Anoressia e bulimia. Quali emozioni? L'approccio dinamico esperienziale

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STRUMENTI

controllo, il padre ha bisogno di calore ed empatia per colmare le proprie insoddisfazioni. La bambina è trattata da ciascun genitore come un oggetto-Sé che ha la funzione di mantenere l’armonia psichica del genitore stesso, compromettendo nella bambina la possibilità di sviluppare un vero Sé. A parere di Bachar (1998), le anoressiche e le bulimiche, a causa dell’inadeguatezza delle figure genitoriali, ricorrono al cibo per soddisfare i loro bisogni di oggetti-Sé, non potendosi appoggiare su altri esseri umani per appagare questi bisogni. I genitori delle pazienti con disturbi del comportamento alimentare hanno fallito nel soddisfare i bisogni di oggetti-Sé delle loro bambine, usando al contrario le figlie per appagare i propri bisogni di oggetti-Sé. Questa è la condizione che porta le persone con disturbi del comportamento alimentare a ricercare nel cibo, e non in un altro essere umano, la soddisfazione dei bisogni di oggetti-Sé. Geist (1989), considera i disturbi del comportamento alimentare delle forme di patologia del Sé, dovute a un difetto nella connessione empatica tra i genitori e la bambina. Le pazienti hanno risentito della mancanza di risonanza empatica con i genitori nel periodo dai 18 ai 36 mesi, quando il Sé è nella sua fase di pieno sviluppo. L’ambiente umano che si prende cura della bambina, se adeguato, assicura le funzioni di calmare, confermare e sostenere, funzioni che vengono poi interiorizzate dalla bambina e divengono parte del Sé. Il fallimento della relazione precoce, come si ha nelle nostre pazienti, impedisce invece l’internalizzazione delle strutture atte a favorire il lenimento e la regolazione della tensione. Il parziale fallimento del processo di internalizzazione di funzioni oggetto-Sé genitoriali – fallimento che non consente lo sviluppo di un Sé coeso – porta queste pazienti a sintonizzarsi sui bisogni del genitore; diventando questo un tentativo difensivo atto a preservare il legame con il genitore stesso. Le pazienti con disturbi del comportamento alimentare sviluppano in particolare una peculiare sensibilità nel cogliere i bisogni non detti della madre. Il senso di vuoto di queste pazienti riflette la qualità di un Sé 50

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