7 minute read

Dopo l’incontro con l’autore

Ho deciso: da grande farò la scrittrice. Fino all’altro giorno non sapevo se volevo diventare chirurga, astronauta o attrice di cinema. A dire il vero non avevo idea di cosa scegliere e da dove cominciare, fino a quando non ci hanno propinato a scuola l’incontro con l’Autore. Ogni anno si ripete la stessa storia, i prof scelgono dei libri che piacciono a loro e poi ce li fanno leggere. Alla fine viene a scuola quello (o quella) che li ha scritti.

Questa volta c’era un tipo molto simpatico e poi i suoi libri mi erano piaciuti, così l’incontro è stato divertente.

Fra le tante cose che ha detto, una mi è rimasta impressa: a Giorgio, che gli chiedeva come fare per diventare scrittore, ha risposto: – Comincia a scrivere di cose che conosci: magari un diario, dei ricordi o un’avventura…

A me si è accesa subito una lampadina: io ne ho di cose da raccontare!

Ho spiegato il mio progetto a Baccio, che mi ronzava intorno incuriosito, ma lui mi ha guardato con aria dubbiosa e ha detto: – Ti ricordi quando volevi allenarti per fare le gare ciclistiche femminili e hai fracassato la mia bici contro un muro?

Be’, ma non mi sono fatta niente! Vuol dire che la stoffa del campione ce l’avevo.

Mio fratello ha scosso la testa e poi ha sentenziato:

Almeno ora sciuperai solo qualche foglio.

Sempre molto incoraggiante, lui!

Eccomi finalmente con una meravigliosa pagina bianca e un pennarello punta fine, pronta a iniziare la mia carriera di scrittrice.

C Omprensione C

Trova le informazioni esplicite

• Chi è Baccio?

• Quale episodio Baccio ricorda alla bambina?

L Essico L

Propinare vuol dire proporre qualcosa di: molto interessante. sgradevole. sbagliato.

Life Skills

Quando nel tuo libro di testo incontri un brano che ti piace, leggi il titolo del libro da cui è tratto e vai a cercare il libro in biblioteca per leggerlo tutto.

Per leggere in modo scorrevole bisogna saper anticipare alcune parole. Segui le indicazioni del box “Coding”.

Alla scuola di Duckpool, la nostra, stava per arrivare il nuovo professore di Scienze. Ora non voglio dire che avere un nuovo insegnante mi preoccupi, è solo che ci vuole sempre un sacco

Arrivati a scuola siamo tutti andati all’assemblea, dove il signor Capracotta, il preside, ci ha presentato il nuovo Dovete sapere che il signor Capracotta è un uomo veramente – ed è pure un po’ svagato, ma noi gli siamo piuttosto affezionati. Ha insegnato ai nostri genitori o perlomeno, nel caso di papà,

– Bene, ragazzi, non vi pare che oggi sia una bellissima giornata per scoprire cose nuove? Abbiamo un nuovo insegnante che vi guiderà nella vostra ricerca della Conoscenza. Il profesMerluzzi.

È tutto molto emozionante, non trovate? D’altra parte si può dire che ogni giorno della nostra vita è pieno di cose , mi raccomando, date il benvenuto al professor Travoni e fatelo sentire come fosse in una grande famiglia. Adesso andate nelle vostre , vi auguro una bellissima giornata e che impariate tante cose nuove.

Eravamo la prima classe a incontrare il nuovo prof di : il signor Travoni era alto, magro e molto, molto giovane.

So che alla nonna, via via che invecchia, i medici e i poliziotti sembrano sempre più giovani, ma quando è un tuo insegnante a sembrarti troppo giovane… il fatto comincia a diventare preoccupante, è il segno della vecchiaia che avanza!

Buongiorno, classe. Non vedo l’ora di cominciare le lezioni con voi – esordì il professor Travoni.

Ehi, Sam, questo insegnante non mi sembra niente male!

Il gomito di Elvis tentò di beccarmi ancora, ma riuscii a schivarlo. Decisi che per il futuro dovevo evitare di stargli seduto accanto. A parte tutto il resto, dovevo assolutamente difendere le mie povere costole!

Tornando a casa ripensavo al nostro nuovo di Scienze, mi pareva che ci fosse qualche cosa di poco chiaro. A scuola è normale che sia sempre l’insegnante a parlare, e che il mio compito sia quello di stare zitto e di avere un’espressione di acuta intelligenza. Cosa che, naturalmente, è facilissima per me. Elvis, invece, ha sempre delle grosse difficoltà ad assumere questo tipo di espressione… quella intelligente, voglio dire. Ma sembrava che il signor ascoltasse con interesse quello che dicevamo noi Persino Elvis! Qualcosa non quadrava!

C Omprensione C

Trova le informazioni implicite o inferenze.

Perché secondo il protagonista “qualcosa non quadrava”?

Perché l’insegnante: era troppo giovane. ascoltava con interesse tutti i ragazzi e tutte le ragazze. parlava poco.

Life Skills

“A scuola è normale che sia sempre l’insegnante a parlare, e che il mio compito sia quello di stare zitto e di avere un’espressione di acuta intelligenza”.

Sei d’accordo con questo pensiero del protagonista? Oppure pensi che gli alunni e le alunne possano esprimere il proprio pensiero?

Dalle parole del protagonista capisci che Elvis è: agitato e poco studioso. tranquillo e studioso.

Con il nuovo insegnante probabilmente Elvis: cambierà atteggiamento verso lo studio. continuerà a dare fastidio a Sam.

Rozzum unità 7134 è un robot femmina programmata per sopravvivere in qualsiasi condizione. Dopo un naufragio della nave su cui era trasportata, si ritrova su un’isola. Qui comincerà la sua nuova vita. Imparerà a comunicare e a vivere con gli animali selvatici, con cui instaurerà legami di amicizia. Ma qualcuno la sta cercando...

Peter Brown, Il robot selvatico, Salani

Il Naufragio

La nostra storia comincia nell’oceano, in mezzo a vento e pioggia e tuoni e fulmini e cavalloni. Nella notte rombava e infuriava un uragano. E in mezzo a questo caos una nave mercantile stava affondando fino in fondo all’oceano.

La nave perse centinaia di casse che rimasero a galleggiare in superficie. Una dopo l’altra vennero ingoiate dalle onde, finché ne rimasero a galla soltanto cinque.

Ora lettore, quello che non ti ho ancora detto è che ben impacchettato dentro ognuna di quelle casse c’era un robot nuovo di zecca.

Le casse si schiantarono contro gli scogli.

Ne rimase solo una. Aveva uno squarcio profondo ed era piuttosto ammaccata, ma il robot al suo interno era salvo. Un gruppo di lontre di mare stava giocando nell’acqua bassa quando una di loro si accorse del luccichio.

E poi si accorsero di qualcos’altro. Videro l’unica cassa superstite. Dieci musi pelosi curiosarono dentro lo squarcio della cassa, ansiosi di vedere cosa ci fosse all’interno. E ciò che videro fu un altro robot nuovo di zecca.

E in mezzo a tutta questa eccitazione, una delle zampe premette per sbaglio un piccolo e importante bottone dietro la testa del robot. Clic.

Ci volle un po’ prima che le lontre si accorgessero che lì dentro stava succedendo qualcosa. Ma poco dopo lo sentirono. Un debole ronzio. Tutte si arrestarono sbalordite. E poi il robot aprì gli occhi.

Il Robot

Il cervello computerizzato del robot si mise in moto.

I suoi programmi iniziarono a funzionare. E poi, ancora nella sua confezione, il robot prese automaticamente a parlare.

– Salve, il mio nome è ROZZUM, unità 7134, ma potete chiamarmi

Roz . Mentre i miei sistemi robotici si mettono in funzione, vi parlerò di me. Non appena completamente attivata, sarò in grado di muovermi e comincerò ad apprendere. Datemi semplicemente un compito e io lo eseguirò.

Il Robot Esce Dal Suo Guscio

Come forse saprete, i robot non provano veramente emozioni. Non come le provano gli animali. Eppure, all’interno della sua cassa malconcia, Roz provava qualcosa di simile alla curiosità per la calda palla di luce che splendeva su di lei. Perciò il suo cervello computerizzato identificò quella luce. Era il Sole. Roz sentiva il suo corpo assorbire l’energia solare. Con il trascorrere dei minuti divenne sempre più sveglia. Quando la sua batteria fu carica, Roz si guardò intorno e si accorse di essere dentro una scatola. Premendo con le mani sui lati della cassa, la aprì in due. Come un pulcino che esce dall’uovo, Roz sbucò fuori nel mondo.

Ogni giorno incontri persone, animali, situazioni nuove. E se oggi incontrassi un extraterrestre? Pensa quante cose nuove, belle e interessanti potresti scoprire!

Per il momento, però, è solo fantascienza!

Atterraggio su Sigma Sigma

Sigrid dormiva nella sua cuccetta, nella cabina 326 dell’astronave da trasporto intergalattica Principe di Kandara, quando scattò la sirena d’allarme.

Sigrid si tirò su sentendosi soffocare. Senza pensare a quello che faceva, infilò la sua tuta a tenuta stagna, mise il casco e uscì dalla cabina. Nel corridoio tutti correvano avanti e indietro, calpestandosi.

– Che succede? – domandò Sigrid rivolgendosi al computer incorporato nel suo casco.

– Siamo stati colpiti da una pioggia di meteoriti – rispose il software con voce tranquilla, – la parete di tribordo è interamente distrutta. Ti consiglio di raggiungere il più in fretta possibile una delle capsule di espulsione prima che l’astronave si disintegri, cosa che potrebbe rivelarsi estremamente nociva per le tue funzioni vitali.

Con la massima efficienza Sigrid localizzò una capsula di salvataggio e vi si sistemò dentro.

– Accensione tra tre secondi – annunciò il computer di bordo, – ci auguriamo che il viaggio in nostra compagnia sia stato piacevole. Se sopravvivrete all’atterraggio di questa navetta avrete diritto, a titolo di risarcimento, a un viaggio gratis su una delle nostre astronavi di lungo corso. Non esitate a segnalarlo alla vostra agenzia di viaggi più vicina!

Nello stesso istante la capsula venne scaraventata nel vuoto dello spazio, lontano dall’astronave i cui diversi compartimenti si smembravano tra lampi accecanti.

L’accelerazione fu tale che la ragazza, appiattita sul fondo dell’abitacolo, perse conoscenza.

Riprese coscienza tre ore più tardi.

– Felice risveglio! – risuonò la voce metallica del computer. – Ho il piacere di annunciarle che lei è l’unica sopravvissuta alla catastrofe. Abbiamo ancora carburante per circa dieci ore prima di perderci per sempre nello spazio.

– Taci! – intimò Sigrid. – Mi fai scoppiare la testa!

Qual è il pianeta più vicino?

– Sigma Sigma Delta 777 – rispose senza esitazioni il programma di pilotaggio. – Ma è una roccia inospitale, un antico campo di battaglia devastato da una guerra fratricida. Sconsiglio di atterrarvi.

– Possiamo andare più lontano?

– No, non se lei desidera rimanere in vita. Le riserve di ossigeno non lo permettono.

– Fai rotta sull’antico campo di battaglia. Preferisco tentare la fortuna su un mucchio di spazzatura, che morire.

Cinque ore più tardi, la capsula urtò contro il suolo di Sigma Sigma, sollevando una nuvola di polvere che impiegò un’eternità a ricadere. Prendendo lo zaino che conteneva il kit di sopravvivenza standard, si lasciò scivolare lungo la fusoliera e saltò a terra.

A Nalisi A

SCOPRI alcuni aspetti caratteristici del genere fantascienza

I racconti di fantascienza sono racconti fantastici generalmente ambientati nel futuro la presenza di un computer. l’atterraggio su un mondo lontano. la presenza di un kit di sopravvivenza.

Il contenuto di questo testo è: un viaggio verso un mondo sconosciuto. l’arrivo di alieni.

La struttura di questo testo segue la struttura del testo narrativo: introduzione, svolgimento, conclusione.

Segna le tre parti con il colore indicato.

La protagonista è un personaggio: fantastico. realistico.

I luoghi in cui si svolge la vicenda sono: fantastici. realistici.

Segna con più X.

Gli elementi che caratterizzano questo testo come fantascienza sono: un viaggio intergalattico. la tuta spaziale.

This article is from: