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IL CULTO DEI MORTI

Per gli Egizi la vita continuava oltre la morte: per questo era importante che i corpi dei defunti fossero ben conservati.

Gli Egizi ritenevano che il defunto sarebbe rinato a una nuova vita, simile a quella terrena, e l’avrebbe trascorsa nel Regno dei Morti, il regno di Osiride

Perché questo avvenisse, occorreva che si verificassero alcune condizioni:

• che il defunto in vita si fosse comportato bene;

• che il suo corpo non si decomponesse.

I poveri seppellivano i loro morti nel deserto. Per le classi sociali più importanti, invece, si praticavano l’imbalsamazione e la mummificazione.

Era un processo che durava 70 giorni, durante il quale:

• il corpo veniva lavato e svuotato degli organi interni, che venivano poi conservati nei vasi canopi. Solo il cuore, centro della vita, rimaneva al suo posto;

• il corpo era riempito di segatura e lasciato per lungo tempo nel natron, un sale che lo essiccava. Poi veniva trattato con balsami profumati e bendato con lunghe fasce di lino;

• la mummia era poi adagiata in una serie di sarcofagi decorati. Il sarcofago più esterno ritraeva il volto del defunto.

• La vita oltre la morte

• La mummificazione e l’imbalsamazione 1

Ricavo informazioni

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• Dove rinascevano i defunti dopo la morte?

• Quali erano le due condizioni necessarie per raggiungere il regno di Osiride?

• Come avvenivano la mummificazione e l’imbalsamazione?

I coperchi dei vasi canopi rappresentavano le teste dei

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