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ITALIA DEL NEOLITICO
Nel periodo della nascita delle grandi civiltà dei fiumi la penisola italica era occupata da tribù che praticavano un’agricoltura ancora primitiva e arretrata o si dedicavano alla pastorizia.

Tra il IV e il II millennio a.C., la penisola italica era abitata da tribù che vivevano ancora come quelle dell’epoca neolitica e soprattutto avevano scarsissimi contatti tra di loro. Nessuna popolazione italica conosceva la scrittura.

Anche la scoperta della lavorazione dei metalli avvenne molto più tardi rispetto all’uso che già ne facevano gli abitanti della Mesopotamia e dell’Egitto e si limitava al rame e al bronzo.
Il sistema delle palafitte dette origine alle terramare, villaggi delle zone pianeggianti paludose. Le abitazioni erano costruite con questo sistema perché fossero isolate dall’umidità del terreno e difese dalle inondazioni dei fiumi.
Gli abitanti avevano come attività principale la caccia, praticata nelle fitte foreste circostanti. Si dedicavano anche all’agricoltura nei campi attorno al villaggio e all’allevamento degli animali.
Le civiltà delle terramare si svilupparono nelle zone della Pianura Padana occupate dalle attuali Lombardia ed Emilia.
Villaggi della montagna
Sui monti dell’Appennino le popolazioni vivevano in capanne o grotte situate sui fianchi delle montagne.
Praticavano un’agricoltura molto semplice. Erano principalmente pastori e allevavano ovini, caprini e suini.
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Ricavo informazioni ed espongo
Punti chiave 2 3 Sottolinea nel testo la risposta a ogni domanda. Poi collega le risposte con i connettivi logici per esporre ciò che hai appreso.
• Le tribù nel Neolitico
• Le abitazioni e le attività
• Come vivevano le tribù della penisola italica?
• Che cos’erano le terramare?
• Dove si svilupparono?
• Dove vivevano le tribù dell’Appennino?
• A quali attività si dedicavano?