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Erpetologia

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Piccoli mammiferi

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CONOSCIUTA ANCHE COME RAGANELLA SENZA PANTALONI, DENDROPSOPHUS EBRACCATUS È UNA SPECIE DAI COLORI SGARGIANTI E DALLA LUNGA ASPETTATIVA DI VITA

LA RAGANELLA A CLESSIDRA

Serena Sola Medico veterinario, GPCert ExAP, Delegato Regione Veneto Sivae, Società italiana veterinari animali esotici D endropsophus ebraccatus è tra le rane più ricercate dai fotografi naturalisti, meravigliosa nella sua semplicità. La caratteristica miscela di arancio ramato e giallo dorato che la contraddistingue, fa sì che possa essere considerata una vera gemma della giungla.

È nota anche come raganella a clessidra o raganella senza pantaloni. Il nome comune deriva dal disegno che di solito è presente sul dorso e dalle caratteristiche cosce gialle che contrastano con il resto del corpo fornendo l’illusione che sia senza i pantaloni (ebraccatus in latino significa «senza pantaloni»). Habitat terrestri e d’acqua dolce

Si tratta di una rana notturna e arboricola che si nutre d’invertebrati, condividendo il suo habitat con altre specie di rane molto simili, ma con dimensioni diverse, senza entrarne in competizione. Con le giuste cure, le rane a clessidra possono vivere fino a cinque anni e oltre. In natura è diffusa nelle foreste tropicali del Messico del sud, Belize, Colombia, Costarica, Ecuador, Guatemala, Honduras, Nicaragua, Panama. Si trova sia in habitat terrestri sia d’acqua dolce e preferisce temperature di 23/24 °C con un’umidità del 60/70%. Si possono trovare ad altitudini

CLASSIFICAZIONE

Classe: Anfibi

Ordine: Anuri

Famiglia: Genere:

Specie: Ilidi (raganelle) Dendropsophus. Gruppo di piccole rane (ne esistono almeno 97) arboricole, di colore soprattutto giallo. Popolano le foreste del Centro e sud dell’America.

D. ebraccatus

variabili dagli 0 ai 1600 metri. Trascorre la stagione secca nella foresta a diverse altitudini. Una volta iniziata la stagione delle piogge scende e s’insedia in prossimità degli stagni neoformati. Trascorre molto tempo in acqua. Da questa posizione può cacciare insetti volanti: mosche, zanzare, libellule, ma può anche catturare grilli, scarafaggi e altri piccoli animali.

La tendenza della popolazione di Dendropsophus ebraccatus è stabile ed è elencata come di - minima preoccupazione (least concern) - nella Lista Rossa IUCN.

La morfologia

Il naso è corto e la è testa piatta e più larga del corpo. Gli occhi sono grandi rispetto alla testa e la pupilla è orizzontale. Gli arti anteriori hanno un’ampia membrana ascellare e sono leggermente più robusti degli arti posteriori. Tutte le dita sono dotate di cuscinetti basali più grandi nella mano che nei piedi, per favorire l’adesione durante l’arrampicata. Alla luce del giorno, hanno dei colori più tenui (marrone, giallo e crema), mentre di notte, quando sono attive, mostrano dei colori più vivi (bianco brillante, marrone chiaro e dorato). La pelle sul dorso è liscia, mentre sul ventre è granulosa.

D. ebraccatus ha un dorso giallo con macchie marrone/dorate. Le macchie scure sono talvolta delimitate da colori più chiari, come il giallo brillante, il crema o il bianco.

Dendropsophus ebraccatus ha anche una macchia marrone scuro attorno agli occhi estesa a striscia fino a coprire il timpano. Sotto questa macchia, a contrasto, una macchia chiara in prossimità della bocca risalta come un punto luminoso. Questa raganella ha generalmente gli arti colorati della stessa gradazione di colore del dorso, con le stesse macchie di colore, mentre le cosce sono uniformemente di colore giallo brillante o arancione su entrambi i lati, dorsale e ventrale. L’iride varia di colore da un giallo pallido o marrone chiaro a un rosso brunastro.

I girini hanno un dorso marrone scuro/nero con macchie dai colori vivaci e un ventre chiaro. Le macchie sono rosse, dorate, bianche o qualsiasi combinazione dei tre colori. La coda (presente nei girini) è soprattutto oro con base nera, mentre le pinne (che scompaiono nell’adulto) sono rosse a base nera. C’è un punto pigmentato sulla coda che varia di colore e dimensione secondo i predatori presenti dell’habitat d’origine. L’iride è rossa e bronzo.

Le femmine di Dendropsophus ebraccatus sono leggermente più grandi dei maschi e i maschi hanno un patch vocale facilmente riconoscibile. La lunghezza media di un maschio adulto varia da 23 a 27 millimetri circa, mentre quella delle femmine raggiunge i 36,5 millimetri.

Corteggiamento e riproduzione

Dendropsophus ebraccatus si accoppia in presenza di umidità da maggio a novembre, periodo delle piogge. I maschi si nascondono dietro il fogliame attorno ai bordi delle paludi e degli stagni; durante la notte e producono lunghe chiamate di accoppiamento per attirare potenziali femmine. Una volta che un maschio è stato scelto da una femmina, si arrampica sulla sua schiena e rilascia il suo sperma nella cloaca (amplesso ascellare).

Una femmina può deporre da 180 a 300 uova in una notte. Una caratteristica peculiare è che le femmine sono in grado di deporre sia sulla terra sia in acqua.

Le uova terrestri sono deposte su di una foglia sopra l’acqua in modo da

ALCUNE CURIOSITÀ

• La famiglia delle rane Hylidae ha sviluppato una strategia di adattamento unica nel suo genere, ossia forma dei bozzoli (eliminando la parte esterna dello strato corneo) e si rifugia nei buchi degli alberi per proteggersi dall’essiccamento in condizioni sfavorevoli.

Sempre per ridurre la perdita d’acqua, si umettano con secrezioni lipidiche cerose prodotte dalle ghiandole lipidiche presenti nella pelle dorsale. Secernono inoltre un muco acquoso per favorire il raffreddamento per evaporazione. Le loro ghiandole granulari contengono una vasta gamma di molecole bioattive utilizzate per la difesa nei confronti dei predatori. Questi peptidi bioattivi sono fonte di studio e d’interesse per gli scienziati per il loro potenziale antinfettivo e terapeutico. È stato scoperto che tali peptidi stimolano il rilascio d’insulina per la terapia del diabete mellito di tipo 2. • Esistono maschi che nella fase del corteggiamento non richiamano le femmine prediligendo una strategia particolare. Si mettono in attesa lungo il percorso tra i maschi chiamanti e le femmine.

Quando una femmina attirata dal canto si fa strada verso il maschio chiamante, quello silenzioso che era fermo in attesa intercetta la femmina e si accoppia al posto del chiamante.

permettere ai girini, una volta nati, di scivolare direttamente nell’acqua. Le uova acquatiche sono poste sotto la superficie sulla vegetazione.

La scelta del luogo di deposizione dipende dalle condizioni ambientali: in regioni meno ombreggiate la femmina rilascia le uova in acqua per ridurre le possibilità di essiccazione; se sono presenti predatori acquatici, effettua la deposizione nella vegetazione sovrastante rischiando piuttosto l’essiccamento.

Le uova depositate nell’acqua tendono a schiudersi generalmente in 40 ore, mentre le uova sul terreno si schiudono in più tempo (tre/cinque gg).

La stabulazione

Queste rane non hanno eccessive esigenze di stabulazione. Essendo piccole, è sufficiente un terrario in vetro 12x12x18 cm per ospitare tra i due e

Sono animali sociali e andrebbero tenuti in gruppi. Meglio preferire un maschio con più femmine, per evitare che la femmina soccomba sotto gli accoppiamenti ripetuti da parte dei maschi.

Possono essere utilizzati diversi substrati: fibra di cocco, carta umida e muschio.

Le raganelle hanno bisogno di un accesso costante all’acqua pulita, per esempio una grande ciotola in materiale facilmente lavabile perché la rana la utilizzerà anche come latrina.

La temperatura ideale si aggira intorno ai 23/24 °C. Temperature superiori ai 26 °C possono essere fatali, soprattutto se abbinate a mancanza di acqua o umidità. Temperatura e umidità devono essere monitorate con strumentazioni adeguate: igrometri e termometri digitali.

Le raganelle a clessidra richiedono un’umidità intorno al 60-70%.

Anche fornire un’adeguata ventilazione è molto importante: si consiglia di utilizzare almeno una metà della copertura superiore del terrario come presa d’aria. Condizioni stagnanti e umide portano all’insorgenza d’infezioni batteriche della pelle e allo sviluppo di muffe.

Si nutrono di piccoli artropodi (grilli, locuste, formiche), mentre i girini sono erbivori. In ambiente controllato tutte le prede dovrebbero essere cosparse con alimento complementare vitaminico e minerale. ●

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