Carlo Moccia_Tre opere

Politecnico di Milano, Scuola di Architettura, Urbanistica e Ingegneria delle Costruzioni Corso di Studio in Progettazione dell’Architettura Laboratorio di Progettazione dell’Architettura 1 Ilario Boniello, Elena Cao, Daniela Paltrinieri A.A. 2015/2016

Carlo Moccia

Andrea Cilano, Martina Cinefra, Christian Ciraci, Silvia M. Colombi, Annachiara Colombo, Fabio Colombo Elaborazioni grafiche eseguite dagli studenti

Carlo Moccia 1.

2.

3.

Case con atrio e giardino (progetto), 2001 Case a schiera con patio, Rutigliano, 2002 Case nel parco (progetto), 2003

Case con atrio e giardino, 2001

Case con atrio e giardino, 2001

Pianta primo piano

Pianta piano terra

Case con atrio e giardino, 2001

Sezione

Prospetto

Prospetto

Case con atrio e giardino, 2001

Case con atrio e giardino, 2001

Case a schiera con patio, Rutigliano, 2002

Case a schiera con patio, Rutigliano, 2002

Pianta piano terra

Pianta prino piano

Case a schiera con patio, Rutigliano, 2002

0

Prospetto

200

400

Prospetto

Sezione

600cm

Case a schiera con patio, Rutigliano, 2002

Case a schiera con patio, Rutigliano, 2002

immagine significativa

Case a schiera con patio, Rutigliano, 2002

Case a schiera con patio, Rutigliano, 2002

Case nel parco, 2003

Case nel parco, 2003

Case nel parco, 2003

Pianta primo piano

Pianta piano terra

Case nel parco, 2003

Prospetto

Sezione

Case nel parco, 2003

Case nel parco, 2003

Prospetto

Sezione

Case nel parco, 2003

Case nel parco, 2003

Case nel parco, 2003

Nel progetto delle Case a schiera a Rutigliano la ricerca tipologica si è concentrata sulla definizione di alcune relazioni tra casa, spazio libero e strada in una condizione di densità relativamente elevata.

La scelta del progetto è stata di considerare lo spazio libero come un interno a cielo aperto , un patio che fosse la stanza più grande della casa.

Un recinto murario perimetra la casa sino al margine della strada e la individua nelle propria unità.

Per conseguire la continuità al suolo tra lo spazio coperto della casa e quello del patio, liberando il fronte sul patio da appoggi intermedi, il piano superiore della casa è sostenuto da una trave-parete (una trave “vierendeel” sviluppata strutturalmente per l’altezza dell’intero piano).

Il grande soggiorno-patio si configura così come un’unica stanza al piano terreno per metà e per metà aperta all’aria e alla luce di mezzogiorno.

Carlo Moccia, Forme di case, Polignano M., editore Libria, 2012

Le case nel parco trovano il proprio senso nel rapporto che stabiliscono con il luogo naturale.

Dovevamo costruire case unifamiliari all’interno di un parco.

Il luogo del parco presenta spazi e caratteri diversi a seconda dell’altezza alla quale lo si osserva. Al livello del suolo ci si trova in uno spazio d’ombra ritmato dalla punteggiata isotropa dei tronchi degli alberi. Un’atmosfera diafana, determinata dalla luce che filtra tra le fronde degli alberi, pervade lo spazio quando si guarda il parco da più in alto, sollevati di tre o quattro metri rispetto al suolo.

La forma della casa si è stabilita definendo il rapporto tra due parti che corrispondono a due modi di ammirare la natura dallo spazio della casa. Le due parti della casa sono costruite con le forme di due differenti sistemi costruttivi.

Alla quota del suolo un muro delimita una “porzione” di terreno (il suolo “proprio” della casa) mantenendo libera la veduta verso il parco (caratterizzato a quella quota dalla presenza dei fusti degli alberi).

La parte posta al piano superiore (che costruisce il “riparo” dalle stanze sottostanti) è il luogo dell’affaccio sulle fronde degli alberi.

Alla quota del suolo i soggiorni della casa si dispongono tra i muri, separati dall’esterno da diaframmi trasparenti di vetro.

Al piano superiore si trovano le stanze per dormire e gli studioli, costruiti come “scatole” di legno, poggiate “a ponte” sui muri, che si affacciano tra le chiome degli alberi. Le travi parete che le delimitano sono costruite da una orditura di montanti e traversi lignei.

La fittezza e, insieme, la snellezza degli elementi lignei conferiscono “trasparenza” al limite che definisce l’internità di queste stanze, separandole dall’esterno della natura.

Carlo Moccia, Forme di case, Polignano M., editore Libria, 2012

BIBLIOGRAFIA Moccia C., Architetture 2000-2010, editore Aion, 2012 Moccia C., Ksour. Le città di terra, editore Aion, 2010 Moccia C., Architetture e costruzione, editore Aion, 2012 Moccia C. introduzione di Monestiroli A., Forme di case, Polignano M., editore Libria, 2012 Dal Farro A., Freiesleben A., Fusco G., Hohne S., Kleihues J., Malacarne G., Messina B., Moccia C., Rapp C., Schroder U., Nuova architettura razionale, Firenze, editore Aion, 2010 De Filippis F. prefazione di Carlo Moccia, Lo spazio domestico nel moderno. Variazioni sulle forme storiche dell’abitare, editore Aion, 2012

SCRITTI Moccia C., Forme e caratteri della Costruzione a scheletro, 2001 Moccia C., Mannino M., Mies/Kahn. La Costruzione dell’Aula, Bari, Mario Adda Editore, 2002 Moccia C., De Filippis F., Abitare la natura. Idee per una città possibile, 2002 Moccia C., Realismo e astrazione, 2005, Moccia C., Il Carattere e la Costruzione, 2008 Moccia C., La forza del Carattere 2008 Moccia C., Il disegno necessario, 2010 Moccia C., Amor vacui. Places for the city of our own times, 2011