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Questa Pick & Carry è un… carrello

DALLA RICERCA INTERNA DEL COSTRUTTORE DI SARMATO (PC), LA SORPRENDENTE NOVITÀ CHE VEDREMO IN ANTEPRIMA AL PROSSIMO BAUMA 2022. L’MC 250.09 FL È UN MODELLO “DI CONFINE” CHE ELEVA LE PRESTAZIONI DI MOVIMENTAZIONE PESANTE IN AMBITO INDUSTRIALE

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Carrello elevatore o gru Pick & Carry? Un po’ di entrambi; anzi, il meglio di entrambi. Lo ha concepito JMG questo nuovo modello “di confine” che riesce a soddisfare molteplici esigenze di movimentazione industriale. Si chiama MC 250.09 FL e con la sua portata di 25 tonnellate scommettiamo che valicherà i limiti di ogni normale forklift e aprirà le porte più anguste a ogni applicazione di sollevamento e movimentazione pesante in ambiti di lavoro proibitivi per una normale gru da piazzale dalle dimensioni standard. “Volevamo sviluppare una modello che potesse sollevare un carico importante, da posizionare vicino al baricentro della macchina stessa, ma con la prerogativa di portare il carico molto in

alto - spiega Matteo Inzani, responsabile nuovi progetti di JMG - Così, su due piedi, ci è venuta in mente la dinamica di un carrello elevatore. E non siamo tanto distanti da quello che, di primo acchito, sembra il nuovo MC250.09FL, anche se le somiglianze si fermano alla prima apparenza. Piuttosto, si tratta di un modello che ha richiesto una progettazione completamente ex novo per affrontare diverse criticità legate proprio al fatto che l’MC250.09FL, pur somigliando a un carrello elevatore, non lo è. Occorreva sviscerare la materia normativa in vigore in Europa in merito ai carrelli elevatori (che rimane comunque un riferimento anche per il MC250.09FL) - un terreno piuttosto inesplorato per JMG - e affrontare tutta una serie di problematiche tecniche (riuscire a combinare nella stessa macchina un baricentro arretrato e basso con importanti altezze operative e analoghe portate, ad esempio). Alla nascita del progetto hanno lavorato non a caso ben cinque persone tra progettisti, designer e ingegneri; uno staff che ha curato anche l’aspetto legislativo a cui abbiamo accennato. La base di partenza è consistita nei plus comuni a tutte le macchine JMG - trazione anteriore, propulsione elettrica, sterzo posteriore, zavorre rimovibili e una serie di optional notevoli che decretano incontestabilmente la versatilità della macchina”. Vediamole, allora, le prime caratteristiche peculiari dell’MC 250.09 FL. La macchina, emancipando il concetto di carrello elevatore - con la realizzazione di un montante di sollevamento da abbinare sia alla piastra portaforche, sia al braccio gru idraulico - può montare come attrezzature peculiari delle forche lunghe 2,49 m e utilizzare un braccio telescopico a quattro sezioni installato in posizione orizzontale alla sommità del braccio primario verticale a tre sezioni (braccio primario insediato sul montante,

Una cabina a misura technoergonomica

Tra gli sviluppi dell’MC250.09FL che derivano dal confronto con i clienti JMG, oltre alle classiche esigenze in termini di prestazioni, i progettisti JMG si sono concentrati particolarmente sulla cabina di ultima generazione, totalmente integrata e a funzionamento completamente elettrico, con la possibilità di implementare un radiocomando per guidare la macchina a distanza.

in una sezione scatolata collocata tra le forche, con struttura asimmetrica a colonna). L’altezza al gancio raggiungibile è di 7,5 metri, per uno sbraccio massimo di 3,5 metri – a cui si possono movimentare 8 ton alla massima altezza. Inclinando il montante in avanti si può incrementare ulteriormente lo sbraccio orizzontale fino a 5 m, per una capacità di sollevamento fino a 5,6 ton, all’altezza massima di poco oltre i 7 m. La capacità massima di 25 tonnellate è raggiungibile con 500 mm di esposizione anteriore del braccio, sempre all’altezza completa di 7,5 m. L’MC 250.09 FL è valorizzato, sotto il profilo del controllo, dall’optional di un sistema elettronico di gestione, con indicatore del carico e limitatore del momento di ribaltamento. Grazie alla possibilità di montare questo optional, il sollevamento verticale della macchina viene potenziato, insieme allo sbraccio. Anche il brandeggio aumenta considerevolmente. “Ma com’è possibile sbracciare con una macchina concepita come il MC250.09FL? - anticipa la nostra domanda Matteo Inzani - Grazie al sottocarro a passo variabile che, a seconda delle necessità, può sfilare posteriormente di 1.200 mm. Nel corso delle varie fasi di progettazione, inoltre, ci siamo trovati a fronteggiare il problema di come scaricare il peso sull’asse posteriore senza incorrere in quello che è un difetto abbastanza comune nel carrello elevatore standard, ossia il sovraccarico costante dell’asse che ne riduce la durata utile nel tempo in modo drastico. La soluzione ottimale che abbiamo trovato è stata quella di rimettere mano al gruppo sterzo, realizzando un modulo ad hoc”. Il risultato finale è quello dell’implementazione sull’MC250.09FL di un nuovo doppio gruppo di sterzo per le quattro ruote, che permette di distribuire meglio e di decomprimere l’incidenza del carico, a tutto vantaggio della durata dei componenti. E sulla destinazione applicativa ideale dell’MC250.09FL, che cosa si può dire? Sicuramente è una macchina adatta alla movimentazione industriale, principalmente nella movimentazione e nel posizionamento di macchinari molto pesanti e sviluppati in altezza, come le presse. Comunque, ogni curiosità dei futuri operatori potrà essere soddisfatta nel corso del prossimo Bauma 2022, dove la macchina sarà presentata in anteprima e poi introdotta sul mercato subito dopo in tutto il Vecchio continente e in diversi paesi extraeuropei.

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