Ad ogni epoca corrisponde la propria architettura. La sua costante è il rapporto con l'uomo e la realtà. Il collegamento tra questi due mondi avviene attraverso la costruzione, il passaggio fondamentale tra l'idea del progettista e l'autonomia dell'edificio.
Negli ultimi decenni, la figura dell'architetto sembra aver abbandonato la sfera fisica dell'architettura, per concentrarsi sul disegno, sulla forma, sul processo che conduce all'oggetto finito.
Tuttavia, la crescente consapevolezza ambientale ha dato inizio ad un processo di rivalutazione di quest'ambito. Le recenti politiche ambientali hanno determinato un forte impatto sulla concezione stessa dell'edificio: la validità del risultato finale è inversamente proporzionale al suo impatto ambientale. La machine à habiter è stata abbandonata per un modello ibrido tra funzionalismo ed effimerità, tecnologia e reversibilità.
Si articola il ragionamento sul rapporto che lega architettura e costruzione, in relazione al contesto culturale contemporaneo.