FA 2.2020

Page 1

FAMIJA ARCIUNESA GIORNALE DI RICCIONE XL - n.2 MARZO-APRILE 2020

Foto Isabella Marinelli

Un Amore senza ďŹ ne

04 Auguri F.A Pienone al Tondelli per la festa dei 40 anni.

06 Bombo Il locale simbolo di una Riccione che non dormiva mai.

08 Ceschina La storia di una famiglia che sognava una fascinosa Riccione.

18 Comitati Associazione Riccione Alba, Tomassini svela idee e progetti.

26 Croce Rossa Si allarga la sede. Presidenza: Silvestri succede a Manzo.


I NOSTRI SERVIZI VENDITA - ASSISTENZA E NOLEGGIO

Avvolgimenti motori elettrici fino a 500 KW

Gruppi aumento pressione ed antincendio

Elettropompe di superfice

Elettrocompressori, pistoni - a vite

Gruppi elettrogeni

Tutto per lʼedilizia

Abbigliamento e scarpe da lavoro

Idropulitrici a caldo e freddo

Stufe al pellet e pellet

Elettropompe sommerse per pozzi di profondità

Gruppi elettrogeni

Impianti di aspirazione per hotel, ristoranti, comunità, sale fumatori

Attrezzature per stabilimenti balneari

Impianti di irrigazione e nebulizzazione

46 anni di storia inimitabili! QUELLI VERI siamo noi...

Elettropompe sommergibili per drenaggi e fognature

Utensili

Macchine da giardino

Solare termico e fotovoltaico


20

04 17

06 18

13

04

Tutto esaurito allo Spazio Tondelli per celebrare i 40 anni di Famija Arciunesa. Premiate quattro storiche figure del nostro giornale.

06

Bar Bombo, storia di un mito. Bruno Greppi ricostruisce la storia del locale simbolo di una Riccione che non dormiva mai.

08

Il grande legame della dinastia Ceschina con Riccione. Il Grand Hotel come sogno di una fascinosa Perla verde.

13

Riccionesi nel mondo. Scopriamo l’avventura di Luca Pelliccioni e il suo amore per la ristorazione che lo ha portato fino a New York.

17

Ebo Olmeda il fattorino telegrafico con “l’Aquilotto Bianchi”. Pilastro della banda municipale dove suonò per 80 anni.

18

Associazione Riccione Alba, tante idee e progetti per rilanciare la zona. Il presidente Tomassini ci racconta i prossimi appuntamenti.

20

La sede della Croce Rossa si allarga grazie alla donazione di una turista milanese. Roberto Silvestri eletto all’unanimità nuovo presidente.

25

Amici che se ne vanno. Rodolfo Giuliodori, l’albergatore coi guanti. Dimitrios Evgenidis, un cuore greco stregato da Riccione.

36

Il Beato Alessio tra storia e leggenda. Rodolfo Francesconi scova un sonetto del 1836 intitolato al giovane pastore.

38

Sainati, il “naif” di Riccione Paese in un affresco di Edmo Vandi. Miller, l’inglese del Dancing Savioli.

anno XL - n°2 - marZo/aPriLE 2020 FamiJa arCiunEsa Periodico bimestrale Sped. a.p. 45% Art. 2 comma 20/b Legge 662/96 Filiale di Forlì Contiene I.P. Aut. Tribunale di Rimini n. 185 del 16/8/80 e del 26/8/92 redazione e amministrazione Riccione - Via Montebianco 27 Tel. 0541 643884

t

Direttore Responsabile: Francesco Cesarini cesarini.francesco@gmail.com Redazione: Francesco Cesarini, Nives Concolino, Barbara Bastianelli, Giuseppe Lo Magro, Alessandra Prioli Foto: Pico e Gianni Zangheri Valerio Tullio Nives Concolino

Collaboratori: Edmo Vandi, Valerio Savioli, Rodolfo Francesconi, Maurizio Ceccarini, Ezio Venturi, Fabrizio Serafini, Roberto Betti, Lorenzo Scola Grafica: Studio Grafico Composet Riccione info@composet.net Stampa: La Pieve Poligrafica Editore Villa Verucchio (Rn)

Per la vostra pubblicità: 349 7773390 Francesco 339 5019846 Paolo Contatti:

Famija Arciunesa redazione@famijarciunesa.org www.famijarciunesa.org

TERMOIDRAULICA r RICCIONESE RISCALDAMENTO - CONDIZIONAMENTO - IDRICO SANITARIO - GAS - ANTINCENDIO RISCALDAMENTO • CONDIZIONAMENTO • IDRICO SANITARIO TRATTAMENTO ACQUA - IRRIGAZIONE - ASPIRAZIONE - ARREDO BAGNO GAS • ANTINCENDIO • TRATTAMENTO ACQUA ENERGIE ALTERNATIVE - MANUTENZIONI - PRONTO INTERVENTO IRRIGAZIONE • ASPIRAZIONE • ARREDO BAGNO ENERGIE ALTERNATIVE • PRONTO INTERVENTO VIA SAN LEO 37 / RICCIONE• MANUTENZIONI / TEL. 0541 694000 / termoriccionese@gmail.com

Via San Leo, 37 • Riccione • 0541694000


“La vita non si misura in minuti, ma in attimi!” PANIFICIO PASTICCERIA DAL 1948 A RICCIONE Il panificio pasticceria Bianchi Riccione fondata nel 1948 dalla nonna materna Gertrude, ed arrivata oggi alla quarta generazione della famiglia Bianchi, ha come obbiettivo principale la produzione e la vendita di prodotti da forno e di pasticceria sia per l’ingrosso che direttamente al cliente. La Bianchi Riccione vi offre la genuinità dei propri prodotti artigianali di qualità; dalla Pasticceria al Pane e gustosi Grissini, dal Bar con colazioni ed Aperitivi alla Gelateria Artigianale, e grazie ai suoi laboratori fornisce Basi Pizze, Grissini e Scacciatine per la grande distribuzione.

www.bianchiriccione.it

MARE

Viale D’Annunzio 169 Tel. 0541 64 14 70

PAESE

Piazza Matteotti 2 Tel. 0541 60 59 66

PORTOFINO

Piazza IV Novembre 1/a Tel. 0541 66 04 70


Noi digitali abbiamo ancora voglia di fare fatica? di Francesco Cesarini

3

Abbiamo creato una società che premia solo ciò che è facile e comodo. Un mondo di risposte a portata di mano, “on demand”. Pensateci. Quando dobbiamo affrontare una questione difficile e complessa ecco che siamo costretti a coinvolgere una parte di noi, in questo mondo iperconnesso, fuori allenamento soprattutto per un nativo digitale. Tutto è diventato scaricabile, cliccabile e l’idea che l’accesso alle informazioni sia immediato ci fa credere che informarsi sia facile: probabilmente è l’esatto contrario. Intanto la fatica e la complessità dell’apprendimento sembrano scomparse. Stiamo addestrando i nostri cervelli a saltare da un’idea all’altra, come se saltassimo da un link all’altro. Il pensiero come un motore di ricerca. Non pensiamo più in profondità, non poniamo domande in modo dettagliato, evitiamo di mettere in fila i concetti, quasi fosse un algoritmo a farlo per noi. E così fatichiamo ad essere riflessivi, ci limitiamo a “scrollare” sul web a grande velocità. Consumiamo tutto in pochi secondi. I social poi hanno instaurato la dittatura dell’impulso, che porta a linciare prima di sapere, a sostituire la voglia di capire con quella di colpire. Ed un pensiero monco si esprime con un linguaggio altrettanto approssimativo, perché quando si usano le parole nel loro corretto significato vuol dire che c’è anche un pensiero dietro di esse. Giusto o sbagliato poi starà a noi deciderlo. Online non devi fare più i conti con la tua ignoranza, non devi più dire “non lo so”. Non serve più essere umile. Ma c’è un problema: l’umiltà è il punto di partenza per imparare, per aprirsi al nuovo, per crescere, per porsi davanti a tutto ciò che ci mette alla prova in modo costruttivo. Sarà che da sempre credo fermamente nel valore della “curiositas” alla latina, l’interesse ad apprendere. Allora per comprendere quanto ci succeda attorno penso proprio alla curiosità, quella che nasce dal dubbio, dalla voglia di uscire dalla “comfort zone” delle nostre certezze e delle nostre semplificazioni. Come fanno i bambini che chiedono sempre conto del perché di ogni cosa. Il bisogno di fare domande davanti a tutto ciò che non torna, di fronte a ciò che pare originale, interessante, strano o anche bizzarro. La gustosa fatica di chiedere sempre, allo studio, alle parole, alle persone, ai fatti, alle date, alla vita. Così la s’impara. Nel nostro piccolo, scrivendo il giornale, ci proviamo. Ricordandovi poi quanto è bella Riccione e questa terra. Raccontandovela e facendovi venire voglia di scoprire tutto quello che nasconde, prima ancora di farvi fantasticare un viaggio a Dubai. Già perché è “Un amore senza fine”, apriamo così il giornale in copertina, e in questi tempi complicati e difficili può significare mille cose; solo belle naturalmente. E’ una sfida stimolante appassionarvi a Riccione, perché per senso di appartenenza siete lettori attenti ed esigenti. E se ogni tanto inciampiamo mi piace pensare che il tentativo già in sé, sia l’accenno di un sentiero. Su carta, naturalmente. SOC

2020

2020

Associazione culturale

IO N°

Ordinario e 25,00

per Riccione

2020

Sostenitore e 50,00

diventa socio! Cognome _________ ______

_______________

Nome ____________

_______________

Via ____________

Associazione culturale

_______________

Cognome ______ _________

_________

_______________

Dove fare la tessera __ Città _________

Tel. ____________ ___

___________

_______________

______

Giulia Catenacci Libreria Bianca e Volta Via Cilea 13 0541 645918

Rita Berardi Cartoleria Adua Via Lazio 0541 600269

Giuseppe Lo Magro 338 4304667

Gianni Zangheri Fotografo Free Lance 339 4293686

Giuseppe Speranza Edicolè Via Romagna 52 0541 644462

Erika Guidotti Edicola Cervino Via Cervino 11 0541 646722

Francesco Cesarini A 349 7773390

_______________

___

Riccione - Via Mo ntebianco, 27 - Tel . 0541 643884 www.famijarciunesa .org - info@famija rciunesa.org

_______________

Andrea Protti Fotografo Via Gramsci 51 0541 602951

______

_______________

_______

_______________

Sostenitore e 50,00

_______________

Nome _________ _________

_______________

Mail ____________ ___

Ordinario e 25,00

per Riccione

___

_______________

_______________

SOCIO N°

SA

F

RCIU IJA NE AM

Giuseppe Lo Magro

Giuseppe Lo Magro

Com i dis mi tu? Chi sit e fiul?

S

O

CI

IO

• Bonifico bancario: IT47L 05387 24100 0000 0075 6192 • Telefonare: 0541 643884 - 349 7773390 • Inviare richiesta mail a: info@famijarciunesa.org • Facebook: Famija Arciunesa, un nostro incaricato verrà da voi. AZ

IO

NE

E C U LT U R A L E P

R

RI

CC

Com i dis mi tu? Chi sit e fiul?

AS

NE

Come dicono ai tuoi? Di chi sei il figlio?

SOPRANNOMI e PATRONIMICI di RICCIONE

In omaggio ai soci 2020 il libro “Cum i dis mi tu” Soprannomi e patronimici di Riccione.

ASSOCIAZIONE CULTURALE PER RICCIONE


40°

1980 2020

FaMiJa arciUnesa / 01.2020

ASSOCIAZIONE CULTURALE PER RICCIONE

Tutto esaurito allo Spazio Tondelli per i 40 anni di Famija Arciunesa

E’ stato come ritrovarsi a casa, in un grande salotto dove sfogliare un album di ricordi ed emozioni, sullo sfondo sempre Riccione. Non tutti hanno trovato posto, perchè venerdì 31 gennaio lo Spazio Tondelli, per i 40 anni di Famija Arciunesa, era stracolmo di gente. Per noi è stata un’immensa soddisfazione da condividere con i lettori e gli amici di FA in una serata che non voleva essere autoreferenziale bensì un evento da vivere con semplicità, allegria e senso di appartenenza. Tra ricordi, foto e video, si sono snodati racconti e monologhi dialettali. Ripercorsa la storia dell’associazione culturale con i protagonisti di ieri e di oggi, l’attività be-

4

FOTO DI GIANNI ZANGHERI

riccionesi presenti e alcune autorità: dal presidente della Provincia Riziero Santi, al presidente del Consiglio di Riccione Gabriele Galassi in rappresentanza dell’amministrazione comuna-

I consiglieri Antonio Batarra e Paolo Santovito premiamo Giuseppe Lo Magro. A Giuseppe Lo Magro, Gli appassionati sollevano il mondo, e gli scettici lo lasciano ricadere. Con la tua instancabile volontà e dedizione hai fatto volare Famija Arciunesa.

nefica svolta, quella editoriale con più 50 libri pubblicati e 170 numeri della rivista distribuiti gratuitamente per un totale di 2.680.000 copie. Un’occasione per presentare anche il giornale rinnovato nella veste grafica. La serata presentata dal neo “babbo” Francesco Cesarini ha avuto come cornice la gremitissima platea con tanti

4

le che ha concesso il patrocinio e che salendo sul palco si è detto particolarmente emozionato per l’atmosfera della serata. Piacevole il ricordo delle origini di FA con le immagini dei veterani e fondatori dell’associazione a partire dai “Babbi” Alver Colombari e Giorgio Piccioni fino al ricordo di altri protagonisti come Giovanni Olivieri, Franco Baratti, Mario Faetani, Remo Rastelli, Bruno Cecchini. Ricordato anche l’amico e pittore Giuseppe Ruberto. Poi gli storici direttori, da don Piegiorgio Terenzi fino a Luciano Sedioli, Marzio Cesarini, Carlo Andrea Barnabé, Giovanni Cioria e Francesco Cesarini. Durante la serata consegnate quattro targhe ai veterani Epimaco “Pico” Zangheri, storico fotografo, che ha festeggiato sul palco i novant’anni e che ancora collabora con la Famija insieme al figlio Gianni, Edmo Vandi per gli articoli e le pagine dialettali pubblicati in questi decenni,

Il “babbo” Francesco Cesarini presenta al pubblico il nuovo direttivo di Famija Arciunesa.


5 bagnino”). Risate e commozione con i testi di Roberto Casadei letti da Edmo Vandi. Grandi emozioni anche durante la proiezione di una clip video realizzata per la serata, del film-documentario “Riccione, racconti di un mito”, prodotto da Icaro Communication con le testimonianze di personaggi scomparsi come Ivo Del Bianco, Tino Maestri, Fulvio Bugli, Enio

Francesca Airaudo in scena.

Ferdinando Gabellini sula palco

Della Rosa, Abner Fascioli, Gualtiero Masi e Isidoro Lanari. Tra i ricordi in video anche quello della figura di Italo Nicoletti.

A seguire le foto storiche della Perla verde e l’esibizione dei ragazzi del Centro 21. Sul palco presente anche il Campo Lavoro diocesano. Presentato il nuovo direttivo formato da Antonio Battarra, Antonio Cianciosi, Federico Galli, Alessandra Prioli, Paolo Santovito, Roberto Terenziani, Valerio Tullio e Andrea Urbinati. In chiusura gran finale con la squisita torta del Panificio Bianchi offerta a tutti i partecipanti.

La Vice Presidente Alessandra Prioli premia Edmo Vandi.

Il Pres. Francesco Cesarini e il consigliere Antonio Cianciosi premiano Nives Concolino.

I consiglieri Valerio Tullio e Federico Galli premiano Epimaco “Pico” Zangheri.

Ad Edmo Vandi, per aver saputo nei primi quarant’anni del giornale Famija Arciunesa, raccontare con arguzia ed ironia passato e presente della nostra città. Insegnandoci ad amarla.

A Nives Concolino, per i tuoi 35 anni con il giornale Famija Arciunesa contraddistinti da notizie, stile e misura. E il viaggio continua….

A “Pico” Zangheri, per la sconfinata generosità dimostrata nei primi quarant’anni del giornale Famija Arciunesa, attraverso le tue straordinarie fotografie e l’infinita disponibilità.

I ragazzi del Centro 21.

FAMIJA ARCIUNESA / 01.2020

Giuseppe Lo Magro per diciotto anni presidente e oltre dodici come consigliere e segretario, e Nives Concolino, giornalista, che ha cominciato a scrivere sulla rivista fin da studentessa. Applautitissimi i monologhi scritti da Francesco Gabellini e portati in scena da una strepitosa Francesca Airaudo (“La custode”) e dal travogente Ferdinando Gabellini (“Pensieri di un

Famija Arciunesa taglia la sua torta: pubblico, consiglieri e premiati, tutti insieme!

Il saluto del Pres. Cons. Comunale Gabriele Galassi.


storia

Bombo, storia di una Riccione che non dormiva mai

6

Il locale simbolo di un’era, del mondo della notte ma anche di tutti i riccionesi. Bruno Greppi: “Aperti anche 24 ore al giorno, nell’agosto del 1985 vendemmo 390 mila paste”.

FAMIJA ARCIUNESA / 02.2020

di Francesco Cesarini

Anni '80, Riccione è una vacanza da divorare, senza un attimo di sosta. In un week end fai quello che una volta facevi in due settimane. Tutte le sere ogni Pr firma i suoi inviti e il suo compenso viene misurato dagli ingressi. Saranno tanti. A Riccione c'è chi si inventa un modo per pagarsi gli studi, altri un lavoro. Per entrare in discoteca si paga dalle 30 alle 60 mila lire, per fare serata serve un Caravaggio. Il ritmo è frenetico, senza un attimo di respiro: spiaggia, aperitivo e disco si rincorrono. Si vive come sospesi in un sogno. Come quello di Bruno del Bombo, al secolo Bruno Carlo Greppi, che nel 1979, dopo aver fatto il maggiordomo per la marchesa Ulrich a Milano “mi ha insegnato l'educazione e le buone maniere” e due anni ad Ibiza torna nella sua

Perticara per incominciare a lavorare nella pasticceria di famiglia. Dura sei mesi. La sua creatività ha bisogno di un contesto diverso, non ha in mente nessun luogo in

Bruno Greppi.

particolare ma i dadi hanno già deciso per lui. Treno per Bologna, nel vagone incontra un amico a cui confessa di voler un locale tutto suo al mare. Tre giorni dopo la telefonata “ci sarebbe un posticino a Riccione”. Segue il sopralluogo. Da buon “marchignolo” non se lo fa dire due volte. Si parte.

Un baracchino di legno dove due ragazzi Misano Monte friggevano patatine per i tedeschi (allora ce n'erano eccome!) passa di mano: affitto stagionale 2 milioni e mezzo.

Vale la pena provarci. Estate 1980, Riccione corre veloce ed anche Bruno vuole crescere in fretta, trasformando il suo “Bar Adria”. Al bar Tre Moschettieri c'è chi prestissimo va a fare colazione. Bruno ha l'intuizione che gli cambia la vita e pensa alle colazioni all'alba. Oggi Bruno, 72 anni con lo spirito di un ragazzino, ricordando sorride e minimizza lo “sbuzzo” imprenditoriale: “Allora era tutto piu' semplice. Comprai due padelle ed incominciai a preparare i bomboloni. Venendo da una famiglia di pasticceri era la cosa piu' naturale che potessi fare. Il profumo attirava i clienti, io preparavo personalmente le creme e due ragazzi mi aiutavano”. E' solo l'inizio. Nel 1983 siamo già campioni del mondo, pronti ad ogni sfida: il “Bar Adria” diventa “Cioccolateria Creperie”, strutturandosi con un laboratorio e con un nuovo arredo. L'ascesa è incominciata. Nel 1984 il bar diventa definitivamente “Bombo”, è l'inizio di un’era. Bruno lega sempre più la sua attività al mondo della notte, frequenta spesso il Peter Pan, il Pascià e L'Echoes intrecciando rapporti e amicizie ma è abile nel trovare un punto di equilibrio assoluto, specchio di quel periodo riccionese. Da Bombo si incrociano famiglie, professionisti, mondo della notte,cubiste, vip, gente comune, gay, artisti e personaggi. Frequentarlo è un po' come osservare l'acquario di Viale Ceccarini, li a due passi. Uno spasso. In verità il nome non ha a che fare con i bomboloni ma con il bombo, la piu' cicciotta delle api, forse quella piu' dolce.

Dolce come la notte di Bombo con 36 tipi di paste sfornate che vengono puntualmente spazzolate dai suoi clienti per 24 ore. “Non ci fermavamo mai” ricorda Bruno, “ad agosto del 1985 vendemmo 390 mila paste, spendevo 2 milioni di lire a serata per i buttafuori che dovevano gestire il grande afflusso.

Davanti al locale Viale Ceccarini era murata di gente, con le auto in coda sino dal bar Tilde, il giardino del comune non era più frequentato dai tossici e c'era sempre un clima di allegria”. Ma come ci sei riuscito? “Ho sempre amato il mio lavoro perché potevo esprimere la mia creatività: Bombo cambiava spesso pelle. Capitava che convocavo le maestranze alle 6 del mattino per tinteggiare il locale di un nuovo colore e poi subito si riapriva. I dettagli si rincorrevano, selezionavo personalmente la musica, gli arredi e studiavo ogni particolare delle feste e degli eventi del giardino”. Bombo diventa un palco dove riccionesi e turisti sono protagonisti.


7

bombo storia di un mito

noi, così decisi di rilevarne la gestione e creai il Garni Ceccarini 140” ricorda Bruno sorridendo: “Una pazzia, da affittuario ci buttai dentro 500 milioni per creare

un ambiente originale, tutto nuovo con ogni stanza legata ad un colore”. Era il coronamento di un sogno: Bombo diventa punto di riferimento della notte in Riviera. Di qui passa Fiorello che porta qualche disco da Ibiza, Vasco Rossi per farsi una spremuta d'arancia, Tomba e Martina sono di casa, come anche Abbatantuono. Laura Pausini firma un autografo su una mattonella del locale. Durante le feste in giardino, come in un carnevale estivo, si esibiscono anche delle drag queen, la piu' famosa è Marconi, arriva dal

Brasile, vestito di penne di pavone, qualche lustrino e poco più, chiude la sua esibizione con il tormentone “Bom-bo, Bom-bo”. Il programma della colorita comiti-

va: show da Bombo e poi si scappa in collina, direzione fabbrica dei sogni. Ma è sempre solo un arrivederci. “Bombo all'apice arrivava ad incassare un milione di lire in un'ora, fatturava 2 miliardi, dando lavoro a 25 persone”, ci svela Bruno con sguardo ancora sorpreso, “spendevo ogni anno 950 milioni di lire per il personale. Ho sempre cercato di migliorare, di fare qualità, reinvestendo nel locale: arrivai a spendere 25 milioni per il tetto di luci in fibra ottica che illuminava l'esterno, era favoloso. Anche per le feste natalizie cercavo di sorprendere la clientela con allestimenti ricercati”.

Insomma Bruno non hai semplicemente gestito un bar, sei stato un impresario del divertimento e della creatività in Riviera, ma ti manca Riccione? “Mi manca quel periodo e anche Riccione, ci tornerei volentieri ma sto bene anche nella mia Perticara. Qui ho aperto il mio locale “E Mulein”, lavoro solo al mattino e poi mi godo la mia casa, una villa del '700 e seguo mia mamma di 92 anni. Tornare sarebbe troppo complicato”. Ma forse per tanti Bombo non se n'è mai andato perché è piu' di un semplice dolce ricordo: un modo di essere e di fare di almeno un paio di generazioni, un po' come lo Zanarini per i loro genitori.

FAMIJA ARCIUNESA / 02.2020

“Tutta bella gente, ben vestita, vogliosa di divertirsi ma educata. In 30 anni neanche un intervento delle forze dell'ordine”. E così alle cinque del mattino cubiste, Pr e clienti, come in un rito laico, si ritrovano davanti alle paste di Bombo, perché il mondo della notte si muove e vive in comunità. Alle sei gli spazzini con la spazzatrice raccolgono gli inviti dei pr, arrivano i primi passeggini e Bombo cambia faccia, cambia sorriso. Ma non si ferma. Nasce anche il Garni “Era troppo complicato far coesistere il Bombo con la Pensione Florida sopra di


storia

La dinastia dei Ceschina e la passione per Riccione

8

Gaetano Ceschina, da semplice fattorino a magnate industriale legatissimo alla Perla verde. Il Grand Hotel come simbolo del sogno di una fascinosa Riccione.

FaMiJa arciUnesa / 02.2020

di Nives Concolino

Tutti ne conoscono il nome, ma in molti ne ignorano la storia, che dal secolo scorso s’intreccia con quella di Riccione, dove hanno progetti in corso. Eppure nel tempo la famiglia Ceschina in riviera ha imbastito tanti rapporti ed è tuttora presente attraverso i suoi discendenti, che custodiscono il patrimonio, a nord e a sud della città. Quello ereditato dal capostipite Luigi Ceschina, detto Gaetano, nato a Muronico (frazione di Dizzasco in provincia di Como) nel 1879 e scomparso nel 1960. Era il secondogenito, prima di lui infatti era nato Lorenzo (Renzo Ermes). Il loro padre, maestro di musica, sposatosi con una donna estrosa e oriunda del cremasco, si allontanò dall’Italia e non diede più notizie di sé, lasciando alla giovane sposa la responsabilità e il peso di allevare i figli, che sostenne aprendo un’osteria. GAETANo LASCIA IL SUo PAESELLo A Muronico non c’era la scuola, sicché Ermes a dodici anni se ne andò in città e trovò lavoro in una casa editrice a Milano. Tornava spesso a casa e una mattina si portò via il piccolo Gaetano, poco dedito allo studio. Dopo aver lavorato col fratello, il piccolo fu assunto dalla Ditta Mazzetti & C., importatrice di materiali di medicazione. Allora l’Italia per tutto questo materiale, e specialmente per le garze, bende e cotone idrofilo, dipendeva dalle fabbriche straniere, soprattutto tedesche. La Mazzetti & C. in Italia era unica. Gli ospedali maggiori, le farmacie e gli Istituti si rifornivano da lei. Gaetano provvedeva alle consegne conquistava tutti con la sua simpatia.

L’INIZIo dELLA GRANdE CARRIERA Da fattorino venne promosso ad aiuto magazziniere, poi a commesso viaggiatore e rappresentante in Emilia-Romagna. A Bologna Ceschina coltivò pure la passione sportiva. Faceva grandi pedalate con amici nelle pianure dell’Emilia e lungo i colli romagnoli, fino alle spiagge dell’Adriatico. Il 21 marzo 1903 intanto Gaetano sposa la milanese Bianca Zoccola, che gli da cinque figli, una femmina (deceduta prematuramente) e quattro maschi (dante, papà di Marina e di Riccardo, Renzo, Bruno e Mario, il “re della garza” rapito nel 1976). Gaetano si divideva tra premure per la famiglia e lavoro. Nel 1907 in Italia ideò e creò una fabbrica di cotone idrofilo e di materiale di medicazione, in concorrenza con quello d’importazione. Nel tempo, accanto agli stabilimenti di tessitura e di cardatura, diede via al commercio di articoli di gomma e di quelli di ordinaria e alta chirurgia. Avviò poi su larga scala la fabbricazione di maschere che volle testare di persona in una stanza inondata di gas. Con l’attività si allargò a Venezia, dove comprò Palazzo Barbarigo e la Sameva (società per la preparazione di mosaici), riaprì fornaci e gallerie di esposizioni e iniziò a fabbricare vetri. LA SVoLTA doPo LA GUERRA Come riporta Severino Pagani nella sua pubblicazione: “Gli anni che seguirono al primo conflitto mondiale furono duri e difficili. Si trattava di trasformare gli impianti creati per una produzione bellica in opifici per una produzione di pace”.

GARAGE MUCCIOLI Spazio VERDE Riccione

Potature con cestello alberi ad alto fusto Progettazione, realizzazione, manutenzione di Giardini pubblici e privati. Trinciatura Campi, Staccionate in legno. Impianti d’irrigazione.

ProFEssionisti dEL GiardinaGGio

PrEvEntivi Gratuiti

Riccione - via Ragusa 2 Tel. 338 3769801 (Maurizio) - 328 8910939

www.spazioverdericcione.it - info@spazioverdericcione.it

CENTRO REVISIONI AUTO&MOTO

Conc. Motorizzazione n° 0025 del 16/10/03

RICCIONE

Via Adriatica, 179 Tel/Fax 0541 610764

garagemuccioli@gmail.com


Così Ceschina, forte dei nuovi ritrovati della tecnica nel suo campo, convertì la sua produzione in altri articoli affini, come il rayon e varie fibre tessili “considerò la fabbricazione degli articoli chirurgici, di gomma e di metallo; avviò la fabbricazione e un commercio su larga scala”. Fu l’inizio della sua fortuna. L’amore per Riccione Già dal soggiorno bolognese il Commendatore co­minciò a innamorarsi del tratto di riviera romagnola compreso tra Cattolica e Milano Marittima, appannaggio di tutti i milanesi, e soprattutto di Riccione. Qui costruì la prima casetta per il sog­giorno dei suoi figli. Appassionato della spiaggia, da uomo avveduto e previgente, riporta Pagani: “Intravide le possibilità della spiaggia ridente; non seppe resistere alle continue offerte che gli si facevano. Nel limite delle proprie disponibilità finanziarie ogni anno acquistava terreni e arenili; lo fece anche quando era­no pochi a credere nelle possibilità della zona costiera e quando tutti preferivano vendere, anziché comperare. Con tenacia e caparbietà, allargò i possessi e incoraggiò altri a imitarlo”. Costruì ville e negozi, nel 1928, edificò il Grand Hotel, quindi il teatro e lo stadio. Avvio così la vita turistica e balneare che fece della Riviera Adriatica, fra Cesenatico e Pesaro, uno dei soggiorni più ambiti della clientela italiana e straniera. La Fondazione Da anni è operativa la Fondazione Ceschina impegnata nel campo dello studio delle malattie rare. Incentiva la ricerca scientifica e clinica sia con risorse dirette a istituti di ricerca, laboratori, ospedali, università o altri enti attivi nel settore, sia con contributi a fondazioni o enti con scopi analoghi.

Dal 1978 con voi al vostro servizio!

LA STORIA DEL GRAND HOTEL

Dopo la conquista dell’autonomia a Riccione crebbero i servizi turisti e si sentì la necessità di costruire un albergo moderno che potesse soddisfare la clientela piu’ esigente. Così il Comm. Gaetano Ceschina, dopo aver costruito il Grand Hotel di Cesenatico, incaricò sempre l’architetto Rutilio Ceccolini di progettare una struttura simile. Venne individuata l’area tra viale Roma e viale Vittorio Emanuele, dove era stato abbattuto l’ospizio Amati-Martinelli (costruito nel 1877). Ottenuti i permessi necessari, i lavori incominciarono il 28 settembre del 1928 e vennero portati avanti velocemente, arrivando all’inaugurazione del 15 agosto 1929. Il Grand Hotel di Riccione si manifestava con i suoi quattro piani, in stile liberty, con un fronte di 80 metri, incastonato in un grande parco. Il “Grande Albergo”, come in quel tempo il regime imponeva fosse chiamato, disponeva di 130 camere, con 250 letti e 40 camere da bagno tutte con acqua corrente calda e fredda e i suoi saloni erano decorati con sfarzo, con lampadari in cristallo di Boemia e di Murano. A disposizione quattro campi da tennis. Ancora prima della guerra sorse a fianco la dependance “Torre 900”, esposta alla Fiera Campionaria di Milano del 1935 ed acquistata da Gaetano Ceschina per poi essere innalzata nuovamente a Riccione. Negli anni sessanta venne costruita la piscina. Fonte: Memorie balneari del ‘900 - Riccione Marina. Di Carlo Volpe

BUONO SCONTO

5

e • Ordina la spesa telefonicamente • Consegna a domicilio • Gastronomia di nostra produzione • Carne italiana del Montefeltro

di F.C.

su una spesa minima di e 50

Spendibile entro il 30.04.2020

PER OFFERTE E NOVITà seguici su

supermarket abissinia

RICCIONE - Via San Martino 45 - Tel. 0541 602502 (aperto tutti i giorni 7.30-19.30 e domenica mattina) - supabiss@libero.it


la nostra storia 90 anni fa...

Viale Antonio Gramsci

10 di Giuseppe Lo Magro

In quanto ad importanza storico ambientale nella zona balneare di Riccione, Viale Gramsci è stato secondo solo a Viale Maria Ceccarini. Viale Gramsci si fregia di tale nome solo dal dopoguerra. Intorno al 1880 era formato da tre segmenti: viale Martinelli, viale Ancilotto e Viale Abissinia, che univano Viale Viola (ora Ceccarini) a Viale Viola dell’Insegna (ora Viale San Martino). I primi due nomi gli derivavano dai proprietari dei terreni che lì si affacciavano e il terzo dal luogo che attraversava.

FaMiJa arciUnesa / 02.2020

Il conte Giacinto Martinelli vantava il tratto che dalla villa del conte Zucchini arrivava alla fossa Martinelli; l’industriale Agostino Ancillotto (in società con domenico Mancini) quello dalla fossa a via Siberia (ora Ugo Bassi) e il restante era di vari proprietari. Quando Riccione raggiunge l’autonomia comunale e riordina la toponomastica, arriva la “cucitura” e Martinelli-Ancillotto-Abissinia diviene Viale Roma. Nel 1930 (foto a lato), in omaggio a S.A.R. Umberto di Savoia che sposa Maria Josè, si cambia in Viale Principi di Piemonte. Un viale decisamente importante che ha goduto delle scelte di bagnanti illustri e di fabbricati imponenti. Sul viale c’è tutt’ora l’ingresso dell’Hotel des Bains, costruito nel 1908 da Girolamo Fabbri. Nel 1922 venne realizzato dal conte Guarini il Nirigua Park e Politeama e nel 1929, sull’area dell’Ospizio Amati-Martinelli e sulle ceneri della villa del conte Martinelli, sorse il maestoso Grand Hotel. Nel 1943 Viale Principi di Piemonte ritorna a chiamarsi Viale Roma e nel 1947 diviene Viale Antonio Gramsci.

XXI APRILE NATALE dI RoMA oMAGGIo AI PRINCIPI dI PIEMoNTE E’ molto gradito solennizzare il Natale di Roma con un atto di omaggio che Riccione compie verso le LL.AA.RR. i Principi di Piemonte intitolando il viale Roma ai Loro Augusti Nomi. La domanda di autorizzazione da me fatta in nome di Riccione venne benevolmente accolta dalle LL.AA.RR., le quali mi hanno anzi incaricato di rendermi interprete verso la popolazione tutta dei sentiti ringraziamenti per il pensiero gentile che ha suggerito il gradito atto di omaggio. IL PODESTA’

Riccione, 21 aprile 1930

Ing. Carlo Montuschi L’iniziativa del Comune di cambiare il nome del viale Roma in viale Principi di Piemonte fu omaggio al Principe ereditario Umberto che l’8 gennaio 1930 aveva sposato Maria José del Belgio. E anche per aderire alle discrete direttive del Governo di non “trascurare” nelle celebrazioni pubbliche, la famiglia Reale.

1)

2)

3)

4)

5)

6)

6)

8)

1) 1880. Viale Ancillotto Martinelli 2) Hotel des Bains 3) 1920. Viale Martinelli 4) Chiesa Mater Admirabilis 5) 1924. Viale Roma 6) Villa Terzi 7) 1930. Viale principi di Piemonte 8) Villa Conte Zucchini


riccionechecambia

di Nives Concolino

We.Me Suite Hotel, 24 lussuose suite nel centro di Riccione Conto alla rovescia per l’apertura del primo suite hotel di Riccione. Sorto sulle macerie dell’ex Aquila d’oro, nel cuore di viale Ceccarini, con un investimento di circa 10milioni di euro, sarà inaugurato il 15 giugno. La struttura, vero e proprio gioiello dell’ hôtellerie riccionese, si estenderà su una superficie complessiva di 3mila metri quadri. Duplice target: da una parte quello estivo, votato al divertimento (leisure), dall’altra quello annuale rivolto al lavoro (businness). Al centro ventiquattro suite, dal ricercato e sofisticato design che con camera, salotto e altri confort sempre più richiesti, si estenderanno tra i trenta e i quaranta metri quadri. Un paio saranno dotate anche di vasca idromassaggio sul terrazzo. Altro punto forte del We.Me Suite Hotel, progetto del Brand Rossana (by Colombini Group), sarà l’area lounge, prevista al primo piano con terrazza su viale Ceccarini.

In CNA non sei ma solo.

Un anno di

OPPORTUNITA e VANTAGGI

TESSERAMENTO 2020

ONSULENZA ENERGETICA I NOSTRI SERVIZI Tutor aziendale Consulenza Legale Consulenza Energetica Ecipar Formazione Servizi Finanziari Finanza Agevolata Creaimpresa Servizio fiscale Servizio paghe Ambiente, sicurezza, HACCP Privacy CNA HUB 4.0 CNA Romagna Estero Marchi & Brevetti CAF CNA Patronato Epasa-Itaco SAN.ARTI Sanità integrativa artigiana EBER EBER Bilateralità artigiana

A COSA DA DIRITTO LA TESSERA CNA

TUTOR AZIENDALE Pianterreno e interrato, che in complesso si svilupperanno su 2.000 metri quadri, saranno invece riservati al commerciale, annunciato l’arrivo del brand Upim. Gli ospiti della struttura disporranno anche di posti auto riservati. Visto che l’hotel sorge in zona a traffico limitato, il servizio sarà disponibile nei parcheggi multipiano interrati di piazzale Curiel e del palacongressi. Un particolare: per l’elegante e ambizioso progetto, l’imprenditore sammarinese si è affidato agli studi degli architetti Vanda Venturi e Massimo Castagna, che vantano esperienze internazionali. A illustrare i dettagli del We.Me Suite Hotel, nel corso di una conferenza stampa tenutasi all’Hotel Lungomare, presente il sindaco Renata Tosi, sono stati Emanuel Colombini, Ad dell’omonimo gruppo, e i fratelli Rita e Vincenzo Leardini, che ne assumeranno la gestione. Quest’ultimi sottolineano: “Il nostro gruppo arriva così a gestire una sessantina di camere su viale Ceccarini. Si aggiungono infatti l’hotel Metropol e l’Hotel President. Crediamo in quest’area sulla quale abbiamo grandi aspettative per la riqualificazione, affidata all’architetto Boeri”. Ma per quale motivo Colombini, conosciuto anche all’estero, ha deciso d’investire a Riccione? “Perché sulla riviera questa è la località che meglio esprime il concetto che volevamo dare al We.Me Suite Hotel, punto di ospitalità con caratteristiche di un certo livello”, evidenzia l’amministratore delegato, “l’idea iniziale era di far vivere in concreto, con un nostro progetto, quanto come gruppo progettiamo per grandi alberghi nel mondo, poi ci siamo resi conto che poteva essere un valore aggiunto per il turismo riccionese”.

La tessera CNA ti dà diritto a:

2 ore di consulenza del tutor aziendale

2 newsletter mensili con info ed adempimenti anche del tuo settore

1 comunicazione settimanale con le 3 notizie più importanti della settimana a livello locale 3 invii annuali di CNA News, l’house organ del mondo CNA Rimini 1 ora di consulenza dell’esperto del credito, finanziamenti e rapporti bancari

MARCHI & BREVET 1 ora di consulenza dell’esperto in formazione 1 ora di consulenza dell’esperto energetico 1 ora di consulenza legale

Accedere ai servizi tradizionali ed innovativi del sistema CNA

APRI CON NOI LA TUA NUOVA ATTIVITÀ, L’AVVIO È A COSTO ZERO. CNA Riccione - Viale Ceccarini 163 0541 601273 www.cnarimini.it

CNA RIMINI |


liBri

Verso Est, in moto da Riccione a Tokyo

12

Valerio Savioli realizza il sogno di raggiungere il Giappone su due ruote. Un’avventura, vissuta insieme alla sua ragazza Violante, raccontata nelle pagine di un libro.

FaMiJa arciUnesa / 02.2020

di Valerio Savioli

Pochi, forse nessun luogo è oggigiorno irraggiungibile e soprattutto non esiste moto migliore per questo tipo di viaggi se non la vostra. Quella che avete già in garage. C’è stato un momento quando fantasticavo di arrivare a Tokyo, mentre guardavo la cartina dell’Asia centrale e nello specifico della Russia, che mi dicevo: sarà meglio che invece di partire con la mia R1150R, pensi di comprare un GS usato o una qualsiasi altra due ruote “adeguata” per questo tipo di viaggi. Mi spaventavano le tratte lunghe, a volte lunghissime, che separavano le città più remote della Siberia, mi domandavo come avrei potuto affrontare sterrati interminabili sotto il sole cocente delle estati siberiane. Se la moto si fosse rotta? Io sono un viaggiatore e non un meccanico, come avrei fatto? Avrebbe inoltre avuto senso mettere a rischio la mia vita e quella della mia compagna? Alle tante domande che picchiavano sulle pareti della mia testa, trovai la risposta a metà strada tra il cuore e la ragione: se la vita ti mette nelle condizioni di realizzare un sogno, un obiettivo, allora sei in dovere di farlo. Parti con la tua moto, con te stesso i tuoi acciacchi e la tua fidanzata verso est e sarà quel che sarà, ragiona esclusivamente metro dopo metro, il viaggio e la sua essenza vivono in quegli istanti, le mete finali sono solo cornice. Raggiungere Mosca sarebbe stato un gioco da ragazzi, una volta arrivati nella capitale avremmo seguito la Transiberiana, puntando a un ingresso in stile toccata e fuga in Mongolia, fino al capolinea: Vladivostok, da lì ci saremmo imbarcati sul traghetto che in due giorni ci avrebbe fatto sbarcare nel sud del Giappone da dove avremmo raggiunto Tokyo. Espletate tutte le pratiche burocratiche: ottenimento dei visti a ingresso multiplo per la Russia, ingresso singolo per la Mongolia e Carnet de Passage per il Giappone era già arrivato il momento di partire. Di fronte a noi circa 17.000 km per raggiungere la nostra meta finale, un’avventura che ci ha portato a confrontarci con gli usi di popolazioni fortemente eterogenee, di usi che si pensavano dimenticati e di costumi di cui avevamo potuto solo leggere nei libri o su qualche blog sparso sul web. Avremmo aperto gli occhi su una marea di stereotipi che costituiscono, volenti o nolenti, le certezze di noi occidentali sulla popolazione russa. Tante le sorprese, alcune piacevoli e altre meno, relative al percorso stesso che avevamo pianificato solo in linea di massima, come ad esempio lambire per errore il Kazakistan e farsi fermare dai militari della frontiera e sentirsi dire: “Questo è territorio Kazako mostrate i documenti per procede-

TESSUTI PER ARREDO FABBRICAZIONE E VENDITA TENDE Riccione - C.so F.lli Cervi 109 (ang. Ruffini) - Tel/Fax 0541 601030

Valerio e Violante nei pressi di Osaka.

re oltre”, oppure distruggere letteralmente il cardano in pieno Far East (la terra di nessuno) e sperare non solo in una buon’anima che ci soccorresse in mezzo al nulla ma anche che nella parte di mondo dove le BMW sono una su dieci, trovassimo un altro cardano pronto da sostituire il nostro. Avremmo vissuto i paradossi estremi di un piccolo pezzo di mondo, quello giapponese, dove la moto per entrare deve essere lavata e lucidata e dove le procedure burocratiche per entrare e uscire rasentano l’incredibile per un italiano abituato ad altre, forse più lascive, pratiche in materia. Da questa esperienza nasce il libro “Verso Est. In moto da Riccione a Tokyo” edito dalla casa editrice riminese “Il Cerchio”, che ha avuto come obiettivo quello di devolvere i proventi per l’acquisto di una sonda donata al reparto di Gastroenterologia di Rimini per trattamento palliativo e non curativo, in un’epoca in cui il senso di pochi mesi di vita sembra essere visto come un peso e non come una opportunità. Perché se dalla Vita si ha avuto la possibilità di realizzare un sogno, allora si è in dovere di ridare qualcosa indietro. I proventi del libro, continueranno a essere completamente devoluti per cause benefiche che al momento stiamo valutando.

CarroZZEria artiGiana F.lli Calli e Savini s.n.c.

Via Montefeltro,18/20 (zona art.) Tel./Fax 0541 601007 RICCIONE

carrozzeriaartigianariccione@hotmail.it


RUBRICA

RiccioNesi NeL MoNdo

Pelliccioni, un riccionese a New York

di Barbara Bastianelli

13

E’ la storia di Luca Pellicioni giovane ristoratore riccionese che dopo la Laurea in Ingegneria Gestionale al Politecnico di Milano e una vita passata nelle attività di famiglia a Riccione ha deciso di aprire un ristorante nella Grande Mela.

Luca a soli 28 anni vive e lavora a New York dove insieme ad altri due soci gestisce un ristorante a Brooklin, La Rina, Pastificio e Vino, il cui nome rimanda immediatamente alle sue origini romagnole.

Luca chi era la Rina? “Era la mia nonna materna, Rina Spadazzi. Abbiamo scelto questo nome per fare una dedica alla nostra nonna e omaggiare la tradizione romagnola. La nonna viveva con noi e fin da bambino ho mangiato i suoi piatti. Nel nostro menù, anche se non siamo un tipico ristorante italiano, ci sono due piatti che arrivano proprio dalla tradizione culinaria della mia famiglia: le lasagne verdi e i cappelletti”. Perché e quando hai deciso di andare a vivere a New York? “Dopo la laurea ho raggiunto mia sorella Giulia che già viveva da diversi anni a New York. Giulia era nel mondo della ristorazione, gestiva l’importante ristorante Aita, e una volta arrivato ho fatto esperienza al suo fianco. Poi, sempre insieme abbiamo deciso di aprire La Rina. Fondamentale è stata anche la mia amicizia con il figlio di Giancarlo Perbellini, chef stellato veronese che mi ha permesso di conoscere la Chef che lavorava al suo fianco, Silvia Barban.

Assistenza domiciliare anziani, malati e diversamente abili

Offriamo servizi di: Veglie notturne, Badanti, Oss, Infermieri, Psicologi, Fisioterapisti

“NUOVO SERVIZIO DI PET THERAPY” (ANCHE INDVIDUALE)

RICCIoNE - Via Emilia, 82/84 - T. 0541 080364 www.fadariccione.it - fadariccione@gmail.com

Oggi, Silvia è nostra chef e socia. Dopo esperienze importanti, prima nel ristorante newyorkese di Giovanni Rana poi nel ristorante Aita di mia sorella, Silvia vanta anche la partecipazione al programma televisivo Top Chef”. Tu e Silvia avete partecipato anche ad un altro importante programma televisivo. Se ne è parlato anche a Riccione. Ci racconti come è andata? “Abbiamo partecipato alla docu-serie “Sapore Italiano” di Food Network. Un programma che porta gli spettatori alla scoperta dei migliori ristoranti italiani all’estero. E’ stata una bella esperienza che ci ha portato ad avere una buona visibilità e sicuramente il nostro modo di lavorare ha fatto la differenza. L’ospitalità, la genuinità, l’amore per la tradizione e per la buona cucina sono stati molto apprezzati dai giudici”. Insomma, l’essere riccionese ed avere nel sangue l’amore per l’ospitalità e l’accoglienza fa la differenza quando si lavora in un ristorante nel mondo?

“Certamente. E’ un nostro segno distintivo. La naturalezza con il quale si fa un lavoro è fondamentale. Stare in mezzo alle persone in Romagna si impara fin da piccoli”. Cosa ti manca di Riccione e della Romagna in generale? “Senza dubbio gli amici. In una grande città come questa non si riescono a intrecciare amicizie importanti. Io con gli amici riccionesi mi sento tutti i giorni, invece. Poi il pesce. Qui non ne mangio molto. Non è buono come il nostro”.

FaMiJa arciUnesa / 02.2020

Si laurea in ingegneria ma poi scopre che il suo amore è la ristorazione. La storia di Luca che a soli 28 anni, ispirato dalla nonna, apre il ristorante “La Rina” a Brooklin.


#notizieinarchivio GENNAIO Lunedì 13 I vandali fanno irruzione al bar ristorante Tanimodi. Durante la notte un gruppo di ragazzi tra 18 e 20 anni distrugge la cupola trasparente realizzata sul’arenile. Era l’unica realizzata per “Il mare d’inverno”. Nella stessa notte in viale Dante verso l’1,48, scatta l’allarme per un incendio sviluppatosi all’interno del Bella Epoque Cafè 285.

FaMiJa arciUnesa / 01.2020

mercoledì 15 Pasticceria Tomassini, a due anni dall’apertura in viale Ceccarini è finita nella guida del Gambero Rosso, dedicata a Pasticceri e Pasticcerie. Giovedì 16 La Banda delle elemosine mette a punto l’ennesimo colpo in un bar. E’ il quinto furto, questa volta ruba le offerte per la leucemia. martedì 21 Lievitano i numeri della Biblioteca comunale di Riccione. Gli accessi nel 2019 sono stati 60.843,oltre 5mila in più del 2018. La media è di 202 lettori per ognuna delle 301 giornate di apertura al pubblico. Increscita pure gli iscritti al prestito, 33.789 contro i 32.394 del 2018,

che hanno potuto contare su unpatrimonio di 73.564 volumi, riviste, quotidiani e dvd. venerdì 24 Si apprende che il Comune ha affidato la nuova cartolina del centro di Riccione al noto architetto Stefano Boeri. In ballo l’intera area compresa tra il porto e viale Cesare Battisti, dal mare alla ferrovia. Un gruppo di vandali torna in spiaggia e fa irruzione in un tratto di arenile, spaccando porte e brandine, particolarmente colpito il Bagno 96. sabato 25 I carabinieri del Nas sequestrano lo studio di un falso dentista. Nel mirino un sempliceodontotecnico che aveva allestito lo studio in casa sua.

FEBBRAIO martedì 11 La San Marino Adventure annuncia l’apertura del parco avventura tre village con casette sugli alberi per il mese di maggio. Le associazioni della Rete ambientalista continuano a battersi per un progetto alternativo. Avviano una petizione e nei giorni successivi spediscono le prime 2000 firme a varie autorità a partire dal Ministro Franceschini.

ANTIsIsMIcO

14 Reduce da La Notte degli Oscar Il premio Oscar Gabriele Salvatores, sbarca al CinePalace di Riccione per presentare il suo film “ Tutto il mio folle amore”. Con lui in sala il giovane protagonista Giulio Pranno. Lunedì 17 Scompare Giuseppina Perazzini, la signora del cinema che con il marito Gino Giometti, negli anni Quaranta, pose le fondamenta del primo cinema con il marchio di famiglia. Un’avventura cominciata proiettando film nelle colonie, nelle aie dei contadini e nelle piazze, poi proseguita con le arene, fino ad arrivare alle attuali multisale, gestite dal nipote Massimiliano Giometti. venerdì 21 La “Fondazione Karis presenta “Kampus”, polo educativo multifunzionale che comprenderà asili, scuole primarie e secondarie. Inserito nel piano di recupero e rilancio del Marano. Il progetto da 7 milioni di euro, interesserà 30mila metri quadri di superficie, partendo dal recupero e ricostruzione della ex colonia “Serenella”, che la Karis si è aggiudicata all’asta e dal nuovo edificio da realizzare nel parco comunale retrostante Le Conchiglie, scambiato con un’altra area di proprietà più ampia.

IMPERMEAbIlIZZAZIONI RIsTRuTTuRAZIONI

cAPPOTTI

sabato 22 Il Corona Virus si affaccia in riviera, primi incontri tra enti preposti. Il Prefetto convoca i sindaci per essere pronti ad agire. Il 28 febbraio si registra il primo caso a Riccione. Il resto è tristemente storia dei nostri giorni.

MARZO Lunedì 2 Nel piazzale Cadorna, davanti alla stazione, torna Hippo, l’opera luminosa dell’artista Marco Lodola. sabato 7 Si annuncia l’apertura della Upim. La storica catena italiana di grandi magazzini del gruppo Ovs s’insedierà nell’isola pedonale di viale Ceccarini al pianterreno e primo interrato del We.Me.Suite Hotel. marzo 10 Piste ciclabili, a fine marzo al via i lavori per il prolungamento della pista di viale Veneto, sarà lungo 1.500 metri. Ma non è finita. “C’è già un progetto”, ha dichiarato l’Assessore ai Lavori Pubblici Lea Ermeti, “con un tracciato per collegare gli impianti sportivi. Vogliamo connettere Parco dello Sport, Parco della Resistenza e “Quartiere Studi “ tra loro e alla città turistica e al mare.

TINTEggIATuRE

dEcORAZIONI

dETRAZIONI

Qualità ed esperienza al servizio dei clienti. RISTRUTTURAZIONI TINTEGGIATURE - DECORAZIONI RICCIONE - Via Albana 7 Tel. 0541 606780 - 339 2226227

Impresa Ceccarini è un’azienda storica di Riccione. Sul territorio da tre generazioni, l’attività si è specializzata nelle ristrutturazioni, isolamenti e decorazioni. Passione, professionalità e competenza rendono Impresa Ceccarini il partner ideale per ogni tipo di intervento edilizio.

www.impresaceccarini.com - impresaceccarini@outlook.com


Tre guarnizioni di tenuta perimetrali Elevato isolamento termico e acustico.

THERMIC MD 76

DI SERIE: Ferramenta di chiusura perimetrale Maico Multi-matic, nottolini auto-regolanti, riscontri antieffrazione, anta-ribalta, aerazione controllata e asta leva.

pellicole di ultima generazione con sistema di saldatura V-PERFECT

SEDE E PRODUZIONE: Riccione Via del Progresso 15/17. SHOW ROOM: Rimini Via Flaminia 142, (zona Le Befane)

www.aluewoodserramenti.com

0541 601428


spettacolo

Vannucci sul set: tra nuovi film e spot televisivi

16

Attore, regista e produttore ora in tv nei panni di Tarzan negli spot per Barilla. “Ne abbiamo girati tre a Budapest, ora però sono concentrato sul nuovo film: “L’Orafo”.

FAMIJA ARCIUNESA / 02.2020

di Nives Concolino

Dopo Famosi in 7 giorni, ambientato a Riccione, e la partecipazione ad altri film, l’attore regista riccionese Gianluca Vannucci, tra l’altro avvocato, si appresta a girare un thriller/horror e una pellicola sul calcio ispirata alla canzone di Morandi “Uno su mille ce la fa”. Eccolo intanto in tv nelle vesti di Tarzan, come protagonista di un’imponente campagna pubblicitaria, in onda su tutte le reti nazionali e straniere. Dagli spot della Brexidol a quelli della Pavesi? “Si tratta della pubblicità delle Gocciole, girato in febbraio negli studi televisivi dell’Astra Studios di Budapest. I tre spot da marzo vanno in onda su Rai, Mediaset, Sky e sulle reti nazionali di altri Paesi, nonché su internet”. Che ruolo riveste? “Quello del nuovo Tarzan, malcapitato in una giungla di pazzi, dove mi succedono cose strane. Negli spot con me appaiono gli attori Elisabetta Pellini (Jane), Giorgia Trasselli (mia suocera, già tata di Casa Vianello), Diego Verdegiglio (mio suocero) e in uno anche mio figlio. Si tratta di una grandissima campagna pubblicitaria per la quale i fratelli Barilla, proprietari della Pavesi, per i due giorni di riprese e la divulgazione degli spot hanno investito un’enorme cifra”. Com’è stato scelto? “Cercavano un volto non tipicamente italiano con barba lunga, che mi sono fatto crescere. Quindi ho inviato le foto con la mia nuova immagine e, dopo la prova costumi, ho rifatto il provino a Roma col regista Alessio Federici”. In primavera intanto la vedremo in un corto su Rimini? “S’intitola Eutyches - Ricordi dal presente del video maker Luca Fabiani, cortometraggio del Comune di Rimini sulla Casa del Chiriurgo di Piazza Ferrari, che mi vede nei panni di Caius, ufficiale romano. Sempre nel capoluogo è in presentazione il corto di Kristian Gianfreda Ballerina, dedicato alle donne vittime della prostituzione. E’ prodotto dalla Coffee Time Film col

Rendi speciale la tua Pasqua! In gelateria realizziamo artigianalmente colombe ripiene e uova di cioccolato, Anche personalizzate. Portaci la tua sorpresa, renderemo speciali le tue feste!

contributo della campagna nazionale “Nemmeno come un fiore – stop alla violenza di genere” della Comunità Papa Giovanni XXIII su progetto della Presidenza dei Ministri - Pari Opportunità”. E’ coofondatore della riccionese Almost Famous Production? “E una casa di produzione cinematografica, nata a febbraio da un’idea mia e dello sceneggiatore e scrittore Germano Tarricone. Si occuperà di produzioni audiovisive, cinematografiche, pubblicitarie, musicali, videoclip e promozionali in ogni genere di settore. Tra i soci Andrea Porti, attore e sceneggiatore cattolichino, Manuela De Tommaso, produttrice emergente, e i fratelli Alexander e Mike Cimini, autori e video maker”. Con la nuova casa produrrà un film? “Girerò L’orafo, thriller/horror nel quale il protagonista si diverte a incastonare delle pietre preziose negli occhi e nella bocca delle sue cavie. In questo caso sono attore e produttore, mentre la regia è di Vincenzo Ricchiuto, che ha scritto la sceneggiatura con Tarricone. Il set sarà a Santarcangelo, perché l’amministrazione comunale, entusiasta del progetto, ci concederà alcuni locali per le riprese. E’ previsto anche un set aperto, per un giorno i residenti potranno assistere alle riprese”. Lascia quindi Riccione? “Mi sarebbe piaciuto lavorare nella mia città, ma qui, a differenza di Santarcangelo, da parte dell’amministrazione comunale non ho trovato molto entusiasmo, neppure per Famosi in sette giorni, girato con Max Giusti e Andrea Roncato. L’attende intanto un altro importante film? “Si tratta di “999” di Federico Rizzo, dedicato ai ragazzi che sognano di diventare calciatori professionisti. S’ispira alla canzone di Morandi “Uno su mille ce la fa”. Nella pellicola, finanziata dalla Regione Emilia Romagna, rivestirò il ruolo dell’allenatore della squadra avversaria. Ho poi in programma un film sul tennis che girerò nel riminese, anche come regista”.

Riccione / via Emila 75 / Tel. 0541 1740075

Puro & Bio Riccione


personaggi

Ebo il postino che suonava due volte... e nella banda

17

La storia di Ebo Olmeda sempre in sella al suo inseparabile “Aquilotto Bianchi”. Pilastro della banda municipale “Beniamino Gigli”, dove suonò per 80 anni.

Parafrasando il titolo di un vecchio film, anche Riccione ha avuto il postino che suonava sempre: non due volte, ma un numero impossibile da calcolare. A Ebo Olmeda, classe 1913 e quinto di sei fratelli di una famiglia di Riccione paese, la passione per la musica la trasmise il padre Eugenio che gli comprò il primo flauto quando era bambino. A dieci anni Ebo entrò nella scuola che il maestro Ducci aveva aperto per i ragazzi riccionesi. Ed entrò subito nell’appena costituita Banda Beniamino Gigli, dove è rimasto per 80 anni consecutivi suonando una lunga serie di strumenti: flauto, ottavino, tromba solista e tanto altro. A fianco della Banda, dal dopoguerra arrivò poi anche l’impegno come “turnista” al contrabbasso per il celebre musicista Max Springher, riccionese adottivo, e per le orchestre da ballo che suonavano nelle feste e in locali come Sirenella, Savioli e Vallechiara. Concerti alla sera ma anche al pomeriggio, come si usava in quegli anni. Lo chiamavano col soprannome di famiglia, “Dolci”, deri-

Ebo Olmeda postino nel 1963.

vato dalla passione di suo padre per lo zucchero sulla piada. Una famiglia di appassionati di musica – altri fratelli hanno suonato nella Banda - e di postini: tra i tanti Olmeda che lavorarono alle poste riccionesi, Ebo si specializzò come “fattorino telegrafico” per il recapito di telegrammi ed espressi nella zona dell’Alba, ogni giorno decine di consegne col suo velomotore Aquilotto della Bianchi. Un giorno scrisse alla casa produttrice per ringraziare del mezzo che non lo aveva mai lasciato a piedi:

Impresa Edile Saudelli Patrizio & C. s.n.c. RISTRUTTURAZIONI COSTRUZIONI NUOVO Riccione - Viale Venezia, 19 Tel./Fax 0541 640638 Cellulare 335 5361264 e-mail: impresaedilesaudelli@libero.it

la Bianchi apprezzò e gli regalò un altro ciclomotore. Nel 1942 sposò Fulvia, commessa della merceria Mantani in viale Dante, dalla quale ebbe due figlie. La coppia era presenza fissa nelle gite promosse da Elide della tabaccheria di Corso Fratelli Cervi, gite che la stessa Fulvia tra l’altro aiutava a organizzare. Ebo andò in pensione da postino ma non dalla Banda. Dagli strumenti a fiato, più impegnativi col passare degli anni, passò alle percussioni insieme al fratello Fiero. Celebre la scena di Ebo, ai piatti, che contava a voce alta le battute per il fratello,

La nostra esperienza nel settore vanta una professionalità di altissimo livello. Serietà ed affidabilità sono il nostro biglietto da visita a garanzia di un lavoro duraturo nel tempo.

meno ferrato nelle partiture, alla grancassa (o viceversa). Per i suoi 70 anni di attività nella Banda, il Comune gli conferì un riconoscimento. “Mi sa che vogliono dirmi di stare a casa”, ci scherzava Ebo, che invece proseguì per altri dieci anni. Fino al suo ultimo concerto, quello del Natale del 2003, quando ricevette la targa per gli 80 anni nella Banda. Ebo Olmeda si è spento a 95 anni nel dicembre 2008, da bisnonno. Lasciando a Riccione il ricordo della sua simpatia, cordialità e umanità. E del sorriso di una persona dolce, come lo zucchero sulla piada. Ebo Olmeda con Luigi, Carlo e Berto Colombari, Festa dell’Uva settembre 1954.

Da quarant’anni con voi.

FAMIJA ARCIUNESA / 02.2020

di Maurizio Ceccarini


territorio

L’Alba come un palco a cielo aperto

18

L’Associazione Riccione Alba punta su eventi, intrattenimento e servizi. Tomassini: “Vogliamo che i nostri ospiti mettano in valigia emozioni ed esperienze, per poi ritornare”. di Alessandra Prioli

La zona Alba di Riccione vive un momento di grande fermento anche grazie all’Associazione Riccione Alba, guidata da tre anni dal volitivo presidente daniele Tomassini, al lavoro con il vice Giorgio Fortunato e gli altri nove componenti del direttivo. La realtà in questi mesi si è fatta conoscere anche perché molto attiva su Facebook: oltre 2 mila i “mi piace” della pagina ufficiale. Tommasini come siete partiti? “L’idea è sempre stata di stare insieme per offrire maggiori opportunità per i turisti” Ovvero? “Il nostro obiettivo complessivo è di far vivere delle esperienze ai nostri ospiti. Per questo abbiamo puntato molto sull’intrattenimento da quello per i bambini settimanale con Larry agli spettacoli comici per i grandi fino ai concerti musicali. Ci siamo anche attrezzati per fornire veri e propri servizi come le biciclette elettriche che abbiamo messo a disposizione dei turisti. Siete un gruppo molto dinamico e agganciato all’innovazione. “Si è così, per pubblicizzare quanto programmiamo abbiamo realizzato anche un App funzionale alle nostre esigenze che contiamo di far crescere. Per questo abbiamo predisposto una rete Wi-Fi dedicata alla zona”. Un evento che vi ha particolarmente soddisfatto? Il tributo a Vasco dell’estate 2019 ha sfiorato le 1500 presenze. Un successone!”. E per il 2020 cosa avete in programma? “Riproporremmo sicuramente le feste in spiaggia. La serata del 2018 in Piazzale Azzarita, ha portato ben 500 persone a tavola insieme, sulla battigia del mare. Un evento per noi indimenticabile ma anche per i nostri turisti. Lo vogliamo ripetere una volta al mese, cambiando però la formula: insieme ai Chiringuitos dei bagnini con la tradizionale “rustida” ed il concerto”. Altre iniziative? “C’è lo storico mercatino di Viale Tasso con circa 30 anni di attività e quello nostro che si ripete con cadenza settimanale da ormai

due anni in Viale Dante, Piazzetta e Viale Cilea. Un appuntamento che ha contribuito anche alla pulizia e decoro del luogo dove si svolge”. Quali sono le criticità della zona Alba? “Mancano marciapiedi o spesso sono dissestati, serve più cura per le aree verdi e le fioriere delle quali non sempre è facile individuare a chi ne compete la cura. Inoltre alcuni edifici sono in stato di abbandono e degrado”. Qual è il filo unico di tutte le attività proposte? “Vorremmo suscitare emozioni ed esperienze da mettere in valigia: divertimento, benessere, svago. Insomma quello “stare bene” tutto riccionese”. Il calendario delle iniziative? “Cominceremo con i due primi lunghi weekend di Maggio e Giugno con “Primavera Italiana”, concerti e tribute bands per rivivere le atmosfere di Battisti, Vasco Rossi, Mina, Mia Martini ed altri. A giugno l’evento dedicato al “vintage”. Un palinsesto impegnativo. “Abbiamo bisogno del sostegno dell’Amministrazione che si è detta pronta a darci una mano”. Tra l’altro complessivamente nelle dinamiche dei rapporti con il Comune ci sono novità. “Si, è nato “Riccione City Concept” una vera e propria cabina di regia per dare vita ad importanti eventi tematici che coinvolgano tutta la città. Per realizzare iniziative di forte richiamo servono risorse economiche che da solo un comitato cittadino non riesce ad ottenere. Noi ci siamo, porteremo il nostro contributo di idee e ci spenderemo come sempre per vivacizzare e animare la nostra zona”. Come vede il futuro dell’Associazione Riccione Alba? “Sono ottimista. Questa realtà nasce dalla volontà di chi lavora e fa impresa in questa zona, persone che in questi anni difficili non hanno mai mollato e si sono rinnovati mettendosi in gioco. Lavoreremo bene”.

Onore alla Saviolina, evviva!

di G.L.M.

Restaurate bacheca e plancia con la storia della prestigiosa barca riccionese Nell’angolo del sottopasso ferroviario di Via Parini e sul pontile centrale del Porto canale sono state riposizionate la bacheca murale e la plancia verticale che raccontano la storia della “Saviolina”. Rifatte completamente e integrate dal disegno di tutte le vele della marineria riccionese, già in un poster del circolo nautico di Riccione per opera di Giuseppe Fuggiano, tornano così a soddisfare la curiosità e l’interesse di turisti e riccionesi. Ci auguriamo che i passi successivi siano quelli della cura delle vele poste lungo il canale e dare vita al progetto degli eredi del pittore Giuseppe Ruberto che hanno proposto la sistemazione di un maxi quadro nell’angolo del sottopasso che si affaccia su Viale dei Mille. Il soggetto sarà una suggestiva veduta delle barche riccionesi a riposo nella darsena; un caleidoscopio di colori nostrani distribuiti sulle vele come solo il bravo Ruberto sapeva fare.


GABICCE MARE: Via dell’Artigianato, 73 - Tel. 0541 614009 RIMINI: Via Italia, 24 - Tel. 0541 358811

www.renauto.it


notiZie

La sede della Croce Rossa si allarga

20

Grazie alla donazione di una turista milanese la Croce Rossa raddoppia gli spazi. In crescita anche i volontari: ai 130 operativi si aggiungeranno i 30 impegnati nella formazione.

FaMiJa arciUnesa / 02.2020

di Nives Concolino

Con l’aggiunta di una nuova ala, la storica sede del locale comitato della Croce Rossa ha raddoppiato gli spazi. Merito della benefattrice milanese Maria Tentoni, che trascorreva le vacanze a Riccione, dove possedeva un appartamento, diventato sua seconda casa. Alla sua scomparsa, dovuta a una malattia degenerativa, l’immobile, che si trova all’Abissinia, nel 2009 è stato lasciato in eredità in parte alla Cri e in parte alla don Gnocchi di Milano. Dalla vendita della metà destinata alla Croce Rossa sono stati ricavati 220mila euro, serviti a finanziare ad ampliare di 150 metri quadri la sede in Corso Fratelli Cervi. La catena solidale ha interessato altre persone che con la loro manodopera hanno consentito di risparmiare sui costi di esecuzione e altre che hanno collaborato a livello burocratico, come i vertici del comitato regionale in particolare Sabrina Roccaforte, già dirigente amministrativo, presente all’inaugurazione col presidente Antonio Scavuzzo. Lo ha rimarcato il presidente

Ci trovi a Riccione in:

uscente Antonio Manzo, che a una settimana dall’inaugurazione avvenuta l’8 febbraio scorso, dopo essere stato per 35 anni ai vertici della Cri, prima come ispettore dei volontari e poi, per un decennio, come presidente, ha ceduto il timone a Roberto Silvestri. Nella nuova ala sono state ricavate un’ampia sala riunioni-didattica con terrazza, un magazzino attrezzature e mezzi di soccorso, un ambiente di stoccaggio per i panni e la foresteria con cucina e quattro posti letto a disposizione di chi fa esperienze di volontariato-soggiorno. Il tutto è stato costruito sulla parte retrostante

Viale Dante, 80 Tel. 0541 692386 Viale Ceccarini, 200 Tel. 0541 694044

bper.it

dell’edificio, all’epoca finanziato dal Duce e inaugurato ottant’anni fa sul terreno donato nel 1933 da sua altezza reale Maria Josè del Belgio, ispettrice nazionale delle crocerossine. A tagliare il nastro della nuova sede, affiancato da Manzo e dal sindaco Renata Tosi, alla presenza di numerose autorità civili, militari e religiose, è stato Rodolfo Parmeggiani, figlio del ragioniere Guido Parmeggiani, per oltre mezzo secolo presidente del comitato riccionese, non a caso la sede è stata intitolata a lui. Per l’occasione alcuni locali interni sono stati dedicati a riccionesi

scomparsi, che hanno dato un significativo contributo come volontari, la segreteria al ragioniere Gualtiero Masi, amministratore dal 1947 al 1997, la nuova sala didattica a Silvana Mordini in Gillespie, presidentessa del comitato femminile e il locale per i delegati e la sala operativa a Salvatore Longo, Alessandro Mattiucci e Katia Semprini. La Cri che conta 130 volontari, ai quali presto se ne aggiungeranno altri trenta impegnati nella formazione, ha intanto concesso uno spazio al Centro di ascolto dell’Aice (Associazione italiana contro l’epilessia).

Ci trovi a Riccione in: BENE

A VICINO Viale Dante,D80 Tel. 0541 692386

BENE

D A L200 O N TA N O Viale Ceccarini, Viale Dante, 80 Tel. 0541 692386 OTTICA Tel. 0541 694044 FRANCOLINI Viale Ceccarini, 200 Ci trovi a Riccione in:

Tel. 0541 694044

Ottica Francolini Riccione

RICCIONE PAESE

338 8155166


notiZie

Roberto Silvestri è il nuovo presidente della C.R.I.

21

“Lavorerò all’insegna della continuità, cercando di fare rete con le altre associazioni”. Il 54enne riccionese eletto all’unanimità, prende il posto di Manzo ai vertici da 35 anni. di Nives Concolino

Lo storico gruppo musicale “I Discepoli” fondato nel 1966, sul palco dello Spazio Tondelli in occasione della serata di beneficenza che la Croce Rossa ha dedicato a Roberto Casadei, lo scrittore-poeta riccionese recentemente scomparso.

con noi

Riccione

• OFFICINA / ELETTRAUTO / GOMMISTA • TAGLIANDI MULTIMARCA

Un altro viaggio.

Da sin.: Roberto Silvestri e Antonio Manzo.

di intervento di Romagna soccorso. Per il denso calendario si annuncia poi impegnativa l’assistenza agli eventi sportivi. Avremo periodi molto pesanti, in occasione delle gare in piscina e poi per la Nove Colli, quattro tappe della Coppi-Bartali, fino ai Campionati mondiali di salvamento che dureranno un mese”. Annuncia poi una svolta per il sociale: “Quel settore sarà dirottato all’Emporio solidale, che doveva essere già aperto. Ai volontari delle altre associazioni , nella sede dell’ex Tucker, se ne aggiungeranno una decina dei nostri”. Tanto lavoro che richiede a tutti di far squadra. A proposito Silvestri rimarca: “Tra i miei obiettivi c’è quello di fare rete con tutte le altre associazioni di volontariato per evitare che si facciano lavori doppi. Ognuno deve operare nel suo campo e rivestire il proprio ruolo in modo da coprire la nostra comunità con tutti i servizi. Per quanto mi possa impegnare, comunque, non arriverò mai ai livelli di chi mi ha preceduto, operando con tanta pazienza e passione. Io lavorerò all’insegna della continuità, assieme a tutti i volontari, ringrazio intanto il mio predecessore per l’impegno profuso in questi anni”.

Polleria Macelleria

• SPECIALIZZATA CITROEN/PEUGEOT • SERVIZIO REVISIONE E GOMME Viale Rebola 31 - Riccione (zona art. viale Piemonte)

tel/fax 0541 640400 338 2067766 officinacosmi@gmail.com w w w. o f f i c i n a c o s m i r i c c i o n e . i t

officinacosmiriccione Officina Cosmi Riccione

carne equina RICCIoNE Viale Ruffini 15 - Tel./Fax 0541 690412 macelleriavanni@libero.it

FaMiJa arciUnesa / 02.2020

Da vent’anni volontario della Cri, Roberto Silvestri, 54 anni, dipendente della Start e sindacalista interno fino alcuni anni fa con il il ruolo di segretario provinciale di Rimini, Forlì e Cesena (nel settore trasporti), è il nuovo presidente della Croce Rossa di Riccione. A eleggerlo all’unanimità con 78 voti, domenica 16 febbraio, è stata l’assemblea dei soci. Nel direttivo sono entrati a far parte anche Leonardo Manzo (chirurgo gemello di Antonio), Giancarlo Magnani, Martina Zavatta e davide Giannini. Diversi gli obiettivi della new entry, che nel momento in cui si è profilata la nuova candidatura, si è dimesso dalla segreteria del Pd. Sul piano operativo annuncia: “Bisogna finire di sistemare e di arredare i nuovi locali, compreso la foresteria e la farmacia. Ci prepariamo con il parco auto e con gli spazi a norma per le nuove esigenze, anche per poter partecipare alle prossime gare che l’Ausl farà per la gestione delle emergenze. Nel frattempo, essendo accreditati, in caso di necessità, potremo rispondere alle richieste


le foto più “cliccate”

Famija Arciunesa

foto Pico

Denise Silvestri: Che bello rivedere il Teatro del Turismo. Ho cantato su quel palco al Calimero d’oro con Mago Zurlì. I primi baci al cinema di pomeriggio... che bei ricordi, che emozione! roberto Conti: I ricordi da bambino! Esempio il carnevale sotto la neve con il." Calimero d'oro".

Mirco Papini: Io lavoravo davanti al Club hotel erano i Sparaventi i titolari non mi ricordo se si chiamava Carla il bagno era l’estate 1980 facevo il bagnino e posso confermare 1100 lettini tra tende e battigia se ne giravi una dovevi girarle tutte una marea di gente! Pascià 1995. Su F.A. la pubblicità dei 35 anni del locale. E tu sei mai stato a ballare al Pascià? iL LamPadario Uscito impolverato da un magazzino di Cinecittà nel 1989, il famoso lampadario del film il Gattopardo di Luchino visconti divenne simbolo del locale. Un’intuizione degli allora proprietari Gianni Fabbri, Enzo Zoffoli, Renato Ricci e Mauro Bondi con la supervisione al progetto degli architetti Luca Tausani e Marco Lucchi. In quel periodo sui divanetti del locale o in terrazza potevi imbatterti in Federico Fellini e Jamiroquai, Jean Paul Gaultier, Renzo Arbore e Alba Parietti, mentre in consolle orchestravano le danze deejay del calibro di David Morales, Frankie Knuckles e Satoshi Tomiie.

Betti Riccardo RIPARATORE AUTORIZZATO OPEL GM Assistenza: Via Emilia 11 - Riccione Vendita e esposizione: Via Emilia 24 - Tel/Fax 0541 643527 e-mail: bettiriccardo@libero.it

CENTRO REVISIONI AUTO e MOTO Installazione e assistenza

impianti GPL e Metano LANDI RENZO

Betti Riccardo

RIPARATORE AUTORIZZATO OPEL GM Assistenza: Via Emilia 11 - Riccione aquafan 1987. Da queste parti “fare la stagione” all’Aquafan fa curricuVendita e esposizione: lum, quasi un Viadottorato Emilia in 24riccionesita’. - Tel/Fax 0541 643527 e-mail: bettiriccardo@libero.it vania arcangeli: Seguivo il cantiere come gli anziani finché sono diventata la PR e inaugurato il Walky Cup...quanti ricordi!

CENTRO REVISIONI AUTO e MOTO roberto vanux: Ero nei militari. I nonni mi consideravano come un Installazione assistenza eletto perché venivo da Riccione e e perché c' era l'Aquafan!

impianti GPL e Metano LANDI RENZO


MANGIAREBENE

Dove

mangiano i Riccionesi!

Ristorante Cavalluccio Marino

Ristorante Canasta

RICCIONE - P.le Del Porto 3 - Tel 0541 693128 ristorantecavallucciomarino.com

RICCIONE - Viale Ceccarini 84 - Tel 0541 692306 canastariccione.com

Sulla piccola darsena del porto di Riccione il Cavalluccio Marino vanta fin dal 1949 la continuità della gestione sotto la guida della famiglia Tosi che negli anni ha rinnovato i locali mantenendo sempre alta la qualità della cucina e valorizzando appieno la freschezza delle materie prime. Il menu è un elogio ai profumi e ai sapori del Mediterraneo: antipasti di crudità e ostriche anticipano primi piatti e raffinati secondi, tra tutti, il gran fritto reale e la grigliata con scampi e grilli d’acquario. Ampia e ricercata la carta dei vini.

In Viale Ceccarini lo storico Canasta di Geo Ottaviani e dei figli Vanessa ed Alessandro propone piatti della tradizione romagnola con materie prime altamente selezionate e proposte stagionali. Il pescato è sempre freschissimo, selezionato personalmente dallo chef. Da provare la vera pizza gourmet con prodotti 100% italiani di qualità e biologici: pomodoro San Marzano biologico, mozzarella fior di latte, bufala e burrata, farine macinate a pietra con germe di grano pressato a freddo. Gli impasti, grazie ad una lunga lievitazione naturale, risultano altamente digeribili e leggeri.

Specialità Marinare-Pizzeria

Ristorante Alba da Graziano e tiziano Pizzeria-Birreria

RICCIONE - Viale Dante 299/C Tel. 0541 647986 Se si fa a pezzi per renderti felice, vuol dire che è una pizza! E la nostra al metro è unica. Morbida, fragrante e gustosa: da farcire in compagnia, divertendosi nel provare tutti gli ingredienti del territorio. Una tavolozza di gusti accompagnati da birre sempre fresche, il tutto servito in un ambiente accogliente e familiare.

Specialità Pesce-Pizzeria

Ristorante Cristallo da Giorgio Specialità Pesce-Pizzeria

RICCIONE - Viale Dante 36 - Tel 0541 605404 ristorantecristallo.it

Il Ristorante Cristallo, situato nel cuore di Riccione è a due passi dal Palacongressi. Gestito da Giorgio e la sua famiglia dal 1987. Specialità di pesce con piatti della tradizione romagnola. Da provare le paste fatta in casa e le pizze con farine integrali e al kamut. Cucina e pizze per ciliaci. Aperto tutto l’anno.


asseggiandoPasseggiandoPasseggiandoPasseggiandoPasseggiando a cura di Giuseppe Lo Magro A destra: Parco Alessandrini. Si affaccia su Viale V. Emanuele II (Rotonda delle maschere teatrali) Collegato da scale con le Vie Damiani e Verità...

GIARDINO PERLASCA

Si affaccia su Piazza XX Settembre, tra Viale Castrocaro e Viale Bologna.

Panchina colore “muschio” e pavimentazione da “scapuzzo...”

Fermata autobus di Piazzale Curiel Pensilina “horror”. …NON SOSTATE!

Ecco come si “divertono” i soliti idioti perditempo...

Aiuola alberata tappezzata da foglie e cartacce...

Siepe adibita a cassonetto da discarica...

CHI È GIoRGIo PERLASCA?

Un uomo che da solo, nell’inverno 1944-45 a Budapest, salvò dallo sterminio nazista migliaia di ebrei ungheresi, spacciandosi per Console spagnolo (non era né diplomatico né spagnolo). Al suo ritorno in Italia non raccontò nulla a nessuno, neppure ai familiari. La straordinaria storia è venuta a galla perchè alcune donne sopravvissute alla terribile persecuzione, lo cercarono con caparbietà per poterlo ringraziare. Ora il nome di Giorgio Perlasca è a Gerusalemme, tra i GIUSTI fra le NAZIONI e un albero, a suo ricordo, è ben radicato sulle colline che abbracciano il Museo dello Yad Vashem. Alla domanda: “Perchè lo hai fatto?” ha risposto semplicemente. “Ho visto massacrare bambini, donne e uomini con la sola motivazione di un odio insensato... come potevo non attivarmi per salvarne altri?”.

Visione desolante... Piazzale Vincenzo Ceccarini: Fontana Manicone (o del Nuotatore). Si affaccia su Viale Dante: Tessere che si staccano e incuria...

Fontana della Perla lato a mare, Viale Dante Tessere che si staccano... Perla “sbucciata”


AMICI CHE SE NE VANN0

di Nives Concolino

25 25

Con il suo innato senso d’imprenditorialità, savoirfaire e lungimiranza ha contribuito allo sviluppo turistico della città. Rodolfo Giulodori, noto albergatore di Riccione, uno dei pionieri dell’ hôtellerie locale, se n’è andato per sempre lo scorso 23 gennaio a 87 anni. La sua carriera parte dalla Montedison, dove si occupava di resine e vernici. Dopo dodici anni di lavoro si concentra su Riccione, dove nel 1954 con i genitori Francesco (chef del Grand Hotel Excelsior di Rimini) e Giulia Urbinati (una Garavlesa), apre la Pensione Villa Dory con sei camere e un bagno comune. Rodolfo lavora di giorno al Grand Hotel di Rimini e di notte registra arrivi e partenze nella pensione di famiglia. Il 1958 è un anno particolare, convola a nozze con Vera Gianni che gli da quattro figli, Stefano Silvia, Roberta e Annamaria, Nel 1959 la villa i trasforma in un elegante hotel a tre stelle con trenta camere, grazie anche al contributo del caro amico geometra Armando Bartolini. Mamma Vera per anni sarà pilastro della nuova struttura alberghiera. Nel 1968, durante la presidenza di Giancarlo D’Orazio diventa consigliere dell’Associazione albergatori. Appena un anno dopo, mentre ai vertici dell’Aia sale Giorgio Piccioni, Giuliodori con altri albergatori della sua generazione crea Pool Alberghi, cooperativa commissionaria senza scopo di lucro, che basa il suo lavoro su commercio e promozione con l’obiettivo di tutelare gli ospiti, esercitando il controllo sui prezzi delle camere di pensioni e alberghi e l’offerta di servizi e prestazioni. Si occupa anche di ricercare clienti in Italia e all’estero, di acquisti consorziati e della formazione e qualificazione degli albergatori riccionesi. E’ il periodo delle “Vacanze azzurre” durante il quale gli associati dell’Aia organizzano quotidianamente iniziative per i propri clienti, gite in motonave lungo la costa romagnola, uscite per la pesca d’alto mare, visite a Fiabilandia e altro. Ed è una grande soddisfazione per Giuliodori, che tutti ricordano come un autentico gentiluomo, persona signorile, elegante e garbata, quando Promozione Alberghiera di Rimini chiede l’annessione della riccionese Pool Alberghi. Da questa fusione della quale Giuliodori è coartefice, nasce Promhotels, della quale diventa vicepresidente. Grande tifoso della Juventus, nutriva una grande passione per la campagna, produceva vino bianco e aceto balsamico, gioie che amava condividere nella sua casa Vecciano con i clienti dell’albergo, considerati amici.

Dimitrios, cuore greco stregato dalla Perla verde Per anni è stato presidente dell’Associazione Riccione Abissinia, che ha fondato assieme ad altri operatori della zona. Dimitrios Evgenidis, 72 anni, è scomparso lo scorso 23 gennaio, stroncato dal male che ha cercato di combattere per due anni. La sua notorietà ha varcato i confini comunali, era infatti molto conosciuto anche in provincia come referente della locale Comunità cristiana ortodossa di Rimini, della quale è stato fondatore e sostenitore. Giunto in riviera dalla Grecia all’inizio degli anni Settanta per fuggire all’insostenibile regime dittatoriale, Dimitrios si è subito innamorato di Riccione, in particolare dell’Abissinia, dove con la moglie Maria Teresa Piasentini ha gestito un negozio di articoli da regalo, giocattoli e casalinghi, diventato una sorta di agorà, dove altri operatori si ritrovavano a discutere dei problemi della zona e delle iniziative da organizzare. Un punto di riferimento anche per i turisti, che si fermavano spesso a chiedere informazioni e a fare due chiacchiere. Tra le sue battaglie quelle contro la chiusura delle poste e della scuola, nonché quelle sulla pista ciclabile e la viabilità dell’area. “Anche dopo aver lasciato la presidenza e finché la salute gliel’ha concesso – rimarca Ivan Severini, succedutogli alla presidenza - Dimitri ha continuato a collaborare con noi. Era una persona di cultura, sempre informata. A volte con vedute differenti, ma abbiamo sempre portato avanti in modo univoco le battaglie. L’associazione è nata anche grazie a lui. E’ stato una figura importante per l’Abissinia, conosciutissimo anche dai turisti, ai quali dispensava consigli, battute e barzellette”. Un particolare: Evgenidis, che oltre alla moglie Teresa, sposata nel 1981, lascia la figlia Maria, se n’è andato proprio nella settimana dell’ecumenismo, di preghiera dell’unità dei cristiani, a cui tanto teneva. Non è un caso che le esequie si siano svolte prima nella chiesa Mater Admirabilis di Riccione, poi nella chiesa ortodossa delle Celle, a Rimini. Ed è qui, nell’area del camposanto riminese, dedicata agli ortodossi, che riposerà per sempre accanto all’amico Apostolo.

Addio al sorriso di Salvatore “Torino” Pozzi

di G.L.M.

Nel Febbraio u.s. ci ha lasciato, all'età di 84 anni, l'amico Salvatore “Torino” Pozzi. Da sempre socio di Famija Arciunesa “Torino”, col suo sorriso perennemente in onda, è stato assiduo e convinto collaboratore dell'associazione durante le sottoscrizioni a premi a scopo di solidarietà che venivano organizzate durante le numerosissime cene e gite. Si era assunto l'ingrato compito di reperire i premi da mettere in palio e lo ha portato a compimento con sconcertante regolarità. Famosissimo, tra gitanti e commensali, divenne “Tasso zero”. Era un peluche a chiara forma di tasso, il simpatico mammifero fornitore di peli per pennelli, che una ditta aveva donato in quantità industriale e conseguentemente “Torino” abbinava ai numeri estratti. Possiamo affermare che anche chi non vinceva mai nulla si è portato a casa un “Tasso zero”, accompagnato dalla suo riso sornione.

FaMiJa arciUnesa / 02.2020

Rodolfo Giuliodori, l’albergatore coi guanti


RUBRICA

di Francesco Cesarini

L’ha bivù l’aqua de beat alès - Ha bevuto l’acqua del Beato Alessio Chi per circostanze della vita si è ritrovato a Riccione per poi mai lasciarla e viverci

Caneschi, il calcio a Riccione in campo e dietro la scrivania Donato Caneschi per anni a Riccione è stata una figura di riferimento del calcio, prima come allenatore nelle giovanili, poi come allenatore in seconda di Mister Santarelli e poi per un lunghissimo quanto apprezzato lavoro come segretario sportivo. Oggi Donato ha 89 anni, vive ancora a Riccione e nonostante le sue origini aretine ed un accento toscano ancora sibilante ci ha confessato di sentirsi piu’ che altro romagnolo, anzi riccionese. Come sei arrivato a Riccione? “Lavoravo come armiere in aeronautica, ero di stanza a Treviso dove conobbi mia moglie e mi spedirono per qualche giorno in Romagna per settare degli aerei. Quasi per scherzo, con la volontà di avvicinarmi a casa, chiesi di essere trasferito a Miramare e invece nel giro di tre giorni arrivò l’ok. Era il 1952, da quel giorno Riccione è diventata casa mia, poi qui sono nate le mie due figlie Laura e Annalisa”. Un legame forte, soprattutto con la Riccione del calcio. “Si, una vera e propria passione, prima da allenatore delle giovanili e poi dietro alla scrivania come segretario fino agli anni ‘90”.

Del tuo periodo con tuta e fischietto cosa ricordi? “Innanzitutto colleghi come Fino Montanari, Parma, Tosi e diversi ragazzi riccionesi che ho allenato come Gianluca Gaudenzi, Moreno Villa ma anche Novello Tamagnini che ho rivisto volentieri dopo tanti anni. Tra i piu’ forti mi ricordo Alberto Pari un gran bel difensore che fece anche una discreta carriera e Pancini, un ragazzo di Morciano. Altri giocatori che non hai allenato ma che ricordi in biancoazzurro? “Ci sarebbe da fare un album. Cioncolini, Ceramicola, Spimi, Filippini e tanti altri. Ricordo con piacere anche la mia prima esperienza da Vice allenatore in Prima Squadra con Attilio Santarelli”.

Quando iniziasti la carriera da segretario il Presidente era Bepi Savioli? “Si, subentrai come segretario sportivo a Bianchini, Savioli era una persona elegante, quanto affabile, per me era sempre un piacere confrontarmi con lui”. Il ricordo piu’ bello in biancoazzurro? “Non ho dubbi lo spareggio vittorioso di Cesena contro il Bellaria nella stagione 1972-73 che ci permise di essere promossi in serie C”. E quello piu’ amaro? “Stagione 1980-81, un altro spareggio per salire in serie C. Si giocava nella mia Arezzo contro la Jesina, non volevo neanche andare allo stadio, invece ci andai ma perdemmo 1-0”.

di Gianluca Casadei

LABORATORIO ORAFO RIPARAZIONI OROLOGI E GIOIELLI Riccione Viale San Martino 50/b Tel. 0541 690094 lucaoromoda@gmail.com

dal 1987 SECTOR FERRARI CASIO CITIZEN NOMINATION

...per la tua Estate dorata!


CTR lavora secondo i parametri della certificazione di Qualità UNI EN ISO 9001 (una forma di garanzia di alto livello dell’affidabilità della propria organizzazione) crescendo in termini di qualità e ricerca.

Azienda specializzata nel settore trasporti e movimento terra

dal 1985

• Trasporti • Mezzi per scavi • Movimento terra • Urbanizzazioni • Demolizioni • Gestione rifiuti • Materiali da costruzione

Misano Adriatico (Rn) Via Cella Raibano, 13 Tel. 0541 600108 ctr@ctr-trasporti.it www.ctr-trasporti.it

STOCCAGGIO E RECUPERO

RIFIUTI Azienda specializzata nel recupero e trattamento di rifiuti speciali non pericolosi

RIVENDITA MATERIALI

EDILI

Eco Frantumazioni Srl dispone di un magazzino interno per la vendita sia di materiali edili di cava che aggregati riciclati ottenuti dal recupero dei rifiuti.

Misano Adriatico (Rn) Via Cella Raibano, 13 Tel. 0541 691852 info@ecofrantumazioni.it www.ecofrantumazioni.it


I mestieri di una volta...

(2ª parte)

di Giuseppe Lo Magro

I MIS-CIR ch’in gnè piò...

Caterina Serafi ni: “De Ghér”. Poveracciaia, “Puracèra”

I mEstiEri che non ci sono più... alberante = Arburènt Artigiano che, da un abete o un larice, ricavava il pennone di barca a vela. budellaio = Budlèr Raccoglitore, pulitore e venditore di budella. Capannaro = Capanèr Chi costruiva capanni con cannuccia palustre. Casanolo = Casanol Bracciante agricolo che pagava l’affitto della camera nei casoni del ghetto. Lampionaio = Lampiunèr Colui che con lunga fiaccola, accendeva i fanali a gas e poi li spegneva. manganatore = Manganèr Operaio che aziona il mangano (macchina tessile per il lino).

Milda Conti: “Maria de Count”. Trapuntaia, “Imbutidèra”

Giovanni “Sanzèin” Montebelli: “Gvan dla fusaja”. Lupinaio, “Luvinèr”.

PILLoLE dI SAGGEZZA... NEL TEMPo

di Giuseppe Lo Magro

LATINo

ITALIANo

RICCIoNESE

Ad maiora Alea iata est Annus horribilis Audentes fortuna iuvat Carpe diem Cave canem Cogito ergo sum Conditio sine qua non Cum grano salis de gustibus non est disputandum dura lex sed lex Errare humanum est perseverare autem diabolicum

A cose più grandi Il dado è tratto Anno orribile La fortuna aiuta gli audaci Afferra il giorno Attenti al cane Penso, quindi sono Condizione per proseguire Con un pizzico di sale I gusti non si discutono

L'è robe ch'l'in fa per te La patachèda ta la i fata La mi suocera la è mnù a stè sa noun Tla vita bsègna avè cul Se 'tpò fè l'amor og, nu aspéta dmèn La mi morosa la ha al su robe Sa pèns, e vò dì ca sò viv Sla tu mèj la dis ad sé...sta tranquèl Tla vita e bsègna avé la bargnocla Se me am sèfie e nès tra dò madoun …ma te ut importa? E purèt u la ciapa sempre te fiòch Sbajè una volta us po'... la sghènda e vò dì che tzi un pataca

La legge è dura ma è legge Errare è umano ma perseverare diabolico


pagina del dialetto Da e “gat” a la “gata” (dal “Gatto” alla “Gatta”)

di Giuseppe Lo Magro

29

(1)

GAT = GATTO

E dà ad rasp com e G. = Graffia come il G. - Ferisce d'improvviso.

E sèfi a com e G. = Soffia come il G. - Adirato, arrabbiato, minaccioso. L'è svélt com e G. = Svelto come il G. - Veloce nell'agire.

E scata com e G.= Scatta come il G. -Pronto in ogni situazione.

E magna e pès com e G. = Mangia il pesce come il G. - Goloso. Us lèca i baf com e G. = Si lecca i baffi come il G. - Soddisfatto

E fa j'èc com e G. = Fa gli occhi come il G. - Fissa intensamente Us lèva la facia com e G. = Si lava la faccia come il G. - Al volo.

E gat u la fa e u la cròv = Il G. la fa e la copre - Fare porcherie e cercare di nasconderle.

E gat murmioun l'arbèlta la pgnata = Il G. sornione ribalta la pignatta L'acqua cheta rovina i ponti. (1)

Se e G. un gnè, i surs i bala = Se il G. non c'è, i topi ballano. Quando è assente il controllore ci si dà alla pazza gioia.

At fac bat e nès drèinta come me G. = Ti faccio battere il naso

GATA = GATTA

Si mette il naso del G. nei suoi escrementi così impara a non sporcargli!

Cosa impossibile.

Tan po' dì G. se tan lì te sach = Non puoi dire G. se non è nel sacco.

Quand la bòl la pgnata, nu t’avsèina ma la G. =

dentro come al G.

Minaccia rivolta anche al bambino che sporca in terra.

Non cantare vittoria troppo presto! Esulta quando hai qualcosa in mano! E G. l'ha pas l'urècia = Il G. ha passato l'orecchio.

Se pulendosi il G. passava la zampa sopra l'orecchio per il contadino arrivava brutto tempo.

E G. se fugh = Il G. sul fuoco.

E G. sl'arola = Il G. sul focolare.

Quindi spento, niente fuoco, nulla da mangiare. Nulla di favorevole. Andè sla zèmpa de G. = Andare con la zampa del G.

Procedere con cautela. Essere accorti. Usare prudenza, tatto. Ui era tre G. = C'erano tre G. - Locale pubblico quasi vuoto.

L'è svelt com un G. ad pièmb = E' svelto come un G. di piombo. Persona lenta di rifl essi, pesante nei movimenti -

I fi ul di G. i magna i surs = I figli dei G. mangiano i topi. Buon sangue non mente. Tale padre tale fi glio.

E G. e spòsa la chèsa = Il G. sposa la casa - Si lega alle comodità.

Tèn a bèda e G. = Fai attenzione al G.- Il marito alla moglie che aveva appena partorito un maschio.

Si credeva che entrando in camera il G. ne approffi ttasse per mangiare

L’è come tò e lèrd ma la G. = E’ come sottrarre il lardo alla G. Fè la G. morta = Fare la G. morta - Scaltra, astuta, si fi nge semplice. Quando bolle la pignatta non t’avvicinare alla gatta. Se una persona è in collera, stanne alla larga che si calmino le acque. Gatamòmia = Gatta mummia - Donna che si fa i fatti suoi e non lo fa apparire.

Gataplèda = Gattapelata - Tutto a posto, questione risolta Trovare la tavola apparecchiata.

Gata da plè = Gatta da pelare - Problema scabroso, diffi cile, rischioso. Gataplosa = Gattapelosa - Processionaria del pino.

Si dice anche di donna particolarmente dotata di peluria.

Gatarùsa = Bavosa - Pesce bruttino.Vive attorno a scogli e palizzate.

Gatèina o Gatòc = Gattuccio - Pesce che rimane di piccole dimensioni. Gatapòzla o Gatpòz = Puzzola - Meglio starne alla larga

Gatèra = Gattaia - Luogo pieno di gatti. Miagolio di tanti G. - Chiasso di bambini.

Per dèj da magnè tè rdòt una gatèra = Per dargli da mangiare hai rimediato tanti gatti.

il pistolino del neonato.

GATÈIN = GATTINI

entri ed esca a piacimento.

Ilà giò e fa i Gatèin = Laggiù fa i gattini - All’orizzonte spuntano

E bus de G. = Il buco del G.- La gattarola. In casa e nel granaio perchè

Fè i Gatèin = Vomitare. Riferito anche all’ubriaco o donna gravida.

E G. l'ha sèt vite = Il G. ha sette vite. Notevole intraprendenza

piccole nubi che annunciano il rinforzare del vento.

E G. l'è parènt se diavle = Il G. è parente del diavolo - E’ furbo.

GATA = SBORNIA

Attento a chi fi nge tranquillità.

A sò devòt ma Sènta Gata = Sono devoto a Santa Gatta.

Sta in guardia!

Gata pritèina = Gatta pretina - Sbornia silenziosa.

quotidiana.

Se t'vò un rasp carèza me G. = Se vuoi un graffio accarezza il G. Sugnè e G. e vò dì tradimènt = Sognare il G. significa tradimento -

Gata da cumunioun = Ubriacatura solenne Mi piace alzare il gomito.


20 anni di “Le Allegre Note”

30

FAMIJA ARCIUNESA / 01.2020

“Nei primi 10 anni abbiamo cercato di capire, nei successivi 10 abbiamo capito cosa possiamo fare. Nei prossimi dieci lo faremo. Insieme”. Fabio Pecci

Il coro riccionese festeggia i 20 anni di attività ed è già lanciato verso un 2020 fitto di impegni, tra i tanti in programma il primo concerto all'estero del coro a voci bianche. Le Allegre Note si esibiranno al Lablchere in Francia e ad Imperia. In cartellone la partecipazione alla rassegna “Le voci della Terra” all'interno della rassegna Parma Capitale della Cultura 2020. Il 30 maggio il coro si esibirà per i 150 anni della nascita di Maria Montessori a Palazzo d'Accursio a Bologna, mentre a dicembre voleranno in Belgio ad Anversa. Tanti auguri al coro “Le Allegre Note”!

Primavera: dimagrire è più facile, anche naturalmente

a cura di Lorenzo Scola

La primavera è la stagione migliore per rimettersi in forma, proprio perché a primavera succedono cose che aiutano il nostro corpo a dimagrire naturalmente. Innanzitutto, la fame diminuisce con l’aumentare della temperatura.perché il corpo in estate deve cercare di mantenersi fresco,per questo consumerà energia (calorie), mentre tutte le sue funzioni, digestione inclusa, generano calore, quindi mangiare meno è un modo per ridurre il carico di lavoro del corpo in maniera naturale. Inoltre, quando fa freddo si può scatenare una sorta di depressione temporanea, che aumenta la voglia di carboidrati, di cibi grassi, unti e pesanti. Con le giornate sempre più calde, si ha generalmente un umore migliore, dunque questa voglia diminuisce o sparisce del tutto. C'è maggior disponibilità di frutta e verdura e più varietà degli alimenti da portare sulla tavola. Per questo motivo si è più portati a scegliere cibi meno grassi e più salutari. Con l’incrementare del caldo aumenta poi la necessità del corpo di essere più idratato, quindi si beve di più: oltre all’acqua, la bevanda ideale per dimagrire è il tè verde freddo. Questo perché quello che contiene è associato a una maggiore combustione dei grassi, al controllo della fame e alla perdita di peso corporeo. L’arrivo della primavera segna un momento importante per l’organismo: dopo le rigidità invernali, il corpo ritorna progressivamente a essere più attivo, velocizzando le sue funzioni. Si assiste quindi a un cambiamento del metabolismo, con una maggiore disponibilità di energia, quest’ultima però consumata più velocemente. A determinare questo processo è innanzitutto l’esposizione solare e la vita all’aria aperta: queste condizioni non solo spingono a un maggior movimento, dopo il più placido torpore invernale, ma attivano una serie di reazioni nell’organismo, modificando il rilascio di ormoni e di specifiche sostanze chimiche. D’inverno – la disponibilità di vitamina D cala sensibilmente, provocando un’importante frenata del metabolismo. Tutte le funzioni vitali rallentano e, bruciando meno energia, si tende a prendere peso. In primavera, invece, accade l’esatto opposto: la più ampia disponibilità di luce e di vitamina D velocizzano ogni compito dell’organismo, influenzando il rilascio di ormoni da parte dell’ipofisi, della tiroide e delle ghiandole surrenali. Si è quindi più attivi, si bruciano più energie, perdendo contestualmente i chili di troppo e le tossine accumulate durante il periodo freddo. Certamente possiamo aiutarci con: aumento del movimento ,diete ipocaloriche, con bevande e tisane detox, integratori naturali, consigliati per le nostre esigenze dal vostro farmacista/ erborista di fiducia, ma in ogni caso ricordate, che per il nostro organismo sarà molto piu' facile rimettersi in forma.

ERBORISTERIA PARAFARMACIA L’ALCHIMISTA • Salute e Benessere • Cosmetica Naturale • Tricologo Riccione • Via Emilia 35, Tel. 0541 660190 • lorenzoscola56@gmailcom


www.ubisol.it - info@ubisol.it

Ubiservice via dello Stambecco 6/f 47923 Rimini Tel. 0541 786987


personaggi

Petrucci, il papà dell’atletica a Riccione

32

Per tutti era semplicemente “Mino”. Politica e sport le sue passioni: tra i fautori per la nascita della pista d’atletica, del Centro Olimpia e della palestra dello Stadio.

FaMiJa arciUnesa / 02.2020

di Ezio Venturi

Dopo i tanti incontri del Pci, del Consiglio Comunale, della Polisportiva, della Confesercenti, Guglielmo Petrucci, in qualsiasi stagione, era solito andarsene a bordo del suo ciclomotore, e in epoche più recenti con la sua bicicletta, sempre con la sigaretta accesa. Nato a Saludecio il 15 Agosto 1934, è venuto a mancare il 13 luglio 2018. Socio della Cooperativa Casa del Popolo, era una figura poliedrica, capace di impegnarsi in prima persona nell’ambito strettamente politico ma anche in quello dello sport e dell’associazionismo. Entra in consiglio comunale nel 1964 nella prima amministrazione del Sindaco Biagio Cenni. Nel 1962 lo troviamo tra i fondatori della Polisportiva Comunale ed è considerato un po’ il ‘papà’ dell’atletica a Riccione che per tanti anni e con tanta passione seguì la crescita di questa attività. Guglielmo, detto ‘Mino’, ricoprì per parecchi anni la carica di presidente della Polisportiva Comunale”. Marcello Regno: “Abbiamo conosciuto il meglio, un grande appassionato di sport, e di atletica in particolare. Certo un poco ruvido, ma con noi ragazzi si è sempre comportato come un buon padre”. Si erano svolte da poco le Olimpiadi di Roma e nel 1962 viene costruito il nuovo stadio in via Forlimpopoli con la pista di atletica di 400 mt, una delle prime in Italia. A Guglielmo viene riconosciuto il grande merito di aver coinvolto gli atleti nella direzione della Polisportiva. Verrà promosso sin dall’inizio l’ingresso delle ragazze nello sport riccionese. Oltre all’atletica nascono altre discipline come il pugilato. La nuova società sportiva inizia anche ad organizzare le gare: ospita i campionati italiani di marcia con la presenza di Abdon Pamich, campione olimpico ed europeo, nonché 40 volte campione italiano. Viene organizzata la prima podistica a Riccione, da piazza Matteotti al Bar Alba in viale Dante. Nasce il Centro olimpia: la ginnastica per i bambini che vedrà negli anni impegnati i professori Tombesi, Fabbri, Sciara, Gaggini, Ceccaroni e Rossi. Allora l’attività fisica, in caso di maltempo, si svolgeva alla Casa del Popolo. In quei locali si sono svolti anche memorabili incontri di box.

OTTAVIANI INFISSI

1963. A destra, i padri storici dell’Atletica riccionese Renato Lenisa e Mino Petrucci.

Verrà realizzata la palestra allo stadio che permetterà di avviare e fare crescere la pallavolo maschile e femminile, prenderà il via anche il basket maschile e femminile. Agli inizi degli anni ottanta i bambini riccionesi che frequentavano il nuoto, erano costretti a recarsi a Rimini. Ben presto sorgerà l’esigenza di dotare la città di una piscina che verrà realizzata vicino allo stadio. Negli stessi anni nasce in Municipio, l’ufficio Sport. Si può affermare senza essere smentiti che il lavoro dei fondatori della Polisportiva dei primi anni sessanta, è stato in grado di realizzare le fondamenta necessarie per fare diventare Riccione un centro rinnovato nel campo dello sport: la città ha saputo dotarsi di impianti all’avanguardia in grado di ospitare eventi di carattere nazionale e internazionale. Alla fine degli anni settanta Petrucci lo troviamo, nelle vesti di segretario della Confesercenti. Per non condannare all’oblio l’impegno appassionato di Guglielmo Petrucci sarebbe auspicabile che si prendesse in seria considerazione la possibilità di legare il suo nome alla pista di atletica dello stadio comunale.

Da 25 anni al servizio dei vostri occhi.

LAVORAZIONE FERRO E ALLUMINIO DA OLTRE 50 ANNI

ACCESSORI • INFISSI• LAVORAZIONE FERRO PERSIANE E SCURI • PORTE DA INTERNO SERRANDE • SICUREZZA • ZANZARIERE

Tutti i prodotti sono garantiti fino a 10 anni! Chiedete un preventivo personalizzato. ricciOne - Viacarpegna 12 - tel. e fax 0541 605827 info@ottavianiinfissiriccione.com

RICCIONE Viale D’Annunzio 133 Tel. 0541 646 006 otticabacchini@libero.it


SPORT

33

Sport ed educazione: il rispetto dei ruoli e l’alleanza

di Fabrizio Serafini

Nello sport, metafora della vita, il rispetto tra le persone viene prima di qualunque vittoria o sconfitta.Il rispetto migliora la convivenza e nello sport i ruoli sono o dovrebbero essere ben definiti.L’allenatore ha il compito di portare gli allievi/ atleti ad una prestazione ottimale, visto che si parla di agonismo. Al genitore o chi per lui segue il giovane fuori dal campo sportivo, il compito di educare, affinché sani valori e principi possano aiutare la sua crescita. Il rispetto dei ruoli, allenatore/tecnico, genitore/parente, allievi/atleti, è fondamentale ed è una base solida su cui costruire la crescita psico-fisica del giovane, che prima ancora di atleta, ha bisogno di essere considerato come persona. Proprio così: una persona che sta crescendo, spesso nei meandri adolescenziali e che ha bisogno di essere accettato e apprezzato per quello che è e non per i suoi risultati. L’autostima è argomento delicato e viene rinvigorita costantemente dal credere nel giovane, nella fiducia che gli comunichiamo, nell’ empatia e non nella freddezza e nel distacco, che porterebbero inevitabilmente alla deriva. Le sconfitte e le vittorie sono da gestire con equilibrio: soprattutto le prime, le sconfitte, vanno gestite, non ignorate o addirittura vissute come una colpa. Proprio qui, nei piccoli fallimenti, gli adulti devono essere alleati fra loro per il bene dei ragazzi, che sono i veri protagonisti e non solo a parole. L’orgoglio e la presunzione degli adulti, tecnici genitori, dirigenti e i conflitti fra loro, rischiano di minare una sana crescita dei minori. Allora mettiamo da parte le nostre frustrazioni, cercando di unirci, per la crescita di chi un giorno potrà dire: “la sport è stato fondamentale per la mia crescita, come persona prima ancora che come atleta, anche grazie a chi me lo ha insegnato e agli adulti che hanno contribuito a capirmi e a seguirmi in tutto il percorso educativo”. Lo sport: una vera salvaguardia dell’anima.

di Francesco Cesarini

“EXTRA: Rugby oltre le sbarre” è il nome del progetto che ogni sabato mattina, dal febbraio 2016, propone attività motoria e conoscenza del gioco del rugby ai detenuti della Casa Circondariale Pesaro-Villa Fastiggi, con il patrocinio della Federazione Italiana Rugby. Tra i tecnici volontari c'è anche il riccionese Pier Paolo Gambuti “L'obiettivo è quello di contribuire alla risocializzazione del detenuto, attraverso l’applicazione concreta dei valori educativi del rugby. Come il rispetto delle regole, dell’avversario, dell’arbitro, il sostegno del compagno. Insegnamenti preziosi per il reinserimento nella società civile. Quali sono le motivazioni che spingono i giocatori a mettersi in gioco? “Il rugby per non arrendersi, il rugby per cambiare. Anche nei tempi supplementari della vita. Un sofferto e determinato inno allo sport e alla vita. Ma anche alla speranza”. Chi inizia sa già giocare? “Non sempre, succede che chi inizia ad allenarsi non conosce il gioco ma non si sottrae alla magia dello sport: dopo poco si conosce la fatica dello scontro, la necessità di appartenere, sostenere, condividere. E questa è la prima lezione che capisce il rugbista sia che si vinca o si perda, esperti o principianti che si possa essere. Anche per questo il progetto ha vinto il premio fratelli di sport " Emiliano Mondonico” nel 2018.

MARMANELLI

& C. s.n.c.

FAMIJA ARCIUNESA / 01.2020

“Rugby oltre le sbarre”, in campo per non arrendersi e per cambiare

Pier Paolo Gambuti

dal 1975

CENTRO REVISIONI AUTO E MOTO OFFICINA - GOMMISTA - ELETTRAUTO RICCIONE - Via Veneto, 115 Tel. 0541 640450 - 660554 Fax 0541 663875 marmanelli@libero.it

Auto di cortesia - Bollino blu Climatizzazione Elettrauto - Garage - Gestione flotte Meccanica - Pneumatici - Tuning Recupero stradale - Revisione Ritiro e consegna veicolo Possibilità pagamenti rateali Preventivi computerizzati immediati


34

FAMIJA ARCIUNESA / 02.2020

Pioggia d’oro ai Nazionali Csen a Roma Il Taekwondo Polisportiva Riccione del M° Roberto Betti torna con grande soddisfazione dal Campionato Nazionale Csen, svoltosi a Fiano Romano (Roma). All’orgoglio per la partecipazione a una manifestazione di tale prestigio si sono infatti aggiunti risultati sorprendenti, frutto della buona preparazione in palestra. Il team riccionese ha portato a casa ben 7 medaglie d’oro, 4 medaglie d’argento e 2 medaglie di bronzo. A salire sul gradino più alto del podio sono stati Doralice Marzialetti, Giulia Andrea Allegretta, Chiara Grossi e il team composto da Allegretta, Rossetti e Grossi nel settore poomsae (tecnica). Oro anche per Alice Betti, Martina Bagli e Stella Maria Lishchynska nel settore Sparring (combattimento). Medaglia d’argento per Elisa Romagnuolo, Marcello Bernardi, Giada Rossetti (poomsae tecnica) e Milena Maria Barbera (Sparring combattimento). Alessandro Nicoletti (poomsae) e Luca Anastasio (Sparring) si sono invece classificati al 3° posto. Fiero di tutti i suoi ragazzi, il M° Roberto Betti dà ora l’appuntamento per i prossimi impegni internazionali, non prima di aver ringraziato la Polisportiva Riccione e il supporto del M° Geo Ottaviani Cn 7° Dan. Il corso di “Difesa da Strada”, procede con grande impeto e forte richiesta. E’ un metodo efficace e semplice (ma ce n’è anche per gli esperti) dove si fondono diverse discipline per arrivare a un risultato concreto. Il corso è adatto dai ragazzi di 13 anni fino agli adulti di qualsiasi età, uomini e donne, dove si imparerà non un arte marziale tradizionale ma un vero e proprio meccanismo di autodifesa istintivo e spontaneo, da utilizzare nella necessità di doversi difendere in strada. Facile e adatto ai principianti e più “accattivante” ai più esperti e persone motivate. Durante l’attività ci sarà anche una buona preparazione fisica/ dinamica e potenziamento (allenamento funzionale) per rendere il corso ancora più armonico e piacevole e fondamentale per completare un buon esercizio.

dal 1985

• • • • •

GRONDAIE COPERTURE TETTI TUBI PLUVIALI LINEA VITA PIEGATURA LAMIERE

Misano Adriatico - Tel. 0541 615777 - Fax 0541 617883 Via Larga 38 (zona art. vicino Autodromo Santamonica) www.antonellilattoneria.it - info@antonellilattoneria.it

since 1978 di Roberto Betti

Grande partecipazione per il 1° stage sulla difesa personale tenutosi nel 23 febbraio scorso, chi ha partecipato è rimasto davvero molto soddisfatto. Ci stiamo organizzando per il prossimo appuntamento. Vi aspettiamo numerosi!

Insegnanti D.T. Ottaviani Geo 7° Dan M. Betti Roberto 6° Dan Istr. Uguccioni Luna 4° Dan Istr. Sacripanti Linda 4° Dan

Scuola EX Fornace corso TAEKWONDO - ORARI Lunedì 16:50 (bambini 5-8 anni) - 17:45 (ragazzini 9-13 anni) 18:45 (ragazzi 14-17 anni) - 19:35 (agonisti-adulti) - 20:35 (adulti) Mercoledì 17:45 (bambini 9-13 anni) - 18:45 (ragazzi 14-17 anni) 19:35 (agonisti-adulti) Giovedì 20:00 (corso agonisti) Scuola Martinelli Venerdì 16:50 (bambini 5-8 anni) - 17:45 (bambini 9-13 anni) 18:45 (ragazzi 14-17 anni) - 19:35 (agonisti-adulti) - 20:35 (adulti) Scuola via Martinelli corso DIFESA DA STRADA Martedì 20:00 Difesa personale da strada (ragazzi 13 anni-adulti)

LA BOTTEGA DELL’IMBIANCHINO TUTTO PER TINTEGGIATURE E VERNICIATURE INTERNE ED ESTERNE PRODOTTI NATURALI ECO COMPATIBILI RICCIONE - Viale Romagna 1 - Tel. 0541 643668 info@labottegadellimbianchino.it



storia

Il Beato Alessio

36 di Giuseppe Lo Magro

Fonti del Beato Alessio Le acque furono messe in luce dal signor Ferdinando Epimaco Mancini il quale ai primi del ‘900, mentre prendeva le misure del terreno per costruire il suo Ospizio Marino, valutò con interesse quelle bolle di acque sorgive dal caratteristico afrore. Sottoposte a controlli e analisi risultarono ricche di sali di Sodio, Bromo, Iodio, Zolfo, Magnesio. Buone per diversi usi terapeutici. Così si diffuse la conoscenza delle sorgenti anche tra i villeggianti (i nativi già da tempo immemorabile le consideravano miracolose per varie malattie, consumandole secondo il bisogno) che cominciarono a frequentarle attingendo direttamente per curare disturbi interni ed esterni. Storia e leggenda La fama curativa di quest’acqua risale a epoca antichissima e in una Cella Votiva situata a monte e a non molta distanza in linea d’aria dalla sorgente vi è una lapide nella quale si legge: “Viator siste gradum - ab aqua decorata miraculis - salutem habebis - e cioè: “Viandante arresta il passo - da quest’acqua famosa per i suoi miracoli, avrai la salute”. Questa Cella Votiva e questa lapide ricordano la leggenda del Beato Alessio. Si narra che un giorno sul lato a mare della via Flaminia, nel tratto che conduce a Cattolica, a poca distanza da Riccione, pascolava il suo gregge il pastorello Alessio, quando giunse l’avanguardia di un esercito, che stava risalendo la via Flaminia. Era composta da soldati sofferenti per gli stenti del lungo cammino e stremati da gran sete. Non scorgendo traccia di abitazioni pregarono il pastorello di indicare loro la fonte più vicina. A tale richiesta Alessio fece col proprio bastone un foro nella sabbia (il mare giungeva allora a piè della collina) e ne zampillò acqua limpida e salutare alla quale i soldati si dissetarono traendone immediato giovamento e rinnovato vigore. Per tale miracolo i fedeli eressero poi sul posto l’anzidetta Cella Votiva. Riccione Terme Le acque che sgorgano nella zona dell’Abissinia sono conosciute dai riccionesi come “aqua cioca” cioè acque minerali a forte afrore e sapore di uova marce, le quali, al primo impatto danno disgusto, ma poi le si fa la bocca, specie se si è convinti che abbiano qualità curative per vari disturbi. Queste acque sono scientificamente classificate come salso-bromo-iodiche-sulfuree-magnesiache.

Alessio Monaldi “il Beato” Alessio Monaldi (1473- 1503), giovane pastore nato e vissuto in quel di Arcione nell’ultimo trentennio del 1400, è stato ed è oggetto di culto da parte della popolazione riccionese. Le sue spoglie mortali sono conservate in una teca della Chiesa di San Martino ed è festeggiato solennemente nella domenica “In albis”. La sua fama si è creata in vita ed è cresciuta dopo la sua morte per i numerosi prodigi a lui attribuiti. Prodigi in vita Campo di contadino danneggiato dai buoi e subito reintegrato. Frutti maturati all’istante per ristorare dei poveri affamati. Carro coi buoi impantanato messo in salvo da una piena del Marano. Acqua di fonte fatta scaturire dal suolo per dissetare dei pellegrini. Prodigi dopo la morte Quando fu dissepolto (parecchi anni dopo il decesso) il corpo era “incorrotto e inodoro”. Tante preghiere e richieste per ottenere guarigioni ed evitare disgrazie ebbero buon fine. In tal senso vi sono testimonianze di fine ‘800 e del ‘900. Esempi più eclatanti Improvvisa bonaccia che salva dei marinai da un terribile fortunale. Una fioritura algale (mucillagine) particolarmente spessa ed estesa (Ravenna-Ancona 1880) svanisce dopo una processione dei marinai invocanti il suo intervento.

La tela raffigura il miracolo della fonte ed è la pala d’altare della cappella dedicata al beato Alessio nella chiesa “vecchia” di San Martino di Riccione. Del dipinto non si conosce l’autore, ma può essere attribuito all’ultima attività di Ligorio Donati, un pittore “minore” di cui non sappiamo molto: nato nel 1725, fu attivo soprattutto nelle zone rurali del riminese.


37

1836. Venerabile compagnia del Beato Alessio di Rodolfo Francesconi Per comprendere appieno il contenuto e il senso di questo sonetto è necessario iniziare dall’ultimo verso quando l’autore recita che il nemico dovrebbe spaventarsi immaginando Gedeone con i suoi trecento. La potenza della fede, nata dall’onnipotenza divina, salva e aiuta Gedeone a superare qualsiasi traguardo. Questo è il senso della citazione di Gedeone, venerato come Santo anche dalla Chiesa cattolica. Ma quale nemico avrebbero dovuto sconfiggere, quale traguardo raggiungere i parrocchiani della chiesa di San Martino nel 1836? Quando la frazione di Riccione contava fra paese e campagna soltanto 848 anime delle quali oltretutto solo 510 circa andavano alla comunione? E a quale “amor di patria”, quella “vera”, non quella ove gli Empi si preoccupano di “rinnovar consigli”, avrebbero dovuto attingere i discepoli e i fratelli della Venerabile Compagnia del Beato Alessio? Ricordiamoci che cinque anni prima, nel 1831, si svolsero in Romagna una serie di moti rivoluzionari, quando la popolazione “liberale” insorse e volle emanciparsi dal dominio dello Stato della Chiesa, che culminarono il 26 febbraio di quell’anno in un Congresso a Bologna di 49 notabili che decretò l’emancipazione totale di tutte le provincie insorte dal dominio temporale dei Papi. Ma gli austriaci, chiamati dal Vaticano, attraversarono il Po, presero possesso di Ferrara obbligando alla ritirata verso Ancona i patrioti e volontari liberali romagnoli. I “notabili” posero al comando di queste milizie il generale Carlo Zucchi che ordinò la concentrazione delle scarse forze liberali a Rimini ove si svolse la famosa battaglia delle Celle che lasciò sul campo una trentina di insorti e sei ussari austriaci fra cui un ufficiale. Alla fine la città venne riconsegnata al Papa. Il sospetto che gli Empi fossero i 49 notabili riuniti a Bologna e i loro seguaci è consequenziale e che la patria cui dedicare l’amore fosse non quella sostenuta dai “liberali”, ma lo Stato Pontificio, è plausibile. La difesa di questo Stato e della fede sarebbero spettati quindi, secondo l’autore del sonetto, (anche) ai fratelli della Venerabile Compagnia del “glorioso” Beato Alessio, venerato nella Chiesa parrocchiale di San Martino della borgata di Riccione. Un certo Alessio (di cognome Monaldi) nè santo nè tantomeno beato (la cui canonizzazione non ebbe alcun seguito), ma fatto segno di unanime e incondizionata ammirazione e venerazione, per alcuni miracoli come quello di far tornare tramite una

semplice preghiera qualsiasi campo di terra devastato in condizioni perfette oppure evitare che i carri di buoi (il suo) venissero spazzati via e frantumati dalla piena dei fiumi (il Marano), ma sopratutto perchè precursore (siamo nel 1503) degli stupefacenti ed ammirati rabdomanti, avrebbe potuto essere un novello Gedeone. Non è dato di sapere se gli aderenti (riccionesi) alla Venerabile Compagnia fossero anch’essi trecento, ma è certo che il professor Anniballi confidasse in loro per sconfiggere i nuovi Madianiti, che passavano il loro tempo a ruotare gli artigli contro il Cielo pronti in ogni momento ad insorgere ancora contro di esso.

Rappresentanza e concessione

di Spagnoli Domenico e C. s.n.c.

riCCionE - Via Barolo 7 Tel. 0541 603014 - Fax 0541 604966 www.spagnoliascensori.com info@spagnoliascensori.com

INSTALLAZIONE - MANUTENZIONE ASSISTENZA TECNICA

ASCENSORI • MONTACARICHI MONTAUTO • SERVOSCALA

PIATTAFORME ELEVATRICI MINI ASCENSORI PER CASE PRIVATE (NON OCCORRE COLLAUDO)


RUBRICA

le pagine di edMo

38

Storie di vita vissuta con qualche concessione al dialetto...

FaMiJa arciUnesa / 02.2020

Sainati, il “Naif” di Riccione Paese Chi era Mario Cecchini? Per noi del “Paese” era semplicemente “Sainati” un soprannome di cui non ne abbiamo mai saputo l’origine. In quegli anni in Riccione-Paese si andava per nomignoli che servivano per una identificazione pratica e immediata della persona interessata. C’erano Lino e Mulìr, Fujanèin dl’ustarìa, Mario d’la butèga (con la moglie Desdemona), Venturi e barbièr, la Maria ad Gisto, la Righina di giurnèl, la Rosa ad Furmài, Maduroun, Saponi, Basigli, Borsanati (oggi Bar Centrale) dove i Bigiulèt cantavano come calandre. E poi Pulsèin dal pgnate, la Rosina di Pan, Brandi di Zècle, La Beta dal Smente, Bigìn dal scherpe, Saràca che vendeva benzina, biciclette e rivoltelle. Sainati, dal canto suo, è stato un personaggio che ad un certo punto della sua vita si è sentito elevare nientemeno che ad “Artista naif”. Il tutto è iniziato al Centro Arti Figurative di Via Anzio dove Mario ebbe un primo contatto come custode, assunto dall’allora Presidente Piergiorgio Baratti confortato dal mio parere favorevole in quanto conoscevo alla perfezione le vicende non facili della sua vita. Occupato da giovane in qualità di facchino presso la stazione ferroviaria, aveva dovuto abbandonare quel pesante mestiere a causa delle precarie condizioni di salute che ne hanno anche in seguito limitato ogni altra occupazione. Sposato con la “Dorina di Luchìn”, famiglia della quale facevano parte il padre, anch’egli facchino alla stazione, il fratello maggiore Celeste “Cele” e Fino, quest’ultimo conosciuto da tutti con il soprannome di Zòcc (divenuto poi valente calciatore), senza dimenticare la figlia Carmen. Sainati ebbe sempre il problema di come sbarcare il lunario. Orgoglioso si guardò bene dal chiedere aiuto alcuno e fummo noi a proporgli quella riposante occupazione che gli consentiva di guadagnare qualcosa ma, soprattutto sentirsi utile in un ambiente che lo vedeva in compagnia di persone che amavano definirsi “artisti”, o per meglio dire, “idealisti”. Ne fu contagiato. Fornito di colori e pennelli, iniziò a verniciare tutto quello che aveva sottomano: sedie, tavoli, porte, finestre, persino il fico secolare che si trovava nel giardino del Centro. Col passare del tempo, grazie ad una

intensa e quotidiana applicazione, Sainati iniziò a dipingere i suoi sogni. Figure astruse, linee traccianti, segni che spesso corrispondevano anche a incubi dalle origini misteriose che nemmeno lui sapeva spiegare (Al famosissimo Chagall non accadeva altrettanto?). Fu premiato in tal senso in vari concorsi cittadini: Nel 1966 vinse il Primo Premio nell’ambito della Festa de l’Unità scelto da una qualificata giuria composta, tra gli altri, nientemeno che dal noto pittore Eugenio Barbieri con studio a Parigi, dallo svizzero Marcèl Pfister, ecc. con Segretario Giuseppe Della Marchina. (Per la storia, nella graduatoria seguirono Aldo Bagli con “Anitre sui monti”; Ercole Maresta con “Autoritratto”; Giancarlo Righini con “Il falciatore”; Antonio Giunta con “I mietitori” e Guglielmo Vecchia con “L’aia”). L’“arte” di Sainati fu onorata anche dall’esposizione per diversi anni di due suoi dipinti sulla parete centrale della Cassa di Risparmio di Riccione-Paese. Esecutore “Naif” in quanto ingenuo ma anche consapevolmente originale, qualità questa sempre apprezzabile in quanto consente di distinguere un accademico inquadrato in schemi e teoremi consacrati, da una figura capace di esprimere propri sentimenti, impressioni, sogni, indipendentemente da ogni influenza e condizionamento a priori determinati.

Gli aneddoti da Stadio

La nebbia agli irti spalti… Stadio di Riccione, biancazzurri in Serie C. Incontro con squadra toscana. Collegamento via telefono con emittente aretina. Nebbia fittissima al Nicoletti e arbitro che, nonostante la visibilità pressochè nulla, avvia la partita. I toscani: “Vandi, ci raccomandiamo la cronaca” - “Non si vede niente, cosa racconto?” - “Abbiamo gli sponsor, siamo obbligati a raccontare comunque la partita” - “Impossibile !” - Inventa, interpreta le fasi come fossero vere”. Parlai a vanvera per tutti i 90 minuti, inventando tiri, traverse, parate, dribbling, corner di pura fantasia. Per fortuna seppi dai vicini che la partita era finita 0–0 e così evitai la descrizione della “rasoiata di sinistro con la palla nella rete dell’incolpevole portiere”.

Associazione Calcio Riccione - Serie C girone B - Stagione 1974/1975.


39

le pagine di edMo

L’angolo della Povesia...

Era gentile, elegante, raffinato. Fluttuava fra i tavoli del Dancing Savioli (anni ‘50/’60 del secolo scorso) con la presenza di un aristocratico che faceva sentire il cliente un privilegiato in un mondo fantasmagorico di musica e colori. Era un riccionese puro sangue ma gli valse il nome di “Miller” con cadenza inglese dovuto alla sua innata eleganza. Fu lui che una sera mi battè su una spalla dicendomi: “Il Signor Bepi ti vuole parlare”. Frequentavo il Savioli da clandestino grazie alla complicità di un cameriere mio coetaneo (20 anni !) di cui non farò mai il nome (si chiamava Lino Righetti) che mi sistemava in un angolo con una finta consumazione sul tavolo. Mi dissi “...è finita la pacchia”. Ma Bepi che già sapeva tutto, voleva solo propormi di giungere un po prima per far ballare le ragazze che arrivavano in prima serata quando i clienti abituali erano ancora a cena con le proprie mogli. “Miller” si chiamava in realtà Agostino Garattoni e con lui è rimasta nella memoria dei riccionesi-doc l’espressione della signorilità con la quale la Riccione d’Antàn viziava i propri ospiti senza tuttavia sentirsi al servizio di nessuno.

GRANCÈLA “Grancèla” l’era e camerièr piò svelt ch’j’era sla tera. Ut purteva una béra o un cafè prima ancor t’iavèss urdinè. L’era pulid, eleghènt e rafìnèd, l’era e “metr” piò bel che fós mai ned. Un difèt però u’l’avèva, l’alzèva e gòmte, cioè e bivèva. Una sera ch’jera una nebia ch’l’as tajeva se curtèl, da via dei Mille, propie in fend e vièl un ved e sotpasag, un s’nè incort e s’la su “Douphine” e fnès s’un tóf dreinta te port. “Grancèla” u s’afacia me spurtèl s’l’acqua ch’la jarviva piò o mench me barbazèl. E scapa, e nudànd tòt vistid cumè che l’era e dis: “Os-cia che umidità ch’ujè stasera!”.

Signor, fam veda arturnè i culùr sora i cartell sbiavìd... ...e dèp arcojme po' azchènt ad cl’l’Alma Benedèta.

Art: De Grandis

GRANCÈLA

Was bedeutet “Bidone?” Sì, sono stato anche Vigile Urbano Avventizio Estivo in qualità di Interprete (estate 1961). Un episodio tipico di quei tempi: mentre mi trovavo in ufficio entra con fare minaccioso ed impeto teutonico, un turista tedesco in una condizione evidentemente alterata, il quale mi mostra un orologio e mi urla: “Was bedeutet Bidone?” (cosa significa Bidone?). Gli rispondo nella sua lingua: Bidone è quello che tiene in mano, un Rolex evidentemente falso che immagino abbia comprato, come accadeva in quei tempi, sul mercato settimanale del venerdì. Era un fenomeno strano. I tedeschi apparivano diffidenti per natura nei confronti degli italiani, storicamente definiti mafiosi e inaffidabili. Eppure erano gli unici stranieri che acquistavano telecamere e macchine fotografiche in pacchetti che contenevano zucchero e sale alimentati da pile che che lampeggiavano occhieggiando. Da considerare senz’altro il gran merito della straordinaria abilità dei truffatori, veri maestri nei giochi di mano dell’apparire e scomparire, incredibilmente capaci di conquistare la cupidigia di chi intravvedeva l’affare da raccontare a familiari ed amici. (E fu così che fui anche ingaggiato da Telerimini per leggere ogni sera, alle 19,30, un telegiornale in lingua tedesca per mettere i turisti sull’avviso di non cadere in simili tranelli). Il fenomeno evidentemente non è del tutto sparito poiché anche nei giorni nostri “campanellari” e simili sono presenti nei nostri territori, specie nei mesi estivi, per fortuna sempre più efficacemente controllati dalle Forze dell’Ordine.

“Grancèla”(1) era il cameriere più svelto che cera sulla terra. Ti portava una birra o un caffè, prima ancora che Vavessi ordinato. Era pulito elegante e raffinato, era il "Maitre” più bello che fosse mai nato. Un difetto però l’aveva, alzava il gomito, cioè beveva. Una sera che cera una nebbia che si tagliava col coltello in Via dei Mille, proprio in fondo al viale, non vede il sottopassaggio, non se ne accorge e con la sua u”Douphine”(2) finisce con un tuffo dentro il porto “Grancèla” s’affaccia allo sportello, con l’acqua che gli arriva più o meno al mento, esce e, nuotando tutto vestito così comera, dice: “Ostriga che umidità che c’è stasera!”. Personaggio realmente esistito. Auto francese degli anni J60.

(1) 2)

I rasunamènt per capì la vita

Da burdèl e pen un gnèra, da grand a fac la dieta. L’è cinquent’ann che an magn!

FaMiJa arciUnesa / 02.2020

Miller l’ “inglese” del Savioli


solidarietà territorio

Parrocchia S.Lorenzo, prima nella raccolta dei tappi in plastica

40

I ragazzi consegnano al Comune la mappa dei punti critici da rinverdire contro lo smog. Don Davide: “Prendersi cura delle cose, rispettare la natura, non sprecare e riciclare”.

FAMIJA ARCIUNESA / 02.2020

di Nives Concolino

Per la raccolta di tappi in plastica da riciclare, la parrocchia di San Lorenzo, è prima nella Diocesi di Rimini. Singolare la “lezione” su questo versante, che a inizio febbraio, nell’ambito della Festa della Pace dedicata a “La città giusta”, ha coinvolto una settantina di ragazzini dell’Azione cattolica di San Lorenzo. Posto l’accento sull’ambiente, partendo dal rispetto della creazione, i giovani hanno concluso il loro lavoro, consegnando al Comune la mappa dei punti critici della città da rinverdire con alberi e siepi per difendersi dallo smog generato dal grande flusso di veicoli su alcune grandi arterie stradali. Tra i luoghi individuati spiccano viale Udine e viale Veneto (zona Padre Pio), viale Giulio Cesare (a nord e sud della rotatoria all’incrocio con viale Veneto) e un’area prossima all’inceneritore. Alla giornata di sensibilizzazione, presenti anche i genitori, don Agostino Giungi e don Davide Arcangeli, è intervenuto don Domenico Bedin, parroco della chiesa di Sant’Agostino di Ferrara, nonché fondatore e presidente dell’associazione Viale K della quale gli stessi teenager sono poi stati ospiti il 15 febbraio. E’ qui infatti che vengono convogliati i tappi raccolti a Riccione, dove la campagna “Tip-tap” si è estesa dagli asili nido alle scuole medie pubbliche con successo.Fondamentale il lavoro, tanto più se si considera che

ogni tappo di plastica non si degrada prima di 800 anni. Nello specifico l’associazione Viale K li gestisce e trasforma in plastica per poi fabbricare oggetti da rivendere. In questo modo la realtà ferrarese assume persone svantaggiate e con handicap e cerca di dare lavoro a chi non l’ha. Un particolare. Una parte dell’utile dell’azienda, prodotto dai tappi di Riccione, viene donato alla ricerca scientifica, nello specifico per le malattie genetiche rare infantili presso l’Università Carlo Bo di Urbino (Dipartimento di Scienze Biomolecolari). Un’altra parte sarà donata all’associazione Ambiente e Salute di Riccione attraverso la portavoce Leda Zoffoli per creare una nuova area verde a Riccione. Le due giornate sono state precedute da una serie di incontri educativi, che come sottolinea don Davide: “Hanno coinvolto anche i genitori dei ragazzi, riflettendo pure sull’uso sobrio delle cose e sul corretto smaltimento di ciò che si trova in casa come i vestiti, elementi tecnologici e altro”. Da qui l’indicazione a “Prendersi cura delle cose, spendere del tempo per aggiustare e non cambiare subito tutto, rispettare la natura e gli animali, non sprecare troppa energia e acqua, riciclare, contemplare i paesaggi, non sprecare cibo e considerare i doni della Natura limitati e da condividere tra tutte le genti della Terra”, perché il Vangelo non è una teoria.

teatro e solidarietà

Foto Secondo Casadei

“Quei dal Funtanele”, risate di solidarietà. Anche quest’anno la compagnia dialettale “Quei dal Funtanele” ci ha fatto ridere e raccolto fondi per solidarietà. A gennaio al Centro di Quartiere Fontanelle la regista Nadia Gessaroli ha portato in scena con tutto il gruppo “Un uspidel tott da rid” di G. Lucchini. Come avviene da anni la donazione più importante viene fatta ogni 5 anni, l’ultima di 10 mila euro per un ecografo per il reparto “Oncoematologia Pediatrica” dell’Ospedale “Infermi” di Rimini. Aspettando la donazione del 2023 la compagnia ha regalato dei biliardini alla Parrocchia di Fontanelle.

La compagnia dialettale “Attori per caso” è andata in scena per cinque serate all’insegna della beneficenza allo Spazio Tondelli con “E Mèl d’Africa”. Risate e musica si sono continuamente rincorse nella spassosa commedia diretta e scritta da Luciano Luzzi con il tappeto musicale del Maestro Franco Morri che si è esibito live al pianoforte. Ognuna delle cinque serate ho dato sostegno economico e visibilità a cinque realtà attive sul nostro territorio: Parrocchia Angeli Custodi, Croce Rossa, AISM, Io Centro di Misano Adriatico e Centro 21.


Se non la provi,

*

ti perdi tutto il divertimento.

NUOVA OPEL CORSA B E N Z I N A , D I E S E L O P P U R E E L E T T R I C A. ANCHE A GPL.

CON SCELTA OPEL

DA

10.900€

OLTRE 30 KM CON 1 LITRO SPECIALE PROMO NEOPATENTATI

gruppo marcar

Marcar srl Via Flaminia, 341 47924 Rimini T. 0541 374312


È lieta di comunicarvi che dal 20 APRILE gli uffici si trasferiscono nella NUOVA SEDE in VIA ADRIATICA 10 RICCIONE (sopra Caf Acli)

Richiedi in agenzia la tua diagnosi dei rischi

“FUTURO senza sorprese” Consulta le nostre guide su:

www.assiriccione.it

RICCIONE - Via Adriatica 10 Tel. 0541 605 652 - Fax 0541 606 742 52828@unipolsai.it - info@assiriccione.it iscriz. registro RUI sez. A - N. A000154622 - data iscriz. 10/04/2007

www.unipolsairiccione.it

AGENTI GENERALI

ORARI: da Lunedì a Venerdì: 9.00 - 12.30 / 15.30 - 18.30 Martedì: 9.00 - 16.00 (orario continuato) Giovedì: 9.00 - 12.30 (pomeriggio chiuso)


Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.