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Vinci la tua paura
È inutile raccontarsela: tutti hanno paura. Ogni persona ha le sue paure: del buio, dell’altro, di una piazza troppo grande, della pulizia o dello sporco.
Puoi avere paura dei cani, dei gatti, dei topi. O delle persone. Magari hai paura della zia Ludmilla, perché guida velocissima. E quindi hai anche un po’ paura della macchina. E di volare? E della nave?
Qualunque sia, ogni paura ha una sua causa scatenante, un po’ come i gusti. Per esempio a me, Pierdomenico, non piace il melone perché da piccolo ne ho fatto indigestione.
Per le paure è la stessa cosa: c’è stato un momento, nella tua vita, in cui hai fatto indigestione di emozioni e, da quel momento, ti è venuta paura.
Magari un cane ti ha morso (e ti è venuta paura) o tuo papà ti ha talmente tante volte detto di stare attento ai cani, che ti è venuta paura anche senza essere stato morso. Succede. La rivoluzione di oggi è renderti conto che c’è almeno una tua paura che può essere sconfitta. Sconfiggere una paura significa imparare a essere coraggiosi. E vale la pena di provarci, anche se poi, alla fine, la paura dovesse rimanerti. È questa la rivoluzione.
Il coraggio non è una cosa istintiva. Ma qualcosa che va pensato per bene. Buona rivoluzione. E buon coraggio.
Prova: è una cosa che ti scalda dentro. E non ti lascia più.
C Omprensione C
Trova le informazioni esplicite e implicite
Segna V (vero) o F (falso).
Rivoluzione compiuta!
L’autore, per vincere la paura, dà questo suggerimento: “Come si sconfigge una paura? Cominciando a ripetersi che non si ha paura, per esempio. Calmandosi”.
Segna qui la cosa di cui avevi paura e che adesso ti fa un baffo! ...........................................................................................................
• Le nostre paure possono derivare da un episodio che ci ha spaventato. V F
• Vincere la paura vuol dire imparare ad avere coraggio.
• Non si può imparare ad avere coraggio.
• Tutti hanno le stesse paure.
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Paura e horror in un solo libro.
Tom è terrorizzato. Nella sua cantina un fantasma ha tentato di strangolarlo. Edvige, un’amica di sua nonna, lo aiuterà a scoprire che esistono molti tipi di fantasmi. E quello che abita la sua cantina non è certo il peggiore! La caccia a un FAMOR, FAntasma MOstruosamente Ripugnante, si rivelerà un’impresa ardua e... terrificante!
Un antro nero e ammuffito si spalancò davanti a lui. Tom avanzò coraggiosamente di un passo e cercò con la mano il pulsante della luce. Dove diavolo era finito quel maledetto? Era uno di quegli interruttori antiquati, fatti apposta per slogare le dita. Finalmente. Eccolo. Lo girò.
Una misera lampadina si accese e… PUF! , esplose in mille schegge.
Tom indietreggiò spaventato e sbatté il gomito contro la porta che si richiuse di scatto. BUM! Ora era tutto solo nella cantina buia come la pece.
“Calma!” pensò. “Mantieni la calma, vecchio mio. È solo scoppiata quella stupida lampadina”.
Ma da quando le lampadine scoppiano così?
Aveva la bocca secca e ruvida come carta vetrata.
Voleva fare un passo indietro, ma le scarpe si erano incollate a qualcosa per terra. Sentiva il rumore del proprio respiro. Poi udì un lieve fruscio, come di uno scivolare sui vecchi giornali che la mamma aveva accatastato lì dentro, da qualche parte.
– Aiuto! – bisbigliò Tom. – Cavolo, aiuto!
Ooooohuuuuu! – un gemito si levò dalle tenebre più nere. Un alito freddo, che puzzava di muffa, gli accarezzò la faccia. E delle dita ghiacciate lo afferrarono per il collo.
– Vattene! – strillò Tom dimenando le braccia come un forsennato.
Vattene, orribile mostro!
Le dita di ghiaccio si staccarono dal suo collo e gli tirarono le orecchie. Una sagoma bianchiccia baluginò nell’oscurità. Aveva gli occhi di un verde brillante, i capelli arruffati e un ghigno beffardo.
“Un fantasma!” pensò Tom sgomento. “Un fantasma vero!”.
– Uuuuoooooh! – ululò l’orrenda creatura.
Con uno strattone disperato liberò i piedi dalle scarpe incollate, barcollò fino alla porta e cercò a tentoni la maniglia. Il terribile qualcosa lo tirò per i capelli e il maglione, mugolandogli nelle orecchie.
Con le ultime forze spalancò la porta. Il fantasma indietreggiò con una stridula esclamazione di collera e Tom si precipitò vacillando in corridoio, mezzo morto di paura.
Le paure che, piccole o grandi, si provano tutti i giorni sono paure vere. Ciò che ci suscita paura leggendo un racconto horror, invece, è pura finzione. Però… fa paura lo stesso!