4 minute read

«Coi migranti è Dio che attraversa il mare»

Lunedì 10 ottobre organizzato dalla Commissione regionale Migrantes, si è tenuto a Loreto, presso la sala Paolo VI, l’incontro “Costruire il futuro con i migranti e i rifugiati” –tema della Giornata Mondiale del Migrante di quest’anno – al quale è intervenuto il cardinale Francesco Montenegro. L’evento è stato parte del Pellegrinaggio marchigiano con i migranti “Tutti insieme… alla casa di Maria” iniziato nel pomeriggio di domenica 9 con il saluto dell’arcivescovo prelato di Loreto Fabio Dal Cin, e la santa Messa presieduta dal cardinale Montenegro. Lo stesso porporato ha approfondito il tema in due momenti: nella mattinata, in un incontro di formazione per il clero della nostra regione, e alle ore 21 in un incontro aperto a tutti.Ha coordinato la serata don Alessandro Messina, direttore di settore della Fondazione Migrantes per la diocesi di Fano. Monsignor Dal Cin, ha ringraziato i presenti, giunti anche da fuori regione e quanti seguivano l’incontro attraverso il canale YouTube “Santa Casa Loreto”. Dal Cin ha sottolineato l’importanza di questi momenti voluti per «essere un sostegno, un supporto per coloro che operano all’interno di un percorso di evangelizzazione verso e con i migranti». Messina, dopo i saluti e i ringraziamenti di circostanza, ha voluto ricordare la figura di monsignor Giovanni Battista Scalabrini, proclamato Santo da Papa Francesco nel corso della celebrazione eucaristica celebrata proprio domenica 9 ottobre sul sagrato della Basilica di San Pietro; e lo ha menzionato in quanto affermava che nel comune camminare di coloro che emigrano non bisogna vedere solo problemi, ma anche un disegno della Provvidenza. Il cardinale Montenegro ha preso quindi la parola riferendo i dati di un que-

Advertisement

Uno scatto del pellegrinaggio dei migranti alla Santa Casa di Loreto lo scorso 9 ottobre stionario somministrato ad alcuni giovani: risultati sconvolgenti, soprattutto in merito alla domanda «se i tuoi genitori fossero negri, come ti comporteresti, che faresti?». Molte delle risposte contenevano espressioni violente, sino ad esplicitare la volontà di sopprimere i genitori stessi in vari modi. «Nel tempo – ha proseguito Montenegro – ci siamo accorti, soprattutto a Lampedusa, che non tutti i migranti sono delinquenti: tra quelli ritrovati cadavere, alcuni avevano rosari al collo o medagliette religiose. Se questi scappano dobbiamo chiederci che tipo di responsabilità abbiamo».

Parole forti, le sue, certo di cogliere il cuore di tutti: «è Dio che sta attraversando il Mediterraneo. È Dio che bussa al- la mia porta. L’immigrato, come il povero che ho di fronte, richiede l’esame di coscienza, soprattutto quando andiamo a Messa. […] Non posso leggere questa storia solo sui giornali – ha proseguito il porporato –; è una storia che mi dice che Gesù c’è dove sono loro: “renditi conto della loro presenza”, ci dice Gesù.». Di seguito, Montenegro ha usato immagini bibliche: come il Mar Rosso un tempo, oggi c’è il Mediterraneo: si ripete la storia della salvezza; come la Sacra Famiglia scappò migrante, oggi la storia si ripete e la si identifica con quella. «In una riedizione del Vangelo si parlerebbe di Lampedusa, che è l’isola delle contraddizioni: in greco significa scoglio, quindi morte, in latino fiaccola, quindi vita».

In conclusione, spazio alle domande: intervenuti anche alcuni stranieri, oggi impegnati in attività caritatevoli. Montenegro ha ribadito, per concludere, che «occorre leggere questa storia con gli occhi del Vangelo, perché è la mia fede che il Signore mette alla prova, e il linguaggio comune è quello dell’amore», e ha ripreso un duro passaggio dell’Omelia di Papa Francesco per la canonizzazione di monsignor Scalabrini: «Nel giorno in cui Scalabrini diventa Santo vorrei parlare dei migranti: l’esclusione dei migranti è scandalosa, anzi è criminale. Li fa morire davanti a noi, il Mediterraneo è il cimitero più grande del mondo. L’esclusione dei migranti è schifosa, peccaminosa, criminale».

(Pd), originaria di Macerata ed eletta in Toscana 2 (ad Arezzo), l’ascolana Rachele Silvestri (Fdi) eletta in Abruzzo e il fermano Francesco Verducci (Pd) eletto in Piemonte, tutti e tre parlamentari uscenti della XVIII legislatura. A rappresentare la provincia di Macerata saranno quindi due donne, alla Camera Irene Manzi e al Senato Elena Leonardi. Già vice sindaco del capoluogo con il sindaco Carancini, Manzi torna in Parlamento dopo cinque anni di assenza. Prima esperienza a Roma, invece, per Leonardi dopo essere stata rieletta per la seconda volta in regione e le esperienze di amministratrice locale a Porto Recanati.

Tiziana Tiberi

«Peregrinatio Mariae» nelle chiese della città

Èiniziata il primo di ottobre dal monastero benedettino del Corpus Domini di Macerata, per concludersi il 12 novembre nella chiesa di San Giorgio, la Peregrinatio Mariae, in preparazione al 70° anniversario di “Macerata Civitas Mariae”. L’immagine sacra della Madonna della Misericordia, davanti alla quale i maceratesi sono abituati a pregare nella basilica a lei dedicata in piazza san Vincenzo Maria Strambi, sosta in queste settimane – secondo un calendario consultabile sul sito della Diocesi – nelle diverse chiese della città.

Da ieri e fino a domani la sacra immagine è presente nella chiesa del Buon Pastore, dove questa sera alle ore 21 il vescovo Nazzareno Marconi terrà la “Catechesi”, appuntamento che si ripete in ogni chiesa, proprio in concomitanza con la Peregrinatio. Il coinvolgimento di tutte le Unità pastorali di Macerata in vista dell’importante anniversario vuole essere un segno di rinnovamento della volontà popolare di affidare la città alla Madre di Misericordia, che settant’anni fu sostenuta da una petizione sottoscritta da ventunomila cittadini, poi ufficializzata con una apposita delibera del Consiglio comunale approvata nell’adunanza del 15 novembre 1952. Il giorno seguente, nella piazza delle Libertà, gremita, ebbe luogo la proclamazione ufficiale e il Comune distribuì un pieghevole nel quale, a firma del sindaco Otello Perugini e della Giunta municipale (Dante Cecchi, Dino Cingolani, Pietro Delle Fave, Augusto Pagnanelli, Giovanni Tomassetti, Elio Tombesi, Roberto Benignetti, Cesare Cernetti), si dava conto del «compimento ad un’opera iniziata il 5 agosto del 1447, quando il “Consiglio di Credenza della comunità maceratese” stabilì di edificare, per grazia ricevuta, la piccola chiesa intitolata alla Vergine della Misericordia». In quello stesso giorno fu inaugurato il nuovo portale in bronzo della basilica, realizzato su progetto dello scultore Carlo Cantalamessa. La collocazione dell’immagine della Madonna sulla facciata del municipio ha una storia tutta particolare, iniziata nel XVI secolo, come ricostruito molti anni fa dallo storico Libero Paci. L’ultima collocazione risale al 1945, quando la Giunta – anche in questo caso a seguito di una petizione popolare – decise di ripristinare la sacra effigie all’interno di una cornice in pietra, utilizzando una tavola dipinta dall’artista Nicola Angelelli, poi sostituita, nel 1960, con l’attuale mosaico realizzato dallo Studio Vaticano. Domenica 13 novembre il 70° anniversario di “Macerata Civitas Mariae” verrà ricordato con una solenne celebrazione alle ore 16 nella chiesa dell’Immacolata, cui seguirà una processione fino in piazza della Libertà dove sarà rinnovata la consacrazione della città alla Madonna. (Ale.Fel.)

This article is from: