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L’allegria

Colorata

C’era un bambino che tutti chiamavano Sprizzo perché, appunto, sprizzava allegria in ogni occasione.

Era allegro sempre, anche quando la mamma lo portava con sé a fare compere noiose; anche quando la TV smetteva di funzionare durante un cartone animato.

C’era però un piccolo guaio: quando Sprizzo era davvero molto allegro, tutta quella allegria che sprizzava era colorata. Colorava tutto quello che si trovava intorno: sedie, muri, vasi da fiori, vestiti e persino le facce della gente.

Certe mattine, per esempio, Sprizzo si svegliava così allegro e di buonumore che il latte della colazione si colorava subito di rosa, i biscotti diventavano azzurri e la faccia della mamma si copriva di puntini rossi.

– Povera signora, ha preso il morbillo – diceva la portinaia.

– No, no, non si spaventi: è solo che il mio bambino è davvero molto allegro – rispondeva la mamma e intanto guardava preoccupata le scale che anziché di marmo grigio sembravano fatte di caramelle alla fragola.

Una mattina il papà di Sprizzo arrivò in ufficio con un vestito di tutti i colori dell’arcobaleno.

– Cerchi di essere più serio – lo rimproverò il capufficio.

– Ma come si fa con un bambino come Sprizzo in casa! – si giustificò il papà.

– Faccia in modo che suo figlio sia più serio, allora! – disse il capufficio.

Quando la maestra diceva: – Fate pure l’intervallo – Sprizzo era così felice che a lei si coloravano i capelli di viola e le lavagne si coloravano d’azzurro.

Insomma, come si può capire, l’allegria di Sprizzo creava ogni tanto qualche problema.

Se giocava a pallone ed era molto contento perché aveva fatto un gol, tutte le magliette delle due squadre si coloravano come tanti fuochi artificiali e non si capiva più niente, con la disperazione dei coach.

Come si può chiedere a un bambino di non essere allegro? Eppure si doveva trovare una soluzione. Pensa e ripensa, ecco che il papà di Sprizzo si ricordò di un amico che faceva il pittore.

“Un pittore deve intendersi di colori, e siccome il nostro problema sono proprio i colori, chissà che non ci possa aiutare” si disse il papà. Così una domenica Sprizzo e il suo papà andarono a trovare il vecchio amico.

Questa novità rese Sprizzo molto allegro. L’amico pittore fu assai meravigliato nel fare la conoscenza di Sprizzo, perché subito tutte le tele bianche, che stavano appoggiate qua e là lungo le pareti dello studio, si colorarono dei più strani e incredibili colori.

Con l’aiuto di questo bambino – dichiarò il pittore, – dipingerò quadri meravigliosi!

C Omprensione C

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Sprizzo aveva questo nome era sempre allegro.

Il papà arriva in ufficio con i vestiti colorati e il capufficio lo sgrida.

L’allegria faceva bene a Sprizzo creava qualche problema.

Il padre voleva risolvere il problema .................................................... lo portò da un pittore.

Trova le informazioni implicite e le inferenze.

Scrivi chi, tra i personaggi, può aver pronunciato queste parole.

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