Zelo Surrigone ECOMUSEO

FABIO COLOMBO

ZELO SURRIGONE ECOMUSEO:

VALORIZZARE E UNIRE TRA PASSATO, PRESENTE E FUTURO

PRESENTAZIONE DEL CONTESTO

Posizione del comune di Zelo Surrigone nella CittĂ Metropolitana di Milano.

IDENTIFICAZIONE DELL’AREA

L’area su cui si ha intenzione di lavorare è quella del comune di Zelo Surrigone.

Esso è situato nella zona sud-ovest della città metropolitana di Milano. Si trova in prossimità di assi viari importanti per la zona: la SP 494, conosciuta come Vigevanese, che costeggia il corso del Naviglio Grande da Milano fino a Vigevano, proseguendo poi verso Mortara fino ad Alessandria; la SP 30 che collega Binasco, e l’autostrada A7, e Vermezzo, passando per Rosate. sono presenti collegamenti tramite bus alla vicina stazione ferroviaria di Albairate Vermezzo.

Confina con i comuni di Vermezzo a nord, Morimondo a ovest, Gudo Visconti a sud e Gaggiano a nord. Si articola su un’area di 4,47 chilometri quadrati, di cui solo una piccola parte è occupata dal centro abitato. L’area restante è costituita da campi coltivati, presieduti da alcune importanti cascine, di cui oggi se ne contano nove in tutto. La maggiore risulta essere la cascina Merina.

La popolazione ha subito una forte crescita tra gli anni ‘80 ad oggi, partendo da 406 nel 1891 fino ad arrivare ad un picco di 1477 nel 2011. Questa crescita ha determinato un programma di ampliamento della zona residenziale, con la creazione di nuovi condomini. Sono sostanzialmente due le aree in cui si è concentrata l’edificazione di nuove abitazioni: l’area che costeggia via Papa Wojtyla e quella che comprende via Don Carlo Rizzi. Per questi progetti sono stati mantenuti delle linee guida comuni, con la creazione di un sistema di più condomini che condivide uno spazio comune di grande dimensioni, che funge da semplice sistema di distribuzione o da spazio verde, a seconda dei casi e delle possibilità. La tipologia residenziale del resto del comune è quella della villetta singola o bifamiliare, con alternanza in alcuni casi di piccoli condomini o villette plurifamiliari.

Per quanto riguarda i servizi in Zelo Surrigone sono presenti una scuola materna, un asilo nido, un mini-market, un panificio, una trattoria, un parchetto comunale, una discarica pubblica; nella piazza comunale: una pasticceria/gelateria, un bar, un ristorante, una pizzeria d’asporto e una biblioteca, oltre al palazzo del Comune e alla Chiesa di Santa Giuliana. Si è insediata da poco una base del servizio di pronto soccorso della Croce Rossa. Sono poi presenti, soprattutto nell’area a sud del centro abitato, dei capannoni con attività produttive e commerciali, tra cui un meccanico e il forno.

IL CENTRO ABITATO

In questa rappresentazione schematica si evidenzia il centro residenziale di Zelo Surrigone. Si riconosce innanzitutto una struttura organizzativa del costruito irregolare nell’area che va dal retro della chiesa fino al parchetto comunale, che si può identificare come parte antica. A sud si sviluppa una parte più moderna, costituita dalle villette a schiera. Infine a est si sviluppa la fascia di recente realizzazione dei condomini.

LEGENDA

Centro storico

Edificazione successiva Edificato recente

Castello Confalonieri

Chiesa di Santa Giuliana e proprietà annesse Parchi pubblici

Scuola materna e asilo nido

Sono evidenziati: •

in rosso gli edifici residenziali;

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In blu: le chiese;

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In grigio: i capannoni e gli edifici produttivi in generale; In azzurro: gli edifici di servizio pubblico (tra cui scuole, negozi, ecc.) e privato (posteggi, ecc.)

ITER PROGETTUALE

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Creazione di un percorso Identificazione tappe Modalità di percorrenza Come realizzarlo

• Attività collaterali (biblioteca, archivi, ecc.)

• Attività per comunità (culturali, sportive, ecc.)

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Territorio Ambiente Storia Tradizioni Architettura

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Scarso interesse Difficoltà insediamento attività economiche Mancanza senso di appartenenza Giovani disinteressati

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Sede amministrativa Materiale per attività Luoghi di ritrovo Centri espositivi Recupero (di architetture, aree, ecc.)

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Pubblicità Volantinaggio Social network Attività con giovani Eventi

DEFINIZIONE DEL PROBLEMA

Prima di procedere con l’identificazione del problema devo premettere il fatto che sia coinvolto a livello personale con l’aera che sto analizzando. In questo caso devo quindi avvalermi della esperienza diretta che ho avuto di questo contesto, sia per quanto riguarda il rapporto con il territorio, sia con le persone, che coi servizi e così via, cercando tuttavia di mantenere una visione oggettiva quando la situazione lo richieda. Ritengo inoltre che un coinvolgimento personale in questo contesto sia quanto meno essenziale per garantire maggiori possibilità di successo a questo lavoro: fatto dalla popolazione per la popolazione di questo mio paese.

Nel corso degli anni, ho potuto riscontrare una serie di problemi legati a diversi aspetti legati alla vita della comunità rispetto a rapporti interpersonali, di scambio sociale e culturale, o con il territorio stesso. Con il tempo si sono ridotte queste occasioni di incontro, su cui ha gravato anche il progressivo ‘‘distacco’’ dal comune di Vermezzo, oppure vedevano una partecipazione sempre minore. Le fasce d’età interessate da questo progressivo disinteresse sono soprattutto quelle più giovani, le più attive, ma anche tra le più difficili da coinvolgere con costanza. Questo problema si riflette inoltre nella mancanza di iniziative da parte della popolazione stessa, sempre più passiva, e alla sempre minore cura dell’ambiente e dei beni del territorio. Un altro elemento particolare che ho riscontrato è che, come conseguenza di questo disinteresse generale, non si riescono ad avviare attività commerciali, per mancanza di clienti. Sotto il portico della ala sud della piazza comunale, dalla parte opposta del Castello Confalonieri, sono presenti il bar e il ristorante, tra i quali sono compresi degli spazi commerciali, che hanno visto diversi passaggi di gestione, fino all’insediamento della gelateria, che invece ha creato un luogo di incontro relativamente frequentato.

OBIETTIVI

Alla luce di questi problemi, gli obiettivi che si deve porre questo progetto sono appunto un maggiore coinvolgimento della popolazione, sfruttando le opportunità che offre il contesto, per creare un senso di appartenenza condiviso da tutti i residenti, valorizzando il bene ambientale, le architetture storiche, la tradizione, la produzione agricola e tutti quegli elementi che caratterizzano la vita del paese di Zelo Surrigone.

TEMI

I temi che verrebbero introdotti non possono limitarsi ad un solo ambito della vita del paese. Per promuovere il senso di appartenenza si porterebbero avanti iniziative che trattino ogni aspetto della storia di Zelo. L’ideazione di un percorso all’interno del centro abitato e degli spazi limitrofi potrebbe portare ad un maggiore coinvolgimento personale, che confluirebbe in una crescente attenzione e voglia di miglioramento. Questo percorso tematico seguirebbe alcuni filoni principali: •

la tutela del bene architettonico: attraversando i siti storici e i luoghi di interesse culturale;

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la tutela del bene ambientale e paesaggistico: attraversando i campi e informandosi sulle tecniche e le modalità di produzione agricola e di allevamento;

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la tutela della storia, della tradizione: tramite fonti dirette e indirette, ricostruire la storia della popolazione che ha abitato questo territorio La tutela della flora e della fauna locale: con osservazione sul campo e laboratori specifici.

In questo percorso attraverso il paese verrebbero localizzati poi dei punti strategici in cui promuovere altri temi di maggior carattere personale, anche su proposta diretta della comunità: rapporti interpersonali, social-network, tecnologia, arte, musica, sport e tutto quello che può unire e interessare più persone.

IDENTIFICAZIONE TAPPE

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MODALITA’ DI COINVOLGIMENTO E REALIZZAZIONE

Per garantire il raggiungimento di questi obiettivi è necessario il coinvolgimento della popolazione locale: si comincerebbe avviando una campagna di informazione riguardo gli obiettivi fissatisi, cercando di arrivare ad ogni fascia d’età. Ciò comporta l’utilizzo di diversi metodi di propaganda: per le fasce più giovani si lavorerebbe sui social network, nelle scuole, per le strade, nei campi sportivi, con volantinaggio in luoghi strategici e promuovendo attività a contatto diretto coi ragazzi; per le fasce più adulte si organizzerebbero seminari, incontri, conferenze, ritrovi ed eventi come cene, serate a tema, piccole gite e attività dedicate.

In questa fase iniziale importante è il coinvolgimento delle attività locali, che costituirebbero un punto di appoggio per diffondere l’iniziativa. Potrebbero essere previste delle giornate in cui ogni negoziante, gestore o chiunque sia interessato allestisca degli stand nella piazza, dove vengano proposte, pubblicizzate o raccolte idee riguardo i temi da affrontare, così da fondare l’ecomuseo su una maggiore interattività e dinamicità.

Il rapporto con le attività locali sarebbe quello di uno scambio alla pari, in cui l’investimento, nel pubblicizzare e promuovere il progetto, porterebbe ad un maggiore indotto: vivere il paese per le strade porterebbe ad una maggiore frequentazione di questi punti strategici.

Altro aspetto importante è quello del lavoro richiesto per la realizzazione e la gestione dell’ecomuseo, che si fonderebbe sicuramente sul volontariato, con l’appoggio di esperti del settore residenti nella zona. Eventuali disponibilità economiche (sovvenzionamenti da parte di enti governativi o degli enti locali) verrebbero impiegate nell’acquisizione delle strutture necessarie per le attività museali (non solo esposizione, ma anche sede amministrativa, archivio, biblioteca, ecc), nell’organizzazione degli eventi, in forniture di materiali e servizi, e nel coinvolgimento di personalità esterne, come esperti o ospiti, per avere voci ‘‘fuori dal coro’’, esterne al nostro contesto.

Attualmente sono già in cantiere proposte e attività di questo genere: eventi teatrali, gite, cene, giornate a tema, concerti; tutti elementi che servino a rafforzare il legame e il confronto all’interno della comunità. È quindi necessario sviluppare a partire da questa linea guida un progetto che sensibilizzi la cittadinanza alla tutela del luogo in cui vive.

In alto: a sinistra evento sportivo per disabili; a destra inaugurazione sede ATA Soccorso ONLUS (villa confiscata alla mafia) In basso: a sinistra evento teatro di strada; a destra commemorazione del 2 Giugno

PARTENZA – PIAZZA ROMA

La piazza comunale di Zelo costituisce il centro della vita sociale del comune, per questo può essere un ottimo punto di partenza e di arrivo. Qui sono presenti: sul lato sud il bar, la gelateria, il ristorante; sul lato nord il Castello Confalonieri, dalla grande valenza storica, ora abitato; a est il sagrato della chiesa di Santa Giuliana, con la Cappella di San Giuseppe e, appena più a sud, la sede del Comune.

La conformazione attuale risale a tempi relativamente recenti, quando nel XIX secolo venne lasciato l’usufrutto di questo spazio al parroco da parte del conte Confalonieri per far passare la processione. Sono ancora oggi leggibili delle tracce della conformazione originale della piazza. Fu realizzato poi un memoriale, presente ancora oggi, in onore dei caduti della Prima Guerra Mondiale. Lavori recenti hanno favorito la pedonalizzazione della piazza, limitando la viabilità ad un solo senso di marcia, con l’immissione diretta in via Garibaldi.

PROPOSTE

La disponibilità di spazio consente l’allestimento di aree dedicate ad attività di vario genere, da quelle informative, a laboratori interattivi, a spettacoli o mostre all’aperto. La partecipazione delle attività del posto garantirebbe un appoggio organizzativo e un supporto essenziale, favorendo anche maggiori possibilità di afflusso di pubblico e coinvolgimento. Si creerebbe uno spazio conviviale in cui sostare o un luogo di passaggio per orientare l’interesse della comunità verso nuovi temi.

L’allestimento prevede la chiusura della piazza al traffico, impiegando la parte centrale, tra l’aiuola e il monumento, e il perimetro per il posizionamento di bancarelle e stand: qui si alternano artigiani e commercianti locali per la vendita di prodotti a chilometro zero; adolescenti ed adulti propongono attività sportive e giochi di gruppo, che, dopo aver trovato i partecipanti, si svolgerebbero nel parco di Via Roggia Leona. Di fronte all’albero viene allestito il palco su cui si esibiranno artisti di strada, studenti, musicisti e cantanti. in altre occasioni, con la collaborazione di esperti in materia artistica e culturale, si organizzeranno conferenze interattive, su temi legati alla storia del nostro paese e del nostro territorio: la ricostruzione storica del centro abitato, analisi delle architetture residenziali e istituzionali, i personaggi principali che hanno influenzato la vita comunale nel corso dei secoli.

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TAPPA 1 – SAGRATO DELLA CHIESA DI SANTA GIULIANA

Per il valore storico e artistico e per prossimità al punto di partenza, la chiesa di Santa Giuliana è la prima tappa obbligata del percorso.

La storia della chiesa ruota attorno ad una figura tra le più importanti per il nostro paese: Don Oreste Brovelli. Egli, assieme a Margherita Beltramini, altro personaggio chiave, portò avanti una campagna di rinnovamento della proprietà ecclesiastica come modo per dare nuova luce alla vita del paese.

Nonostante il lavoro non sia stato ultimato come da progetto, tale chiesa rimane tra le più conosciute e visitate della zona, utilizzata soprattutto per matrimoni, battesimi o altre cerimonie solenni.

Accostata alla facciata, sul lato est, si trova la Cappella di San Giuseppe. Inizialmente ossario del cimitero situato dietro la chiesa, viene riqualificata con lo smantellamento di quest’ultimo, per mantenere la memoria del sito. La Cappella condivide il lato est con l’attuale farmacia, che fu l’asilo infantile di Zelo.

PROPOSTE

La scoperta di questi spazi può avvenire tramite brevi percorsi dentro e fuori queste strutture, utilizzando bacheche o pannelli informativi in punti strategici, su cui raccogliere informazioni sulla storia, sulle persone che hanno vissuto questi spazi, come la società è cambiata e come sono cambiate negli anni la vita e le abitudini. La chiesa può poi essere utilizzata come ‘‘teatro’’ per la proiezione di filmati, che potrebbero essere realizzati in collaborazione con volontari, appassionati o i bambini degli asili. Il contesto ben si presta per l’esibizione di cori polifonici e cantanti lirici, presenti sul territorio e nei dintorni.

La presenza dell’organo a canne, risalente al ‘700, da modo di organizzare serate a tema, per favorirne il restauro, tramite la raccolta di fondi.

La web-radio SP30 offre numerose possibilità per quanto riguarda attività per ogni fascia di età, dall’intrattenimento dei più piccoli a corsi tematici più specializzati per giovani ed adulti: corsi di teoria musicale, serate musicali con musica dal vivo, progetti legati al lavoro radiofonico con studenti della scuola secondaria.

Nella stessa sede si organizzano incontri di giovani artisti ed appassionati di graffiti e street-art, per la realizzazione di murales per rinnovare e riqualificare luoghi dismessi o tristemente abbandonati.

Un progetto da realizzare in futuro sarebbe la riqualificazione dell’area retrostante la chiesa: un primo utilizzo di strutture effimere per realizzare spazi coperti per mostre e manifestazioni culturali porterà alla creazione di un polo fieristico in scala ridotta.

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TAPPA 2 – MINI-MARKET

Il mini-market situato in via Cavour potrebbe offrire lo spazio antistante l’ingresso come punto di ristoro e di snodo per una eventuale ramificazione del percorso: a seconda della destinazione finale, delle attività a cui si vuole partecipare e dei luoghi che si vogliono visitare potrebbero essere previsti percorsi diversi.

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PROPOSTE

Prevedendo il posizionamento del punto di partenza e di arrivo nella piazza, in questo punto potrebbero essere posizionati piccoli stand di ristoro, anche con la collaborazione del vicino bar. Potrebbe poi essere uno snodo strategico in cui promuovere l’informazione sui diversi percorsi tematici.

Durante tutto l’anno è possibile allestire un piccolo mercato a chilometro zero per la vendita di prodotti come formaggi, carni, frutta, verdura, cereali e derivati. In questo caso viene prevista la collaborazione con la Cooperativa Cometa, la cui sede è situata di fronte all’area: la finalità è quella di coinvolgere i pazienti psichiatrici che vi risiedono in progetti che prevedono l’integrazione e il contatto con le realtà locali.

TAPPA 3 – SCUOLA MATERNA

Costruzione recente, dall’architettura moderna, costituisce un elemento importante per la vita della comunità. Al suo interno vengono svolte attività di interesse pubblico, come eventi particolari, o amministrativi e governativi (qui vengono allestiti i seggi elettorali).

PROPOSTE

In questo caso possono essere sfruttati l’ampio spazio verde e le aule interne, nonché la mensa. Possono essere proiettati filmati, effettuate conferenze o allestite mostre. A seconda del periodo dell’anno si dovrà considerare la disponibilità all’utilizzo degli spazi, limitata al termine della permanenza dei bambini, o sfruttare questa presenza per coinvolgere i bambini, e potenzialmente i genitori, in attività particolari. Durante l’anno scolastico si tengono laboratori sulla coltivazione di piante ed ortaggi. Con la collaborazione del Comune, verranno realizzati orti pubblici, avviati dai bambini e disponibili liberamente per i cittadini che ne faranno richiesta.

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TAPPA 4 – VERSO LA MERINA: LE ROGGE

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Procedendo verso i campi agricoli, è importante soffermarsi per osservare e spiegare il funzionamento del lavoro nei campi, con le tecniche utilizzate, i raccolti, le modalità di lavorazione e tutto ciò che riguarda il settore. Per questo è possibile prevedere una tappa che si soffermi in prossimità del sistema delle rogge.

PROPOSTE

In questo caso più che una vera e propria tappa si tratta di un punto intermedio, per presentare il tema trattato nella cascina. Per questo si potrebbero porre degli elementi di segnaletica, cartelli, bacheche, su cui riportare notizie ed informazioni a riguardo: qui si parla della coltivazione locale, dei metodi tradizionali e antichi della produzione del riso e degli altri cereali tipici della zona, il funzionamento e la ramificazione delle rogge, la fauna e la vegetazione locali. La presenza di strade passanti per i campi permette l’organizzazione di passeggiate di gruppo e attività come il bird-watching.

TAPPA 5 – CASCINA MERINA

La più grande cascina di Zelo, gestisce da sola la parte est dei campi coltivati. Il complesso presenta le caratteristiche tipiche della cascina lombarda: disposizione degli edifici chiusa su una corte quadrata, con la casa padronale ed un edificio dalla tipologia a ringhiera. Vi sono poi depositi, stalle e altri spazi indispensabili per l’attività. Nell’Ottocento subisce opere di restauro.

Importante in questo contesto è la presenza del Molino della Merina, che costituisce un’importante testimonianza storica delle tecniche e della vita del passato

PROPOSTE

Questa cascina costituirebbe un’altra grande tappa in cui concentrare laboratori più specialistici: dai temi più specifici, legati all’ambiente e alla natura in generale, alla gestione e produzione di prodotti alimentari, a chilometro zero e in modo ecosostenibile.

Gli spazi ormai inutilizzati della cascina vengono riutilizzati per progetti di co-working a stretto contatto con le necessità lavorative di imprenditori del territorio: tramite installazione di una sede operativa di giovani, si creano reti per diffondere informazione e organizzare eventi di carattere conservativo. Questa risulterebbe la sede operativa e gestionale delle attività ecomuseali, con l’appoggio di locali sparsi nel territorio, tra cui le ville confiscate alla mafia.

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TAPPA 6 – ORATORIO DI SAN GALDINO

Viene realizzato nel 1418, e conserva ancora oggi le fattezze originali, seppur mostrando i segni del tempo. Si presenta come una piccola chiesa in mattoni a vista, semplice e spoglia, mentre all’interno presenta un sistema di affreschi di alto pregio: la volta si ispira alla Sala dell’Asse del Castello sforzesco. Condivide le pareti del lato est con l’attuale trattoria S. Galdino, e a nord col complesso che faceva parte dei possedimenti della famiglia Sala.

Negli anni si è lentamente deteriorato, per gli agenti atmosferici e per le condizioni del terreno. Sono già stati eseguiti dei restauri, e continuano ad essere organizzati eventi per sensibilizzare la comunità sull’importanza di questo sito.

PROPOSTE

Nell’attuare questo progetto si potrebbe prevedere di promuovere e continuare ad appoggiare le iniziative già in corso (concerti, aperture del FAI, ecc.). Altro aspetto che si potrebbe valorizzare sarebbe quello legato alla presenza della trattoria, conosciuta ben oltre i confini del comune.

All’attuale Comitato per i beni architettonici che si occupa delle attività relative al recupero del manufatto viene proposto un progetto artistico: i bambini delle scuole dell’infanzia e primarie trascorrono una giornata nel parchetto comunale poco distante dall’Oratorio, utilizzando varie tecniche e lasciando libertà di interpretazione, per produrre dei disegni che verranno esposti all’interno della struttura; i ragazzi della scuola secondaria produrranno dei modelli in scala di alcune sezioni dell’edificio, in seguito ad una ricostruzione storica delle tecniche impiegate. Al termine dei lavori verrà organizzata una mostra, cui seguiranno un pranzo ed una cena tenuti dall’Antica Trattoria di S. Galdino: offrendo piatti della cucina tradizionale lombarda. Il ricavato di questi eventi verrà utilizzato per il restauro e la conservazione degli affreschi e della struttura.

Per la realizzazione di questi interventi vengono sottoposte richieste di finanziamenti anche alle Fondazioni o alle Banche che, per statuto, prevedono il sostentamento e l’erogazione di fondi per questo tipo di iniziative.

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TAPPA 7 – CASCINA MAGGIOLINA

Edificata negli stessi anni della Merina, oggi presenta un assetto irregolare: il complesso è costituito da edifici indipendenti, delimitati da recinzioni, alberi e arbusti. È la cascina più vicina al centro abitato procedendo vero ovest.

In origine era proprietà della famiglia Sala, che fece realizzare l’Oratorio di S. Galdino, che rimase per molto tempo una delle famiglie più influenti della zona.

PROPOSTE

Come per la Merina, anche qui si potrebbero tenere laboratori ed attività legati al contesto agricolo, all’allevamento e alla scoperta di tecniche, usi e costumi del passato paragonati a quelli moderni.

La proposta è quella di formare un gruppo di cammino accompagnata da personale formato sulla vita passata delle famiglie che popolavano le cascine di un tempo: tramite documenti storici e fonti indirette si ricostruisce la genealogia delle famiglie più influenti, con i personaggi storici più importanti, ma anche quelle famiglie comuni che con le loro abitudini hanno caratterizzato la quotidianità del paese. All’interno degli edifici inutilizzati vengono allestiti percorsi interattivi con l’esposizione delle foto di queste famiglie e delle attrezzature utilizzate nei campi ed in casa nelle epoche passate.

Per mantenere vivo il ricordo della vita delle cascine, soprattutto nei periodi estivi, quando le mondine arrivavano in questi luoghi da diverse regioni d’Italia per lavorare nei campi di riso, vengono proposti serate danzanti, i cosiddetti ‘‘balli sull’aia’’, con musica popolare.

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BIBLIOGRAFIA

• A. Annovazzi, Storia di Zelo Surrigone e del suo Territorio

• A. Annovazzi, Ricordi di vita vissuta … e non solo, Zelo Surrigone, 2016

• S. Almini, Zelo Surrigone: ragionamenti intorno alla storia di un paese, Zelo Surrigone, 2008 SITOGRAFIA

• http://www.comune.zelosurrigone.mi.it/ • https://it.wikipedia.org/wiki/Ecomuseo

• http://www.cittametropolitana.mi.it/portale/

• http://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/MI100-07870/ • http://www.parcoagricolosudmilano.it/

• http://www.parcoagricolosudmilano.it/da-vedere/aree-naturalistiche/25-le-marcite