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Allegria e risate

“Il riso abbonda sulla bocca degli sciocchi”: così recita un proverbio latino.

All’epoca degli antichi Romani, la serietà era molto apprezzata e le risate erano considerate sciocche. La persona intelligente, riflessiva, saggia, non rideva. Facevano eccezione, per esempio, le commedie a teatro in cui si poteva sghignazzare pubblicamente senza apparire grossolani. Per fortuna, le idee e la società cambiano e oggi quel proverbio latino non ci sembra sensato.

Ridere è bellissimo, è liberatorio, ci unisce agli altri.

Se siamo in compagnia, l’allegria comune rinsalda l’amicizia o la fa addirittura nascere.

Se siamo soli, e a farci ridere sono la pagina di un libro, la scena di un film o una vignetta, un piccolo momentaneo benessere ci migliora la giornata.

Ma ridere non serve solo a questo. Può diventare la strada per uscire da un litigio, un modo per sdrammatizzare un momento difficile.

Una battuta di spirito che fa scoppiare una risata generale può portarci fuori da una situazione di disagio e di colpo quello che sembrava importantissimo non lo è più. L’allegria talvolta è spensieratezza, cioè allontanamento dai pensieri spiacevoli. Però ci sono risate e risate. E non tutte fanno bene, anzi: alcune possono renderci persone peggiori. Succede quando ridiamo di qualcuno e, per quel qualcuno, la situazione non è affatto divertente. È la risata perfida di chi trova comico il compagno sovrappeso che in palestra non riesce a fare bene gli esercizi. È la risata un po’ nascosta all’indirizzo di chi, poco lontano, sta facendo una brutta figura. È la risata del bullo e dei suoi gregari, davanti alla persona presa di mira. Insomma, sappiamo che ci sono risate bonarie e risate maligne. E tra queste, ci sono le risate forzate: gli altri ridono, così rido anch’io, sperando che prima o poi non tocchi a me essere l’oggetto dello scherno. Per mostrare allegria non è sempre necessario sganasciarsi: a volte basta sorridere. Sorridiamo perché qualcosa è divertente, piacevole e ci mette di buonumore. Il vero sorriso, quello che non è solo una smorfia della bocca, ma il segno di un’emozione che nasce dentro di noi, è spesso contagioso: agisce su chi ci è accanto, creando un’atmosfera di fiducia e di collaborazione. Gli scienziati e le scienziate che hanno studiato il cervello hanno esaminato a fondo gli effetti del sorriso e della risata sul nostro organismo. Hanno concluso che mettono in circolo sostanze benefiche per il corpo e la mente.

Sono vere medicine e senza spiacevoli effetti collaterali.

CHE COSA SO?

Quando l’insegnante ha letto il titolo, hai immaginato di che cosa avrebbe parlato il testo?

Sì. No. In parte.

A quale tipo di testo hai pensato?

Il testo che hai ascoltato non è “facile”. Hai mantenuto l’attenzione fino alla fine?

Sì. No. In parte.

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