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LA MONARCHIA
Anche a Roma successe quello che era successo presso altri popoli: nel villaggio il gruppo di pastori eleggeva un capo che fosse la guida saggia e valorosa.
Il capovillaggio pian piano divenne sempre più importante: un re.
Quando Roma si ingrandì e non fu più un villaggio, divenne città-stato
Il modello era vicino a quello della polis: una città comandata da un re controllato dall’assemblea dei cittadini più importanti.
Il re aveva grandi poteri: stabiliva le leggi, guidava l’esercito, era la massima autorità religiosa e amministrava la giustizia. Non poteva però trasmettere il titolo ai figli, per cui alla sua morte veniva scelto il successore tra i membri delle famiglie più importanti della città, cioè quelle che possedevano grandi appezzamenti di terreno e greggi, che allora erano la maggiore fonte di ricchezza.

Senato
Queste famiglie stabilirono anche che il re dovesse governare con l’aiuto del Senato (il cui nome deriva da senior, “anziano”), l’assemblea dei capi delle grandi famiglie che, oltre a controllare il sovrano, aveva anche il compito di scegliere il nuovo re.
Solo sette re?
La tradizione ricorda solo sette re, anche se il periodo della monarchia durò più di 200 anni. È difficile che siano state solo sette le persone al comando di una città, se pensiamo anche al fatto che allora la vita era molto più breve rispetto a oggi. Secondo gli storici e le storiche, i regni dei re di cui sono stati tramandati i nomi corrispondono a momenti significativi o di particolare sviluppo di Roma.

Punti chiave
• Il potere del re
• Il Senato
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Le informazioni che hai appreso possono essere ordinate con le seguenti parole chiave, che ti aiutano a organizzare una sintesi per esporre le tue conoscenze.
• Re (Quali poteri aveva? Come era scelto?)
• Senato (Da chi era formato? Quali compiti aveva?)
• Sette re (A che cosa corrispondono?)
Si ricordano i nomi di sette re che provenivano sia dalla città di Roma sia dai territori confinanti.
Il nucleo originario degli abitanti di Roma era formato da perso ne che provenivano dai colli vicini, ma anche da Latini, Etruschi, Greci. E così anche i re appartenevano a popolazioni differenti.
Romolo: secondo il mito fu il primo re. Unificò le tribù del Pala tino, istituì il Senato.
Numa Pompilio: apparteneva al popolo dei Sabini. Rafforzò il suo potere religioso. Stabilì cerimonie per il culto degli dèi e riformò il calendario.

Tullio Ostilio: fu un re guerriero. Iniziò la conquista del Lazio e sconfisse i Sabini.
Anco Marzio: era un re sabino. Favorì il commercio. Fece costruire il primo ponte sul Tevere e il porto di Ostia alla foce del fiume.
Tarquinio Prisco: fu il primo re di origine etrusca. Realizzò importanti opere pubbliche, facendo applicare le tecniche degli architetti etruschi. Fece bonificare le paludi, ampliò il Foro (la piazza principale) e fece costruire una rete fognaria.
Servio Tullio: il secondo re etrusco. Circondò la città con una cinta di mura. Riorganizzò l’esercito e obbligò i cittadini a prestare servizio militare.
Tarquinio il Superbo: l’ultimo re, violento e prepotente. Tolse potere al Senato, ma fu costretto a fuggire.
Con la fine della Monarchia, Roma non era più un villaggio, ma una città che aveva esteso il suo dominio sui colli vicini al Palatino: Campidoglio, Viminale, Quirinale, Esquilino, Celio, Aventino
La leggenda di Romolo e Remo
Punti chiave
1 • I sette re di Roma
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2 3 Esponi le tue conoscenze rispondendo a queste domande.
• Quali furono i sette re?
• Per quali motivi ciascuno di essi è ricordato?
• Dove si estendeva Roma alla fine della Monarchia?
Quando Roma diventò la città più forte del suo tempo si ricorse a una leggenda per darle origini divine e gloriose. Il capostipite fu riconosciuto in Enea, l’eroe troiano.
Enea fuggì dall’incendio di Troia e giunse alle foci del Tevere. Suo figlio Iulo fondò la città di Alba Longa e ne affidò il comando a suo figlio Numitore.
L’altro figlio, Amulio, costrinse Rea Silvia, figlia di Numitore, a diventare sacerdotessa.
Però Marte, il dio della guerra, si innamorò di lei e dalla loro unione nacquero due gemelli, Romolo e Remo: Amulio ordinò che fossero affogati nel Tevere.
L’ordine non fu eseguito, i due gemelli vennero messi in una cesta e affidati alla corrente. Una lupa trovò i gemelli e si prese cura di loro finché non furono trovati da un pastore. In seguito Romolo fondò la città di Roma e si proclamò re: era il 21 aprile del 753 a.C.