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I PONTI E GLI ACQUEDOTTI

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LE S TRADE

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Dagli Etruschi i Romani impararono a essere abilissimi ingegneri e architetti e a utilizzare l’arco a volta

Durante gli anni dell’Impero i Romani realizzarono imponenti opere che oggi chiamiamo pubbliche perché erano a beneficio di tutti.

Quando la popolazione crebbe, a Roma aumentò il bisogno di acqua. Individuata una sorgente, occorreva far giungere l’acqua in città: per questo sorse la necessità di costruire acquedotti.

Il tracciato della “strada per l’acqua” si sviluppava in altezza per dare sempre una giusta pendenza e far scorrere l’acqua. Se il percorso presentava difficoltà come dislivelli o un fondovalle da superare, si procedeva alla costruzione di ponti sorretti da archi. Nella parte superiore di questi ponti si creava un canale nel quale l’acqua continuava a scorrere. Il canale veniva coperto per mantenere pulita l’acqua ed evitare furti del prezioso liquido.

Nelle vicinanze della città o in luoghi stabiliti all’interno di essa si costruivano grandi cisterne dalle quali partivano tubature in rame o terracotta che distribuivano acqua alle fontane, alle terme e persino all’interno delle case.

La tecnica della costruzione di ponti ad arco fu utilizzata anche per facilitare l’attraversamento dei fiumi e nella costruzione delle strade.

Punti chiave

• Le strade

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Acquedotti 2 3

• I ponti e gli acquedotti

Ricavo informazioni ed espongo

Utilizzando l’immagine e le parole chiave, spiega come si costruivano le strade, i ponti, gli acquedotti e la loro funzione.

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