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L’importanza del vuoto

Immagina un pacchetto regalo con tanto di nastro e carta luccicante. È il momento di aprirlo e... toh! dentro non c’è niente. Che scherzi sono questi? E se ti dico che non è vero che dentro non c’è niente, ma che è un pacchetto vuoto, per te fa differenza?

Non so se hai mai pensato al vuoto. Devi sapere che per Lao-Tzu* il vuoto era importantissimo. Prendiamo un vaso, diceva: la sua utilità sta proprio nel vuoto che c’è dentro. Già, perché se nel modellare il vaso l’artigiano riempisse di argilla anche il suo interno, come lo potremmo usare?

Una stanza senza buchi per la porta e le finestre sarebbe senz’aria e senza luce, non ci potremmo neanche entrare. Il vuoto, allora, sembra preziosissimo! Per Lao-Tzu contava addirittura più del pieno, al contrario di quanto pensiamo noi comunemente.

Normalmente, infatti, crediamo che una casa piena di oggetti valga più di una vuota, che una persona piena di conoscenze valga più di una che non sa niente, che una vita piena di impegni valga più di una senza appuntamenti.

Secondo Lao-Tzu, invece, più siamo vuoti e meglio è: se ci svegliamo già pieni di desideri, di vestiti che vogliamo indossare, di persone che vogliamo vedere… be’, se poi accade qualcosa non ci facciamo neanche caso. Invece, se ci svegliamo vuoti ci accorgiamo di tutto. Dei dettagli, delle piccole cose. Essere vuoti non significa che ci manca qualcosa, significa essere aperti, come una finestra. Aperti alla luce, al buio e all’aria, che devono entrare, uscire e girare.

*Lao-Tzu è un filosofo cinese vissuto più di 2500 anni fa.

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