PESCA
A pesca di sogliole in Romagna
In rotta con la sogliola di Riccardo Lagorio
Roberto Giunchi, capitano dell’imbarcazione cervese Rambo.
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Che pesce buffo la sogliola… Vive mimetizzata nelle medie profondità sabbiose delle lagune e del mare. Ha la forma appiattita e due occhi su un lato, quello dal colore bruno o beige-grigiastro con macchie scure e una nerastra sotto le branchie. Sull’altro lato, che rimane sempre a contatto con il fondale, la sogliola ha colore bianco avorio. Il suo corpo è completamente orlato da pinne. Tra i pesci dei nostri mari, la sogliola dà il meglio di sé: è magrissima, ricca di fosforo e adatta a tutte le età. Così finisce in frittura, alla graticola o in saor. Grazie alla particolare conformazione geologica della costa, la Romagna è una delle aree più rinomate per la cattura delle sogliole che poi ritroviamo su tutti i mercati ittici. Tuttavia, sino a tempi recenti, il pesce di mare ha avuto un raggio di penetrazione breve, per cui si può affermare che oltre i 15 km dal litorale difficilmente rappresentava un cibo di uso comune in grado di caratterizzare la mensa quotidiana e di formare parte integrante del ricettario delle massaie. Per apprezzare notevoli catture di sogliole si può raggiungere il porto canale di Cervia, a due passi dalla nota Torre San Michele, simbolo della cittadina. L’imbarcazione Rambo, capitanata da R OBERTO GIUNCHI, torna all’alba agli ormeggi: la vendita prioritaria è il mattino ai ristoranti della zona e nella piccola pescheria che si affaccia sul canale. L’equipaggio ha raccolto le reti che ha calato la sera prima. «Le sogliole, che si trovano anche vicino alla costa, vengono catturate con le reti: si tratta di una pesca poco invasiva che rispetta il più possibile gli abitanti del mare.
IL PESCE, 6/22