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I POPOLI GERMANICI
I Romani, come i Greci, chiamavano
Barbari i popoli che non parlavano la loro lingua. I Romani ritenevano questi popoli inferiori dal punto di vista della cultura, ma i Barbari erano forti guerrieri e l’esercito romano non seppe tenere loro testa.
Lungo i confini dell’Impero, da lungo tempo si erano trasferite popolazioni nomadi che erano migrate dal nord Europa: i Germani.
I Germani erano divisi in differenti tribù: Galli, Visigoti, Vandali, Unni...
I Germani erano seminomadi. Quando si stanziavano in un territorio, costruivano un villaggio di capanne e legno. Praticavano soprattutto la caccia, ma coltivavano anche piccoli appezzamenti di terreno.
Spesso si dedicavano al saccheggio di villaggi vicini. Non conoscevano la scrittura e praticavano il baratto. Gli uomini indossavano pantaloni e tuniche o casacche in pelle.
I guerrieri e i nobili erano uomini liberi ed eleggevano il re I contadini erano semiliberi. Non avevano armi e non potevano partecipare alle razzie. I servi erano i prigionieri di guerra o persone catturate durante le razzie.
I capi non amministravano la giustizia. I torti si riparavano con la faida, cioè il diritto di vendicarsi anche uccidendo chi aveva fatto un torto.
Il guidrigildo era il risarcimento in denaro versato all’offeso o alla sua famiglia. L’ordalia era una prova a cui veniva sottoposto il sospettato: camminare sulle braci e tenere in mano una barra rovente. Chi non superava la prova era colpevole. Frequenti erano anche i duelli
I popoli germanici adoravano Wotan, chiamato anche Odino, dio della guerra, e altre divinità legate alla natura e alla guerra.