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Settembre Giornata Internazionale della Pace
Tutte le organizzazioni internazionali concordano: la pace è indispensabile per costruire non solo delle società giuste, ma anche per facilitare lo sviluppo economico e ridurre le disuguaglianze.
Una Storia senza pace
Nella Storia, l’umanità non ha probabilmente mai conosciuto un periodo in cui ogni parte del pianeta sia stata contemporaneamente in pace. Anche in questo momento, nel mondo ci sono oltre sessanta situazioni di forte tensione o di vera e propria guerra tra Paesi. L’invasione russa dell’Ucraina del febbraio 2022 è solo l’ultimo di un lungo elenco di conflitti: dall’Afghanistan, alla Libia, al Myanmar, alla Palestina, alla Nigeria, sono molti i Paesi del mondo che vivono la guerra come una tragica normalità che può durare anche decenni. I motivi che scatenano le guerre sono diversi e numerosi. Alcuni conflitti sono causato da lotte per il possesso di risorse strategiche (petrolio, gas, acqua o terre fertili) come accade in molte delle guerre scoppiate nel continente africano; altri sono generati da scelte operate dalle potenze globali sullo scacchiere geopolitico, come avvenuto in Vietnam, Corea e Afghanistan; altri ancora sono causati per ottenere il controllo dei commerci di sostanze illegali, come la guerra dei Narcos in Messico. A volte il conflitto si svolge all’interno di uno stesso Paese: in questo caso si parla di guerra civile. Così è stato negli anni Novanta del secolo scorso nella ex Yugoslavia, nel cuore dell’Europa.
I danni della guerra
La guerra causa direttamente la perdita di molte vite umane. Vengono abbandonate le attività agricole e quindi manca cibo per la popolazione. L’industria non produce più: spesso le fabbriche sono tra i primi obiettivi dei bombardamenti. Quando la guerra finisce, nei campi restano le mine antiuomo, pericolose bombe messe nel terreno, che lo rendono inutilizzabile per le coltivazioni. Ragazzi e ragazze non possono frequentare la scuola, e quindi preparare il proprio futuro.
Grandi parti delle città vengono distrutte e, finita la guerra, molti edifici e infrastrutture (come le strade e le ferrovie) devono essere ricostruiti.
Migliaia, a volte milioni, di profughi sono costretti a emigrare, diventando così rifugiati in un altro Paese.
I movimenti pacifisti
In molte parti del mondo sono nati movimenti pacifisti che rifiutano la guerra come soluzione dei problemi. Assisi, in Umbria, la città di San Francesco, è considerata la capitale mondiale della pace; ogni due anni, da più di 40 anni, lungo il tratto di 24 km che separa Assisi da Perugia si svolge una Marcia per la Pace, che vuole testimoniare l’opposizione a tutte le guerre. Negli anni, all’idea iniziale di “pace” come contrario di “guerra” si sono aggiunti altri, obiettivi: la solidarietà fra i popoli, i diritti umani, la libertà, la giustizia, l’uguaglianza.
Gandhi il personaggio
Nel secolo scorso la personalità che ha rappresentato un simbolo di pace per tutto il mondo è stato il politico, filosofo e avvocato indiano Gandhi (1869-1948). Dal suo popolo era conosciuto come Mahatma, che vuol dire “Grande Anima” o anche “Santo”. Nel 1930, per sfidare l’Inghilterra che allora dominava l’India, Gandhi organizzò una “marcia del sale”: insieme a migliaia di persone raggiunse delle saline sull’Oceano Indiano e prese un pugno di sale. Con il suo gesto, Gandhi voleva dire che il sale apparteneva agli Indiani e non doveva essere controllato e tassato dagli Inglesi. Questo gesto sancì la nascita del movimento della non-violenza, che portò alla liberazione del suo Paese senza ricorrere alla guerra.
STUDIA, RIFLETTI, RICERCA
1. Indica quali conseguenze negative ha la guerra.
a. sull’agricoltura: b. sull’industria: c. sul futuro dei giovani: d. sulle città:
2. Il testo che hai appena letto indica alcune delle numerose cause che scatenano le guerre. Cerca informazioni in rete per individuarne altre: elencale e corredale di una breve spiegazione a. b. c. d.
3. Leggi questa famosa frase pronunciata da Gandhi: Dicono che sono un eroe. Ma io sono debole, timido, quasi insignificante. Eppure ho fatto quello che ho fatto: immaginate allora che cosa potete fare tutti voi, insieme. Qual è secondo te il significato di queste parole?
Il rifiuto della guerra
Anche la nostra Costituzione ribadisce con forza il rifiuto della guerra.
Art. 11 - L’Italia ripudia la guerra come strumento degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo.

La pace è un bene importantissimo, perciò l’Italia rifiuta le guerre di aggressione, cioè i conflitti armati con cui si vuole togliere l’indipendenza a un altro Stato, annettere una parte del suo territorio oppure ottenere dei vantaggi economici.
Combattere la povertà per favorire la pace
Per favorire la pace, però, bisogna innanzitutto che in ogni Paese la popolazione migliori le proprie condizioni di vita, che tutti e tutte abbiano il necessario per vivere, curarsi, studiare e lavorare, che diminuiscano le disuguaglianze di reddito.
Tutte le situazioni di estrema povertà e disagio, infatti, creano tensioni che possono trasformarsi in situazioni di guerra.
STUDIA, RIFLETTI, RICERCA
4. Rifletti in classe coi compagni e cercate una definizione comune delle seguenti parole, che avete letto nell’Art.11 della Costituzione.
a. Ripudia: b. Risoluzione delle controversie internazionali: c. Limitazioni di sovranità: d. Organizzazioni internazionali:
5. Conosci il nome della principale organizzazione internazionale che promuove la pace tra le Nazioni?
6 Gandhi diceva che “la povertà è la peggiore forma di violenza”. Che cosa ne pensi? Scrivilo qui sotto e poi confrontati con la classe.
L’Obiettivo 16 dell’Agenda 2030
L’Obiettivo 16 dell’Agenda 2030 mira alla pace in tutti i Paesi del mondo
Raggiungere gli scopi dell’Obiettivo 16 non è facile, perché significa non solo lottare contro ogni tipo di guerra, ma anche combattere la violenza in tutte le sue forme: la criminalità organizzata, lo sfruttamento di donne e bambini, la corruzione, il tra co di armi.
Alcuni traguardi dell’Obiettivo 16:
• ridurre tutte le forme di violenza;

• mettere fine allo sfruttamento dei più deboli;
• garantire a tutti la possibilità di accedere alla giustizia;
• ridurre il tra co di armi e combattere tutte le forme di criminalità;
• far partecipare anche i Paesi meno avanzati a tutte le decisioni che riguardano il Pianeta;
• proteggere le libertà fondamentali, come il diritto all’informazione;
• promuovere leggi contro il razzismo e le discriminazioni.
STUDIA, RIFLETTI, RICERCA
7. Il mantenimento della pace non è solo una questione da persone adulte.
a. Ti capita di litigare con un tuo compagno o una tua compagna?
b. Come ti comporti?
Cerco di capire le sue ragioni e provo subito a fare pace.
So di avere ragione, quindi non cedo.
Anche se ho torto, aspetto che siano gli altri a voler fare la pace.
Se litigo con qualcuno non do più nessuna possibilità di essere ancora amici/amiche.
Altro c. È importante, secondo te, “allenarsi” a comportamenti pacifici fin da piccoli?
Sì. No. Perché