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Che tipo sono
Mi chiamo Luce.
E non ridete, è che questo era il nome di mia nonna. Ho le lentiggini, il berretto con la visiera e abito in un condominio: quarto piano, scala A, appartamento a destra, Condominio Giardini, periferia sud.
Per il lavoro di papà abbiamo dovuto trasferirci. Non ho ancora visto un bambino, in questo posto…
A me piacciono i tappi di bottiglie, i sassi e disegnare. Ho un quaderno, ci disegno tanto, raccolgo anche delle cose e le incollo. Di quaderni comunque ne ho già riempiti altri quattordici, stanno sulla mensola in camera mia. Se uno vuole li può guardare, ma non li ha guardati mai nessuno.
Odio quando mi chiamano Lucetta, perché mi sento un abat-jour.
Di solito alle ventitré e tre mi si spengono gli occhi, anche se vorrei tanto sapere cosa c’è nel buio.
Mi piacciono i calzini a righe, ma di più stare a piedi scalzi, dire quello che penso e nuotare come un pesce, anche se so solo lo stile rana.
Soprattutto mi piace scoprire le persone. Le loro scarpe, come camminano e come stanno fer me. Le voci, se urlano o sussurrano o stanno zitte.
Che cosa portano in mano, che cosa fanno quando partono. Come passano le giornate. Quando inciam pano o scappano. Se di notte suonano il violino (mi piacerebbe conoscere un violinista!). I disegni delle rughe sulle facce. Se tengono una lucina accesa, se perdono le chiavi. Se mettono i tacchi, amano i gatti o sono innamorate. Hanno la barba o la borsa o i baffi o il nervoso. Se sono distratte o gli tocca mangiare i broccoli bolliti (come me). Se guardano l’agenda o le stelle o sorridono.
Il mio condominio è come una città, solo in verticale. Dentro ci sono molti Tipi.
RICONOSCI alcuni aspetti caratteristici del testo descrittivo.
Questa descrizione è: soggettiva. oggettiva.
La narratrice segue un preciso ordine di descrizione: aspetto fisico, abitudini, comportamento…?
Sì. No.
Segna con più X che cosa descrive l’autrice.
Le sue abitudini.
Che cosa le piace fare.
L’aspetto fisico in modo particolareggiato.
A Nalisi A
RICONOSCI alcuni aspetti caratteristici del testo descrittivo
Un bambino ha fatto la descrizione del suo gatto tenendo presente i punti chiave di una descrizione. Sottolinea con colori differenti i punti chiave a cui ha fatto riferimento, poi rispondi.
Potresti utilizzare questi stessi punti chiave per descrivere una persona?
Sì. No.
Micio Macio
Nome: Gigi, ma anche Micio Macio, Micigno, Bambino Peloso, Bestiasa Cativasa, Signor Gigi (nelle occasioni importanti), Capelli (meglio parlare di peli): lisci, morbidi. Non è tigrato, ma ha un disegno simmetrico sulle due parti della schiena, come due grosse spirali nere e marrone dorato. Età: indefinibile. Quando è arrivato poteva avere pochi mesi, ma non si è mai saputo quanti. Per questo non si è mai riusciti a fargli una festa di compleanno come si deve. Occhi: decisamente gialli.
Segni particolari: una M in stampatello maiuscolo, proprio in mezzo agli occhi. E poi un dito della zampa posteriore destra completamente bianco.
Hobby: dormire sul calorifero oppure sul ripiano del soggiorno pieno di soprammobili oppure dentro la cesta della roba da stirare. Adora giocare con palline fatte con un foglio di alluminio accartocciato. Lui sta in porta.
Piatto preferito: i biscotti per i gatti e il rognone di maiale. Per prenderselo ha imparato ad aprire il frigorifero.
Animale preferito: non conosce animali oltre a se stesso e agli umani che lo accudiscono. Quindi è probabile che il suo animale preferito sia l’uomo. Siamo proprio sicuri che lui sappia di essere un gatto?
Sogno nel cassetto: poter dormire tutto il giorno nel cassetto della biancheria.
Linguaggio: “Mao-ao: perché mi avete lasciato qui da solo?”. “Miaaaaaa: allora, ti sbrighi a darmi la pappa?”.