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VERIFICA La donna di neve
La tormenta imperversava oramai da molti giorni e ogni cosa era ricoperta da una spessa coltre di neve. Gli abitanti del paese restavano chiusi in casa: quando il vento urla e la neve percuote le montagne non è proprio il momento di mettere il naso fuori, perché è là fuori che si aggira la donna di neve, pronta a braccare chi si è smarrito o chi è stato imprudente. Imprudente, ecco che cos’era quel viaggiatore. Gli avevano consigliato di non avviarsi per quei sentieri pieni di neve ma lui aveva fretta. Ma era anche curioso: che cosa c’era di vero dietro la storia di quella donna fantasma di cui gli avevano parlato con così tanto terrore?
A mano a mano che la notte si faceva più scura, però, il viaggiatore era sempre meno curioso di scoprirlo. Aveva freddo e aveva anche fame. Sognava un riparo, un fuoco per scaldarsi e una presenza umana, però non si vedeva nessuna luce.
Seguitò a camminare con la testa bassa per proteggersi un po’ dai fiocchi di neve che la tempesta gli soffiava contro. Poi, improvvisamente, le vide, impresse nella neve: erano impronte di piedi nudi, tracce fresche che la neve non aveva fatto in tempo a ricoprire. Erano così piccole che non potevano essere che femminili: ma che cosa ci faceva una donna in giro di notte, a piedi nudi, in quella gelida landa desolata?
Senza riflettere, seguì quelle tracce e non si accorse che abbandonavano il sentiero per addentrarsi nel bosco e poi perdersi. Quando vide un’ombra fra le sagome nere degli alberi, iniziò a tremare e il sudore si gelò. L’ombra bianca si mise a fluttuare davanti ai suoi occhi, come un’apparizione.
“La donna di neve…” fecero per articolare le sue labbra gelate, ma dalla bocca non uscì alcun suono. Tirò fuori il coltello, le si avvicinò, quando le fu davanti, cercò di colpirla, ma l’ombra si allontanò.