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Murder Mistery; Henry Howard Holmes

ISPETTORE GADGET

Nome: Henry Howard Holmes Data di nascita e morte: 16 maggio 1861 - 7 maggio 1896 Professione: Farmacista Vittime: stimate, più di 200

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Henry Howard Holmes nacque nel 1861 a Gilmanton. Durante la sua infanzia subì continue violenze da parte del padre, affetto da una grave forma di alcolismo, e veniva spesso bullizzato in classe per gli ottimi voti che prendeva. Un atto di bullismo in particolare gli fece sviluppare piacere nel torturare animali randagi con sadici esperimenti. Quest’atto consisteva nel costringere Holmes a toccare il cranio di un vero scheletro, da cui fu inizialmente spaventato, ma in seguito affascinato. Venne espulso da scuola per frode all’assicurazione, rubava cadaveri dal laboratorio, stipulava una polizza per ognuno di loro e li sfregiava sostenendo che fossero stati vittime di incidenti, incassando il denaro. Dopo l’espulsione si trasferì a Englewood. In questo periodo (tra il 1892 e il 1894) commise i suoi omicidi. Nel 1892 Holmes commise il suo primo omicidio avvelenando una donna per scopi di lucro. Un po’ di tempo dopo lesse un annuncio di una donna anziana, Elizabeth Holton, che cercava un aiutante per la sua farmacia, Holmes

si presentò per il colloquio e si offrì di aiutare il vecchio marito della signora, malato da molto tempo. Tuttavia col pretesto di curare il marito, Holmes lo avvelenò, e convinse la vecchia proprietaria a cedergli la farmacia dopo avergli assicurato un reddito mensile. La donna accettò, ma la retta non arrivò mai e sparì anche lei, caduta vittima di Holmes. Holmes continuò a commettere frodi e a vendere acqua che a detta sua curava i malati; accumulati abbastanza soldi, comprò un terreno sul quale fece costruire un negozio che gli servisse da farmacia, negozio e hotel, che venne soprannominato Castello. Edificato a 3 piani, il “Castello” era la sala giochi di Holmes, affittava le camere ad amici e collaboratori, che finivano vittima della sua follia omicida. Il secondo e il terzo piano vennero progettati per contenere un vero e proprio labirinto di camere e corridoi, mortale per chiunque vi si addentrasse. Per evitare che qualcuno oltre lui avesse la planimetria completa, Holmes cambiava continuamente operai, e con la scusa che avessero fatto un pessimo lavoro non li pagava. Le camere erano collegate tra loro grazie a passaggi segreti, muri scorrevoli, spioncini, porte blindate, stanze segrete, camere insonorizzate, scale e corridoi che finivano contro un muro, e botole sul pavimento che si aprivano a comando e facevano scivolare la vittima in cantina, dove il corpo veniva sciolto. Holmes intrappolava le vittime nelle camere, che erano insonorizzate, bloccando le porte dall’esterno, dopo essersi divertito a sentire le urla della vittima dalla sala di controllo, la uccideva riempiendo la stanza di gas. Holmes utilizzava i corpi recuperati in 3 modi: Li vendeva alle università, li scioglieva completamente o li utilizzava come cavie. Tra il 1892 e il 1894 un numero enorme di clienti di qualsiasi età, perfino complici di Holmes troveranno la morte nel “Castello”. Date alcune difficoltà economiche Holmes lasciò il Castello, che venne bruciato da un suo complice a cui aveva ucciso amante, sorella e figlia alcune settimane dopo. Holmes provò a intascare i soldi dell’assicurazione per incendio accidentale, ma un investigatore mandò a monte il piano scoprendo che l’incendio era doloso, ma Holmes non venne accusato di nulla. Dopo un’altra truffa andata male Holmes finì in carcere. Qui conobbe un nuovo complice, Marion

Hedgepeth. Insieme, una volta liberati, architettarono un omicidio ai danni di Benjamin Pitezel, e una frode all’assicurazione legata alla sua morte. Marion avrebbe avuto la sua percentuale. L’omicidio venne compiuto e Holmes intascò i soldi ma sparì di nuovo senza dare i soldi al complice, che, per vendicarsi, informò la società di assicurazioni della truffa. Holmes fu arrestato a Boston il 17 novembre 1894, fino ad allora fu arrestato solo una volta, grazie ai suoi continui spostamenti e cambi di identità. Venne accusato di 4 omicidi, ma ne confessò 27. La polizia entrò nel castello e trovò 150 vittime, ma molte altre erano state sciolte nell’acido. Holmes ne confessò altri mentre scriveva la sua biografia. La cifra arrivò a 133 e successivamente disse di avere confessato 133 omicidi solo per guadagnare soldi. Nel 1895 iniziò e finì il processo contro di lui e venne dichiarato colpevole di solo 9 degli almeno 27 omicidi e di un gran numero di frodi assicurative. La pena prevista era la morte. Henry Howard Holmes morì impiccato la mattina del 7 maggio 1896, all’età di 34 anni; fino all’ultimo volle essere chiamato «dottor Holmes». Il cappio non era stato preparato adeguatamente, infatti il suo collo non si spezzò e Holmes morì per soffocamento dopo 15 minuti. Quando è stato portato al patibolo, Holmes è rimasto calmo e tranquillo. Le sue ultime parole furono per l’uomo che tentava di allacciargli il cappio intorno al collo, al quale disse: “Prenditi il tuo tempo, vecchio. Non fare pasticci”. Il castello di Holmes, nonostante fosse ridotto a un moncone bruciato, divenne un’attrazione per gli abitanti, fino a quando un secondo incendio scoppiato misteriosamente lo rase al suolo completamente.