Famija Arciunesa Giugno 2011

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LINE P alestra in Riccione PERSONAL TRAINER BLUE LA FRUTTA LONTANO DAI PASTI? Conclusione: mentre scrivevo queste due righe un amico in palestra, Davide, mi disse: se non mangio tre, quattro frutti a fine pasto mi manca qualcosa, non sto bene. Altri invece sono abituati a mangiarla da sola negli spuntini. Consiglio: per quelli ancora indecisi, mangiate la frutta 20/30 minuti prima dei pasti principali. In questa maniera riuscite a mangiare la frutta vicino ai pasti e a stomaco vuoto ma, sopratutto, la mangerete.

La frutta puoi mangiarla dove ti pare. Puoi decidere di mangiarla in camera da letto, oppure nel garage così magari digerisci nel frattempo, ma la cosa più importante è mangiare tre razioni di frutta al giorno. Dicono che gli agrumi mangiati ai pasti principali, con il contenuto di vitamina C aiutino ad assorbire il ferro, la papaya con la papaina aiuta la digestione delle proteine, la frutta pulisce la bocca dal grasso e protegge il cibo mentre attraversa l’intestino. Sembra sconsigliata ai pasti in soggetti affetti da reflusso gastro-intestinale e da diabete. In soggetti predisposti a gastriti croniche o lievi, la frutta ai pasti può creare senso di pesantezza e fermentazione, questa provocherebbe un aumento della temperatura dell’intestino e della congestione vascolare che già caratterizza la digestione. L’aria che si forma nell’addome dovuta ad un eccesso di zuccheri semplici nei pasti è assolutamente individuale. Qualcuno dice che la fermentazione può provocare sostanze tossiche il cui assorbimento potrebbe provocare una diminuzione di energia e quindi l’indebolimento dell’organismo.

Sul prossimo numero:

L’AEROBICA NON E’ IL MIGLIOR MODO PER DIMAGRIRE

Prossimi incontri gratuiti in palestra

(Università del Tempo Libero) della serie Guadagnare Salute MERCOLEDI’ 11 MAGGIO ORE 21 “LA PANCIA” Il grasso localizzato MERCOLEDI’ 15 GIUGNO ORE 21 “IL GLUTEO” Le rotondità umane. PER IL CALENDARIO CONSULTATE IL SITO: www.giovannimattoni.it

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STAR BENE

Vinciamo la stanchezza

stanchezza, torpore agli arti e depressione. Cereali integrali, legumi e semi (arachidi, girasole) ne sono ricchi. Anche la vitamina C, come è noto, è importante per la sua attività antiossidante e per la funzionalità del sistema immunitario. In particolare la troviamo negli agrumi, broccoli, cavoli, fragole, kiwi, lamponi, mango, papaia, peperoni, pomodori, ribes nero e spinaci. A queste, possiamo aggiungere altre sostanze, chiamate vitamino-simili, come l’inositolo o la carnitina, che svolgono un’azione disintossicante, energetica e immunostimolante. Il primo è contenuto in agrumi, cereali integrali, noci, semi oleosi e nella carne; la seconda prevalentemente nelle carni rosse e nei latticini. Un tempo, si prescrivevano le cosiddette cure ricostituenti, magari a base di olio di fegato di merluzzo o di fialette al ferro. Oggi, in erboristeria e in farmacia l’offerta di ricostituenti naturali è ampia: quelli tradizionali sono il lievito di birra, il germe di grano e la pappa reale. Tutti dall’elevato contenuto di vitamina B e minerali, possono essere normalmente aggiunti a latte, minestre, insalate. Anche per il fegato ,in primavera: infusi di erbe quali tarassaco, boldo, cardo mariano, gli ridanno energia, al contrario di ciò che fanno i cibi grassi. I più piccoli manifestano in questo periodo stanchezza irritabilità, insonnia, inappetenza, difficoltà di concentrazione, perdita di interesse per tutte le attività prima ritenute divertenti o almeno piacevoli. Anche per loro quindi cibi ricchi di vitamine, minerali, grassi polinsaturi (presenti negli oli vegetali e nel pesce).. Quindi verdura e frutta: vanno benissimo gli agrumi ma anche alcuni frutti tropicali come ananas, mango, papaia. L’olio extravergine di oliva è il condimento ideale; se gradita è consigliabile qualche tisana di rosa canina che contiene vitamina C. Da evitare l’eccesso di carboidrati semplici, (merendine, i biscotti farciti, cioccolata, cereali raffinat)i perché provocano un innalzamento dell’insulina nel sangue, responsabile di un repentino abbassamento del livello di glicemia e di una sensazione di profonda stanchezza e spossatezza seguita da fame. Se anche voi volete iniziare una dieta primaverile ricordatevi che le diete drastiche sono sconsigliate, non soltanto sono davvero dannose per la salute e per l’umore ma anche perché spesso fanno perdere peso in modo veloce ma poco duraturo nel tempo. Non esiste una dieta che vada bene per tutti, ma di sicuro per dimagrire è importante conoscere il proprio fabbisogno di calorie giornaliere e cercare di assumere con l’alimentazione meno calorie di quelle che si consumano: un po’ di sano esercizio fisico di sicuro può aiutarvi! Scola dr. Lorenzo

“Aprile, dolce dormire”: una certa tendenza ad affaticarsi, sonnolenza e scarsa concentrazione sono alcuni dei sintomi più tipici di questo periodo, dovuto al lento adattamento dell’organismo dalla stagione fredda a quella calda. È il prezzo della ripresa dell’attività metabolica, che in inverno rallenta sia per il freddo che per la poca luce. Con le giornate molto più lunghe, si sente un’esigenza naturale a fare di più, ma se il fisico non è ancora pronto ci si stanca subito. Poi si può aggiungere la debolezza lasciata dall’ultimo virus della stagione oppure dalle allergie primaverili, peggiorando ulteriormente la situazione. Ma una dieta corretta può aiutare a recuperare le energie più rapidamente. Piatti leggeri e tante vitamine L’arrivo del caldo si riflette anche sulle nostre necessità dietetiche. In questo momento, il metabolismo ha bisogno di nutrienti che lo riforniscano di pronta energia per adeguarsi alla nuova condizione e non ha più bisogno di immagazzinare riserve energetiche, come in inverno. La prima regola, perciò, sarà quella di evitare le pietanze ipercaloriche e di ridurre il consumo degli alimenti ricchi di grassi e zuccheri come salumi, formaggi e dolci. Che, oltre a far crescere di peso, appesantirebbero il sistema digestivo aumentando la sensazione di stanchezza. Ciò che occorre è invece altro: i micronutrienti utili per attivare tutte le funzioni metaboliche, ossia vitamine e minerali. Tra le vitamine svolge un’azione antifatica la B1 (o tiamina) che è fondamentale per la produzione di energia e per la salute delle cellule nervose. Tipici segni di una sua carenza sono infatti

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