LAB Progettazione 3_Evoluzione Progettuale

LAB. PROG. CENTRO CULTURALE TEMA: MIGRAZIONE TARIFA, ANDALUSIA, SPAGNA

PROGETTO DI UN

EVOLUZIONE PROGETTUALE

PROFESSORI Franco ASSISTENTI

Tagliabue, Caterina Bassoli Valerio Botta, Lorenza Crotti, Marta Geroldi, Giulia Vignati

A.A. 2017/2018

FABIO COLOMBO 826206

G ORP .BAL

E L A R U TL U C O R T N E C NU ID OTTEGORP E N O I Z A R G I M :AMET A N GAP S , A I S U L AD N A , AF I R AT

E N O I Z U L OV E E L AU T T E G O R P

INDICE 1. SOTTRAZIONE 2.PROGETTO: FASE 1 3.VIAGGIO STUDIO 4.PROGETTO: SVILUPPO 5.PROGETTO: CONSEGNA FINALE 6. MODELLI

PRIMA ESERCITAZIONE La prima esercitazione del corso ha avuto come tema principale quello di partire da una forma geometrica semplice e realizzare per SOTTRAZIONE di volume un punto di ristoro in un percorso immaginario.

Gli spazi interni ricavati dovevano richiamare i concetti di soglia, distribuzione e riparo, giocando con forme e luce.

L’unico oggetto da produrre è stato un modello in gesso: la necessità di realizzare un cassero comprendente i volumi con cui si vanno ad articolare gli spazi interni ha permesso al “vuoto” di acquistare corpo e di diventare elemento di genesi di un’architettura ideale.

L’intenzione è stata quella di generare uno spazio lineare nella successione di “soglia”, “distribuzione” e “riparo”, ognuno caratterizzato da una volumetria, una forma e un rapporto con la luce particolari. Il risultato finale vuole porsi come un elemento in grado di trasmettere visivamente resistenza, forza, massa, ma che al tempo stesso si infletta verso l’interno per accogliere il viandante, invitarlo a entrare e proteggerlo.

MATERIALE: DATA DI CONSEGNA: VALUTAZIONE:

modello in gesso 29/09/17 A

1. SOTTRAZIONE

FASE 1 Il primo progetto vero e proprio si è sviluppato a partire dai concetti affrontati nella prima esercitazione: un edficio compreso in un lotto dalla geometria definita, con precise richieste a livello di funzioni e superfici degli spazi.

Meno specifiche erano invece le caratteristiche del contesto in cui esso si inserisce: l’unica indicazione riguarda i limiti del lotto.

A partire da questi punti, l’obiettivo del progetto è stato quello di lavorare sulla FORMA, senza influenze esterne, per ragionare sulla capacità di comunicazione che può assumere un’architettura, nonchè il suo stesso limite in tal senso.

A partire dalle generiche indicazioni sul contesto ho pensato l’organizzazione dell’oggetto architettonico come un elemento che potesse aprirsi sul paesaggio, raccogliere i flussi e farli convergere in una grande piazza aperta, da cui si possa accedere agli spazi di relazione e a quelli adibiti ad attività particolari come gli spazi mostre e laboratori.

MATERIALE:

2 tavole A1 modello in gesso 1:500 modello di studio 1:200 DATA DI CONSEGNA: 3/11/2017 VALUTAZIONE: C

2. PROGETTO

TAVOLE

TARIFA Dopo l’arrivo in serata all’aeroporto di Siviglia, ci siamo subito spostati verso Tarifa, dove abbiamo visitato il lotto di progetto, un’area utilizzata abusivamente come parcheggio posta tra le due spiagge principali della cittadina.

Luogo simbolo di grande importanza, il paese è posto su un vero e proprio spartiacque tra Oceano Atlantico e Mar Mediterraneo, mentre ha sempre svolto un ruolo di ponte tra cultura europea e africana.

Le particolari condizioni morfologiche, climatiche e culturali del luogo hanno costituito un saldo punto da cui il progetto ha preso progressivamente maggiore concretezza.

CITTA’ VISITATE:

DATE:

TARIFA CADICE ZAFRA MERIDA SIVIGLIA 8/11/17-11/11/17

3. VIAGGIO STUDIO

FASE 2 Con la visita al lotto di progetto abbiamo finalmente un contesto in cui inserire il nostro edificio. A questo punto si può analizzare come l’esercizio sulla forma può concretizzarsi e come il contesto può andare ad influire su di esso.

Questa fase di progetto si basa soprattutto sullo studio delle relazioni che l’edificio instaura con il contesto. Le scelte progettuali che riguardano orientamento, apertura delle parti, organizzazione funzionale e morfologica, dipendono direttamente dai fattori rilevati in loco: in particolare influiscono la posizione privilegiata (divisione di oceano e Mar Mediterraneo, prossimità alle spiagge) e la relazione che instaura con la città, e la presenza pressochè costante di un forte vento, che influisce molto sulla tradizione architettonica locale e sull’inutilizzo di alcune aree troppo aperte rispetto ad altre più riparate.

MATERIALE:

3 tavole A1 modello in gesso 1:500 modello di studio 1:200 DATA DI CONSEGNA: 15/12/2017 VALUTAZIONE: C+

4. PROGETTO

TAVOLE

FASE 3 Il commento della revisione precedente ha costituito un’occasione per valutare e risolvere più in autonomia i problemi del progetto.

L’obiettivo è diventato quello di semplificare e rendere più “vivo” il progetto, in ogni suo aspetto: viene approfondito il rapporto dell’edificio con il paesaggio cirscostante, il programma funzionale subisce variazioni che possano renderlo più semplice, intuitivo e razionale, si scende di scala per ragionare l’architettura anche nel suo dettaglio tecnologico.

Nell’approfondire questi aspetti il progetto acquista forma sempre più reale, diventa più vivido nella mente e più naturale.

MATERIALE:

4 tavole A1 modello in gesso 1:500 modello di studio 1:200 - 1:50 mod. paesaggio DATA DI CONSEGNA: 15/12/2017

4. PROGETTO

TAVOLE

CONSEGNA FINALE La fase finale del progetto prevede l’ultima revisione degli elementi più critici del progetto. Le funzioni vengono ulteriormente riviste in relazione a rapporti interni, distribuzione, logica del costruito, ecc.

Il risultato è un edificio profondamente cambiato: l’analisi del dettaglio ha influenzato il contesto e viceversa, i riferimenti e le suggestioni hanno dato risultati concreti, ogni elemento viene curato in relazione al contesto.

Elementi essenziali sono diventati gli spazi aperti, di relazione, di passaggio, che contrastano con gli spazi chiusi della mostra, quasi autoreferenziali. Essa assume un andamento circolare, che trova un inizio in uno spazio ibrido (filtro/passaggio) e una fine nella terrazza panoramica.

Lo spazio di deposito viene posizionato nel piano interrato, con accesso diretto per le merci tramite montacarichi.

Le piazze si dispongono su due livelli per offrire diverse possibilità di utilizzo in relazione ai laboratori e al ristorante.

MATERIALE:

4 tavole A1 modello in gesso 1:500 modello di studio 1:200 - 1:50 mod. paesaggio DATA DI CONSEGNA: 22/2/2018

5. PROGETTO

PIAZZA DEI LABORATORI La piazza ribassata offre uno spazio protetto alle attività dei laboratori, che possono aprirsi ai visitatori. Lo spazio diventa disponibile per attività meno convenzionali, eventi, dimostrazioni e altre modalità di utilizzo che possano rendere costantemente attivo il contesto.

Spaziando oltre le mura dell'edificio si permette di dare una nuova interpretazione agli spazi, che si rendono quinte sceniche di uno spettacolo sempre nuovo. Attivando quest'area, altrimenti frequentata solo in periodi e punti specifici, si andranno a formare nuove percorrenze, tra spiaggia e città, tra infrastruttura e lungomare: l'edificio si plasma e si dispone per indirizzare e suggerire queste nuove relazioni.

PIAZZA

PIAZZA DEL RISTORANTE La piazza relativa al ristorante costituisce uno spazio informale di prima accoglienza al visitatore. Lo spazio si offre come luogo di breve riposo, di stazionamento o semplice passaggio, accogliendo i visitatori e accompagnando i passanti attraverso il forte segno del braccio sospeso, che in questo punto che si piega in un angolo acuto dal forte impatto visivo. Approcciarsi a questo spazio rende chiaro lo scopo dell'intero edificio, offrire un ambito separato e protetto dalle condizioni dell'esterno, tra sole estivo e vento forte. La vista sulla piazza ribassata permette una prospettiva piÚ ampia su ciò che vi avviene.

PIAZZA

POLICARBONATO finitura esterna satinata

STRUTTURA pannelli

STRUTTURA PORTANTE

TENDE fisse orientate

SOLETTA tecnica praticabile

FINITURA INTERNA diffusore di luce

RIFERIMENTI FONDAZIONE BEYELER, Renz o Piano

SUZHOU CAPEL, Neri&Hu Design and Research Office

B³ GADAMERPLATZ, Datscha Architekten

MURAGLIA NAZARI’, Antonio Jiménez Torrecillas