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Non è colpa mia!
Quella sera, quando Ellie ha finito i compiti, si è messa al computer. Ho aspettato. E aspettato (scusate se sbadiglio).
E finalmente – era ora! – ho sentito la chiamata dalle scale: – Ellie, tesoro! La cena è pronta, scendi! – Ora devo andare, mio caro, carissimo Tuffy. Ma farai il bravo, vero?
Certo, Ellie! Sarò un angioletto. Non appena la porta si è chiusa alle sue spalle, sono zompato sulla scrivania e mi sono posizionato di fronte al suo portatile.
Statemi a sentire: non è facile schiacciare le lettere giuste quando non hai le dita. I cuscinetti delle zampe non si piegano. Sei costretto a picchiettare sulle cose. Quindi continuavo a premere i tasti sbagliati.
Sono stato un filino goffo. Volevo solo stampare una copia della foto della rana dorata. Giusto una, da mostrare alla mia banda di amici gatti. Ma non sono un esperto di computer, no?
Non capisco come mi possano incolpare di non aver notato quella finestrella piccola piccola sullo schermo in alto, con la domanda “Quante copie?”. Sono un gatto. Quindi perché mi sarei dovuto accorgere che l’ultima persona che aveva risposto a quella domanda aveva inserito nella casellinaina-ina non 1 copia, ma 31?
Non è colpa mia. È tutta colpa di Ellie.
La prima copia era venuta fuori. Stavo ancora fissando il foglio di carta, quando mi sono accorto che la stampante non aveva smesso di scoppiettare. Continuava a produrre copie. Non sapevo come fermarla. Avevo le zampe legate.