LAB Conservazione_Fabbrica Livellara

GRUPPO 15

Fabio Colombo, Camilla Girardi, Davide Milidoni, Zhou Siping,

Laboratorio di conservazione dell’edilizia storica - A.A. 2017-2018 Prof.ssa Francesca Lucia Maria Albani Prof. Nicolò Carlo Maria Riva

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INDICE 1

Analisi funzionali e morfologiche a scala urbana fase agricola fase industriale fase contemporanea

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Analisi funzionali e morfologiche fabbrica Livellara

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Caso studio - Analisi materica e stratigrafica

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Caso studio - Analisi del degrado

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Concept di progetto

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Suggestioni spaziali

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Focus su intervento di conservazione

ANALISI FUNZIONALI E MORFOLOGICHE Punto di partenza dell’intero processo seguito nel corso delle diverse fasi di progetto sono delle analisi funzionali e morfologiche, fondamentali per definirne le linee guida e per comprendere come è evoluto il contesto in relazione ai mutamenti storici. Sono infatti individuabili tre periodi fondamentali che caratterizzano l’area di intervento, distinguibili e rilevanti tanto alla scala urbana quanto ad una scala inferiore, successivamente analizzati tramite lo studio delle infrastrutture di collegamento, le funzioni, gli spazi e gli accessi. Tutto ciò permette di comprendere le diverse relazioni esistenti e quelle possibili.

CTR Comune di Milano 2012

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FASE AGRICOLA Periodo di massimo sviluppo della tipologia insediativa rurale.

Il quartiere Bovisa e le zone limitrofe nascono e si sviluppano come aree agricole, in cui sono inserite cascine e piccoli centri abitati, attraversati da assi distributivi che mettono in relazione la città di Milano con l’esterno.

Carta IGM, fogli Bollate e Milano, 1988

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Stazione Bovisa: ieri

Area dei gasometri: ieri

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FASE INDUSTRIALE Periodo di massimo sviluppo della tipologia insediativa industriale.

Identificazione degli edifici legati alla produzione, che ha caratterizzato il periodo tra gli inizi del XX secolo fino agli anni ‘70-’80, quando è cominciato il periodo di decentramento dei poli produttivi rispetto alla città di Milano, con la conseguente dismissione di gran parte di questi complessi.

CTC Comune di Milano 1972

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Stazione Bovisa: oggi

Area dei gasometri: oggi

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FASE CONTEMPORANEA Periodo di transizione: dismissione di edifici industriali, riqualifica di ampie aree del quartiere (Politecnico di Milano, complessi residenziali). Problema del riuso di preesistenze che segnano fortemente la morfologia e la storia del quartiere. Ex comuni autonomi inglobati nel tessuto urbano della cittĂ costituiscono anomalie. Presenza di grandi spazi aperti inutilizzati.

CTC Comune di Milano 2012

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===NVNM 1910

===NVPT 1937

===NVQS 1946

===NVSR 1965

===OMNO 2012

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ANALISI FUNZIONALI E MORFOLOGICHE La fase successiva ha approfondito i temi evidenziati in precedenza tramite un ingrandimento di scala per potersi focalizzare sul lotto vero e proprio occupato dalla fabbrica Livellara. Da queste ulteriori analisi è emerso come la fabbrica non sia un progetto unitario, realizzato in un unico e ininterrotto arco temporale ma, al contrario, sia la somma di progressive aggiunte che hanno portato, fino ad oggi, alla formazione di un agglomerato di edifici con funzioni ed attività anche molto differenti e in contrasto tra loro. In alcuni casi queste aggiunte e diversificazioni negli usi caratterizzano l’assenza di dialogo e di armonia all’interno della fabbrica Livellara, fattore rilevante che dovrebbe essere preso in consideranzione all’interno di un progetto di riuso e valorizzazione del patrimonio esistente.

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ANALISI MATERICA Fondamentale per un progetto di conservazione è non soltanto il reperimento di fonti indirette ma la messa in atto di una specifica tecnica dell’osservazione. Tale procedimento indiziario permette lo studio di tutte le azioni di costruzione, demolizione o trasformazione che si sono succedute nel tempo e sovrapposte; ricostruendo in tal modo la storia dell’edificio preso in esame nelle diverse fasi che lo hanno caratterizzato.

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Nell’analisi N ll’ ’ li i d delle ll unità ittà stratigrafiche t ti che compongono l’edificio oggetto di studio, il primo approccio prevede di osservare la muratura stessa in modo da riconoscere le US (guardando materiali, continuità, discontinuità). Successivamente si passa alla descrizione materica di ciò che si è individuato. Dopo aver identificato le diverse unità stratigrafiche si passa infine alla ricerca di limiti e rapporti tra queste in modo da ricostruire attraverso i segni storici come si è formato l’edificio che vediamo oggi.

Tra le unità più significative che compongono la facciata sottostante abbiamo: 1: US positiva che indica la facciata in muratura a vista; 2: US positiva che indica il basamento in muratura a vista; 3: US negativa che indica il solaio sopraelevato ormai dismesso; 4: US di superficie che indica il rivestimento di intonaco.

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ANALISI DEL DEGRADO La mappatura dei degradi occorre per l’intervento di manutenzione: i degradi vengono distinti per materiale, riportando la causa e l’area interessata dal danno, perchè ad ogni materiale corrisponde una determinata tipologia di intervento. Gli agenti creano dei meccanismi che si mostrano tramite varie manifestazioni, le quali hanno una nomenclatura specifica dettata dalla NORMATIVA UNI-NoRMaL 11182 del 2006.

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Nell’analisi N ll’ ’ li i d dell caso studio t di preso in esame sono stati rilevati principalmente:

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COLATURA 3.3

EROSIONE DIFFUSA 3.12

DISGREGAZIONE 3.17

Traccia ad andamento verticale. Frequentemente se ne riscontrano numerose ad andamento parallelo.

Asportazione di materiale dalla superficie che nella maggior parte dei casi si presenta compatta.

Decoesione con caduta del materiale sotto forma di polvere o minutissimi frammenti.

Talvolta viene utilizzato il termine polverizzazione.

CONCEPT DI PROGETTO L’evoluzione storica del complesso della Livellara, nella sua progressiva addizione e modificazione delle parti che la costituiscono, ha rimarcato l’eterogeneità della sua composizione. Oggi permane un’evidente bipartizione nelle funzioni che assolve questo complesso: mondi contrapposti convivono senza interazione. La progressiva perdita delle funzioni ha determinato dispersione. Ma la grande disponibilità di spazi, ricavabili tramite una migliore gestione dei servizi a corredo delle attività, offre possibilità di inserire elementi di novità che possano dare unità e nuova vita al complesso. Un grande aggregato centrale potrebbe allora assolvere alla necessità di stoccaggio legato alle attività produttive e allo Spirit, costituendo un nuovo fulcro attorno al quale ruoterebbe la vita del complesso, per garantire la convivenza unitaria delle diverse entità presenti. Il complesso della Livellara contiene infatti elementi rappresentativi di tutte le fasi che ha attraversato il quartiere Bovisa: la cascina in relazione alla prima fase agricola, l’industria sviluppatasi dal‘900, la 13

volontà olontà à contemporanea contem mporane ea di ridare vita al quartiere con lo Spirit. Perciò gli spazi che vengono identificati dal nostro studio, e liberati di conseguenza, costituiscono ambiti che possano ospitare attività in grado di riunire queste diverse entità, intrecciando un nuovo sistema con quello originale. Gli spazi in cui intervenire vengono quindi scelti in base alla loro carica simbolica, alla loro posizione strategica, alla relazione che instaurano con gli elementi fondamentali che compongono il complesso, e con le attività svolte al loro interno.

Proprio queste relazioni e attività vanno a suggerire la tipologia di spazio che si verrà a creare: opportunità in cui mostrare ciò per cui un ambiente era nato, inserire nuove funzioni in collaborazione con chi ha mantenuto in vita la Livellara, ricollegare gli angoli rimasti tagliati fuori. Il progetto propone un programma con cui affrontare questo cambiamento, attraverso fasi progressive, che permettano di rafforzare nel tempo il rapporto tra quartiere e Livellara, oltre che di valorizzare, dando nuova vita, gli spazi di quest’ultima.

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SUGGESTIONI SPAZIALI

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FOCUS DI INTERVENTO Essendo questo progetto di conservazione organizzato e studiato per fasi, il nostro intervento andrebbe ad agire sul complesso tramite un’organizzazione corale di piÚ spazi. Siamo quindi passati ad approfondire quello che costituirebbe il primo tentativo di approccio al luogo e alla sua storia. Questo primo intervento prevede quindi di insediarsi nel primo e secondo piano

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dell’ex d ll’ oleificio l ifi i tramite t it un percorso, espositivo e sensoriale, studiato per far riemergere e far conoscere ai visitatori le fasi decisive che hanno caratterizzato la storia del complesso, nel corso delle diverse fasi che ha attraversato e che gli hanno dato un’identità .

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Il lavoro svolto all’interno del primo edificio oggetto di intervento è stato infine collegato e reso visibile tramite un nuovo sistema di accessi e percorsi, definiti dall’inserimento di una scala, pensata non tanto per confondersi con il contesto ma per rapportarsi con esso tramite un forte contrasto tra antico e nuovo e tra le loro forme, in modo da rendere esplicita la volontà di inserirsi con nuove idee all’interno della Livellara e di voler dare alla storia del luogo una nuova possibilità.

BIBLIOGRAFIA: P. Ghibellini, C. Morandi, P. Vidulli, “Urbanistica a Milano: 1945-1980”, Edizioni delle Autonomie “L’urbanistica di Milano: quel che resta dei piani urbanistici nella crescita e nella trasformazione della città”, Editori Ulrico Hoepli, Milano V. Erba, C. Morandi, C. Molteni, “Bovisa: materiali per il progetto urbanistico”, Libreria Clup, 2003 TESI: C. Stampone, “Un intervento per il produttivo in zona Bovisa”, 1999 D. Asnaghi, “Paesaggio della memoria agli orti di Bovisa”, 1999

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SITOGRAFIA: https://geoportale.comune.milano.it/sit/download-utili/ https://geoportale.comune.milano.it/MapViewerApplication/Map/App?config=/MapViewerApplication/Map/Config4App/216&id=ags