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8 Marzo, Giornata Internazionale della Donna

8 MARZO

GIORNATA INTERNAZIONALE DELLA DONNA

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VALENTINA NIEDDU, 5aa ‘’Male Privilege’’. È questa l’espressione attualmente utilizzata per indicare tutti i vantaggi che determinati individui hanno nella società sulla base del proprio sesso assegnato alla nascita. Molte persone fraintendono il senso di queste parole, pensano che siano solo “un modo delle femministe per mortificare gli uomini di qualcosa su cui non hanno il controllo” e che in realtà questo privilegio non esista, ma non si rendono conto che, in millenni di storia umana, la condizione della donna è riuscita a migliorare solo a partire da settantasei anni fa.

Prima del 1945 una donna non poteva votare e fino al 1946 alle donne non fu consentito candidarsi alle elezioni. Prima del 1963 una donna poteva essere licenziata dal luogo di lavoro se si sposava o iniziava una gravidanza, inoltre le donne non potevano entrare in Magistratura. Prima del 1970 a una coppia non era consentito divorziare e, in caso di separazione, la donna veniva segnata a vita e guardata male dal resto della società. Solo da 1975 la moglie non viene più considerata inferiore e sottomessa al marito, ma i coniugi hanno pari diritti davanti alla legge e il tradimento del marito può essere motivo di separazione per la coppia. Prima del 1978 l’aborto era considerato reato e le donne che si volevano sottoporre a ciò dovevano farlo clandestinamente, rischiando spesso la vita. Solo nel 1981 le donne sono ammesse nel corpo di polizia, e lo stesso anno, grazie a Franca Viola, viene abolito il matrimonio riparatore e viene eliminata la legalità del delitto d’onore.

Prima del 1999 le donne non potevano essere ammesse nelle forze armate. Dal 2009 lo stalking nei confronti di una donna diventa finalmente reato. Prima del 2010 non esistevano norme legali sulla parità di trattamento di uomini e donne sul lavoro o sanzioni contro le molestie sessuali, né incentivi al lavoro femminile, specialmente dopo la maternità. Dal 2011 viene introdotta la “quota rosa” nelle aziende. E arriviamo così all’ultima riforma a tutela delle donne, risalente a soli 8 anni fa, quando viene emanata una

legge che prevede l’arresto obbligatorio in caso di maltrattamento e stalking.

Quindi, quando pensate alla Giornata della Donna, non limitatevi a pensare di dover portare le mimose alla vostra compagna, o a fare gli auguri alle vostre madri, sorelle e amiche. Non lamentatevi dicendo che “è ingiusto che la Giornata dell’Uomo non abbia la stessa rilevanza” ma dedicate un minuto a riflettere su tutte quelle donne che si sono battute per ottenere gli stessi diritti e opportunità degli uomini, a quelle che invece hanno dovuto subire in silenzio i dettami di una società patriarcale, e soprattutto a tutte quelle che ancora oggi devono fare i conti con uomini che si vogliono imporre, con donne che non mostrano solidarietà nei confronti delle altre, con datori di lavoro che scartano candidati di sesso femminile pensando a una possibile maternità futura, e soprattutto con la misoginia che purtroppo ancora oggi esiste e viene manifestata quotidianamente attraverso i social.

“Uomini in scarpe rosse” a Biella

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