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IL PRIMO TRIUMVIRATO
Dopo le guerre civili, gli Italici ottennero la cittadinanza romana. Anche gli schiavi, guidati da Spartaco, si ribellarono, ma senza successo. Le continue sommosse portarono alla formazione di un triumvirato, un governo di tre uomini: Pompeo, Crasso e Giulio Cesare
I popolo italici diventano romani
Alla morte di Silla, a Roma ricominciarono le lotte tra popolari e ottimati, gli aristocratici. Ne approfittarono alcune città federate per rivendicare la cittadinanza romana. Questo per loro significava poter partecipare alle decisioni politiche, economiche e militari, avere ruoli di comando nell’esercito e partecipare alla spartizione dei bottini di guerra. Questo significava che i più poveri avrebbero potuto ricevere gratuitamente il pane in tempo di carestia. Era una grossa richiesta e ottenerla sarebbe stata una grande conquista! Dopo tre anni di lotte, gli Italici ottennero la cittadinanza. In un clima di insicurezza, gli schiavi videro una buona occasione per ribellarsi e ottenere la libertà.
Spartaco Potere dei generali
Triumvirato
A dare il via alla rivolta fu Spartaco, un guerriero ridotto in schiavitù e costretto a fare il gladiatore. Sotto la sua guida, circa 70 000 schiavi per due anni riuscirono a tener testa alle truppe inviate da Roma. Alla fine, però, furono sopraffatti.

A combattere nelle province che si erano ribellate furono mandati due generali di Silla: Gneo Pompeo e Marco Crasso. Riuscirono vincitori e quando tornarono a Roma furono nominati consoli.
I due però volevano indebolire il Senato e così strinsero un patto di reciproco aiuto con un altro forte generale: Giulio Cesare, appoggiato sia dai soldati che lo avevano seguito nelle sue vittoriose campagne militari, sia dai plebei che aveva sempre difeso. Il loro governo prese il nome di triumvirato, dalle parole latine tres (tre) e viri (uomini).