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CHE COS’È LA SCUOLA?
La maestra Miranda era arrabbiatissima. Dopo l’incidente, ci ha
– Il fatto è che Yuri non doveva portare l’hoverboard a scuola! Non doveva mettersi a correre nel corridoio! Non doveva investire la dirigente! La scuola non è una pista di pattinaggio.
Alla maestra non veniva la parola. A noi nemmeno.
Mi sono chiesta mentre in classe, per una volta, regnava un silenzio irreale. Ho girato lo sguardo intorno. Ho visto Bianca con i suoi quaderni bene allineati sul banco; Ilenia, con gli occhi paralizzati dal neon; Umberto che scavava nello zaino; Rodolfo che rappeggiava in silenzio; Gaia, con gli occhi umidi, e Yuri con l’espressione più triste che potesse improvvisare.
Eravamo fermi, dietro ai nostri banchi verde
In quell’aula dove poche cartine geografiche cercavano di allargare i confini dei muri.
E dietro la cattedra c’era la maestra Miranda, con la lavagna nera a quadretti a incorniciarle il viso. E la LIM spenta, in un angolo, ad aspettare
È il posto dove passiamo tutte le nostre giornate. Il posto dove stiamo insieme. Ci conosciamo, parliamo. Ascoltiamo. Il posto dove incontriamo personaggi che sono vissuti tanto tempo fa, ma in qualche modo sono ancora presenti. Sono tra noi. Il posto dove leggiamo storie, scopriamo emozioni scritte da altri. Dove cerchiamo di capire i segni con i quali comunichiamo, dove litighiamo con i numeri, li incaselliamo, li facciamo ruotare dentro imbuti di problemi che hanno sempre una soluzione. esperienza.

La scuola è un MUSEO, una GROTTA, un OCEANO BIBLIOTECA, un LABORATORIO, una PALESTRA una SALA GIOCHI, un TEATRO. La scuola è il posto dove facciamo esperienza. Dove cresciamo un po’ di più. Tutti insieme, giorno per giorno.
La scuola è dove sbagliamo. Lo comprendiamo.
Ripariamo agli errori e ricominciamo. A fare tante cose.
E magari altri sbagli… – La scuola è il NOSTRO MONDO – ho detto alla maestra Miranda, sperando di aver trovato la parola giusta.
Lei mi ha guardato.
Sì, Linda. È un mondo. E noi ne facciamo parte. Non è meraviglioso?
Ora io non so se sia MERAVIGLIOSO o no appartenere al mondo della scuola. Ho dieci anni e non conosco tanti altri mondi. Ma sono stata felice di aver trovato una parola che illuminasse il viso della maestra Miranda.
– Ma ora – ha detto la maestra, – la sintassi ci chiama!
La sintassi? – ho ribattuto. – Non può aspettare?
La scuola è anche sbagliare, ma è superare le difficoltà, cercando di avere fiducia nelle proprie possibilità.

Pensa (non ti chiediamo di dirlo a voce alta): che cosa ti pesa della scuola?
Che cosa puoi fare per alleggerire questi momenti?
Che cosa ti piace della scuola? Questo, se vuoi, puoi dirlo a voce alta.

Purtroppo non in tutte le parti del mondo i bambini e le bambine possono andare a scuola.

L’anno scorso hai appreso che cosa dice la Costituzione Italiana riguardo al diritto allo studio. Ora leggi che cosa afferma la Convenzione dei Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza, approvata nel 1989 da quasi tutti gli Stati del mondo.
Articolo 28
Gli Stati riconoscono il diritto del fanciullo all’educazione. Rendono l’insegnamento primario obbligatorio e gratuito per tutti. Adottano misure per promuovere la regolarità della frequenza scolastica e la diminuzione del tasso di abbandono della scuola.

Secondo te, che cosa significa:
• promuovere la regolarità della frequenza scolastica?
• promuovere la diminuzione del tasso di abbandono della scuola?