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Razze feline

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Erpetologia

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RAZZA DAL PELO LUNGO E DAL CARATTERISTICO MUSO TONDO E PIATTO, È APPREZZATA PER L’ESTETICA E IL CARATTERE DOLCE. RAPPRESENTA UN “CLASSICO” DEL MONDO FELINO

IL GATTO PERSIANO

Francesca Serena Medico veterinario Medicina comportamentale e consigliere Anfi

Sono diverse le particolarità che caratterizzano il gatto persiano rendendolo unico e riconoscibile anche all’occhio meno esperto. La prima peculiarità riguarda il muso «schiacciato» che ne fa l’unica razza felina brachicefala. La seconda particolarità è rappresentata dagli occhi rotondi, grandi e sporgenti che conferiscono quella tipica aria

“bambinesca”. La terza caratteristica è il pelo: il persiano è il gatto con il pelo più lungo in assoluto che può arrivare fino a 20 cm. La forma rotonda è un altro tratto caratteristico della razza, grazie alla testa larga e rotonda dalle orecchie anch’esse tonde, e il naso idealmente molto piccolo.

Le origini

I primi antenati del persiano furono importati in Italia dall’Iran (Persia) intorno al 1620. Riconosciuto come razza dalla fine del XIX secolo, è stato allevato in selezione prima dagli inglesi, e poi, dopo la seconda guerra mondiale, anche da allevatori europei e americani. L’allevamento selettivo ha permesso lo sviluppo di un’ampia varietà di colori del mantello, ma ha anche portato alla creazione di persiani con i musi sempre più piatti, e quindi con potenziali problemi legati a narici

strette e canna nasale inesistente; in seguito, grazie a accoppiamenti mirati, il problema però è stato riportato sotto controllo. Nel 2015 è stata classificata come una delle razze più popolari negli Stati Uniti secondo la Cat Fanciers’ Association (CFA). Non è chiaro quando siano apparsi i primi gatti a pelo lungo, in quanto non si conoscono varietà a pelo lungo del gatto selvatico africano, l’antenato della sottospecie domestica.

I primi antenati del persiano dei quali si hanno notizie arrivarono in Italia nel 1620 da Angora (ora Ankara), città dell’allora Impero Ottomano, oggi Turchia, mentre in Francia vennero portati da Nicholas-Claude Fabri de Peiresc all’incirca nello stesso periodo. I gatti Khorasan avevano un folto mantello color grigio, mentre quelli di Angora erano bianchi. Dalla Francia raggiunsero la Gran Bretagna dove furono presentati alla prima mostra felina organizzata da Harrison Weir, nel 1871 al Crystal Palace di Londra. In quel periodo non c’erano particolari differenze fra gatti Persiani e gatti Angora ma in seguito furono creati due standard diversi per differenziarli. Ancora oggi esistono varie organizzazioni che hanno i libri genealogici ai quali sono

ascritti questi gatti di razza e ognuna ha uno standard che si discosta in parte dalle altre.

Il carattere

Il persiano è generalmente un gatto tranquillo che si adatta bene alla vita d’appartamento. È grande comunicatore, grazie ai suoi occhi espressivi, è dolce verso tutti i membri della famiglia, anche se spesso mostra le sue preferenze e affinità verso una o più persone.

Va tranquillamente d’accordo con altri animali da compagnia e con i bambini, a patto di non essere trattato come un giocattolo. Nei confronti degli sconosciuti invece non è sempre così socievole.

La sua personalità, dolce e gentile, si manifesta appieno una volta che si sente al sicuro nel suo ambiente. Creature abitudinarie, sono a loro agio in un’atmosfera serena, ma con un po’ di pazienza possono anche adattarsi a famiglie più turbolente. Avendo zampe corte e tozze, amano avere i piedi ben piantati e non sono fatti per saltare in alto e arrampicarsi, ma ciononostante sono giocherelloni ed amano mettersi in posa sulla loro finestra o sedia preferita. La salute

Il persiano può andare incontro a patologie genetiche, come la malattia renale policistica (PKD) che causa insufficienza renale nei gatti adulti. Quest’utima si sviluppa a un’età media di 7 anni con sintomi che vanno dall’aumento della sete all’urinazione eccessiva, ridotto appetito e perdita di peso. Per fortuna esiste un test genetico grazie al quale è possibile rilevare il gene PKD ed evitare il perpetuarsi della patologia. Un altro problema presente in tutte le razze feline è la cardiomiopatia ipertrofica (HCM), una malattia che provoca ispessimento della camera cardiaca sinistra e può, in alcuni casi, portare alla morte improvvisa. L’incidenza di questa patologia nei persiani è pari al 6,5%. A differenza della PKD, che può essere rilevata anche in gatti molto giovani, i test cardiaci per l’HCM devono essere eseguiti regolarmente al fine di individuare i soggetti colpiti. Per la razza persiana, a differenza di altre, purtroppo ancora non esiste uno screening genetico per identificare l’HCM. Infine, l’atrofia retinica progressiva a esordio precoce (PRA) è una malattia degenerativa dell’occhio, con una modalità

di trasmissione ereditaria nel persiano. Tutte queste problematiche di carattere genetico sono tenute sotto controllo dagli allevatori grazie all’applicazione di test, controlli e accoppiamenti mirati a ottenere soggetti in standard per salute e bellezza.

La colorazione del mantello e degli occhi

I colori ammessi nella razza, comprendono l’intera gamma di varianti possibili nei mantelli felini.

La Cat Fancier Association (CFA), che è il Registro con il maggior numero di persiani iscritti, raggruppa la razza in divisioni di colore. I colori di base sono bianco, nero, blu, rosso, crema, cioccolato e lilla. Le varianti su questi colori sono: solido (colore unico e omogeneamente distribuito, senza tigrature o macchie), silver (argento) e golden (dorato), comprese le varianti cincillà e smoke (dove un particolare gene determina una ombreggiatura del manto), tabby (tigrature o macchie come la livrea dello sgombro da qui il nome mackerel), tartaruga, (dove il rosso e il nero e le loro diluizioni di colore sono variamente accoppiate a formare un mantello screziato come il carapace delle tartarughe) e “himalayano”, cioè corpo chiaro e colorazione più intensa sulle estremità del

LO STANDARD

Taglia e peso. È un gatto di taglia da media a grande, di regola i maschi pesano fino a 6 kg, le gatte da 3 a 5 kg. Testa. Di forma rotonda e massiccia, ben bilanciata, con cranio molto largo; la parte del cranio sopra gli occhi, detto fronte o sovra-testa, deve essere bello rotondo; guance piene naso corto, largo, con uno stop ben definito, ma non camuso; il dorso del naso e il naso devono essere larghi, le narici devono essere ben aperte, per permettere un facile e libero passaggio dell’aria; mento forte e mandibole larghe e possenti. Orecchie. Sono piccole, con punte arrotondate e con ciuffi di pelo (tuft). Occhi. Tipicamente grandi, rotondi e aperti, distanti fra loro, brillanti ed espressivi, il colore deve essere puro e in accordo a quanto indicato per la relativa varietà del mantello. Collo. Corto e forte. Corpo. Compatto (cobby), basso sulle zampe, petto largo, spalle e schiena massicci, ben muscoloso. Zampe. Corte, grosse e forti con piedi grossi e tondi, solidi; ciuffi di pelo (tuft) fra le dita sono graditi. Coda. Corta e folta di pelo. Mantello. Struttura lunga e densa, dalla tessitura fine e setosa (non lanosa); un folto collare (‘collaretta’) copre le spalle e il petto.

corpo, come i siamesi dai quali deriva il gene point che determina questa colorazione. Ci sono circa 140 tipi di mantello che comprendono praticamente tutti quelli riconosciuti dalle associazioni per i gatti in generale.

I colori degli occhi variano ampiamente e possono includere blu, rame, occhi impari, cioè di colori diversi (giallo e azzurro o verde e giallo) e rame, verde, blu-verde e nocciola.

La toelettatura

Il mantello a pelo lungo richiede che il persiano trascorra la maggior parte del suo tempo in un ambiente interno protetto. Una corretta manutenzione del pelo necessita un passaggio giornaliero con un pettine di metallo per eliminare i potenziali nodi e grovigli e un bagno mensile, seguito da una completa pettinatura e taglio delle punte delle unghie; tutto ciò manterrà il gatto pulito, sano e bello. È opportuno stabilire la routine del bagno già dall’infanzia del gattino, perché per lui quello della toelettatura sia un momento piacevole e di interazione serena con il proprietario. Anche gli occhi richiedono una pulizia regolare per prevenire l’accumulo di secrezioni che colorerebbero il pelo intorno con effetto antiestetico. In casi particolari si può ricorrere al «taglio del leone», il corpo del gatto viene rasato, lasciando intatta la pelliccia sulla testa, le gambe e la punta della coda. Questa operazione può essere eseguita per rimuovere il pelo arruffato, ridurre la necessità di toelettatura, mantenere il gatto fresco nella stagione calda o per motivi estetici, però è sempre meglio prevenire questa opzione con una cura corretta del mantello. ●

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