Famija Arciunesa n. 5/2019

Page 1

N

OV

EM

2 n° 0 5 E- 1 D 9

BR

IC

EM

BR

E

Periodico bimestrale - Sped. a.p. 45% - Art. 2 comma 20/b - Legge 662/96 - Filiale di Forlì - Contiene I.P. Direttore Responsabile: Giovanni Cioria - Aut. Trib. di Rimini n. 185 del 16/8/80 e del 26/8/92 Red. e Amm. Riccione - Via Montebianco 27 - Tel. 0541 643884 Stampa: La Pieve Poligrafica Editore Villa Verucchio - Grafica: Composet Riccione

Anno XL - n° 5 -

NOVEMBRE/DICEMBRE 2019

Famija Arciunesa www.famijarciunesa.org redazione@famijarciunesa.org

Saviolina orgoglio riccionese alla Barcolana!

Studio Borlenghi

PANIFICIO PASTICCERIA DAL 1948 A RICCIONE MARE

Viale D’Annunzio 169 Tel. 0541 64 14 70

PAESE

Piazza Matteotti 2 Tel. 0541 60 59 66

www.bianchiriccione.it

PORTOFINO

Piazza IV Novembre 1/a Tel. 0541 66 04 70



INVERNO ALLE PORTE ...SIETE PRONTI? ALU&WOOD Serramenti

SEDE E PRODUZIONE: Riccione Via del Progresso 15/17. SHOW ROOM: Rimini Via Flaminia 142, (zona Le Befane)

www.aluewoodserramenti.com

0541 601428


2

ASSOCIAZIONE CULTURALE PER RICCIONE

F.A.: ecco il nuovo Direttivo Dopo le partecipate elezioni del 20 luglio il nuovo C.d.A. si è riunito l’8 ottobre per la nomina delle cariche sociali. Il nuovo Presidente è Francesco Cesarini (giornalista), il Vice Presidente è Alessandra Prioli (docente di lingua inglese). Sono stati confermati Antonio Batarra (commercialista) come tesoriere, Antonio Cianciosi (pensionato ex ministero della Giustizia - Ambientalista) come segretario e Paolo Santovito (libero professionista). Gli altri consiglieri eletti nel nuovo direttivo sono: Federico Galli (libero professionista), Valerio Tullio (impiegato), Andrea Urbinati (libero professionista) e Roberto Terenziani (libero professionista).

Il neo “Babbo” illustra i programmi futuri Il nuovo Consiglio ha già fatto il suo esordio ufficiale sabato 19 ottobre, giornata del compleanno di Riccione, con una donazione di 2.000 euro in favore dell’Aism. Il nuovo direttivo di Famija Arciunesa lavorerà sul solco della continuità per trasmettere l’ideale testimone dei padri fondatori di Famija Arciunesa alle nuove generazioni, attraverso un loro crescente e continuo coinvolgimento. “La cultura e la storia di Riccione, unite ad iniziative benefiche, saranno sempre al centro dell’attività dell’Associazione” puntualizza il nuovo “babbo” Francesco Cesarini “l’eredità di Lo Magro è pesantissima, ha fatto tantissimo e molto bene, è un grande esempio. Ma se lui arriva dal nuoto io vengo dal calcio, quindi mi immagino un grande lavoro di squadra del nuovo direttivo, utile per allargare anche la base dei collaboratori e dei volontari”. Vorremmo entrare nelle scuole per far conoscere la storia di Riccione, custodire e valorizzare il nostro dialetto. Naturalmente continueremo a raccogliere fondi con le commedie dialettali, abbiamo intenzione di riprendere la vendita benefica delle caldarroste, organizzare momenti conviviali, iniziative ed eventi, sempre con il fine ultimo della solidarietà. L’idea è quella di rinnovare la grafica del nostro bimestrale che compie 40 anni, continuare la proficua produzione di libri per il territorio, la Festa di Fine Estate, e perché no, ragionare con la città per istituire ogni anno la “Festa di Maria Ceccarini”, personaggio unico la cui statua è stata donata alla città proprio da Famija Arciunesa. Ma serve il sostegno e il tempo di tante persone. Per questo “conclude il nuovo “babbo”, “abbiamo incominciato a lavorare sui social (Facebook e Instagram) ed anche ad un profondo rinnovamento del nostro sito. Vorrei con il tempo che si raccogliesse tutto quanto è stato prodotto su cartaceo in questi 40 anni: storie, personaggi, immagini, aneddoti, articoli, poesie, insomma un punto di riferimento della storia e della cultura riccionese, con il grande sogno di farlo diventare un giorno la casa di tutti i meravigliosi scatti fotografici di Pico. Digitalizzare tutto questo grande patrimonio di conoscenze e testimonianze garantirebbe una sua più immediata fruizione, metterebbe in sicurezza un autentico tesoro e soprattutto potrebbe essere alla portata dei cittadini di domani.

Impresa Edile

Saudelli Patrizio & C.

s.n.c.

RISTRUTTURAZIONI COSTRUZIONI NUOVO Riccione - Viale Venezia, 19 Tel./Fax 0541 640638 Cellulare 335 5361264 e-mail: impresaedilesaudelli@libero.it

Da quarant’anni con voi.

La nostra esperienza nel settore vanta una professionalità di altissimo livello. Serietà ed affidabilità sono il nostro biglietto da visita a garanzia di un lavoro duraturo nel tempo.


Un mini bilancio dei miei 18 anni di Presidenza lettera dell’ex “babbo” Giuseppe lo Magro a socie/soci e lettrici/lettori Ad essere preciso dovrei parlare di 30 anni in Famija Arciunesa. Fui chiamato (con mia somma sorpresa) da Dante Tosi a fine anni ‘80 per fare il segretario. Divenni anche consigliere e dopo tanta “gavetta” presi il testimone della presidenza nel 2001. Sono stato “Babbo” di Riccione per 18 anni. All’inizio ho fatto qualche errore dovuto all’entusiasmo dell’“inesperienza”, ripagato poi fortunatamente da iniziative indovinate, grazie a ciò che Dante aveva visto in me: un mix di fantasia e capacità organizzativa. Ritengo quindi positivo il bilancio delle attività svolte in associazione: Centinaia di migliaia di euro di donazioni per ospedale “Ceccarini”, famiglie in difficoltà, AIsM, AIl, Ior, Centro 21, attività giovanili, parrocchie, Casa serena. Pubblicazione di 60 libri di storia locale e dialetto, anche di autori “timidi” che, altrimenti, avrebbero tenuto nel cassetto tante cose interessanti; di questi, 27 sono miei in “solitaria” e 6 in collaborazione con altri autori. Distribuite nelle case dei riccionesi 2.600.000 copie della rivista F.A completamente gratuite. Aggregazione con gite (compresa quella “a sorpresa”: i partecipanti conoscevano la meta solo al momento della partenza), cene benefiche a tema (purace, brudèt, bècalà, tòt pès senza spèine, rustida, classica di pesce, di purét), feste di Compleanno, commedie dialettali. E poi le Caldarroste in viale Ceccarini, il Presepe Animato nell’Arboreto Cicchetti... Ci sono stati infiniti momenti belli, emozionanti, toccanti. In primo luogo l’aver avuto la collaborazione di tanti volontari, divenuta sincera amicizia. Poi penso ad ogni donazione e rivedo la gioia negli occhi del ricevente.

specialissimo però è aver portato a oltremare 3.000 persone, di sera, il 19 ottobre 2004, per il Compleanno di riccione e aver offerto a tutti una fetta di torta e un calice di spumante per il brindisi. Qui un grazie immenso a Claudio villa che accettò entusiasticamente la mia idea di fare la Festa di Riccione nella laguna dei delfini. e non volle un euro! Ci sono stati i momenti difficili, superati grazie alla convinzione di fare del bene alla città. Uno triste è fuori di dubbio lo smantellamento del Presepe animato nell’Arboreto Cicchetti, opera che non aveva uguali in Italia. Avvenuto nel SILENZIO più assoluto delle istituzioni e dei cittadini. In questi anni F.A. ha assunto sempre più importanza a Riccione perchè

ha agito pensando: “Arcioun at voj bèn”. Abbiamo sempre avuto un seguito perchè le promesse del C.d.A. sono sempre state mantenute. E c’è la rivista bimestrale che porta nelle case (anche in quelle dove non entra mai un quotidiano) tante notizie a noi vicine: dagli avvenimenti più eclatanti al ricordo di personaggi scomparsi, dal dialetto ai simpatici aneddoti di vita quotidiana, dalle foto di una volta agli sport meno popolari. F.A. è la memoria della Perla verde. Una cosa voglio sottolineare: Famija Arciunesa, durante la mia presidenza, non ha MAI ricevuto un centesimo di contributi comunali per le manifestazioni organizzate, ma solo l’uso degli spazi! Se vogliamo essere pignoli il Comune ha contribuito all’acquisto della statua in bronzo dedicata a Maria Ceccarini, in occasione dei 100 anni del viale a lei intitolato, su idea di F.A. e l’adesione di Rotary club Riccione-Cattolica, I.P.A.B. Ceccarini, Coperativa Casa del Popolo, Consorzio di Viale Ceccarini. E la statua è stata donata alla città ed è collocata su terreno comunale. Un atto DOVEROSO della città di Riccione per ricordare una benefattrice speciale. In ogni mia passeggiata in Viale Ceccarini passo a salutare “la Maria” e dirle: “Grazie!”. Chiudo affermando che il nuovo “babbo”, Francesco Cesarini, farà molto bene. E’ riccionese, ama il dialetto e la città, ha cultura e bella presenza, è propositivo, sa ascoltare e mediare. Cus ca vlì ad piò? Non potevo lasciare il testimone in mani migliori. Al suo fianco ha come vice presidente Alessandra Prioli che porterà in F.A. la sensibilità femminile e una bella squadra di ragazzi svegli e al passo coi tempi! Arcioun at voj bèn.

Dott.ssa Francesca Penzo PSICOLOGA

Consulenza, valutazione e sostegno in ambito psicologico Tel. 338 5014201 (riceve a Riccione su appuntamento) e-mail: psi.francescapenzo@gmail.com


DONAZIONI DI F.A.

TUTTI INSIEME PER A.I.S.M.

Festa di Fine Estate a Oltremare, una giornata speciale!

29 settembre 2019. una parte dei vincitori della sottoscrizione a premi offerti dai gioiellieri di riccione e la folla trabocchevole, stuzzicata dal presentatore Francesco Cesarini, si è esibita in due ole così ondeggianti da far impallidire i tifosi di tutti gli stadi d’Italia!

2.000 euro ad A.I.S.M. per i suoi 30 anni!

I gioiellieri che hanno donato i magnifici premi per la splendida sottoscrizione! Bartorelli Gioiellerie Viale Dante - Gioielleria Tamburini Viale Ceccarini Gioielleria Filipucci Nello Viale Gramsci - Gioielleria Mengucci Valerio Viale Dante - Vagnini Orafo Viale Veneto - Oro Moda Viale S. Martino - Gioielleria Gioie Corso F.lli Cervi - Zucchi Gioielli Viale Gramsci - Riccione Argento Via Virgilio - Iris Bijoux Viale Dante - Gazza ladra Viale Emilia - Spadarella gioielli Via Virgilio - Gioielleria Tonini Viale Dante - Gioielleria Bernardi Viale Ceccarini - Gioielleria Torsani Viale San Martino - Gioielleria Cenciarini Viale Ceccarini

Il 19 ottobre sono stati festeggiati i primi 30 anni dell’ AIsM sezione rimini con sede a riccione. Una vera e propria festa dove si sono ritrovati tutti i protagonisti dell’attività dell’associazione. Famija Arciunesa per l’occasione ha donato 2 mila euro, i proventi della Festa di Fine estate, soldi che saranno utilizzati da AISM per sostenere le attività quotidiane dell’associazione volte al benessere dei malati di sclerosi. Ad aprire la giornata è stata stefania Montanari Presidente AIsM: “Per noi è una giornata speciale, la nostra comunità si è ritrovata e pur sapendo delle quotidiane difficoltà da affrontare, abbiamo la consapevolezza di non essere soli. Famija Arciunesa, per esempio, in questi anni è stata per noi un prezioso compagno di viaggio e per questo la ringraziamo pubblicamente”. Ad AISM servono volontari, è fondamentale il supporto periodico ai malati, anche sotto il profilo logistico e così Giuseppe Lo Magro, che ha firmato visibilmente emozionato l’ultimo assegno in beneficenza da Presidente, non si è tirato indietro: “Serve un autista? Io ci sono”. Presenti il Dott. Marco Pasquinelli per anni Primario di Neurologia all’Infermi, così come il Dott. Alessandro ravasio anche lui da sempre collegato ad AISM, lo storico fisiatra vittorio vitale, la fisioterapista Jenny Girolimini per anni punto di riferimento, Piero tura operatore FeldenKrais, e naturalmente la “pasionaria” di questi primi trent’anni, l’ex Presidente laura Ciavatta, piu’ tutti gli amici di AISM. “Si festeggiano i 30 anni di una realtà importante della città” ha dichiarato laura Galli Ass. Politiche Sociali del Comune di Riccione “qui lo spirito del volontariato e dello stare insieme sono tratti distintivi e fondanti, per questo AISM merita attenzione e sostegno”. In sala anche i sindaci passati che hanno accompagnato la vita di AISM: Pironi, Imola, Masini e Pierani attraverso un intervento video.


Addio a Remo rastelli

5

di Giuseppe Lo Magro

Famija Arciunesa ha perso un pezzo della sua storia Nell’Ottobre scorso ci ha lasciato l’amico Remo Rastelli. Ha vissuto per 86 anni nel segno di una esistenza scandita da quattro temi fondamentali per lui irrinunciabili: famiglia, onestà, amicizia e solidarietà. Ha cominciato in parrocchia, collaborando con don Dino Paesani, poi dal 1980 quando nacque Famija Arciunesa, ne assorbì i valori divenendo consigliere e “factotum” trainante. Sempre in prima fila in ogni manifestazione organizzata dall’associazione, con la sua Ape che macinava chilometri su

chilometri, caricando cose e trasportandole ovunque fosse necessario. Era l’uomo che risolveva ogni problema, anche il più ostico, sempre col sorriso e l’educazione. Visite a Casa Serena, Concorso dei presepi, Festa della Vegia, Pacchi natalizi per le famiglie bisognose, Festa di Compleanno di Riccione nei Quartieri, se non c’era Remo era tutto più arduo. E’ stato il mio braccio destro per 18 anni di presidenza di F.A. attivissimo nell’organizzare il Presepe animato, le Caldarroste in Viale Ceccarini, le

1960. Visita a San Marino. Remo si tiene ben stretta la sua Giuseppina Sanchini. Un amore infinito.

2007. Parco Oltremare Festa di Compleanno di Riccione, la famiglia Rastelli: Giuseppina, Remo e figlia Tina, premiata dal Sindaco Daniele Imola con una targa d’argento di F.A. per il costante impegno solidale. 2007 - Il sorridente trio Rastelli: Tina, Remo e Giuseppina, davanti ai tavoli apparecchiati, nell’aia di casa, per una delle innumerevoli cene benefiche.

I sempre presenti alle caldarroste. Caposquadra: Remo. Da sin.: Natale, Giovanni, Remo, Enzo, Bruno, Rino. In basso: Romano, Antonio, Ernesto, Giancarlo, Aldo e Giuseppe.

Gite sociali, le Cene solidali nella sua aia, sino alle Feste del Compleanno di Riccione al Teatro del Mare e a Oltremare. Una garanzia! Remo è stato uomo dal cuore immenso... ha guidato la prima “squadra” di F.A. composta da Natale Protti, Bruno Cecchini, Luciano Mazzotti, Livi Giancarlo senza mai far pesare un “ordine”. Non è retorica dire che personaggi così non sono rari... sono unici! Ciao Remo, amaracmand, ilà sò, ti giardèin de Paradis, nu fa tènt casèin sl’Ape, ciapa al robe sla calma!

Betti Riccardo RIPARATORE AUTORIZZATO OPEL GM Assistenza: Via Emilia 11 - Riccione Vendita e esposizione: Via Emilia 24 - Tel/Fax 0541 643527 e-mail: bettiriccardo@libero.it

CENTRO REVISIONI AUTO e MOTO Installazione e assistenza

impianti GPL e Metano LANDI RENZO

Betti Riccardo RIPARATORE AUTORIZZATO OPEL GM Assistenza: Via Emilia 11 - Riccione Vendita e esposizione: Via Emilia 24 - Tel/Fax 0541 643527 e-mail: bettiriccardo@libero.it

CENTRO REVISIONI AUTO e MOTO Installazione e assistenza

impianti GPL e Metano LANDI RENZO


ristrutturazioni

6

di Francesco Cesarini e Nives Concolino

La scuola del Paese è tornata agli antichi splendori IERI. La Scuola di Paese risale agli anni dieci del Novecento, con successivo ampliamento del 1930. La sua costruzione venne decisa dal Comune di Rimini nel 1907, quando ancora Riccione ricadeva sotto la sua giurisdizione. Oltre ad una lunga trattativa con il proprietario del terreno si accese un dibattito* lanciato dall’illustre riccionese D.F. Pullè sulla collocazione della scuola poiché riteneva l’area prescelta, situata in un angolo “tra le due strade polverose di Riccione”, non adatta. Oggi definiremmo la questione come un problema di polveri sottili o pm10. Ma si partì ugualmente. La scuola era composta da un piano rialzato, un primo piano ed un seminterrato ad uso ripostiglio per un totale di sei aule, tre per piano, oltre ai servizi ed un locale ad uso biblioteca al primo piano.

Foto Casalboni

Fino agli anni ‘65-’68 nella stessa area era anche ubicata una piccola costruzione abitata dal custode. Durante la Seconda Guerra Mondiale il seminterrato della scuola veniva utilizzato come rifugio durante i bombardamenti. Al passaggio del fronte diverse famiglie si ritrovarono in quel luogo, una testimonianza è data dal nome inciso sul muro “Rusticali Giuliano, 1943”, personaggio noto a tanti in Paese e meglio conosciuto come “Giuliano dla Mariàcia”, dal fisico gigantesco, abitava in un palazzone di Viale Diaz e poi simpatico e popolare bagnino.

* “Egregio Sig. Direttore, sulla questione delle erigende scuole, che tuttora pervade e affatica gli animi dei Riccionesi, ...mi consenta di dire, ...che ritenevo inadatta l’area tra la Via Viola e la Flaminia di fronte all’ospedale Ceccarini... Si ha dunque ragione di dire che non si ci sa proprio spiegare perché a Riccione nella scelta della località per l’edificio scolastico sia stata data la preferenza alla località più esposta alla polvere e più ristretta”. D.F. Pullè OGGI. E’ stata riaperta dopo una radicale ristrutturazione con una grande festa che ha richiamato scolari e insegnanti di ieri e di oggi, personale ausiliario, genitori e tanti altri riccionesi. Protagonista la vecchia scuola di Corso Fratelli Cervi, uno dei simboli del vecchio borgo, non a caso festeggiata il 19 ottobre, giorno in cui Riccione celebra il compleanno della sua autonomia comunale, ottenuta con Regio Decreto nel 1922. E’ stato un pomeriggio di musica, divertimento e amarcord, animato dalle lettrici volontarie della Biblioteca comunale e dalla colonna sonora di Filippo Dionigi e Mirò Saxophone Quartet, ma anche di dolcezze, preparate in gran quantità dagli studenti dell’Istituto Alberghiero Savioli. E’ stata un’occasione per ripercorrere a ritroso la storia della scuola anche attraverso la mostra “Riccionesi in grembiule”. Scatti d’epoca dai primi del Novecento agli anni Sessanta, curata e allestita da Roberto De Grandis nel suggestivo scantinato con volta a botte attraverso decine di foto in bianco e nero. In vetrina anche la vecchia campanella. A fare gli onori di casa nella giornata di festa sono stati il sindaco Renata Tosi, il dirigente scolastico dell’Istituto Zavalloni, Nicola Tontini, affiancati da don Alessio Alasia parroco della parrocchia di San Martino, che ha impartito la benedizione. Ai presenti è stato regalato un libretto che racconta la storia della vecchia scuola. La ristrutturazione L’edificio, che di fatto ha riaperto i battenti all’inizio dell’anno scolastico con un intero corso di primarie, è stato ristrutturato con un milione di euro. Esteso su 485 metri quadri, è sottoposto a tutela, per questo motivo, come rimarca il Comune: “gli interventi hanno rigorosamente rispettato le caratteristiche costruttive, storiche e architettoniche del fabbricato”. I lavori sono stati comunque massicci, anche per garantire la massima sicurezza sotto l’aspetto sismico. In particolare hanno riguardato i muri portanti, l’impalcato del sottotetto, i solai al primo piano, demoliti e ricostruiti, nonché fondazioni, soffitti, controsoffitti e coperture in legno. Il pool di tecnici ha realizzato una nuova

pavimentazione che ha sostituito quella vecchia, più volte riparata, nonché le vecchie porte e gli infissi. Eliminate le barriere architettoniche, mentre sono stati realizzati nuovi servizi per i diversamente abili e introdotte nuove tecnologie. Invariato l’aspetto esteriore dell’edificio e la scala dalla pregiatissima ringhiera. Colorate le porte e parte della pavimentazione che nella piccola palestra include una scacchiera e nel corridoio il gioco della campana. Ridisegnato il giardino e il parcheggio.

Alla festa, ha partecipato alla sua “maniera” Edmo Vandi il quale in regolare divisa da scolaro, affermando di essere stato uno dei primi allievi della Scuola (verità!) e di essere “ripetente” da oltre settant’anni.


nuovo liBRo di fosco RocchettA

7

Manfroni: grande storico, grande benefattore “CAMIllo MAnFronI eMInente storICo DellA MArInA ItAlIAnA. CAMIllo MAnFronI e rICCIone” È il nuovo libro dello storico riccionese Fosco rocchetta, presentato in ottobre al Palazzo del Turismo, col patrocinio di: Associazione Nazionale Marinai d’Italia, Istituto Italiano di Archeologia e Etnologia Navale, Comune di Riccione e il sostegno e la collaborazione del Club Nautico. Il libro intende ravvivare la memoria di Camillo Manfroni (Cuneo 1863 - Roma 1935), autorevole storico di marina e senatore, la cui figura merita d’essere approfondita, per il suo grande apporto agli studi nautici ed alla divulgazione della cultura del mare. Docente di storia all’Accademia Navale di Livorno ed in vari atenei d’Italia, accademico dei Lincei, Manfroni è autore di oltre 400 volumi e di centinaia di saggi. Dai primi del ‘900 frequenta riccione, divenendo nel 1933 presidente onorario del Club Nautico, mentre nel 1897, a La Spezia, era stato tra i fondatori della Lega Navale Italiana. Ha lasciato negli anni trenta la sua villa a riccione, perché divenisse la prima scuola media inferiore della Città, a lui poi dedicata, ove hanno studiato generazioni di riccionesi, struttura abbattuta nel 2005. Il saggio reca le qualificate presentazioni dell’Ammiraglio Paolo Pagnottella, presidente dell’Associazione Nazionale Marinai d’Italia e del Dottor Stefano Medas, docente di Storia della Navigazione Antica e presidente dell’Istituto Italiano di Archeologia e Etnologia Navale.

Il sen. Manfroni posa con la 1ª Cl. dell’Istituto tecnico di riccione.

CAMIllo MAnFronI CIttADIno onorArIo da: “una rotta nel vento” di Dante tosi Il prof. Camillo Manfroni, Senatore del Regno, è stato per Riccione un ospite di eccezionale prestigio, illustre per uffici ricoperti, prezioso intelletto che volentieri metteva a disposizione della Città nei momenti importanti, ambasciatore ed anfitrione di rango nei rapporti con le massime autorità italiane e straniere, prodigo di consigli e di pareri sugli affari pubblici e comunali. Non disdegnava di fare parte di Comitati, Commissioni e Sodalizi. Riccione riconoscente, nel 1930, gli conferiva la cittadinanza onoraria. Nel testamento ha fatto donazione alla Città della villa di viale Zara per farne la sede dell’Istituto Tecnico Inferiore. Il rapporto privilegiato ed affettuoso del Senatore con Riccione viene fisicamente a mancare il 26 giugno 1935, giorno della Sua morte.

Spazio VERDE Riccione

Potature con cestello alberi ad alto fusto Progettazione, realizzazione, manutenzione di Giardini pubblici e privati Trinciatura Campi, Staccionate in legno Impianti d’irrigazione

Preventivi Gratuiti ProFeSSioniSti deL GiardinaGGio Riccione - via Ragusa 2 Tel. 338 3769801 (Maurizio) - 328 8910939

www.spazioverdericcione.it - info@spazioverdericcione.it


di Francesco Cesarini

8

Saviolina, simbolo di Riccione alla Barcolana Riccione ha una “storia breve”, da sempre però i riccionesi si sono aggrappati ad un forte senso d’identità, coltivato negli anni con riferimenti spesso immateriali: un comune sentire, il nostro modo di essere e di fare, forse proprio figlio delle nostre origini di contadini senza terra e marinai senza porto. Ma oggi Riccione ha un simbolo capace di rappresentare al meglio la nostra storia e le nostre radici: la Saviolina. Averla recuperata e valorizzata in tutti questi anni è stato un atto di grande lungimiranza, oltre che di amore. Vedere la Saviolina veleggiare alla Barcolana, tra le regate piu’ importanti e partecipate al mondo, in questa edizione oltre 2000 partecipanti, è stato motivo d’orgoglio per tutta Riccione. A riguardo non ha dubbi Sebastiano Masetti Presidente del Club Nautico di Riccione che ha capitanato la trasferta della Saviolina a Trieste per la Barcolana. “E’ stata un’esperienza straordinaria. L’interesse, lo stupore e la curiosità suscitata dalla Saviolina ci ha letteralmente sorpreso, non ci aspettavamo una tale accoglienza”. E dire che il viaggio verso Trieste non è stato breve: quindici ore con una tappa a Chioggia. “Sì, è stato impegnativo, ma essere ambasciatori della Perla verde sul nostro lancione storico, con la vela fiocco griffata Riccione ha suscitato un’accoglienza clamorosa. Eravamo l’imbarcazione più antica presente. Persino l’Amerigo Vespucci, nave simbolo della nostra Marina, era piu’ giovane della Saviolina perché del 1931. Il suo Comandante in seconda ci ha fatto i complimenti, assicurandoci addirittura che eventualmente in mare ci avrebbe lasciato acqua, perché la Saviolina è più vecchia”. Una vetrina straordinaria, con la Saviolina immagine simbolo della Barcolana rilanciata anche da una Tv specializzata statunitense. Ma non è finita. “Oltre ai tanti complimenti siamo stati premiati come “L’imbarcazione che meglio interpreta lo spirito della tradizione”, eppure erano oltre cinquanta le imbarcazioni storiche presenti. Però la Saviolina era l’unica barca con le vele a terza, sistema di navigazione molto complesso e tipico dei lancioni di inizio ‘900”. Presente sulla Saviolina anche Stefano Caldari Ass. al Turismo di Riccione: “E’ stata una grande emozione e soprattutto un grande orgoglio esserci ed assistere alla prima della Saviolina alla Barcolana, è giusto ringraziare l’intero equipaggio e il direttivo del Club Nautico di Riccione perché ci hanno rappresentato egregiamente e con tanta competenza”.

Adesso arriva il Natale. La Saviolina tornerà ad essere illuminata a festa e protagonista di tanti selfie nel porto canale? “E’ impegnativo” puntualizza il Presidente Masetti “perché dovremmo disalberarla per passare sotto il ponte e poi rialberarla, ma noi ci siamo per dare continuità ad un’iniziativa di grande successo e di grande legame con il territorio”. A proposito di legame con la città, è vero che state lavorando per portare il busto del Prof. Camillo Manfroni nella vostra sede? “Si è così. Oggi il busto era abbandonato è in un magazzino scolastico, Manfroni è stato il primo presidente onorario del Club Nautico di Riccione e ci sembrerebbe una buona idea poter ospitare il busto di un uomo di mare così importante che ha voluto tanto bene a Riccione.

LA SUA STORIA 1926 AL VIA I LAVORI La sua costruzione fu commissionata nel 1926 al maestro d’ascia Guido Rondolini di Gabicce dai fratelli Michelini, anch’essi di Gabicce, considerati tra i più abili pescatori locali e conosciuti, con il soprannome di famiglia: i “Muròt”. 1928 IL VARO Il lancione fu varato a Gabicce nel 1928 col suo primo nome “Nino Bixio”. Misura 11,10 metri di lunghezza. Scheletro e fasciame della barca erano in legno di quercia, mentre la coperta era in larice. La sua costruzione si pone alla fine di un’epoca, quella della vela appunto, motivo per cui la barca fu dotata da subito di un motore ausiliario, un BL (FIAT) da 18 HP comprato usato, che funzionava sia a benzina che a gasolio. 1944 AUTOAFFONDATA DURANTE LA GUERRA Fu adibito alla pesca delle sardine, rimanendo in armamento da aprile ad ottobre. I suoi proprietari, i “Muròt”, erano considerati i migliori pescatori “a sarda” di Cattolica-Gabicce. Nel 1942 il “Nino Bixio” fu venduto e trasferito a Riccione, dove continuò a svolgere attività di pesca fino al 1958.

Nel settembre del 1944, quando il fronte di guerra si trovava al fiume Tavollo, dunque vicinissimo, anche il “Nino Bixio” venne autoaffondato, come accadde per quasi tutte le barche presenti nel porto canale di Riccione, affinché non venissero requisite dalle truppe tedesche in ritirata. Restò sott’acqua per una decina di giorni, prima di essere recuperato e rimesso in ordine. 1958 ‘NINO BIXIO’ DIVENTA ‘LA SAVIOLINA’ Nel 1958 il “Nino Bixio” venne acquistato da Severo Savioli che la trasformò da peschereccio in imbarcazione da diporto destinata agli ospiti dell’Hotel Savioli Spiaggia. Il lancione cambiò definitivamente nome e divenne “la Saviolina”. Per esigenze turistiche, nel 1959 la barca subì importanti modifiche. Venne sostituito il motore, imbarcando adesso un potente VM da 64 HP, che divenne il propulsore principale e che decretò, in sostanza, la fine dell’uso delle vecchie vele al terzo, sostituite con delle più piccole e sicure vele latine, che svolgevano uno scopo ormai sostanzialmente scenografico e pubblicitario portando iscritto sulla tela il nome dell’albergo. Il grande timone a barra venne sostituito da uno piccolo a ruota.


Il naufragio del 1964.

1999 restAuro e rIstrutturAzIone FIloloGICA A fine agosto del 1998, durante una navigazione didattica, la “Saviolina” corse il rischio di affondare a causa del cedimento di alcuni corsi del fasciame. L’equipaggio riuscì a condurla appena in tempo in porto a Cattolica, dove venne ricoverata presso il Cantiere Manzi. Era necessario un lavoro di ristrutturazione complessiva. I lavori di restauro partirono nell’autunno del 1999 per terminare nella primavera del 2000.

1964 Il seConDo nAuFrAGIo Un secondo naufragio, questo involontario, occorse in porto a Riccione durante la terribile tempesta dell’8 Giugno 1964 proveniente da Tramontana, quando, una mareggiata di straordinaria potenza fece crescere la marea di quasi due metri, devastando tutto il litorale, trascinando le imbarcazioni sulle banchine e perfino sulla strada.

2000 trAsFertA A FerrArA e A MonACo DI BAvIerA Con un vistoso e variopinto trasporto eccezionale la Saviolina fu protagonista al Salone del Restauro di Ferrara nell’edizione 2000: nel suo rinnovato fascino policromo faceva mostra di sé con le vele al terzo svolazzanti negli spazi esterni del salone fieristico e un ampio ponteggio costruitole attorno per l’occasione consentiva la visita da vicino. Terminata l’esposizione a Ferrara, per espressa decisione del Comune di Riccione la “Saviolina” è stata quindi trasferita a Monaco di Baviera, in Germania, dove agli inizi di aprile è stata esposta per tre giorni nella centralissima Marienplatz. 2017 ultIMo restAuro Il 9 settembre 2017, dopo oltre un anno di meticoloso restauro presso il Cantiere Navale Gori di Rimini, l’ultimo varo della Saviolina

1970 nuovo rIPrIstIno Nel 1970 la proprietà Savioli decise di portare la barca in cantiere a Cattolica per riarmarla com’era in origine. Venne ripristinato il timone a barra, furono disarmate le vele latine, smantellata la tuga e col prezioso aiuto del Prof. Riccardo Brizzi venne ricostituito il piano velico al terzo. La “Saviolina” era così tornata al suo vecchio allestimento di barca da pesca tradizionale. 1994 CessIone Al CluB nAutICo rICCIone A seguito di alcuni parziali interventi di sistemazione succedutisi negli anni seguenti, realizzati per lo più sotto la guida del compianto maestro d’ascia Michele (Guido) Franchini, si giunge infine al 1994, anno in cui la proprietà cede ufficialmente la “Saviolina” in gestione al Club Nautico di Riccione. Dal 1995 fu eletta simbolo della marineria riccionese e intraprese un nutrito programma di attività turistiche, didattiche e culturali col supporto del Comune di Riccione. Negli anni successivi fu perfezionato l’accordo tra il Comune e il Club Nautico, che ha previsto la proprietà della barca per il primo e la gestione per il secondo.

di Gianluca Casadei

1994. Giuseppe (Bepi) savioli firma l'atto ufficiale di consegna della "saviolina" al Club nautico di riccione e al Comune di riccione, alla presenza dell’ex-presidente del Club nautico, Bruno Bemi, e dell’ex sindaco di riccione, Massimo Masini.

dal 1987

Per il tuo... Natale dorato! LABORATORIO ORAFO RIPARAZIONI OROLOGI E GIOIELLI Riccione Viale San Martino 50/b Tel. 0541 690 094

lucaoromoda@gmail.com

Gianluca e Silvia colgono l’occasione per augurare Buone Feste a tutti i clienti che in questi anni li hanno seguiti con affetto, fornendo l’impulso per una costante crescita professionale. Grazie di cuore!


una mostra per ricordare

10

di Giovanni Tonelli

Don Giovanni Montali, parroco di San Lorenzo I recenti seminari di studio su Igino Righetti, grande figura riccionese, molto trascurata, hanno portato di nuovo in primo piano la storia di un sacerdote di grande spessore umano e culturale, don Giovanni Montali, prete di San Lorenzo per 51 anni. Sulla sua figura Antonio Montanari ha scritto una splendida biografia “Una cara vecchia quercia” per le edizioni il Ponte, oggi esaurito, ma disponibile in rete (http://www.geocities.ws/ riministoria/storia/donmontali.pdf). Don Giovanni Montali nasce a Canonica di Santarcangelo il 28 marzo 1881, in una famiglia povera e legata alla terra, terzo dei sei figli. A 18 anni entra in Seminario a Rimini, dove (come lui stesso scriverà), fu “attirato subito dagli studi sociali; erano gli anni in cui si propagava in Italia l’ideale della Democrazia Cristiana”, per opera soprattutto di un prete marchigiano, don Romolo Murri. Viene ordinato sacerdote il 22 settembre 1906. Va cappellano a San Martino Montellabate, poi il 18 luglio 1908 viene trasferito a San Lorenzino, in aiuto all’arciprete don Leonardo Leonardi, vecchio e malato di cuore. Don Leonardi scompare ottuagenario il 23 marzo 1912. Gli succede don Montali.

San Lorenzo nel 1912. Nel 1912, a San Lorenzino ci sono 305 famiglie, per un totale di 1.967 persone. È molto forte l’emigrazione, in quel piccolo borgo popolato da mezzadri, operai e qualche pescatore. Sul giornale cattolico del tempo, L’Ausa, nel 1903 si era scritto che quella “contrada” negli ultimi anni era stata funestata “da moltissimi fattacci di sangue con inaudite violenze e prepotenze”. I due terremoti del 1916 (17 maggio e 16 agosto), mutilano il sacro edificio che dev’essere ricostruito. La benedizione della nuova chiesa avviene il 24 dicembre 1922. Nel settembre 1944 la distruzione si sarebbe ripetuta, al momento del drammatico passaggio del fronte. In quella parrocchia costituita soprattutto di poveri, Don Montali, figlio di gente contadina, sta dalla loro parte. Alla sorella Nazzarena confidava: “Sono con loro, li devo difendere, aiutare, seguire. E nello stesso tempo, essere loro un po’ utile”. La parrocchia era aperta a tutti, a tutte le ore.

La mostra a lui dedicata nel Palazzo del Turismo.

A chi gli faceva notare che il suo studio era diventato una specie di Camera del lavoro, don Montali rispondeva: “Ma qui si lavora gratis e senza richieste né imposizioni di tessere”. La Cassa Rurale. Nel 1914 don Montali istituisce la Cassa rurale di Riccione, San Lorenzino e Casalecchio. Nel ’21 i soci saranno 110. “Nel 1919/20”, scriveva lo stesso don Montali, “sostenni i lavoratori nelle lotte agrarie del Riminese: alcuni proprietari terrieri che mi conoscevano bene giunsero perfino a togliermi il saluto qualificandomi “peggiore di un socialista”. Venuto il fascismo, non mi lasciai spostare da esso neppure di un pollice dal mio programma”. Quel programma ha le sue radici nell’enciclica di Leone XIII Rerum Novarum che nel 1891 ha dettato la prima dottrina sociale della Chiesa. Le lotte. Per don Montali, non esistevano nemici, “ma solo amici di idee contrarie”, raccontava don Carlo Savoretti che fu suo cappellano tra il 1934 e il 1936: “Ha fatto del bene a tutti. Non guardava in faccia alle idee. Don Montali era l’amico ideale. Per lui l’amicizia era cosa sacra”. L’avversione al fascismo lo fa entrare nella lista nera dei nemici del regime. Contrario alla guerra (è suo un importante articolo del 5 novembre 1938, apparso nel Diario Cattolico di Rimini), sfiduciato nelle sorti del conflitto, don Montali finisce nel mirino dei fascisti più fanatici che riveleranno la loro violenza nei terribili giorni del ’44. Avvisato che volevano fargli la pelle da “un fascistone di quelli grossi”, don Montali si rifugia a San Marino, scappando in bicicletta la sera del 20 giugno 1944. A settembre, mentre infuria la guerra, i nazifascisti gli uccideranno per vendetta i due fratelli Luigi e Giulia, che avevano voluto restare a San Lorenzino. Il dopoguerra. Il dopoguerra vede la seconda ricostruzione della chiesa di San Lorenzino. Nel ’56, la parrocchia e la diocesi festeggiano i 50 anni della prima messa di don Giovanni, che si è fatto conoscere in tutta Italia attraverso un lungo, paziente lavoro di traduzione di importanti testi religiosi francesi.Il sacerdote scompare il 9 novembre 1959, dopo una lunga malattia.

TESSUTI PER ARREDO FABBRICAZIONE E VENDITA TENDE Riccione C.so F.lli Cervi 109 (ang. Ruffini) - Tel/Fax 0541 601030


peRsonAggi dellA chiesA

11

di ni.co.

Monsignor Zannoni, latinista di cinque Papi E’ stato un latinista di fama mondiale, un riccionese che ben merita di essere ricordato con l’intitolazione di una via o una piazza. A sollecitare il ricordo di Monsignor Guglielmo Zannoni, traduttore di diverse encicliche per cinque Papi, da Pio XII a Giovanni Paolo II, nella toponomastica di Riccione è don romano nicolini già parroco della Mater Admirabilis di Riccione, dove più volte si è prodigato a divulgare la figura del noto concittadino, che è stato anche suo amico. Da sempre in prima linea nella promozione del latino tra i ragazzi, don Romano torna così a lanciare una sua vecchia idea: quella di istituire una gara della lingua indoeuropea tra liceali per ricordare il latinista riccionese. “Don Zannoni ha mostrato una spiccata attitudine per

A sin.: Monsignor zannoni con Don Montali.

la lingua di Cicerone fin dai tempi del seminario - ricorda -. Nel 1949 sotto il pontificato Pio XII è stato chiamato dalla Segreteria di Stato a Roma, dove si è dedicati alla traduzione di tutti i documenti pontifici. E’ stato anche incaricato a tradurre un testo sul Rosario, si dice che abbia scritto lo storico discorso inaugurale del Concilio Vaticano II, pronunciato da Papa Giovanni XXIII”. Sulle sue origini, a scanso di ogni equivoco, osserva: “il monsignore all’anagrafe risulta nato a Rimini, ma solo perché quando venne alla luce, nel 1914, Riccione, dove effettivamente nacque, era ancora una frazione dell’attuale capoluogo. Avrebbe infatti ottenuto l’autonomia comunale solo otto anni dopo, nel 1922”.

Dono del Rotary Club Riccione-Cattolica per il Campanile di San Martino Liberato dalle impalcature, che per il restauro lo avvolgevano da mesi, il campanile della vecchia chiesa di San Martino è tornato a mostrarsi nel suo splendore. Per il simbolo del vecchio borgo, prosegue intanto la campagna solidale. Per sostenere le spese, il rotary Club di riccione -Cattolica ha consegnato un assegno da 4mila euro al parroco don Alessio Alasia. Tra i rotariani presenti alla cerimonia il presidente Riccardo Galassi, l’ingegnere Gabriele Cenerini, l’avvocato Giancarlo Pasini, Fabio Pistocchi, Attilio Battarra, Giovanna Antonelli e Romano Del Bianco. In precedenza anche Famija Arciunesa e altri semplici cittadini avevano aderito alla campagna solidale. “Ci ripromettiamo di fare una bella rimpatriata con tutti coloro che hanno contribuito a quest’opera”, promette don Alessio, nel ringraziare chi ha già sostenuto l’intervento di recupero della torre campanaria. Chi non l’ha fatto, ma intende dare una mano, come rimarca il parroco “è ancora in tempo, perché la spesa, circa

GARAGE MUCCIOLI CENTRO REVISIONI

AUTO&MOTO Conc. Motorizzazione n° 0025 del 16/10/03

RICCIONE

Via Adriatica, 179 Tel/Fax 0541 610764

garagemuccioli@gmail.com

80mila euro, non è stata ancora coperta del tutto”. Chi vuole aderire può farlo attraverso il conto corrente bancario intestato alla parrocchia di San Martino (Iban It 02 s 06230 24122 000056819375). Le campane intanto squillano in piena sicurezza!

viale Veneto, 27 RICCIONE (zona San Lorenzo) Tel. 0541 647099 www.vagniniorafo.it


AmministRAzione comunAle

12

di Francesco Cesarini

Silvio Lombardini, primo Sindaco di Riccione (1923-1928) Il “Forlivese”, era così chiamato nella comunità dei vacanzieri, dopo alcune stagioni a Cervia e a Bellaria comprò per diciotto mila lire villa vignoli, una casetta sul viale Dante danneggiata dal terremoto dell'agosto del 1916. Nel 1919, dopo aver sistemato la casa, la famiglia Lombardini visse le prima stagione estiva a Riccione, Silvio solo il fine settimana perché impegnato per lavoro a Forlì. Allora Riccione era ancora sotto il comune di Rimini e con San Lorenzino contava 5 mila abitanti. lombardini tipografo giornalista ed editore forlivese entra sempre piu' nel tessuto sociale del territorio riccionese, facendo anche parte del Comitato per l'autonomia da Rimini “Pro-Riccione” che dopo la Grande Guerra aveva ripreso la sua attività. Si attiva con le sue competenze nel settore giuridico-amministrativo e collabora con gli altri membri: Felice Pullè, Lucio Amati, Ferdinando Conti, Antonio Leardini, Giovanni Papini, Roberto Mancini, Domenico Galavotti, Ferdinando Rigobello, Giovanni Angelini ed Eugenio Reale. Il 2 ottobre del 1919 è proprio Lombardini a redigere la domanda per il distacco dal Comune di Rimini di Riccione e della “popolosa borgata” di San Lorenzino. Da quella data si susseguono tre turni elettorali e Lombardini dal suo settimanale “la riviera romagnola” non risparmia carezze per Riccione: “Riccione conquista subito. Ha un fascino speciale a cui nessuno può sottrarsi e a cui è dolce abbandonarsi. Parole che fanno da prologo al suo sempre maggiore impegno per la comunità riccionese che incassa nel settembre del 1922 il parere favorevole alla costituzione del municipio di Riccione. “E' un grande passo” - commenta Lombardini- “verso la sistemazione definitiva e regolare di questo importante centro”. Il 19 ottobre del 1922 arriva il regio decreto n°1439 che sancisce la nascita del comune autonomo di riccione. Raggiunto l'obiettivo del municipio Silvio Lombardini pensa di aver esaurito il suo compito e vivere Riccione solo come villeggiante ma viene in qualche modo “tirato per la giacca” dall'amico farmacista Michele Basigli che gli strappa una candidatura a consigliere comunale. Si recano a votare 1027 cittadini (oltre l'80% degli aventi diritto) e dopo le elezioni tutti lo vogliono sindaco per le sue capacità.

Alla fine in Consiglio Comunale viene eletto sindaco (votazione scrutinio segreto 16 voti per Lombardini e 1 scheda bianca): “Il com.rag. Silvio Lombardini, pubblicista e imprenditore tipografico di Forlì”.

Nelle prime parole da Sindaco elogia di Riccione “le virtu' del risparmio e del lavoro di tutti i suoi figli” accennando “alla necessità di formare una nuova coscienza dell'industria balnearia e marinara”. Contestualmente, nella prima seduta del consiglio comunale di Riccione, viene conferita al Duce la cittadinanza onoraria, un chiaro segnale di come il fascismo abbia d'ora in poi un ruolo determinante nella vita amministrativa o politica della cittadina.

Con Lombardini Sindaco Riccione da borgata inizia a trasformarsi: si procede al rimboschimento del litorale, sostituendo tanti pioppi con pini, anche all'estero Riccione viene definita sui giornali “Perla verde dell'Adriatico”. Sono anche gli anni dei primi soggiorni estivi di Benito Mussolini a villa terzi dove riceve le autorità riccionesi. Lombardini spinge con l'amministrazione ferroviaria per un restauro della stazione, lavora in modo lungimirante per lo spostamento della ferrovia piu' a monte, inaugura nell'agosto del 1924 il ponte sul Marano, benedetto con rito religioso dal parroco Giovanni Montali. Anche la macchina comunale cresce con i suoi regolamenti di polizia urbana, delle tariffe daziarie e poi i capitolati per i servizi dell'ufficiale sanitario e del direttore dell' Ufficio d'Igiene. sono potenziati i trasporti e i collegamenti con altre località. Si lavora per l'acquedotto, arriva la prima fontana al mare e l'inaugurazione del tram elettrico. Un crescendo interrotto dalle dimissioni di Lombardini sempre piu' insofferente alle ingerenze del partito fascista: il passaggio dal Sindaco eletto dal popolo al podestà nominato dal governo lo mette nelle condizioni di essere un “funzionario di partito”. Così l'onesto e coscienzioso studioso di diritto amministrativo e giornalista ammaliato dalla “sua” Riccione, per non essere inghiottito dalle sabbie mobili del regime nel marzo del 1928 si dimette da podestà ed esce di scena in silenzio. Scelta che in qualche modo pagò in seguito anche come imprenditore. L'epilogo riccionese gli valse per certi versi la nomea di “cane sciolto” tanto che la sua nuova azienda di Minerbio, specializzata in forniture di schedari per enti pubblici, venne sistematicamente ignorata. La memoria di Silvio Lombardini, primo sindaco di Riccione ora rivive al Centro della Pesa. In occasione del compleanno della città, alla presenza di un centinaio di persone, del sindaco e dell’intera giunta, nonché del nipote, che porta lo stesso nome, si è tenuta la cerimonia d’intitolazione della sala conferenze all’indimenticabile primo cittadino. Per l’occasione è stato presentato il libro intitolato “Silvio Lombardini, un uomo perbene tra Santarcangelo, Forlì e Riccione” dello storico e ricercatore Manlio Masini. ni.co.


solidarietà

di Nives Concolino

13

Inaugurato l’Emporio solidale nei locali dell’ex Tucker Inaugurato a Riccione l’Emporio solidale, dove le persone con difficoltà economiche potranno fare spesa con una tessera a punti rilasciata dai Servizi sociali. Dopo due anni di attesa, il 26 ottobre è stato tagliato il nastro alla presenza di decine di volontari e autorità civili, militari e religiose. Emblematica la sede, ricavata al pianterreno dello stabile che ospitava la Tucker, in viale del Commercio, 9 nella vecchia zona artigianale. Dopo la spinosa vicenda giudiziaria che ha coinvolto i titolari, il fabbricato è stato confiscato per cui il Tribunale ha previsto di concederlo in comodato gratuito al Comune di Riccione, che a sua volta ha affidato la gestione alla Consulta della solidarietà, formata da una quindicina di associazioni di volontariato (Agesci gruppo scout), Aism, Amici dello Ior, Arcione, Arcobaleno, Avis, Caritas cittadina Madonna del Mare, Centro aiuto alla vita, Centro missionario Comboni, Centro 21, Centro Elisabetta Renzi, Circolo Anspi Il Muretto della parrocchia di San Lorenzo, Cri, Progetto famiglia e Vaps). Sono stati proprio i volontari con Luigi Casadei, presidente della Consulta, attiva da trent’anni, a ripulire quella che ormai era diventata una spelonca con acquitrino, trasformandola in degna sede del nuovo servizio con l’ausilio di Geat e Protezione civile. “Dopo vari ostacoli burocratici, abbiamo svolto questo lavoro dallo scorso maggio, quando ci sono stati messi a disposizione i locali con l’autorizzazione a procedere al ripristino degli ambienti -rimarca Casadei-.

Da allora i nostri volontari hanno lavorato incessantemente per risanare gli ambienti rendendoli agibili, accoglienti ed adeguati alle normative vigenti”. Come accade nella struttura riminese, attivata da tempo, anche l’Emporio solidale di Riccione, dotato di uno sportello di orientamento, ascolto, informazione e uno spazio per l’accoglienza dei bambini, è organizzato come un vero e proprio supermercato.

t

Come annuncia Casadei: “Qui verranno distribuiti generi di prima necessità. In modo autonomo, ma controllato, secondo le esigenze si potranno reperire prodotti alimentari, di igiene personale e cancelleria con una tessera a punti assegnata in base ai parametri concordati con il centro d’ascolto dell’emporio e con gli Sportelli sociali del Comune. Il progetto infatti è rivolto soprattutto alle famiglie o singole persone residenti a Riccione, che si trovano in condizione di reale difficoltà e disagio familiare, lavorativo, economico e/o sociale, per un periodo di tempo stabilito, sufficiente a renderli più autonomi e integrati”.

Pertanto i prodotti non avranno un prezzo, ma un valore in punti, riportato da una tessera a scalare non cedibile ad altri utenti. I generi alimentari non disponibili sugli scaffali saranno reperiti tramite il Banco alimentare, eccedenze e donazioni di generi alimentari e da supermercati locali o acquistati direttamente dalla Consulta, seconda le necessità. Il servizio, finanziato dal Comune con 75mila euro (più 25mila all’anno dal 2020), dalla Regione Emilia-Romagna e dal Ministero con circa 20mila euro, sarà gestito non solo dai volontari della Consulta, ma anche da persone disponibili a donare il loro tempo. Alla cerimonia d’inaugurazione hanno presenziato il sindaco Renata Tosi, il vicesindaco con delega ai Servizi alla persona e alla famiglia, Laura Galli, e l’amministratore giudiziario Ettore Trippitelli. Per l’occasione don Alessio Alasia ha benedetto la struttura e ha letto il messaggio del vescovo di Rimini Monsignor Francesco Lambiasi. “L’emporio era uno degli obiettivi della nostra legislatura - rimarca il sindaco Renata Tosi - perché il progetto mette in rete pubblico e privato, istituzioni e associazioni di volontariato con l’obiettivo di sostenere chi si trova in situazioni di transitorio disagio economico. Il recupero di questo bene confiscato è la fine di un lungo percorso che ha coinvolto più soggetti e che sarà a disposizione dei più deboli”.

TERMOIDRAULICA r RICCIONESE RISCALDAMENTO • CONDIZIONAMENTO • IDRICO SANITARIO GAS • ANTINCENDIO • TRATTAMENTO ACQUA IRRIGAZIONE • ASPIRAZIONE • ARREDO BAGNO ENERGIE ALTERNATIVE • MANUTENZIONI • PRONTO INTERVENTO

Via San Leo, 37 • Riccione • 0541694000


Famija Arciunesa

Le Foto PiÙ... “cLiccate” ...e i commenti degli amici di Facebook!

Tutti i giorni su Facebook foto, notizie, curiosità su Riccione. Metti “mi piace” e seguici. Tòt i dé sora Feisbuk infég-ne, nove, bujède d’Arcioun. Mét “um pis” e vèn dri ma noun.

Big della canzone a radio sabbia: loredana Bertè con stefano lazzaro.

Da un format televisivo ad un villaggio dedicato alla musica. Siamo al Marano zona Beach Village che per due estati (19961997) diventa spazio polifunzionale, con attività d’intrattenimento, giochi, sport e la sera musica. Madrina delle serate a tMM è Isa B (al secolo Isabella valentini).

stefano Conti: “Ero lì tutte le sere, mi ricordo Paolo Belli e i Ladri di Biciclette”. Marco zavoli: “Una sera alle prima di una band famosa, suonarono 4/5 pezzi un gruppetto di ragazzi bolognesi. Uno era “50 Special” e loro erano i Lunapop! sandro lepri: “Dirotta su Cuba, indimenticabili!”. sara lappostato: “Le estati dei miei 15-16 anni, ci andavo in motorino ed era un posto sicuro”. sabrina Morandi: “Alex Baroni, Oro, Max Gazze, era una bellissima iniziativa”. vania Arcangeli: “Io ci lavoravo, bella esperienza e tanto sano divertimento!”. norman Arduini: “Articolo 31, Bluvertigo, Marlene Kuntz, Karma, Vinicio Capossella e gli spettacolari Mamamicarburo! Andrea Imbrunetti: “Daniele Silvestri e tutti seduti sulla sabbia ad ascoltare la sua musica”. Petra Crognaletti: “Frequentai Elisa quando ancora era una sconosciuta. Periodi stupendi a cui attingere per dare vita ad una Riccione 3.0”.

“la notte, la notte...” annunciava enrico Colombo. In tanti a Riccione lo ricordano ancora per il suo fare unico nel vendere il giornale in giro per la città. Giuliano Magnani “Mitico dava le notizie cosi: “Donna trovata a pezzi in una valigia si spera di salvarla!”. E detta nel cinema a voce alta faceva ridere”. Amedeo ubaldi: “Per attirare l’attenzione si esibiva con una indimenticabile battuta: “Ammazza la moglie è se la mangia viva”. Giuseppina rinaldi, prima cameriera al Bohemia e poi venditrice di paste e bomboloni al mare. Ambra vichi “Era un momento magico quando sentivi “Bomboloni alla crema!”. Patrizia Gottardo “Un bellissimo ricordo d’infanzia”. samanta Piccari “E chi se la dimentica, quando andavo al mare con mia nonna e arrivava la signora dei bomboloni”. laura Garattoni “Bomboloni spettacolari, che ricordi”. Milena Maccaferri “L’aspettavo dopo il bagno”. Annalisa Aquilano “Pasta, pizza, bomboloni...e chi se lo scorda”.


cinema

di Nives Concolino

15

“Sotto il Sole di Riccione”. Il nuovo film di Vanzina

Paradiso cittadino onorario. Nuovo video made in Riccione

Il motivetto “Sotto il sole di Riccione”, da un anno e mezzo canticchiato in tutta Italia, è ora titolo del nuovo film sceneggiato da Enrico Vanzina. Girato in poco più di un mese, ha coinvolto 800 comparse, nonché 80 persone tra troupe e cast compreso Isabella Ferrari, Andrea Roncato, Cristiano Caccamo, Luca Ward e Tommaso Paradiso presente con un cameo. La pellicola sarà presentata nella primavera del 2020 nell’ambito di una grossa festa per poi essere disponibile su Netflix, dove rimarrà per dodici mesi. Quindi sarà trasmessa in chiaro sulle reti Mediaset (si parla di Canale 5). Per ora, niente cinema, ma il film, girato con la produzione in loco di Cineventi che tramite il patròn Remigio Truocchio d’estate a Riccione organizza Cinè, si annuncia di successo. Coprodotto dalla Lucky Red, guidata da Andrea Occhipinti, e Netflix, è stato realizzato con la regia di YouNuts, (Antonio Usbergo e Nicolò Celaia) che ha firmato anche il videoclip del singolo Riccione dei Thegiornalisti, dei quali Paradiso fino a settembre è stato frontman. Girato tra bagni, hotel, ristoranti, viali, ville e parchi tematici (venti le location contrattualizzate), racconta la storia di un gruppo di giovani in vacanza, tra amicizia e sentimenti nella cornice della Riccione estiva con il suo mare, la sua spiaggia e gli amori che sbocciano tra i ragazzi. Quello che nell’immaginario collettivo degli italiani e non solo, diventa un sogno da vivere almeno una volta nella vita. Come sottolinea Vanzina “innamorato pazzo di Riccione”: “Si tratta di un progetto unico, molto speciale, in quanto non ha solo una nuova visione di commedia romantica, ma si avvale di un cast di giovani attori, comunque molto famosi nel mondo giovanile. Sotto certi aspetti è il rifacimento di “Sapore di mare” trentacinque anni dopo e, ieri come allora al suo debutto, c’è la Ferrari, ora nel ruolo di mamma”. Vanzina prosegue: “Riccione è stata scelta per il suo brand internazionale, ma il film sarà importante anche per Rimini e per tutta la riviera, proprio perché andrà in 130 nazioni. Mi auguro abbia un ritorno anche dal punto di vista turistico”. Tanto più che questa produzione è stata sostenuta da Lucky Red e Netflix, investendo su Riccione un milione di euro.

E’ stato registrato a Riccione con uno stuolo di ugole d’oro il video della prima canzone da solista di Tommaso Paradiso. L’ex frontman dei Thegiornalisti l’ha realizzato in gran segreto al Marzi Recording Studios in viale Sangiovese, all’indomani dello showcase, che ha trasformato il palco di Radio Deejay e piazzale Roma in un set cinematografico. Una serata speciale per l’artista che in attesa di ottenere la cittadinanza onoraria, in passato concessa a personaggi del calibro di Benito Mussolini, Giorgio e Luciana Alpi, genitori della giornalista Ilaria uccisa a Mogadiscio, Maria Falcone, sorella del giudice Giovanni Falcone, e lo scrittore, autore e conduttore radiotelevisivo Enrico Vaime, è stato nominato ambasciatore dal sindaco Renata Tosi. L’ambito riconoscimento è motivato dal successo ottenuto con la canzone Riccione uscita, nel giugno 2017. Ha conquistato tre dischi di platino e i vertici delle hit parade e ha registrato 100 milioni di visualizzazioni su YouTube. Accompagnato dal gradevole videoclip il brano, che catapulta nelle calde atmosfere estive, funge da sottofondo anche ad alcune scene del film “Metti la nonna in freezer” con Fabio De Luigi. Nel video di “Non avere paura”, altro singolo uscito a fine settembre e già nelle top ten di tutte le classifiche, appaiono partecipazioni straordinarie, come quelle di Fiorello e Jovanotti, Elisa, Fiorella Mannoia, Federico Zampaglione, Francesca Michielin, Francesco Mandelli, Tess Masazza, Frank Matano, nonché Cristiano Caccamo, Isabella Ferrari ed Enrico Vanzina, tutti a Riccione per la speciale registrazione. La regia del video, come quella del film “Sotto il sole di Riccione” è di Younuts. Nato da un’idea dello stesso Paradiso e girato in occasione della sua venuta in Riviera, il video parte con le riprese davanti a una villa Liberty della Perla. Segue l’incontro con il bacio dei due protagonisti innamorati (Irene Vetere e Mauro Lamentai) finché lei, bendata, in auto viene accompagnata lungo viale Ceccarini in un luogo misterioso, quello di una festa da sogno con tanti personaggi che, all’interno dello studio Marzi, ruotano attorno a Tommaso, suonando, ballando e cantando.

Riccione negli anni è stata fonte di ispirazione e set di diversi film che hanno imbastito la storia del cinema. Ecco le pellicole che hanno lasciato una grande impronta: 1959 Valerio Zurlini: “Estate violenta” con Eleonora Rossi Drago e Jean Louis Trintignant. 1960 Valerio Zurlini: “La ragazza con la valigia”, con Claudia Cardinale e Jacques Perrin. 1963 Antonio Pietrangeli: “La Parmigiana” con Cathenine Spaak e Nino Manfredi. 1963 Franco Indovina: “Menage all’Italiana” con Ugo Tognazzi e Anna Molfo 1965 Dino Risi: “L’ombrellone” con Enrico Maria Salerno e Sandra Milo.


la nostra storia

16

di Giuseppe Lo Magro

La Fiera Internazionale del Francobollo compie 70 anni Il 23 Giugno 1949 si inaugurava al Palazzo del Turismo di Riccione la 1ª Fiera Internazionale del Francobollo per l’organizzazione dell’Azienda Autonoma di Soggiorno di Riccione e del Circolo Filatelico Numismatico di Rimini. Allora i paesi partecipanti furono Italia e Repubblica di San Marino. Nell’occasione, oltre all’emissione di due francobolli celebrativi, un aereo partì dall’Aereoporto di Miramare e paracadutò un dispaccio postale sulla Piazza della Libertà di San Marino, mentre il M° Massari scrisse “Il Canto del Filatelico” il cui spartito illustrò una delle cartoline ufficiali. La Fiera ebbe grande successo e fu replicata negli anni successivi con un nume-

ro sempre crescente di paesi partecipanti tanto da poter affermare che tutto il mondo filatelico è stato presente a Riccione e il nome della Perla verde è finito su emissioni di Pakistan, Albania, Gibilterra, Rep. Guinea Equatoriale, Uruguay, Ungheria, Bulgaria, U.R.S.S., Principato di Monaco, Dahomey, Senegal, Romania, Benin, Yugoslavia, Cina, Turchia, Somalia. Nel 1959 come manifestazione collaterale fu celebrato il Centenario dei

francobolli delle Romagne con esposizione delle più prestigiose raccolte specializzate. Gli spettatori furono più di 100.000 (centomila!). La Fiera del Francobollo per i lavori di ampliamento del Palazzo del Turismo traslocò nel 1981 all’Hotel Lido Mediterraneo sul Lungomare, nel 1982 al Palazzo Papini sul porto poi nel 1984 al Cinema Teatro Turismo in Via Virgilio e nel 1985 al Grand Hotel in Viale Gramsci.

REDAZIONE Direttore Responsabile: Giovanni Cioria • Capo Redattore: Giuseppe Lo Magro • Redazione: Nives Concolino, Francesco Cesarini, Barbara Bastianelli • Hanno collaborato: Dante Tosi (archivio), Lorenzo Scola, Roberto Betti, Edmo Vandi, Giovanni Tonelli, Giulia Maria Kistler, Toberto Tutone, Francesco Gabellini, CNA, Ezio Rossi (Archivio), Enzo Travaglini, Novella Zammarchi • Foto: Pico e Gianni Zangheri • Pubblicità:

Tel. 339

5019846 • Grafica

e impaginazione:

Studio Grafico Composet Riccione: 339 5019846• Stampa: La Pieve Poligrafica Editore Villa Verucchio S.r.l.

Vasta scelta di confezioni natalizie studiate appositamente per te, per un regalo in grado di soddisfare al meglio ogni palato e budget. Golosi dolci natalizi! Riccione / via Emila 75 / Tel. 0541 1740075

Puro & Bio Riccione


cnA infoRmA

My Estro, un riccionese tra i vincitori del “Premio Cambiamenti” La tappa riminese del “Premio Cambiamenti” si conferma partecipata e vetrina di eccellenze delle nuove imprese del territorio. 20 le start up iscritte a Rimini, 179 in regione, 946 in totale a livello nazionale. Ad “Innovation square” la passerella delle nove finaliste protagoniste di uno speech di 120 secondi per raccontare il proprio progetto d’impresa. Tre le prime start up classificate e premiate “ex equo”c'è anche la riccionese My estro di lorenzo Caminiti, azienda del settore moda. Lorenzo con la sua attività è stato capace di puntare sulla qualità, valorizzando il made in italy attraverso un canale innovativo della distribuzione. Lorenzo per farlo ha creato una piattaforma web dove vengono messe a sistema anni di relazioni maturate nel settore moda creando così delle opportunità. La piu' importante quella di dare vetrina a prodotti di contoterzisti del settore moda. “Il nostro obiettivo” spiega Caminiti “è quello di creare, attraverso questa innovativa piattaforma, un nuovo mercato tra fast fashion e lusso. Dietro i grandi marchi della moda ci sono spesso delle piccole eccellenze italiane capaci di alimentare ogni giorno, con il loro grande lavoro di qualità, l'appeal del made in italy apprezzato in tutto il mondo grazie a prodotti di alta moda da oggi economicamente piu' accessibili. Le altre vincitrici Coffe Time Film, azienda di produzione cinematografica con punta di diamante il film “Solo cose belle” del regista Kristian Gianfreda ed il birrificio artigianale Brudel con la linea di birra Noiz.

Da sinistra Mirco Galeazzi Pres. Cna rimini, lorenzo Caminiti di “My extro”, Davide ortalli Dir. CnA rimini.

“In un mercato sempre più selettivo e in un contesto italiano dove fiscalità e burocrazia frenano la competitività delle aziende queste start up andrebbero premiate solo per il coraggio di provarci, perché vincono la paura di non farcela” commenta Sei sicuro di avere già tutto quello Davide ortalli direttore di CnA rimini, “questi neo imprendiche serve per il tuo lavoro? tori sono degli eroi quotidiani. Affrontano una sfida complicata, perché il 55,2% delle nuove aziende chiude entro i primi cinque anni di vita. Serve affiancare questi capitani coraggiosi, imprenditori che interpretano il nuovo modo di essere artigiani con coraggio, competenze, abilità ed una continua voglia di crescita. E’ determinante fare squadra. Sono strategici un sistema di relazioni, di rappresentanza, formazione, aggiornamento, prodotti e garanzie finanziarie”. Contatta la CNA della Romagna più vicina a te: Apri la tua nuova attività con noi CNA Forlì-Cesena Ci sono strumenti APRI CON NOI e per il primo anno avrai gratuitamente: Gli fa eco Mirco Galeazzi Presidente di CnA rimini: “Il terri0543 770111 - www.cnafc.it • Kit digitale (PEC, smart card, fatturazione elettronica...) CNA Ravenna Privacy indispensabili LA TUA NUOVA ATTIVITÀ, •• Pacchetto torio riminese si conferma dinamico, qui ci sono imprese por0544 298511 - www.ra.cna.it Consulenza di settore CNA Rimini • Finanziamenti: progetto zero interessi 0541 760211 - www.cnarimini.it cheLʼAVVIO non siÈvedono. tatrici di pensiero innovativo che sono riuscite a realizzare il A COSTO ZERO. • Networking con altre imprese loro obiettivo di crescita pur in un periodo difficile come quello Per informazioni contatta Cna Riccione - Viale Ceccarini 163 - tel. 0541 601273 - www.cnarimini.it attuale e CNA sarà il loro compagno di viaggio”.

RistorantePizzeriaBirreria

con noi

Riccione

da Graziano e Tiziano da Graziano e Tiziano VIALE DANTE 299/C - TEL. 0541 647986 - RICCIONE

Un altro viaggio. • OFFICINA ELETTRAUTO GOMMISTA • TAGLIANDI MULTIMARCA • SPECIALIZZATA CITROEN/PEUGEOT • SERVIZIO REVISIONE E GOMME Viale Rebola 31 - Riccione ( z o n a a r t i g i a n a l e v i a l e P i e m o n t e)

Te l / f a x 0 5 4 1 6 4 0 4 0 0 338 2067766 officinacosmi@gmail.com www.officinacosmiriccione.it officinacosmiriccione Officina Cosmi Riccione

Viale Dante, 299/c • 0541


seRvizi scolAstici

18

di Barbara Bastianelli

Il Pedisbus cammina a metà, 7 linee attivate ma manca l’Ic1 L’appuntamento è alle 7.45. Zaino in spalla e pettorina gialla. In fila per due camminando verso la scuola. Stiamo parlando del Pedibus, un vero e proprio autobus con linee, fermate, orari, autista controllore e regolamento. A riccione i primi “autobus” risalgono al 2012 quando circa 70 bambini della scuola Fontanelle di via Capri inaugurarono il servizio. Oggi a Riccione il servizio, nato per incoraggiare la mobilità pedonale e ridurre il traffico nei pressi delle scuole conta numeri importanti: l’Istituto Comprensivo Zavalloni, quello della scuola Fontanelle, ha negli anni coltivato e promosso il servizio tanto che per esempio, la piccola scuola di Paese vanta 54 iscritti su 109 alunni della Scuola. noi di Famija Arciunesa qualche giorno fa abbiamo deciso di “accodarci” sia all’andata che al ritorno della linea Gialla che parte dal vecchio cimitero alla Scuola di Paese. Puntuali arrivano Bianca, Aurora, Greta, Mattia, leonardo, Giulia, Giacomo e Federico. Sono solo alcuni dei piccoli “passeggeri” della Linea Gialla del mattino.

“E’ una iniziativa molto bella – commenta una nonna che lascia il nipotino in custodia alle mamme che guideranno il piccolo gruppo - Sono tranquilla, arriverà a scuola puntuale dopo una breve e salutare passeggiata”. tiziana Paci e tamara Mazzoli sono invece le due mamme volontarie che abbiamo contattato. A loro chiediamo come funziona il servizio. Non prima che sia fatto l’appello. Ci sono tutti. Si parte.

“La nostra linea è l’unica a Riccione che fa anche il ritorno – racconta Tiziana – e se la mattina in media accompagniamo una quindicina di bambini al ritorno arriviamo anche a 50”. un numero decisamente alto, ma riuscite a gestirli tutti? sono bravi? “Si, sono bravi, – sorride Tamara - Ovviamente più sono i bambini più necessitano genitori/nonni accompagnatori. Il sabato è il giorno con maggiore affluenza sia di bambini che di genitori… soprattutto babbi. Gli altri giorni cerchiamo di coprire sempre per le necessità. Abbiamo creato un gruppo whatsapp e preparato un calendario. Inseriamo tutte le disponibilità dei volontari. In linea di massima si cerca di rispettare il calendario… poi ci sono le emergenze… ma anche per quello siamo attrezzati”. “Lungo il percorso i bambini si divertono - interviene Bianca sanchini – lo vivono come un momento ludico. Tanto che chi partecipa cerca di convincere i compagni… spesso mettendo in difficoltà i genitori che per motivi logistici trovano le fermate fuori strada… io per esempio arrivo da Fontanelle… arrivo parcheggio e accompagno a piedi i bimbi. Devo prendermi qualche minuto in più prima di andare al lavoro… ma chi può lo fa volentieri”. Tutti i genitori incontrati confermano la bontà del progetto. Si tratta per tutti di un modo ecologico e salutare di andare a scuola, ma allo stesso tempo educa i bambini a rispettare i segnali stradali ad attraversare la strada. Ma i lati positivi del progetto pare siano anche altri.

DA

QUANTO NON CI VEDIAMO? OTTICA FRANCOLINI Ottica Francolini Riccione

RICCIONE PAESE


seRvizi scolAstici “La passeggiata è molto piacevole, dura 10 minuti e i bambini parlano molto tra loro – ci spiega Monica longhi, altra mamma volontaria – Arrivano a scuola con la mente fresca, non sono assonnati. Tra l’altro è un bel modo di socializzare anche tra bambini di classi diverse. I grandi, e più esperti aiutano i piccoli ad attraversare la strada. Inoltre, per i genitori che escono dal lavoro tardi e non riuscirebbero ad essere puntuali al ritiro hanno quel margine di 10 minuti… venendoli a ritirare alla fermata. E ovviamente se qualcuno tarda noi accompagnatori aspettiamo insieme al bambino”. “Non mancano gli imprevisti o qualche “birichinata” come qualche campanello suonato per scherzo durante il tragitto – sorride Dina Pugliese – ma li sgridiamo e il gruppo procede spedito. Poi ci sono anche le giornate indimenticabili. Come quella dell’anno scorso, quando siamo stati sorpresi da una nevicata improvvisa. La gioia dei bambini era incontenibile… ancora ne parlano”.

19 All’appello manca l’”Istituto Comprensivo n.1”. Intanto Sabrina Soldati responsabile del progetto per l’IC Zavalloni rilancia: “E’ una bella esperienza anche per i genitori, che responsabilemente hanno dato la loro preziosa disponibilità; inoltre tutti i progetti che vengono approvati dalla Scuola, come il Pedibus, hanno la copertura assicurativa. È vero che la scuola ha un ruolo molto importante nella promozione del progetto. Noi ci crediamo molto e cerchiamo di promuoverlo e abbiamo una buona risposta. Ed è fondamentale la collaborazione con il Comune di Riccione e la Polizia Municipale, senza la quale non ci sarebbe il Pedibus”. "Il Comando di Polizia Locale è molto attento alla sicurezza stradale anche in termini di educazione, nel senso di trasmissione dei benefici comportamentali a tutela della sicurezza dei più piccoli. – aggiunge Isotta Macini, Vicecomandante del Corpo Intercomunale di Polizia Locale di Riccione, Misano e Coriano che raggiungiamo telefonicamente - Alle attività che la Polizia Locale svolge regolarmente nelle scuole si affianca infatti quella, non meno importante del Pedibus, con l'obiettivo principale di trasmettere ai bambini comportamenti di autotutela per non incorrere nei pericoli su strada". Alla fine della nostra passeggiata arriviamo davanti alla scuola. I bambini entrano, tra poco suona la campanella e le mamme ritornano a piedi alle auto. Per il Pedibus l’appuntamento è solo rimandato. La linea Gialla passa puntuale alle 13.

lInee PeDIBus rICCIone Durante la passeggiata le mamme ci raccontano quanto sia fondamentale la stretta collaborazione con la scuola. “Per trovare la disponibilità dei genitori accompagnatori e le adesioni dei bimbi – continua Tamara – la Scuola ha un ruolo fondamentale. Per esempio, i bambini che partecipano al Pedibus hanno la possibilità di uscire 5 minuti prima. Grazie alle bidelle che radunano il gruppo”. Ma se ci sono tanti lati positivi scopriamo durante la passeggiata che non tutte le scuole di Riccione hanno attivato il servizio. l’“Istituto Comprensivo zavalloni” con le sue 6 scuole coinvolte e 100 bambini per scuola iscritti è l’unico istituto pubblico riccionese ad avere dato il via al Pedibus nell’anno scolastico 2019/2020.

linea Gialla: in partenza dal parcheggio del Cimitero Vecchio direzione al plesso Scuola Riccione Paese; linea Azzurra: in partenza da viale Toscana adiacente la Residenza Pullé arrivo alla scuola Riccione Ovest di via Alghero; linea Indaco: in partenza da via Potenza direzione Scuola Fontanelle in via Ionio; linea rossa: in partenza da via Sicilia, presso la Chiesa stella Maris in direzione Scuola Fontanelle, di via Ionio; linea verde: in partenza de via Ortona verso Scuola Fontanelle di via Ionio. Nuova linea attivata: linea Blu, in partenza dal parcheggio di via San Martino direzione scuola di via Cairoli Dal 4 novembre una nuova linea copre l'Istituto Maestre Pie di Corso F.lli Cervi con partenza da piazza Unità.

rIstorAnte PIzzerIA CrIstAllo

riccione (rn) - viale Dante, 36 tel. 0541605404 - Fax 0541606663 www.ristorantecristallo.it info@ristorantecristallo.it


Passeggiando...

a cura di Giuseppe Lo Magro

2020

Sottopassi ciclo-pedonali A Riccione abbiamo otto sottopassi ciclo-pedonali: Viale Berlinguer (Coop Paese); C.so Giulio Cesare (Cimitero vecchio); Viali Rimini-Savignano (Punta de l’Est); Vialie Aosta - Pirandello (Spontricciolo); Via Flaminia - Rotonda delle vele (Stadio Baseball); P.le Vittorio Veneto-Viale Diaz (Stazione FF.SS.); St. Adriatica - Chiesa Stella Maris (Fontanelle); Viali Ceccarini- Dei Mille (Marina) Tralasciamo di parlare del Ceccarini- Dei Mille il cui arredo è in via di definizione, mentre del Vittorio Veneto - Diaz abbiamo spazio a lato. Sono quasi tutti nuovi ma si presentano poco curati e trasandati. Foglie, cartacce e muffe un po’ dappertutto, indice di pulizie sommarie o poco frequenti. In alcuni i soliti imbecilli hanno lasciato i loro scarabocchi sulle pareti e nessuno li copre. Si salva quello dello Stadio del baseball decorato con gioia grazie ad immagini ricche di colore. In altri avanza la ruggine delle parti in metallo. In uno vi è situazione alquanto pericolosa: le plafoniere portalampade sono fuori sede o, addirittura, sporgono i fili elettrici scoperti! E tanti hanno i gradini sbeccati creando così probabili cadute.

Polleria Macelleria

carne equina Riccione Viale Ruffini 15 Tel./Fax 0541 690412 macelleriavanni@libero.it

Ristorante Pizzeria

Cavalluccio Marino Specialità Marinare

RICCIONE - P.le De Gasperi 3 Tel. 0541-693128 Aperto tutto l’anno. Lunedì chiuso per turno


21 Il nuovissimo sottopasso della stazione P.le Vittorio Veneto-Viale Diaz è ben curato. Merita però una “sgridatina” chi ha curato le didascalie delle belle cartoline che lo arredano: l’immagine del Lungomare è datata erroneamente 1956. Più probabile sia 1936, dato che col rinnovo dell’arredo urbano, iniziato nel 1935 dai Giardini pubblici, si aprirono due bei viali a doppia corsia con aiuole centrali e alberatura laterale (attuali Lungomare della Libertà e della Repubblica) in funzione nel 1938.

ALTRE BRUTTURE

Che Riccione abbia strade e marciapiedi poco curati è sotto gli occhi di tutti. Non c’è attenzione per oggetti che creano ingombro al transito od offendano l’estetica come pugni in faccia.

Targhe dei viali girate. Qui Viale Machiavelli indica Viale Ceccarini.

Quante panchine hanno a fianco un bel bidone per la raccolta dei rifiuti?

Questo “inno alla ruggine” è sul marciapiede di Viale Torino da svariati anni.

Piante che invadono la sede stradale... ...restringendola pericolosamente,

Questa bicicletta è incatenata all’incrocio dei Viali Rimini-Lungorio da Maggio.

Oppure che coprono cartelli informativi e a volte anche quelli stradali.


mondo giovane

22

di Giulia Marina Kistler

I ragazzi del Liceo Volta-Fellini in: “Un abbraccio senza confini” Da chi imparare solidarietà, generosità ed abnegazione per una buona causa se non dai giovani? Ecco un esempio di come la scuola possa fare sbocciare fiori nel deserto e costruire ponti di intesa con il resto del mondo Il desiderio di aiutare il prossimo è ciò che ha strutturalmente sostenuto e guidato il percorso di alternanza-scuola lavoro del liceo Volta-Fellini di Riccione nell’anno scolastico 2018/2019. Attraverso eventi ed offerte volontarie, il gruppo di studenti, che ha accolto il progetto ed a cui è stato attribuito il nome di “Un abbraccio senza confini”, è riuscito ad attuare ben ventitré adozioni di bambini prevalentemente africani. Tutto ciò grazie alla collaborazione con l’associazione no-profit “AVSI”, nata nel 1972, che opera a livello mondiale e che conta ben 700 partner nel mondo. La raccolta di denaro destinato all’iniziativa, è avvenuta attraverso la raccolta di fondi nelle classi e l’ideazione di due eventi: il primo consistente nella proiezione di un matinée intitolato “Solo cose belle”, di Kristian Gianfreda presso il Cinepalace di Riccione; iniziativa per cui dobbiamo ringraziare il direttore del cinema, il Dottor Massimiliano Giometti, che neppure questa volta si è lasciato sfuggire l’occasione di aiutare gli studenti per una buona causa. Il secondo evento ha avuto luogo il 1 giugno 2019, presso l’hotel Corallo di Riccione; la serata organizzata dagli studenti del Liceo Volta ha avuto come leitmotiv un’accattivante sfilata di moda con abiti pensati e realizzati per l’occasione dagli studenti dell’indirizzo artistico sezione moda del nostro liceo. Il risultato economico ottenuto da questi eventi è stato devoluto all’associazione AVSI, che ha concretizzato il sogno di realizzare “adozioni a distanza” di bambini che verranno sostenuti nella crescita e formazione all’interno del loro ambito culturale.

Il nostro impegno, per Paesi lontani come Uganda, Rwanda, Sierra Leone, Kenya e Argentina, ha certo contribuito a donare un’opportunità ad un piccolo numero di giovani appartenenti alle comunità di questi Paesi, come una goccia in mezzo al mare, ma ha anche ha arricchito noi, studenti del Volta Fellini della consapevolezza di essere parte di una grande comunità, una comunità che non ama le frontiere ed aborrisce discriminazione ed intolleranza.

Tra i nuovi autori del panorama romagnolo, si fa notare Mattia Pangrazi. Nato a Cattolica nel 1991 e residente a Riccione. Il suo libro da poco pubblicato "Per Fragili, Romantiche Anime" è una raccolta di poesie ed aforismi che indaga sull'essere umano, sulla sua faticosa ed instancabile ricerca di sè, sul suo desiderio di trovare il significato di questa vita ed infine, sul bisogno di trovare il vero amore. L'autore risulta essere influenzato dall'arte cinematografica e dai cantautori italiani anni 90. Il suo libro si può leggere ed acquistare all'indirizzo: https://ilmiolibro.kataweb.it/utenti/389372/mattia-pangrazi/

TE

RM

OI

DR

AU

LIC

A

di Benelli

AUGURA A TUTTA LA SUA CLIENTELA E A TUTTI I LETTORI

via Cirene, 8 Riccione (Rn) tel. 0541-60.51.99


riccionesi nel mondo

di Francesco Cesarini

23

Davide Castellani, docente British con Riccione nel cuore Figlio del calciatore e dirigente sportivo Italo, al campo di calcio ha preferito la cattedra. Esperto di economia, insegna all’Università di Reading, vicino a Londra, dove vive da 4 anni con Anna e la piccola Emma di 5 anni. Innanzitutto la prima domanda che si fa a Riccione. Chi sit e fiul? (di chi sei figlio?) Sono un Ghini. Mio babbo era Italo Castellani, albergatore, commerciante, ma soprattutto calciatore e dirigente di calcio. Mia mamma era Anna Montanari, la sua famiglia aveva il negozio di ferramenta e falegnameria in Paese. Davide e il calcio? Una costante di tutta la mia infanzia e la mia prima adolescenza. Ogni domenica tallonavo mio babbo a vedere la partita. Entravo negli spogliatoi, stavo nelle stanze in cui si parlava di affari calcistici, e mio babbo rassicurava tutti dicendo: “Tranquilli, è con me”. Una volta nello spogliatoio stretto del Dorico di Ancona ho incrociato Maradona prima che entrasse in campo. Giocherellava con un pallone che “sembrava stregato e accanto al piede rimaneva incollato” e io lo guardavo a bocca aperta, vagamente incredulo. Hai giocato? Si, da ragazzo prima nell’ASAR, poi qualche anno nelle giovanili del Riccione e qualche stagione in seconda e terza categoria, senza grandi successi. Bravino, si diceva, ...ma lento. Un cognome pesante nel mondo del calcio, come mai non hai seguito in qualche modo le orme di Italo? Perché il suo talento era nel campo del calcio. Io ho scoperto presto di avere più talento in altri campi. Italo, a Riccione tutti sembrano volergli ancora un gran bene… Sì, era una persona speciale ed era legato a doppio filo alla sua città. Negli ultimi anni aveva investito molto per tentare di riportare il calcio a Riccione ai livelli che merita. Quando sono a Riccione mi riempie il cuore parlare con persone che ancora lo ricordano con affetto e grande rispetto. Sarebbe bello se la città trovasse il modo per fissare questa memoria, come ha fatto per altri che hanno dato molto allo sport riccionese, come l’altro Italo (Nicoletti) e Tojo. Se pensi alla tua infanzia a Riccione, qual è la prima cosa che ti viene in mente? La Pensione Miranda, che era in Viale Virgilio, dove ora c’è l’Hotel President. Era la pensione dei miei genitori, dove di fatto vivevamo tutta l’estate. Ho ricordi bellissimi legati alla mia infanzia e ai tanti amici che sono passati di lì. La mia esistenza è dall’inizio legata a quel posto, perché mi dicono che la mia nascita, in una prima mattina di fine giugno, sia stata annunciata da un cliente che a

squarciagola urlava per i corridoi “E’ nato Davide!”. Altri tempi. Poi purtroppo mio babbo decise di abbatterla per costruire l’Hotel President, bellissimo, ma senza l’anima della Pensione Miranda. Dopo qualche anno mio babbo mi confidò che si era molto pentito di quella scelta. Ormai è da tanto tempo che vivi fuori Riccione, di che cosa ti occupi? Da oltre 15 anni, prima vivevo a Macerata, poi negli ultimi 4 anni, a Reading, un città poco più grande di Rimini, nel sud-est dell’Inghilterra, vicino a Londra. Lavoro alla Henley Business School dell’Università di Reading, dove sono arrivato partendo dall’Università di Urbino e passando per l’Università di Perugia. Sono un professore universitario e studio l’internazionalizzazione delle imprese. Cosa ti piace del tuo lavoro? Il mio lavoro è fatto di varie cose, tra cui l’insegnamento, il fare da mentore per dottorandi e ricercatori, talvolta fare consulenza a organizzazioni a vari livelli (nel mio caso, tra gli altri, l’Unione Europea, il Governo inglese, l’Istituto per il Commercio Estero e la Confindustria in Italia), ma soprattutto la ricerca. Quella è la cosa che mi piace di più e nella quale credo di riuscire meglio. Mi piace pensare che i miei studi possano contribuire a comprendere meglio un problema, magari fornire risposte, o in generale spostare di un pò la frontiera della conoscenza. Emozionante come fare un goal... La prima volta che ho visto un mio lavoro utilizzato da altri studiosi ho avuto allo stesso tempo un moto di grande soddisfazione, ma ho anche sentito il peso della responsabilità di scoprire qualcosa che altri potranno utilizzare per scoprire magari qualcosa di più grande.

Com’é vivere in Inghilterra, gli inglesi sono così diversi da noi? Io mi trovo bene. Alcuni trovano insopportabile la pioggia, ma tutto sommato a me non disturba più di tanto. Soffro un po’ il grigiore e l’assenza del calore del sole sulla pelle. Ma la cosa che mi manca di più sono le amicizie di una vita, che in pochi anni è difficile costruire. Senza avventurarsi in considerazioni da sociologia spicciola, sicuramente gli inglesi hanno tratti comportamentali e caratteriali diversi dagli italiani. Ma è anche vero che, almeno dove vivo e lavoro io, c’è un ambiente così multiculturale, che raramente incontro inglesi “tipo”. La cosa piu’ importante che hai imparato studiando e lavorando all’estero? Nella mia esperienza inglese, finora una delle cose che più mi ha gratificato è la sensazione che la qualità del lavoro conti e venga apprezzata. E un’altra cosa che si percepisce chiaramente in Inghilterra è che non è mai troppo tardi per cercare nuove opportunità. Lì è normale che a 40 anni ci si possa rimettere a studiare e cambiare, anche radicalmente, ambito lavorativo. All’estero è complicato far capire da quale parte d’Italia vieni? Che strategia utilizzi? Raramente trovo qualcuno che conosce Riccione, allora viro su “un paese vicino a Rimini”. Se neanche quello funziona, di solito per evitare l’imbarazzo opto per un “sulla costa Adriatica, a sud di Venezia”. La prima cosa che fai quando torni a Riccione? Vado a prendermi un fritto di pesce, rigorosamente con la piada. Quali sono i ricordi più belli che ti porti dentro legati alla tua città? Tanti, troppi per lo spazio di questo articolo. Cito l’ultimo. L’estate del 2013, l’ultima di Italo e la prima di mia figlia Emma. Guardando Riccione da lontano, cosa ti piace e cosa non ti piace della Perla verde? Mi piace la capacità di reinventarsi e accettare continuamente nuove sfide. Non mi piace il clima sociale e politico degli ultimi anni, che peraltro riflette un po’ quello nazionale, di scontro senza confronto. Il piu’ grande difetto dei riccionesi? Mi è difficile definire in generale il carattere di una città, ma nel caso di Riccione, vale ancora a maggior ragione, perché credo che la città sia cambiata tanto negli ultimi decenni, e tante persone sono arrivate a Riccione, venendo da altre parti. Così come io sono andato altrove. Se avessi un gettone telefonico per chiamare qualcuno a Riccione, chi chiameresti? Alex della Piadina Riccionese per ordinare due cassoni. A parte il sole cosa vorresti portare di Riccione oggi dalle tue parti? La spiaggia, le sogliole nostrane e l’ospitalità.


amici che se ne vanno

24

di Nives Concolino

Camillo Corazza, il bagnino con la passione del calcio Per decenni è stato al timone del Bagno 100 (rinominata Original Beach), nonché ex mister della Riccione Calcio e di altre squadre calcistiche della zona. Camillo Corazza, 79 anni, se n’è andato per sempre lo scorso Ottobre. Lascia la moglie Virginia (Gina) Gabrielli e i figli, Alfredo e Cristian, tuttora alla guida dello storico stabilimento balneare. Come suo nonno Alfredo, che aprì il bagno all’inizio del secolo scorso, Camillo è stato sempre in prima linea col fratello Antonio, soprattutto negli anni del boom turistico, quando la spiaggia era affollata da tedeschi, olandesi, belgi e svedesi che si mescolavano agli italiani. Non mancavano i vip come Gigliola Cinquetti. Con la proverbiale ospitalità romagnola e un’inconfondibile verve, Corazza accoglieva tutti i clienti, piacevolmente intrattenuti dalle sue esilaranti barzellette. Aveva sempre la battuta

pronta per ogni circostanza. La passione per il mare era nel Dna, come l’amore per il calcio. Amico di Alberto Zaccheroni e

di Italo Castellani, Corazza per lungo tempo è stato mister non solo della Riccione Calcio, ma anche del San Lorenzo, del Misano e dell’Asar. Ha lavorato al fianco dei pezzi da novanta, condividendo le vittorie dell’epoca d’oro, negli anni Ottanta e Novanta. Il pallone era il suo grande amore, passione che ha contribuito a renderlo famoso oltre i confini comunali. Tra famiglia, sport e spiaggia, Camillo era molto impegnato, ma ha trovato tempo per far parte della squadra di biliardo del Bar Latina e del Caffè del Marinaio. Nonostante non andasse più in spiaggia, con la mente e con il cuore era spesso lì. L’ultima sua soddisfazione è stata quella di vedere risorgere sulla sua spiaggia il tanto bramato chiringuito realizzato dai figli e usato nell’ambito del progetto Mare d’inverno. Su tutto un’unica raccomandazione: “Trattate sempre bene i turisti”.

Floriano Betti: una vita per tutti gli sport Per decenni è stato punto di riferimento per il mondo dello sport riccionese. Floriano Betti, classe 1944, è scomparso lo scorso Agosto, a 75 anni, dopo aver lottato contro un male che non perdona. Assieme a Giuseppina Toglia era stato una colonna dell’assessorato allo Sport, dove aveva chiesto di essere trasferito pochi anni dopo la sua assunzione, avvenuta nel 1968. E lì è rimasto, fino al 2008, quando ha raggiunto la pensione. Betti con passione, energia, amore e tanta volontà, ha contribuito a tracciare la storia dello sport di Riccione. Ha sposato diverse cause, come la costruzione del primo pattinodromo comunale e ha seguito diversi progetti relativi ad altri impianti sportivi. Ha collaborato anche con la Polisportiva comunale. Il suo impegno è stato tale, che il Comune gli ha affidato la responsabilità di tutti gli impianti sportivi della città. Per alcuni anni è stato pure presidente della sezione Pattinaggio artistico Ric-

cione. Ha partecipato all’organizzazione di eventi internazionali, come Il Festival del sole e tornei di beach volley. Lo sport ha continuato ad essere il suo leitmotiv, così nel tempo libero giocava a tennis, faceva lunghe pedalate in bicicletta e

partecipava alle maratone, anche alle più importanti come quelle di New York, Vienna, Parigi, portando in giro il nome di Riccione. Floriano, che lascia la moglie Mirella e i figli Massimiliano e Silvia, è ricordato come uomo e padre dolce, tenero, riservato molto amato e apprezzato da tutti proprio per la sua integrità morale. Sempre diviso tra lavoro e famiglia. “Ha dedicato tutta la sua vita lavorativa allo sport, rinunciando a una carriera sicura che lo avrebbe portato a coprire cariche dirigenziali -commentano l’ex sindaco Massimo Pironi e la presidente del Pattinaggio artistico, Gigliola Mattei-. Ha inventato e gestito con passione, competenza e autorevolezza l’Ufficio sport. Grazie a lui Riccione è diventata punto di riferimento per le associazioni sportive del territorio, le federazioni, gli enti di promozione sportiva, il Coni e le organizzazioni internazionali che sceglievano la nostra città per organizzare i loro eventi”.

Romana Garoia, colonna del Bar Romana E’ stata una delle operatrici più popolari e stimate della zona turistica. Romana Garoia, storica operatrice di viale Gramsci, dove dal 1977 al 1992 gestrice del bar Romana, sotto l’hotel Concord, è scomparsa lo scorso Settembre a 84 anni. Cessata la sua prima attività, ha continuato a lavorare nell’edicola e tabaccheria del marito, Corrado Mulazzani, altro operatore di spicco della zona. Nata nel 1936 a Riccione, ha vissuto gli anni del boom turistico tra l’apprezzamento dei suoi clienti che, grazie alle sue virtù, dolcezza, altruismo e gentilezza, avevano fatto di lei un punto di riferimento. D’altra parte Romana era sempre disponibile a dare una mano alle persone che avevano

bisogno di qualcosa, pronta a dispensare sorrisi, anche quando era stanca, perché il suo bar, a differenza di altri, era sempre aperto. Il caffè veniva servito a tutte le ore. La simpatia nei sui confronti trovava sempre conferma il giorno del suo compleanno, quando puntualmente il bancone del bar non bastava per posare tutti i fiori regalati da amici e clienti.La Garoia e il marito Mulazzani hanno vissuto per una vita tra i giornali, e per tanti riccionesi, come pure per numerosi turisti, erano diventati un’istituzione. La sua passione per il commercio è stata tramandata ai figli Luca, Roberto e Soraia che tuttora lavorano in questo settore con altre attività in viale Gramsci e in viale Dante.


nuove Attività

25

a San Lorenzo apre la farmacia “viale veneto” L’ultima nata delle farmacie di Riccione è quella di Viale Veneto, aperta ad Ottobre dal Dottor Donato Podestà insieme alla figlia Laura. la Farmacia “viale veneto” poggia sull’esperienza di 43 anni dei Podestà, titolari della farmacia di Saludecio dove con professionalità, serietà e grande capacità di ascolto sono stati un valido punto di riferimento per il piccolo paese dell'entroterra. La nuova sfida di oggi nasce da un importante riconoscimento: i Podestà, mettendo insieme il punteggio dato dai numerosi anni di attività a Saludecio e la laurea con lode di Laura, si sono visti assegnare questa nuova sede, trasferendo così l'attività a Riccione. l'obiettivo? Quello di ripetersi nella Perla verde ed in particolare nel quartiere di San Lorenzo, sempre più popoloso, soprattutto verso la parte finale di Viale Veneto, dove si trova la farmacia, a fianco dello storico panificio Zanni. Un progetto ambizioso che ha trovato da subito il sostegno di tanti riccionesi “Era ora! E’ questo il commento più frequente che mi sono sentito dire nei primi giorni di apertura” ci confessa Donato Podestà “e non nascondo che la cosa mi incoraggia e mi rincuora rispetto la scelta che abbiamo fatto. Qui a San Lorenzo c'è un forte senso d' identità e di comunità, un quartiere simile ad un paese, dove le persone si conoscono per nome”. In questo progetto gioca un ruolo fondamentale la figlia di Donato, la Dottoressa laura Podestà “Da più di 10 anni lavoro a Riccione, prima come titolare poi come collaboratrice, della Parafarmacia Dante all’Alba, un importante esperienza che mi ha fatto capire quanto l’ascolto del paziente sia determinante e come il farmacista possa giocare un ruolo fondamentale nella prevenzione. Un appassionante percorso professionale intrapreso insieme alla Dottoressa Mariatilde Veronesi,, specializzata in omeopatia e fitoterapia e la Dottoressa Sara Rossi, Rossi entrambe ancora con noi”. Entrando nei locali luminosissimi ed ordinati della Farmacia “viale veneto” si percepisce all’istante la passione per la professione. “Siamo appena partiti” puntualizza Laura Podestà “ma abbiamo in cantiere già diverse iniziative per dare servizi ulteriori ai nostri clienti. A novembre partono le giornate a tema: tra queste quelle dedicate alla “Prevenzione dell’osteoporosi”, quella legata allo “sportivo e alla sua alimentazione” con un biologo nutrizionista e le giornate riservate ai test sulle intolleranze alimentari con la presenza di personale specializzato. Segnalo “continua la Podestà “anche le piacevoli giornate dedicate alla cosmesi e alla cura della bellezza.

Essere in salute non coincide solo con l’assenza di malattie bensì anche con un benessere psicofisico a 360 gradi, dove entra in gioco la cura interna ed esterna della persona. La prevenzione naturale e non, la corretta alimentazione ed un sano stile di vita giocano un ruolo fondamentale in quello che è la salvaguardia del “capitale salute” conclude la Podestà “figure come il farmacista, il medico di base, lo specialista e gli altre operatori sanitari devono collaborare per mantenerlo il più alto possibile”. Dinamiche strutturate e complesse dove al farmacista è richiesta la capacità e la competenza nell’accompagnare il paziente nella scelta e nell’uso corretto del farmaco: cosa non scontata visto che in Europa si è stimato come ogni anno muoiano 195 mila persone per l’assunzione errata del farmaco.

Per le festività natalizie la farmacia “Viale Veneto” confeziona regali dedicati proprio alla bellezza a partire da 3.80 Euro ed anche la bella iniziativa “Porta in Farmacia il giornale Famija Arciunesa e ricevi un simpatico omaggio”. FArMACIA vIAle veneto viale veneto 156 riccione - tel 0541 207686 Aperta dal lunedì al sabato: 8,00-13,00 - 15,30 -19,45 Chiuso domenica e festivi

Ci trovi Ci trovi a Riccion a Riccione in:

Viale Dant Viale Ceccarini, 200 Tel. 0541 69 Tel. 0541 694044 Viale Dante, 80 Tel. 0541 692386

bper.it

Viale Cecc Tel. 0541 69


vacanze terza età

di Giuseppe Lo Magro

26

Il gruppo San Lorenzo sulle alte vette Questo bel gruppo di “pulzelle e giovinotti” riccionesi ha trascorso la prima metà del Settembre scorso in quel di Caprile (BL). L’organizzazione senza sbavature del Comune di Riccione - Servizi alla persona ha permesso un divertimento- relax continuo tra passeggiate mattutine nei boschi a riempire i polmoni di aria salubre e canti corali e balli di coppia serali per restituirla con gli interessi. Iè ‘rtorne a chésa piò strach ad quand iè partì!

STARE BENE STARE BENE STARE BENE STARE BENE STARE BENE

La tristezza/Malinconia

a cura di Lorenzo Scola

...è un sentimento fisiologico limitato ad occasioni circoscritte: può essere provata in condizioni normali, o essere la conseguenza di un evento drammatico. Solo se questa situazione perdura per lunghi periodi e il tono dell'umore perde il suo carattere fisiologico di flessibilità, si riduce e non è più influenzabile dalle situazioni positive, si parla di depressione. La tristezza non è direttamente collegabile alla depressione, ma può essere intesa come il sintomo iniziale del cosiddetto “male oscuro”. Prima che ciò avvenga, possiamo avvalerci di alcuni rimedi del tutto naturali, che consigliati dal nostro farmacista/ erborista di fiducia, possono, in molti casi, essere di notevole aiuto. Il magnesio è impiegato in oligoterapia per le sue numerose proprietà curative. Questo sale minerale stimola la funzione nervosa, favorendone la trasmissione degli impulsi. Inoltre il magnesio aiuta nella produzione di serotonina, un’endorfina che agisce su recettori specifici del cervello, svolgendo azione analgesica, antidepressiva e stabilizzante del tono dell'umore. Lo stress tende ad esaurire le riserve di magnesio perché l’organismo lo utilizza per la sua capacità calmante e antidepressiva. Infatti una sua carenza produce tristezza, nervosismo. Anche in sindrome pre-mestruale e in menopausa, a causa degli squilibri ormonali, si sono riscontrati notevoli abbassamenti dei livelli di magnesio, con conseguente depressione e senso di inadeguatezza. AROMATERAPIA. Oli essenziali adatti sono: SANDALO, ARANCIO, YLANG-YLANG, GELSOMINO, MELISSA. Ad esempio l’olio essenziale di cannella esercita un’azione stimolante del

Parafarmacia

Esperienza, Competenza e Professionalità

Riccione Punta De L’Est - Via Emilia 35 - Tel. 0541 660190 e-mail: algavalo@alice.it

sistema nervoso. Riscalda il cuore e dona un’avvolgente sensazione di “casa”, aiuta nei casi di freddezza interiore, tristezza, solitudine e paura. Poi abbiamo i FIORI DI BACH. I più consigliati contro la depressione sono GENTIAN, GORSE, WILD ROSE e RESCUE REMEDY. Come FITOTERAPICI: La RHODIOLA ROSEA è una pianta con azione adattogena che può aiutare a superare vari tipi di stress, sia fisico che psicologico. La GRIFFONIA SIMPLICIFOLIA apporta 5HTP (5-idrossi-triptofano), precursore della serotonina, un neurotrasmettitore indispensabile per la regolazione di funzioni quali il sonno, l’appetito e l’umore. Vi sono numerosi studi che confermano l’attività rasserenante e naturalmente antidepressiva della Griffonia, la sua azione sulla regolazione del tono dell’umore e sulla fame nervosa. Infine L’IPERICO, conosciuto anche come erba di San Giovanni, è stato testato per la sua attività antidepressiva e antivirale. Ricordiamo sempre che: 1) Una dieta adeguata ha un grande valore terapeutico in caso di depressione. La cura passa per una alimentazione possibilmente normocalorica o comunque poco aggressiva e monitorata da uno specialista. Priva di farmaci anoressizzanti. Moderata in caffeina. Priva di alcol. Poverissima di istamina, glutamina e tiramina. Ricca di acidi grassi essenziali omega3 e povera di colesterolo ed acidi grassi saturi 2) L’esercizio fisico ha un effetto positivo non soltanto sul fisico (aiuta a combattere stati di ipertensione, diabete, obesità e altre patologie) ma anche sulla mente. In particolare si è visto che un’attività fisica regolare può alleviare i sintomi della depressione e prevenirne le ricadute. Questo perché, quale sia la disciplina fisica che abbiate scelto, il movimento aiuta a: sperimentare distrazioni positive; aiuta a combattere stati d’animo negativi; aumenta l’autostima e facilita un confronto positivo con altre persone e con l’ambiente. Porsi un obiettivo, per quanto minimo (possiamo decidere di camminare per 10 minuti al giorno), e raggiungerlo, ci fa sentire più “capaci”, più fiduciosi nelle nostre possibilità di superare delle mete e quindi di gestire i nostri sintomi depressivi.


un po’ di stoRiA...

27

di roberto tutone

Le donne riccionesi tra le prime a manifestare in Romagna contro la guerra ed il fascismo Solo a poco più di un anno dall’entrata in guerra dell’Italia fascista già la terra di Romagna incomincia a rumoreggiare con in prima fila le arzdore romagnole. L’imposizione alle popolazioni locali di nuovi e più gravi sacrifici determinò la gemmazione quasi spontanea- dato il lento riorganizzarsi delle forze democratiche antifasciste- di manifestazioni di protesta, che, seppure non immediatemente politiche, contribuirono non poco a disarticolare l’apparato organizzativo e repressivo del regime. La prima manifestazione contro i disagi della guerra ebbe luogo addirittura alla fine del marzo del 1941 a Rimini, in piazza Cavour: un gruppo di donne protestò per la mancanza di combustibili per il riscaldamento e per quelle che il regime chiamava le “momentanee” deficienze di grassi alimentari. La protesta non doveva giungere inaspettata, se è vero che il questore commentò l’episodio affermando che “Il malcontento è profondo e generale ed è necessario provvedere affinchè venga eliminato con ogni possibile urgenza”. Successivamente, il 3 luglio, vi fu a Cattolica il primo e vero sciopero presso la fabbrica Arrigoni dove “circa 100 donne delle 140 addette alla loca-

Anche poco dopo il conflitto (1949) le donne dello stabilimento Arrigoni costrette a lottare di nuovo, come in guerra, per evitare il licenziamento.

le fabbrica sardine non si sono presentate al lavoro...”. Ma la manifestazione più “clamorosa”, come scrissero nel loro rapporto i carabinieri della tenenza, seguì di lì a poco, agli inizi di ottobre dello stesso anno in seguito all’introduzione del razionamento del pane. Questa volta, a riccione una trentina di donne tentarono

di recarsi dinanzi alla villa di Mussolini, per chiedere un aumento della razione del pane; i carabinieri, intervenuti, procedettero al fermo di tre di esse “risultate, dai primi accertamenti, maggiormente responsabili. Per il futuro di Riccione, e non solo, confidiamo ancora una volta, nelle nostre donne.

L’artista icona che ha dipinto Riccione Riproduzioni a dimensione originale, stampate su tela pittorica. Ottenute con un processo di stampa digitale di altissima qualità. Copie numerate in serie limitata dei quadri originali. GUARDA LE SUE OPERE SU:

WWW.GIUSEPPERUBERTO.COM INFO: 377 6951302 - 3466727591


amici che se ne vanno...

28

di Giuseppe Lo Magro

Un grazie molto, molto particolare La signora Massa Anna Pia è una simpatica e pimpante ultraottantenne, col sorriso aperto e un viso fresco che le regala dieci anni di meno. Rimasta vedova quasi trentanni fa, ha ancora ben vivo il ricordo del marito -Righetti Luigi- scomparso per malattia. Era uno stomizzato e negli ultimi anni di vita ha trovato sollievo grazie all’A.R.I.STOM. (Ass. Riminese Incontinenti e Stomizzati), guidata dalla gentilissima signora Ridolfi Luisa già dal 1980. Luisa prese a cuore Luigi e gli fornì tanti suggerimenti per affrontare il quotidiano, dandone anche ad Anna Pia. E’ nata così una amicizia che dura tuttora, rafforzata da gite ed uscite serali per una pizza. Momenti importanti, dal carattere familiare, che sono una tregua alla tensione di chi vive con problemi di salute assai invalidanti. Anna Pia aveva nel cuore di dire “GRAZIE” a Luisa e a tutti gli altri collaboratori e lo ha voluto fare tramite le pagine di F.A. per renderlo noto.

Cosa è A.R.I.STOM. E’ un’associazione nata nel 1980 e opera nel settore sanitario. Ha sede a Rimini e da un po’ di tempo è presente anche nel reparto Chirurgia dell’Ospedale Ceccarini. Si occupa dei malati stomizzati e incontinenti fornendo loro assistenza e servizi,

1963 - Luigi Righetti (1924-1991) e Anna Pia Massa giovani sposi

gestendo un ambulatorio per seguirli prima e dopo l’intervento effettuando anche controlli clinici. Distribuisce materiale protesico e si occupa della riabilitazione funzionale. Fa assistenza domiciliare e divulga informazioni sulla malattia. Organizza attività ricreative e incontri di ordine scientifico e culturale per sensibilizzare sul problema.

Omega Moon, la musica che conquista Nata poco più di un anno fa, l’Omega Moon, giovanissima band musicale riccionese, ha già collezionato una serie di premi e riconoscimenti. Tra i successi degli ultimi mesi spicca quello ottenuto alla settima edizione Borgosound Festival di Parma, dove il gruppo formato da Alessandro Raffaelli (batteria), Rocco Diomede (basso), Damiano Tura (tastiere), Mattia Spadoni (chitarra) e Luca Segantini (cantante e frontman) ha vinto il premio della giuria popolare e anche quello del miglior gruppo giovane. Per l’occasione i giovani talenti hanno pure ricevuto un premio speciale, consistente in una targa, dall’Avis. Gli Omega Moon, che al loro attivo hanno diverse esibizioni live, sono nati nel 2018 come band della Scuola Media “Geo Cenci” con il contributo del loro professore Sauro Ragni. Il brano che hanno presentato al contest parmense, organizzato dall’associazione I Nostri Borghi, presieduta da Fabrizio Pallini con la direzione artistica di Mimmo Camattini, é “Stay Here” scritto e composto da loro. E c’è dell’altro. I musicisti, tutti tra gli 11 e i 14 anni, in autunno hanno partecipato con successo al Festival di Montefelcino, dove Luca Segantini si è aggiudicato un altro premio come miglior musicista della serata.

RISCALDAMENTO ARREDO BAGNO CONDIZIONAMENTO

RICCIONE

Via del Progresso 8 Tel. 0541 602 701 Fax 0541 604253

www.fratellirighetti.it

di ni.co.

Secondo posto per la band che in premio ha ottenuto la registrazione del suo brano inedito “Stay Here” nella sala di incisione di Montefalcino di Livio Boccioni. Appuntamento al 10 novembre. Nel frattempo gli Omega Moon hanno rallegrato le feste parrocchiali ai SS. Angeli Custodi e alla San Francesco e hanno partecipato alla fase regionale del Tour music fest di Bologna.


cultura del dialetto

29

di Francesco Gabellini

Voltarsi indietro per andare avanti Girando per le strade di Riccione, entrando nei bar o nei negozi, mi capita sempre più raramente di trovare qualcuno che parli in dialetto. Per una mia passione nei confronti della nostra parlata, io ci faccio caso. Qualcuno potrebbe dire: “Pazienza!”. Sì, è vero, in passato tanto è stato fatto per uniformare linguisticamente il paese, e non sono tempi poi così lontani. D’altra parte ho notato, sempre a causa di questo mio interesse per la nostra lingua volgare, che già spostandosi di pochi chilometri verso l’entroterra le cose cambiano. Basta arrivare a Coriano, per non parlare di altri borghi più interni, come Saludecio o Montescudo, dove persino i bambini parlano il dialetto. Sembra quasi che il fenomeno sia strettamente legato alla modernizzazione, al progresso, alle mode e al turismo. All’economia del turismo, che per stare affannosamente al passo con le novità non si può permettere di salvaguardare il passato e se lo lascia alle spalle, se ne dimentica. Si potrebbe pensare che si tratti di un sentimento nostalgico di qualcuno particolarmente affezionato al folclore locale. Ma non è così, si tratta di una catastrofe culturale. E la parola che ho usato non è troppo grossa. Qualcuno a volte se ne accorge, anche tra le persone che amministrano e decidono, e spesso mi viene chiesto se si può fare qualcosa. Io spesso paragono il dialetto a un animale in via di estinzione. In fondo anche le lingue sono organismi viventi. Ci sono secondo me molti punti in comune. Innanzitutto che la maggior parte di noi ignora cosa rappresenti l’estinzione

di una specie. E poi su cosa fare per poterla salvare. Gli animali si possono far riprodurre in cattività e poi reinserirli nel loro ambiente. E proprio qui sta il punto critico, per quanto riguarda i dialetti. È inutile che si cerchi di salvarli organizzando corsi, convegni e altre belle iniziative, se poi fuori da quelle sedi in cui se ne parla, non esiste più l’ambiente in cui l’animale dialetto può spontaneamente continuare a vivere. Questo non significa, ovviamente, rifiutare l’innovazione e il progresso per salvaguardare la nostra lingua. Ma d’altra parte è anche vero che il proliferare di luoghi, “non-luoghi”, come lo possono essere i centri commerciali o i parchi tematici, spazi finti, dove l’autenticità legata al dialetto non può sopravvivere, non rappresentano gli ambienti ideali per la salvaguardia, non

solo della lingua, ma di un intero patrimonio culturale. Perché lingua, anche se ad un primo ascolto non può sembrare, fa rima con appartenenza, autenticità, civiltà, cultura. Perciò sarebbe sempre bene che il passato non passasse senza lasciare traccia, che si guardasse sempre con un occhio avanti e con l’altro dietro le proprie spalle. Tonino Guerra, del quale Riccione si fregia di avere una bella fontana sul suo piazzale più in vista, diceva: “Quando mi chiedono che cos’è la storia, che cos’è la memoria, io racconto sempre che mio nonno quando camminava si guardava continuamente indietro. Una volta gli chiesi: «Nonno, perché vi voltate sempre indietro?». Lui rispose: «Bisogna, perché è da lì che viene il modo per andare avanti.»” Lo stesso Tonino Guerra, negli ultimi anni della sua vita aveva voluto dare alle stampe un libretto chiamato “Progetti sospesi”, dove tracciava alcune bozze di idee, perché qualcuno poi potesse continuarle. Sono idee che a leggerle possono sembrare pure utopie o bizzarrie senili, ma in realtà sono suggerimenti su come potremmo salvarci da questa catastrofe culturale, che include anche la perdita del dialetto, e che potrebbe essere la madre di molti nostri problemi pratici, ai quali non riusciamo facilmente a far fronte. Uno di questi progetti riguarda i “granai della memoria”, luoghi in cui raccogliere documenti, video, fotografie della vita delle persone, di tutte. Anche Famija Arciunesa è un granaio della memoria. Perché tutto non passi senza lasciare traccia, senza farne esperienza. Scrivo qui per aggiungere un chicco.


La pagina di Edmo Vandi

30

Gli aneddoti da Stadio Riccione Calcio Interregionale 1982-1983 VENGO SOLO SE NON PIOVE: Stadio Santarcangelo Partita tiratissima con storica rivalità, finita 1-1. Terminato l’incontro mi attardo in tribuna per trasmettere un commento per Radio Sabbia. Piove. Faccio per rientrare negli spogliatoi, quando una schiera di tifosi urlanti mi apostrofa con ogni tipo di insulti, premendo contro la rete di recinzione e brandendo minacciosamente gli ombrelli chiusi. La spiegazione: era successo che un folto gruppo di “ultras” riccionesi aveva invaso, a fine partita, il Bar dello Stadio ed effettuato la “spesa proletaria”, cioè arraffando tutto quello che era raggiungibile e scappando verso il pullman senza pagare. I tifosi locali riconosciutomi come riccionese (mi vedevano in TV) volevano farsi giustizia. Opportunamente fui preso in custodia dai Carabinieri in servizio, i quali mi rimediarono un cappotto e un cappello accompagnandomi fino alla mia auto che partì sgommando. Successivamente: “Vandi allora domenica vieni a Santarcangelo per la partita?”. “Soltanto se non piove!”

Da sin. in alto: Cioncolini (allen.), Giuliani, Secchiaroli, Tamburini, Ricci Leonardo, Filippini, Giordano, Muccioli, Marisi (massagg.). Seduti: Lucchi, Bernardini, Aluigi, Pascucci, Ceccarini, Carli. In basso: Fabbri Achille, Visotti, Schiano, Bravi, Innocenti. Allenatore: Ballacci Dino, poi Cioncolini Giovanni.

Sul palco con Lucio Dalla

Art: De Grandis

Era l’inizio degli anni ‘60 del secolo scorso quando fui ingaggiato per presentare, nell’ambito di una Festa dell’Unità, l’esibizione di un gruppo musicale chiamato “I Flipper”. Il sito, era l’area della Zona Marano, ancora oggi tutta libera che va da Viale D’Annunzio alla ferrovia nei presso del ponte sul fiume Marano. Arrivai sul luogo verso le 19,00 dove trovai un gruppo di “barbudos” vestiti di stracci (come si usava allora) che montavano le loro strumentazioni (casse acustiche, percussioni, ecc.) con il più “barbudos” di tutti che scoprii si chiamava Lucio Dalla. Questi era intento a sacramentare a tutto fiato in quanto nessuno gli aveva detto che al palco con il loro furgone ci si poteva giungere comodamente dalla vicinissima via Pellico (in alto a sinistra) mentre il mezzo lo avevano parcheggiato a margine del Viale D’Annunzio e dovuto trasportare a mano l’intera pesante strumentazione attraverso gli oltre trecento metri dell’area. Il concerto fu un grande successo, conclusosi con “Bella Ciao” ritmata magistralmente a jazz con tanto di clarinetto, ma Lucio non smise di imprecare per tutta la serata contro gli organizzatori per un sacco di cose che a suo parere non funzionavano. Quando gli ho detto che sul luogo: “Potevate arrivare da sinistra” la risposta fu: “...e da dove c…. credi che arriviamo!”.

Signor, fam veda sparì i scalancoun da e Viale San Martino (mare)... ...e dep arcojme po’ azchènt ad cl’Alma Benedèta.


La pagina di Edmo Vandi

31

Quando gli aerei cadevano come mosche (con i cockpit trasferiti sui “Cariùl”) Gabriele D’Annunzio era stato un precursore nell’uso dell’aereo come mezzo bellico (e di propaganda). Una scoperta che consentiva di sorprendere il nemico volandogli sulla testa. Dopo un utilizzo pionieristico durante il Primo Conflitto Mondiale, l’arma aerea militare si sviluppò in maniera esponenziale (come purtroppo abbiamo scoperto anche noi sulla nostra pelle o, per meglio dire, sulle nostre teste) nel corso della Seconda Guerra Mondiale. Nei primi anni ‘40 del secolo scorso l’Italia sempre più coinvolta nelle azioni belliche, decise, com’è noto, di incrementare le forze dell’Aviazione Militare puntando molto su produzioni di aerei da caccia e da combattimento delegando aziende quali Fiat, Macchi, Breda, Caproni, Savoia-Marchetti ad una frenetica produzione. (1935-1945). Ma alla copiosa realizzazione di questi velivoli non corrispose la disponibilità di piloti adeguatamente addestrati, così anche l’Aeroporto Militare di rimini-Miramare si trasformò in una scuola per giovani e spesso improvvisati “top gun”. Ne conseguì che per il fatto che gli aerei venivano costruiti in tutta fretta e i piloti “buttati” a bordo con altrettanta premura, quasi ogni giorno si verificavano incidenti e precipitazioni nelle campagne sopratutto di Riccione e Coriano.

Noi ragazzi dai 6 agli 11 anni frequentanti la scuola elementare di riccione Paese, udivamo quasi quotidianamente un sordo boato corrispondente alla caduta di un velivolo. Correvamo tutti alle finestre (maestri compresi) per localizzare l’immancabile colonna di fumo che si levava dalle campagne circostanti. Correvamo per una ragione. Nel pomeriggio facevamo a chi arrivava primo sul luogo della “caduta” (spesso trovavamo tracce di sangue appena ricoperte da uno strato di terra) per staccare dai cockpit

degli aerei fracassati a terra tutto quanto poteva servire per ornare i manubri o le leve di comando dei nostri “cariùl” (le carratelle di nostra produzione). Le gare a che ne aveva di più (e il prestigio) corrispondevano fra chi aveva il maggior numero di spie, altimetri, orologi, che venivano fissati con i chiodi sui legni dei nostri veicoli, veri e propri bolidi da corsa con i quali si saliva (trascinandoli a piedi) fino alla collina dei “Budrièl” (dov’è oggi Oltremare) per poi scendere a rotta di collo, senza freni, fino ed oltre l’attuale Piada D’Oro. I frequenti incidenti consistevano nell’essere scaraventati nei boschetti spinosi che affiancavano le strade, sterrate e polverose, con conseguente dolorosa estrazione degli aculei che ornavano le parti molli di noi fieri e ardimentosi “piloti”, emuli di chi cadeva purtroppo con ben altre conseguenze.

I rasunamènt per capì la vita

La mej la è nicisèria, t’an pò dè sempra la colpa me Guverne!

La vignetta di Giuseppe Ruberto....


sposi... sposi... sposi...

32

di Nives Concolino

Le coppie indissolubili tornano davanti all’altare

Unite da un amore granitico alla “Festa della Famiglia di San Lorenzo” 37 coppie si sono ripromesse amore eterno, davanti al parroco don Agostino Giungi. Tra i festeggiati Antonio Ripa e Vincenza Simoncini, Nevio Secchiaroli e Annamaria Benzi che hanno celebrato 60 anni di matrimonio. Nozze d’oro (50 anni) per Luciano Amatori e Cesarina Cupioli, Adolfo Angelini e Angela Comanducci, Maurizio Cevoli e Marisa Santini, Giovanni Cosmi e Lina Pangrazi, Italo Giulianelli e Alba Tonini, Sergio Lucarini e Maria Luisa Sensi, Sirio Morri e Virginia Venturini, Vittorio Bruno Signoretti e Luciana Grassi, Ugo Sperindio e Graziella Guidotti. Nozze di rubino (40 anni) per Luigi Lotti e Edda Nucci, Claudio Morganti e Irene Coccia, Tonino Muratori e Silvia Olivieri, Angelo Gallo e Giuseppina Verazzo. Nozze d’argento (25 anni) per Moreno Berardi e Federica Fantini, Pierluigi Carigi e Sabina Giulianelli, Marco Ceccarini e Sabrina Romani, Atos Dellapasqua e Orietta Fossi, Stefano Gessaroli e Cristina Rastelli, Mario Marzi e Antonella Muccioli, Nico Mennella e Daniela Gessaroli, Loris Migani e Monica Sacripanti, Emilio Ravagli e Elsa Lucarini, Gianluca Salvadori e Debora Patrignani, Loris Santoni e Adriana De Donato, Paolo Scarponi e Sara Scalbi, Silvano Taraborelli e Marina Ghiselli. Hanno infine festeggiato il decennale Marco Ballabene ed Emanuela Ruggeri, Giuseppe Maria Longo e Stefania Raimondi, Denny Mainardi e Francesca Giungi, Antonio Matteini e Sofia Vaselli, Alessandro Polverelli e Sonia Pacassoni, Luigi Savino e Milena Grande, Roberto Urbinati ed Erika Papini, Giovanni Giovannini e Roberta Mazza, Luigi Pari e Karen Benassi.

Bertino Benzi anche quest’anno, in occasione delle feste natalizie esporrà i suoi presepi meccanici in Viale Lavello. Tante le novità e gli ampliamenti, con personaggi in movimento che danno vita alle scene della Natività tra la simulazione di eventi atmosferici e l’alternarsi del giorno e della notte. Aperture: Feriale dalle 16 alle 20 - Festivo dalle 9 alle 13 e dalle 16 alle 20 a partire dall’8 dicembre. Info: 0541 381256 ore pasti.

BOTTEGA DELL’ IMBIANCHINO LA

Grondaie e Coperture TUTTO PER TINTEGGIATURE E VERNICIATURE INTERNE ED ESTERNE PRODOTTI NATURALI ECO COMPATIBILI Misano Adriatico - Tel./Fax 0541 61 57 77 via Larga 38 - zona artigianale

RICCIONE - Viale ROMAGNA 1 Tel. 054 1 643668 info@labottegadellimbianchino.it



taekwondo riccione POLISPORTIVA

since 1978

34

Siamo pronti a ripartire! Appena conclusi i corsi di aggiornamento poomsae e combattimento Csen a Pescara e a Catanzaro dove il M. Roberto Betti era presente come docente tecnico (riconosciuto dall’ente Csen Nazionale) e ora, da novembre, si ripartirà con il calendario gare nazionali Csen e competizioni internazionali! Il 23-24 novembre ci troveremo ad Arezzo per la prima gara dell’anno - Open nazionale Csen, e come secondo appuntamento stiamo valutando la partecipazione del torneo internazionale che si terrà a Stoccarda nel mese di Dicembre. Farà poi seguito il consueto torneo di Natale a Pesaro per concludere in bellezza l’anno 2019. Un altro evento dove il Taekwondo Polisportiva di Riccione sarà presente è la manifestazione che si terrà al parco Oltremare di Riccione il 22 novembre organizzato dall’ associazione AVIS; evento tenuto anche lo scorso anno e con grande orgoglio riconfermato anche quest’anno. Non può mancare il ringraziamento a tutti coloro che si sono iscritti alla nostra associazione per la nuova stagione 2019-2020 sia nel Taekwondo sia nelle Difese Personali in cui c’è stato un incremento notevole. Si ringrazia ufficialmente la disponibilità del M. Geo Ottaviani cn 7 dan e un particolare ringraziamento alla Polispotiva di Riccione la quale ci affianca e ci coordina dando la possibilità di divulgare il Taekwondo a Riccione.

Scuola EX Fornace corso TAEKWONDO - ORARI Lunedì 16:50 (bambini 5-8 anni) - 17:45 (ragazzini 9-13 anni) 18:45 (ragazzi 14-17 anni) - 19:35 (agonisti-adulti) - 20:35 (adulti) Mercoledì 17:45 (bambini 9-13 anni) - 18:45 (ragazzi 14-17 anni) 19:35 (agonisti-adulti) Giovedì 20:00 (corso agonisti) Scuola Martinelli Venerdì 16:50 (bambini 5-8 anni) - 17:45 (bambini 9-13 anni) 18:45 (ragazzi 14-17 anni) - 19:35 (agonisti-adulti) - 20:35 (adulti) Scuola via Martinelli corso DIFESA DA STRADA Martedì 20:00 Difesa personale da strada (ragazzi 13 anni-adulti)

Insegnanti D.T. Ottaviani Geo 7° Dan M. Betti Roberto 6° Dan Istr. Uguccioni Luna 4° Dan Istr. Sacripanti Linda 4° Dan


baseball-softball giovanile

35

di Giuseppe Lo Magro

Noemi: una stella che brilla nel firmamento maschile Noemi Cortesi, riccionese, è una bella morettina di 12 anni, che sta spopolando nel mondo del baseball. Sguardo determinato, profondo come il mare all’orizzonte e muscoli flessuosi e guizzanti come un delfino. Non potrebbe essere diversamente visto che è nipote di Salvatore detto “Tòr ad Pradèin” (cl. 1923) - della vecchia stirpe di pescatori pelagici; fratello di Luciano (1926), figlio di Guerrino (1895) e nipote di Giosuè. Ha cominciato a giocare a Baseball sulle orme del fratello Yuri, di quattro anni più grande, nel 2016 con lo “Junior Rimini baseball”. Due anni dopo è già selezionata nelle regionali Softball U.12 per partecipare al Tomeo delle Regioni che vince con la sua squadra. Come premio per la splendida vittoria vanno in Olanda per giocare la “Little League Europa Africa”, una vera e propria vetrina dello sport del “diamante”. Noemi brucia le tappe. E’ notata dai selezionatori giovanili e nel 2018 partecipa con la Nazionale all’Europeo Softball. E’ specializzata lanciatrice ed è la migliore su 150 pari età. Il suo braccio potente le consente di lanciare con forza e sa dare gli effetti più strani alla palla, con una naturalezza difficilmente riscontrabile. Quest’anno entra nella Nazionale Baseball U.12, unica femmina tra i maschi, per partecipare agli Europei in Repubblica Ceca. Non mostra alcun imbarazzo... anzi è stimolata dal raffronto e disputa partite eccellenti. Vittoria clamorosa e diritto a disputare i Mondiali a Taiwan dove l’Italia si classifica al 9° posto ed è risultato di valore visto il blasone degli avversari. Altra soddisfazione per Noemi è la chiamata per la squadra di Softball U.13 per gli europei, vinti a mani basse. Con la passione che dimostra pensiamo che ogni traguardo le sarà possibile. Non ci resta che prenotarle tanti prossimi spazi nella nostra rivista.

Il Baseball è uno sport di squadra assai popolare in: U.S.A., Canada, Giappone, America Latina, Asia orientale. Le due squadre si alternano nelle fasi di attacco e difesa su un campo a forma di diamante. I ruoli sono: Lanciatore (Pitcher), Ricevitore (Catcher), Battitore, Interno, Esterno. Il Softball è la versione al femminile del Baseball. Si gioca su di un campo più piccolo e mentre nei maschi il lancio della palla avviene dall’alto qui si effettua dal basso con movimento rotatorio.

OTTAVIANI INFISSI LAVORAZIONE FERRO E ALLUMINIO

VIA CARPEGNA 12 / Tel. e Fax 0541 605 827 RICCIONE

Riccione - Viale D’Annunzio, 133 Tel. 0541 646006 - Bus Stop n. 41 otticabacchini@libero.it


libri

36 Questo racconto, ispirato al naufragio della barca Bruna è stato pubblicato nel 1992 con i consigli di Dante Tosi, di Dario Pronti e di Tomassini, il figlio Primo e ultimo, del capobarca. Nel 2001 fu ristampato dal Comune e inserito in “Qui Riccione”. Ora una ulteriore proposta in formato tascabile

Rodolfo Francesconi è autore di saggi e di testi di narrativa, ricordiamo a noi quelli più cari: Quello che butta il mare (1990); Grilli per la testa; L’amore si trova là dove lo si porta quando lo si cerca (1995); Poesie del mare (1999). Il sardone sussurrato - ovvero - Il sesso e il mare (1999); Abecè (1999); Mario il marinaio (2000); Dalla Maison du Peuple alle Cooperative Case del Popolo: Riccione e la sua Casa del Popolo (2003); Curriculum (2004); L’intelligenza del luogo (2009); Sebastiano Amati: Genealogia di una famiglia e di una città (2016); Quello che butta il mare (rist. 2017); Una colonia fantasma. La Piacentina di Misano Mare (2017); Gli insegnamenti del mare (2018).

Sporco. Ecco cosa viene in mente alle persone quando si parla di raccolta dei rifiuti. Sporco nel vero senso della parola. Perché associato a pratiche criminali. Perché considerato un lavoro di basso livello. Eppure, tutti amano dire la loro. Ma una volta conclusi i comizi, i volantini e i sit-in di protesta, tutti ritornano a casa e "magicamente" il problema sparisce. Nessuno vuole veramente sporcarsi le mani con i rifiuti veri e propri. Nessuno li vuole vedere. Nessuno vuole sentirne la puzza. Peccato che se si vuole risolvere l'emergenza rifiuti bisogna prendere in mano la situazione e fare qualcosa di concreto. Bisogna sentirla questa puzza di immondizia, ogni giorno. Bisogna sapere che la raccolta dei rifiuti è un lavoro fondamentale per la comunità.

Volevo salvare il mondo. Un titolo tosto vero? Eppure non sarebbe bello poter avere i superpoteri? Riuscire a pulire le città senza compromessi o senza correre inutili rischi? Da quando sono piccolo ho sempre avuto a cuore le sorti del pianeta. Animali, ambiente, inquinamento, uguaglianza, diritti... So che può sembrare un discorso da concorso di bellezza, ma ti giuro che è tutto vero. Volevo diventare un supereroe. Volevo riuscire a fare qualcosa per rendere il mondo un posto migliore. La mia coscienza mi ha sempre portato a non voler scendere a compromessi. All’inizio, però, pensavo che il lavoro di imprenditore dovesse farlo di default. Fosse una cosa impossibile fare i propri interessi e fare qualcosa per il mondo. Poi invece, ho capito che lavorando bene si può fare il bene proprio e degli altri.

CENTRO REVISIONI AUTO E MOTO

Marmanelli & C.

s.n.c.

OFFICINA - GOMMISTA - ELETTRAUTO Via Veneto, 115 Tel. 0541 640 450 - 660 554 Fax 0541 663 875 RICCIONE

Assistenza tecnica. Impianti elettrici elettronici iniezione diesel iniezione benzina freni ABS. Banco prova. Freni sospensioni.


e ministroun...

37

di Giuseppe Lo Magro

E basta poch per ès cuntènt Og la mi mej l’ha ma fat un nid ad tajadèle si ragujoun. L’era un pèz che ai stèva drì. Una muliga ad pèn al dé... og e pasaròt um ha magnè tla mèna. Basta poco per essere contenti Oggi mia moglie mi ha fatto un nido di tagliatelle con le rigaglie. Era un pò che gli stavo dietro. Una mollica di pane al giorno... oggi il passerotto mi ha mangiato in mano.

Il pensiero...

Una pessima democrazia è sempre meglio di un’ottima tirannia. La foto curiosa

1971. Giochi senza Frontiere. Riccione, Piazzale Roma La squadra di Riccione nelle prove della “Corsa del cubo”. Arduo compito che richiedeva oltre alla forza, un sincronismo perfetto. La bellissima immagine, scattata dall’omnipresente Pico Zangheri “Foto Riccione”, è la copertina del volume “Sportification, Eurovision Performativity and Playground” 1965-99. In 600 pagine vi è narrata la storia di “Giochi senza frontiere” con documenti, foto, schemi, spiegazione dei giochi, interviste e articoli di giornali. Riccione è tra i protagonisti più in vista.

Il modo di dire Da e còl d’insò... tzì tota testa! Dal collo in su... sei tutta testa! A chi fa qualcosa che reputa straordinario invece è cosa normalissima. Capirai!

Soprannomi di famiglia riccionesi “Pivarèin” = Della Rosa I primi Della Rosa si stabilirono all’Abissinia e nella Siberia un secolo e mezzo fa. Erano numerosissimi con larga percentuale di componenti che, pur di struttura minuta e striminzita, esternavano una vitalità fuori dal comune. Come si suol dire “sprizzavano pepe” dai pori della pelle. Quindi peperini... cioè “Pivarèin”.

Quand in gnera i termo!

Quando non c’erano i termosifoni E “prit” e la “sora” te lèt. Il “prete” e la “suora” nel letto. Il”prete” è l’arnese composto da legni curvati che contengono una nicchia a forma di cubo nella quale si appoggia la “suora”, cioè lo scaldino (tipo di padella in coccio larga e bassa a fondo piano) che viene riempito con brace presa dal camino, la base è ricoperta di lamiera. Sino a dopo la Seconda guerra mondiale le case non avevamo riscaldamento con termosifoni. Erano gelide e umide. Col prete e la suora ci si poteva infilare nel letto senza rabbrividire.


Di tutto un po’

38

E’ nata una nuova squadra di biliardo: la DESPAR Riccione Paese. Ha sede presso il Bar Perla verde e partecipa al Campionato di Serie C assieme ad altre 11 compagini dei circondari di Rimini e Cesena. Il calendario prevede incontri a partire da Ottobre 2019 sino ad Aprile 2020. Le finali sono programmate in Giugno in quel di Cervia, per il mese del Biliardo. Che il pallino vi sia grande e luminoso! In piedi da sin.: Spinozzi Angelo, Vannoni Walter, Oppioli Giuseppe, D’Ercoli Giovanni, Ricci Quinto, signora Raffaella (titolare Despar), Casadei Benito. Accosciati: Ronci Athos, Piastra Flavio, Balzi Vittorio, Innocenti Piero, Clementi Irzio, Laurenti Franco. Assente la presidente Montani Monica.

Foto by Innocenti Piero

Biliardo

MARCO SIMONCELLI. SAREBBE BELLO COMPLETARLO! Foto del “Presentologo” Giuseppe Lo Magro.

VALENTINO ROSSI FRA TRENT’ANNI! Foto del “Futurologo” Edmo Vandi.

Il Presepe di Viale Abruzzi per A.I.S.M.

Aperto dal 21 Dicembre 2019 al 12 Gennaio 2020

E’ opera di un gruppo di amici con la passione del presepe. Tutto iniziò quando il Parroco di San Martino di Riccione lanciò la proposta di allestire nella ricorrenza del Natale dei presepi nelle varie zone del Paese. Raccogliemmo subito l’idea allestendone uno animato che col passare del tempo diventò più ampio, meccanizzato ed elettronico. Innumerevoli i mestieri e gli artigiani in movimento con figure assai vicine alla realtà, un fiume che scorre, luci che scandiscono le fasi del giorno e della notte. Costruito con materiale riciclato è posizionato nel recinto della Palestra Comunale di Via Abruzzi 46 (zona Villa Alta). La visita è libera e aperta al pubblico. ùLe offerte raccolte andranno in beneficenza alla vicina Associazione A.I.S.M. (Associazione Italiana Sclerosi Multipla). Gli autori: Edoardo Copponi, Stefano Tonti, Rino Boschetti, Adriano Ciavatta, Arnaldo Grossi, Giorgio Tonti, Stefano Marconi.


La pagina del dialetto

di Giuseppe Lo Magro (1)

Duvrè (mèl) al mène Adoperare (male) le mani Abarufès o Barufè= Fare rissa, fare a botte con qualcuno (1). (S)Bargnuclè= Dare un colpo in testa con le nocche della mano. Bòta= Percossa, colpo più o meno violento. Gunfiè ad bòte= Riempire di botte. Brisclì o Brisculè= Picchiare. Brisculadur= Dare un fracco di legnate. Cargadur= Scarica di legnate, bastonatura di santa ragione. Cazòt - Pògn= Cazzotto, pugno. Cupèt= Coppino, parte posteriore del collo. At dagh un cupèt= Ti do un colpo dietro il collo. E cupèt me cunéj= Il coppino al coniglio (per ucciderlo spezzandogli la spina dorsale). Fibiadur= Un sacco di legnate. Fibiè= Assestare con forza un colpo, un ceffone. Gnòch= Pugno, cazzotto. Anche colpetto con le nocche delle dita. Lecamòf= Percossa, schiaffo, colpo sul muso. Lischè= Percuotere, colpire con le mani. Manarvèrs= Manrovescio. Schiaffo violento dato sul viso col dorso della mano. (S)Matafloun= Ceffone solenne. Mnè= Menare, picchiare. Paca–Panaca= Percossa a mano aperta, sulle spalle o sul collo. Papèt= Colpo leggero, scappellotto, scapaccione bonario/confidenziale.

(3)

Angolo della Poesia di Enzo Travaglini

Spènd e spand T'i chèmpre un vistid nòv un bèl capòt, una sutèna mo la borsa pina lan pò tni e' tu pes. Adès l'è ora d'arturnè che la si smòrta la lusa dla vidréina; tal sént che drénta l'è pió scur e tan pò cumprè la lampadéina.

(2)

Rafacavél= Rafa, Voglia di avere (2). Di riffa o di raffa, per amore o per forza. Gioco tra bambini dove uno strappa una cosa ad un altro con violenza. A volte afferrandone i capelli. Succedeva spesso quando gli sposi, sulla soglia della chiesa, lanciavano i confetti. I burdèl is butiva a rafacavél. Rafèt= Irritazione che porta a scatto improvviso e capriccioso. “Um è mnù un rafèt che oramai ai dagh una toza”. “Mi è venuta una stizza che oramai gli dò uno scapaccione”. Saraca= Colpo, percossa. Sbatchè= Colpire con la bacchetta. Scapazoun= Scapaccione. Colpo a mano aperta sulla nuca. S-ciafa= Schiaffo. E' al femminile perchè la prima volta, come correttivo ce lo dava la mamma. Ora è frequente anche il maschile “S-ciaf”. (3) S-ciafoun-Slèpa= Ceffone. S-ciaparèda= Percossa nelle parti molli. Da “Ciapa” Chiappa. Da piccoli: “Dò s-ciaparède e via te lèt”! - “Due sculacciate e via nel letto”! Sculacèda= Sculacciata. Giù i calzoni o le sottane … e via fino al bruciante rossore! Sdrinè= Fiaccare con colpi nei lombi. Sgaravloun= Ceffone robusto. Spintoun= Spintone. Urto violento per allontanare brutalmente. Tòza= Scapaccione. Può essere anche benevolo. Non se prometti: “Un scròl ad toze”= “Una quantità di scapaccioni”. “Un capés gnènca al toze”= Non capisce neppure gli Scapaccioni. Stupido oltre misura.

Le parole dimenticate... di Novella Zammarchi

Ciapulouna= Sciupona, scialacquatrice Samanouna= Disordinata, pasticciona Arplicis= Rifocillarsi, migliorare in salute Ciarghèt= Grigiastro Arcuncì= Rammendare, rattoppare Smusnì= Mettere sottosopra, cercare qualcosa Sfurgatè= Rovistare Vrucì= Avviluppare Bruschi= Abbrustolire


amarcord...

Un gnè piò religioun!

E pasa e temp!

Per me l’è roba da Sunt’Ufizie, us véd che ho propia pèrs e giudizie!

Da giovne, d’instèda, a s’era poch in gir per la strèda, a preferiva, cmanzand da la matèina, a stè zunzloun per la marèina.

Dè la citadinènza unuréria m’un’atricèta schèrsa e secundèria snè perché e chirurgh uj ha fai dé titoune e un gran cul che pis maj’emne.

A ducèva quèla ch’la puteva andè e a la invidèva per la sera a scapè, me ad an ai n’aveva una vintèina lore agl’j’era tòte sora la trantèina.

Noun pèr e turisme as sém sacrifìchè sa tòt al turéste, dé e nota a... lavurè. Un è un’idea strampalèda sa pretendém e tétul d’una strèda.

Quèle piò grande al preferiva perché a fè l’amor l’im insgniva adés cal piò grande an li pos preferì perché, o aglj’è morte, o al sta per muri.

Enzi, me a pèns at ste mumènt ch’as meritam in piaza un monumènt, magari na dl’intera figura, snè un mez bòst, mo... se rob ad fura!

Non c’è più religione! Per me è roba da Sant’Uffizio, si vede che ho proprio perso il giudizio! Dare la cittadinanza onoraria a un’attricetta scarsa e secondaria solo perché il chirurgo le ha fatto due tettone e un gran culo che piace agli uomini. Noi per il turismo ci siamo sacrificati con tutte le turiste, giorno e notte a... lavorare. Non è un’idea strampalata se pretendiamo il nome di una strada. Anzi, io penso in questo momento che ci meritiamo in piazza un monumento magari non dell’intera figura, solo un mezzo busto, ma... col “coso” di fuori!

40

di Ezio Rossi

Ma quèle piò giovne um tèca mirè mo lore ad me l’in sa cosa fè!

E distinac d’un purèt Me, da burdèl, an I’ho mai vù, encà da ragaz a cumprel an ho putù, ades ch’avria qualch sold a dispusizioun un va piò ad moda, in e porta piò nisoun, quèst I’è e distinac d’un purèt che e capòt un l’ha putù mai mèt!

II destinaccio di un poveretto Io, da bambino, non l'ho mai avuto anche da ragazzo comperarlo non ho potuto, adesso che avrei qualche soldo a disposizione non va piu di moda, non lo porta piu nessuno, questo è il destinaccio di un poveretto che il cappotto non l'ha mai potuto indossare!

Quarant’anni di attività, esperienza e professionalità Installazione • Manutenzione • Assistenza Tecnica

Passa il tempo! Da giovane, d’estate, ero poco in giro per la strada, preferivo, cominciando dalla mattina, bighellonare per la marina. Adocchiavo quella che poteva andare e la invitavo per la sera ad uscire, io, di anni, ne avevo una ventina loro eran tutte sopra la trentina. Quelle più grandi le preferivo perché a far l’amore mi insegnavano adesso le più grandi non le posso preferire perché, o son morte, o stanno per morire. A quelle più giovani mi tocca mirare ma loro di me non sanno cosa fare!

PIATTAFORME ELEVATRICI MINI ASCENSORI PER CASE PRIVATE (NON OCCORRE COLLAUDO)

Rappresentanza e concessione

ASCENSORI • MONTACARICHI MONTAUTO • SERVOSCALA SPAGNOLI ASCENSORI di Spagnoli Domenico e C. s.n.c.

Via Barolo, 7 - 47838 RICCIONE (Rn) - Tel. 0541 60 30 14 - Fax 0541 60 49 66 info@spagnoliascensori.com


VIENI A SCOPRIRE LA NUOVA CORSA

Marcar srl via Flaminia 341 47900 Rimini T. 0541 374312 www.marcar.it


1

Da Viale Ceccarini al Lungomare Libertà

Da Villa Franceschi a Piazzale Roma

Dal Villino Mattioli a Villa Lodi Fè ASSOCIAZIONE CULTURALE PER RICCIONE

ASSOCIAZIONE CULTURALE PER RICCIONE

ASSOCIAZIONE CULTURALE PER RICCIONE

2

Conoscere ...in bicicletta

Dal Porto Canale alle fonti del Beato Alessio

A Natale regala un libro su Riccione!

ASSOCIAZIONE CULTURALE PER RICCIONE

3

Conoscere ...in bicicletta

Conoscere ...in bicicletta

4

Conoscere ...in bicicletta

GIUSEPPE LO MAGRO

JA ARCIUNE AM S

CI

AZ

C

S

O

IO

AS

NE

LA RICCIONE DI MARIA BOORMAN CECCARINI

A

F

Giuseppe Lo Magro

IO

NE

E C U LT U R A L E P

R

RI

C

La Riccione di Maria Boorman Ceccarini

ASSOCIAZIONE CULTURALE PER RICCIONE

Giuseppe Lo Magro

Giuseppe Lo Magro

Riccione

AZ

R PE E CU Vita morte eIONmiracoli LT U R A L E di Carlo Tonini Giacinto Martinelli Giuseppe Angelini

RI

CC

RICCIONE - VIALE DANTE 78

Come dicono ai tuoi? Di chi sei il figlio?

SOPRANNOMI e PATRONIMICI di RICCIONE

Giuseppe Lo Magro

Com i dis mi tu? Chi sit e fiul?

colori

CONCESSIONARIA

RIMINI - VIA FLAMINIA 341

Riccione a colori

NE

CI

IO

Il DON, IL CONTE E IL GIARDINERE

SA

S

rvizi sicurativi ancari

AS

Assistenza

OLI ORI RI

O

Giuseppe Lo Magro

R IJA A CIUNE AM

a

Com i dis mi tu? Chi sit e fiul?

il Don ilConte e il Giardiniere F

GIUSEPPE LO MAGRO

GIUSEPPE LO MAGRO

Pionieri del turismo riccionese Manifesti, opuscoli, cartoline dal ‘900 ad oggi

ONE

ASSOCIAZIONE CULTURALE PER RICCIONE

ASSOCIAZIONE CULTURALE PER RICCIONE

Nella sede di Famija Arciunesa in Viale Montebianco 27 - Tel. 0541 643 884 oppure: Libreria edicola Edicolè-Via Romagna (Parco) - Edicola Cervino-Via Cervino (Punta de l’Est) Libreria Bianca e Volta-Via Cilea (Alba) - Libreria R. Fabbri-Viale Dante (Porto) Libreria Mondadori-Viale Dante (Centro) - Edicola Guidotti-Corso F.lli Cervi (Paese)

Famija Arciunesa


Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.