DERIVATI

MERCATI

GEN-FEB 2018 / GEN-FEB 2017

IMPORT TOP 3 BURRO

[1.000 ton], Fonte USDA, EU MMO PAESI MESI Periodo: Gen-Feb

[1.000 ton], Fonte USDA, EU MMO

CINA

RUSSIA

MESI

2017

17.725

8.544

6.829

2018

21.807

5.734

6.646

var.18/17

23%

-33%

-3%

LATTE SCREMATO IN POLVERE [1.000 ton], Fonte USDA, EU MMO

MESI Periodo: Gen-Feb

CINA

MESSICO

2017

53.083

19.287

11.265

2018

64.599

22.985

7.725

var.18/17

22%

19%

-31%

BURRO

[1.000 ton], Fonte USDA, EU MMO

Periodo: Gen-Feb

NUOVA ZELANDA

UNIONE EUROPEA

81.904

25.042

5.364

2018

69.892

33.626

4.346

var.18/17

-15%

34%

-19%

[1.000 ton], Fonte USDA, EU MMO

Periodo: Gen-Feb

2017

41.040

25.977

20.809

2018

42.037

25.357

20.780

var.18/17

2%

-2%

-0%

PAESI

Periodo: Gen-Feb

CINA

BRASILE

SRI LANKA

2017

162.591

18.039

13.647

2018

187.339

6.456

15.037

var.18/17

15%

-64%

10%

UNIONE EUROPEA

NUOVA ZELANDA

STATI UNITI

2017

125.017

59.540

49.246

2018

128.661

53.369

55.233

var.18/17

3%

-10%

12%

ANNI

FORMAGGI

USA

PAESI MESI

LATTE SCREMATO IN POLVERE

MESI

ANNI

[1.000 ton], Fonte USDA, EU MMO

BIELORUSSIA

2017

UNIONE EUROPEA

AUSTRALIA

[1.000 ton], Fonte USDA, EU MMO

ANNI

PAESI

USA

LATTE INTERO IN POLVERE

MESI

EXPORT - TOP 3 MESI

Periodo: Gen-Feb

RUSSIA

ANNI

PAESI

PAESI GIAPPONE

USA

ANNI

PAESI

FORMAGGI

NUOVA ZELANDA

ANNI 2017

117.759

100.134

77.556

2018

131.548

116.894

73.839

var.18/17

12%

17%

-5%

Periodo: Gen-Feb

ANNI

LATTE INTERO IN POLVERE [1.000 ton], Fonte USDA, EU MMO PAESI MESI Periodo: Gen-Feb

NUOVA ZELANDA

UNIONE EUROPEA

ARGENTINA

2017

236.433

67.444

11.895

2018

269.518

63.072

14.861

var.18/17

14%

-6%

25%

ANNI

Confcooperative Lombardia - Milkcoop magazine n.4_2018_Aprile

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mercati M

I Megatrend del 2017: il consumatore al centro Lo evidenzia uno studio condotto da Euromonitor International Da uno studio condotto da Euromonitor International sono stati identificati i principali megatrends che caratterizzeranno il mondo da qui al 2030. I megatrend possono essere definiti come spostamenti a lungo termine nel comportamento o nell’atteggiamento della popolazione, che hanno un impatto globale. Capire quali sono i megatrend aiuta le aziende a mappare e comprendere i cambiamenti che si stanno verificando e prevedere quelli che si verificheranno in futuro. Potranno così adattare le strategie imprenditoriali in base a queste dinamiche della società. In particolare, sono stati individuati 5 principali driver (forze trainanti), che stanno guidando i principali mutamenti socio-economico-culturali a livello internazionale. Successivamente, a partire da questi driver sono stati individuati circa 20 megatrend che si verificheranno e caratterizzeranno la società del futuro fino al 2030. Tra questi 8 sono stati quelli che hanno caratterizzato il mondo nel 2017.

I principali DRIVERS del cambiamento Spostamento del potere economico Siamo di fronte ad una duplice sfida: da una parte una crescente importanza dei mercati emergenti e dall’altra parte la stagnazione delle economie avanzate. Queste dinamiche mutevoli stanno interessando tutti i livelli della società, dai governi a rischio di inadempienza ai lavoratori precari da lavoro. Il punto di svolta è stato nel 2008, quando i mercati emergenti hanno superato i paesi sviluppati per la prima volta nel loro contributo al PIL mondiale. Euromonitor International prevede che questa tendenza continuerà. Tecnologia La tecnologia svolge un ruolo fondamentale nel processo decisionale dei consumatori da una parte e nella capacità di produttori e rivenditori di soddisfare le esigenze dei consumatori dall’altra. Nel 2016, più di tre quarti della popolazione mondiale erano coperti da 42

una rete 3G e l’86% del totale della popolazione delle economie sviluppate aveva accesso a Internet mobile. Cambio di popolazione Oltre al progressivo aumento della popolazione globale - che si sta avvicinando agli 8 miliardi - si evidenziano anche tutta una serie di cambiamenti demografici come l’urbanizzazione, la migrazione, la maggiore aspettativa di vita, il calo dei tassi di natalità, l’ aumento della popolazione di anziani, che si stanno combinando per rimodellare gli stili di vita dei consumatori e le decisioni di acquisto. Cambiamenti e pressioni ambientali Le attività antropiche e le richieste di risorse e prodotti creano pressioni sulle risorse ambientali sempre più forti. Questo determina un crescente interesse delle agenzie internazionali, dei governi, delle imprese e della società mondiale sui temi del cambiamento climatico.

La domanda globale delle risorse naturali è cresciuta, come diretta conseguenza dell’aumento del PIL, soprattutto da parte dei mercati emergenti. Ciò ha comportato una corrispondente crescita della domanda di elettricità e dei quantitativi di emissioni di CO2 in atmosfera. Sono sempre più richiesti impegni da parte delle imprese e industrie per mitigare gli effetti del cambiamento climatico e avere processi di produzione più sostenibili. Questo è dimostrato anche dal fatto che i consumatori prestano sempre più attenzione alle green label. Cambiamento dei valori Oltre ai driver più materiali, i driver ideologici aiutano a identificare e modellare i megatrend: le credenze e percezioni sul mondo che evolve costantemente, le diverse priorità, percezioni, attitudini e motivazioni. Questi sono tutti elementi ch influiscono e modellano il processo decisionale dei consumatori.

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mercati CATI MER mercati I mercati mercati MERCAT Full List of Megatrends through 2030

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I ERCAT M How to ID En tI fy MEgatr EnD S IMpactIng your B uSI

TI

CA MER

Drivers

Megatrends Smart Cities and Premiumisation Smart Homes

Circular Economy

Shopping Reinvented

Personalisation

Connected Consumers

Healthy Living

Reinvention of Gender Roles

Ethical Living

Changing Family Dynamics

Sharing Economy

Experience More

Striving for Authenticity

Middle Class Retreat

Multiculturalism

Generation Gaps

Buying Time

Shifting Market Frontiers

New Ways of Working

Searching for Simplicity

Euromonitor International has identified 20 of the most influential megatrends set to shape the world through 2030 and will provide in-depth thought leadership on the eight megatrends with the furthest-reaching impact Confcooperative Lombardia - Milkcoop magazine n.4_2018_Aprile on industries and consumers in the years to come.

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mercati

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MERCATI

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I principali MEGATRENDS che EXPERIENCE MORE Le spese dei consumatori per servizi aggiuntivi ai prodotti si stima che raddoppierà da qui al 2030

I consumatori daranno sempre più priorità alle esperienze che vivono e ricercano sempre più prodotti che gli facciano vivere emozioni. Sono alla ricerca di esperienze autentiche e personalizzate che permettano loro di soddisfare gusti, preferenze e stili di vita individuali. Utilizzando la tecnologia come fattore abilitante, le imprese, attraverso i loro marchi, dovranno essere capaci di far vivere queste esperienze ai consumatori

ETHICAL LIVING La frase che riassume questo trend che è sempre più prioritario, può essere la seguente: “I feel taht I can make different in the world through my choices and actions”

Tra consumatori e imprese, un’attenzione crescente è rivolta all’etica e ai valori morali. Ciò si traduce in decisioni trainate da preoccupazioni per l’ambiente, la sostenibilità, il benessere degli animali, la produzione e le pratiche lavorative, nonché i desideri di incidere positivamente sulle comunità e sulle persone. L’evoluzione dell’etica riguarda tre aspetti: 1) Consapevolezza dell’ambiente; 2) Attenzione al benessere degli animali; 3) Equità e responsabilità verso le comunità, le persone e il territorio.

SHOPPING REINVENTED Si stima che dal 2016 al 2021 le vendite online peseranno per circa il 67% sul totale

Il modo in cui si acquistano beni e servizi è progressivamente mutato, come conseguenza anche del mutamento delle realtà economiche e tecnologiche che influenzano sia le imprese che i consumatori. I consumatori oggi hanno a disposizione piattaforme diverse e i venditori devono essere pronti a interagire con loro in qualsiasi momento e ovunque, specialmente quando cresce la domanda verso prodotti ad alto contenuto di servizio. Il consumatore è alla ricerca di vivere un’intera esperienza ricca di emozioni, che comincia nel momento dell’acquisto ma dura anche dopo, cercando di innescare una relazione continua.

HEALTHY LIVING Entro il 2030 il 29% della popolazione delle economie sviluppate sarà obesa

Gli stili di vita sano stanno diventando una priorità, in quanto crescono le preoccupazioni sull’obesità, la sensibilità alimentare e il numero di persone affette da diversi tipi di malattie cardio-vascolari. Si delinea un approccio più olistico al benessere che comprende il benessere spirituale e mentale, oltre alla salute fisica. Cambieranno quindi gli approcci all’assistenza sanitaria, alla nutrizione, alla bellezza, all’attività fisica e all’auto-miglioramento generale. Questo trend di ricerca del raggiungimento di un benessere ottimale traspare anche da tutti i nuovi prodotti che si trovano sul mercato, oltre a tutti i progressi tecnologici e digitali per soddisfare le esigenze dei consumatori.

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CA MER

e hanno caratterizzato il 2017 SHIFTING MARKET FRONTIERS Entro il 2030, si stima che il tasso di crescita dei consumi nei paesi dell’Africa sub sahariana sarà 2,5 volte maggiore rispetto a quello che si verificherà nei paesi sviluppati Ci saranno delle aree nei Paesi emergenti che avranno una enorme crescita e sviluppo e risulteranno essere delle interessanti opportunità di sbocco commerciale.

MIDDLE CLASS RETREAT Entro il 2030, ci sarà un sempre maggiore declino dei negozi store-based, a fronte di un aumento di quelli off-priced

Nonostante il boom delle classi medie in Asia, le classi medie dei mercati sviluppati stanno via via perdendo la loro posizione economica. Salari a volte stagnanti e aumento del costo della vita hanno messo sotto pressione i bilanci delle famiglie, modificando radicalmente gli approcci alla spesa di tutti i beni dall’alimentare all’abbigliamento.

CONNECTED CONSUMERS Entro il 2030, oltre l’81% delle famiglie avrà almeno uno smartphone

Consumatori connessi, cioè che utilizzano computer, smartphone, tablet, dispositivi di navigazione, lettori multimediali, e-reader, dispositivi di imaging e di gioco e altre apparecchiature audio e video che si connettono a Internet, al fine di sperimentare e interagire con contenuti digitali e servizi di accesso. Questo è un fenomeno in forte crescita, con aumento sia dei dispositivi stessi che delle infrastrutture necessarie per la connessione. Queste connessioni digitali stanno modificando radicalmente il modo in cui i consumatori vivono, lavorano, acquistano e giocano. Gli strumenti digitali offrono vantaggi di praticità, semplicità e accesso alla conoscenza.

PREMIUNISATION Si stima che i prodotti premium che riguardano l’alimentare ma anche quelli della bellezza salute e benessere avranno una crescita esponenziale

Il rallentamento della crescita dei volumi ha portato i marchi a cercare nuovi modi per promuovere prodotti a maggior valore aggiunto e contenuto di servizio. I consumatori di tutto il mondo richiedono più scelte su più livelli di offerta, dalle offerte e sconti, ai beni di lusso, consentendo loro di fare scelte e spendere di più per ciò che conta di più. I marchi globali di massa stanno cedendo il passo a marchi di nicchia e “portafogli di marchi” personalizzati, in quanto i consumatori a tutti i livelli di reddito cercano prodotti, servizi ed esperienze che riflettono le loro esigenze.

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INTERNAZIONALIZZAZIONE Una nuova frontiera per i formaggi a pasta dura: il Sud Africa, terra di contrasti ma dalle forti potenzialità per il made in Italy lattiero caseario La costante crescita dei volumi di vendita di formaggio al dettaglio in Sud Africa, registrata nel periodo 2012-2017 (+62%), ha continuato a essere sostenuta dal crescente utilizzo del formaggio in cucina. Tuttavia, i livelli di consumo rimangono relativamente bassi e non superano i 2,7 kg pro capite all’anno (in Francia si attestano a 25 Kg). Questo trova riflesso in prezzi unitari considerati troppo

elevati per i consumatori sud africani a reddito medio basso. Nel 2017 il prezzo unitario medio del formaggio è aumentato, comunque, meno dell'inflazione. Di fatto, il formaggio ha beneficiato anche di un calo dei prezzi del latte crudo, a causa delle eccedenze registrate in Sudafrica negli ultimi anni. Inoltre, è aumentata l’offerta, grazie all’ampliamento della gamma di prodotti e marchi, in particolare tra

i formaggi a pasta dura (tra questi, quelli confezionati rappresentano, nel 2017, il 55% del totale del valore delle vendite al dettaglio). Nel complesso, a fine 2017, il valore delle vendite retail di formaggio in sud Africa ha raggiunto i 21 miliardi di Rand sudafricani, in crescita del +8,8% rispetto al 2016. Anche sul fronte dei volumi si segnala un incremento del +4%, pari a 151mila tonnellate nel 2017.

Il valore delle vendite del formaggio in Sud Africa (milioni di Rand sudafricani 2012-2017. Elaborazioni: Ufficio Studi e Ricerche Fondosviluppo - Confcooperative su dati Euromonitor)

Con riferimento al posizionamento competitivo, il brand Parmalat è il leader indiscusso nel settore del formaggio in Sud Africa, con una quota del 29% del valore delle vendite nel 2017. Parmalat ha anche esteso il proprio vantaggio competitivo nel 2017, gra46

zie alla crescita del marchio Galbani in particolare tra i prodotti come mozzarella e mascarpone. Rispetto ai ben noti paesi produttori di formaggio dell'Europa, il Sudafrica, di fatto, è un nuovo arrivato nell’industria lattiero-casearia. Tuttavia, negli ultimi 10 anni, l'arti-

gianato caseario locale si è sviluppato a gran ritmo. Le 12 più grandi imprese lattiero casearie del Sud Africa producono circa il 65% del formaggio del paese. La maggior parte dei produttori di formaggio si trova vicino alle zone costiere dove l'acqua è facilmente disponibile e

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le condizioni meteorologiche sono più favorevoli. Più della metà del formaggio del paese viene prodotto nel Western Cape, l'indiscussa provincia del formaggio sudafricano. Le aspettative nel medio periodo sono complessivamente favorevoli. Tuttavia, il formaggio rimarrà fuori dalla portata finanziaria di una buona parte dei consumatori sud africani, mentre, tra i consumatori abituali (quelli delle fasce di reddito medio-alto), cresce la consapevolezza sulle tematiche della salute. In tal senso, è probabile che que-

sti consumatori possano limitare il consumo di grassi nei prossimi anni. In questo contesto i distributori di formaggi saranno sempre più attenti alle innovazioni, prevedendo confezioni più piccole di snack al formaggio, estensioni aromatiche, e sconti e promozioni più diffusi. Si prevede, comunque, che le vendite aumenteranno a un tasso medio annuo del 3% in termini di valore a prezzi costanti del 2017. Il formaggio non lavorato rimarrà la categoria più importante rappresentando una quota del 64% del

valore totale delle vendite (a prezzi costanti 2017) nel 2022. Per i formaggi lavorati è atteso un incremento del valore delle vendite che, nel medio periodo (2017-2022), dovrebbe attestarsi attorno al +10% (con attese migliori tra i non spalmabili). Nello stesso periodo, tra i formaggi non lavorati, invece, è attesa, per quelli a pasta dura, una crescita attorno al +18% e per quelli a pasta molle un incremento del valore delle vendite pari al +7,5%.

Variazione % attesa del valore delle vendite dei formaggi - lavorati e non lavorati in Sud Africa nel periodo 2017-2022 (migliaia di tonnellate, 2012-2017. Elaborazioni: Ufficio Studi e Ricerche Fondosviluppo - Confcooperative su dati Euromonitor)

L’analisi è tratta dalla collana “Export & Mercati”, una serie di pubblicazioni realizzate a cadenza mensile dall’Ufficio Studi e Ricerche di Fondosviluppo per l’Ufficio per le Politiche di Internazionalizzazione e Mercati di Confcooperative e scaricabili dal sito www.internazionalizzazione.confcooperative.it. Le cooperative associate potranno richiedere gratuitamente uno o più report personalizzati per Prodotti/Paese, inviando la propria richiesta all’indirizzo internationaloffice@confcooperative.it. Sempre sul sito di Confcooperative dedicato all’internazionalizzazione, le cooperative potranno trovare tutta una serie di altri servizi, strumenti ed iniziative promosse dalla Confederazione e che si ritiene possano essere di supporto nei diversi processi di internazionalizzazione. Twitter: @ConfcoopMercati Confcooperative Lombardia - Milkcoop magazine n.4_2018_Aprile

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PERFORMANCE COOPERATIVE In questa sezione si vuole approfondire il posizionamento della cooperazione all’interno del settore lattiero-caseario. Al fine di delineare uno spaccato del settore lattiero-caseario cooperativo è stato selezionato un campione di 14 cooperative (panel) da cui partire per raccogliere, analizzare, elaborare e comunicare informazioni e dati. Le cooperative individuate sono rappresentative della Lombardia in termini di areale di appartenenza, caratteristiche strutturali, dimensioni, caratteristiche e usi del latte e mercati di riferimento, ecc. In un secondo momento questo panel potrà essere allargato ad un numero sempre maggiore e diversificato di cooperative della Lombardia e anche di altre Regioni.

LA GESTIONE DELLA LIQUIDITÀ NELLE COOPERATIVE Sulla base dei dati raccolti dal panel di cooperative, è stata fatta un’analisi per valutare il loro grado di liquidità I dati sono stati elaborati utilizzando il criterio della media ponderata, basata sul peso di ogni impresa relativamente alla sua dimensione/produzione sul totale delle imprese. Per valutare meglio le strategie delle cooperative, è stata fatta un’analisi differenziata su quattro categorie di cooperative (3 di pianura e 1 di montagna), individuate in base alla dimensione e quindi alla quantità di latte raccolto. Il Gruppo A è costituito da quelle cooperative di pianura di maggior dimensione (>1 milione di quintali di latte raccolto); il Gruppo B è costituito dalle cooperative di pianura di medie dimensioni (500.0001.000.000 q.li di latte raccolto); il Gruppo C è costituito da cooperative di pianura di medio-piccole dimensioni (<500.000 q.li di di latte raccolto). Infine il quarto Gruppo è rappresentate dalla cooperative di Montagna, che hanno una loro peculiarità.

Quando si analizza un’azienda, un elemento molto importante per valutare lo stato di salute è la situazione della sua liquidità. La liquidità è rappresentata da quelle risorse che sono disponibili all’azienda in modo tale che possa far fronte ai suoi impegni ordinari. La liquidità dipende da come è costituito l’attivo e il passivo a breve (cioè entro i 12 mesi) e può essere calcolata e misurata con due principali indici: indice di liquidità primaria e indice di liquidità secondaria. Una buona liquidità permette di far fronte agevolmente ai propri impegni verso terzi (soprattutto verso le banche) e determina anche una certa flessibilità che permette all’azienda di gestire bene le spese e programmare gli investimenti. Al fine di analizzare la situazione di liquidità delle imprese del panel, è stata fatta una prima valutazione che prende in considerazione la struttura delle voci che costituiscono l’attivo e il passivo dello stato patrimoniale, evidenziando anche il relativo peso specifico di ogni componente in relazione alle diverse tipologie di impresa. Successivamente sono stati calcolati due indici che misurano la liquidità delle imprese. Con queste analisi si vede come le cooperative utilizzano le diverse risorse e adattano diverse strategie per gestire meglio la liquidità (ad esempio fare più o meno magazzino, gestire le strategie commerciali, diversificare i prodotti e i mercati, gestire il ricorso a debiti, ecc.). 48

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Attività a breve termine (entro 12 mesi) Gruppo A 100% 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0%

2014

Gruppo B

2015

rimanenze

disponibilità liquide

2016 crediti vs clienti

100% 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0%

altro

2014

2015

rimanenze

disponibilità liquide

Gruppo C 100% 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0%

2014

2015 disponibilità liquide

crediti vs clienti

altro

Gruppo M 100% 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0%

rimanenze

2016

crediti vs clienti

2016

2014

altro

rimanenze

2015 disponibilità liquide

2016 crediti vs clienti

altro

Passività a breve termine (entro 12 mesi) Gruppo B

Gruppo A 100%

100%

90%

90%

80%

80%

70%

70%

60%

60%

50%

50%

40%

40%

30%

30%

20%

20%

10% 0%

10%

2014

2015 debiti vs fornitori

2016

debiti vs banche

0%

2014

altro

Gruppo C 100%

90%

90%

80%

80%

70%

70%

60%

60%

50%

50%

40%

40%

30%

30%

20%

20%

10%

10%

2014

2015 debiti vs fornitori

debiti vs banche

2016 altro

Gruppo M

100%

0%

2015 debiti vs fornitori

2016

debiti vs banche

altro

0%

2014

2015 debiti vs fornitori

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debiti vs banche

2016 altro

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cooperative

NCE

A PERFORM

performance

PERFORMANCE COOPERATIVE

cooperative

Attività e Passività

a breve (entro 12 mesi)

Le attività a breve termine (entro 12 mesi) sono rappresentate per la maggior parte dai crediti verso i clienti e dalle rimanenze. I crediti verso i clienti rappresentano tutti quei crediti che le aziende vantano nei confronti dei clienti a cui è stata fatturata la merce ma che non è ancora stata pagata. Le rimanenze sono invece costituite principalmente dai prodotti depositati in magazzino. L’importanza di questi due elementi è dovuta sia agli orientamenti produttivi delle cooperative (con una produzione sostanziale di formaggi a lunga stagionatura, che rimangono in magazzino per periodi prolungati; ma anche per le diverse caratteristiche e strutture delle imprese che non sempre permettono un adeguato potere contrattuale nei confronti dei clienti, generando diversi crediti nei loro confronti). Le passività sono invece rappresentate principalmente dai debiti verso i fornitori e i debiti verso le banche. I debiti verso i fornitori rappresentano le voci di spesa per beni e servizi a cui deve fare fronte l’azienda, ma che non sono ancora stati pagati. Nel caso delle cooperative essi sono rappresentati per la quasi totalità dal pagamento del latte conferito dai soci. I debiti verso le banche sono un’altra voce che ha un impatto importante riguardano il costo per i finanziamenti richiesti. In termini generali si evidenzia che nelle cooperative di minore dimensione (gruppo B e C) c’è una impatto maggiore delle rimanenze (si tratta principalmente di imprese di mono-produzione, orientate a produrre formaggi a lunga stagionatura). Al contrario, le cooperative di maggiore dimensione (gruppo A), che hanno una mag50

COOPERATIVE

COOPERATIVE

giore diversificazione produttiva e dei mercati, hanno una più equa ripartizione delle voci dell’attivo (rimanenze e crediti vs clienti). Le cooperative di montagna hanno produzioni caratterizzate da formaggi a breve-media stagionatura (minor magazzino) e generalmente hanno mercati locali in cui esiste da una parte un buon rapporto fiduciario con i clienti abituali e dall’altra parte ridotto potere contrattuale con altri clienti (per le piccole dimensioni e produzione limitata). In questo caso emerge come le rimanenze siano minime, mentre hanno un impatto molto maggiore i crediti verso i clienti. Per quanto riguarda le passività a breve, si evidenzia una situazione abbastanza simile tra i diversi gruppi di imprese. C’è un maggior impatto dei debiti verso i fornitori, rispetto a quelli verso le banche. Ciò può essere dovuto alla difficoltà di avere accesso ai finanziamenti bancari, soprattutto in situazioni difficili di mercato; ma anche al fatto che il pagamento del latte ai soci avviene nel corso dell’anno secondo modalità molto diversificate (in un’unica soluzione o con diversi acconti). Il rapporto fiduciario socio-cooperativa permette quindi di gestire in modo flessibile questa tipologia di debiti, che in taluni casi, possono essere utilizzati come strumento di gestione economico-finanziaria della cooperativa.

PERFORMANCE

Eccezione è rappresentata delle cooperative di montagna che hanno una percentuale ancora maggiore di debiti verso fornitori rispetto a quelli verso le banche. Ciò deriva dal fatto che le loro caratteristiche non permettono loro di avere facile accesso ai finanziamenti bancari. Se si osserva la variazione annua (dal 2014 al 2016), in termini generali, si osserva una situazione abbastanza costante (con una leggera crescita del valore delle rimanenze). Questo è principalmente dovuto a strategie imprenditoriali delle cooperative che sono state una conseguenza della situazione di mercato. Si passa infatti da un 2014 con livelli di prezzi molto positivi ad un 2016 caratterizzato da una forte crisi di mercato (a seguito della fine del regime di quote latte e di diversi mutamenti delle dinamiche di domanda e offerta a livello internazionale). In questa situazione, la maggioranza delle cooperative ha aumentato la durata della stagionatura dei formaggi (aumentando il magazzino), per venderli poi in un momento successivo, in attesa di condizioni migliori di mercato. Crescono quindi le rimanenze, ma anche i crediti verso clienti. Questi ultimi, crescono probabilmente a causa della difficile situazione di mercato che ha portato i clienti a posticipare i pagamenti per i prodotti acquistati. Nel caso delle cooperative del

Indice di liquidità primaria

2014

2015

2016

Gruppo A Gruppo B Gruppo C Gruppo M

0,6 0,6 0,5 0,6

0,5 0,7 0,5 0,6

0,5 0,6 0,5 0,7

Indice di liquidità secondaria

2014

2015

2016

Gruppo A Gruppo B Gruppo C Gruppo M

1,0 1,2 1,3 0,9

Confcooperative Lombardia - Milkcoop magazine n.4_2018_Aprile

1,0 1,4 1,4 0,9

1,1 1,4 1,3 0,9


cooperative

PERFORMANCE

performance

PERFORMANCE COOPERATIVENCE cooperative

gruppo A, le rimanenze passano dal 45% nel 2014 al 47% nel 2016; e i crediti verso i clienti salgono dal 39% del 2014 al 41% del 2016. Per le cooperative del gruppo B, le rimanenze ammontano al 52% nel 2014 e al 54% nel 2016. Per queste imprese si osserva poi una graduale riduzione delle disponibilità liquide (dall’8% al 6%), utilizzate per far fronte alle spese ordinarie, in situazioni difficili di mercato. Il gruppo C ha le rimanenze che passano dal 62% al 63% nel 2016. Le cooperative di montagna, come detto sopra hanno un impatto molto maggiore dei crediti verso clienti (che mostrano un trend crescente nei tre anni, rispetto all’andamento delle rimanenze). In riferimento alle passività, si osserva che nelle cooperative di minore dimensione (gruppo B e C), sempre in conseguenza delle caratteristiche di mercato e delle relative scelte imprenditoriali, dal 2014 al 2016, cresce fortemente il livello di debiti verso fornitori (soci), mentre cala no quelli verso banche. Nel caso del gruppo C, l’incidenza dei debiti verso i fornitori passa dal 52% al 63% mentre si riduce il peso dei debiti verso le banche che passa dal 39% del 2014 al 28% del 2016. Nel gruppo A e M si trova una situazione simile, anche se per motivi differenti, in cui si assiste ad un calo del livello dei debiti verso i fornitori (soci). Nel caso delle cooperative di maggiore dimensione, si registra un aumento dei debiti verso banche; mentre nel caso di cooperative di montagna, si riducono i debiti verso soci (perché in situazioni di crisi di mercato, date anche le difficili condizioni di produzione tipiche dei territori montani, le cooperative cercano di tutelare i loro soci), e aumentano il ricorso ad altre tipologie di debiti (in un’ottica di ri-

COOPERATIVE

LIQUIDITA’

per valutare la capacità delle imprese di far fronte agli

IMPEGNI VS TERZI, di gestire le SPESE ORDINARIE e PROGRAMMARE gli INVESTIMENTI

partizione dei rischi: non solo verso banche anche di altra tipologia). Le cooperative di montagna registrano una situazione in cui il peso dei debiti verso i fornitori è ancora più importante, infatti l’incidenza percentuale è del 71% per il 2014 e 2015 e del 65% per il 2016.I debiti verso le banche hanno un peso ridotto al 9% per il 2014 e 2015 e del 11% per il 2016. Così come per le cooperative del gruppo C, anche in questo caso le dimensioni ridotte impediscono alle cooperative di accedere agevolmente ai finanziamenti bancari, questo spiegherebbe l’alta incidenza dei debiti verso i fornitori.

Indice di liquidità primaria

E’ un indice che viene calcolato misurando il rapporto tra le attività a breve termine al netto delle rimanenze e il passivo a breve termine. Il valore ottimale per questo indice sarebbe l’unità (=1). Valori superiori potrebbero indicare un comportamento eccessivamente prudenziale con utilizzo non efficiente delle risorse e una certa staticità dell’azienda (con pochi investimenti). Al contrario, un valore prossimo allo zero comporterebbe un rischio per l’azienda di non riuscire a onorare i debiti entro i 12 mesi. Dai dati emerge che quasi tutte le cooperative hanno valori tra lo

COOPERATIVE

MA

PERFOR

0 e l’1 in tutte le annualità. Questo indica una certa propensione ad investire, anche se in certi casi in modo anche rischioso (con difficoltà di far fronte agli impegni a breve). Da evidenziare che questo rischio, nel caso delle cooperative, può essere facilmente gestito attraverso la modulazione dei debiti verso fornitori (soci) e in parte attraverso le strategie commerciali e di gestione dei magazzini (rimanenze).

Indice di liquidità secondaria

L’incide di liquidità secondaria fa riferimento al rapporto tra il totale delle attività a breve termine e le passività a breve termine. In questo caso non togliendo il valore del magazzino si può valutare il suo impatto. Il valore di riferimento dovrebbe essere 2. Si vede come nel gruppo A, l’indice di liquidità è a livelli abbastanza bassi: questo è in linea con una produzione diversificata anche con prodotti a breve stagionatura, che fanno sì che le rimanenze non siano cospicue. Nel caso delle cooperative del gruppo B e C, con una produzione meno differenziata rispetto alle cooperative del gruppo A, si può vedere come l’indice migliori sensibilmente con l’aggiunta delle rimanenze. Trattandosi di cooperative con produzioni di formaggi a lunga stagionatura, è coerente che le rimanenze siano una voce con un peso rilevante. Il raddoppio del valore dell’indice di liquidità primaria indicherebbe una situazione per cui le rimanenze sono pari alla metà delle attività di breve periodo. Per il gruppo delle cooperative di montagna si può vedere come l’incidenza delle rimanenze sia di gran lunga inferiore rispetto alle cooperative di pianura, trattandosi di cooperative che producono formaggi semi-duri a stagionatura limitata.

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NEWS

In arrivo LATTE G+: Granarolo lancia il latte

senza lattosio e a basso contenuto di zucchero Il Gruppo Granarolo ha lanciato il nuovo prodotto G+, il latte facilmente digeribile senza lattosio e con il 30% di zuccheri in meno rispetto a quello intero. Questo prodotto innovativo è stato realizzato grazie a un processo di produzione brevettato da ENEA e Granarolo, basato su un sistema di filtrazione, che scompone il lattosio in glucosio e galattosio e separa le diverse componenti per ottenere un latte a basso contenuto di zuccheri. "Al fine di fornire latte ad alta digeribilità e basso contenuto di zucchero, abbiamo impiegato tecnologie di filtrazione a membrana, processi meccanici innovativi senza la necessità di solventi o reagenti, che consentono di preservare i principi attivi del latte", ha affermato Roberto Balducchi, responsabile del laboratorio di bioprodotti e bioprocessi di ENEA.

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Queste tecnologie sono appunto chiamate ‘mild tecnologies’ proprio perché non compromettono il valore nutrizionale degli alimenti quando sono utilizzate per la loro conservazione e trasformazione. “Granarolo G+ è una vera rivoluzione nel mercato del latte – afferma Gianpiero Calzolari, Presidente di Granarolo, – un’innovazione unica in grado di creare una nuova categoria di prodotto e di rispondere a un bisogno emergente dei consumatori, che guardano con sempre maggiore interesse ad alimenti funzionali e legati al benessere. Il segmento benessere/ salute è infatti quello a maggior crescita nel mercato, registrando un +6,9% a volume e +6,7% a valore (benessere) mentre per quello salutistico +20% a volume e +18% a valore (fonte: Nielsen).” La gamma completa Gra-

narolo G+ è composta da: 2 referenze da frigo pastorizzate a temperatura elevata nel formato da 1 litro (bevanda da latte Parzialmente Scremato e da latte Scremato); 2 referenze a lunga conservazione nello scaffale ambient sempre nel formato da 1 litro (bevanda da latte Parzialmente Scremato e da latte Scremato); le referenze funzionali a lunga conservazione nello scaffale ambient nel formato da mezzo litro in tre distinte formulazioni: una con magnesio, vitamina B6 e B12, che contribuiscono a ridurre la stanchezza e l’affaticamento e ricca in proteine, una con fibre, che contribuiscono alla normale funzione intestinale e fonte di vitamine A e D3; na con omega3 (EPA e DHA) che contribuiscono alla normale funzione cardiaca e fonte di vitamine A e D3.

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Valio: un latte sostenibile con meno soia

La cooperativa finlandese Valio si sta impegnando a rendere la produzione di latte più sostenibile e rispettosa dell'ambiente. Per far ciò, una delle azioni intraprese di recente, è qualle di cercare di eliminare l'uso dei mangimi a base di soia. Produrre un latte senza l'impiego di soia rappresenterebbe anche una strategica leva di marketing e fattore competitivo nei mercati internazionali: un numero sempre maggiore di consumatori si aspetta che le aziende lattiero-casearie intraprendano attivamente pratiche per ridurre l’impatto ambientale dei propri prodotti e la coltivazione di soia incide spesso negativamente in questi termini.

Valio ha quindi vincolato, a partire dal 1 ° marzo 2018, i propri soci a non utilizzare più la soia nei mangimi per l'alimentazione dei bovini adulti. Sarà comunque previsto un periodo di transizione della durata di un anno, così da garantire agli imprenditori di adattarsi al cambiamento e di utilizzare le ultime scorte di mangime contenente soia che ancora hanno in magazzino o che hanno già ordinato. L’obiettivo di Valio è che poi anche il mangime usato per alimentare i giovani bovini sia privo di soia entro il febbraio 2019. "La soia è l’alimento proteico più importante per gli animali a livello globale. Allo stesso tempo, è

anche la fonte più importante di proteine vegetali per le persone. Parte dell'approccio responsabile di Valio include che non si alimentino gli animali con alimenti adatti al consumo umano ", afferma Juha Nousiainen, direttore dei servizi agricoli di Valio. Sono infatti presenti diversi studi a supporto di questa teoria di sostituzione della soia nei mangimi con altri prodotti. Ad esempio si riporta che la colza è un alimento proteico supplementare migliore per i bovini da latte rispetto alla soia. (Fonte: Vanhatalo ecc. 2004, Shingfield ecc. 2003).

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NEWS

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EEX: il primo operatore finanziario ad investire sul latte liquido da agosto sarà operativo il future per il latte

L’European Energy Exchange (EEX) è il principale strumento di scambio in Europa che sviluppa, opera e collega mercati sicuri, liquidi e trasparenti per l’energia e i prodotti correlati. Il Gruppo EEX, ha al suo interno anche una società che si occupa dei mercati internazionali delle materie prime inclusi i prodotti agricoli. EEX fa parte del gruppo Deutsche Börse.

Recentemente ha annunciato che è intenzionata ad aprirsi al mercato del latte liquido. Lancerà il MILK LIQUID FUTURE il prossimo 15 agosto 2018. Finora, EEX offre già trading con futures su burro, latte scremato in polvere e siero di latte in polvere. Da adesso sarà possibile operare anche sul mercato del latte liquido Il volume minimo del contratto previsto sarà di 25.000 Kg. Il nuovo prodotto EEX utilizzerà l’indice “EEX European Milk Milk”, che è composto equamente dai prezzi del latte provenienti da Germania, Paesi Bassi, Danimarca e Irlanda. I prezzi sono basati sui dati dell’EU MIlk Market Obseravatory, in conformità con il Reg. (UE) n. 2017/1185.

“Con l’espansione della gamma di prodotti lattiero-caseari, si vogliono soddisfare le esigenze dei mercati europei del latte e faremo così in modo di proteggere i nostri clienti dai rischi di volatilità dei prezzi con una maggiore precisione“ - afferma Sascha Siegel, responsabile delle materie prime agricole di EEX. “L’andamento del prezzo del burro, del latte scremato e del siero di latte in polvere negli ultimi anni ha dimostrato che i mercati europei del latte sono soggetti a notevoli tensioni sui prezzi. Siamo convinti che il nuovo prodotto sia un interessante complemento alla gestione del rischio nei mercati agricoli “ - ha concluso.

COOP DE FRANCE: il rapporto socio-cooperativa è ancora la chiave del successo Coop de France ha la missione di rappresentare tutte le cooperative lattiero-casearie impegnate nella raccolta di latte e nella sua trasformazione. Aderiscono diverse cooperative di diverse dimensioni, attività e orientamenti produttivi. In Francia, esistono 40 gruppi cooperativi e quasi 200 cooperative che raccolgono e valorizzano il latte prodotto. La cooperazione lattiero-casearia rappresenta il 55% del latte 54

prodotto e raccolto e il 45% del latte trasformato per un valore di 11 miliardi euro nel 2016. Più del 50% dei produttori di latte in Francia sono i soci di una cooperativa. Coop de France , ha svolto uno studio sul funzionamento delle cooperative. I risultati confermano che continua ad esserci un forte attaccamento al sistema cooperativo (per 2/3 degli intervistati) e che il maggior in-

teresse dei soci è legato al livello di remunerazione del prezzo del latte. In un contesto liberalizzato in cui le imprese devono attuare strategie sempre più mirate a quello che chiede il mercato, le cooperative lattiero-casearie possono giocare un ruolo molto importante. Il rapporto socio-cooperativa rappresenta un elemento vincente e deve essere valorizzato al massimo sia per la definizione delle strategie impren-

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ditoriali sia per lo sviluppo di strategie di marketing e di comunicazione verso il consumatore specifiche. Il modo migliore per raggiungere questo obiettivo? Conoscere meglio i soci, le loro percezioni, la loro attività, il modello e la strategia cooperativa, il rapporto esistente tra socio e cooperativa. Da questo studio sono emersi interessanti risultati:

IMPORTANZA DELL’ADESIONE AL SISTEMA COOPERATIVO - il 67% dei produttori di latte intervistati aderisce ad un sistema cooperativo. - il 73 % dei soci di cooperative intervistati sostiene che il mondo cooperativo in Francia gioca un ruolo fondamentale nella tutela e vitalità dei territori rurali. - il 58% degli allevatori considerano il sistema cooperativa uno degli strumenti migliori in grado di portare avanti e difendere i propri

interessi. - il 58% degli intervistati hanno piena fiducia nelle loro cooperative.

SODDISFAZIONE RISPETTO ALLE ATTIVITÀ’ DELLA COOPERATIVA - Circa il 64% ha dichiarato di essere molto soddisfatto di quello che la cooperativa fa. - il 54% ha dichiarato di essere soddisfatto dell’assistenza tecnica fornita dalla cooperativa. - il 48% si ritiene soddisfatto di quello che la cooperativa fa per supportare il ricambio generazionale e a supportare l’insediamento dei giovani soci.

PERCEZIONE DELLA VITA DEMOCRATICA E DELLE RELAZIONI TRA SOCIO E COOPERATIVA

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nerali e il 25% dice che partecipa anche a tutte le riunioni e incontri organizzati dalla cooperativa. - il 58 % ritiene facile esprimere opinioni o punti di vista alla cooperativa. - il 55% si sente ben rappresentato dagli amministratori della cooperativa. “Il modello cooperativo funziona. Ma dobbiamo migliorare le nostre strategie, continuare i nostri sforzi per accompagnare i nostri aderenti e incoraggiare una maggiore partecipazione alle riunioni. Lavoreremo su piani d’azione per migliorare la comunicazione e la trasparenza. Infine, ovviamente, dobbiamo creare più valore nei mercati e meglio spiegare i meccanismi del sistema cooperativo.” - ha commentato Damien Lacombe, Presidente di Coop de France.

- Il 45% dei soci sostiene di partecipare a tutte le Assemblee ge-

Confcooperative Lombardia - Milkcoop magazine n.4_2018_Aprile

55


BEST PRACTICE Zootecnia di precisione: un settore in espansione Nell’ottica del miglioramento e della produttività e sostenibilità del settore agro-zootecnico italiano il tema dell’agricoltura di precisione (la Precision Farming), e in parallelo della zootecnica di precisione (Precision Livestock Farming). assume una sempre maggior importanza.

Molto è stato fatto per le applicazioni di agricoltura di precisione di natura strettamente agricola, lasciando la zootecnia ad essere il settore che per ultimo si è affacciato a queste tecnologie. Oggi sono però disponibili molte soluzioni anche in questo settore, quali ad esempio quelle per il controllo automatico della ventilazione e la robotizzazione di diverse operazioni. Nel caso dei bovini sono disponibili sistemi per il monitoraggio dei singoli animali al fine di individuare precocemente le patologie o per 56

meglio gestirne l’alimentazione. L’interesse maggiore per l’AdP oggi si sta concentrando nella filiera del bovino da latte. Dopo l’abolizione del regime delle quote latte in Europa, si sono aperte numerose opportunità per le imprese, che in un contesto di mercato più liberalizzato, si trovano però anche ad affrontare nuove sfide: garantire una maggiore redditività, senza sottovalutare gli aspetti di qualità, benessere animale e impatto ambientale. Un importante punto di avvio per l’introduzione delle Information

and Communication Technologies (ICT), è stato quello della diffusione della mungitura automatizzata (o robotizzata), che ha consentito l’applicazione della cosiddetta mungitura volontaria. Essa ha portato un radicale cambiamento dell’organizzazione del lavoro nell’azienda, in quanto ha consentito un primo monitoraggio quotidiano di aspetti quanti-qualitativi della produzione, quali: frequenza e tempi di mungitura volontaria; quantità di latte prodotto per ciascun quarto di mammella; condu-

Confcooperative Lombardia - Milkcoop magazine n.4_2018_Aprile


cibilità elettrica del latte di ciascun quarto. Si è così incrementato il livello di informazioni derivanti dal singolo animale, principio alla base della zootecnia di precisione. Un altro interessante aspetto è il concetto di Precision Feeding che permette di avere un utilizzo più efficiente dell’alimentazione e del sistema foraggero. Questo aspetto parte dal campo, dove è necessario ottenere un foraggio idoneo che venga adeguatamente conservato e, in termini di conservazione, gioca un ruolo fondamentale l’insilamento. Gli insilati, essendo caratterizzati da una significativa variabilità del livello di umidità, necessitano di un monitoraggio del contenuto in sostanza secca, al fine di poter essere inseriti in modo corretto nella razione calcolata. Sono stati sviluppati sistemi per il controllo della effettiva sostanza secca al momento della somministrazione agli animali, grazie a un sistema installabile sul carro miscelatore, basato sulla riflettanza nel vicino infrarosso (NIR), in grado di trasmettere il dato rilevato ad un software, consentendo la correzione in tempo reale della quantità di insilato da caricare, per rispettare la quantità di sostanza secca prevista. Un effetto indiretto ma estremamente positivo della Precision Feeding è il miglioramento degli aspetti economici e climatico-ambientali che coinvolgono la produzione degli alimenti per le bovine. Infatti l’attento controllo delle fasi produttive in campo permette la riduzione di sprechi e il contenimento delle emissioni di gas climalteranti come metano e ammoniaca. Strettamente associata alla Precision Feeding è da segnalare la re-

cente introduzione di sensori commerciali per la rilevazione del pH ruminale, che possono rappresentare un elemento risolutivo per la determinazione precoce di dismetabolie, con particolare riferimento a chetosi dovute ad errori nutrizionali, consentendo l’attuazione di correzioni ad hoc al razionamento, non tanto nella formulazione, quanto nella sua applicazione aziendale. Gli ambiti dove la Precision Farming sono davvero numerosi: la rilevazione degli estri tramite attivometria, l’analisi della qualità del latte anche per individuare mastiti, analisi della ruminazione per valutare lo stato di benessere dell’animale, stato metabolico e comportamento tramite l’analisi di immagine.

collegate alla fase più precoce possibile dell’insorgere di un processo biologico, che può portare a un problema per l’animale o per il prodotto da questo ottenuto. Una volta individuata la variabile è necessario stabilire il valore soglia al quale attivare l’allarme e l’eventuale retroazione correttiva. L’individuazione della soglia deve necessariamente avvenire in appositi studi pilota, condotti in centri di ricerca pubblici, in grado di caratterizzare l’attendibilità dell’attivazione dell’allerta, rispetto al reale rischio di insorgenza del problema.

Altre applicazioni di particolare interesse possono riguardare il monitoraggio di altri elementi come la deambulazione delle bovine così da prevenire problemi di zoppia, lo stato di salute della mammella tramite termografia prima che insorgano mastiti cliniche, le malattie respiratorie tramite il rilevamento delle frequenze acustiche provocate dalle tossi. In sintesi, sono sempre più diffusi sensori on-farm e in-line idonei a fornire indicazioni estremamente precise sullo stato fisiologico o sullo stato di salute dei singoli individui, potendo pervenire ad azioni tempestive e mirate. Lo sviluppo di tecniche di Precision feeding deve essere integrato da modalità di “allerta” e/o di veri e propri sistemi di retroazione. Per impostare un sistema di retroazione correttiva, è però fondamentale individuare quali variabili sono

Confcooperative Lombardia - Milkcoop magazine n.4_2018_Aprile

57


AVVISI E BANDI

Aperto nuovo bando nazionale per progetti innovativi contro lo spreco alimentare Il MIPAAF ha indetto un nuovo bando nazionale per la selezione di progetti innovativi finalizzati alla limitazione degli sprechi e all'impiego delle eccedenze alimentari. Si prevede lo stanziamento di un totale di 700 mila euro ( con un massimo di 50mila euro per progetto). La scadenza per la presentazione dei progetti è fissata al 10 maggio 2018. I progetti saranno valutati in base alla loro innovatività, applicabilità, classi di prodotti e platea interessati, essere integrati o di rete, prevedere una quota di cofinanziamento a carico del proponente, esperien-

za del proponente, orientamento al recupero delle eccedenze ai fini dell'alimentazione umana e, in particolare, alla distribuzione agli indigenti, eventuali forme di pubblicità I beneficiari del presente bando sono: - a. enti pubblici, università, organismi di diritto pubblico e soggetti a prevalente partecipazione pubblica; - b. associazioni, fondazioni, consorzi, società, anche in forma cooperativa e imprese individuali; - c. una aggregazione, nelle forme consentite dalla vigente normativa, anche temporanea o nel-

la forma di start up, di due o più dei soggetti sopra individuati; - d. una rete di imprese, come definita dalla normativa vigente; e. soggetti iscritti all'Albo nazionale ed agli Albi delle Regioni e delle Province autonome dell'Ufficio Nazionale per il Servizio Civile.

Care4Cattle:

La BAYER investe nel benessere animale sul tema del benessere dei bovini. Finanziamento totale: € 30.000

Si tratta di un’opportunità di finanziamento a livello internazionale, che fornisce gli strumenti e le risorse per chi desidera innovare 58

Tra le richieste ricevute, un gruppo di esperti indipendenti del benessere animale provenienti dal mondo accademico e dal settore pubblico, nonché i rappresentanti dell’Organizzazione Mondiale degli agricoltori e Bayer selezioneranno i progetti che riceveranno finanziamenti e il rispettivo volume di sovvenzioni.

to con gli agricoltori, Dottorandi e ricercatori in medicina veterinaria, scienze animali o agricole. Si può presentare la propria idea progettuale online tramite il modulo che si trova sul sito della Bayer entro il 25 giugno 2018.

Possono partecipare: Agricoltori e allevatori, veterinari che lavorano a stretto contat-

Confcooperative Lombardia - Milkcoop magazine n.4_2018_Aprile


BANDO DI RICERCA IN AGRICOLTURA OBIETTIVO: promuovere il potenziamento della ricerca e sviluppo e dell’innovazione nel settore agricolo e forestale lombardo attraverso il sostegno a progetti di ricerca. BENEFICIARI: possono presentare domanda di contributo gli organismi di ricerca singolarmente e/o in partenariato con altri organismi di ricerca e/o con i soggetti di seguito elencati: • imprese agricole e forestali; • organismi di diffusione della conoscenza; • cooperative agricole, di lavorazione, trasformazione e commercializzazione e loro consorzi; • associazioni di produttori; • organizzazioni di produttori; • consorzi di tutela; • distretti agricoli riconosciuti ai sensi della d.g.r. n. 10085/2009. CONTRIBUTO:

l’entità

massima

del contributo regionale per ciascun progetto è di € 150.000,00 per anno. I progetti devono avere durata massima di tre anni. L’intensità di aiuto massima concedibile è fissata all’80% delle spese ritenute ammissibili ed effettivamente sostenute per l’attuazione dei progetti. AZIONI AMMISSIBILI: Ricerca fondamentale: lavori sperimentali o teorici svolti soprattutto per acquisire nuove conoscenze sui fondamenti di fenomeni e di fatti osservabili, senza che siano previste applicazioni o usi commerciali diretti; Ricerca industriale: ricerca pianificata o indagini critiche miranti ad acquisire nuove conoscenze e capacità da utilizzare per sviluppare nuovi prodotti, processi o servizi o per apportare un notevole mi-

glioramento ai prodotti, processi o servizi esistenti. Essa comprende la creazione di componenti di sistemi complessi e può includere la costruzione di prototipi in ambiente di laboratorio o in un ambiente dotato di interfacce di simulazione verso sistemi esistenti e la realizzazione di linee pilota, se ciò è necessario ai fini della ricerca industriale, in particolare ai fini della convalida di tecnologie generiche. Non saranno finanziati lo sviluppo sperimentale e gli studi di fattibilità. SCADENZE: presentare la domanda entro il 30 Giugno 2018 via PEC all’indirizzo: agricoltura@pec.regione.lombardia.it

OBIETTIVI DELLE RICERCA

COMPARTI E AZIONI

Produzione di innovazioni di processo e di prodotto a livello aziendale e/o di filiera

Comparto Orticolo e Frutticolo Comparto foreste

Prevenzione e lotta alle fitopatie, alle fisiopatie e alle epizoozie, salute/benessere degli animali

Comparto zootecnico - allevamento suino (impatto ambientale e benessere animale) Comparto zootecnico - allevamento bovino (gestione igienico sanitaria sostenibile e benessere animale) Comparto grandi colture erbacee (sostenibilità e gestione fitopatie) Comparto orticolo e frutticolo (sostenibilità, biologico e gestione fitopatie) Comparto florovivaistico (sostenibilità, biologico e gestione fitopatie)

Tutela delle risorse non rinnovabili e compatibilità ambientaldelle attività produttive

Analisi e proiezioni economiche riferite al sistema agricolo, forestale, agroalimentare, agroindustriale fino a livello aziendale

trasversale a tutti i comparti

Per maggiori informazioni: milkcoop@confcooperative.it

Confcooperative Lombardia - Milkcoop magazine n.4_2018_Aprile

59


60

Confcooperative Lombardia - Milkcoop magazine n.4_2018_Aprile


APPENDICE DATI APPENDICE DATI

Confcooperative Lombardia - Milkcoop magazine n.4_2018_Aprile

61


PRODUZIONI

RACCOLTA LATTE MONDO 2017/2018

PRODUZIONE DI LATTE IN NUOVA ZELANDA [1.000 ton], Fonte DCANZ 2016/17

2017/18

var. 17-18/ 16-17

MARZO

1.735

1.895

-2,9%

3.500

APRILE

1.361

1.447

9,2%

3.000

MAGGIO

824

818

6,3%

2.500

GIUGNO

147

178

0,0%

2.000

LUGLIO

231

248

2,1%

1.500

AGOSTO

1.342

1.321

7,3%

1.000

SETTEMBRE

2.570

2.529

-1,5%

500

OTTOBRE

3.036

3.118

-1,6%

0

NOVEMBRE

2.845

2.965

2,7%

DICEMBRE

2.689

2.620

4,2%

GENNAIO

2.412

2.294

-4,8%

FEBBARIO

1.909

1.866

-2,2%

MESI

2016/17

2017/18

2016/17

2017/18

PRODUZIONE DI LATTE IN USA [1.000 ton], Fonte USDA MESI

62

2016/17 2017/18

var. 17-18/ 16-17

MARZO

7.812

7.962

1,92%

APRILE

7.628

7.797

2,22%

MAGGIO

7.912

8.066

1,95%

GIUGNO

7.554

7.687

1,76%

7.800

LUGLIO

7.649

7.813

2,14%

7.600

AGOSTO

7.556

7.717

2,13%

7.400

SETTEMBRE

7.252

7.331

1,09%

7.200

OTTOBRE

7.486

7.580

1,26%

NOVEMBRE

7.287

7.364

1,06%

DICEMBRE

7.610

7.701

1,20%

GENNAIO

7.709

7.844

1,75%

FEBBRAIO

7.088

7.228

1,97%

8.200 8.000

7.000

Confcooperative Lombardia - Milkcoop magazine n.4_2018_Aprile


PRODUZIONI

RACCOLTA LATTE EUROPA E ITALIA 2017/2018

PRODUZIONE DI LATTE IN EUROPA FEBBRAIO

MARZO

APRILE

MAGGIO

GIUGNO

LUGLIO

AGOSTO

SETTEMBRE

OTTOBRE

NOVEMBRE

DICEMBRE

GENNAIO

[1.000 ton], Fonte EU MMO

2016/17

12.306

13.545

13.560

14.220

13.217

13.125

12.751

11.927

12.064

11.488

12.192

12.551

2017/18

11.772

13.632

13.694

14.318

13.495

13.427

13.052

12.444

12.647

12.168

12.666

13.052

var 17-18/16-17

-4,3%

0,6%

1,0%

0,7%

2,1%

2,3%

2,4%

4,3%

4,8%

5,9%

3,9%

3,9%

2016/17

2.633

2.824

2.779

2.886

2.716

2.749

2.670

2.489

2.504

2.390

2.568

2.762

GERMANIA 2017/18

2.632

2.825

2.779

2.885

2.707

2.738

2.691

2.570

2.627

2.544

2.697

2.788

0,0%

0,0%

0,0%

0,0%

-0,3%

-0,4%

0,8%

3,3%

4,9%

6,4%

5,0%

0,9%

2016/17

2.070

2.197

2.206

2.254

2.016

1.977

1.910

1.795

1.906

1.870

2.044

2.112

2017/18

1.951

2.199

2.203

2.212

2.003

1.959

1.921

1.870

2.006

1.978

2.112

2.194

var 17-18/16-17

-5,7%

0,1%

-0,1%

-1,9%

-0,6%

-0,9%

0,6%

4,2%

5,2%

5,8%

3,3%

3,8%

2016/17

1.161

1.240

1.219

1.263

1.200

1.219

1.202

1.134

1.154

1.113

1.205

1.227

2017/18

1.221

1.249

1.214

1.256

1.194

1.193

1.182

1.141

1.173

1.445

1.203

1.229

5,2%

0,7%

-0,4%

-0,6%

-0,5%

-2,1%

-1,7%

0,6%

1,6%

29,8%

-0,2%

0,2%

MESI REGIONI EUROPA

ANNI

var 17-18/16-17

FRANCIA

OLANDA

var 17-18/16-17

PRODUZIONE DI LATTE IN ITALIA MARZO

APRILE

MAGGIO

GIUGNO

LUGLIO

AGOSTO

SETTEMBRE

OTTOBRE

NOVEMBRE

DICEMBRE

GENNAIO

FEBBRAIO

[1.000 ton], Fonte AGEA

2016/17

1.062

1.027

1.025

942

927

922

870

908

897

970

1.010

958

2017/18

1.094

1.065

1.077

984

988

943

919

942

836

925

804

909

var 17-18/16-17

3,0%

3,7%

5,1%

4,5%

6,6%

2,3%

5,6%

3,7%

-6,8%

-4,6%

-20,4%

-5,1%

2016/17

451

433

432

398

391

389

368

387

384

415

435

412

2017/18

455

456

460

422

420

399

391

405

404

435

385

414

var 16-17/17-18

0,9%

5,3%

6,5%

6,0%

7,4%

2,6%

6,3%

4,7%

5,2%

4,8%

-11,5%

0,4%

2016/17

165

160

160

148

148

148

141

147

145

155

161

152

2017/18

173

169

169

151

159

153

150

155

152

162

130

152

var 16-17/17-18

4,8%

5,6%

5,6%

2,0%

7,4%

3,4%

6,4%

5,4%

4,8%

4,5%

-19,3%

0%

2016/17

108

104

103

94

91

90

84

88

88

96

101

96

2017/18

110

107

108

98

96

91

88

91

92

100

73

86

var 16-17/17-18

1,9%

2,9%

4,9%

4,3%

5,5%

1,1%

4,8%

3,4%

4,5%

4,2%

-27,7%

-10,4%

MESI REGIONI ITALIA

Lombardia

Emilia Romagna

Veneto

ANNI

Confcooperative Lombardia - Milkcoop magazine n.4_2018_Aprile

63


PRODUZIONI

RACCOLTA LATTE EUROPA E ITALIA 2017/2018

PRODUZIONE LATTE IN EUROPA [1.000 tonnellate], Fonte EU MMO

[1.000 tonnellate], Fonte EU MMO 3.000 2.900 2.800 2.700 2.600 2.500 2.400 2.300 2.200 2.100 2.000

14.500 14.000 13.500 13.000 12.500 12.000 11.500 11.000

2016/17

2017/18

PRODUZIONE LATTE IN ITALIA [1.000 tonnellate], Fonte AGEA

2016/17

2017/18

PRODUZIONE LATTE IN LOMBARDIA [1.000 tonnellate], Fonte AGEA

1.150

470

1.100

450

1.050

430

1.000

410

950

390

900 850

370

800

350

2016/17

64

PRODUZIONE LATTE IN GERMANIA

2017/18

Confcooperative Lombardia - Milkcoop magazine n.4_2018_Aprile

2016/17

2017/18


PREZZI

LATTE ALLA STALLA MONDO E EUROPA 2017/2018

PREZZI LATTE ALLA STALLA - MONDO MARZO

APRILE

MAGGIO

GIUGNO

LUGLIO

AGOSTO

SETTEMBRE

OTTOBRE

NOVEMBRE

DICEMBRE

GENNAIO

FEBBRAIO

[€/100 Kg], Fonte FONTERRA, LTO NEDERLANDS, USDA, EU MMO

2016/17

20,29

20,32

20,11

22,86

25,96

28,46

28,76

32,31

32,96

33,23

33,36

33,53

2017/18

32,38

32,84

31,78

34,23

33,98

34,08

33,54

32,23

30,77

30,85

31,21

30,82

var.17-18/16-

59,59%

61,61%

58,03%

49,74%

30,89%

19,75%

16,62%

-0,25%

-6,64%

-7,1%

-6,4%

-8,0%

2016/17 USA (class III) 2017/18 (LTO) var.17-18/16-

31,41

30,55

28,83

30,11

35,05

38,05

36,77

33,74

38,78

41,34

39,77

39,77

37,17

35,67

35,4

36,97

34,25

35,71

34,86

36,91

36,28

33,07

29,26

27,69

18,34%

16,76%

22,79%

22,78%

-2,28%

-6,15%

-5,19%

9,40%

-6,45%

-20,0%

-26,4%

-30,4%

2016/17

28,43

27,44

26,3

25,77

25,68

26,43

27,7

29,95

31,91

33,05

33,50

33,33

2017/18

33,21

33,16

32,89

33,1

34,08

35,29

36,84

37,54

37,83

37,76

35,65

34,46

var.17-18/16-

16,81%

20,85%

25,06%

28,44%

32,71%

33,52%

33,00%

25,34%

18,55%

14,2%

6,4%

3,4%

MESI PAESI NUOVA ZELANDA (LTO)

EUROPA

ANNI

PREZZI LATTE ALLA STALLA - EUROPA E LOMBARDIA

ANNI

MARZO

APRILE

MAGGIO

GIUGNO

LUGLIO

AGOSTO

SETTEMBRE

OTTOBRE

NOVEMBRE

DICEMBRE

GENNAIO

FEBBRAIO

[€/100 Kg], Fonte Clal, EU MMO

16/17

29,99

29,39

28,78

28,68

28,51

29,41

30,20

31,59

32,35

32,72

34,23

33,26

17/18

32,61

33,61

32,43

32,38

34,04

35,11

36,60

36,17

36,40

36,27

36,07

35,04

var.17-18/16-17

8,74%

14,36%

12,68%

12,90%

19,40%

19,38%

21,19%

14,50%

12,52%

10,85%

5,37%

5,35%

16/17

27,31

25,74

23,96

23,18

23,42

24,3

26,37

30,42

33,14

33,67

34,13

33,97

17/18

33,56

33,49

33,83

34,38

35,89

37,44

39,39

40,34

40,52

40,52

39,96

34.88

var.17-18/16-17

22,89%

30,11%

41,19%

48,32%

53,25%

54,07%

49,37%

32,61%

22,27%

20,34%

17,08%

2,67%

16/17

34,5

33,5

33,5

33,5

33,5

33,5

34

35

36

36,5

36,5

38,0

17/18

38

38

38

38

38,5

39

39,5

39,5

39,5

39,5

38,5

37,5

10,14%

13,43%

13,43%

13,43%

14,93%

16,42%

16,18%

12,8%

9,7%

8,2%

5,5%

-1,3%

16/17

28,5

27,5

25

25

25

25

26,25

29,25

33

37,5

34,50

35

17/18

36

36

35,57

36,75

37,25

38,5

40,5

41,75

41,75

41,5

37,50

35,75

var.17-18/16-17

26,32%

30,91%

42,28%

47,00%

49,00%

54,00%

54,29%

42,74%

26,52%

10,67%

8,69%

2,1%

16/17

27,47

26,99

25,2

23,04

23,61

24,47

24,72

27,02

29,36

29,57

30,39

33,8

17/18

33,65

33,61

33,32

33,54

34,61

35,88

37,47

38,1

38,31

38,23

34,87

32,55

var.17-18/16-17

22,50%

24,53%

32,22%

45,57%

46,59%

46,63%

51,58%

41,01%

30,48%

29,29%

14,74%

-3,69%

MESI PAESI FRANCIA

GERMANIA

ITALIA (Lombardia)

var.17-18/16-17

PAESI BASSI

REGNO UNITO

Confcooperative Lombardia - Milkcoop magazine n.4_2018_Aprile

65


PREZZI

le tendenze PREZZI LATTE ALLA STALLA IN NUOVA ZELANDA [€/100 Kg], Fonte LTO NEDERLANDS

PREZZI LATTE ALLA STALLA IN USA [€/100 Kg], Fonte USDA 43

36 34

38

32 30

33

28 26

28

24 22

23

20 18

18

2016/17

2017/18

PREZZI LATTE ALLA STALLA IN FRANCIA [€/100 Kg], Fonte EU MMO

2016/17

2017/18

PREZZI LATTE ALLA STALLA IN GERMANIA [€/100 Kg], Fonte EU MMO 45

38 37 36 35 34 33 32 31 30 29 28

40 35 30 25 20

2016/17

2016/17

2017/18

PREZZI LATTE ALLA STALLA IN LOMBARDIA

[€/100 Kg], Fonte EU MMO 40

2017/18

PREZZI LATTE ALLA STALLA NEI PAESI BASSI [€/100 Kg], Fonte EU MMO 45

39

40

38

35

37 36

30

35

25

34 33

20

2016/17

66

2017/18

Confcooperative Lombardia - Milkcoop magazine n.4_2018_Aprile

2016/17

2017/18


PREZZI

LATTE SPOT 2017-18/2016-17

PREZZI LATTE SPOT ITALIA

ANNI

APRILE

MAGGIO

GIUGNO

LUGLIO

AGOSTO

SETTEMBRE

OTTOBRE

NOVEMBRE

DICEMBRE

GENNAIO

FEBBRAIO

MARZO

[€/ton], Fonte BM Lodi, Verona

16/17

233

241

282

333

-

379

412

437

416

385

380

364

17/18

342

369

417

427

446

442

430

420

402

359

320

353

46,8%

53,1%

47,9%

28,2%

-

16,6%

4,4%

-3,9%

-3,4%

-6,8%

-15,8%

-3,0%

16/17

215

232

274

325

-

384

420

449

402

357

350

341

17/18

332

362

410

425

450

443

427

405

352

278

249

263

54,4%

56,0%

49,6%

30,8%

-

15,4%

1,7%

-9,8%

-12,4%

-22,1%

-28,9%

-22,9%

16/17

102

131

164

197

-

231

255

262

188

162

185

157

17/18

131

167

199

186

195

177

153

156

120

110

85

100

28,4%

27,5%

21,3%

-5,6%

-

-23,4%

-40,0%

-40,5%

-36,2%

-32,1%

-54,1%

-36,3%

16/17

239

227

279

325

-

357

398

427

425

380

382

361

17/18

339

367

416

432

439

442

430

423

402

351

302

293

41,8%

61,7%

49,1%

32,9%

-

23,8%

8,0%

-0,9%

-5,4%

-7,6%

-20,9%

-18,8%

MESI Prodotti Latte spot nazionale crudo Latte spot estero GermaniaAustria Latte past. 0,3MG

Borsa merci Verona

var.17-18/16-17

Verona

var.17-18/16-17

Verona

var.17-18/16-17

Latte naz. crudo f.co Lodi arrivo (pagam.

60 gg)

var.17-18/16-17

Latte past. f.co arrivo Lodi francese (pag-

16/17

205

207

265

305

-

336

384

425

405

341

342

331

17/18

325

342

404

407

427

435

430

381

342

240

238

265

58,5%

65,2%

52,5%

33,4%

-

29,5%

12,0%

-10,4%

-15,6%

-29,6%

-30,4%

-19,9%

am. 60 gg)

var.17-18/16-17

Latte past. f.co arrivo Lodi tedesco (pagam. 60 gg)

16/17

215

220

277

320

-

366

416

447

415

351

352

342

17/18

335

369

422

426

447

456

440

404

358

262

261

289

55,8%

67,7%

52,3%

33,1%

-

24,6%

5,8%

-9,6%

-13,7%

-25,4%

-25,9%

-15,5%

16/17

105

114

164

195

-

216

242

257

212

162

176

149

17/18

118

159

216

194

182

174

155

153

112

96

89

87

12,4%

39,5%

31,7%

-0,5%

-

-19,4%

-36,0%

-40,5%

-47,2%

-40,7%

-49,4%

-41,6%

Latte estero scremato 0,03

Lodi

var.17-18/16-17

var.17-18/16-17

Confcooperative Lombardia - Milkcoop magazine n.4_2018_Aprile

67


PREZZI

le tendenze PREZZI LATTE SPOT NAZIONALE BM LODI E VERONA [€/ton], Fonte BM Lodi e Verona 500 450 400 350 300 250 200

BM Verona

BM Lodi

PREZZI LATTE SPOT ESTERO BM LODI E VERONA [€/ton], Fonte BM Lodi e Verona 500 450 400 350 300 250 200

BM Verona

68

BM Lodi - francese

BM Lodi - tedesco

Confcooperative Lombardia - Milkcoop magazine n.4_2018_Aprile


PREZZI

LATTE IN POLVERE 2017-18/2016-17

PREZZI LATTE IN POLVERE

ANNI

APRILE

MAGGIO

GIUGNO

LUGLIO

AGOSTO

SETTEMBRE

OTTOBRE

NOVEMBRE

DICEMBRE

GENNAIO

FEBBRAIO

MARZO

[€/100 Kg], Fonte BM Kempter, France Agrimer, Zuivelnoteringen NL, USDA

16/17

191

193

210

235

242

264

280

296

307

320

308

290

17/18

275

287

317

313

323

320

311

283

259

252

259

261

44,0%

48,7%

51,0%

33,2%

33,5%

21,2%

11,1%

-4,4%

-15,6%

-21,2%

-15,9%

-10,0%

16/17

162

167

172

176

184

201

212

206

209

212

199

181

17/18

172

185

201

186

179

167

158

150

144

137

137

130

var.17-18/16-17

6,2%

10,8%

16,9%

5,7%

-2,7%

-16,5%

-31,2%

-28,2%

16/17

139

145

158

164

173

189

193

187

187

193

184

172

17/18

165

176

187

174

169

156

147

136

133

129

128

120

18,7%

21,4%

18,4%

6,1%

-2,3%

-14,6%

-30,4%

-30,2%

16/17

162

163

171

174

182

199

202

201

210

166

197

177

17/18

171

185

195

179

173

165

158

146

141

136

135

130

var.17-18/16-17

5,6%

13,5%

14,0%

2,9%

-4,9%

-18,1%

-31,5%

-26,6%

16/17

142

148

161

168

177

196

194

186

190

151

180

169

17/18

166

180

187

171

167

151

144

136

132

128

127

120

16,9%

21,6%

16,1%

1,8%

-5,6%

-15,2%

-29,4%

-29,0%

16/17

154

151

163

174

175

195

218

210

223

161

227

211

17/18

180

181

187

183

167

164

164

151

145

148

158

153

16,9%

19,9%

14,7%

5,2%

-4,6%

-8,1%

-30,4%

-27,5%

16/17

180

181

187

200

218

253

256

289

310

303

304

290

17/18

282

291

283

277

269

264

260

245

236

242

250

263

56,7%

60,8%

51,3%

38,5%

23,4%

4,3%

1,6%

24,7%

-17,5%

-5,4%

MESI Prodotti WMP Germania (26% MG, 25Kg) SMP Germania (alimentare, 25Kg)

Borsa merci Kempten

var.17-18/16-17

Kempten

SMP Germania (zootecnico)

Kempten

SMP Olanda (alimentare)

Zuivelnoteringen NL

SMP Olanda (zootecnico)

Zuivelnoteringen NL

SMP Oceania

var.17-18/16-17

USDA

var.17-18/16-17

var.17-18/16-17

WMP Oceania

USDA

var.17-18/16-17

-16,9% -25,5% -27,2% -31,1%

-17,5% -23,8% -27,3% -28,9%

-17,1% -21,8% -27,4% -32,9%

-23,0% -25,8% -26,9% -30,5%

-15,9% -24,8% -28,1% -35,0%

-15,2% -23,9%

Confcooperative Lombardia - Milkcoop magazine n.4_2018_Aprile

69


PREZZI

BURRO, PANNE E SIERO 2017-18/2016-17

PREZZI BURRO, PANNE E SIERO

ANNI

APRILE

MAGGIO

GIUGNO

LUGLIO

AGOSTO

SETTEMBRE

OTTOBRE

NOVEMBRE

DICEMBRE

GENNAIO

FEBBRAIO

MARZO

[€/100 Kg], Fonte BM Milano, Kempter, Zuivelnoteringen NL, USDA

16/17

145

141

183

209

-

287

303

320

325

183

283

302

17/18

323

367

443

493

506

510

492

360

320

256

275

303

var.17-18/16-17

123%

160%

142%

136%

-

78%

62%

13%

-2%

40%

-2,8%

0,3%

16/17

113

117

156

171

-

213

230

239

244

137

187

206

17/18

219

243

281

296

320

326

297

267

229

191

215

239

var.17-18/16-17

94%

108%

80%

73%

-

53%

29%

12%

-6%

39%

15,0%

16,0%

16/17

245

252

297

326

-

422

433

444

444

428

405

423

17/18

441

498

586

620

666

691

654

505

444

412

467

484

var.17-18/16-17

80%

98%

97%

90%

-

64%

51%

14%

0%

46%

15,3%

14,4%

16/17 Zuivelnoteringen 17/18 NL

238

248

292

317

352

402

420

435

439

272

403

425

445

486

573

614

662

696

659

496

434

406

457

479

var.17-18/16-17

87%

96%

96%

94%

88%

73%

57%

14%

-1%

49%

13,4%

12,7%

16/17

237

230

247

261

273

335

355

376

413

283

420

458

17/18

480

464

513

528

514

526

499

482

428

392

407

435

var.17-18/16-17

103%

102%

108%

102%

88%

57%

41%

28%

4%

39%

-3,1%

-5,0%

MESI Prodotti Burro

Crema di latte

Borsa merci Milano

Milano

Burro Germania Kempten (25 Kg- block) Burro Olanda (25 Kg cartons) Oceania Burro

USDA

Siero Germania (alimentare)

Kempten

16/17

59

58

64

69

80

96

104

97

98

64

102

106

17/18

108

109

110

101

94

90

82

72

75

72

74

76

var.17-18/16-17

83%

88%

72%

46%

18%

-6%

-21%

-26%

-23%

13%

-27,5%

-28,3%

16/17

48

51

56

58

73

83

83

78

80

84

84

87

Siero Germania (zootecnico)

Kempten

Siero Olanda (in bulk)

16/17 Zuivelnoteringen 17/18 NL

70

17/18

87

92

93

83

78

68

65

57

57

60

63

63

var.17-18/16-17

81%

80%

66%

43%

7%

-18%

-22%

-27%

-29%

18%

-25,0%

-27,6%

50

52

57

59

74

84

84

79

82

51

85

87

86

94

93

85

79

68

61

58

58

60

63

64

72%

81%

63%

44%

7%

-19%

-27%

-27%

-29%

18%

-25,9%

-26,4%

var.17-18/16-17

Confcooperative Lombardia - Milkcoop magazine n.4_2018_Aprile


PREZZI

le tendenze PREZZI LATTE SCREMATO IN POLVERE Germania - uso alimentare [€/100 Kg], Fonte USDA, Kempter

PREZZI LATTE SCREMATO IN POLVERE Germania - uso zootecnico [€/100 Kg], Fonte USDA, Kempter

220

200

210

190

200

180

190 180

170

170

160

160

150

150

140

140 130

130

120

120

2016/17

2017/18

2016/17

PREZZI LATTE INTERO IN POLVERE

PREZZI BURRO

[€/100 Kg], Fonte USDA

[€/100 Kg], Fonte BM Milano

Oceania

Italia

320

570

300

520

280

2017/18

470

260

420

240

370

220

320

200

270

180

220

160 140

170

120

120

2016/17

2017/18

2016/17

2017/18

PREZZI BURRO

PREZZI SIERO IN POLVERE

[€/100 Kg], Fonte BM Kempten

[€/100 Kg], Fonte BM Kempten

Germania

Germania - uso zootecnico

720

100

620

90

520

80

420

70

320

60

220

50

120

40

2016/17

2017/18

Confcooperative Lombardia - Milkcoop magazine n.4_2018_Aprile

2016/17

2017/18

71


PREZZI

FORMAGGI 2016/2017

PREZZI FORMAGGI ITALIA E ESTERO

LUGLIO

AGOSTO

SETTEMBRE

OTTOBRE

NOVEMBRE

DICEMBRE

2,55

2,91

3,26

-

3,23

3,13

3,80

3,62

17/18

3,66

3,73

3,81

3,55

3,73

3,52

3,78

3,75

3,38

var.17-18/16-17

24%

46%

31%

9%

-

9%

21%

-1%

-7%

GERMANIA 16/17 Kempten Allgäuer media 17/18 Emmentaler settimanale var.17-18/16-17 (2 Kg)

5,28

5,05

5,57

5,58

-

5,37

5,33

5,51

5,7

USA Cheddar

OCEANIA Cheddar

Borsa merci CME USDA

USDA

ITALIA Asiago Thiene Fresco 20 gg di maturaz. ITALIA Gorgonzola Milano Maturo dolce ITALIA Provolone Milano Valp. dolce fino a 3 mesi ITALIA Grana Milano Padano 15 mesi ITALIA Parmigiano Reggio Reggiano Emilia 12 mesi

72

MARZO

GIUGNO

2,96

Prodotti

FEBBRAIO

MAGGIO

16/17

MESI

GENNAIO

ANNI

APRILE

[€/Kg], Fonte BM Milano, Thiene, USDA, CME

3,06

4,03

3,61

3,23

3,19

3,30

6%

-20,8%

5,76

5,69

5,92 5,88

5,9

5,74

5,63

5,4

5,62

5,81

5,73

5,85

5,93

5,54

5,89

11,7%

13,7%

1,1%

-3,2%

-

8,2%

7,5%

6,2%

4,0%

-3,8%

3,51%

16/17

2,27

2,26

2,44

2,57

-

3,02

3,28

3,29

3,79

2,84

3,57

3,47

17/18

3,21

3,28

3,49

3,53

3,39

3,49

3,49

3,5

2,99

2,81

2,94

3,00

var.17-18/16-17

41,4%

45,1%

43,0%

37,4%

-

15,6%

6,4%

6,4%

-21,1%

-1,1%

-17,65%

16/17

4,77

4,64

4,5

4,5

-

4,5

4,54

4,68

4,79

5

4,42

4,83

17/18

4,85

4,44

4,44

4,5

4,6

4,63

4,68

4,74

4,75

4,72

4,69

4,61

var.17-18/16-17

1,7%

-4,3%

-1,3%

0,0%

-

2,9%

3,1%

1,3%

-0,8%

-5,6%

6,11%

16/17

5,05

4,9

4,9

4,9

-

4,9

4,93

5,05

5,15

5,4

5,2

5,23

17/18

5,25

5,25

5,25

5,25

5,25

5,33

5,35

5,35

5,35

5,35

5,35

5,30

var.17-18/16-17

4,0%

7,1%

7,1%

7,1%

-

8,8%

8,5%

5,9%

3,9%

-0,9%

2,88%

16/17

5,25

5,13

4,98

4,98

-

4,98

5,01

5,13

5,23

5,48

5,28

5,3

17/18

5,33

5,33

5,33

5,33

5,33

5,5

5,53

5,53

5.53

5,53

5,53

5,48

var.17-18/16-17

1,5%

3,9%

7,0%

7,0%

-

10,4%

10,4%

7,8%

2,2%

0,9%

4,73%

16/17

7,48

7,4

7,33

7,33

-

7,4

7,54

7,78

8,09

8,15

8,13

7,98

17/18

7,79

7,68

7,78

7,83

7,83

7,83

7,78

7,6

7,53

7,38

7,18

7,08

var.17-18/16-17

4,1%

3,8%

6,1%

6,8%

-

5,8%

3,2%

-2,3%

-6,9%

-2,6%

-11,69%

16/17

8,48

8,45

8,36

8,36

-

8,48

8,64

9,01

9,46

9,61

9,85

9,63 9,75

17/18

9,61

9,56

9,59

9,64

9,65

9,65

9,65

9,69

9,74

9,78

9,75

var.17-18/16-17

13,3%

13,1%

14,7%

15,3%

-

13,8%

11,7%

7,5%

3,0%

21,0%

-1,02%

Confcooperative Lombardia - Milkcoop magazine n.4_2018_Aprile


PREZZI

le tendenze PREZZI GRANA PADANO 15 mesi

[€/Kg], Fonte BM Milano 8,4 8,2 8 7,8 7,6 7,4 7,2 7

2016/17

2017/18

PREZZI PARMIGIANO REGGIANO 12 mesi

[€/Kg], Fonte BM Reggio Emilia 10 9,5 9 8,5 8 7,5 7

2016/17

2017/18

Confcooperative Lombardia - Milkcoop magazine n.4_2018_Aprile

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