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Terrore per Lord Dufferin

Lord Dufferin si svegliò di soprassalto, senza sapere che cosa l’avesse destato. Sapeva solo che era qualcosa di terrificante. Un sogno? No, non era un sogno. Uno strano, terrificante rumore! Ecco che cos’era. Era stato svegliato da un insolito rumore.

Tese le orecchie e lo udì di nuovo. Il frastuono veniva dal prato. Lo stridio di finimenti di un cavallo più il cigolio della ruota di un carro. Ma il suono che lo aveva agghiacciato assomigliava a un gemito soffocato, per metà umano e per metà animale.

Era del tutto sveglio. E terrorizzato.

Che cosa ci facevano un cavallo e un carro nel giardino di casa nel cuore della notte?

Nel vago chiarore della lampada si avvicinò in punta di piedi alla finestra. Lunghe ombre si stendevano sul prato verde argenteo. Dal buio uscì incespicando un uomo che barcollava sotto il peso di una grande cassa che portava sul dorso.

Lord Dufferin si rese conto che quella cassa… era una cassa da morto!

Lo sconosciuto alzò la testa e lo fissò.

– Che cosa ci fai qui? E che cosa c’è in quella cassa? – domandò Lord Dufferin.

Il volto dello sconosciuto si contrasse in un’espressione maligna, rimase in silenzio. Poi si voltò per tornare al suo carro.

Lo sconosciuto sembrava fosse fatto d’aria. Gettò la bara sul carro, dove già ce n’era un’altra. Quello strano figuro si volse allora verso

Lord Dufferin, ringhiando: – C’è posto ancora per uno, signore, posto ancora per uno! – e svanì nell’aria illuminata dalla luna.

Passarono dieci anni. Lord Dufferin una sera fu invitato a un fastoso ricevimento.

Il ricevimento era all’ultimo piano dell’hotel.

Le porte dell’ascensore si aprirono. L’addetto all’ascensore sporse la testa e guardò Lord Dufferin negli occhi.

Dufferin indietreggiò con un grido alla vista dell’uomo. Si trattava dello stesso orribile volto malvagio dell’uomo che aveva visto trasportare una bara nella notte di dieci anni prima.

C’è posto ancora per uno, signore – ringhiò l’uomo, – posto ancora per uno.

Lord Dufferin scosse la testa in silenzio e barcollò fino a una sedia, dove sedette tremante di paura. Debolmente, si rimise in piedi e si diresse fino all’ufficio del direttore dell’albergo.

– Posso parlarle? – chiese educatamente. Non sapeva bene cosa dire. Voleva domandare qualcosa a proposito di quell’uomo…

Mentre Lord Dufferin si sforzava di trovare le parole giuste, un inserviente si precipitò nell’ufficio gridando: – Venga, presto! – ansimò. – L’ascensore!

L’ascensore? Che cos’ha l’ascensore? – bisbigliò

Lord Dufferin.

– Il cavo si è spezzato all’altezza dell’ultimo piano. È precipitato di sotto. Temiamo che siano morti tutti!

Lord Dufferin seppe allora con certezza che, se non fosse stato per la visione di quella notte lontana, anche lui sarebbe stato tra le vittime del disastro.

A Nalisi A

RICONOSCI alcuni aspetti caratteristici del genere horror

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Nell’introduzione si presenta un elemento tipico che crea l’atmosfera del genere horror.

Quale?

Quali altri elementi tipici del genere horror sono presenti nella prima parte del racconto?

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La bara.

Le ombre.

La presenza di un carro. Uno strano sconosciuto. Le parole e l’espressione dello sconosciuto.

La luce della lampada.

L’elemento caratteristico del genere horror presente nella seconda parte del racconto è: l’atmosfera lugubre. un fatto terrificante e inspiegabile.

A Nalisi A

RICONOSCI alcuni aspetti caratteristici del racconto horror

Anche in libri che appartengono a diversi generi letterari si possono trovare parti il cui contenuto rimanda a un genere letterario differente.

Questo brano è tratto da un libro di Harry Potter, che appartiene al genere

In questo brano ritrovi elementi horror

Scrivine almeno tre.

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L’atmosfera horror è creata attraverso: il racconto di fatti. la descrizione di ambienti e personaggi.

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