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Una vita da violino
Mi chiamo Collin-Mézin, sono un violino. Spero non vi stupisca il fatto che io possa parlare. È la musica a darmi voce. E se state ad ascoltare, potrete conoscere la mia storia.
Sono nato a Parigi, nell’atelier di un liutaio di cui porto il nome, impresso su di un cartiglio dentro la mia cassa armonica: Collin-Mézin.
Il signor Collin-Mézin era un uomo con folti baffi a manubrio, pancia prominente e due mani dalle dita incredibilmente lunghe: anche per questo era così bravo nel suo mestiere.
Mi vendette, insieme ad altri strumenti a corda, a un liutaio di Torino, che aveva la bottega non lontano da piazza San Carlo. Non ricordo quasi nulla del viaggio, e nemmeno qualcosa della mia lunga, noiosissima permanenza su di un bancone.
Non potrò invece mai dimenticare il momento in cui un signore, vestito con molta eleganza, apparve sulla porta. Mi sembra di sentire ancora la sua voce, tranquilla e sicura, che diceva:
– Cerco un buon violino.
Il liutaio mostrò quello che aveva in bottega. Ma il cliente tentennava, indeciso.
– Si tratta di un regalo importante? – domandò allora il venditore, per poterlo meglio aiutare.
– Molto importante.
Allora il liutaio venne a prendere me dal bancone.
Questo – disse – è il meglio che ho.
Il distinto signore mi accarezzò con la mano guantata. Mi contemplò a lungo, in ogni dettaglio.
È perfetto per mia figlia – disse soddisfatto.

Trova le informazioni esplicite.
• In quale città è nato il violino?
• Dove è stato portato?
• Dove è stato venduto?
Janna Carioli