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Diamo a tutti la possibilità di giocare?

Domanda

L’allenatore della nostra squadra di basket insiste nel fare giocare tutti, anche quelli che giocano malissimo. Ok, se sono riusciti a entrare in squadra vuol dire che il coach deve aver pensato che potevano portare qualcosa di buono, ma forse semplicemente non sono capaci di gestire la tensione delle partite. Quando l’allenatore li fa entrare al posto di quelli bravi (di solito a fine partita, quando stiamo vincendo), mi arrabbio moltissimo, perché non è giusto, secondo me o il coach li fa lavorare di più negli allenamenti o li caccia. Devono imparare che, se non segnano, non vengono fatti entrare in campo.

L’allenatore dice che sono ingiusto verso quelli che non hanno il dono che ho io. Chi ha ragione? Io o il coach?

Risposta

Sia tu sia l’allenatore invocate il principio di giustizia. Dunque, per te giustizia nello sport significa che giocano solo i più bravi, mentre per l’allenatore significa che a tutti deve essere data una possibilità.

Tuttavia, se fosse corretta la tua interpretazione del principio, come farebbe uno a sviluppare le sue abilità, visto che non viene mai coinvolto in una vera partita?

Certo, ci saranno sempre dei giocatori che non riusciranno in alcun modo a essere bravi come gli altri, anche se si allenano moltissimo. È giusto che debbano giocare anche loro? Assolutamente sì: l’allenatore sa bene che far giocare questi ragazzi potrebbe mettere a rischio la vittoria, per questo è giusto che vengano fatti entrare quando ormai è chiaro che la partita è vinta. Dopo tutto, lo scopo di ogni partita è sempre quello di vincere. Ciò detto, però, vincere non è la sola cosa importante nello sport: compito degli allenatori è anche quello di promuovere lo spirito di squadra, il senso di appartenenza e il divertimento. Ma, se giustizia significa che ognuno abbia quello che si merita, allora ci pare veramente troppo crudele non fare giocare per niente quelli che sembrano meno portati. Un conto è cercare di fare in modo che non mettano a rischio la vittoria, diverso è impedirgli di provare il brivido di una partita vera.

Dunque, non solo è possibile, ma è anche preferibile trovare un modo per dare ai più forti la chance di vincere la partita (facendoli giocare all’inizio) e ai meno bravi l’occasione di divertirsi sul campo. Infine, potrebbe sempre succedere che uno di questi ragazzi, che sembrano incapaci di toccar palla, ci stupisca tutti e faccia un bel canestro!

A Nalisi A

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Alcuni Aspetti Caratteristici Del Testo Argomentativo

Il contenuto dei testi argomentativi è l’analisi di un tema sul quale si esprime la propria opinione o si confrontano opinioni diverse mettere in ordine di importanza le argomentazioni.

Il contenuto di questo testo è: spiegare le regole delle gare sportive. esporre opinioni diverse riguardo la partecipazione alle gare sportive.

La struttura di un testo argomentativo prevede una tesi, cioè un’opinione su un argomento.

La tesi del bambino è: i giocatori che non raggiungono il livello degli altri devono essere messi in panchina o tolti dalla squadra. il coach ha il diritto di scegliere i giocatori.

L’antitesi è l’opinione contraria a quella presentata.

L’antitesi del coach è: tutti i membri della squadra devono giocare. i giocatori meno bravi si devono allenare di più.

La sintesi è la conclusione e la riflessione sull’argomento.

La sintesi proposta dall’autore è che bisogna dare a tutti l’occasione di giocare e di divertirsi: dando ai più bravi la possibilità di influenzare il risultato. senza preoccuparsi del risultato.

Le parole evidenziate nel testo sono connettivi logici. Servono a: collegare in modo logico le diverse argomentazioni.

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La tesi di Lao-Tzu è l’importanza del

Queste frasi indicano argomenti portati a favore della tesi di Lao-Tzu?

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• Il vuoto è importante perché può essere riempito. V F

• Una persona piena di conoscenze vale più di una che non sa nulla. V F

• La vita è importante se è piena di impegni. V F

• Essere “pieni di cose” non aiuta ad apprezzare ciò che ci circonda. V F

• Essere “vuoti” vuol dire essere aperti a nuove conoscenze. V F

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