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VERBI ATTIVI, PASSIVI E IPERATTIVI
Questo non è un compito: è una prova di sopravvivenza. La consegna è così difficile che la dovrebbero dare minimo all’università. Abbasso la testa e mi concentro.
FORTISSIMAMENTE.
Esercizio
Il verbo è una parte variabile del discorso. Scrivi tre frasi in cui il verbo sia coniugato in forma attiva, passiva o riflessiva.
SOLUZIONE?
PREMESSA. Il verbo non dovrebbe essere studiato a scuola. Né in nessun altro posto. Se varia così tanto, è inutile dargli retta.
E io mi chiedo: è giusto dargliela vinta, al verbo?
È giusto che noi scolari dobbiamo imparare centomila regolette per correre dietro a un verbo che non sa se vuole essere ATTIVO, PASSIVO o MISTO?
Io credo che sia antieducativo permettergli di variare nella forma, nel modo, nel tempo e nel look.
Io credo che dovremmo scrivere all’Accademia della Farina, spiegando che il verbo dovrebbe essere meno FARFALLONE. Prendere una decisione (vuole essere presente? Assente?) e tenere un comportamento coerente. Spero maestra che tu capisca le mie ragioni e mi dia un voto all’altezza, cioè ALTO.
Linda
Uhm. Sono perplessa. Non so se consegnare il compito così com’è o farci un disegnino alla fine. Magari una rosellina blu. Ma sì, vada per la rosellina.
Il Problema Degli Aerei
La maestra Flora ha dato un problema che sembrava una tabella di volo. Un problema assurdo. Ditemi che cosa posso imparare io dal calcolare, attraverso delle operazioni matematiche, la durata del volo Roma-Mosca?
Problema
Se un aereo parte da Roma alle 12.00 (ora italiana) e arriva a Mosca alle 19.00 (ora di Mosca) e poi (visto che lì non ha nulla da fare) riparte alle 20.00 (ora di Mosca) e arriva a Roma alle 21.00 (ora italiana) fa un volo di che durata?
E il volo ha la stessa durata sia all’andata sia al ritorno?
Soluzione?
Se un aereo si alza in volo da Roma per andare a Mosca, tutti i passeggeri di quel volo, a meno che non siano incapaci di intendere e di volare, dovrebbero conoscere esattamente l’ora di arrivo e la durata del viaggio, che dovrebbe, tra l’altro, essere indicata sul biglietto. Le uniche preoccupazioni dei passeggeri del volo, e le uniche domande degne di risposta in un eventuale problema che riguardasse il loro trasbordo tra Roma e Mosca, dovrebbe quindi essere:
1 I passeggeri hanno delle gomme da masticare per sbloccare le orecchie quando sono in aria?
2 I passeggeri italiani che vanno a Mosca conoscono qualche parola di russo che non sia Spaziba! o vanno a Mosca a fare la figura dei polli?
3 Se siamo nel pieno dell’inverno, i passeggeri che partono da Roma hanno avuto l’accortezza di mettere in valigia un colbacco di pelo, un paraorecchie e un paio di guanti imbottiti?
Fornite queste risposte, il volo può filare liscio.
I racconti che hai letto finora ti hanno messo di buonumore e ti hanno fatto vivere momenti di allegria. Ma il racconto umoristico fa proprio scoppiare in grandi risate.