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Le mutande di pelo di Yeti

Cinque vichinghi avanzavano avvolti dalla bufera, incerti sul da farsi. Dopo un’accesa azzuffata, infatti, le loro mutande si erano tutte sdrucite e i loro posteriori stavano diventando blu per il freddo…

SCOPRI alcuni aspetti caratteristici del genere umoristico.

Il contenuto dei racconti umoristici talvolta presenta fatti ridicoli, assurdi o comportamenti stravaganti.

Il contenuto di questo racconto è: un comportamento stravagante. un fatto ridicolo.

La struttura di questo brano segue la struttura del testo narrativo: introduzione, svolgimento, conclusione. Segna le tre parti colorando la barra laterale.

Il fatto umoristico si trova: nell’introduzione. nello svolgimento. nella conclusione.

Ma proprio in quel momento trovarono un piccolo negozio. L’insegna recitava “Mutande di lana”. Purtroppo a causa del gran freddo, tutti i mutandoni erano già stati venduti, e pure la lana era finita!

Ma la sarta disse: – Sulla sommità del Monte del Terrore vive un misterioso Yeti, astuto e minaccioso. Se mi portate un sacco pieno del suo pelo, lo userò per sferruzzarvi delle soffici mutande!

E così, i coraggiosi vichinghi partirono.

Ma nella Foresta della Disperazione si imbatterono in un orso e furono attaccati da un branco di lupi!

Harald mise in fuga i lupi lanciando contro di loro un calzino puzzolente, mentre l’orso afferrò Grim… il quale, però, se la cavò con un abbraccio stritolatore!

Il gruppetto riuscì finalmente a raggiungere la sommità del Monte del Terrore.

Lì i malcapitati incontrarono una bestia spaventosa (alta almeno 3 metri) che aprì la sua enorme bocca e disse… – Non vi preoccupate, non vi mangerò: sono così contento di vedervi! Non viene mai nessuno a trovarmi quassù! Se vi serve un po’ del mio pelo, ne ho un sacco. Guardate, lo tengo in fondo alla mia caverna.

Così i cinque vichinghi tornarono al negozio di mutande. Quando tutte le loro mutande furono pronte le provarono.

I mutandoni erano così caldi e morbidi… Ma ben presto i vichinghi iniziarono a saltare, a grattare e ad agitarsi perché le loro mutande nuove… erano infestate da PULCI DI YETI!

Nadir e Maristella

Oggi in classe ero distratto. Non riuscivo a non pensare a Maristella. La maestra improvvisamente mi ha chiesto:

– Nadir, dimmi due pronomi.

– Chi? Io?

– Bene, benissimo! Ora sentiamo un altro.

Mi è andata proprio bene!

Torno sempre allegro da scuola.

– Bravo Nadir. Se torni allegro dalla scuola significa che ci vai volentieri! – esclama la mamma.

– Mamma, non confondiamo l’andata con il ritorno! – preciso un po’ seccato.

Ieri sera sono passato in bici sotto casa di Maristella e ho visto la luce accesa.

Ho sentito l’aria fresca sul viso e gli insetti sfiorarmi le gambe. Ho avuto per tutto il tempo nelle orecchie un ritmo bello e triste, come la voce di un tamburo antico. Ho rallentato e ho pedalato a tempo. Un pipistrello mi ha accompagnato a casa.

Ho voglia di telefonare a Maristella per chiederle se domani le va di fare un giro in bici, però ho sempre paura che risponda sua madre, a cui non sono simpatico. Ci provo.

– Pronto? Con chi parlo?

– Calzoleria Scarpetti!

– Oh, scusi, ho sbagliato numero!

– Non si preoccupi: venga pure e le cambieremo il paio di scarpe.

A Nalisi A

SCOPRI alcuni aspetti caratteristici del genere umoristico

Il contenuto dei racconti umoristici talvolta presenta un malinteso, cioè un equivoco derivato dall’aver compreso male alcune parole, o un gioco di parole.

In questo racconto ci sono due malintesi. Uno è già sottolineato. Sottolinea l’altro.

Il protagonista è: una persona normale. un personaggio stravagante.

Il luogo è: realistico. fantastico.

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