Pasta al salmone per le feste e non di Giorgia Fieni
È ormai diventata un classico, nelle feste e non solo. Delle festività natalizie, in particolare, perché il salmone, ben confezionato e sottovuoto, è spesso aggiunto ai pacchi regalo con panettone/pandoro e spumante (viene donato in quanto è considerato prelibato e di valore, visto il prezzo). Inoltre, è sempre presente sugli scaffali del supermercato e delle gastronomie, acquistato spesso in così grandi quantità da usufruirne non solo nelle immancabili (le fate anche voi vero?) tartine con
pan-carré e burro (con cui fate anche voi il ricciolino vero?) ma anche nei giorni successivi. Dove, di solito, diventa pasta col salmone. Che ci accompagna dagli anni ‘80, assieme alle penne alla vodka e a quelle con prosciutto e piselli. Ingrediente immancabile di quelle ricette era la panna, che dava cremosità e gusto ad ogni primo piatto. Fino a che non si è capito che dava anche qualche chilo di troppo sulla bilancia, perciò si è deciso di toglierla.
Ma se le altre due varianti senza la panna proprio non funzionano, la pasta al salmone è capace di rimanere comunque golosissima. Basta rosolare il pesce (fresco o affumicato) nell’olio e condirvi la pasta. Per un tocco piccante, aglio e/o peperoncino. Il pomodoro, se per voi la pasta in bianco è davvero chiedere troppo al palato. Il brandy, se volete dare un tocco alcolico, che potete modulare usando champagne o vino bianco. Prezzemolo, se proprio volete sentirvi ancora negli anni ‘80.
Tagliatelle all’uovo con salmone e rucola.
120
IL PESCE, 6/22