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Successe una notte…
E se i personaggi dei videogiochi sconfinassero di colpo nella realtà?
Il primo a sconfinare nel mondo reale fu un Mini P.E.K.K.A.: uscì come una nebbiolina grigia dalle cuffie del tablet.
A contatto con l‘aria fredda la nebbiolina divenne densa e prese vita vorticando come un tornado.
Pochi secondi dopo, il Mini P.E.K.K.A. aveva forma solida. Era tozzo, con braccia e gambe massicce, ricoperto dall’ingombrante armatura grigia.
Era alto quasi tre metri e impugnava un largo spadone.
Un Mini P.E.K.K.A.! La creatura più ottusa mai creata in un videogioco. Li mandavi all’attacco contro una Torre della Corona, e loro correvano a testa bassa a farsi massacrare. Ma questa non era un videogioco: era una grande casa con il pollaio di nonna
Leda sul retro.
I primi testimoni dello sconfinamento erano stati i gatti della nonna. Vedendo la nebbiolina uscire dalla porta l’avevano seguita.
Poi a loro si era unita Fiubi, il cane che vegliava sul pollaio.
Il gatto e Fiubi avevano osservato la mutazione in silenzio, quando la strana creatura grigia mosse il primo passo. Fiubi abbaiò.
Dietro la casa, c’era il pollaio per le galline della nonna. La strana creatura arrivata da chissà dove ci si avvicinò, alzando lo spadone sopra la testa.
Fiubi cercò di fermarla, ma non ci riuscì.
Riprese ad abbaiare con tutto il fiato che aveva in corpo, mentre il Mini P.E.K.K.A. calava il suo spadone contro la porta del pollaio, scambiandolo per una Torre della Corona.
Ompito Non Noto C C
Nel titolo del libro vi è un acronimo: P.N.G. Dopo aver letto il racconto pensi che esso significhi:
Personaggi Non Giocanti.
Parole Non Gentili.
Persone Nate Galattiche.
A
A NALISI
RICONOSCI alcuni aspetti caratteristici del genere fantascienza.
Il personaggio fantastico di questo racconto è un extraterrestre?
Sì. No.
Il luogo in cui si svolge la vicenda è realistico o totalmente fantastico?
Sottolinea nel testo la frase che fa capire con chiarezza quale fatto fantascientifico accade.
Mettete in atto la lettura collettiva, cioè la lettura fatta da più persone. Lavorate a coppie, immedesimatevi nei ruoli e leggete la vostra parte.
– Dai mamma, raccontamelo ancora.
– Ancora, ancora. Mi devi dire com’erano.
– Erano … bianchi, ma anche giallini. E neri. E colorati.
– Allora non c’era il Superdiesse e la Telespaziale e il
– Bè, però c’erano il cinema e la tivù, e c’erano anche i giochi elettronici. Ma con i libri era diverso.

– Perché le figure ce le mettevi tu dentro la testa. Come le volevi tu. I mostri, le principesse, i buoni e i cattivi…
– Qualche volta. Quelli per i cuccioli, e quelli con i cuccioli.
– Ah, ne avevano tantissimi… di tutte le forme, grandi e piccoli, pesanti e leggeri… certi erano così enormi che ti ci perdevi dentro. Certi suonavano e facevano le voci del mondo.
– E il tuo preferito, dimmi del tuo preferito.
– Il mio preferito era tutto rosso fuori, con una bambina disegnata sopra. Lei si chiamava Prunilla. E la parte più bella era quando Prunilla sognava, perché sognava i miei sogni: una volta voleva fare la ballerina, una volta la scrittrice, una volta l’esploratrice…
– Che sciocchezze. Però belle. E dov’è finito?
– Ah, non lo so. Quando è venuta la Grande Piena immagino che se lo sia portato via insieme a tutto il resto: i nostri mobili, i giochi, la casa…
– E tu hai pianto?
– Ho pianto perché era la mia vita di prima, e non c’era più. Poi siamo dovuti partire, senza niente, solo con i vestiti che avevamo addosso…
– E avete preso le astronavi e siete venuti fin qui.
– Sì.
– E il tuo libro è rimasto sulla Terra.
– Sulla Terra, nell’acqua, sepolto dal fango… non lo so.
– Non essere triste, mamma. Ci sono qua io con te. Me la fai vedere, la Terra?
– Guarda… è quella là, quella piccola e azzurra subito dopo il grande pianeta rosso grande...
– Ed è piena di libri.
– Immagino di sì. Nell’acqua, sepolti dal fango, bruciati negli incendi… la Catastrofe è stata brutta, sai.
– I libri si sono perduti, però le storie sono rimaste.
– Certo che sì. Finché ce le ricordiamo. E se vogliamo possiamo scriverle sul computer, per ricordarcele meglio.
– Promettimi che domani scriviamo questa qui. S’intitola: La mamma che raccontava alla sua bambina dei libri abbandonati. Ti piace?
– Beh sì. Mi piace perché è la nostra storia.
– Peccato che non è un libro, però.
– Peccato. Ma finché ci ricordiamo dei libri, loro restano con noi.
Civica Educazione
La “Grande Piena” nel mondo attorno a te potrebbe essere un disastro causato dai cambiamenti climatici
Questo è uno dei grandi problemi dei nostri tempi. Che cosa possiamo fare per evitare disastri di questo tipo?
A Nalisi A
RICONOSCI alcuni aspetti caratteristici del genere fantascienza.
La vicenda si svolge in un pianeta diverso dalla Terra. Sottolinea nel testo in le parole che te lo fanno capire.
Quali oggetti del passato non esistono in questa società futura?
Quali oggetti di questa società futura non esistono nella società attuale?
Nel racconto vi è un altro elemento caratterizzante il racconto di fantascienza.
Quale?
Raggiungere mondi immaginati dalla lettura di libri.
Il ricordo del tempo passato. La catastrofe ambientale e la distruzione di mondi.
A Nalisi A
RICONOSCI alcuni aspetti caratteristici del genere fantascienza
Sottolinea nel testo le parole che ti fanno capire che è un racconto di fantascienza: in quelle che indicano strumenti e in quelle che indicano una forma di governo.
Spesso nei racconti di fantascienza si narrano incontri con abitanti malvagi di altri pianeti. In questo testo, quali sono i personaggi temibili? ................................
L Essico L
“Andare alla ventura” significa: perdersi nello spazio. muoversi sfidando la sorte. desiderare di vivere un’avventura pericolosa.