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Nonno, nonna! Vi ricordate?
– Ciao nonna! Ciao nonno! Sono voluta venire da voi per farmi un po’ coccolare in questi luoghi dove sono cresciuta da piccola. Mi sembrano così lontani quei tempi. Ricordi, nonno, quante volte mi hai presa per mano e mi hai accompagnata nel bosco?
– Mi ricordo.
– E tu, nonna, ricordi le colazioni che mi offrivi tutte le domeniche con le cose buone che preparavi solo per me?
– Mi ricordo.
Il pomeriggio è trascorso a rievocare ricordi, esperienze, episodi rimossi che affioravano alla memoria uno dopo l’altro.
Poi, mentre la nonna preparava la cena, sono salita in soffitta. I giocattoli del nonno, i quaderni di scuola, il pastrano che aveva indossato in guerra, le lettere che aveva scritto alla nonna quando era lontano.
In quella soffitta mi ero rifugiata tante volte a frugare, a scavare, a riflettere, a immaginare un mondo che non avrei mai conosciuto come l’avevano conosciuto i nonni. Però mi piaceva sentirmi parte di una storia che partiva da lontano. Poi sono tornata dai nonni. Mia nonna era seduta su una panca nell’aia.
– Ti piace la notte, nonna?
– Mi fa pensare, Valentina.
– A che cosa?
– Al tempo che scorre, a quello che fino a un certo punto ti fa cambiare e poi ti lascia in attesa.
Prima di coricarmi mi sono affacciata alla finestra, ho guardato la notte e ho ricordato i ricordi.
C Omprensione C
Trova le informazioni implicite e le inferenze lavatrice. Quale tra questi è il cuscinetto citato nel testo?
La protagonista si sentiva “parte di una storia che partiva da lontano” perché: immaginava il mondo dei nonni. frugava tra gli oggetti dei nonni. rifletteva sulle parole dei nonni.
Un sinonimo di pastrano è: cappello. maglione. cappotto.
Il tempo “che fa cambiare” è: il tempo della giovinezza. il tempo della vecchiaia.


